• Non ci sono risultati.

Rassegna Stampa. Giovedì 07 Gennaio 2021

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Rassegna Stampa. Giovedì 07 Gennaio 2021"

Copied!
29
0
0

Testo completo

(1)

Rassegna Stampa

Giovedì 07 Gennaio

2021

(2)

Giovedì 7 gennaio 2021

2 PRIMO PIANO

CORONAVIRUS

I NODI DELLA RIPRESA

«Bari, fate l’anti-influenzale oandate fuori dai reparti»

Il Policlinico diffida i medici sui vaccini: «Servono a proteggere i pazienti»

L’OBBLIGO È IN UN REGOLAMENTO I 150 operatori inadempienti hanno tempo fino a domenica. «Nessuna sovrapposizione con

l’anti-covid». La Regione: iniziativa non concordata

GIÀ UTILIZZATO IL 64% DELLE FIALE

Anti-covid, la Puglia quasi a secco Oggi in consegna altre 16mila dosi

«Ma la Pfizer ne produce poche»

Lopalco: noi in zona arancione? Non è una punizione

MASSIMILIANO SCAGLIARINI

lBARI.I medici e il resto del personale sanitario del Policlinico di Bari che non lo ha ancora fatto dovrà sottoporsi entro domenica alla vaccinazione anti-in- fluenzale, o altrimenti rischia di essere allontanato dal reparto. Proprio mentre infuriano le polemiche sui (presunti) ri- tardi nella somministrazione dei vaccini anti-covid, il principale ospe- dale pugliese spinge sull’acce - leratore e mette in campo l’obbli - go a carico degli operatori previ- sto da un regola- mento regionale.

La campagna anti-influenzale era partita il 25 settembre. Fino a Natale ne sono rimasti fuori circa 800 dipendenti: circa l’80% di loro si è vac- cinato entro Capodanno. Mancano dun- que circa 150 operatori sanitari, tra cui moltissimi medici, che hanno ricevuto una diffida firmata dal direttore della Medicina del lavoro, Luigi Vimercati, dal responsabile del Rischio clinico, Alessandro Dell’Erba e dal responsabile dell’Ambulatorio di prevenzione, Silvio

Tafuri, in cui si ricorda appunto l’ob - bligo previsto dal regolamento regionale 10/2020 chiedendo di mettersi in regola entro domenica. «L’evenienza di rifiuto della vaccinazione da parte del lavora- tore», ricorda la lettera, comporta «da parte del medico competente la necessità di disporre prescrizioni specifiche tese alla minimizzazione del rischio infetti- vo». Un problema che riguarda soprat- tutto i reparti «in cui vengono assistiti pazienti ad elevato rischio di compli- canze in caso di influenza»: per questo, a carico di chi non dovesse vaccinarsi, «il medico competente dovrà valutare l’eventuale necessità di inibire la pre- stazione lavorativa presso» il reparto ad alto rischio, dunque passando a man- sioni ambulatoriali. Fa eccezione soltan- to chi ha un valido motivo, di carattere medico, per sottrarsi alla vaccinazione.

L’iniziativa del Policlinico ha ovvia- mente messo in agitazione i lavoratori.

«Per quello che mi riguarda - dice ad esempio un medico che l’ha ricevuta e che vuole mantenere l’anonimato - non sono contrario al vaccino anti-influen- zale e anzi voglio farlo. Se non l’ho fatto fino ad ora è soltanto perché, come gran parte dei miei colleghi sono stato quasi sempre in servizio. Però tra pochi giorni dovrò sottopormi anche alla vaccinazio- ne anti-covid, anche questa importante e fondamentale, e la sovrapposizione non

è possibile».

La situazione verrà però gestita con elasticità. «Non ci sono studi sulla co-somministrazione - spiega il profes- sor Tafuri -, e il principio generale è che occorre distanziare di almeno 4 setti- mane solo i vaccini vivi o attenuati. Ne- gli altri casi non c’è un intervallo mi- nimo, ma solo un agreement non vin- colante tra i referenti regionali che fissa in via precauzionale una distanza di 14 giorni tra le vaccinazioni». Il personale, dice il Policlinico, ha avuto molti mesi di tempo per fare la vaccinazione anti-in- fluenzale. Adesso però il tempo stringe.

«Non obblighiamo nessuno a fare il vac- cino - dice Tafuri -. Il consiglio è di ese- guire quanto prima possibile l’anti-in - fluenzale, e poi a distanza di tempo ra- gionevole, diciamo 10-12 giorni, anche l’anti-covid».

Il regolamento regionale 10 ha retto anche a un ricorso amministrativo pre- sentato da alcuni Ordini degli infermie- ri: l’obbligo vaccinale è infatti motivato con la necessità di garantire la salute dello stesso lavoratore. Fonti della Re- gione fanno però sapere che quella del Policlinico è una iniziativa autonoma che non coinvolge gli altri ospedali: fi- nora il dipartimento Salute ha scelto di non insistere sull’obbligo che, teorica- mente, dovrebbe riguardare anche il vaccino anti-covid.

lBARI.La Puglia riceverà oggi 17 «pizze» da 195 fiale di vaccino anti-covid, per un totale di circa 16.575 dosi (in realtà il 20% in più, considerando che ogni fiala permette di tirare sei dosi e non 5). Si aggiungono alle 16.201 dosi consegnate in più ri- prese tra il 27 dicembre e mercoledì 5, in gran parte già somministrate.

In base ai dati ufficiali del ministero (che con- siderano «assegnate» finora 25.855 dosi), la Puglia è tra le regioni più veloci nella campagna vaccinale in quanto a mercoledì sera ha già somministrato 16.201 dosi, pari al 64% di quelle assegnate. Se i numeri sembrano incongruenti è appunto perché la Pfizer comunica il numero delle scatole: le dosi somministrate - in base alla circolare Aifa che con- sente appunto di estrarne 6 da ogni fiala invece che 5 - sono più di quelle consegnate. Oggi le consegne raggiungeranno Brindisi (2 scatole), Lecce (4), il Policlinico di Bari (7) e il «Riuniti» di Foggia (4), da cui poi le fiale verranno distribuite verso i 60 punti di vaccinazione sparsi sul territorio.

Martedì (ultimo dato consolidato disponibile) in Puglia sono state effettuate 5.117 dosi di vaccino anti-covid, che si sommano alle 4.062 di lunedì: il record assoluto finora è del «Perrino» di Brindisi che mercoledì ne ha somministrate 432. Per quanto riguarda la suddivisione territoriale, Bari, Foggia e Lecce sono praticamente allo stesso punto (3.154, 3.127 e 3.175), davanti a Taranto (2.870), Brindisi (2.401) e Bat (1.474).

Ieri mattina, intervenendo a una manifestazione di beneficenza a Bari con il sindaco Antonio De- caro, l’assessore regionale Pier Luigi Lopalco ha fatto il punto della situazione: «Spero - ha detto l’epidemiologo - che febbraio sia davvero il mese della svolta per le vaccinazioni. Al momento le dosi arrivano con il contagocce perché se ne producono pochi e la Pfizer è in difficoltà anche a consegnare quelle già promesse. Le cose cambieranno quando arriverà il vaccino AstraZeneca, che è il principale fornitore del governo italiano. Nel frattempo, in alcuni casi, siamo addirittura costretti a rallentare la somministrazione». Questo perché gli ospedali devono mettere da parte una quota di vaccini in modo da garantire la dose di richiamo, e dunque non possono utilizzare l’intera dotazione.

Lopalco ieri ha parlato anche della possibile ri-classificazione della Puglia in zona arancione.

«Non dobbiamo essere preoccupati - ha detto - non è una punizione per i cittadini ma una questione di prudenza. I criteri sono già cambiati e sarà molto più facile passare da una zona all’altra. È più im- portante capire se le misure restrittive messe in atto durante le vacanze di Natale siano davvero

servite». [m.s.]

PROFSilvio Tafuri

EPIDEMIOLOGO L’assessore regionale Pier Luigi Lopalco

(3)

Giovedì 7 gennaio 2021

PRIMO PIANO 3

ATTIVITÀ IN CORSO La campagna vaccinale anti-covid è partita il 27 dicembre dal Policlinico di Bari. Il principale ospedale di Puglia ha deciso di imporre l’anti- influenzale [foto L. Turi]

Via libera a «Moderna»

All’Italia 1,3 mln di dosi

È il secondo vaccino, lo distribuiranno i militari da lunedì

lROMA. L’Agenzia europea del farmaco (Ema) e la Commissione eu- ropea hanno dato il via libera al vac- cino dell’azienda statunitense Mo- derna, definito «efficace e sicuro», il secondo al traguardo dopo l’appro - vazione - lo scorso 21 dicembre - di quello di Pfizer-BioNtech. Oggi è at- teso anche il via libera da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Ai- fa) e già dalla prossima settimana è previsto l’arrivo in Italia delle prime dosi di Moderna, della cui distribu- zione si occuperanno i militari: il pia- no della Difesa prevede lo stoccaggio nell’hub nazionale di Pratica di Mare

e il trasporto nei vari centri di som- ministrazione con i mezzi militari.

Complessivamente, nei prossimi tre mesi, giungeranno in Italia 1,3 milioni di dosi Moderna, con cadenza settimanale: 100mila a gennaio, 600mila a febbraio e 600mila a marzo.

Sono dunque due i vaccini utilizza- bili in Europa, in attesa di altre au- torizzazioni. Prossima potrebbe es- sere quella per il candidato vaccino di Oxford/AstraZeneca/Irbm, già in uso in Gran Bretagna.

Il vaccino Moderna è utilizzabile a partire dai 18 anni e nella sperimen- tazione su circa 30mila soggetti ha

dimostrato un’efficacia del 94,1%, Utilizza la tecnologia dell’Rna-mes - saggero, come quello Pfizer, e richie- de una doppia dose. Il vaccino rimane stabile a temperature standard di re- frigerazione tra 2 e 8 gradi per 30 giorni. Inoltre si prevedono condi- zioni di trasporto e conservazione a lungo termine a temperature stan- dard del congelatore di -20 gradi per 6 mesi.

La Commissione tecnico-scientifi- ca di Aifa si riunirà oggi per esa- minare il dossier sull’autorizzazione all’immissione in commercio in Ita- lia e definire le modalità di utilizzo

nel Servizio sanitario. Un avanza- mento significativo secondo il mini- stro della Salute Roberto Speranza, per il quale «la sfida è ancora dura, ma quello di oggi è un altro impor- tante passo avanti contro il virus».

Ma sarà con l’arrivo anche degli altri vaccini che ci sarà una vera acce- lerazione alla campagna vaccinale, ha rimarcato il consulente del mi- nistro della Salute Walter Ricciardi:

«Sono convinto che il vaccino Astra- Zeneca arriverà tra non molto, men- tre nel secondo trimestre del 2021 do- vrebbe arrivare anche quello Johns- son».

Zona gialla rinforzata su tutto il territorio Bar e ristoranti aperti soltanto fino alle 18

lROMA.Entro marzo un ita- liano su dieci dovrà essere vac- cinato. Al vertice con le Regioni il ministro della Salute, Roberto Speranza, suona la carica: «Ab- biamo tutte le capacità per ac- celerare, con 70 mila vaccinazio- ni al giorno a livello nazionale».

Secondo le cifre del report, in continuo aggiornamento, delle 695.175 dosi ottenute dall’Italia ne sono state utilizzate 272.307, il 39% di quelle disponibili.

Su un altro fronte, quello delle restrizioni per il contenimento del contagio, si pensa già al pros- simo Dpcm, che dovrebbe entra- re in vigore dal 16 gennaio. Oggi e domani l’Italia entra nella co- siddetta «zona gialla rafforzata»

(bar e ristoranti aperti fino alle 18, consumazioni al tavolo per massimo 4 persone se non con- viventi, si può uscire liberamen- te tra le 5 e le 22 restando nella

propria regione) ma già per do- mani sono attesi i dati del mo- nitoraggio della cabina di regia, le cui verifiche porteranno all’as - segnazione di nuove fasce per le regioni, in vigore da lunedì. I nu- meri più recenti sono quelli dell’ultimo bollettino, con 20.331 tamponi positivi al Covid e 548 vittime in 24 ore. Il tasso di po- sitività, all’11,3%, è stabile. E con i nuovi limiti dell’Rt è scattata la previsione delle regioni per ca- pire quante potranno alla fine ri- manere «gialle».

Pur mantenendo la cautela, sa- le comunque l’ottimismo nel go- verno per la campagna vaccina- le. Ai 3.800 operatori sanitari già operativi se ne aggiungeranno altri: «Dal 20 gennaio arriveran- no in supporto i primi 1.500», as- sicura il commissario per l’rmer - genza, Domenico Arcuri. Il pro- gramma del governo prevede 5,9 milioni di vaccinati entro fine marzo, 13,7 ad aprile, 21,5 entro fine maggio ed il completamento della vaccinazione volontaria en- tro agosto. Ma prosegue la pole- mica dei medici di base. Per il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, «Finché tutti noi non saremo vaccinati, sarà im- possibile essere coinvolti» nelle attività sul campo.

L’OK DELL’AGENZIA EUROPEA Oggi dovrebbe arrivare anche il via libera da parte dell’Aifa: prime

consegne già dalla prossima settimana

DOPPIA SOMMINISTRAZIONE Così come per il «Pfizer» serve il richiamo ma il trasporto del farmaco Usa è più semplice: bastano i frigoriferi standard

Il bollettino Altri 1.081 casi Nuovo minimo per i ricoveri

Sono 1.081 (su 10.273 tamponi) i nuovi casi regi- strati ieri in Puglia, dove resta bassa l’occupazione dei posti letto: 1.383 (-18) i ricoveri nei reparti medi- ci (a fronte di 3.430 letti di- sponibili) e 153 (in rialzo di una unità rispetto a martedì) in Terapia inten- siva. Il totale fa 1.536 rico- veri, che rappresentano il punto minimo degli ultimi due mesi.

La crescita dei positivi è trainata sempre dalla pro- vincia di Bari (386), oltre agli 88 di Brindisi, 172 del- la Bat, 109 di Foggia, 111 di Lecce, 211 di Taranto e 9 residenti fuori regione.

Ieri ci sono stati registrati anche 14 decessi, di cui 6 a Bari, 5 a Taranto, 2 a Foggia e uno a Brindisi.

GIÀ DISPONIBILEIl «Moderna» è in uso negli Stati Uniti

Sul territorio Trani, primo morto in una Rsa Picco di contagi paura ad Alessano

Focolaio Covid in una struttura sanitaria per an- ziani di Trani, la Rsa Villa Dragonetti dove ieri è sta- to registrato il decesso di un anziano e la positività di 6 ospiti e tre operatori sa- nitari. Sono in corso i test di conferma su altri tre di- pendenti risultati positivi al tampone rapido.

In Salento preoccupa in- tanto l’escalation di conta- gi ad Alessano, dove in una settimana il numero di positivi è quasi triplicato passando da 15 a 41. Altri 44 sono in quarantena ob- bligatoria e monitorati dal- la Polizia locale. La sindaca Francesca Torsello, che ha emesso ordinanze di chiu- sura di scuole e municipio, dà la colpa ai comporta- menti scorretti durante le festività. [Mauro Ciardo]

OGGI E DOMANI

COMMISSARIODomenico Arcuri

LA SCUOLA QUASI TUTTE LE REGIONI SEGUONO LA LINEA NAZIONALE. LA BASILICATA RINVIA A LUNEDÌ LA RIPRESA DELLE SUPERIORI

Riaprono Elementari e »Medie, ma non in Puglia

lBARI.Asili, elementari e medie ria- prono oggi in presenza in tutta Italia, tran- ne che in Puglia dove da oggi un’ordinan - za della Regione ha imposto la «Did» (di- dattica integrata a distanza) fino al 15 gen- naio per tutti, anche per le superiori: le- zioni da casa, salvo che le famiglie non chiedano espressamente di andare in aula.

per ogni ordine e grado.

Anche in Basilicata oggi riaprono ele-

mentari e medie in presenza. Per le su- periori, il governatore Bardi ha rinviato tutto a lunedì al 50% della presenza, esat- tamente come avverrà anche in Lazio, Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia Roma- gna, Lombardia, Liguria, Sicilia ed in Val- le d’Aosta. In Piemonte e in Sardegna in- vece gli studenti delle superiori torneran- no in classe non prima del 18, «compati- bilmente con l’andamento dell’epidemia».

E intanto critiche alla Regione arrivano dal l Coordinamento di genitori «La Scuo- la che vogliamo - Scuole diffuse in Puglia»:

«Ancora una volta esercitare il diritto all’istruzione è il “lusso” di chi ha stru- menti culturali, giuridici e mezzi informa- tici» - è detto in una nota - e «ancora una volta la Regione promette ma non attua né screening di massa sul personale scolasti- co né governance dei trasporti».

(4)

Giovedì 7 gennaio 2021

XIV I

TARANTO

Covid, nuova impennata 293 casi e cinque decessi

Sono 282 invece i pazienti ricoverati nelle varie strutture sanitarie. Da inizio pandemia registrati 11.911 contagi

lNumeri ancora impietosi e preoc- cupanti dal bollettino epidemiologico sui contagi da Covid10: altri 293 casi in provincia di Taranto (211 il giorno pre- cedente). E cinque i decessi comuni- cati dalla Regione Puglia (zero secondo l’Asl, ma c’è un chiaro disallineamento dei dati). Dall’inizio della pandemia si registrano 11.911 contagi. I pazienti af- fetti da Covid attualmente ricoverati nelle varie strutture sanitarie del ta- rantino sono 282. L’ospedale Moscati ne ospita 66, così distribuiti: 25 nel reparto Malattie Infettive; 26 nel re- parto di Pneumologia; 15 nel reparto di Rianimazione.

Sono 48 i ricoverati nell’ospedale

“Giannuzzi” di Manduria: 43 nel re- parto di Medicina e 5 nel reparto di Rianimazione. L’ospedale “San Pio” di Castellaneta ospita 53 pazienti, l’ospe - dale “San Marco” di Grottaglie 38 pa- zienti (nel reparto di Medicina); il pre- sidio ospedaliero “Valle d’Itria” di Martina Franca 27 (reparto di Medi- cina); la Casa di cura “Santa Rita” 21; il Centro Ospedaliero Militare di Taran- to 8 pazienti .

Infine, sono 21 i pazienti ricoverati nel Presidio Covid post acuzie di Mot- tola.

Intanto, va registrata l’iniziativa di un gruppo di studenti e docenti dell’Istituto Comprensivo Galileo Ga-

lilei di Taranto che hanno realizzato un rap per imparare e ripassare le regole anti contagio. Il video, pubbli- cato su Youtube, sta diventando un vero e proprio tormentone musicale.

«Condividiamo rap» è il titolo della canzone pensata dai docenti di musica della scuola secondaria di primo grado Francesca Papapicco, Angelo Losasso e Lunetta Franco per l’attività di ac- coglienza di inizio anno scolastico e

che, passo dopo passo, è diventato il fil rouge del programma di musica fino a Natale. La realizzazione del rap e del suo videoclip ha visto coinvolti gli stu- denti presenti in aula e quelli che se- guono le lezioni a distanza. «I ragazzi - spiega la Dirigente Scolastica dell’Isti - tuto, Antonietta Iossa - hanno registra- to gli audio del rap nelle ore in cui erano a casa. È stato un modo per ri- spondere con ritmo e divertimento alla pandemia. Vista la massiccia parte- cipazione degli studenti, i docenti han-

no raccolto i video dei ragazzi che han- no inventato dei balletti sulle note del

“Condividiamo rap” e anche alcuni do- centi di altre discipline si sono messi in gioco partecipando alla realizzazione del videoclip. Il risultato è stato un vero successo per tutti».

L’Asl ha comunicato anche i dati della campagna di vaccinazione an- ti-covid avviata dopo il Vax day del 27 dicembre. Nella giornata di ieri sono state somministrate 276 dosi: 204 al presidio ospedaliero SS. Annunziata, 72 nella RSA di Torricella.

Nel complesso, ad oggi, sono state vaccinate 3.134 persone. Per la fase 1,

«come previsto dal piano strategico na- zionale per la vaccinazione, e secondo quanto recepito dalla Regione Puglia, in questa prima fase - spiega l’Asl - i vaccini anti-Covid sono somministrati prioritariamente a personale che ope- ra in ambito sanitario e sociosanitario.

La gestione della somministrazione delle dosi è, in questa fase, centraliz- zata nelle strutture sanitarie identi- ficate».

La seconda fase interesserà gli an- ziani con patologie, rappresentanti delle forze dell’ordine, gli insegnanti, tutti addetti ai pubblici servizi. Nella terza si passerà alla vaccinazione di massa di tutta la popolazione.

[giacomo rizzo]

IL «CONDIVIDIAMO RAP»

Realizzato da studenti e docenti dell’istituto Galilei per ripetere le regole anti-contagio

L’INIZIATIVAIl video rap sulle regole anti contagio dell’istituto Galilei

(5)

Giovedì 7 gennaio 2021

TARANTO PROVINCIA I XVII

CASTELLANETA SOMMINISTRATA LA PRIMA DOSE A PERSONALE DELLA DIREZIONE E DI TUTTI I REPARTI, ADDETTI ALLE CUCINE E ALLE PULIZIE COMPRESI

Quasi 400 i vaccinati al «San Pio»

ANGELO LORETO

lCASTELLANETA.Sono già quasi 400, appartenenti a tutti i settori, i vaccinati tra il personale dell’ospeda - le “San Pio”. Dopo la prima settimana di somministrazione della prima do- se, è possibile fare un primo bilancio, aggiornato alla fine della giornata di martedì. Nel dettaglio sono state 372 le persone a cui è stato inoculato il vac- cino. Personale sia della direzione sia di tutti i reparti, compresi gli addetti alle cucine e alle pulizie.

Nella giornata del via simbolico alle vaccinazioni in tutta Italia, il 27 di- cembre, erano stati in 36. A seguire, nei primi quattro giorni di entrata a regime, ovvero dal 2 gennaio, sono stati 66, 54, 120 e 96. Tra questi, anche l’assessore comunale alla sanità Al- fredo Cellamare, in quanto dipenden- te della struttura ospedaliera, che è così anche il primo amministratore cittadino ad essere vaccinato. Sui so- cial network Cellamare ha voluto pub- blicare una sua foto nel momento dell’inoculazione, così da contribuire

a spingere il più possibile le persone, nei prossimi mesi, a sottoporsi alla vaccinazione.

«Eccomi in prima linea, senza sot- trarmi, sognando un futuro migliore per noi e per i nostri figli – ha com- mentato l’esponente della giunta Gu- gliotti -. Ho ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid secondo gli stan- dard previsti dal Dipartimento della Asl di Taranto. Come operatore dell’ospedale “San Pio” ho atteso il mio turno e ho ricevuto il mio vaccino alla presenza del dottor Cetera, della

dottoressa Surico, della dottoressa Cassano e dell’infermiere Petrosino.

Mi hanno chiesto se volessi immor- talare il momento con un selfie o una foto di rito, io senza indugio ho ri- sposto di sì, non per visibilità ma af- finché possa spronare i più scettici a prendere la giusta decisione: quando arriverà il vostro turno, vaccinatevi senza pensarci due volte. Tra 21 giorni mi aspetta il richiamo vaccinale, con l’auspicio di uscire presto e tutti in- sieme da questo incubo chiamato Co-

vid». SANITÀLe vaccinazioni al «San Pio»

(6)

2

Giovedì 7 Gennaio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Attualità

Archiviata la “zona rossa”

dell’Epifania, da oggi in tutta Italia scatta la zona “gialla raf- forzata” che resterà in vigore anche domani. Poi nel fine set- timana - sabato 9 e domenica 10 - si tornerà in zona arancio- ne. Ma i riflettori in Puglia re- stano puntati sulla data dell’11 gennaio: da lunedì infatti c’è il rischio concreto la regione possa ritrovarsi in zona rossa.

Tutto dipenderà dall’indice di contagio Rt. A stabilire la nuo- va colorazione delle regioni sa- rà la nuova ordinanza del Mi- nistro della Salute Roberto Speranza che dividerà di nuo- vo il Paese nelle tre zone (gial- la, arancione e rossa) a secon- da del livello di rischio legato all’epidemia riscontrato su ogni territorio. Si vedrà.

Intanto le nuove regole pre- viste nell’ultimo decreto del governo che saranno valide da oggi e sino al 15 gennaio preve- dono per oggi e domani spo- stamenti liberi, ma solo all’in- terno dei confini regionali e si- no alle 22. Resta, infatti, in vi- gore l’obbligo di coprifuoco

valido fino alle 5 del mattino.

Confermato il limite di una so- la uscita al giorno, per un mas- simo di due persone, per anda- re a trovare amici e parenti. I bar e i ristoranti saranno reste- ranno aperti fino alle 18, ora- rio dopo il quale saranno con- sentiti solo asporto - con il di- vieto di consumazione nelle adiacenze del locale - e la con- segna a domicilio. Ma a rialza- re le saracinesche saranno an- che i negozi e i centri commer- ciali.

Il quadro cambierà, però, nel weekend del 9 e 10 genna- io. Il nuovo decreto prevede, infatti, l’introduzione di una zona arancione, con restrizio- ni per bar e ristoranti. Spicca il divieto di lasciare il proprio Comune. Per gli spostamenti verso altri Comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’inter-

no del proprio Comune, si do- vrà essere sempre in grado di dimostrare a mezzo autodi- chiarazione i motivi di lavoro, salute e necessità. “Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30

chilometri dai relativi confini, con esclusione degli sposta- menti verso i capoluoghi di provincia”, prevede il decreto.

I bar e i ristoranti potranno re- stare aperti fino alle 18, poi sa- ranno consentiti l’asporto e la consegna a domicilio. Riaper- tura anche per i negozi, par-

rucchieri e centri estetici. Per avere contezza su cosa si potrà fare e cosa invece sarà vietato da lunedì 11 e sino venerdì 15 gennaio, bisognerà aspettare domani quando saranno diffu- si i nuovi dati del monitorag- gio sui contagi nelle regioni da parte dell’Istituto superiore della Sanità. L’annunciato ina- sprimento dei parametri lega- ti alla definizione di zona ros- sa e zona arancione in base all’indice Rt può, infatti, pro- durre lo spostamento di alcu- ne regioni in una fascia con re- strizioni maggiori rispetto alla

“zona gialla rafforzata”, che dovrebbe tornare in vigore l’11 gennaio. Nel dettaglio, per pas- sare da giallo ad arancione ba- sterà un indice di contagio Rt di 1 (in precedenza il parame- tro era fissato a 1,25) e per la zona rossa Rt a 1,25 e non più a

1,50. Un criterio introdotto dal governo al fine di evitare che le regioni in cui la circolazione virale è bassa finiscano in zo- na arancione a causa di singo- lo episodio di aumento dell’Rt.

Questo, però, non è il caso del- la Puglia. In base all’ultimo monitoraggio dell’Iss - relati- vo alla settimana tra il 21 e il 27 dicembre - l’indice di contagio Rt in Puglia era pari a 1. E stan- do alle previsioni, secondo i dati del nuovo monitoraggio, la regione potrebbe fare un balzo in avanti sul fronte dell’indice Rt, andando a fini- re quantomeno in fascia aran- cione. Ma il rischio concreto è che in Puglia si prefiguri uno scenario 3 con Rt da 1,25 a 1,50 se “nel territorio si manifesta un’incidenza dei contagi supe- riore a 50 casi ogni 100mila abitanti”. Zona rossa, dunque.

Ipotesi tutt’altro che remo- ta. E presa in analisi nella gior- nata di ieri dall’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, il quale a margine della conse- gna di giocattoli e dolciumi ai piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari in occasione dell’Epifa- nia, ha chiarito che nella regio- ne: «I numeri non sono da zo- na rossa», pur evidenziando che la revisione più restrittiva del sistema dei parametri pre- visto dal governo e i nuovi cri- teri introdotti di fatto “facilita- no” il passaggio in zona aran- cione o rossa. «Non abbiamo allo stato attuale numeri da zo- na rossa in Puglia - ha detto l’epidemiologo - però i criteri per classificazione sono stati cambiati e quindi sarà molto più facile passare in zona arancione e in zona rossa, ma non è una punizione».

P.Col.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ieri in Puglia sono stati analizzati 10037 test per l’infezione da Covid-19 e sono stati registrati 1.581 nuovi casi per un tasso di positività del 15,7% (martedì era del 10,52%). Inoltre sono stati rilevati 23 decessi. I nuovi contagi sono stati individuati 598 in provincia di Bari, 149 in provincia di

Brindisi, 190 nella Bat, 188 in provincia di Foggia, 158 in provincia di Lecce, 293 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota.

Per quanto riguarda i 23 decessi, 11 nella provincia di Bari, uno a testa a Brindisi e a Lecce, 6 nella provincia di

Foggia, 5 nella provincia di Taranto. Un decesso di un residente in provincia Bat precedentemente registrato è stato riattribuito.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.085.419 test, ieri ci sono stati 1.110 guariti, mentre aumentano a 54.028 i casi attualmente positivi.

Oggi e domani bar e ristoranti aperti sino alle 18 Ma resta

il coprifuoco dalle 22 alle 5

In netto aumento i casi positivi, altri 23 decessi in un giorno

Il bollettino

Il coronavirus L’emergenza

Atteso domani il monitoraggio dell’Iss sui contagi Parametri

più restrittivi

rispetto al passato

`

Sino a domani spostamenti “liberi” in regione Si tornerà in fascia arancione sabato e domenica

`

Da lunedì conterà l’indice di contagio La Regione: «Numeri non da zona rossa»

Due giorni di zona gialla Attesa per i dati sull’Rt

Ogni giorno permane il coprifuoco

Fascia gialla rafforzata (non si esce dalle regioni) Fascia arancione

Regole più restrittive, regioni in fascia arancione se l’Rt supera quota 1 e non più 1,25. Da 1,25 in sù si entra in fascia rossa

ore 22.00

ore 05.00

L E N U O V E R E G O L E

gennaio

Bar e ristoranti chiusi tranne che per l'asporto. Negozi aperti.

Si può andare nella seconda casa ma solo nella propria regione.

Fuori dal proprio Comune si possono andare a trovare amici e parenti muovendosi una sola volta al giorno.

Serve l'autocertificazione

Tornano le regole diversificate a seconda della fascia nella quale si trova la propria Regione. In ogni caso è sempre vietato oltrepassare i confini regionali se non per le deroghe

previste

2 0 2 1

Restrizioni sulla base del colore della Regione nella quale si abita.

Resta il divieto di superare i confini regionali ad eccezione delle deroghe

Italia in fascia arancione ad eccezione delle Regioni "rosse". Seconde case raggiungibili solo se si trovano nella propria regione

Riaprono bar e ristoranti fino alle 18 con molte limitazioni.

Ci si può muovere senza

l'autocertificazione ma non si possono superare i confini della propria regione

7-8

9-10

week end

Entrano in vigore regole nuove e più severe. Le Regioni possono finire in fascia arancione con un indice Rt superiore a 1 e non più a 1,25.

Il superamento di questa soglia fa scattare la fascia rossa.

In ogni caso niente viaggi fuori della propria Regione

se non per necessità

11-15

16-17

week end 23-24

week end

18-22

25-29

Italia in fascia arancione ad eccezione delle Regioni eventualmente "rosse".

Seconde case raggiungibili solo

se si trovano nella propria regione

30-31

week end

Tutta l'Italia torna in fascia arancione ad eccezione delle regioni in "rossa".

Negozi chiusi e bar e ristoranti operativi solo per l'asporto.

Serve l'autocertificazione

(7)

3

Giovedì 7 Gennaio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Attualità

Vaccini ancora a rilento Lopalco: «Poche dosi

e arrivi con il contagocce»

`

L’assessore ha spiegato che le difficoltà sono legate alla scarsa disponibilità di fiale

Vincenzo DAMIANI

«C’è un collo di bottiglia im- portante che è dato dalla di- sponibilità del vaccino, le dosi sono poche e arrivano con il contagocce quindi in certi ca- si abbiamo dovuto rallentare la velocità di somministrazio- ne». A lanciare l’allarme è l’as- sessore alla Sanità della Re- gione Puglia, Pierluigi Lopal- co.Ieri è arrivato il via libera ad un secondo vaccino, quello di Moderna, ma per Lopalco la svolta e la sicurezza per l’Italia arriveranno solamen- te quando l’Ema autorizzerà quello di AstraZeneca. Dal 27 dicembre ad oggi in Puglia so- no state consegnate solamen- te 31.705 dosi, contro le 95mi- la previste per la “fase 1”. Oggi dovrebbe essere distribuito un nuovo carico di circa 20mi- la vaccini: «Abbiamo avuto rassicurazioni – continua Lo- palco - che entro domani (og- gi per chi legge, ndr) arrive- ranno tutte le dosi che ci era- no state promesse per il 4 gen- naio. Ad un anno dall’emer- genza abbiamo finalmente l’arma che può sconfiggere il Coronavirus, dobbiamo avere pazienza e continuare in que- sta maniera, indossando le mascherine, mantenendo le distanze, dobbiamo rinuncia- re ai contatti sociali, agli ab- bracci, dobbiamo incontrare meno persone». Lopalco ha garantito che in Puglia «si sta vaccinando a spron battuto in tutti i centri vaccinali puglie- si, non esistono feste, non esi- ste riposo. Si sta andando alla massima velocità». Ma para- dossalmente il rischio è che i rifornimenti non siano co-

stanti. «Abbiamo, però, buo- ne notizie su altri fronti – pro- segue l’assessore - dopo Pfi- zer avremo a breve vaccino Moderna e penso che anche AstraZeneca, che rappresen- terà per l’Italia la vera svolta perché è il principale fornito- re del governo italiano, riceve- rà presto l’autorizzazione Ema. Speriamo che febbraio sia mese della svolta». E a pro- posito di Moderna, è previsto già dalla prossima settimana l’arrivo in Italia delle dosi:

complessivamente, nei prossi- mi tre mesi, giungeranno in Italia un milione e 300mila dosi, con cadenza settimana- le: 100mila a gennaio, 600mi- la a febbraio e 600mila a mar- zo. Poca roba rispetto alle ne-

cessità.

Non a caso Walter Ricciar- di, consulente del ministro della Salute, Roberto Speran- za, condivide la speranza di Lopalco su un’autorizzazione rapida per AstraZeneca: «So- no convinto – ha detto Ricciar- di - che il vaccino AstraZene- ca arrivi tra non molto, men- tre nel secondo trimestre del 2021 dovrebbe arrivare anche quello Johnsson. Questo ci consentirà di incrementare la campagna vaccinale italiana.

Solo allora saremo in grado di dare accelerazione e arrivare all’estate a vaccinare metà po- polazione italiana e poi l’altra metà vaccinabile».

C’è un altro fronte sul quale le Regioni chiedono sostegno al governo Conte: l’aumento del personale da impiegare nelle somministrazioni. Ieri su questo punto c’è stato un confronto tra i governatori, i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza e il com- missario per l’Emergenza, Do- menico Arcuri, che ha assicu- rato che invierà da subito 1.500 operatori tra medici e infermieri, a integrazione dei 3.800 già operativi nelle sin- gole regioni. La suddivisione sarà in base alla popolazione.

Entro il 7 gennaio sarà comu- nicato l’elenco del personale individuato per regione alla Agenzie per il lavoro (sono 5 divise per aree territoriali, in base al numero di popolazio- ne) e a partire dal 20 i primi candidati saranno disponibi- li. Inoltre, le Regioni hanno manifestato la propria dispo- nibilità a collaborare perché si possa fare un accordo con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per coinvolgerli nella campagna vaccinale. «Molto bene il cli- ma positivo di queste prime settimane di vaccinazione:

questa forte collaborazione istituzionale è necessaria per vincere la difficile sfida con- tro il virus, grazie all’impegno costante del personale delle nostre strutture sanitarie», ha detto Stefano Bonaccini, pre- sidente della Conferenza del- le Regioni ha commentato l’esito del vertice. «Tutte le Re- gioni stanno facendo sui terri- tori un intenso lavoro per at- tuare il piano nazionale mes- so a punto dal Commissario per la campagna di vaccina- zione, noi restiamo sempre al loro fianco disponibili per for- nire tutto il supporto necessa- rio», ha assicurato Boccia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dal 27 dicembre ad oggi in Puglia sono state consegnate solamente 31.705 dosi, contro le 95mila che erano state previste per la

“fase 1”. Lopalco ammette:

«Per ora giunte poche dosi».

Oggi dovrebbe essere distribuito un nuovo carico di circa 20mila vaccini. «Abbiamo avuto rassicurazioni», ha detto Lopalco, riferendosi alle dosi promesse per il 4 gennaio.

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) e la Commissione europea hanno infatti dato il via libera al vaccino dell’azienda statunitense Moderna.

Nei prossimi tre mesi, giungeranno in Italia 1,3 milioni di dosi Moderna, con cadenza settimanale:

100mila a gennaio, 600mila a febbraio e 600mila a marzo.

`

La consegna della seconda tranche è prevista per la giornata odierna

In Italia il nuovo farmaco con 1,3 milioni di dosi Zoom

Entro marzo un italiano su dieci dovrà essere

vaccinato. La tabella di marcia del governo si aggiorna e punta a numeri rassicuranti a partire dalla primavera.

Con l’arrivo del vaccino Moderna la prossima settimana, che proprio nella giornata di ieri è stato approvato dall’Agenzia europea del farmaco, la Difesa si prepara ad entrare in campo per la

distribuzione delle fiale del

colosso statunitense, che saranno stoccate nell’hub nazionale a Pratica di Mare.

E al vertice con le Regioni il ministro della Salute, Roberto Speranza, suona la carica: «Abbiamo tutte le capacità per accelerare, con 70 mila vaccinazioni al giorno a livello nazionale».

Secondo le cifre del report, in continuo aggiornamento, delle 695.175 dosi ottenute dall’Italia ne sono state utilizzate 272.307, il 39% di quelle disponibili.

A marzo vaccinato un italiano su 10

L’obiettivo

2

Dal 27 dicembre in Puglia soltanto 31.705 dosi

Oggi in distribuzione un nuovo carico

Ieri il via libera ufficiale al vaccino di Moderna

1

3

Il coronavirus L’emergenza

4

(8)

5

Giovedì 7 Gennaio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Attualità

Emiliano, ripresa-caos

«Nessuno è obbligato ad andare a scuola»

`

Il chiarimento del governatore sulle modalità dell’attività didattica Ma i genitori in rivolta: «Faremo ricorso nelle sedi internazionali»

Paola COLACI

Oggi in Puglia riapre la scuola.

«Ma nessuno studente di ogni ordine e grado è obbligato ad an- dare a scuola. Tutti sono in di- dattica integrata da casa come da ordinanza che ho firmato ie- ri. Possono andare a scuola in presenza solo gli studenti con bi- sogni didattici speciali e chi deve fare laboratorio, secondo la va- lutazione autonoma delle scuo- le, ma non sono obbligati. Per il primo ciclo inoltre le famiglie che intendono comunque fare frequentare in presenza i loro fi- gli a scuola devono responsabil- mente farne richiesta esplicita e formale al dirigente scolastico, che verrà valutata sulla base dei criteri della alleanza scuola fa- miglia. Nessun automatismo».

Il tentativo di chiarimento del governatore Michele Emiliano arriva nella serata di ieri con un post su Facebook. Alla vigilia della ripresa delle lezioni in tut- te le scuole pugliesi di ogni ordi- ne e grado, dunque. E in clima teso e caotico. E a leggere le cen- tinaia di commenti al post del governatore lo si percepisce. Co- sì, invece di fare chiarezza l’effet- to che ottengono le parole di Emiliano è esattamente l’oppo- sto. «Presidente nella sua ordi- nanza non scrive che non vi è al- cun automatismo. Credo che chi

Le ha scritto il post si sia confu- so» tuona un genitore. Concetto ripreso e rilanciati in centinaia di commenti analoghi. Sintomo di matassa ingarbugliata.

Un groviglio che neppure l’or- dinanza firmata da Emiliano nella serata di martedì è riuscita a dipanare. Anzi. Docenti e fami- glie degli studenti pugliesi ora accusano il governatore di aver adottato un provvedimento che non fa altro che generare ulterio- re confusione. Un’ordinanza

“provvisoria e precauzionale” - come lo stesso governatore l’ha definita - che lascia gli studenti delle superiori a casa in Did (Di- dattica digitale integrata) sino a metà gennaio. Per elementari e medie, invece, finisce per rove- sciare la prospettiva. E introdu- ce il sistema delle lezioni in pre- senza “su richiesta” per elemen- tari e medie. Istanze che nelle ul- time ore sono già state indirizza- te ai dirigenti scolastici degli isti- tuti di ogni ordine e grado da parte delle famiglie pugliesi che sono intenzionate a far rientrare i figli a scuola in presenza. Ri- chieste che, almeno a leggere l’ordinanza n.1 del 2021, non de-

vono essere sottoposta ad alcu- na valutazione da parte dei diri- genti scolastici. Ma soltanto re- cepite, nei fatti. Date le premes- se, dunque, la prima campanel- la dopo le festività natalizie in Puglia in tutte le scuole si appre- sta a suonare all’insegna del caos.

Intanto “La Scuola che voglia- mo - Scuole diffuse in Puglia”, il coordinamento dei genitori atti- vi che riunisce circa quaranta comitati di genitori e associazio- ni pugliesi, affila le armi in vista

della battaglia legale che, stando all’annuncio delle scorse ore, i genitori pugliesi hanno intenzio- ne di combattere in sede interna- zionale. A partire dal Tribunale internazionale dell’Aia, con buo- na probabilità. «Faremo un ri- corso molto presto nelle sedi in- ternazionali - fanno sapere dal comitato - L’Italia, nei fatti, è l’unico Paese dell’area europea che non ha rispettato l’intesa del tavolo dell’Oms del 31 agosto, de- dicato alla riapertura in sicurez- za di tutte le scuole di ogni ordi- ne e grado. Su 52 Paesi presenti alla Conferenza presieduta pro- prio dal ministro della Salute Roberto Speranza solo l’Italia, nei fatti, mantiene in lockdown gli adolescenti da dieci mesi».

Sulla situazione in Puglia, il coordinamento ritiene che: «An- cora una volta esercitare il dirit- to all’istruzione è il lusso di chi ha strumenti culturali, giuridici e mezzi informatici. Ancora una volta la Regione promette ma non attua né screening di massa sul personale scolastico né go- vernance dei trasporti». Identi- ca “bocciatura” anche da parte

del Codacons di Lecce: «Ancora oggi in Puglia non c’è un piano trasporti adeguato, nonostante da un mese si sapesse che a gen- naio sarebbe ripartita la didatti- ca in presenza anche per le supe- riori - rimarca il l’avvocato Cri- stian Marchello - Ancora oggi, al di là delle chiacchiere e della propaganda, non sappiamo co- me e in quali casi la scuola, inte- sa come luogo fisico, può definir- si cluster del virus, nonostante tutti i protocolli messi a punto dal Cts. La verità è che nonostan- te il periodo natalizio, sia Emilia-

no che Lopalco non hanno fatto i compiti a casa e oggi scaricano sulla scuola e sugli studenti inef- ficienze e ritardi propri di altri settori». Per l’assessore alla Sani- tà Pier Luigi Lopalco invece:

«Tutti i governatori erano preoc- cupati per questa ripartenza po- st natalizia e il governo, devo di- re, che ci ha ascoltato. Noi co- munque abbiamo portato avan- ti un atteggiamento di maggiore prudenza. Ora aspettiamo l’evo- luzione dei prossimi giorni e ve- diamo se le misure restrittive hanno dato abbiano dato i loro frutti». Sulla questione intervie- ne, infine, anche la presidente del Consiglio regionale Loreda- na Capone: «Quando parliamo di scuola parliamo di futuro e il futuro è responsabilità di tutti».

Ma per colmare le carenze sul fronte della scuola, secondo Ca- pone: «Occorre visione e un pia- no puntuale a breve, medio e lungo termine. E questo piano ancora manca. In questa direzio- ne, allora, dobbiamo lavorare. È questo l’appello che con forza, insieme, dobbiamo rivolgere al governo» conclude.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Contagi in classe: tra ottobre e novembre nelle scuole pugliesi si sono registrati 28 focolai di Co- vid. Ma nello stesso mese ad au- mentare - crescendo al ritmo di circa dieci unità alla settimana - sono stati anche i casi di nuovi positivi tra docenti e personale scolastico. Nei fatti, neppure l’1%

dei 3.173 focolai in ambito scola- stico registrati a livello naziona- le dalla riapertura delle scuole a settembre sino alla vigilia delle festività natalizie. Eppure al mo- mento è impossibile stabilire il numero esatto di studenti e do- centi pugliesi risultati positivi al virus. “La ridotta capacità di trac- ciamento dei contatti in relazio- ne alla difficile situazione creata- si in seguito all’aumento dei casi ha limitato la possibilità degli operatori sanitari di effettuare indagini accurate” chiarisce l’Istituto superiore della Sanità che nei giorni scorsi ha pubblica- to il report su “Apertura delle scuole e andamento dei casi con- fermati di Sars-CoV-2: la situa- zione in Italia”.

Il documento analizza l’anda-

mento epidemiologico naziona- le e regionale dei casi di Covid in età scolare (3-18 anni) nel perio- do compreso tra il 31 agosto e il 27 dicembre. E dall’analisi dei da- ti emerge come la maggior parte dei casi in età scolare (40%) si sia verificata negli adolescenti di età compresa tra 14 e 18 anni, seguiti dai bambini delle scuole prima- rie di 6-10 anni (27%), dai ragazzi delle scuole medie di 11-13 anni (23%) e dai bambini delle scuole per l’infanzia di 3-5 anni (10%).

Seppure la percentuale dei foco- lai in ambito scolastico si sia mantenuta sempre bassa e le scuole non rappresentino i pri- mi tre contesti di trasmissione in Italia - che sono il contesto fami-

liare/domiciliare, sanitario assi- stenziale e lavorativo - secondo l’Iss: “La chiusura delle scuole è stata adottata in tutto il mondo per frenare la diffusione di Co- vid-19. Tuttavia, l’impatto della chiusura e della riapertura delle scuole sulle dinamiche epidemi- che rimane ancora poco chiaro”.

Nel dettaglio, secondo i dati raccolti dagli esperti dell’Istituto superiore della Sanità, in quattro mesi in Italia si sono verificati 3.173 focolai in ambito scolastico che rappresentano il 2% del tota- le dei focolai segnalati a livello nazionale. “Se si considera l’an- damento settimanale c’è stato un progressivo aumento dei fo- colai con un picco nelle settima- ne dal 5 al 25 ottobre, una gra- duale diminuzione fino al 22 no- vembre e un nuovo aumento fi- no al 13 dicembre seguito da una stabilizzazione nella seconda metà del mese”, sottolinea il do- cumento. Trend confermato an- che in Puglia dove dalla riapertu- ra delle scuole in presenza - il 24 settembre - in tutti gli istituti di ogni ordine e grado e sino alla fi-

ne di ottobre il numero dei conta- gi tra bambini e adolescenti è au- mentato gradualmente sino a toccare quota 8 focolai nella set- timana compresa tra il 26 otto- bre e il primo novembre. E altri 6 focolai si sono registrati com- plessivamente nel mese di no- vembre, quando le lezioni in pre- senza per le superiori erano or- mai sospese e per elementari e medie a mezzo ordinanza regio- nale il governatore Michele Emi- liano aveva previsto l’introduzio- ne del sistema della Dad (Didatti- ca a distanza) su richiesta. Un an- damento dei contagi nella popo- lazione in età scolastica che, co- me evidenzia il report dell’Iss, ha seguito quello della popolazione adulta, rendendo difficile identi- ficare l’effetto sull’epidemia del ritorno all’attività didattica in presenza.

Dunque, le conclusioni dell’Iss in vista del rientro a scuo- la in presenza di circa 8 milioni di studenti in tutta Italia e mezzo milione solo in Puglia: “Dopo le misure restrittive adottate in se- guito alla seconda ondata

dell’epidemia di Covid-19, è ne- cessario bilanciare le esigenze della didattica con quelle della si- curezza - hanno rimarcato gli esperti - Le scuole devono far parte di un sistema efficace e tempestivo di test, tracciamento dei contatti, isolamento e sup- porto con misure di minimizza- zione del rischio di trasmissione del virus, compresi i dispositivi di protezione individuale e un’adeguata ventilazione dei lo- cali”. Senza entrare nel merito delle riaperture, infine, il report evidenzia come “La decisione di riaprire le scuole comporti un difficile compromesso tra le con-

seguenze epidemiologiche e le esigenze educative e di sviluppo dei bambini”. In particolare, “an- che le attività extra e peri-scola- stiche per non costituire un inne- sco di catene di trasmissione de- vono contemplare il rispetto del- le misure di prevenzione previ- ste. È pertanto di fondamentale importanza l’uso appropriato de- gli strumenti diagnostici e di screening, nel contesto di una va- lutazione del rischio epidemiolo- gico, e della corretta esecuzione delle procedure di isolamento e quarantena quando indicate”.

P.Col.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In quattro mesi 28 focolai nelle aule

Picco dei contagi nel mese di ottobre

Secondol’analisidegli esperti da agosto a dicembre 3.173 focolai in tutta Italia In vista della ripresa delle lezioni si suggerisce di puntare su tamponi e tracciamento

Dopo l’ordinanza di martedì

oggi la ripresa delle lezioni in tutti gli istituti della regione

Il report dell’Iss:

sui casi totali il 40 per cento riguarda studenti tra i 14

e i 18 anni

Il coronavirus L’ordinanza

In un clima di assoluta incertezza prende il via la campagna di iscrizioni al nuovo anno scolastico 2021/2022 negli istituti di ogni ordine e grado. A renderlo noto è il Ministero dell’Istruzione che ha fissato il termine ultimo per

inoltrare le domande al 25 gennaio. Le iscrizioni

saranno online per tutte le classi della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado statale.

Adesione online facoltativa, invece, per le paritarie. E modalità cartacea per la scuola dell’infanzia. Tutti i dettagli sul sito del ministero www.istruzione.it.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il post

Una richiesta o una minaccia?

Così un genitore ha commentato ieri l’ultimo post del presidente Emiliano, in cui si raccomanda- no le famiglie a privilegiare la didattica a distanza

Nuovo anno scolastico, iscrizioni aperte solo on line

La scadenza

(9)

Torna a salire la preoccupazione per il nuovo aumento di contagi al termine delle feste natalizie. Do- po l’allarme lanciato dai medici di famiglia sull’incremento dei casi soprattutto in contesti familiari, ora arriva anche dai numeri del ministero della Salute la confer- ma che lo scenario in Puglia, così come in altre regioni, è nuova- mente peggiorato: nella settima- na tra il 30 dicembre e il 5 gennaio i contagi nella nostra regione so- no passati da 5mila 500 a 7mila 500. Un incremento del 35 per cento. Anche i numeri del bolletti- no quotidiano preoccupano. Con 1.581 su poco più di 10mila tampo- ni effettuati, la Puglia è fra le re- gioni che registrano più casi dopo Veneto, Lombardia, Lazio e Tosca- na, anche se si continua a notare una riduzione della pressione dei ricoveri Covid negli ospedali.

A peggiorare questo quadro è la risalita dell’indice Rt ormai sta- bile a quota 1. L’indice di contagio- sità era sceso a 0,8 a fine novem- bre. Circostanza che ha permesso alla Puglia di andare in zona gial- la. Ma proprio l’allentamento del- le misure prima della zona rossa nelle feste di Natale ha causato as- sembramenti e il nuovo aumento dei contagi. Oggi e domani tutta Italia andrà in zona gialla rafforza- ta, vale a dire con il blocco delle mobilità fra regioni. Ma dopo il fi- ne settimana in arancione riparti- rà la divisione delle Regioni per zone di rischio e la Puglia è in bili- co fra la zona arancione e la rossa proprio per l’Rt in salita ormai ol- tre quota 1 e per l’alto numero di positivi. Già domani il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà l’ordinanza che indicherà il cambio di zona per ogni regio- ne. Un cambio che scatterà a parti- re da lunedì e che prevede para- metri più rigorosi. Adesso per fini- re in zona arancione basterà ave- re un indice di contagio pari a 1 e non più a 1,25 come accadeva in precedenza. Per entrare in zona rossa invece basterà un Rt a 1,25 e non più a 1,50. «Per il momento non ci sono numeri da zona rossa

— dicono in Regione — ma oggi a parità di circolazione del virus si passa in arancione o rosso molto più facilmente di quanto non fos- se a novembre e dicembre».

Intanto proseguono i lavori del- la Regione per potenziare la rete ospedaliera. Lavori in corso sia all’esterno degli ospedali con la realizzazione di moduli della Pro- tezione civile (come sta avvenen- do anche davanti all’ingresso del Policlinico di Bari) sia all’interno di alcuni padiglioni della Fiera del Levante, dove fra pochi giorni sarà consegnato l’ospedale Covid da 160 posti letto di terapia inten- siva e subintensiva. «Renderlo at- tivo sarà una questione di pochi giorni — fanno sapere dall’assesso- rato alla Salute — Le attrezzature ci sono e il piano per il personale è stato messo in atto dal Policlini- co». Sempre dalla Regione ribadi-

scono che la struttura servirà an- che in assenza di aumento dei ca- si, visto che gli attuali ricoverati potranno essere trasferiti in Fiera consentendo agli ospedali di riav- viare le attività istituzionali e non urgenti al momento sospese. Ma proprio sulla struttura in Fiera si scatena una polemica politica sul- la base delle proteste sorte per la realizzazione di un ospedale iden- tico nella Fiera di Milano. Quella struttura voluta dalla giunta re- gionale di centrodestra costò 21

milioni di euro di fondi privati ed è stata a lungo criticata dal centro- sinistra per aver ospitato un nu- mero molto limitato di pazienti ri- spetto alle sue potenzialità. Ecco perché il leader della Lega, Mat- teo Salvini, usa la prossima aper- tura della struttura barese per tor- nare a parlare del tema: «La Pu- glia aprirà un ospedale uguale a quello di Milano. Qualcuno dovrà chiedere scusa per delle calunnie e le infamie del passato». Sul tema interviene anche l’ex capo della

Protezione civile Guido Bertola- so: «È bene che la Puglia abbia il suo Covid hospital — dichiara l’ex coordinatore dei lavori dell’ospe- dale di Milano — realizzato se- guendo lo schema di quello del ca- poluogo lombardo. L’auspicio è che i vari esperti del fango non at- tacchino una struttura utile per le emergenze solo perché realizzata a fine seconda ondata pandemica e quando è già in corso la campa- gna di vaccinazioni». — a.cass.

Il bollettino

Oltre 1.500 positivi Ventitré morti:

11 sono nel Barese

©RIPRODUZIONE RISERVATA

1.581

I nuovi casi

Sono state accertati 500 contagi in più rispetto al giorno prima, nonostante il numero dei tamponi analizzati inferiore: ieri sono stati esaminati 200 test in meno. La provincia più colpita resta quella di Bari, dove si sono contati quasi 600 nuovi positivi, seguita da quella di Taranto, che ha sfiorato quota 300 casi

2.573

Le vittime

È il numero dei morti da inizio emergenza. Gli ultimi decessi registrati sono 23:

quasi la metà (11) è nell’area metropolitana di Bari, altre sei vittime sono in provincia di Foggia. La fascia d’età con più morti, quasi 1.000 da marzo, è quella fra gli 80 e gli 89 anni. L’indice di letalità è al 2,7 per cento

96.946

I casi confermati Aumentano i pugliesi ancora alle prese con il virus: sono 54mila 28 e nella maggior parte dei casi si trovano in isolamento domiciliare. Il numero dei ricoverati è ancora in calo:

sono 1.536. I guariti, invece, superano per la prima volta quota 40mila da marzo

Lavori in corso Il cantiere per il nuovo ospedale nei padiglioni della Fiera del Levante

Bari Primo piano

Puglia, rischio zona rossa I contagi in aumento

dopo le feste natalizie

“I numeri non sono ancora da chiusura totale”, dicono in Regione. Si stringono i tempi per l’ospedale in Fiera. Il leghista Salvini ironizza: “Tante calunnie su quello a Milano”

Numeri utili Numero verde

della Regione

800.713.931

tutti i giorni dalle 8 alle 22

In caso di sintomi riconducibili al Covid-19 Febbre, tosse, mal di gola, respiro corto o affannoso, congestione nasale, astenia o diarrea - contattare telefonicamente il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta.

Non bisogna andare al pronto soccorso o dal medico curante e non va chiamato il 118.

Osservare la permanenza domiciliare con isolamento e sorveglianza sanitaria Lecce

0832.215.318

protocollo.sispnord

@ausl.le.it M A I L

Bat

0883.299.521 0883.299.524 direzione.sisp@aslbat.it M A I L

Bari

800.055.955

sorveglianza.coronavirus

@asl.bari.it M A I L

Foggia

0881.884.018

covid19.richiestatamponi

@aslfg.it M A I L

Taranto

333.61.66.842

diprevta.coronavirus

@asl.taranto.it M A I L

Brindisi 0831.537.170

sorveglianza.coronavirus

@asl.brindisi.it M A I L

di Cenzio Di Zanni

pagina

2

Giovedì, 7 gennaio 2021

.

(10)

Assessore Pierluigi Lopalco, le scorte di vaccino arrivano in ritardo anche in Puglia. Questo provoca il paradosso che alcune Asl hanno esaurito le scorte rallentando la corsa. Come si risolve o affronta il problema?

«Non credo che abbiamo un margine per poter risolvere questo problema, visto che la spedizione viene organizzata direttamente da Pfizer.

Quello che possiamo fare è spostare qualche fiala da un hub all’altro, se c’è qualche Asl più veloce nella somministrazione. Non possiamo fare di più e faccio notare che non è un problema soltanto nostro, ma riguarda altre Regioni. Del resto, un po’ tutti noi pensavamo che la distribuzione del vaccino sarebbe iniziata a metà gennaio e invece è cominciata a metà dicembre. Quindi ci stiamo lamentando di un ritardo su un anticipo».

Dobbiamo contare su Moderna e AstraZeneca. Sappiamo quanti vaccini arriveranno in Puglia da queste due aziende?

«Il piano di ripartizione non è ancora noto. Per il vaccino di Moderna dobbiamo aspettare che l’azienda dia la disponibilità».

C’è chi fa notare che non somministrare 7mila dosi al giorno è un problema. Cosa ne pensa?

«Se arrivassero 7mila dosi al giorno potrebbero avere ragione».

Quante ne stanno arrivando?

«In questi giorni siamo arrivati a somministrarne 5mila al giorno, ma non abbiamo spinto

sull’acceleratore. Teoricamente sarebbero dovute arrivare un po’

meno di 30mila dosi a settimana: ne stanno arrivando circa 20mila.

L’ultimo invio previsto per il 4 gennaio sta arrivando frazionato in tre giorni. Voglio ricordare però che

per la campagna vaccinale antinfluenzale la Puglia ha

somministrato in un mese un milione di vaccini. Ma sono d’accordo sul fatto che questi numeri e questo tipo di distribuzione non vanno bene per la Fase 2».

Ecco: se questi problemi si verificano nella Fase 1 figurarsi nella Fase 2, quando le persone da vaccinare saranno molte di più.

«Nella Fase 2 le persone potranno recarsi negli ambulatori vaccinali che abbiamo messo su in questo

frangente e che moltiplicheremo.

Saremo sostenuti dagli studi dei medici di base che verranno coinvolti nel piano vaccinale. In più dovremo aumentare le squadre mobili di vaccinazione che si recheranno in casa degli anziani che non potranno muoversi».

Come li contatterete?

«Abbiamo tutti gli elenchi degli anziani e degli esenti ticket, che comprendono le categorie a rischio.

Nella nostra anagrafe sappiamo quali saranno le persone da contattare per la Fase 2. E in questo momento stiamo predisponendo degli spazi aggiuntivi, più ampi, come palazzetti dello sport, per effettuare le

vaccinazioni nei vari comuni. Lo facciamo ora per prepararci all’arrivo

— noi lo speriamo — a metà febbraio dei vaccini AstraZeneca, quelli opzionati per la maggior parte dal governo italiano, che dovrebbe fornire più dosi di Moderna e Pfizer messe insieme».

La distribuzione dei vaccini non è stata equa, ma perché alla base c’è una iniquità. L’Emilia-Romagna ha 400mila abitanti in più della Puglia, ma può contare su 15mila

dipendenti in più in sanità e decine di milioni di euro in più a

disposizione rispetto alla Puglia. Si

è dimostrata ancora una volta la differenza dei sistemi sanitari fra Nord e Sud.

«Sì, è venuta fuori agli occhi di tutti.

Una cosa che ci dispiace, un problema storico che speriamo di poter livellare».

Intanto nella griglia relativa al rispetto dei livelli essenziali di assistenza nel 2018 la Puglia è ancora nella fascia virtuosa per la prevenzione, l’area distrettuale e quella ospedaliera.

«Non è un mio merito. Dobbiamo darne atto sia al governatore Michele Emiliano sia a tutto il lavoro fatto sull’aspetto organizzativo e finanziario dal direttore Vito Montanaro e dal dipartimento. Dire che nella griglia dei Lea, i LIvelli essenziali di assistenza, una regione meridionale con 15mila operatori in meno rispetto a una regione del Nord si posiziona bene significa che con meno risorse c’è stata comunque una organizzazione che offre i servizi».

Tornando all’emergenza Covid, a marzo scorso le chiedemmo quando saremmo usciti da questo incubo.

Ora cosa risponde?

«Io all’epoca dissi che se fossimo siamo fortunati, nel primo trimestre del 2021 avremmo avuto il vaccino.

Siamo stati più che fortunati, visto che il vaccino è arrivato in anticipo sui tempi previsti. La mia speranza che in estate possiamo essere fuori da quest’incubo la possiamo

convalidare per due motivi: in estate non potremo avremo potuto vaccinare tutta la popolazione, ma sarà diminuita la circolazione del virus. In più ci sarà una buona parte di popolazione già vaccinata. Per cui possiamo dire che affronteremo il virus e la pandemia con una serenità che fino a oggi non abbiamo avuto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Bari Primo piano

Per il futuro stiamo chiedendo

di utilizzare i palazzetti dello sport

k

Il vaccino Anche la Puglia sta avendo problemi con le consegne di Antonello Cassano

Siamo arrivati a somministrare

anche 5mila dosi al giorno

L’intervista

Lopalco “Le dosi arrivano in ritardo ma siamo già operativi per la Fase 2”

pierluigi lopalco assessore alla sanità

f

g

Giovedì, 7 gennaio 2021 pagina

3

.

(11)
(12)
(13)
(14)
(15)

La Cenerentola di Big Pharma

che il virus ha trasformato in regina

Mai un farmaco in dieci anni di vita, poi la società del Massachusetts trova la formula vincente Ora vale 45 miliardi di dollari in Borsa e al centralino arrivano prenotazioni da tutto il pianeta

di Ettore Livini

MILANO — La scommessa più azzar- data della Casa Bianca nella corsa al vaccino anti Covid — con buona pace degli scettici — ha fatto Bin- go. Solo un anno fa — quando Mo- derna è scesa in campo contro i Golia di BigPharma nella caccia al- la cura contro la pandemia — nes- suno avrebbe scommesso un cen- tesimo sulla piccola società biotec- nologica del Massachusetts: in die- ci anni di vita non era ancora riu- scita a portare un singolo farmaco sul mercato. I suoi conti erano sempre stati in rosso. E nel genna- io 2020 i suoi titoli sonnecchiava- no a quota 18 dollari, sotto il prez- zo cui erano stati quotati un paio di anni prima.

In pochi mesi però il mondo si è capovolto: mRna 1273, la formula antivirus studiata nei laboratori del gruppo, ha bruciato le tappe, dimostrando di funzionare da su- bito. Donald Trump ha messo buo- na parte dei soldi necessari allo sviluppo. Una squadra di facilita- tori mobilitati dal presidente e gui- data da un anonimo graduato dell’esercito Usa (che tutti cono- scevano solo come “Major”) ha ri- solto i problemi logistici. E la Cene- rentola della guerra è diventata a sorpresa la regina di Wall Street: i titoli di Moderna — dopo la doppia approvazione di Usa e Ue — viag- giano a quota 115 dollari, il 470% in più di un anno fa. La società vale in Borsa 45 miliardi. Il suo centrali- no è bombardato di richieste da tutto il pianeta: gli Stati Uniti han- no messo sul piatto 4,5 miliardi di dollari per comprare 400 milioni di dosi, l’Europa ne ha prenotate 160 milioni, la Corea del Sud 40. Il miliardo di dosi in produzione del 2021 è già quasi esaurito. E Moder- na — che l’anno scorso aveva fattu- rato 48 milioni di dollari perden- done 514 — chiuderà il 2021 con 13,2 miliardi di ricavi, stima Mor-

gan Stanley, quasi tremila volte di più dell’era pre Covid.

La favola farmaceutica della grande outsider della caccia al vac- cino è iniziata alla Befana 2020, quando l’ad Stéphane Bancel, leg- gendo il giornale, ha scoperto l’esi- stenza della misteriosa malattia vi- rale cinese. Scatenata da un coro- navirus identico a quelli cui Mo- derna stava lavorando da tempo.

La tecnica sperimentale utilizzata nei laboratori — l’Rna messaggero

— aveva «il 5% di possibilità di suc- cesso», ha confessato Bancel alla moglie. Ma lui non si è scoraggia-

to. Ha messo al lavoro gli scienzia- ti con il codice del genoma del vi- rus reso pubblico dai cinesi. E la corsa contro il tempo è iniziata. In pochi giorni — grazie alla relativa

“semplicità” del metodo mRna — il primo prototipo di vaccino era già pronto. Il 16 marzo Moderna è sta- ta la prima a entrare nella fase di sperimentazione sull’uomo.

La vera svolta è arrivata però a metà aprile. Trump ha convocato in diretta tv i numeri uno delle aziende al lavoro sulla cura contro la pandemia. Bancel, uomo di mar- keting, ha intuito che il fattore

tempo — per una Casa Bianca in odore di elezioni — era denaro. E quando è stato il suo turno di par- lare, ha promesso un farmaco «en- tro pochi mesi». Il presidente vole- va sentirsi dire quello. E il giorno dopo Moderna — che non aveva i miliardi necessari allo sviluppo ra- pido del farmaco come Pfizer & C.

— ha ricevuto un assegno di 483 mi- lioni di dollari di fondi federali.

I soldi dello stato e la collabora- zione tra Moderna e National insti- tutes of Health hanno pagato: il 27 luglio mRna 1273 è entrato nella fa- se finale di sperimentazione. Il di Alessandra Ziniti

Roma — In Italia non ne arriverà poi tanto, un milione e 300.000 dosi nei prossimi tre mesi, ma il via libe- ra dell’Europa al secondo vaccino antiCovid rilancia una campagna che un po’ ovunque stenta a decol- lare. Ieri l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, ha approvato la commercializzazione del siero di Moderna, oggi toccherà alla com- missione tecnica dell’Aifa esamina-

re il dossier, autorizzare il vaccino e disporre le modalità di utilizzo da parte del Sistema sanitario naziona- le. Un sì che vale 160 milioni di dosi per la Ue, la metà entro settembre.

«La sfida è ancora dura, ma è un al- tro passo avanti contro il virus», di- ce il ministro della Salute Roberto Speranza.

Le prime 100.000 dosi (anche questo come Pfizer a mRna, effica- cia al 95 per cento, ma conservabile a temperatura standard tra 2 e 8 gradi) dovrebbero arrivare in Italia

entro una decina di giorni e andran- no ad aggiungersi alla fornitura set- timanale della Pfizer-BioNTech che viaggia già con un certo ritardo sul- le consegne previste: oggi dovreb- bero arrivare altre 224.000 fiale del secondo lotto per il quale il 4 genna- io erano attese 470.000 dosi e ne so- no state consegnate solo 215.000. A conti fatti, 30.000 dosi in meno sul quantitativo settimanale previsto.

Non ancora un problema visto che l’Italia sta recuperando ora la partenza a scartamento ridotto e,

della prima fornitura, ha utilizzato il 75 per cento: ieri sera erano 318.073 i vaccinati, oltre 73.000 dei quali nelle ultime 24 ore, miglior da- to europeo. Corrono Lazio (che ha esaurito la prima fornitura), Tosca- na, Veneto e provincia di Trento co- strette a rallentare in attesa del ri- fornimento per la dose di richiamo per i primi vaccinati. Ancora medi- ci ospedalieri, operatori sanitari e ospiti delle Rsa anche se molte re- gioni stanno allargando la platea del primo step a medici di famiglia,

pediatri, odontoiatri, specialisti.

E da Matteo Renzi parte la propo- sta di riservare le dosi della prossi- ma settimana agli insegnanti in vi- sta della ipotizzata ripresa delle le- zioni in presenza. «Ogni settimana l’italia riceve 470mila dosi di vacci- no — dice Renzi — lo stesso numero degli insegnanti della scuola media e superiore. La settimana prossima vacciniamo solo e soltanto gli inse- gnanti, così possiamo riaprire le scuole dando i tamponi agli studen- ti e i vaccini agli insegnanti».

Sì dell’Europa a Moderna adesso i vaccini sono due

Dopo Pfizer, il nuovo ok dell’Ema. All’Italia 21 milioni di dosi, centomila fra dieci giorni. Il Lazio ha esaurito la prima fornitura Il totale delle somministrazioni supera quota 318 mila. Renzi: “Le fiale della prossima settimana usatele per gli insegnanti”

Primo piano L’Europa contro il Covid

Una storia che inizia un anno fa con la sfida lanciata dall’ad Bancel

“La nostra tecnica sperimentale aveva il 5% di possibilità di successo”

k

Il manager

Stéphane Bancel, amministratore delegato dell’azienda biotech Moderna, del Massachusetts Nelle Rsa

Il vaccino al personale sanitario e ai ricoverati del Pio Albergo Trivulzio di Milano

pagina

8

Giovedì, 7 gennaio 2021

.

(16)

Riferimenti

Documenti correlati

Le fiamme - favorite dal forte vento - hanno bruciato una vasta zona di sterpaglie vicino ad una via che corre parallela al perimetro dell'aeroporto romano. Il fronte di fuoco

L’assessore re- gionale alla Sanità, Pierluigi Lopal- co, spiega così il pasticcio sui dati epidemiologici pugliesi, che vener- dì scorso ha spinto il ministero della Salute

28-01-2021 QN - La Nazione - Nazionale - Tanti corsi gratuiti per puntare a un ricollocamento Dalla lingua spagnola alla videoscrittura in

Tutti i cittadini che non sono ancora stati vaccinati e intendono ricevere la somministrazione del ciclo di base con il nuovo prodotto vaccinale ricombinante adiuvato di

In Puglia è in corso la consegna delle dosi del vaccino anti Covid da parte di Pfizer: sono 27mila le dosi che l’azienda farmaceutica sta di- stribuendo attraverso i corrieri

L'Anac ha sottolineato che «la procedura in questione è stata avviata prima dell'entrata in vigore del decreto "Semplificazioni", dal momento che l'amministrazione ha

Emiliano si è soffermato anche sulla situazione sani- taria pugliese: «Nonostante abbiamo sostanzialmente triplicato i posti letto Covid e sospeso le attività ordina- rie

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina.. La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa