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L'uso delle specie della macchia mediterranea per parchi, giardini ed arredo urbano

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Academic year: 2022

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L'uso delle specie della macchia mediterranea per parchi, giardini

ed arredo urbano

Claudio Cervelli (*), Barbara De Lucia (**)

(*) Istituto Sperimentale per la Floricoltura – Sanremo (**) Dip. Scienze delle Produzioni Vegetali - Università di Bari

(2)

Premessa

Le specie legnose (in particolare gli arbusti) costituiscono l'elemento dominante della macchia mediterranea.

Condizioni climatiche evoluzione di peculiari caratteristiche morfologiche, fisiologiche e fenologiche

Importanza dal punto di vista ornamentale

(3)

Fogliame sempreverde

Sclerofillìa: resistenza meccanica

Colore verde di varie tonalità, talvolta di aspetto lucido

Fogliame

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colorazioni particolari

(presenza di fitta peluria o di cerosità)

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Presenza di cultivar a fogliame variegato

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Ridotta superficie fogliare e ramificazione accentuata Regolare conformazione arrotondata e chioma compatta

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Grande varietà di forme, colori e dimensioni dei fiori

Anche molto appariscente

Periodo: fine-inverno, primavera; possibile rifioritura.

Interessanti le fioriture invernali

Fioritura

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Ampia gamma di forme, colori, dimensioni

Interesse ornamentale: frutti carnosi colorati a maturazione autunnale ed invernale

Presenza contemporanea di fiori e frutti

Frutti

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Roma antica

Dall’epoca tardo-repubblicana Roma risente dell’influsso ellenistico (giardino come luogo di piacere).

Si diffonde l’uso delle piante per esclusivo effetto decorativo.

- horti picti delle ville romane e pompeiane -

Storia del giardino

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Alberi molto utilizzati: i pini, il leccio, il cipresso.

Mirto, alloro e bosso erano utilizzati nei giardini privati in quanto facilmente modellabili

diffusi anche il viburno tino, l’oleandro ed il corbezzolo

nemora tonsilia ars topiaria

herbae topiariae: mirto, bosso, pungitopo, rosmarino, corbezzolo e cipresso

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Medioevo: confinate negli orti monastici (l’hortus conclusus) - piante aromatiche

nel giardino islamico l’uso di sempreverdi è prevalente:

cipresso ed il mirto

Nel giardino rinascimentale le specie sempreverdi, vengono preferite in quanto il giardino, essendo concepito come una composizione architettonica, può mantenersi col suo aspetto per tutto l’anno: bosso ed al tasso (nativi di climi più freddi), l’alloro, il mirto, l’olivo, il viburno tino.

Cambiamento deciso alla fine del XVIII secolo: giardino paesistico

grandi viaggi di esplorazione: introduzione massiccia di piante esotiche

preponderanza di specie ornamentali da fiore.

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Le specie autoctone tornano in auge nei primi del ‘900 con l’affermazione dell’ecologia del paesaggio, che lega la pianificazione e la riqualificazione territoriale al più ampio contesto ambientale.

In Italia soprattutto a partire dagli Anni Settanta.

Paesaggio: rapporto con “associazioni climax” quali indicatori ecologici e la “fitogeografia culturale”, cioè lo studio delle interrelazioni tra vegetazione e società.

L’uso della macchia nel verde urbano e periurbano rientra a pieno diritto in questo discorso per la funzione che può svolgere, nell’ambiente mediterraneo, di ricollegamento tra città e aspetti vegetazionali del territorio .

Il XX e XXI secolo

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Importanza del verde come indicatore della qualità della vita in ambito urbano:

Potenzialità delle piante di incidere favorevolmente sull’ambiente fisico.

Funzione igienico-sanitaria, ricreativa, educativa, migliorando il senso di soddisfazione dei cittadini per l’ambiente in cui vivono.

Quadro specifico di sviluppo sostenibile del verde urbano:

Possibilità delle piante della macchia, di favorire la diversità e la stabilità biologica, di migliorare lo stato fitosanitario del verde nel suo complesso, di ridurre la necessità di opere ed oneri relativi alla manutenzione, oltre a fornire maggiori garanzie nei nuovi

impianti ed in condizioni non modificabili (es. tipo di terreno).

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1. Modeste esigenze pedologiche, nutrizionali, irrigue, elevata resistenza agli stress e alle malattie, capacità notevole di adattamento all’inquinamento e alle avversità climatiche.

Resistenza senza danno ad alcuni gradi sotto zero, a differenza di molte specie tropicali introdotte.

2. Resistenti alla salinità del substrato e agli aerosol marini:

impiegabili nella sistemazione a verde delle aree a mare

Vantaggi e versatilità

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3. Architettura specie arbustive:

forme regolari ed arrotondate, dimensioni molto variabili;

mantenimento in forme preordinate potatura facilmente meccanizzabili.

4. Ricchezza floristica, della varietà di forme e colori (fogliame, fiori e frutti).

5. Molteplici accostamenti di colori sfruttando le particolari cromaticità del fogliame.

6. Decoratività estesa a tutto l’anno (sempreverdi)

7. Specie aromatiche: presenza di intensi aromi e fragranze 8. Impiegabili anche per finalità:

- Didattiche: giardini naturali nelle scuole

- Terapeutiche: per la riabilitazione e per i non vedenti

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Pino (Pinus pinea, P. pinaster, P. halepensis) Cipresso (Cupressus sempervirens)

Leccio (Quercus ilex)

Carrubo (Ceratonia siliqua) Alloro (Laurus nobilis)

Bosso (Buxus spp.)

Oleandro (Nerium oleander)

Palma nana (Chamaerops humilis) Tamerici (Tamarix spp.)

Specie tradizionali

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Pino, leccio, cipresso

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Carrubo

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Alloro

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Palma nana

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Oleandro

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Specie di utilizzo più recente

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Mirto (Myrtus communis)

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Lentisco (Pistacia lentiscus)

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Corbezzolo (Arbutus unedo)

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Fillirea (Phillirea spp.)

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Alaterno (Rhamnus alaternus)

(29)

Lentaggine (Viburnum tinus)

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Teucrio (Teucrium fruticans)

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Cisti (Cistus spp.)

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Altre specie

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Lavanda

(Lavandula angustifolia)

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Altre specie di Lavanda

Lavandula dentata

Lavandula x allardi

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Lavandula stoechas

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Rosmarino

(Rosmarinus officinalis)

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Salvia (Salvia officinalis)

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Timo (Thymus spp.)

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Santolina (Santolina spp.)

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Elicriso (Helichrysum spp.)

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Specie per giardini a mare

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Frutti:

Specie erbacee

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Specie da valorizzare

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Elementi del verde urbano

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Alberature stradali e filari

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Siepi, divisori e spalliere

Forme libere ed obbligate Spartitraffico

Divisori vari

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Aiole, bordure e parterre

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Superfici rocciose

Stabilizzazione e ricoprimento di superfici rocciose (di origine naturale o antropica) in ambiente urbano.

Maggiore efficacia rispetto alle sole opere ingegneristiche di contenimento

Riduzione dell’impatto visivo delle superfici nude Specie rupicole per superfici verticali con anfratti Uso di specie particolarmente rustiche

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Ricoprimento di pendii o superfici orizzontali

Consolidamento di superfici inclinate

Coprisuolo: rosmarino prostrato, diversi timi, Halimione portulacoides.

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Esemplari

esemplari di pronto effetto: olivo, carrubo, corbezzolo, sughera.

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Forme di allevamento particolari

Impostazione fin dalla fase vivaistica:

alberelli, piramidi, siepi, spalliere Aree pubbliche

Piccoli spazi (massimo sfruttamento dello spazio disponibile):

giardini di piccole dimensioni, aree pubbliche in concessione privata , piante in fioriere

scelta maggiore di specie e tipologie

alberetti di alloro, mirto, viburno tino, corbezzolo piramidi di alloro

spalliere di alloro e viburno tino piante aromatiche

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Aromatiche – forme di allevamento

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Esempi di arredo verde

moderno

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Considerazioni conclusive

Negli ultimi decenni numerosi cambiamenti hanno riguardato in Italia non solo la pianificazione e la gestione del verde urbano (inteso nel suo senso più ampio), ma anche la concezione del rapporto uomo-città-ambiente.

Il concetto della naturalità del verde e della wilderness urbana, le problematiche agronomiche e gestionali di parchi e giardini, lo sviluppo di un nuovo gusto estetico hanno recentemente indirizzato gli operatori professionali ed i singoli cittadini verso l'uso preferenziale di piante autoctone o naturalizzate, a scapito di piante esotiche che hanno fornito spesso risultati deludenti.

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Su queste basi si inserisce l'attenzione che oggi si va delineando verso le piante della macchia mediterranea.

Esse sono in grado non solo di offrire elementi ornamentali eccellenti grazie alla variabilità di forme, dimensioni e colori delle numerose specie e varietà esistenti, ma anche di inserirsi armoniosamente nel contesto paesaggistico del nostro territorio e di costituire una base solida per uno sviluppo sostenibile del verde, arricchendosi di valenze storico-culturali e sociali, per le funzioni che tali piante possono svolgere nell'ambito del moderno rapporto del cittadino con la società in cui vive

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