CAPITOLO 4
STRUMENTI UTILIZZATI E PROCEDURE DI ACQUISIZIONE DEI DATI
4.1 Strumenti utilizzati
Il presente lavoro può essere suddiviso in due fasi: la prima mirava all’analisi geomorfologica del sito ed ha comportato l’osservazione delle forme del territorio, sia in campagna che sulle foto aeree. Durante questa prima fase di lavoro, non è stato necessario l’uso di particolari strumenti, a parte lo stereoscopio per ottenere l’effetto tridimensionale nella visualizzazione delle immagini aeree. La seconda fase prevedeva l’impiego della tecnologia Georadar e di tutta la strumentazione ad essa collegata.
In particolare gli strumenti utilizzati in questa fase sono stati:
- Georadar;
- GPS;
- Software GRED;
- Software GPRSlice ( per la correzione topografica).
Per l’indagine è stato usato un sistema Georadar (GPR) K2 della I.D.S.
Ingegneria Dei Sistemi S.p.A. (figura 4.1) costituito da:
- computer portatile;
- unità di controllo (montata su zaino);
- batteria di alimentazione (montata su zaino);
- antenna da 200 MHz in configurazione monostatica;
- ruota odometrica;
- cavi di collegamento.
L’unità di controllo, trasportata dal rilevatore all’interno di uno zaino,
ingresso captato dalla ricevente. All’unità di controllo sono connessi, tramite cavi in fibra ottica, la batteria di alimentazione che fornisce l’energia necessaria per il funzionamento delle varie unità, il computer portatile e l’antenna monostatica. Il computer serve per impostare i parametri di acquisizione dei dati e per tutte le operazioni necessarie per calibrare il sistema. Inoltre consente la visualizzazione del profilo rilevato in tempo reale e può essere costantemente usato durante l’acquisizione dei dati per dare una prima valutazione della qualità degli stessi. L’antenna viene fatta scorrere sul terreno lungo il profilo pianificato, prestando particolare attenzione che non perda aderenza con la superficie a causa delle irregolarità presenti. Il sistema ha una configurazione monostatica, utilizza, cioè, una singola antenna che emette le onde elettromagnetiche nella frequenza stabilita e riceve le riflessioni provenienti dalle discontinuità presenti nei primi metri di sottosuolo. Infine la ruota odometrica è il sensore di posizione; essa trasmette al computer la posizione occupata dall’antenna durante il rilevamento.
Figura 4.1; Sistema Georadar (GPR) K2 I.D.S. Italia con antenna da 200 MHz, in dotazione al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.
Il GPS è stato utilizzato durante la fase di acquisizione dei radargrammi per rilevare le coordinate e la quota di punti lungo i profili di indagine. I dati raccolti con questo strumento sono stati, poi, fondamentali per posizionare con esattezza le linee rilevate ed effettuare la correzione topografica dei radargrammi relativi a superfici non pianeggianti.
Il software GRED, versione 02.01.000 è stato sviluppato da I.D.S.
Ingegneria Dei Sistemi S.p.A.- Italia ed opera su piattaforma Windows. Si tratta di un programma di visualizzazione ed elaborazione dei dati radar acquisiti con il sistema GPR. Tramite GRED è possibile visualizzare il dato radar sia in versione bidimensionale che tridimensionale ed apportare ad esso le opportune correzioni atte a migliorarne la qualità e la leggibilità.
Il software GPRSlice anch’esso usato per la visualizzazione ed il
processing dei radargrammi, è stato usato nel presente lavoro per effettuare
la correzione topografica dei profili 1-4, in quanto operando con GRED si
erano presentati dei problemi.
4.2 Procedure di acquisizione
Prima di iniziare l’acquisizione vera e propria dei dati, si è pianificato nel dettaglio il rilevamento. In particolare si è deciso di utilizzare due modalità differenti di raccolta delle informazioni: il singolo profilo lineare, per ottenere immagini 2D e la griglia di profili, per ottenere anche dati in tre dimensioni. Per quanto riguarda i singoli profili, si è scelto di rilevare linee che sovrastassero in parte il deposito morenico, in parte la piana fluvioglaciale, per cercare attraverso l’uso del GPR, i contatti sepolti tra i due depositi, le eventuali pulsazioni subite dalla morena durante le fasi di ritiro del ghiacciaio e indagare la struttura interna della piana.
Figura 4.2; localizzazione ed andamento dei profili rilevati, su immagine aerea.
Per 10 profili sugli 11 rilevati (figura 4.2, profili dal numero 1 al 10), si
al fine di cercare i contatti tra i depositi e la presenza di strutture di canale (osservabili in sezione trasversale) all’interno dell’area pianeggiante. Si è rilevato, inoltre, un profilo longitudinale (figura 4.2, “Long”), per individuare la presenza di eventuali lobi sepolti di conoidi e cercare immagini stratigrafiche delle diverse modalità di deposito (fluviale e palustre) che si sono alternate nella fase di costruzione della piana.
Per realizzare la griglia si è scelta l’area pianeggiante posta di fronte alla chiesetta (figura 4.2, area delimitata dai quattro punti neri). Con questo lavoro si è cercato di ottenere immagini tridimensionali di questa porzione della piana che potessero mostrare canali ed altre evidenze dei processi di deposizione fluviale e palustre che si sono alternati nelle fasi di ritiro dei ghiacci.
Figura 4.3; visualizzazione della griglia di acquisizione sul software GRED.