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A cura del Direttivo della sezione AVIS di Costa Masnaga N 6 Costa Masnaga, Dicembre 2008

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A cura del Direttivo della sezione AVIS di Costa Masnaga – N° 6 Costa Masnaga, Dicembre 2008

Auguri di buon Natale e felice anno nuovo Auguri veri e sinceri ad ognuno di voi

Auguri soprattutto a coloro che aspettano un futuro migliore. Che il Natale, con il suo forte messaggio di speranza, possa dare a tutti la gioia di vivere, la fiducia nel futuro, il piacere e la serenità di incamminarsi verso l’anno nuovo.

Auguri alle donne e agli uomini della nostra Associazione: il dono del sangue, gesto che compiono con onestà e serietà, contribuisca a rendere migliore la vita di tutti.

Un pensiero di sostegno a chi ha una famiglia da

“tirare su” e un futuro da costruire ai propri figli.

Auguri ai nostri soci anziani perché possano continuare a testimoniare i grandi valori e la storia della nostra Associazione e perché possano continuare a trasmetterli ai più giovani come punti basilari del comportamento futuro.

A coloro che sono malati o in difficoltà, a quelli che vivono in solitudine va la nostra solidale condivisione. Tutti i nostri soci vi sono vicini.

Un pensiero di sostegno e incoraggiamento a coloro che hanno tra i loro cari dei malati e degli anziani da assistere. Il nostro augurio è che trovino ogni giorno la forza e la serenità di affrontare i problemi e che abbiano amici sinceri con cui condividere le preoccupazioni.

Ai ragazzi e alle ragazze che studiano e sognano un avvenire all’altezza delle loro aspirazioni, auguriamo con fiducia che il loro futuro possa essere radioso. Perché il sogno e la speranza sono il sale della vita; se non ci fossero la quotidianità sarebbe spenta e grigia.

Il clima natalizio, per grandi e piccini, ha un che di magico, speciale e irripetibile. Questo è un periodo nel quale inevitabilmente ci confrontiamo con i valori più profondi, il cuore si accende e sentimenti di amore e pace invadono la nostra mente rendendoci più attenti, solidali e buoni. Ecco perciò l’augurio che queste emozioni e questi sentimenti diano a tutti la serenità di affrontare fiduciosi gli interrogativi del presente e la forza di confrontarsi a viso aperto con le piccole e grandi prove quotidiane. Le vittorie aiutano a crescere, le sconfitte ancora di più: l’importante è non perdere mai il coraggio di accettare le sfide della vita.

Auguri di buon Natale e felice anno nuovo a tutti voi.

Il Consiglio Direttivo

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CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ANNUALE

Venerdì 6 febbraio 2009 Presso la Sala Polivalente in via G. Mazzoni, 8 a Costa Masnaga

alle ore 20.30 in prima convocazione

(con la maggioranza dei Soci presenti)

alle ore 21.00 in seconda

convocazione (qualunque sia il numero dei Soci presenti)

ORDINE DEL GIORNO Nomine assembleari Relazione attività associativa anno 2007 Bilancio consuntivo 2007 e preventivo 2008

presentazione,

discussione, approvazione Nomina dei delegati

all’Assemblea Provinciale

Candidature per delegati alle Assemblee

Regionale Nazionale

Comunicazioni varie

VOTAZIONI RINNOVO CONSIGLIO DIRETTIVO

Venerdì 20 febbraio ore 21.00-23.00 Domenica 22 febbraio ore 9.00-12.00 e dalle 13.00-17.00

SSEMBLEA: PERCHÉ PARTECIPARE

L’Assemblea di Sezione non è solo un importante appuntamento statutario, ma deve essere vissuta come un momento che, andando al di là di un adempimento, rinnova il senso d’appartenenza e d’identità, sollecita la discussione, ci consente di programmare l’attività con rinnovata e condivisa progettualità.

Con essa usciamo da un ruolo individuale che ci vede protagonisti diligenti alla donazione per incontrarci come persone in carne ed ossa che condividono le stesse regole associative, gli stessi ideali e lo stesso impegno.

È questo il valore aggiunto di un'associazione come la nostra: non solo la sua eredità di solidarietà, di esperienze, di altruismo che la rendono immediatamente riconoscibile a livello nazionale e locale, ma anche la particolarità dei suoi associati che volontariamente fanno dono del loro tempo per un impegno diffuso su temi condivisi di cui si assumono personalmente la responsabilità e che portano, almeno in occasione delle Assemblee, il proprio contributo e pensiero.

Sono considerazioni solo apparentemente astratte; in realtà scaturiscono da una riflessione doverosa sull’andamento delle passate Assemblee di Sezione, a dire il vero poco partecipate.

Abbiamo assistito in questi ultimi anni al proliferare di siti o forum di discussione telematica sui temi caldi o sui quesiti che più di frequente ci poniamo e siamo forse stati tutti colpiti dalla loro capacità aggregante, dalla velocità della comunicazione.

Noi stessi con la nostra “newsletter” e con le comunicazioni via e- mail stiamo utilizzando questi strumenti. Ma non fanno associazione! Sicuramente hanno il merito di far circolare velocemente le informazioni, di suscitare il dibattito (merce rara oggi in un Paese come il nostro), ma non escono dalla virtualità, dalla neutralità, sono povere di emozioni, sono appiattite e uniformate a certi modelli.

Ecco perché crediamo che un cambiamento di strategia sia indispensabile per rilanciare le Assemblee di Sezione, un momento associativo che vogliamo far diventare una ricchezza per il lavoro di tutto l’anno.

Vorremmo che questa riflessione (un po’ amara) servisse a comunicare a tutti che oltre al donare possiamo diventare numerosi anche per praticare il piacere della condivisione della vita di

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SSEMBLEA: RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALI

Abbiamo ancora in bocca le bollicine dello spumante per i festeggiamenti del cinquantacinquesimo compleanno e ci ritroviamo qui, tra le righe della nostra newsletter, a programmare l’Assemblea annuale dei soci.

È un’Assemblea “più importante delle altre” perché è elettiva. Si rinnova il Consiglio Direttivo che avrà un mandato di quattro anni.

Vi è quindi un motivo in più per essere protagonisti.

L’obiettivo di queste poche righe è quello di stimolare il vostro interesse e la vostra partecipazione al momento associativo per eccellenza.

Non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo essere protagonisti costruttivi nel tessuto sociale in cui operiamo promovendo la cultura della solidarietà e del dono del sangue.

Non è semplice, ma è davvero stimolante e gratificante.

Prendere parte all’Assemblea vuol dire testimoniare con la propria presenza il senso di appartenenza alla grande famiglia avisina; partecipare vuol dire soprattutto essere protagonisti di un nuovo anno ricco di progetti rivolti a far conoscere l’AVIS all’interno del contesto in cui viviamo e in cui operiamo.

Il primo impegno di ogni socio donatore è sicuramente quello di contribuire con il proprio gesto a garantire, in massima sicurezza, sangue ed emocomponenti agli ammalati che ne hanno necessità; ancora oggi il bisogno di sangue è

all’ordine del giorno ed è davvero una situazione grave quando esso manca.

Non bisogna però dimenticare il lavoro “dietro le quinte” di un gruppo di volontari (sempre pochi): un lavoro nascosto ma prezioso, che serve a tenere viva l’attività associativa.

Basti pensare all’invio giornaliero di un certo numero di soci alla donazione, alla programmazione delle visite per i nuovi iscritti e per i donatori sospesi, alla registrazione delle donazioni effettuate, ai contatti telefonici o per mail per agevolare le donazioni senza interferire negativamente con l’attività lavorativa, al recapito a domicilio delle convocazioni, agli interventi nelle scuole per promuovere la cultura della solidarietà tra gli studenti con progetti attivi e stimolanti, alla testimonianza nelle piazze nei momenti di maggior richiamo cittadino, alla presenza nel mondo dello sport e a questa stessa newsletter che richiede tempo e impegno per la preparazione.

Tutto ciò è possibile solo grazie alla disponibilità e all’impegno di un gruppetto di persone.

Da queste pagine invitiamo altri soci ad unirsi a questo piccolo gruppo, a collaborare nella misura possibile.

In modo particolare facciamo un appello ai giovani, che potrebbero certamente arricchire il gruppo con la loro creatività e le loro specificità.

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Votare...

Ogni Avis Comunale, per “funzionare” a dovere, ha bisogno del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Sindaci.

Il Consiglio Direttivo si occupa di “gestire” la Sezione.

Pensate ad esempio alla programmazione delle iniziative di propaganda, alla gestione dei rapporti con l’ospedale, con i Comuni, con le altre Avis comunali e con le Avis superiori... Il Collegio dei Sindaci, invece, è una sorta di “revisore dei conti” che certifica il bilancio redatto dal Consiglio, ma non solo: più in generale, ha il compito di vigilare sulla correttezza dell’operato del Consiglio.

Il Consiglio Direttivo e il Collegio dei Sindaci sono organi sono elettivi: ogni avisino ha il diritto di partecipare con il proprio voto all’elezione dei loro componenti. Prossimamente riceverete un elenco dei candidati; potrete venire in Sezione e votare venerdì 20 febbraio, dalle 21.00 alle 23.00, oppure domenica 22 febbraio, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 13.00 alle 17.00.

Se non potete venire direttamente, potete votare per delega, incaricando un altro avisino di votare al posto vostro: basta compilare il modulo che riceverete a casa.

...o essere votati

Oltre a votare, potete candidarvi voi stessi a far parte del Consiglio Direttivo o del Collegio dei Sindaci dell’Avis comunale. L’Avis è fatta da TUTTI i suoi avisini:

chiunque ha tempo e voglia di partecipare attivamente alla vita associativa, è ben accetto.

Se ve la sentite, ecco le regole da seguire. Prima di tutto, potete candidarvi solo a uno dei due organi: non potete candidarvi contemporaneamente a entrambi.

Per proporre la vostra candidatura, il modo migliore è presentare una richiesta scritta (è sufficiente anche una semplice e-mail) entro 8 giorni dall’Assemblea (quindi entro il 30 gennaio 2009). La richiesta deve essere indirizzata al Presidente dell’Avis comunale.

Potete candidarvi anche durante l’Assemblea, ma in questo caso la vostra candidatura deve essere appoggiata da almeno il 10% dei soci presenti all’Assemblea.

Infine, vi ricordiamo che chiunque abbia presentato la propria candidatura deve essere presente all’Assemblea, salvo ovviamente i casi di assenza giustificata.

DONARE IL GIOVEDÌ SERA: PERCHÉ NO?

Tutti voi conoscete i “tradizionali” appuntamenti mattutini per la donazione del sangue: dal lunedì al venerdì, più qualche sabato. Forse, però, qualcuno di voi non sa che esiste un’altra possibilità, quella di donare il giovedì sera dalle 17.00 alle 19.00. Come per le donazioni del sabato, è un appuntamento riservato a chi dona sangue (non plasma) e disponibile non tutte le settimane ma un paio di volte al mese.

Questa opportunità testimonia la disponibilità del Centro trasfusionale e dei suoi dipendenti, che si impegnano anche in questo orario per agevolare il più possibile gli avisini e interferire il meno possibile con i mille impegni, lavorativi e non, della vita di ognuno di noi.

Un’opportunità che, però, è poco “sfruttata”: gli avisini che si presentano all’appuntamento del giovedì sera sono molto meno numerosi di quelli che

Ci siamo interrogati sul perché di questa

“diserzione”: oltre alla mancata conoscenza di questa opportunità (motivo che ci ha spinto a parlarne in questa newsletter), a far calare le presenze del giovedì sera sono alcuni “falsi miti”

che vogliamo sfatare.

Innanzitutto, non è vero che occorre rimanere a digiuno per l’intera giornata. Chi dona il giovedì sera può concedersi un pranzo “normale”, basta evitare gli eccessi soprattutto nei grassi.

Inoltre, chi si presenta alla sera non perde il diritto alla giornata di riposo: per riprendersi dalle fatiche della donazione, potrà assentarsi dal lavoro nella giornata del venerdì.

Sperando di aver fatto chiarezza, approfittiamo della newsletter per lanciare un appello: se siete disponibili a donare anche il giovedì sera, mandateci una mail a avis.costamasnaga@tin.it. Vi

SSEMBLEA: NORME ELETTORALI ASSOCIATIVE

VITA ASSOCIATIVA

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Zanzara tigre

Zanzara Culex

UNA ZANZARA SUL PODIO

Nel 2007 la zanzara tigre salì agli onori delle cronache per essere la portatrice del virus della febbre Chikungunya.

La zanzara tigre, con la sua livrea bianca e nera, ne era tutta inorgoglita. Lei, originaria

dell'Asia orientale, era giunta in Italia all'inizio degli anni ‘90 dentro i pneumatici usati e finalmente aveva l’attenzione che da tanto cercava. Tutti ne parlavano e le sue fotografie erano su tutti i giornali e su molti siti internet.

Non faticava nemmeno troppo;

infatti la febbre Chikungunya, patologia provocata dalla sua puntura, è un’affezione di tipo benigno.

Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, la malattia si manifesta con una sintomatologia di tipo influenzale che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (dolori alle articolazioni), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e ad assumere posizioni antalgiche, cioè che limitano il risentimento doloroso.

Ecco però che, nel 2008, arriva una nuova specie di zanzara denominata West Nile (dal sito della sua provenienza, l'Ovest del Nilo); anch’essa vuole farsi conoscere e scalza la zanzara tigre, salendo prepotentemente alla ribalta. Questo insetto, del genere Culex, capace di

trasmettere un virus che attacca sia gli animali che l’uomo, ha trovato un habitat a lei confacente sia sulle coste del Mediterraneo sia negli Stati Uniti.

La zanzara West Nile ha abitudini prevalentemente notturne ed è abbondantemente presente nelle zone rurali.

Le sue prede preferite sono gli equini e gli uccelli selvatici.

Questi ultimi fungono da serbatoi e da mezzi di propagazione del virus che la zanzara, svolgendo un ruolo di vettore, inietta nell'uomo pungendolo a tradimento.

Per fortuna anche in questo caso si tratta di un virus che non dà grosse problematiche. Infatti i medici ci informano che la maggior parte delle persone infette non

mostra alcun sintomo.

I casi sintomatici sono circa il 20% e presentano sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei.

Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate la sintomatologia può essere più grave. L’uomo comunque diventa immune una volta contratta la malattia.

E così queste zanzare, giunte subdolamente e senza nessun permesso di soggiorno da Paesi lontani, oltre a salire agli onori della cronaca sono entrate in

competizione con le più miti e docili zanzare nostrane, affamandole e facendo loro rischiare l'estinzione.

Queste zanzare forestiere pungono senza preavviso lasciandoci bolle e arrossamenti, invece la zanzarella italiana ci segnala la sua presenza ronzandoci dolcemente intorno alle orecchie e la sua puntura è rapida nel risolversi.

Ora però è arrivato l’inverno e questi noiosi insetti sono andati a dormire.

Gli avisini che hanno dovuto sospendere le donazione nel caso di soggiorno sulle coste dell'Emilia Romagna ora possono riprendere senza problemi la consueta attività donazionale.

Ma la guerra tra queste vanitose zanzare è appena cominciata. Alla prossima puntata.

CRONACA

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Pregiudizi e disinformazioni gli ostacoli più grandi da superare.

Inchiesta ALTROCONSUMO

Attorno al donare il sangue aleggiano falsi miti e scarsa volontà di informare con capillarità, a partire dal medico di base.

Con il risultato che non tutte le regioni italiane dispongono di sangue rispetto alle reali esigenze sul territorio, e d’estate il fabbisogno di trasfusioni aumenta. È il quadro che emerge dall’inchiesta che Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, ha condotto su 2131 italiani, donatori e non.

Solo metà del campione ha sentito parlare nell’ultimo mese di donare il sangue. Metà dei non donatori intervistati dichiara che non si presterà mai a una trasfusione, il 30%

afferma esplicitamente per pigrizia.

Tra le altre ragioni indicate per non donare: paura delle siringhe o di contrarre una malattia.

Sorprese anche sul fronte delle motivazioni che hanno spinto a farlo: chi per migliorare la propria autostima (il 14% dei donatori), chi per curiosità (il 18%) ma anche come occasione per fare le analisi del sangue (il 24%). Per il 74% dei donatori intervistati la carenza d’informazione è alla base della scarsa partecipazione di chi non ha mai donato. Poca informazione fotografata dall’inchiesta.

Un dato per tutti: solo il 17% ne ha sentito parlare durante una visita medica. Rimangono comunque sacche di non conoscenza: solo il 47%

degli intervistati sa che si può donare anche solo una parte del sangue (plasma, piastrine).

Uno su tre (il 30%) è a conoscenza del fatto che il gruppo 0 è il più diffuso in Italia, poco più di uno su cinque (il 22%) sa che il gruppo sanguigno più raro è l’AB.

Solo il 43% sa quanto sangue è prelevato ad ogni donazione (circa mezzo litro).

Il 36% sa che una persona

di sesso maschile può donare sangue intero non prima di aver fatto trascorrere tre mesi dall’ultima donazione.

L’inchiesta ricorda che la donazione del sangue è l’unica soluzione perché ci siano scorte sufficienti a coprire le esigenze dei malati e di chi ha bisogno.

Un gesto di altruismo e di utilità sociale.

L’INCHIESTA

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L’APPELLO

La sede Centrale, sita a Bosisio Parini, fu fondata nel 1970, opera oggi per 55.000 abitanti della Provincia di Lecco interessando 18 comuni. A questa si sono aggiunte poi quella di Oggiono nel 1975 e di Costa Masnaga nel 1980.

Grazie alla volontà e allo spirito di sacrificio dei fondatori, il servizio di pronto soccorso è sempre più vicino, anche geograficamente, alle persone bisognose.

Tutti i volontari che si sono resi disponibili per questo progetto hanno dato vita ad un meraviglioso mosaico in cui tutte le tessere sono unite dalla ferma convinzione che questo servizio reso alla popolazione sia necessario per i propri concittadini e per i vicini. Avere una delegazione operativa 24 ore su 24 nel paese di residenza o in quello confinante è sicuramente una garanzia di tempestività nell’intervento dei soccorsi e contribuisce ad assicurare una adeguata assistenza.

La delegazione di Costa Masnaga, che copre anche i comuni di Bulciago e Nibionno, negli ultimi tempi ha registrato una diminuzione drastica di adesioni di volontari necessari per la copertura dei turni. La presenza nel presidio di persone pronte per le emergenze è stata ridimensionata. Sempre meno giovani si accostano al volontariato attivo, specie a questo tipo di volontariato.

Per poter far parte di una squadra di soccorso è necessario aver sostenuto un corso di 120 ore, non impossibile da superare, organizzato e richiesto per mettere in grado i futuri soccorritori di essere preparati ad ogni evenienza. A breve verrà anche organizzato un corso cittadino in certi sensi propedeutico al corso vero e proprio.

Dal cuore dei fondatori del Presidio costamasnaghese segue quindi spontaneamente un appello a tutti coloro che potessero mettersi al servizio di questo progetto:

aiutateci ad allargare gli orizzonti del nostro mosaico!

Fatevi anche voi tessere della Croce Verde di Costa Masnaga e contribuite a tenerla in vita.

La CROCE VERDE: un mosaico di volontari

Ogni venerdì i volontari dell'Avis si incontrano con quelli della Croce Verde poiché le sedi delle due Associazioni sono ospitate nello stesso edificio; spesso condividono bisogni, esperienze, entusiasmo e difficoltà.

I ragazzi della Croce Verde hanno chiesto ospitalità sulla nostra newsletter per lanciare un appello, per chiedere collaborazione e cercare qualcuno che dia una mano.

L'Avis ha risposto positivamente a questa richiesta consapevole del momento particolare che sta attraversando la Croce Verde e di quanto sia importante il lavoro che questa Associazione svolge in favore di tutti i cittadini.

Infatti pur essendo già presente un discreto numero di volontari, il bisogno di ingrandire il gruppo è davvero pressante, visto che le necessità sono in aumento e il gruppo di volontari si sta assottigliando.

La decisione di far parte di associazioni di volontariato è a volte difficile ed è ostacolata da messaggi fuorvianti.

Spesso i media propongono esempi di condivisione all'acqua di rose, ci dicono che è necessario e forse anche sufficiente un buonismo rarefatto, una solidarietà a colpi di vendite in piazza o di SMS; sicuramente non sono fatti dannosi, ma queste operazioni si disperdono per mille rivoli, mettono a posto la coscienza con un piccolo impegno economico e raramente hanno una realizzazione concreta in un aiuto al prossimo più vicino. La carità più efficace è quella fatta al fratello della porta accanto, alla nostra gente, ai nostri anziani, ai nostri malati, ai bisognosi e disperati che vivono e camminano al nostro fianco.

Il volontario è una persona che mentre esplica la sua attività “cresce” e non può dividere il suo operato dalla maturazione di una coscienza civile e umana. Chi è impegnato nel volontariato realizza una esperienza diretta di attività ed organizzazione strettamente connessa con la società, prende sempre più coscienza di quali sono i veri bisogni, lavora cercando una sempre maggior collaborazione con altre associazioni e con le amministrazioni pubbliche: lo scopo è quello di trovare le alleanze e le strategie utili all'attivazione di progetti necessari per tutta la società civile.

Il sentimento guida del volontario, che sia impegnato in Avis o in qualsiasi altra Associazione, è quello di far crescere la coscienza civile di un numero sempre maggiore di persone; la ricchezza di una società si misura anche dalla presenza massiccia di cittadini che decidono di investire tempo ed energie per i vicini.

In questa ottica la Croce Verde usa la newsletter dell'Avis Costa Masnaga e noi volentieri diamo spazio a questo appello, lo sosteniamo e lo condividiamo, nella speranza che unendo le voci delle due Associazioni il messaggio giunga più forte e venga raccolto da un numero maggiore di persone.

MONDO DEL VOLONTARIATO

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IL NOSTRO GRAZIE

Grazie per tutto quello che fate, perché il vostro è un contributo fondamentale per tutta la comunità.

È anche grazie al vostro impegno se la nostra gente sta bene. Non abbiate paura se non vi dicono grazie, se nessuno fa caso al tempo che spendete:

l’importante è che voi sappiate che quello che fate come volontari del soccorso è un grande dono per tutti noi.

Il grazie che vi rivolgiamo, e che vi dedichiamo con tutto il cuore, è anche quello dei “nostri” bimbi, dei nostri anziani, delle persone che avete soccorso sulla strada, di chi si è aggrappato con il sottile filo di vita che si stava spezzando alla vostra umanità, alla vostra premura e alla vostra solidarietà e condivisione.

È un grazie che vi dedichiamo a nome loro uno per uno. Perché anche se non sanno chi siete, anche se non vi conoscono personalmente, per loro voi siete così importanti che se, prima di addormentarsi, la farfalla dei loro pensieri troverà sollievo su un fiore di generosità, quel fiore, sconosciuto e anonimo, non potrà che avere il vostro colore, il vostro profumo, il vostro volto e il vostro nome: la gratitudine viaggia dritta da cuore a cuore, ad occhi chiusi, e non sbaglia mai. Non dimenticatelo.

GRAZIE

CROCE VERDE: La testimonianza

Chi è un volontario del Soccorso? Essere volontario del soccorso in generale significa decidere di regalare parte del proprio tempo libero agli altri. Io ho 19 anni e quest’anno ho deciso di entrare nella componente della Croce Verde.

Dopo un corso di formazione di circa sei mesi (si può fare!) ho iniziato la mia strada come Volontario. Per entrare nella Croce Verde non esiste un’età precisa:

basta essere maggiorenni.

Tutti i volontari, come me, hanno una propria vita, i propri hobby, i propri problemi; eppure, qualcosa ci lega uno all’altro: la voglia di aiutare. Cosa fa un volontario della Croce Verde? Deve dare la disponibilità ad effettuare turni di servizio a seconda delle sue possibilità di tempo.

Non sempre si riesce a programmare a inizio settimana la copertura dei turni. Accade così che, magari mentre stai mangiando un gelato, suona il cellulare e ti viene chiesto di coprire il turno della sera stessa; a volte si rimanda un’uscita con gli amici per coprire un turno.

Nessuno ci obbliga, ma l’etica ci spinge a farlo. Inizia il turno, ridiamo e scherziamo, poi squilla il telefono e tutti si preparano: bisogna uscire perché qualcuno ha bisogno. Non sappiamo chi è, quanti anni ha, non sappiamo quale è il problema; di sicuro sappiamo che il nostro aiuto e il nostro arrivo può salvargli la vita. In ambulanza sale l’agitazione e la tensione tra noi volontari. Nessuno conosce con sicurezza lo scenario del nostro intervento, ma siamo addestrati ad intervenire con professionalità e con un lavoro di squadra.

Arriviamo sul luogo, parliamo con la centrale del 118… poi?

Poi la paura e l’agitazione svaniscono, bisogna lavorare. A volte siamo costretti a chiedere aiuto ai passanti, ai vicini di casa perché, magari, le scale sono strette e da soli non riusciamo a far scendere una persona pesante dal quarto piano. In ambulanza, verso l’ospedale, abbiamo accanto una persona malata, ma soprattutto una “persona”.

È proprio l’umanità che ci spinge, con il freddo, con la pioggia, di notte e di giorno a salire sull’ambulanza. Una volta rientrati in sede, ognuno di noi torna alla propria vita e l'involucro che durante il servizio ci ha tenuto uniti e affiatati si apre, pronto a richiudersi alla prossima chiamata.

Torniamo a casa felici, perché sappiamo che la persona alla quale abbiamo stretto la mano durante il viaggio, abbiamo prestato il nostro aiuto rinunciando ad una serata con gli amici, adesso sta meglio e a noi, per essere felici, basta il semplice grazie detto da quella persona stessa.

PER INFORMAZIONI TELEFONARE AL NUMERO 031 855065 O PRESSO LA SEDE IN VIA MAZZONI DALLE ORE 20.00 ALLE ORE 24.00

MONDO DEL VOLONTARIATO

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