1 INTRODUZIONE
Le strutture tensili, più comunemente note come tensostrutture, si presentano oggi in una molteplicità di tipologie costruttive (a reti di cavi, a membrana, pneumatiche o ibride) e fanno riferimento a una sempre più ampia gamma di materiali iperleggeri (acciai speciali, leghe di carbonio e kevlar, tessuti tecnici altamente perfomanti, film vinilici trasparenti).
L'architettura a membrana si presta alla realizzazione di involucri edilizi di diverso tipo, di grande luce e di particolare interesse spaziale, e, in virtù della leggerezza e della trasparenza dei tessuti che la compongono in massima parte, necessita di una quantità ridotta di elementi strutturali e può garantire un buon livello di illuminazione naturale degli spazi interni. Da un punto di vista ingegneristico, l'architettura a membrana è costituita da una superficie tessile sottile e di spessore costante, che, in virtù della sua forma e nonostante la grande deformabilità del tessuto, è capace di sostenere i carichi imposti. Per far fronte alla loro grande deformabilità, tali strutture tessili vengono semplicemente presollecitate, al fine di migliorare la loro rigidezza.
Progettare un'architettura a membrana comporta prevedere l'utilizzo della minor quantità possibile di materiale, per dare forma a una struttura resistente, caratterizzata dalla massima efficienza possibile. Significa in altre parole adottare una strategia di risparmio delle risorse necessarie alla costruzione - i materiali tessili nel caso specifico - ma soprattutto significa cercare risposte non convenzionali a quei principi classici di bellezza, funzionalità e stabilità su cui si basa da sempre l'idea di monumentalità e permanenza nei secoli dell'architettura. La bellezza di una costruzione tensile a membrana è la risultante di un percorso progettuale che ricerca la sua stabilità e funzionalità: la forma che ne deriva è dunque chiara, sincera espressione dei materiali e delle forze messe in campo. È una forma sempre leggera, quasi effimera se paragonata all'architettura monumentale e massiva, costruita per durare ben oltre la vita stessa dei suoi utilizzatori.
Se la caratteristica essenziale delle membrane tessili per l'architettura è la leggerezza, la peculiarità del loro funzionamento è quella rintracciabile dall'etimologia latina della parola membrana, ossia "pellicola tenera e sottile, che copre le membra" e che, nel suo uso più tardo, assume anche il significato di "guscio, scocca sottile". In tutti i casi si tratta di un filtro vivo, una pelle sensibile tra un esterno e un interno, un rivestimento protettivo, a volte molle, a volte no, ma sempre sottile e appunto leggero. Le novità introdotte nel settore chimico e il rinnovamento dei processi di produzione dei tessuti contribuiscono ad
2 ampliare continuamente la gamma dei materiali tessili disponibili per il progettista. Tessuti flessibili e pieghevoli, film sottili trasparenti e ultraleggeri, ma anche elementi di rinforzo per materiali compositi o per pannellature a più strati, le membrane non solo offrono una molteplicità di applicazioni possibili, ma si fanno portavoce in tutti i casi di un'architettura minimale la cui diminuzione di peso proprio va di pari passo con un incremento delle prestazioni e dell'efficienza complessiva. La progettazione di forme costruttive leggere rappresenta una risposta coerente con gli imperativi della sostenibilità ambientale, in quanto orientata a utilizzare meno materiale possibile, a riutilizzare il sistema più volte, smontandolo e rimontandolo quando serve e a riciclare i materiali componenti a fine vita.
La presente tesi ha come scopo quello di sottolineare le peculiarità della progettazione con le membrane, rimarcandone alcune chiavi interpretative ed evidenziando le modalità progettuali e costruttive tipiche dell'architettura tensile. Nella prima parte si riportano notizie storiche sul luogo d’intervento, per poi passare all’analisi del progetto della tensostruttura a membrana ibrida proposta per la copertura della piazza presa in esame.