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Rassegna Stampa. Martedì 26 Gennaio 2021

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Rassegna Stampa

Martedì 26 Gennaio

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Martedì 26 gennaio 2021

4 PRIMO PIANO

CORONAVIRUS

I NODI DELL’EMERGENZA

LA STRUTTURA PREFABBRICATA Oltre alle Terapie intensive, verranno trasferiti anche reparti di Medicina non previsti nel progetto iniziale

Mancano bagni e studi medici Ritarda l’ospedale in Fiera

Bari, il Policlinico chiede altri lavori: l’apertura slitta a dopo il 10 febbraio

MASSIMILIANO SCAGLIARINI lBARI.Ufficialmente il can- tiere è stato chiuso il 16 gennaio, con tanto di cerimonia di con- segna. Ma in realtà gli operai non sono mai usciti dall’ospedale da campo che la Regione sta rea- lizzando a Bari: forse finiranno entro venerdì. E l’apertura, pro- messa a partire dal 1° febbraio, slitta - se va bene - di almeno 10 giorni: è necessario completare i collaudi, ottenere l’agibilità provvisoria, e soprattutto chiu- dere un accordo con i sindacati per il trasferimento del persona- le.

Nel verbale di consegna che la Protezione civile ha firmato con il Policlinico di Bari (che dovrà gestire la struttura) ci sono in- fatti una serie di prescrizioni che l’ospedale universitario ha rite- nuto indispensabili per garanti- re l’operatività. A partire dalla realizzazione dei bagni per i de- genti, inizialmente non previsti dal progetto costato finora 17 mi- lioni di euro. Ma anche l’allesti - mento di studi per i medici, che hanno posto la presenza di uffici adeguati come una condizione per trasferirsi in Fiera. La Re- gione ha dunque dovuto emana- re un nuovo ordine di servizio per l’appaltatore, che ha riaperto le tracce nei pavimenti nuovi di zecca (per il passaggio degli im- pianti idrici). Gli uffici invece occuperanno il piano superiore del padiglione, quello dove una volta durante le campionarie di settembre venivano ospitati i convegni. I costi aggiuntivi non sono ancora stati determinati, ma sono nell’ordine di alcune de- cine di migliaia di euro.

«Abbiamo ripensato la funzio- ne della struttura - spiega Vitan- gelo Dattoli, commissario straor- dinario del Policlinico -, visto che inizialmente erano previsti solo posti di Terapia intensiva», dun- que senza la necessità dei servizi igienici per i pazienti. Il nuovo modello, che il Policlinico ha in- cluso nel Piano strategico azien- dale, prevede invece di trasferire in Fiera anche pazienti covid parzialmente autosufficienti, cioè una parte di quelli oggi ri- coverati nei reparti di medicina («Baccelli» e «Murri», attual- mente allocati nel padiglione

«D’Agostino» dopo la chiusura per la legionella del padiglione Chini) e di nefrologia-dialisi.

A fronte di 152 posti disponi- bili, tuttavia, il piano del Poli- clinico prevede per il momento di attivare in Fiera solo 106 letti:

14 di Intensiva, 28 di Intensiva respiratoria, 48 di medicina e 16 di nefrologia. Gli altri 46 vengono tenuti disponibili per «perfezio- nare processi di ulteriore utiliz- zo o integrazione anche con altri ospedali dell’area metropolita- na»: significa che non c’è abba-

stanza personale disponibile, e che eventualmente dovrà inter- venire anche la Asl di Bari.

L’attivazione dell’ospedale prefabbricato farà dunque cre- scere i posti letto covid del Po- liclinico soltanto di 30 unità (dai 166 attuali a 196), ma tra questi ci sono anche i 16 nuovi letti di In- tensiva che entro febbraio ver- ranno realizzati in un prefabbri- cato esterno al vecchio padiglio- ne Asclepios dove sono in pro- gramma i lavori di potenziamen- to del reparto. Lunedì Dattoli ha

convocato i responsabili della si- curezza, mentre martedì tocche- rà ai sindacati che la scorsa set- timana hanno protestato per non essere stati consultati e hanno chiesto di prevedere anche un supporto psicologico per il per- sonale che sarà chiamato a tra- sferirsi in Fiera del Levante.

L’ospedale prefabbricato, nel- le intenzioni del Dipartimento salute, serve a far ripartire l’at - tività assistenziale ordinaria del Policlinico liberando alcune strutture dai pazienti covid. È il caso ad esempio di Asclepios, do- ve oggi ci sono 19 posti di Ria- nimazione covid che vengono trasferiti: in questo modo le In- tensive potranno tornare a sup- porto dell’attività chirurgica di alta complessità.

L’accordo con medici e infer- mieri per il trasferimento in Fie- ra, tuttavia, è subordinato all’in - dividuazione delle risorse econo- miche aggiuntive. Il Policlinico dovrà infatti affrontare spese og- gi non previste: una parte del per- sonale necessario dovrà essere assunto, probabilmente tramite le liste della Protezione civile. E per questo la Regione dovrà ap- provare una apposita delibera.

Dopo l’inaugurazione è stato riaperto il cantiere Il piano: attivati solo 106 dei 152 letti disponibili

Operai di nuovo al lavoro in Fiera

ENTRO OGGI ARRIVANO 27MILA DOSI

Puglia, sono scomparsi gli scettici nessuno ha detto «no al vaccino»

lBARI.La consegna delle 27mila dosi di vac- cino Pfizer previste in arrivo in Puglia sarà com- pletata stamattina. Ma rispetto al piano origi- nario, sono circa 7mila le dosi che mancano all’appello: si attende di capire quali sono i tempi per ottenerle o se, invece, si tratterà di un taglio alle forniture. Dalla prossima settimana dovreb- be nuovamente essere rispettato il cronopro- gramma delle consegne.

Anche per questo la Regione non ha ancora definito un nuovo piano a modifica di quello pre- disposto a fine dicembre, sulla cui base a ieri sera risultavano somministrate poco meno di 78mila dosi. Il fine settimana è servito a com- pletare circa 12mila richiami, che non verranno rallentati (nè tantomeno si interromperanno) perché gli ospedali hanno in giacenza il 30% del- le dosi consegnate e - su input del dipartimento Salute - manterranno lo stock inalterato. Ciò che potrebbe eventualmente slittare è la vaccinazio- ne delle categorie «in attesa» come i farmacisti:

tutto dipenderà dalla quantità di fiale in arrivo

nelle prossime due settimane. Ma il rallentamen- to delle somministrazioni (95mila quelle previste in Puglia per la fase-1: serve dunque il doppio delle dosi) è ormai considerato inevitabile.

La buona notizia, oltre al superamento quasi ovunque del 90% del personale sanitario coperto con almeno la prima dose di vaccino, è che al momento non risultano casi di medici e para- medici che abbiano rifiutato il vaccino. «Ci sono persone non ancora vaccinate tra quelle incluse nelle categorie prioritarie - spiegano dalla Re- gione - ma si tratta, ad esempio, di chi si è am- malato nel frattempo, oppure si è trasferito, op- pure ancora ha chiesto un rinvio per motivi do- cumentati». Ci sono anche casi in cui non è stato ancora stabilito come comportarsi (chi si am- mala di covid dopo la prima dose deve ricevere il richiamo? E quando?), mentre per chi è a rischio sono state predisposte sedute di vaccinazione

«protette» alla presenza del medico anestesista:

finora non sono state denunciate reazioni gravi

di alcun tipo. [m.s.]

Puglia Solo 401 casi diminuiscono anche i ricoveri

BARI. Da una media di 1.115 contagi giornalieri a 955: nella settimana appe- na conclusa (18-24 gen- naio), la curva epidemiolo- gica in Puglia ha conosciuto un calo pari al 14%, a con- ferma del trend anche la ri- duzione dei casi positivi ri- spetto ai tamponi effettuati, 9,9% contro 12,7 di sette giorni prima. Parallelamen- te, come in uno schema matematico, sono diminuiti anche i ricoveri e i decessi, questi ultimi 150 contro 178 della settimana prima. Ieri, però, c’è stato un nuovo in- cremento del numero delle vittime rispetto ai giorni scorsi: sono stati 32 i de- cessi, 16 hanno riguardano ammalati residenti in pro- vincia di Bari, 8 in provincia di Foggia, 4 nella Bat, 3 in provincia di Taranto e una in provincia di Brindisi. So- no stati, invece, 401 i nuovi casi di infezione al Covid-19 registrati ieri su 3.949 test eseguiti, per un tasso di po- sitività pari al 10,1%, più basso rispetto all’11,06% di domenica ma leggermente più alto rispetto alla media della settimana scorsa. Dei nuovi positivi 135 sono in provincia di Foggia, 130 nel Barese, 64 in provincia di Lecce, 21 in provincia di Brindisi, 21 nella Bat, 30 in provincia di Taranto, 1 resi- dente fuori regione, 1 caso è stato riclassificato e attri- buito. I pazienti Covid rico- verati negli ospedali sono 1.549, dato stabile, ma è sa- lito il numero di positivi nel- le rianimazioni, sono 164.

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Martedì 26 gennaio 2021

PRIMO PIANO 5

LO SCONTRO IN ITALIA L’AVVOCATURA DELLO STATO HA GIÀ PRESENTATO UN ESPOSTO CONTRO LA PFIZER CHE NELLE ULTIME DUE SETTIMANE HA DISTRIBUITO PRIMA IL 29% E POI IL 20% DI FIALE IN MENO

Vaccini, l’Europa contro AstraZeneca

Pronte azioni legali per contrastare altri possibili tagli alle forniture: «Dall’azienda spiegazioni insufficienti»

lROMA.«Le risposte di AstraZeneca sui ri- tardi sono insufficienti». I timori dell’Ue sui tagli annunciati dalla società farmaceutica di Oxford sono ora diventati sospetti. Le risposte fornite dall’azienda nelle riunioni che si susseguono in queste ore non convincono la Commissione, che ora vuole «sapere quante dosi sono state prodotte, dove e a chi sono state consegnate». Per questo l’Ue annuncia azioni legali e punta a mettersi al sicuro per il futuro, con l’istituzione di un re- gistro di trasferimenti dei vaccini fuori dall’Unio - ne. L’obiettivo dello «schema di trasparenza», che Bruxelles conta di attivare entro una settimana, sarà capire se le case produttrici stiano con- segnando altrove i vaccini destinati ai Paesi dell’Europa. Il provvedimento, inoltre, introdur- rebbe di fatto un obbligo di autorizzazione sull’export dei vaccini al livello Ue.

Sugli aspetti legali l’Italia ha già mosso i primi passi: l’Avvocatura dello Stato ha presentato per conto del Commissario Straordinario, Domenico Arcuri, un esposto contro Pfizer, che nelle ultime

due settimane ha distribuito prima il 29%, poi il 20% di fiale in meno. Si valuteranno inoltre a breve le «ulteriori azioni da intraprendere, in sede nazionale ed europea, a tutela della regolare prosecuzione della campagna di vaccinazione e, più in generale, della salute dei cittadini».

Toccherà ora capire quanto possano essere efficaci le contestazioni mosse a Pfizer: nel con- tratto sarebbero menzionate le quantità di dosi e non quelle delle fiale (da cui ora è possibile estrar- re una dose in più), così come le penali sarebbero applicabili esclusivamente sulle forniture trime- strali e non su quelle settimanali.

Contro i ritardi di AstraZeneca, le cui prime consegne dopo il via libera dell’Ema arriveranno in Italia soltanto il 15 febbraio e sono state sot- tostimate ora a 3,4 milioni di dosi (per il primo trimestre), si è mobilitata invece l’Europa. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha parlato al telefono con l’ad dell’azienda, Pascal Claude Roland Soriot, ricordando che l’Ue si attende «una consegna nei tempi previsti» dei

vaccini. L’Unione Europea si aspetta che Astra- Zeneca «esplori tutte le flessibilità in termini di capacità produttiva, per onorare gli impegni e consegnare le dosi di vaccino richieste il prima possibile». Anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo al Consiglio, chiede che le aziende si assumano la piena responsabilità della consegna diretta e senza ritardi. Il braccio di ferro tra le giustificazioni della società di Oxford e la pretesa di trasparenza da parte dell’Ue sembra appena cominciato, ma al momento le dichia- razioni al vetriolo lasciano il passo alla cautela, affinché sia scongiurato che qualsiasi concreta azione legale possa rischiare di bloccare le con- segne.

I programmi prefissati al momento restano gli stessi. «Non cambieremo gli obiettivi» di coper- tura vaccinale dell’80% della popolazione vul- nerabile e del personale medico entro marzo e del 70% della popolazione entro l’estate», spiega il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer.

In Italia sono intanto arrivati i primi «vassoi»

di dosi, distribuiti attraverso un meccanismo di solidarietà attivato dal Governo, in accordo con le regioni, per rifornire i centri che sono a corto di fiale. Nelle prossi-

me ore è previsto l’arrivo di circa 406mila nuove dosi da Pfizer (circa 455mila quelle an- nunciate per questi giorni) e 66mila da Moderna: in tutto dovrebbero essere mezzo milione en- tro domani. «Non perderei la speran- za di raggiungere al- la fine dell’autunno l’immunità di greg-

ge», commenta Arcuri confidando sull’arrivo di ulteriori vaccini, come quelli di Johnson &John- son, che potrebbero essere approvati a breve.

VACCINILa fiala della Moderna

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MILIONI DI EURO Il costo dell’ospedale prefabbricato in Fiera del Levante è destinato a crescere ulteriormente per effetto dei nuovi lavori disposti dopo la consegna delle opere dalla Protezione civile al Policlinico di Bari

[foto Luca Turi]

.

Negli ospedali tedeschi gli anticorpi monoclonali da 2mila euro a dose

l Il virus mutato è come una moto truccata: più potente e più veloce, può «investire» più persone e quindi farà più malati e più morti. Ma l’impennata di velocità potrebbe ridurre la vita del virus. Se invece la mutazione dovesse riguardare la «carrozzeria» del virus, questa avrà un impatto più letale. Una possibile mutazione del «colore» potrebbe mimetizzare il virus: e dunque l’autovelox (gli anticorpi, il vaccino), potreb- bero non registrare i dati e non scatterebbe il blocco automatico (immunità). Ed allora bisognerà riadattare il sistema e modificare i vaccini (ci vorrà qualche settimana; per alcuni è più semplice). Ma per le varianti finora rilevate non sembra esserci bisogno.

* * *

I «raccomandati», resistenti al virus, quelli dotati da madre natura di un bagaglio genetico che li rende naturalmente immuni all’infezione da coronavirus: pur in situazione di subire facile contagio (che altri, nelle medesime condizioni, hanno subito), non si ammalano e neanche presentano sintomo. Chi sono e come si difendono? È l’oggetto di uno studio guidato dal pro- fessor Giuseppe Novelli che coinvolge Tor Vergata, Rockfeller University e altri centri del Consorzio internazionale di genetica.

* * *

Vaccinatori di Bolzano «risparmiosi»? Hanno vac- cinato sette persone con un flacone che contiene sei dosi. Hanno diminuito, evidentemente, la quantità della singola iniezione. Questo ha messo a rischio l’efficacia del vaccino? Sarebbe un autogol, una pericolosa «fur- bata». Non per niente è richiesto l’uso di siringhe di precisione.

«Il governo tedesco - ha comunicato Jens Spahn, ministro della Salute tedesco - ha acquistato 200.000 dosidel cocktail di anticorpi monoclonali sommini- strati, a suo tempo in via sperimentale, a Trump».

L’esborso per questo farmaco, tuttora sperimentale ma che avrebbe già una patente di efficacia e innocuità, è stato di 400 milioni di euro: 2mila dollari a dose. Già da oggi sarà utilizzato negli ospedali della Germania.

Nicola Simonetti

LA NOVITÀ PRONTA LA MAPPA DELLE ZONE «ROSSO SCURO». IN CALO LA CURVA DELLE INFEZIONI

La Ue vuole fermare i viaggi tre regioni italiane a rischio

Il caso Le celebri «U-mask» nel mirino della Procura di Milano

«Dubbi sull’efficacia dei filtri»

Dubbi sulla effettiva capacità dei filtri di trat- tenere i virus. Per questo la Procura di Milano ha disposto il sequestro (in dieci farmacie citta- dine e nella sede della società) di 15 mascheri- ne U-Mask complete di filtro e di 5 filtri per sot- toporle ad analisi. L’inchiesta dei procuratori aggiunti Tiziana Siciliano ed Eugenio Fusco è nata da un esposto di una ditta concorrente, se- condo cui la capacità di filtraggio della masche- rina biotech con il filtro che dura 150-200 ore sarebbe del 70-80% a fronte del 98-99% dichia- rato ufficialmente.

La Procura ha affidato a un consulente l’incari - co di analizzare le mascherine sequestrate per stabilire l’effettiva percentuale di filtraggio.

L’ipotesi di reato è la frode in commercio. «Il prodotto U-Mask rispetta pienamente le norme e le leggi in materia. Siamo certi che le indagini in corso chiariranno la trasparenza del nostro operato», fanno sapere dall’azienda, il cui lega- le sottolinea che le mascherine - molto in voga in Italia perché pubblicizzate da diversi vip - sul sito web non vengono equiparate a Ffp2 o Ffp3.

«I costi sostenuti per le analisi effettuate in vista delle certificazioni ottenute sono stati notevoli».

lBRUXELLES.L’Europa si tinge di pro- fondo rosso e trascina con sé anche alcune parti dell'Italia. Nell’estremo tentativo di arginare le varianti del virus sempre più aggressive ed evitare una chiusura a tap- peto dei confini tra gli Stati membri come accadde nel marzo scorso, Bruxelles pre- senta la sua stretta coordinata sui viaggi. E lo fa aggiungendo innanzitutto un nuovo colore, il «rosso scuro», alla mappa del ri- schio aggiornata ogni settimana dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ec- dc).

Le aree che nei prossimi giorni saranno etichettate a «rischio elevato» sono quelle dove il tasso di incidenza del covid è mag- giore o uguale a 500 casi ogni 100mila abi- tanti nell’arco di 14 giorni. Per i cittadini, il cambio di colore significherà restrizioni agli spostamenti da e verso queste zone, con gli Stati che dovranno prevedere un test prima della partenza e una quarantena all’arrivo. La nuova gradazione di rosso, stando a una prima simulazione sugli ul- timi dati raccolti dall’Ecdc e risalenti al 17 gennaio, colpirebbe anche Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano.

Il rischio è ancora del tutto ipotetico ma le Regioni sono subito insorte. A partire dal governatore altoatesino Arno Kompat- scher, che giustifica l’alta incidenza setti- manale di casi (per la Provincia autonoma al 17 gennaio erano 696 su 100mila abitanti) con l’elevato numero di test fatti, imputando a Bruxelles la mancata correlazione delle due varianti. «Seguendo questa logica una regione che non effettua test non avrebbe problemi, perché avrebbe un’incidenza ze- ro», attacca il governatore.

La curva dei contagi di Covid-19 in Italia

continua a calare per la seconda settimana consecutiva e i nuovi casi scendono sotto quota 10.000, un numero che probabilmente risente del minor numero di tamponi fatti nel fine settimana. I dati del ministero della Salute registrano 8.561 nuovi casi di Covid in Italia in 24 ore, pari a un decremento del 26% rispetto al giorno precedente. Sostan- zialmente stazionaria la situazione dei ri- coveri. Secondo gli esperti il quadro ge- nerale è buono, ma i dati riflettono una situazione ancora grave, con un’epidemia diffusa e le cui cifre sono ancora alte. Fonti di governo spiegano fatto sapere che non c’è al momento alcuna ipotesi di inasprimento delle misure restrittive in Italia: le attuali misure e il sistema delle fasce hanno per- messo all’Italia di contenere la diffusione del virus, invece esploso in altri Paesi.

Numeri a parte, e in attesa che gli am- basciatori Ue si confrontino domani sulle proposte, Bruxelles ha ribadito l’intenzione di scoraggiare tutti i viaggi non essenziali all’interno dell’Ue «finchè la situazione epi- demiologica non sia migliorata considere- volmente». Anche al fine di «alleggerire il carico sui sistemi sanitari sopraffatti», ha detto il commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders. Una stretta che non fa distinzioni geografiche: in tutta Europa, sa- rebbero a oggi tra i dieci e i venti i Paesi a vedere parti delle loro cartine colorarsi di rosso scuro. Da ampie zone del Portogallo e della Spagna, passando per l’Italia, e ar- rivando fino a Francia, Germania e Paesi scandinavi. La Commissione incoraggia poi gli Stati a «usare di più i test pre-partenza anche nelle aree arancioni, rosse o grigie».

Chi rientra nel proprio Stato di residenza, in qualunque zona si trovi, «dovrebbe invece poter fare il test appena arrivato».

REGIONI

«ROSSO SCURO»

Nuove restrizioni in arrivo per questi territori

COVID NOTIZIE

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Martedì 26 gennaio 2021

XVIII I

«Il rientro in classe?

I rischi restano tutti»

Battaglini, ecco i dubbi dei rappresentanti degli studenti

PAMELA GIUFRÈ

lMeno di una settimana e si torna tra i banchi nelle scuole superiori di Taranto.

Anche se gli istituti accoglie- ranno, come da ordinanza re- gionale, il 50 per cento della popolazione studentesca e, tra questi, soltanto coloro che non avranno fatto espressa richiesta di continuare a se- guire le lezioni on line. Si va avanti così, del resto, da fine ottobre, e molti ragazzi si sono anche abituati a questo nuovo metodo di studio sperimen- tato da quando la pandemia da covid-19 ha iniziato a dif- fondersi.

Il rischio però è che quando lunedì primo febbraio suo- nerà la campanella e si apri- ranno i cancelli, a varcarli saranno pochi studenti. E non perché non ci sia voglia di frequentare la scuola, ma per- ché la paura di contrarre il virus o, peggio, di trasmet- terlo alle persone care con conseguenze drammatiche, sembra prevalere in questa fase in cui i dati di Ta- ranto e pro- vincia non sono certo rassicuranti.

Così infatti raccontano i rappresen - tanti del liceo scientifico Battaglini che per venerdì hanno indetto un’as - semblea d’istituto per discu- tere dell’ordinanza.

«Non riteniamo - dice Sa- verio Miro - che ci siano an- cora le condizioni per un rien- tro in sicurezza, non perché la scuola non lo sia, anzi il no- stro liceo è ben organizzato, ma perché non lo sono i mezzi di trasporto, anche se segui- ranno turni scaglionati. Il

gione Puglia non contravvie- ne alle disposizioni del go- verno né nega il “diritto allo studio” di cui tanto si è di- scusso ultimamente. Dando modo di scegliere, si consente a molti ragazzi con delle più che valide motivazioni per evitare il rientro di seguire le lezioni e al contempo tute- larsi. Ma siamo sicuri che nella nostra scuola la mag- gioranza degli studenti voglia problema dunque non è in

classe, ma fuori. Tutti pre- feriremmo rientrare in pre- senza, perché anche se la did funziona benissimo manca co- munque il contatto umano, ma la situazione attuale non ce lo permette».

«Certamente - riferisce Francesco Ciura - la proposta di Emiliano per la didattica a scelta è adeguata. In questo modo il presidente della Re-

QUIBATTAGLINI Lo storico liceo scientifico di corso Umberto a Taranto

.

A preoccupare sono gli assembramenti che spesso si creano all’esterno dei plessi

ANCHE LA COMUNITÀ STUDENTESCA DELL’ARISTOSSENO SI ORIENTA VERSO IL RINVIO IN PRESENZA DI UN’ALTRA SETTIMANA

«Qui la Dad ha funzionato grazie alla scuola»

l«La nostra scuola ospita circa 1600 studenti, la maggior parte dei quali non rientrerà dopo il primo febbraio».

Angelica Oliva e Augusto Bruschi, rappresen- tanti d’istituto dell’Aristosseno di Taranto, han- no avviato un sondaggio in queste ore per cercare di comprendere che effetti avrà sul liceo di viale Virgilio l’ultima ordinanza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Per le scuole superiori infatti, la didattica a distanza prose- guirà ancora al cento per cento in questa set- timana, poi dal primo febbraio solo per chi ne farà richiesta. Gli altri, al 50 per cento, ritorneranno in classe.

«Chiaramente abbiamo ancora qualche giorno di tempo per decidere - dice Oliva - ma per il momento l’orientamento della maggior parte di noi è questo. E non siamo neanche troppo euforici all’idea di essere noi a dover scegliere perché riteniamo che in qualche modo, se non ci sarà

omogeneità nelle classi (tutti presenti o tutti in dad), non ci sarà neppure ai fini della valutazione, non per colpa dei docenti ma per la situazione in generale».

Angelica Oliva sostiene che «a scuola ci sen- tiamo sicuri, premesso però che non lo siamo in qualsiasi luogo, neanche nelle nostre case». Per questo, a parere degli studenti si poteva pro- seguire con la didattica a distanza per tutti.

«La did ha funzionato perché la scuola ci ha procurato strumenti per poterla realizzare - dice la studentessa - ma è innegabile che la distanza limiti le possibilità di socializzazione. Io stessa trascorro le mie giornate davanti al pc prima per seguire le lezioni e poi per restituire i conti. Ci sono giorni in cui mi sento una persona inutile, in cui mi mancano tantissimo i miei compagni».

Sulla doppia turnazione degli ingressi per non creare assembramenti sui mezzi di trasporto, la rappresentante d’istituto riferisce: «Il problema è

che il servizio non funziona. Ma non è colpa della scuola che, per quanto mi riguarda, in questi cinque anni è anche stata molto comprensiva nei confronti dei pendolari».

«Siamo convinti - conferma Augusto Bruschi - che anche con gli ingressi scaglionati assembra- menti e rischio. È per questo che, indipenden- temente dalla voglia di rientrare in classe, che è tanta, la maggior parte di noi preferirà restare a casa. Riteniamo infatti che bisogna attendere che il numero di contagi diminuisca un altro po’ o che aumentino i vaccini». Sulla dad Bruschi ritiene che per più di qualcuno questa esperienza sia stata anche più stimolante della didattica in pre- senza: «Con le dovute eccezioni, ci ha permesso in molti casi di metterci in discussione, anche se relativamente al contesto storico in cui viviamo.

È infatti ovvio che, in normali condizioni, nulla può superare i vantaggi della didattica in pre-

senza». [P.Giuf.] QUI ARISTOSSENOIl liceo di viale Virgilio continuare a seguire le lezioni

da casa e molte classi intere non torneranno in presen- za».

Sulla sicurezza del liceo Battaglini nessuno ha dubbi:

«La nostra scuola ha sempre seguito le regole imposte per la tutela della salute in ma- niera ligia già dall’inizio dell’anno, mettendo immedia- tamente in atto la didattica mista per le classi troppo nu- merose. Non va però dimen- ticato che le regole imposte, per quanto possano essere uti- li, siano in fin dei conti solo parole a cui molte persone non danno importanza e con- tro questa evidenza non si può far nulla».

A preoccupare è ciò che accade fuori dalla scuola. «Mi è capitato personalmente - di- ce lo studente - di trovarmi in grandi assembramenti di ra- gazzi anche senza mascheri- ne. Inoltre, resta il problema dei trasporti, che a nostro avvisto neanche in caso di ingressi scaglionati permet-

terebbe la giusta sicurezza».

«Sicuramente - aggiunge Sofia Esposito, anche lei rap- presentante d’istituto - con la dad manca il contatto umano, parte fondamentale dell’inse - gnamento, ma io in prima persona non mi sento in grado di rischiare la salute dei miei cari tornando in presenza. E abbiamo più di qualche per- plessità sull’efficacia dei tra- sporti anche con gli ingressi scaglionati».

«La maggior parte di noi resterà a casa anche dopo il primo febbraio - avverte Fran- cesca Vezzoli - perché per il momento è la soluzione mi- gliore per coniugare studio e salute. Da noi inoltre la di- dattica a distanza ha funzio- nato e anche molto bene, an- che soprattutto grazie alla scuola che ha saputo rifornire gli studenti con particolari necessità di ciò che era ne- cessario per il corretto fun- zionamento della didattica, come per esempio un com- puter o un tablet».

(5)

I

RITORNO A SCUOLA TRA DUBBI E PAURA Ancora una settimana prima della campanella che annuncerà il rientro in presenza

Mamma muore per aneurisma donati gli organi

lCi sono storie che nessuno vorrebbe mai dover raccontare: la scorsa settimana, una donna, poco più che trentenne, di nazionalità straniera ma residente in provincia di Taranto da diversi anni, è stata rico- verata al SS. Annunziata per una emorragia dovuta alla rottura di un aneurisma cerebrale. Le sue con- dizioni sono apparse subito estremamente gravi e, nonostante gli sforzi dei medici, non è stato possibile salvare la vita della giovane, madre di quattro bam- bini.

Sabato 23 gennaio mattina, purtroppo, i medici han- no dovuto constatare che per lei non c’era più nulla da fare, attivando le sei ore di osservazione. Alle 15 circa è stata confermata la morte cerebrale e, grazie all’im - mediato atto di generosità della madre della giovane, che ha tempestivamente dato il proprio assenso, è stata attivata la procedura per la donazione degli organi. Mentre l’equipe del reparto di Rianimazione del SS. Annunziata, composta dalla dottoressa Doriana Benefico e dal dottor Giordano Nardini e coordinata dal dottor Pasquale Massimilla, garantiva le condi- zioni per mantenere la funzionalità degli organi da prelevare, il Centro Trapianti ha individuato, tra le persone in attesa, quelle compatibili con la giovane e sono partite le procedure per il prelievo degli organi.

In serata le equipe multidisciplinari, arrivate da Bari e dalla Sicilia, hanno proceduto al prelievo degli organi e al trasporto degli stessi verso i riceventi.

Sono stati così prelevati il cuore, i polmoni, il fegato, i reni, il pancreas e le cornee della donna. Il cuore, il fegato e un rene sono partiti alla volta di Bari, mentre i polmoni, l’altro rene e il pancreas sono stati tra- sportati in Sicilia, per portare nuova vita a diverse persone.

Tutti noi siamo stati molto toccati dalla morte di questa giovane – ha affermato Stefano Rossi, direttore generale della Asl di Taranto – ma il gesto di amore e solidarietà della sua famiglia ha in parte lenito lo sgomento. Nulla potrà restituire questa giovane madre ai suoi amati figli, ma lo slancio immediato con cui la loro nonna ha autorizzato la donazione degli organi significa molto per le persone che attendevano il tra- pianto. Esse hanno ricevuto la speranza e questo significa che, nonostante tutto, la vita può prevalere sulla morte»

«Ora il nostro pensiero – continua il direttore Rossi – va ai figli della giovane deceduta: come Asl ci impegniamo per collaborare con le altre istituzioni per fare tutto quanto sarà necessario per sostenere questi bambini e la loro nonna. Non li lasceremo soli, ga- rantiremo loro tutto quanto è nelle nostre possibilità in termini di assistenza socio-sanitaria e sanitaria».

Si tratta del primo prelievo di organi effettuato nella provincia di Taranto, reso possibile non solo dalla sensibilità della famiglia ma anche dal lavoro dei professionisti sanitari che, nonostante l’emergenza Co- vid, garantiscono l’alto standard di cura e presa in carico.

SOLIDARIETÀ VERSO LE ISTITUZIONI IMPEGNATE CONTRO IL COVID

Dal Rotary 4 computer per la campagna vaccinale

Il dono del Club Taranto al Dipartimento di prevenzione della Asl jonica

IL PRELIEVO AL SS. ANNUNZIATA

TARANTO

I numeri della pandemia Ecco la mappa dei quartieri più colpiti dal Covid a Taranto

Sono “solo” 30 i nuovi casi di contagio regi- strati nelle ultime 24 ore a Taranto e provincia e ri- portati nel Bollettino epidemiologico della Regio- ne Puglia. Ma, com’è noto, il numero dei tamponi effettuati durante il fine settimana scende parec- chio rispetto alla solita media. Quattro le vittime a Taranto indicate invece all’interno delle statistiche dei casi e dei ricoveri fornite dalla Asl di taranto. . Complessivamente, negli ospedali della provincia di Taranto, ci sono 311 pazienti ricoverati per le conseguenze legate all’infezione da Covid 19.

Venti sono più gravi e sono dislocati nei reparti di Rianimazione del Moscati e del Giannuzzi di Man- duria.

Intanto il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha ri- volto un nuovo appello ai tarantini. «L’avvio della campagna vaccinale non deve distrarci - ha detto il sindaco -, dall’obbligo di rispettare le regole an- ti-covid: la situazione è ancora molto critica, i de- cessi stanno aumentando e non possiamo per- metterci di appesantire il lavoro di sanitari, forze dell’ordine e volontari della Protezione Civile».

«Non c’è da scherzare, quindi: indossiamo sem- pre la mascherina, igienizziamo le mani e mante- niamo le distanze, sono le nostre armi contro il contagio».

Il Comune ha fornito anche la mappa territoriale dei contagi.

Attualmente sono presenti 3.406 casi Covid positi- vi con persone seguite dalla Asl in isolamento fi- duciario, o in quarantena. Anche se il virus è pre- sente in maniera piuttosto omogenea, i quartieri più colpiti sono quelli di Salinella, Città Vecchia, Tre Carrare Battisti e la zona di San Vito, Talsano, Lama.

lUna delegazione del Rotary Club Taranto ha donato ieri mat- tina quattro computer notebook al Dipartimento di Prevenzione, per implementare la dotazione digitale destinata alla campagna vaccinale.

In rappresentanza del Rotary, erano presenti il presidente Pao- lo Domenico Solito, il segretario Luigi Romandini e il consigliere Giuseppe Prete, insieme con Mi- chele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione. «Il Rotary si occupa di vaccinazioni dagli anni ’80 e, fedele a questa tradizione sanitaria, non poteva mancare in occasione della cam- pagna vaccinale anti-covid in corso – ha dichiarato il presiden-

te Solito -. Come Club di Taranto abbiamo pensato di fare questa donazione per venire incontro ai bisogni della collettività, la cui priorità al momento è rappresen- tata dalla campagna vaccinale».

«L’interesse per il bene della collettività è sempre molto forte – ha affermato il direttore gene- rale Asl, Rossi -. Sin dall’inizio della pandemia associazioni, en- ti, privati cittadini e istituzioni hanno dimostrato la loro gene- rosità attraverso donazioni che hanno implementato le dotazio- ni della Asl e, al contempo, han- no contribuito ad ampliare e mi- gliorare l’offerta della sanità jo- nica. Al Rotary e a tutti loro va il nostro sentito ringraziamento».

«I sindacati esclusi dal confronto sul trasporto»

Filt Cgil e Uiltrasporti: convocare incontro per valutare azioni da mettere in campo L’ORGANIZZAZIONE PER LA RIPRESA DELLE LEZIONI IN PRESENZA

ROTARYL’incontro alla Asl

l I sindacati di categoria esclusi dal confronto sulla rior- ganizzazione del trasporto pub- blico, soprattutto in vista del ri- torno a scuola in presenza degli studenti. È quanto lamentano Filt Cgil e Uiltrasporti in una lettera inviata al prefetto De- metrio Martino e, per conoscen- za, al sindaco Rinaldo Melucci e al presidente della Provincia o Giovanni Gugliotti, con la quale

«chiedono un urgente incontro al fine di analizzare congiun- tamente le problematiche ine- renti il Trasporto pubblico lo- cale nella città di Taranto e più in generale in tutta l’area pro- vinciale con particolare riferi- mento all’imminente ripresa

delle attività scolastiche».

I sindacati sostengono di aver

«appreso, non senza disappun- to, dagli organi di informazione che diverse riunioni si sono te- nute tra le varie parti istituzio- nali e le aziende esercenti i ser- vizi per organizzare appunto questa difficile fase che ci si ap- presta ad affrontare viste le cri- ticità dovute alla persistente pandemia. Duole rimarcare - at- taccano Francesco Zotti della Filt Cgil e Carmelo Sasso della Uiltrasporti - come a nessuno di questi incontri siano state in- vitate le organizzazioni sinda- cali confederali nè siano state coinvolte, attraverso le rispet- tive categorie, le rappresentan-

za dei lavoratori del trasporto pubblico locale, che sono la par- te fondamentale del ciclo e che sono sicuramente meritevoli di ogni forma di tutela nell’esple - tamento quotidiano del pubbli- co servizio di trasporto».

I sindacati sollecitano dun- que la convocazione «quanto prima e prioritariamente alla ripartenza dei cosiddetti “ser - vizi scolastici” di un apposito incontro nel quale conoscere quanto finora eventualmente stabilito e valutare congiunta- mente quali siano le ulteriori migliori azioni da mettere in campo per la tutela dell’utenza e dei lavoratori del settore».

[giacomo rizzo]

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Martedì 26 Gennaio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Attualità

Entro giovedì arriveranno 4.400 flaconi di Moderna per odontoiatri e farmacisti

Emiliano: «Se uno ha vaccinato un

impiegato dell’Asl, è una regolare. Ma se qualcuno, ha fatto vaccinare la moglie di qualcuno che lavora nell’Asl, ne pagherà le conseguenze»

Le 27mila dosi promesse da Pfi- zer sono arrivate a destinazio- ne ieri in Puglia, almeno i ri- chiami per concludere la “fase 1” dovrebbero essere garantiti.

Adesso nei frigoriferi delle 11 farmacie Hub regionali sono conservati poco meno di 45mi- la vaccini anti Covid, un nume- ro sufficiente per poter tornare a spingere sull’acceleratore do- po dieci giorni di rallentamenti, trascorsi tra l’incertezza delle consegne. La casa farmaceuti- ca ha garantito che da febbraio la distribuzione riprenderà a pieno regime, non dovrebbero esserci più altri tagli o rinvii. La Puglia ha ottenuto, dal 27 di- cembre a oggi, circa 120mila do- si, quasi 77mila sono state già somministrate, ne restano quindi circa 43mila. A queste si sommeranno entro giovedì 4.400 flaconcini Moderna, che saranno utilizzati per immuniz- zare odontoiatri e farmacisti.

Con questi numeri, la fase 1, quella riservata agli operatori sanitari e ospiti e dipendenti delle Rsa, potrebbe concludersi nel giro di una decina di giorni.

A preoccupare sono i dati sul- le Residenze sanitarie: sono so- lamente 4.878 su una platea di

circa 12mila persone gli “over 80” vaccinati contro il Covid in Puglia. Ci si aspettava un’ade- sione maggiore. Secondo l’ulti- mo aggiornamento del ministe- ro della Salute, complessiva- mente i pugliesi che hanno rice- vuto almeno la prima dose so- no 76.637, oltre 20mila rientra- no nella fascia di età tra 50 e 59 anni. Sono 43.978 le donne vac- cinate, 32.659 invece gli uomi- ni.La fase 2 potrebbe essere av- viata a metà febbraio, se tutto fi- lerà liscio. Dalla Regione Puglia arrivano conferme della volon- tà di inserire i professori e gli operatori scolastici nella cate- goria “prioritaria”.

La situazione vaccini resta difficile, ma le rassicurazioni di Pfizer hanno portato una venta- ta di ottimismo. E se il 28 doves- se arrivare il via libera di Ema

ad AstraZeneca la strada po- trebbe mettersi in discesa, no- nostante l’azienda abbia annun- ciato una riduzione delle conse- gne rispetto al numero di dosi inserite nel contratto. Le Asl pu- gliesi stanno comunque orga- nizzando la fase 2, individuan- do in ogni provincia grandi strutture, edifici pubblici e pri- vati, centri commerciali e an- che chiese, palestre e teatri che potrebbero essere utilizzati per fare le somministrazioni. Il se- condo step coinvolgerà, secon- do le indicazioni del commissa- rio Domenico Arcuri, over 80enni e pazienti oncologici e cardiologici, ma la Regione ha aggiunto una terza categoria tra le priorità, quella del mondo scolastico. «In accordo con quanto previsto dal Piano stra- tegico nazionale» nella fase 2

sarà inserito come categoria prioritaria «tutto il personale scolastico, con precedenza sta- bilita in funzione delle situazio- ni di rischio», ha annunciato l’assessore Pierluigi Lopalco la settimana scorsa. Ovviamente, bisognerà fare i conti con il nu- mero di dosi a disposizione, do- vessero essere limitate occorre- rà fare delle scelte. Per questo Lopalco ha deciso di attendere di ricevere il calendario delle prossime consegne prima di aprire le agende per le prenota- zioni delle vaccinazioni della fa- se 2, quella più complessa e deli- cata. Solamente dopo aver avu- to contezza di quanti flaconcini arriveranno in Puglia tra feb- braio e marzo e in quale lasso di tempo, l’assessorato alla Sanità e il dipartimento potranno deci- dere a quali categorie dare prio- rità. L’intenzione della Regione

è di vaccinare in prima battuta gli over 80enni e il personale scolastico, l’obiettivo è procede- re in contemporanea, se sarà possibile. L’imperativo è accor- ciare i tempi il più possibile, an- che per ché le varianti del Co- vid-19 galoppano creando un numero più alto di contagiati. A Varese, ieri, è stato individuato il primo caso di variante brasi- liana in Italia in un uomo rien- trato dal Brasile.

L’Iss è in attesa del campione per poter completare la sequen- za dell’intero genoma e, se fosse confermato, sarebbe il primo in Italia. La preoccupazione è, dunque, alta ma dalle case far- maceutiche arrivano rassicura- zioni. Non solo i vaccini sareb- bero efficaci già adesso, ma sa- ranno anche modificati per im- munizzare dalle varianti ingle- se e sudafricana. Sull’efficacia del vaccino contro le mutazioni del virus è arrivato, infatti, ieri l’annuncio della casa farmaceu- tica americana Moderna, che per contratto dovrà fornire all’Italia 10,768 milioni di dosi.

Moderna testerà una dose ag- giuntiva di richiamo del suo vaccino (mRNA-1273) per stu- diare la capacità di aumentare la risposta immunitaria contro le varianti. In totale quindi le dosi da utilizzare, una volta conclusa questa sperimentazio- ne, diventerebbero tre.

V.Dam.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In queste settimane casi di vaccinazioni fuori lista segnalati in tutta la Puglia: a Bari fascicolo in Procura, a Brindisi sono circa 40, a Lecce oltre 100. Verifiche incrociate sui nomi

Sileri: «Voglio sperare i fuori lista siano in gran parte personale che lavora nelle strutture sanitarie e Rsa, spero che non siano

“imbucati”»

Regione e viceministro:

«Vaccino ai “furbetti”?

Intervengano le Procure»

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Fascicolo a Bari, acquisizione di carte a Lecce e Brindisi dopo i casi segnalati

Roberta GRASSI

La Procura di Bari ha aperto un fascicolo di indagine, la polizia giudiziaria sta acquisendo elen- chi, dati, ascoltando testimo- nianze anche a Lecce e a Brindi- si. Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha garantito di seguire la vicenda “furbetti del vaccino” in prima persona e ha fornito anche chiarimenti sulla tipologia di reato eventual- mente ipotizzabile, a suo giudi- zio, per le dosi che sarebbero state somministrate a personale non ospedaliero (mogli e paren- ti, non amministrativi che a quanto pare ne avrebbero avuto diritto): Si tratta di un reato gra- ve, di un peculato. Appropriazio- ne di beni pubblici in maniera il- legale» ha spiegato il governato- re della Puglia. «Se non ricordo male – ha specificato – è punito fino a dieci anni di reclusione ed è consentita la misura cautela- re, e si va in galera per peculato.

Non vorrei che qualcuno non avesse chiara la gravità del fat- to». E ancora: «Noi abbiamo vac- cinato due comunità: il sistema sanitario pubblico e privato e le Rsa. Tutti coloro che accedono a queste due comunità sono stati vaccinati, compresi i manuten- tori. Ora si aggiungeranno gli al- tri medici. Ed è possibile che ci siano degli equivoci: se uno ha vaccinato un impiegato dell’Asl, è una vaccinazione regolare. Ma se qualcuno, come mi pare sia accaduto in Puglia, ha fatto vac- cinare la moglie di qualcuno che lavora nell’Asl, ne pagherà le conseguenze. Questi accerta- menti sono in corso, ma in Pu- glia sono un numero minimo.

Ma anche con una sola fiala, il reato resta sempre lo stesso». E anche Pierpaolo Sileri, vicemini- stro della Sanità, auspica: «Inter- vengano le autorità giudizia- rie».

Le verifiche stanno andando avanti, ovunque: non solo i cara- binieri del Nucleo antisofistica- zioni, ma anche altre forze di po- lizia stanno compiendo accerta- menti mirati. L’obiettivo è appu- ra con esattezza quante persone si siano sottoposte al tanto ambi- to trattamento anti-covid e quali fra queste non ne avessero dirit- to, per lo meno non con la stessa priorità conferita al personale sanitario in servizio negli ospe- dali e ad ospiti e operatori delle Residenze socio assistenziali.

Di casi di persone che avreb- bero saltato la fila ne stanno emergendo moltissimi, in tutt’Italia. Dalle stime, sarebbe- ro 400mila le dosi iniettate a gente che non indossa il camice.

Secondo il presidente della Fede- razione nazionale degli ordini dei medici e dell’Ordine di Bari, Filippo Anelli, è inaccettabile vaccinare per primo chi non è sul fronte. Amministrativi inclu- si. Molti medici e odontoiatri so- no infatti ancora esclusi dall’im- munizzazione, solo perché svol- gono la loro attività al di fuori delle strutture ospedaliere.

Sulla bufera è intervenuto an- che il viceministro Sileri: «Vo- glio sperare - ha detto - che que- sti 400mila siano in gran parte personale che lavora nelle strut- ture sanitarie e Rsa, spero che non siano “imbucati”. Sarebbe estremamente grave: laddove

sia accaduto devono intervenire le autorità giudiziarie. Ma que- sti sono flussi di dati che hanno le Regioni e vanno verificati».

Sotto la lente degli inquirenti c’è ora anche il richiamo del vac- cino che dovrà essere sommini- strato a tutti coloro che hanno ricevuto il primo trattamento.

Non è chiaro se coloro i quali non avevano diritto all’immu-

nizzazione, per lo meno non co- sì in fretta, saranno inclusi nelle liste del secondo turno. Dovreb- bero, sostengono gli esperti, per evitare che oltre il termine pre- fissato le prime dosi utilizzate vadano definitivamente perdu- te. Buttate.

Fino a i ieri erano 100.863 i ri- chiami di vaccino anti-Covid somministrati in Italia, secondo

il report della presidenza del Consiglio dei ministri. Il totale delle dosi vaccinali sommini- strate a livello nazionale è di quasi 1,38 milioni, pari al 74,4 per cento di quelle distribuite.

Al di là della rilevanza penale, su cui sono al lavoro gli investi- gatori di tutte le province puglie- si, la questione è prettamente

“morale”. A Lecce il numero dei

“furbetti” ammonterebbe a un centinaio, a Brindisi circa una quarantina. Al momento non ci sono fascicoli avviati nelle pro- cure salentine, si attendono le relazioni redatte dalle forze dell’ordine che ovunque si sono recate negli ospedali per ottene- re puntuali informazioni.

Il primo a sollevare la proble- matica, con una lettera formale indirizzata al direttore generale, era stato il presidente dell’ordi- ne dei medici di Brindisi, Arturo Oliva, che aveva chiesto alla Asl maggiore trasparenza. Prima di Brindisi c’era stata Modena, e contemporaneamente vicende simili emergevano anche nel ca- poluogo pugliese.

Ferma la posizione della Re- gione che ha annunciato anche strategie precise per evitare irre- golarità. Quelle più gravi, se in- dividuate, saranno perseguite.

Su questo non vi sono ormai dubbi, sebbene l’obiettivo prin- cipale sia ora proseguire con la campagna di vaccinazioni per raggiungere la sperata immuni- tà dal coronavirus. Una immuni- tà sulla cui durata, però, non vi è ancora alcuna certezza.

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Emiliano: «È peculato, reato grave»

Sileri: «Faro delle autorità giudiziarie»

Pronte 27mila dosi per i richiami

«Da febbraio niente tagli o rinvii»

Anelli: «Inaccettabile

non vaccinare alcuni medici»

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Il viceministro: i fuori lista spero comunque sanitari

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Il coronavirus L’emergenza

Nella fase 2 si vaccineranno gli ultra 80enni Priorità anche al personale scolastico

Zoom

Segnalazione, numeri e indignazione

Il governatore: dosi alle mogli? Pagheranno

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Ieri in Puglia sono arrivate altre 27mila dosi di vaccino della Pfizer, che serviranno a garantire il richiamo a chi ha già fatto la prima dose di vaccino

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Martedì 26 Gennaio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Attualità

Si raffredda il tasso di positivi sul numero di tamponi quoti- diani: ieri al 10,1%. Ci sono tutta- via altre 32 vittime, e la pressio- ne sugli ospedali torna a cresce- re: terapie intensive occupate per il 37%. L’andamento della pandemia, in Puglia, dev’essere però misurato sull’arco settima- nale: proprio venerdì scade la mappa a tre colori fissata dall’ultimo dpcm, la Puglia è tuttora arancione. I segnali sul medio periodo appaiono lieve- mente confortanti da una me- dia di 1.115 contagi giornalieri, nella settimana appena conclu- sa (18-24 gennaio) la Puglia è passata a 955 nuovi casi quoti- diani (in media). Pertanto, la curva epidemiologica ha fatto segnalare un calo pari al 14%. A conferma del trend anche la ri- duzione dei casi positivi rispet- to ai tamponi effettuati, 9,9%

contro 12,7 di sette giorni pri- ma. Parallelamente sono dimi-

nuiti anche i ricoveri e i decessi, in quest’ultimo caso 150 contro i 178 della settimana prima. Tor- na a preoccupare però l’incre- mento di decessi. I 32 di ieri so- no così suddivisi: 16 hanno in provincia di Bari, 8 in provincia di Foggia, 4 nella Bat, 3 in pro- vincia di Taranto e una in pro- vincia di Brindisi. Sono stati 401 i nuovi casi di registrati ieri su 3.949 test eseguiti, consueto ca- lo verticale di tamponi “proces- sati” nel weekend: un tasso di

positività pari al 10,1%, più bas- so rispetto all’11,06% di domeni- ca, ma leggermente più alto ri- spetto alla media della settima- na scorsa. Dei nuovi positivi 135 sono in provincia di Foggia, 130 in provincia di Bari, 64 in pro- vincia di Lecce, 21 in provincia di Brindisi, 21 nella Bat, 30 in provincia di Taranto, 1 residen- te fuori regione, 1 caso di pro- vincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.

Dall’inizio dell’emergenza sono

stati effettuati 1.253.021 test;

59.097 sono i pazienti guariti e 54.382 sono i casi attualmente positivi. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 116.511.

I pazienti Covid ricoverati ne- gli ospedali sono 1.549, dato sta- bile, ma è salito il numero di po- sitivi nelle rianimazioni, sono 164: ieri in Puglia 16 nuovi in- gressi. Il tasso d’occupazione delle terapie intensive è, come detto, al 37% (la soglia è del 30%), mentre gli altri reparti Co-

vid sono occupati nell’ordine del 40% (ed è proprio questo il valore massimo accettato dagli indicatori di ministero della Sa- lute e Istituto superiore di sani- tà).

Intanto la curva dei contagi in Italia continua a calare per la seconda settimana consecuti- va, e i nuovi casi scendono sotto quota 10.000, un numero che probabilmente risente del mi- nor numero di tamponi fatti nel fine settimana. Secondo gli

esperti il quadro generale è buo- no, ma i dati riflettono una si- tuazione ancora grave, con un’epidemia diffusa e le cui ci- fre sono ancora alte. Indubbia- mente è presto per trarre con- clusioni: se il calo delle ultime due settimane segna l’effetto positivo del lockdown di Nata- le, i prossimi giorni saranno de- cisivi per conoscere gli effetti della riapertura del 7 gennaio. I dati del ministero della Salute registrano 8.561 nuovi casi di Covid in Italia in 24 ore, pari a un decremento del 26% rispetto al giorno precedente. Comples- sivamente dall’inizio dell’emer- genza i casi positivi in Italia sal- gono a 2.475.372. I test sono sta- ti 143.116, fra molecolari e anti- genici rapidi, contro i 216.211 del giorno precedente; il tasso di positività è salito quindi a 5,68% dal 5,3% del giorno prece- dente: un valore comunque or- mai giudicato poco rappresen- tativo dagli esperti. Sostanzial- mente stazionaria la situazione dei ricoveri, che in 24 ore han- no registrato un incremento di 21 nelle unità di terapia intensi- va nel saldo tra entrate e uscite;

i nuovi ingressi sono stati 150 e il numero complessivo dei pa- zienti ricoverati è salito a 2.421, con un aumento complessivo dell’1%.

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Per il sistema sanitario regionale curarsi in altri ospedali del Nord e del Centro Italia costa 200 milioni Altri 32 decessi Da monitorare il quadro ricoveri:

nelle intensive l’occupazione ora è del 37%

Vincenzo DAMIANI

Nel 2018 i pugliesi che furono costretti ai “viaggi della spe- ranza” per curarsi furono 39.540. In attesa di capire co- me la pandemia Covid abbia influito sulla mobilità passi- va, un anno dopo poco è cam- biato: nel 2019, infatti, in 38.095 hanno raggiunto gli ospedali di altre Regioni per interventi chirurgici o esami specialistici. Poco più di 1.500 pugliesi in meno, ma la per- centuale resta uguale, pari al 9%. E costa, complessivamen- te, circa 200 milioni.

I dati si riferiscono sola- mente ai ricoveri in regime or- dinario per acuti e sono estra- polati dal Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospe- daliero elaborato dal ministe- ro della Salute sulla scorta delle schede di dimissioni (Sdo): l’indagine statistica evi- denzia ancora ombre e luci del sistema sanitario puglie- se. Le “luci” riguardano, in particolare, il settore dell’on- cologia che mostra un nuovo leggero miglioramento, con una contrazione lieve dell’eso- do di pazienti. I pugliesi che nel 2019 si sono trasferiti in al- tre regioni italiane per essere curati sono stati 38.095, una mobilità passiva del 9%; di contro, sono stati 19.427 i pa- zienti che hanno scelto la Pu-

glia per essere assistiti (4,8%

di mobilità attiva), quasi tutti residenti nelle regioni del Sud: 5.582 sono lucani, 4.279 sono campani, 2.719 calabre- si, 1.187 molisani.

I cosiddetti viaggi della spe- ranza, in sostanza, proseguo- no senza sosta, ma dove van- no a curarsi i pugliesi? C’è un vero e proprio esodo verso la Lombardia, oltre 10mila pu- gliesi hanno scelto gli ospeda- li milanesi (10.139); 7.213, inve- ce, hanno optato per le strut- ture dell’Emilia Romagna e 4.407 quelle del più vicino La- zio. Ma c’è chi ha raggiunto il Veneto (2.352 ammalati), To- scana (2.280) e Marche (2.278). Ci sono anche 2.264 pugliesi che hanno optato per la Basilicata. Quanto è costato questo migrare di ammalati pugliesi alle casse pubbliche?

Il dato oscilla tra i 180 e 200 milioni di euro. Analizziamo i dati relativi alla delicata bran- ca dell’oncologia: dai 10mila pazienti oncologici del 2016 si è passati ai 4.864 del 2018, si- no ai 4.452 del 2019, l’11%. In tre anni è stato dimezzato il numero dei pugliesi ammala- ti di tumore che ha deciso di farsi curare fuori regione. I conti, però, continuano a non tornare, il saldo tra mobilità attiva e quella passiva resta negativo: a fronte di 2.507 pa- zienti provenienti da altre aree d’Italia (6,5% del totale degli ammalati oncologici), 4.452 pugliesi hanno optato per farsi curare o operare in ospedali del Nord (11% del to-

tale). La Rop, la rete oncologi- ca pugliese attivata circa tre anni fa, comincia a dare i pri- mi risultati ma i viaggi della speranza proseguono. I pro- gressi ci sono e negli ultimi tre anni sono stati continui:

nel 2016 i viaggi della speran- za furono oltre 10mila, nel 2017 si è passati a 5.490, nel 2018 a 4.864 e nel 2019 sono stati 4.452. Una nuova limatu- ra che, però, non è sufficiente ad allineare la Puglia alle re- gioni del Nord che continua- no ad attrarre pazienti, arric- chendo anche le proprie cas- se. Basta dare un’occhiata al flusso dei pugliesi che hanno deciso di curarsi fuori regio- ne: 1.527 pazienti hanno scel- to gli ospedali della Lombar- dia, un altro esodo che si som- ma a quello dei pazienti avuti in regime di ricovero ordina- rio. Dati che vengono confer- mati anche dall’Ips 2020, l’In-

dice di performance sanitaria realizzato, per il quarto anno consecutivo, dall’Istituto De- moskopika: lo studio parla di

“diffidenza dei meridionali a curarsi nei loro sistemi sani- tari locali”.

«Nei 12 mesi del 2018, la mi- grazione sanitaria dalle real- tà regionali del Mezzogiorno può essere quantificabile in ben 314 mila ricoveri generan- do crediti rilevanti principal- mente per alcune realtà sani- tarie quali Lombardia, Emi- lia-Romagna, Toscana e Vene- to pari complessivamente a oltre 1,3 miliardi di euro», si legge nel rapporto. Sulla base di otto indicatori (soddisfazio- ne sui servizi sanitari, mobili- tà attiva, mobilità passiva, ri- sultato d’esercizio, disagio economico delle famiglie, spe- se legali per liti da contenzio- so e da sentenze sfavorevoli, democrazia sanitaria e spe- ranza di vita) è stato valutato il sistema sanitario pugliese ed è stato “retrocesso” nella fascia delle Regioni “malate”.

A far scendere la Puglia fra i peggiori sistemi sanitari re- gionali sono stati soprattutto due indicatori: la mancata soddisfazione espressa dai pu- gliesi e la povertà. L’11,3% del- le famiglie pugliesi ha dichia- rato di non curarsi per caren- za di disponibilità economi- ca.

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L’altro fronte: 38.095 pugliesi scelgono di curarsi altrove

La curva non si impenna:

giù la media dei nuovi casi

L’ANDAMENTO DEI POSITIVI

130 21 21 135 64 30 1 0 401 Provincia di Bari

Provincia di Bat Provincia di Brindisi Provincia di Foggia Provincia di Lecce Provincia di Taranto Residenti fuori regione Residenza non nota

TOTALE Totali Totali Ieri

32 GUARITI

TAMPONI

IERI DECESSI

116.511

44.338 13.114

8.359

24.803 9.544

15.477 569

107

1.057

Ieri

24/9 31/10 8/10 15/10 22/10 29/10 5/11

2020 2021

12/11 19/11 26/11 3/12 10/12 17/12 24/12 31/12 7/1 14/1 21/1

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000

54.784 54.547

54.615 55.070

22/1 23/1 24/1 25/1 2.263 2.607 3.334 4.409 6.279 10.002

14.823 21.255

28.500 34.979

41.749 48.802

52.616 53.131

53.002 53.541

55.535

il coronavirus in Puglia

IERI 54.382

3.032

59.097

Totali

3.949

Ieri

1.253.021

Totali

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Ieri il 10 per cento di positivi sui tamponi:

401 contagi su soltanto 3.949 test eseguiti

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La settimana scorsa il trend quotidiano medio è apparso in calo rispetto ai sette giorni precedenti

Sono stati 955 i nuovi casi in media la scorsa

settimana: erano 1.115 in precedenza

Il coronavirus L’emergenza

L’esodo maggiore è verso la regione Lombardia: oltre 10mila pugliesi hanno scelto ospedali milanesi

L’indice di performance sanitaria 2020

FONTE: Demoskopika

Tendenza rispetto all’anno precedente

Emilia-Romagna Trentino A. A.

Veneto Umbria Lombardia Marche SANE

Toscana Friuli V. G.

Lazio Piemonte Valle d’Aosta Liguria Sardegna Abruzzo Basilicata INFLUENZATE

Puglia Molise Sicilia Calabria Campania MALATE

107,7 107,6 105,6 105,5 104,9 104,8

104,2 104,0 103,7 102,8 100,8

97,4 97,1 93,0 90,9 88,6 100,0

99,4 98,1 97,9

Soddisfazione servizi sanitari

Trentino A. A.

Sicilia

Mobilità passiva

Lombardia Molise Mobilità attiva

Molise Sardegna

Disagio economico

Emilia Romagna Sicilia

Spese legali

Piemonte Sardegna

Trentino A. A. Molise

Risultato d’esercizio

Toscana Campania Democrazia sanitaria Speranza di vita

Trentino A. A. Campania

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Martedì 26 Gennaio 2021 www.quotidianodipuglia.it

Attualità

Nazareno DINOI

Ancora molti contagi a Taran- to e troppi morti per Covid.

Questa volta a lanciare l’allar- me è il sindaco della città sullo Ionio, Rinaldo Melucci che in- vita tutti a «non scherzare».

«L’avvio della campagna vacci- nale - scrive in un breve comu- nicato stampa diffuso ieri - non deve distrarci dall’obbligo di rispettare le regole anti-co- vid: la situazione è ancora mol- to critica, i decessi stanno au- mentando e non possiamo per- metterci di appesantire il lavo- ro di sanitari, forze dell’ordine e volontari della Protezione Ci- vile». Per dare più credibilità al suo segnale di pericolo, il primo cittadino ha fatto pub- blicare per la prima volta un report sulla diffusione del vi- rus in città con focus quartiere per quartiere, fasce d’età più colpite e il periodo dei picchi di maggiore contagio. Si sco- pre così che dall’inizio di que- sta seconda ondata pandemi- ca, 17 ottobre – 15 gennaio, il coronavirus ha infettato 2.518 tarantini e che il quartiere più colpito è stato quello di Monte- granaro-Salinella dove risiedo- no 504 ex o attuali positivi al tampone, un quinto del totale.

Più o meno nella stessa media

tutti gli altri rioni della città sui due mari con una sorpresa:

il Covid-19 ha attecchito meno nel quartiere più popolare dei Tamburi – Lido Azzurro, dove nello stesso periodo preso in esame si sono infettati «solo»

(si fa per dire), 262 tarantini.

Interessante anche la suddivi- sione per età e domicilio dei positivi. I più anziani, con una età media di 46,1 anni, abitano nei quartieri centrali Borgo e Città Vecchia; mentre i più gio-

vani, con una età media di 43,5 anni, risiedono nel quartiere Paolo VI. Un altro grafico ela- borato negli uffici del palazzo di città, dà conto anche dei pic- chi di maggiore contagio dove spicca la colonna del 25 no- vembre quando il bollettino quotidiano del Dipartimento di prevenzione segnava 263 nuovi positivi in un solo gior- no a Taranto. L’appello del sin- daco Melucci si chiude con una esortazione che rivolge a

tutti i suoi concittadini: «Non c’è da scherzare - insiste - in- dossiamo sempre la mascheri- na, igienizziamo le mani e manteniamo le distanze, sono le nostre armi contro il conta- gio». Funzionali al suo appel- lo, il sindaco Melucci invita a diffondere le locandine del Mi- nistero della Salute con le indi- cazioni grafiche sulle norme anti contagio. L’aggiornamen- to sullo stato della diffusione del virus arriva nel primo po-

meriggio. Ai trenta nuovi con- tagiati che il bollettino epide- miologico regionale assegna- va ieri alla provincia di Taran- to (dato non significativo poi- ché rileva i campionamenti della domenica quando la ri- cerca sul territorio è ferma tranne che negli ospedali), de- ve far riflettere l’elevato nume- ro dei ricoverati nei vari repar- ti Covid della provincia che ie- ri ha segnato la cifra di 311 mai così alta. Erano venti i pazienti più gravi ricoverati nelle due rianimazioni dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Ta- ranto e del Marianna Giannuzzi di Manduria.

Non si ferma- no i decessi at- tribuiti al Co- vid. Quelli no- ti, perché av- venuti negli ospedali, so- no stati quat- tro, tutti che erano ricove- rati al Mosca- ti. Oggi intan- to il deposito dei vaccini anti Covid-19 indivi- duato nell’ambulatorio della ematologia del Moscati do- vrebbe essere rimpinguato con una nuova fornitura di fla- concini della Pfizer. Questa al- meno è la speranza della diret- trice del Dipartimento farma- cologico della Asl ionica, Ros- sella Moscogiuri che porta i conteggi del vaccino che per ora è stato sufficiente ad assi- curare la somministrazione della prima dose a quasi tutto il personale sanitario impe- gnato nell’assistenza diretta dei pazienti e a quello delle re- sidenze sanitarie assistenziali, ospiti compresi.

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Il sindaco: «Troppi contagi

Bisogna rispettare le regole»

Il coronavirus L’emergenza

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Melucci non nasconde la preoccupazione Ecco i casi positivi registrati in ogni rione

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Sale a 311 il numero dei pazienti ricoverati negli ospedali jonici. Venti in Rianimazione

Nella foto il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci

«L’avvio

della campagna vaccinale

non deve distrarre dal rispetto

delle prescrizioni»

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