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Morgan Stanley Investment Funds Global Brands Equity Income Fund

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Academic year: 2022

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Morgan Stanley Investment Funds

Global Brands Equity Income Fund

ANALISI DELLA PERFORMANCE

Nel mese terminato il 31 Marzo 2022, le azioni di Classe AR del comparto hanno realizzato un rendimento del 0,64% (al netto delle commissioni) , a fronte del 2,74% dell’indice di riferimento.

Nel primo trimestre (1T), il portafoglio ha sottoperformato, con un rendimento del -7,96% contro il -5,15% dell’indice.

Al 31 marzo 2022, il rendimento distribuito generato dal Comparto negli ultimi quattro trimestri è stato pari al 4,3%.

La sottoperformance di marzo è riconducibile principalmente alla selezione dei titoli, dove la sottoperformance dei settori beni primari e salute ha più che compensato la sovraperformance dell’informatica. L’allocazione settoriale ha contribuito in misura leggermente negativa, penalizzata dal sovrappeso del portafoglio nei beni primari (il settore con la performance mensile peggiore) e dall’assenza di posizioni nel settore dell’energia (il settore con la performance mensile migliore). Il sovrappeso nella salute, per quanto remunerativo, non è stato sufficiente da compensare le perdite.

La sottoperformance nel 1T è da ricondurre anche in ampia misura alla selezione dei titoli. Il contributo negativo della selezione titoli è conseguenza soprattutto della debolezza esibita dai settori beni primari e salute, anche se parte del risultato negativo va ascritta alla sottoperformance nei titoli finanziari. L’allocazione settoriale è risultata positiva, favorita dal sovrappeso nei beni di consumo primari, dal sovrappeso nei beni di consumo discrezionali e dall’assenza di esposizione ai servizi di comunicazione. L’assenza di posizioni nei settori energia e materiali ha frenato significativamente la performance, come pure il sovrappeso nell’informatica.

Nel 1T, i principali apporti in termini assoluti sono giunti da Visa (+19 punti base [pb]), Becton Dickinson (+17 pb), Coca Cola (+7 pb) ed Equifax (+4 pb). Steris (-0%) è stata la posizione meno penalizzante. I maggiori apporti negativi in termini assoluti sono giunti da SAP (-103 pb), Accenture (-94 pb), Reckitt Benckiser (-78 pb), Abbott Laboratories (-73 pb) and Microsoft (-63 pb).

La strategia di overwriting (vendita di opzioni call su indici) ha contribuito al risultato mensile per +5 pb e al risultato trimestrale per +58 pb. Le strategie di overwriting hanno contribuito alla performance nel quadro di un mercato azionario in rialzo, raccogliendo l’intero importo delle cedole obiettivo e subendo perdite minime dai richiami.

RASSEGNA DEL MERCATO

Dopo la turbolenta fase di inizio anno, a marzo i mercati azionari globali hanno iniziato a recuperare parte del terreno perduto nei mesi precedenti, con l’indice MSCI World in rialzo del 2,7% in dollari USA (+3,1% in valuta locale). Come a febbraio, la performance migliore è stata registrata dalle borse azionarie dominate dal petrolio e dalle materie prime, prime fra tutte l’Australia (+11% in USD, +7% in valuta locale) e il Canada (+5%, +4%). Altre regioni hanno registrato performance più contrastanti: Stati Uniti (+3%) e Svizzera (+2% in USD, +2% in valuta locale) hanno mostrato un andamento in linea con l’indice, mentre Singapore (+1%, 0%), Regno Unito (+0%, +2%) e Hong Kong (+0%, +0%) sono rimasti perlopiù invariati. La debolezza dello yen ha visto il Giappone arretrare dell’1% in dollari USA, ma crescere del 5% in valuta locale. Le flessioni sono invece proseguite in tutta l’Eurozona, dove Italia (-3%

USD, -2% locale), Germania (-3%, -2%) e Spagna (-1%, -0%) si sono attestate in territorio negativo. Le differenze a livello settoriale sono state molto meno marcate rispetto a quelle geografiche: tutti i settori hanno chiuso il mese in segno positivo e, fatta eccezione per l’energia (+8%), sono rimasti entro i 300 punti base rispetto all’indice. Settori difensivi come le utility (+5%) e la sanità (+5%) hanno registrato buoni risultati, così come il più ciclico settore dei materiali (+5%). L’informatica (+3%) si è mossa in linea con l’indice, mentre i beni di consumo primari (+0%) sono stati il fanalino di coda.

Nel primo trimestre l’indice MSCI World ha perso terreno, chiudendo in ribasso del 5,2% (-4,6% in valuta locale), risultando il peggior trimestre dallo scoppio dell’epidemia di coronavirus a inizio 2020. Otto settori su 11 hanno chiuso il mese in territorio negativo, in quanto le valutazioni elevate, i previsti rialzi dei tassi e le incognite geopolitiche hanno spinto al ribasso i titoli growth, ampliando il divario tra i segmenti value e growth del mercato. Nel primo trimestre, i settori dei beni di consumo discrezionali (-11%) e

dell’informatica (-10%), che presentano orientamento growth e multipli elevati, hanno registrato flessioni a doppia cifra, risultando

Fonte: Morgan Stanley Investment Management Limited. Dati al 31 Marzo 2022.

Questo documento costituisce un commento e non costituisce un consiglio di investimento né una raccomandazione da investire. Il valore dell investimento può aumentare o diminuire. Consulenza indipendente dovrebbe essere richiesta prima di qualsiasi decisione di investire.

COMUNICAZIONE DI MARKETING | INTERNATIONAL EQUITY TEAM | COMMENTO MENSILE | 31 MARZO 2022

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tra quelli con i risultati più deludenti. All’altro capo dello spettro si è collocata l’energia, in rialzo del 31% da inizio 2022 e del 50%

rispetto a un anno fa, grazie all’impennata dei prezzi del petrolio e del gas. Anche il settore materiali (+3%) è stato tra i migliori del trimestre, supportato dalle ottime performance del ramo metalli ed estrazioni (+26%) che ha cavalcato l’onda delle materie prime. I principali settori difensivi del portafoglio, la salute (-3%) e i beni di consumo primari (-4%), hanno terminato il trimestre in discesa ma in vantaggio rispetto all’indice. A livello globale, i paesi esportatori di materie prime hanno beneficiato dei timori sul fronte

dell’offerta suscitati dal conflitto tra Russia e Ucraina, al pari dell’indice britannico, fortemente esposto alle materie prime (+2% in USD, +5% in valuta locale), mentre le tensioni geopolitiche e le preoccupazioni legate all’aumento dell’inflazione hanno indebolito l’Eurozona, con la Germania (-13%, -11%), l’Italia (-10%, -8%) e la Francia (-9%, -7%) in ritardo rispetto all’indice MSCI World. Le difficoltà hanno interessato anche la Svizzera (-6% in USD, -5% valuta locale) e il Giappone (-7%, -2%). Come nel mese, gli Stati Uniti (-5%) hanno mostrato un andamento in linea con l’indice.

ATTIVITÀ DEL PORTAFOGLIO

Nel primo trimestre, abbiamo aperto due nuove posizioni, Otis e Equifax, chiuso l’esposizione a FactSet.

Otis è il più grande operatore nel settore degli ascensori, un settore concentrato e resiliente. La manutenzione ricorrente costituisce il 50% delle entrate e il 75% degli utili, contribuendo a una redditività del capitale operativo pari al 300%. La società è stata gestita male, con una focalizzazione miope sugli utili a breve termine anziché sugli investimenti a lungo termine. Il nuovo management ha tuttavia avviato un’inversione di rotta, guadagnando quote di mercato nelle installazioni, uno sviluppo che si prospetta positivo per le future entrate dalle attività di manutenzione. Rispetto alla concorrenza, Otis presenta un’esposizione alla Cina più bassa, inferiore al 15% degli utili.

Equifax è una delle tre società dominanti nell’interessante e altamente redditizio business dei punteggi creditizi. Nel 2017 la società era stata duramente colpita da una grave violazione dei dati. Da allora ha sostituito il management e investito USD 1,5 miliardi per ricostruire il proprio stack di tecnologie. Oltre a migliorare la sicurezza, la nuova configurazione IT è basata sul cloud e consente uno sviluppo dei prodotti più rapido. Inoltre, Equifax occupa una posizione dominante nelle soluzioni per la gestione della forza lavoro, occupandosi di controllare i precedenti dei dipendenti. Detiene una documentazione su oltre il 60% degli occupati dei settori non agricoli degli Stati Uniti e può avvalersi di altre fonti di dati uniche, relative ad esempio alla detenzione. Nel 2022 il rientro del boom delle rinegoziazioni dei mutui statunitensi, dovuto all’aumento dei tassi, metterà in forte difficoltà sia la divisione dei punteggi creditizi che quella delle soluzioni per la gestione della forza lavoro, ma la crescita strutturale della seconda dovrebbe più che compensare gli effetti negativi.

Oltre ad aprire queste due posizioni, abbiamo chiuso quella in FactSet basandoci sulla valutazione del titolo. Abbiamo inoltre aggiunto alcuni titoli che durante il trimestre si sono svalutati, ad esempio Nike e LVMH nei beni di consumo discrezionali e Danaher nella sanità, così come L’Oréal e Estée Lauder nei prodotti di bellezza. Alcuni dei titoli con i rendimenti migliori del primo trimestre, in particolare Procter & Gamble, Becton Dickinson e ADP, sono stati fonti di finanziamento, come pure Pernod Ricard che, dopo i significativi tagli alla pubblicità e alla promozione, aveva suscitato i noi alcuni timori per le prospettive di crescita.

STRATEGIA E PROSPETTIVE Diversità: le domande più difficili

A marzo, in occasione della Festa della donna, abbiamo valutato i progressi compiuti dalle nostre società sul tema della diversità per

“spezzare il pregiudizio”.

In tutto il mondo, gli stakeholder chiedono alle aziende una maggiore trasparenza e l’assunzione di una maggiore responsabilità sui temi della diversità, dell’equità e dell’inclusione (DEI), fissando aspettative particolarmente elevate su obiettivi specifici, piani d’azione concreti e miglioramenti dimostrabili.

Il business case. Stando al rapporto McKinsey del 2020 intitolato “Diversity Matters: How Inclusion Wins” (L’importanza della diversità: la carta vincente dell’inclusione), le società comprese nel primo quartile in termini di diversità di genere all’interno dei team dirigenziali avevano il 25% in più di probabilità di conseguire una redditività superiore alla media rispetto alle società del quarto quartile. Secondo una ricerca del Boston Consulting Group, le aziende con una diversità superiore alla media nei team di leadership generano maggiori entrate grazie all’innovazione – 19 punti percentuali in più rispetto alle aziende con team di leadership omogenei – e hanno margini EBIT più alti. Una ricerca di MSCI ha rilevato che nei consigli di amministrazione con livelli più alti di diversità di genere i casi di condotta illecita in ambito aziendale, come la corruzione, la concussione e la frode, sono tendenzialmente meno frequenti.

I risultati sono altrettanto probanti per quanto riguarda la diversità etnica e culturale. Lo studio di McKinsey ha evidenziato che nel 2019 i team dirigenziali etnicamente più diversificati hanno ottenuto una redditività superiore del 36% rispetto a quella dei team dirigenziali meno diversificati. Di fatto, secondo questa analisi, le probabilità di una differenza in termini di sovraperformance restano maggiori sotto il profilo etnico piuttosto che di genere.

 

McKinsey & Company, Diversity Wins: How Inclusion Matters, 2020.

Rocío Lorenzo, Nicole Voigt, Miki Tsusaka, Matt Krentz, and Katie Abouzahr, “How Diverse Leadership Teams Boost Innovation”, BCG , 2018. EBIT = Earnings Before Interest and Taxes (utili al lordo di interessi, imposte)

Linda-Eling Lee, Ric Marshall, Damion Rallis, and Matt Moscardi, Women on Boards: Global Trends in Gender Diversity on Corporate Boards , MSCI ESG Research, 2015.

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Verificare la performance su questi tre fronti – diversità, equità e inclusione – non è facile. La mancanza di dati è un problema reale. L’evoluzione degli obiettivi, le differenze a livello nazionale e i diversi sviluppi normativi a livello regionale rendono

particolarmente complesso capire cosa misurare. Ad esempio, i dati relativi al cosiddetto “gender pay gap” (la disparità retributiva di genere) nel Regno Unito sono utili in quanto consentono di tracciare un quadro generale della disuguaglianza di genere, ma la scarsa granularità e la portata limitata di questi dati rende difficile capire perché esistono le disparità retributive. Negli Stati Uniti, sebbene le società siano tenute a comunicare i dati intersettoriali sulla diversità acquisiti mediante l’Information Report (EEO-1), tra l’altro obbligatorio, sono pochissime le imprese che rendono pubbliche queste informazioni. A complicare ulteriormente le cose, in molti paesi la legge vieta alle aziende di chiedere ai dipendenti di comunicare la propria razza e/o etnia, e molte non sono soggette ad alcun obbligo di informativa sulle disparità retributive di genere.

Il fatto è che in quasi tutte le aziende le donne e le minoranze sono sottorappresentate nei livelli gerarchici più alti, e lo stesso accade in molti settori nella forza lavoro in generale. Oltre al palese impatto negativo sullo sviluppo del capitale umano per le donne, c’è l’aspetto economico: la disparità retributiva. Il Global Gender Gap Report (Rapporto sulla disparità retributiva di genere a livello globale), diffuso dal World Economic Forum nel 2021, rivela che il divario salariale globale è attualmente pari al 37%, mentre il divario di reddito (il rapporto tra il reddito salariale e non salariale totale delle donne rispetto a quello degli uomini) è pari a quasi il 51%.

Non è solo un problema di genere. I neri, gli asiatici e altre minoranze etniche sono tipicamente sottorappresentati in tutte le organizzazioni e soprattutto ai livelli più alti. Secondo uno studio di Mercer, negli Stati Uniti la perdita più marcata di

rappresentatività riguarda i lavoratori afroamericani, che costituiscono il 12% dei ruoli di supporto e il 2% soltanto degli incarichi dirigenziali.

Capire l’entità del problema. Naturalmente, l’inclusione va oltre i dati e si estende alla cultura. Secondo un sondaggio globale condotto da Qualtrics, società specializzata in “gestione dell’esperienza”, solo il 37% dei lavoratori ritiene che la cultura della propria azienda sia migliorata dall’inizio della pandemia, il che implica che il 63% non percepisce alcun miglioramento o peggio. Investire in soluzioni di “gestione dell’esperienza” aiuta i manager e i leader delle risorse umane ad ascoltare i dipendenti, permettendo loro di intraprendere azioni basate sulla comprensione della situazione e migliorare l’esperienza e il coinvolgimento dei dipendenti. Ciò implica fare di più che limitarsi a offrire corsi di formazione per poi sollecitare attivamente un feedback e sviluppare un clima di fiducia.

Incentivi legati ai risultati. Secondo una ricerca di Deloitte che ha passato in rassegna le dichiarazioni rese nelle deleghe di voto tra febbraio 2020 e gennaio 2021, meno del 40% delle società del Fortune 100 ha tenuto conto dei parametri ESG (ambientali, sociali e di governance) nei propri piani di incentivazione dei dirigenti. Tra quelle che lo hanno fatto, i parametri sociali sono stati i più frequenti, seguiti da quelli ambientali. Nell’ambito sociale, i temi della diversità, equità e inclusione (DEI) sono risultati i più comuni, confermando una partenza relativamente buona su questi fronti. Tuttavia, in termini assoluti la maggioranza delle società non ha ancora adottato incentivi legati alla dimensione ambientale e sociale, e ciò significa che i dirigenti non sono chiamati a rendere conto del conseguimento degli obiettivi DEI.

Qual è, dunque, il nostro approccio con le società in portafoglio in relazione ai fattori DEI? È difficile farsi un’idea della situazione dall’esterno, pertanto riteniamo che l’engagement diretto con il management sia l’approccio migliore. La nostra lista di controllo per l’engagement sui fattori DEI include i seguenti punti:

L’azienda ha condotto un’analisi completa sull’equità retributiva e sulle disparità retributive?

Il management allinea la remunerazione dei dirigenti ai fattori DEI? In caso contrario, perché no?

L’azienda segue una politica di assunzione che per tutte le posizioni di leadership richiede un elenco di candidati diversificato per genere (ad es., il 30% deve essere costituito da donne)?

L’azienda ha una politica di assunzione che vieta di chiedere ai candidati di rivelare informazioni sul trattamento salariale passato?

L’azienda ha implementato processi atti ad assicurare che la descrizione delle mansioni sia neutra in termini di genere?

L’azienda forma regolarmente i professionisti del reclutamento e i selezionatori per concentrarsi su iniziative di assunzione più inclusive?

L’azienda coltiva attivamente il talento femminile attraverso un programma di sviluppo della leadership o un’iniziativa equivalente?

L’azienda fornisce lavoro flessibile e congedi parentali sufficienti a entrambi i genitori?

L’azienda si avvale di sondaggi sul coinvolgimento dei dipendenti? Con quale frequenza?

L’azienda offre un programma “returnship” per le donne che rientrano nel mondo del lavoro dopo una pausa di carriera? Qual è il tasso di ritorno dal congedo parentale?

Aziende statunitensi: I dati EEO-1 in materia di rappresentanza vengono resi noti? In caso contrario, perché no?

Secondo JUST Capital, a Settembre 2021, solo l’11% delle società del Russell 1000 aveva reso noto pubblicamente il tipo di dati intersezionali disponibili in una relazione EEO-1. Emily Bonta, Mona Patni, “Companies Disclosing the Highest Level of Workforce Diversity Data – EEO-1 Report – Saw Higher 2021 Returns”, JUST Capital, 2022.

World Economic Forum, Global Gender Gap Report 2021, Ginevra, 2021.

Mercer, Let’s Get Real About Equality: When Women Thrive 2020 Global Report, 2020.

Qualtrics, “The Pandemic and Employee Experience”, Quartz/Qualtrics Study, 2022.

Deloitte, On the Board’s Agenda | US, Aprile 2021.

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La focalizzazione sull’engagement produce risultati. Da qualche tempo esercitiamo pressioni su due società del settore delle bevande presenti nei nostri portafogli per diversificare il consiglio di amministrazione, rendendolo meno europeo e più rappresentativo dei mercati in cui operano. Alla luce delle nuove nomine, siamo lieti di assistere a un vero cambiamento.

Sul versante dei dati, attraverso l’engagement con una nostra azienda di tecnologie medicali abbiamo dibattuto una proposta degli azionisti ‒ che appoggiavamo ‒ chiedendo un rapporto sulla giustizia razziale e la pubblicazione dei dati EEO-1 sulla diversità etnica e di genere. Considerato che l’azienda comunica i dati EEO-1 al governo degli Stati Uniti, ci siamo chiesti perché non li abbia resi pubblici. Adesso ha intenzione di pubblicare alcuni dati EEO-1 nell’ambito della sua nuova relazione DEI.

Con un’altra azienda, la principale società di consulenza digitale e gestionale del mondo, abbiamo cercato di capire come prevede di raggiungere entro il 2025 il suo obiettivo di parità di genere a livello di organico (50/50) e, sempre entro la stessa data, avere il 30%

delle posizioni manageriali occupate da donne. Per raggiungere questo traguardo, l’azienda punta al fatto che in ciascuna sede statunitense, britannica e sudafricana vi siano obiettivi di rappresentanza etnica, vengano utilizzate liste di candidati diversificate, i manager siano responsabili di garantire la diversità nelle promozioni e vi siano disposizioni sul lavoro flessibile, tutte misure che incontrano il nostro plauso. Tuttavia, abbiamo espresso all’azienda le nostre perplessità sulle condizioni lavorative nella divisione di moderazione dei contenuti e continueremo a monitorare la situazione.

E adesso? Oltre a chiedere più dati, più trasparenza, incentivi allineati e percorsi di cambiamento credibili, le nostre iniziative DEI incoraggiano le società in portafoglio a capire che una maggiore diversità è legata a doppio filo alla strategia aziendale.

Anche noi facciamo la nostra parte. Come le società in portafoglio, anche noi stiamo seguendo un nostro percorso. Oggi, poco meno di un terzo degli investitori del team è costituito da donne, mentre qualche anno fa non ve n’era nessuna. E se combiniamo i team degli investitori e degli specialisti di portafoglio, la presenza femminile è del 46%. Dei nostri otto Managing Director, tre sono donne. A capo delle attività di DEI, Bruno Paulson, Senior Portfolio Manager e Managing Director, dirige il MSIM EMEA Diversity Focus Council, Laura Bottega, Managing Director, ha guidato MSIM a vincere il 2019 Investment Week Contribution to Diversity Award (U.K.) per aver promosso la diversità di genere all’interno del nostro business, e Marte Borhaug, Executive Director, Head of Sustainable Outcomes, è co-presidente del 30% Club, il gruppo di investitori che incoraggia le società britanniche ad aumentare la diversità e l’integrazione.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a Morgan Stanley Investment Management.

 

DATI DEL FONDO Lancio fondo 29 Aprile 2016

Valuta base Dollaro USA

Indice

MSCI World Net Index

Rendimenti nell'Anno solare (%)

La performance passata non è un indicatore affidabile dei risultati futuri.

DA INIZIO

ANNO 2021 2020 2019 2018 2017 2016 2015 2014 2013 2012

Azioni di Classe AR -7,96 18,43 10,90 24,28 -4,02 21,03 -- -- -- -- --

MSCI World Net Index -5,15 21,82 15,90 27,67 -8,71 22,40 -- -- -- -- --

La performance passata non è indicativa dei risultati futuri. I rendimenti possono aumentare o diminuire per effetto delle oscillazioni valutarie. Tutti i dati di performance sono calcolati in base al valore del patrimonio netto (NAV), al netto delle spese, e non comprendono le commissioni e gli oneri relativi all’emissione e al rimborso delle quote. Tutti i dati relativi alle performance e agli indici sono tratti da Morgan Stanley Investment Management. Per i dati di performance più recenti delle altre classi di azioni del fondo, consultare il sito www.morganstanley.com/im.

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Classe di azioni AR Profilo di rischio e rendimento

Le classi di rischio e di rendimento indicate sono basate su dati storici.

I dati storici sono solo un riferimento e non possono essere un indicatore affidabile di quanto avverrà in futuro.

Come tale, la presente classe potrà cambiare in futuro.

Più alta è la classe, maggiore sarà il rendimento potenziale, ma anche il rischio di perdere l'investimento. La Classe 1 non indica un investimento privo di rischi.

Il comparto rientra in questa categoria perché investe in azioni societarie. e il rendimento simulato e/o realizzato del comparto storicamente ha evidenziato un alto livello di oscillazioni al rialzo e al ribasso.

Il comparto può risentire delle fluttuazioni dei tassi di cambio tra la propria valuta e le divise degli investimenti che effettua.

La presente classificazione non tiene conto di altri fattori di rischio che dovrebbero essere considerati prima

dell'investimento. Essi comprendono:

Il valore degli strumenti finanziari derivati è estremamente sensibile e questo potrebbe dar luogo a perdite superiori al capitale investito dal Comparto.

Il comparto si affida ad altri soggetti ai fini dell'adempimento di determinati servizi, investimenti o transazioni. Se tali soggetti diventassero insolventi, potrebbero esporre il comparto a perdite finanziarie.

I fattori di sostenibilità possono comportare rischi per gli investimenti, ad esempio: influenza sul valore degli attivi, aumento dei costi operativi.

Il numero di acquirenti o venditori potrebbe essere insufficiente e questo potrebbe ripercuotersi sulla capacità del comparto di acquistare o vendere titoli.

Inoltre, gli investimenti nelle A-share cinesi tramite i

programmi Shanghai-Hong Kong e Shenzen-Hong Kong Stock Connect possono comportare rischi aggiuntivi quali quelli legati alla proprietà delle azioni.

La strategia su derivati mira ad aumentare il reddito corrisposto agli investitori, ma il comparto potrebbe subire delle perdite.

La performance passata non è un indicatore affidabile dei risultati futuri.I rendimenti possono aumentare o diminuire per effetto delle oscillazioni valutarie. Il valore degli

investimenti e i proventi da essi derivanti possono aumentare come diminuire e gli investitori possono perdere la totalità o una quota consistente del capitale investito.

Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivato possono variare e non è possibile garantire che il Fondo realizzi i suoi obiettivi d'investimento.

Il patrimonio può essere investito in valute diverse e pertanto i movimenti dei tassi di cambio possono influire sul valore delle posizioni assunte. Inoltre, il valore degli investimenti può risentire delle fluttuazioni dei tassi di cambio tra la valuta di riferimento dell'investitore e la valuta di riferimento degli investimenti.

Per l’informativa completa sui rischi si rimanda al Prospetto.

Tutti i dati sono al 31 Marzo 2022 e soggetti a modifiche giornaliere.

La presente comunicazione ha carattere promozionale. Prima di richiedere la sottoscrizione di azioni del Comparto, gli investitori sono invitati a prendere visione dell’ultima versione del Prospetto informativo, del Documento contenente informazioni chiave per gli investitori (“KIID”), disponibile in inglese e nella lingua ufficiale della propria giurisdizione su

morganstanleyinvestmentfunds.com o richiedibile a titolo gratuito presso la Sede legale di Morgan Stanley Investment Funds all’indirizzo European Bank and Business Centre, 6B route de Trèves, L-2633 Senningerberg, R.C.S. Lussemburgo B 29 192. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua inglese sullo stesso sito web.

Se la società di gestione del Comparto in questione decide di risolvere l’accordo di commercializzazione del Comparto in un paese del SEE in cui esso è registrato per la vendita, lo farà nel rispetto delle norme OICVM applicabili.

INFORMAZIONI SULL’INDICE

L’Indice MSCI World Net è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato corretta per il flottante che misura la performance dei listini azionari dei mercati sviluppati. Il termine “flottante” è riferito alla quota di azioni in circolazione considerate disponibili per l’acquisto da parte degli investitori sui mercati azionari pubblici. La performance dell’Indice è espressa in dollari USA e prevede il reinvestimento dei dividendi netti. L’indice non è gestito e non include spese, commissioni né oneri di vendita. Non è possibile investire direttamente in un indice.

DISTRIBUZIONE

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disponibilità non sia vietata dalle leggi e normative vigenti. In particolare, le Azioni non sono autorizzate alla distribuzione a soggetti statunitensi.

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Rischio più basso Rischio maggiore

Rendimenti

potenzialmente minori Rendimenti

potenzialmente maggiori

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NOTA INFORMATIVA

EMEA – La presente comunicazione di marketing è stata pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited.

MSIM Fund Management (Ireland) Limited è autorizzata e regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è una private company limited by shares di diritto irlandese, registrata con il numero 616661 e con sede legale in The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.

Il presente documento contiene informazioni relative al comparto (“Comparto”) di Morgan Stanley Investment Funds, una società di investimento a capitale variabile di diritto lussemburghese (Société d’Investissement à Capital Variable).

Morgan Stanley Investment Funds (la “Società”) è registrata nel Granducato di Lussemburgo come organismo d’investimento collettivo ai sensi della Parte 1 della Legge del 17 dicembre 2010 e successive modifiche. La Società è un organismo

d’investimento collettivo in valori mobiliari (“OICVM”).

Prima dell’adesione al Comparto, gli investitori sono invitati a prendere visione dell’ultima versione del Prospetto informativo, del Documento contenente informazioni chiave per gli investitori (“KIID”), della Relazione annuale e della Relazione semestrale (i

“Documenti di offerta”) o di altri documenti disponibili nella rispettiva giurisdizione, che possono essere richiesti a titolo gratuito presso la Sede legale della Società all’indirizzo:

European Bank and Business Centre, 6B route de Trèves, L-2633 Senningerberg, R.C.S. Lussemburgo B 29 192. Inoltre, gli investitori italiani sono invitati a prendere visione del “Modulo completo di sottoscrizione” (Extended Application Form), mentre la sezione “Informazioni supplementari per Hong Kong”

(“Additional Information for Hong Kong Investors”) all’interno del Prospetto riguarda specificamente gli investitori di Hong Kong.

Copie gratuite in lingua tedesca del Prospetto informativo, del Documento contenente informazioni chiave per gli investitori, dello Statuto e delle relazioni annuale e semestrale e ulteriori informazioni possono essere ottenute dal rappresentante in Svizzera. Il rappresentante in Svizzera è Carnegie Fund Services S.A., 11, rue du Général-Dufour, 1204 Ginevra. L’agente pagatore in Svizzera è Banque Cantonale de Genève, 17, quai de l’Ile, 1204 Ginevra. Il documento è stato redatto a solo scopo informativo e non è da intendersi come una raccomandazione o un’offerta per l’acquisto o la vendita di valori mobiliari o l’adozione di una qualsiasi strategia d’investimento.

Le tesi e i giudizi espressi sono quelli del team di gestione del portafoglio alla data di redazione/di questa presentazione e possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti delle condizioni di mercato, economiche o di altra natura, e potrebbero non realizzarsi. Questi commenti non sono rappresentativi dei giudizi e delle opinioni dell’azienda nel suo complesso. Le posizioni e ponderazioni geografiche e

settoriali/regionali sono soggette a variazioni giornaliere. Tutte le informazioni vengono fornite unicamente a scopi informativi. Da non intendersi come raccomandazione all’acquisto o alla vendita di valori mobiliari nei settori e nelle regioni sopra indicati. Tutte le informazioni concernenti i rendimenti attesi e le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle analisi e delle opinioni del team di gestione. Tali conclusioni sono di natura speculativa e non solo potrebbero non realizzarsi, ma non intendono prevedere il risultato futuro di alcun investimento specifico di Morgan Stanley Investment Management. La performance passata non è garanzia di risultati futuri.

Tutti gli indici cui si fa riferimento nel presente documento sono

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proprietà intellettuale (inclusi i marchi commerciali registrati) dei rispettivi licenzianti. Eventuali prodotti basati su un indice non sono in alcun modo sponsorizzati, approvati, venduti o promossi dal rispettivo licenziante e il licenziante declina ogni

responsabilità in merito. Il Comparto è gestito attivamente e la sua gestione non è limitata da un benchmark né confrontata alla composizione di un benchmark.

Tutti gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita del capitale. Le informazioni contenute nel presente documento non tengono conto delle circostanze personali del singolo cliente e non rappresentano una consulenza

d’investimento, né sono in alcun modo da interpretarsi quale consulenza fiscale, contabile, legale o normativa. A tal fine, nonché per conoscere le implicazioni fiscali di eventuali investimenti, si raccomanda agli investitori di rivolgersi a consulenti legali e finanziari indipendenti prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento.

Il ricorso alla leva aumenta i rischi. Pertanto, una variazione relativamente contenuta nel valore di un investimento può determinare una variazione eccessiva, sia in senso positivo che negativo, nel valore di quell’investimento e, di conseguenza, nel valore del Comparto.

L’investimento nel Comparto consiste nell’acquisizione di quote o azioni di un fondo, e non di un determinato attivo sottostante, ad esempio un edificio o azioni di una società, poiché questi sono solo gli attivi sottostanti posseduti.

Le informazioni contenute nella presente comunicazione non costituiscono una raccomandazione di ricerca o una

“ricerca in materia di investimenti” e sono classificate

come “Comunicazione di marketing” ai sensi delle normative europee e svizzere applicabili. Pertanto questa comunicazione di marketing (a) non è stata predisposta in conformità a requisiti di legge tesi a promuovere

l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti, (b) non è soggetta ad alcun divieto di negoziazione prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

MSIM non ha autorizzato gli intermediari finanziari a utilizzare e a distribuire il presente documento, a meno che tali utilizzo e distribuzione non avvengano in conformità alle leggi e normative vigenti. MSIM non può essere ritenuta responsabile e declina ogni responsabilità in merito all’utilizzo proprio o improprio del presente documento da parte di tali intermediari finanziari. Per i soggetti incaricati del collocamento dei comparti di Morgan Stanley Investment Funds, non tutti i comparti e non tutte le azioni dei comparti potrebbero essere disponibili per la distribuzione. Si invita a consultare il contratto di collocamento per ulteriori dettagli in merito prima di inoltrare informazioni sui comparti ai propri clienti.

Il presente documento non può essere riprodotto, copiato o trasmesso, integralmente o in parte, e i suoi contenuti non possono essere divulgati a terzi senza l’esplicito consenso scritto di MSIM.

Tutte le informazioni di cui al presente documento sono

informazioni proprietarie tutelate dalla legge sul diritto d’autore.

Il presente documento potrebbe essere stato tradotto in altre lingue. La versione originale in lingua inglese è quella

predominante. In caso di discrepanze tra la versione inglese e quella in altre lingue del presente documento, farà fede la versione inglese.

© 2022 Morgan Stanley. Tutti i diritti riservati. CRC 4236982 Exp: 01/31/2023

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