• Non ci sono risultati.

Abbiamo inizialmente analizzato le caratteristiche clinico

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Abbiamo inizialmente analizzato le caratteristiche clinico "

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

6.0 DISCUSSIONE

La popolazione dello studio era composta da soggetti di età superiore ai 40 anni, che accedevano in PS per un episodio di riacutizzazione di BPCO. La percentuale di maschi era maggiore rispetto alle femmine, anche se non in modo statisticamente significativo; questo aspetto trova parziale conferma nei dati presenti in letteratura, che peraltro variano in base all’epoca e alla regione geografica considerate

67-69

.

Abbiamo inizialmente analizzato le caratteristiche clinico

demografiche della popolazione totale (risultate essere

sovrapponibili nei maschi rispetto alle femmine), rilevando che

comorbidità quali lo scompenso cardiaco, la malattia coronarica,

il diabete mellito e le patologie neoplastiche erano

frequentemente associate alla diagnosi di BPCO. Tale condizione

trova verosimilmente spiegazione nel fatto che in genere, i

pazienti con BPCO sono soggetti di età mediamente avanzata con

una anamnesi positiva per tabagismo

1,30

; l’aumento della età

anagrafica e il fumo di sigaretta possono infatti contribuire in

buona parte all’insorgenza di numerose condizioni patologiche,

in particolare le malattie cardiovascolari, metaboliche e

neoplastiche

30

.

(2)

In merito alla terapia domiciliare, è emerso che circa il 22,3%

della popolazione in esame non assumeva alcuna terapia cronica specifica, e che circa la metà dei soggetti arruolati non faceva uso di terapia inalatoria indicata per il trattamento della BPCO. Tale dato potrebbe trovare spiegazione nel non corretto inquadramento diagnostico, che coinvolge una certa percentuale di pazienti, risultando in una sottostima della prevalenza della malattia, con conseguente ritardo diagnostico, non adeguato trattamento e maggiore incidenza degli episodi di riacutizzazione

63,69-70

.

Considerando invece la percentuale residua di pazienti che

assumevano terapia inalatoria a domicilio, si osserva come più

del 40% erano in trattamento con broncodilatatori e

corticosteroidi, di cui il 26,2% in particolare assumeva triplice

terapia (LABA + LAMA + CSI). Solo il 7% non assumeva

corticosteroidi inalatori e di questi meno del 2% assumeva beta

2

-

agonisti ed anticolinergici in associazione. Da questi risultati

emerge che nella popolazione del nostro studio vi era un largo

impiego di corticosteroidi inalatori, rispetto a quanto atteso in

base ai dati della letteratura

71

ed alle indicazioni terapeutiche

secondo le correnti linee guida GOLD

1

. Questo aspetto potrebbe

trovare anch’esso spiegazione nel ritardo diagnostico che

caratterizza questi pazienti

63, 69-70

, venendo pertanto inquadrati

(3)

correttamente solo nelle fasi più avanzate della malattia, che richiedono solitamente una politerapia di associazione.

Successivamente, la valutazione delle caratteristiche clinico- demografiche del gruppo dei pazienti ricoverati, rispetto a quello dei dimessi, ha mostrato, in accordo con la letteratura

1-57

, come i primi siano più anziani ed abbiano più frequentemente una anamnesi positiva per scompenso cardiaco. Dal confronto fra i due gruppi, è poi emerso come una serie di parametri siano significativamente peggiori nei pazienti ospedalizzati; in particolare questi ultimi sono risultati essere più tachipnoici, con valori maggiori di FC e lattati e con valori inferiori di sO

2

, pO

2

e P/F. Inoltre presentavano con maggior frequenza diagnosi associate quali “insufficienza respiratoria acuta” e “polmonite”.

Infine a domicilio, assumevano maggiormente terapia inalatoria di associazione, corticosteroidi sistemici ed ossigenoterapia, così come in PS erano trattati in modo significativamente maggiore mediante ossigeno, antibiotici e VMNI.

A conferma di tali osservazioni, l’analisi di regressione

logistica multipla ha mostrato come incrementino

significativamente il rischio di ricovero ospedaliero alcuni dei

parametri sopra citati, fra cui l’aumento della frequenza cardiaca,

(4)

la tachipnea e la diagnosi associata di insufficienza respiratoria acuta (figura 9). Quest’ultima in particolare, configura un quadro clinico di una certa gravità, meritevole di trattamento prolungato e spesso intensivo, pertanto significativamente associato alla necessità di ricovero, come ampiamente documentato da numerosi Autori

72-73

. Inoltre, anche la diagnosi associata di polmonite ha determinato un maggior rischio di ricovero (figura 9), confermando dati già presenti in letteratura

74

.

Per quanto riguarda l’anamnesi positiva per scompenso cardiaco, risultata ai limiti della significatività statistica nel nostro modello, è sicuramente anch’essa un elemento che contribuisce alla gravità del quadro clinico, ed in linea con la letteratura, si associa alla necessità di osservazione in ambiente ospedaliero

75

.

Infine, l’analisi condotta relativamente ai dati di mortalità entro sei mesi dall’accesso in PS, ha evidenziato come i pazienti deceduti siano risultati essere quelli più anziani, maggiormente ipercapnici, con valori di PAS inferiori, e più frequentemente trattati a domicilio con ossigenoterapia. Inoltre, abbiamo osservato una differenza ai limiti della significatività statistica (P

= 0,051), in termini di mortalità fra il gruppo dei ricoverati e

quello dei dimessi, in accordo a quanto già documentato da

(5)

alcuni Autori

76

. La mortalità a sei mesi è stata ulteriormente

studiata mediante l’analisi di regressione logistica multipla, che

ha mostrato un amento del rischio di decesso nei soggetti più

anziani ed in ossigenoterapia cronica domiciliare (figura 10), così

come mostrato in letteratura

76-77

. Il rischio di exitus è stato inoltre

maggiore nei pazienti ipercapnici (figura 10), dato questo

ampiamente discusso fra gli Autori con risultati attualmente

ancora contraddittori

78-79

.

Riferimenti

Documenti correlati

Tavola 2.17 - Nati vivi per durata della gestazione, sesso, genere del parto, filiazione e classe di peso del neonato Tavola 2.18 - Nati morti per durata della gestazione,

Tavola 3.7 segue· Nati per sesso, vitalità, regione dell'evento, settore di attività economica e posizione nella professione o condizione non professionale della madre·

Considerando il fatto che la funzione inizialmente assegnata era in valore assoluto, il grafico della funzione risulta essere:. Ystudio Preparazione Esami Universitari – Firenze

Come accennato, anche nel territorio in esame si evidenzia lo schiacciamento della manodopera non comunitaria verso lavori non qualificati: nel 2020 quasi il 50%

Complessivamente è relativo a donne il 36,3% delle assunzioni a favore di cittadini non comunitari avvenute nella Città metropolitana di Milano nel 2020, percentuale superiore a

Complessivamente è relativo a donne il 42,5% delle assunzioni a favore di cittadini non comunitari avvenute nella Città metropolitana di Roma Capitale nel 2020, una

Complessivamente è relativo a donne il 41,4% delle assunzioni a favore di cittadini non comunitari avvenute nella Città metropolitana di Torino nel 2020, percentuale

Nel territorio in esame, lo schiacciamento della manodopera non comunitaria verso lavori non qualificati è meno evidente che a livello nazionale: nel 2020, infatti, svolge un