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Suinicoltura– n. 12 dicembre 2009

67

Un metodo innovativo

per valutare il benessere animale negli allevamenti

Introduzione

In molti Paesi europei, negli ultimi venti anni, sono stati studiati e sviluppati sistemi per la valutazione del benessere animale. In maniera schematica possiamo suddividere tali sistemi di valutazione in due gruppi:

diretti e indiretti.

I metodi diretti utilizzano misurazioni diret- tamente compiute sui soggetti allevati (ani- mal-based measures); i principali parametri considerati sono quelli fisiologici (livelli or- monali, frequenza del battito cardiaco e resi- stenza manifestata verso i patogeni), patolo- gici (presenza di patologie manifeste o laten- ti, di lesioni e di depressioni immunitarie), comportamentali (derivanti dall’etogramma di specie, da test di reattività e di preferenza) e produttivi (accrescimenti, livelli di mortali- tà, fertilità e fecondità degli animali).

Ciascuna di queste categorie individua un particolare aspetto del benessere e, quindi, per ottenere una valutazione oggettiva è auspicabile farne un uso combinato.

I metodi indiretti, a differenza dei prece- denti, spostano il punto di osservazione dall’animale all’ambiente d'allevamento (strutture di stabulazione, superfici per ca- po e densità dei gruppi di animali, materiali da lettiera, pavimentazioni, controllo am- bientale, livello di igiene e di pulizia, abbe- veratoi, ecc.). Dalla valutazione di questi parametri “collaterali” (resource-based measu- res) si evince, secondo punteggi attribuiti, lo stato di benessere dell’animale allevato.

Il Crpa, nell'ambito del progetto di speri- mentazione “Valutazione del benessere animale nel comparto suinicolo”, ha messo a punto un sistema di valutazione del be- nessere dei suini in allevamento definito Iba

Suini che, testato su un campione di aziende dell’Emilia-Romagna, ha dato buoni risul- tati in termini di affidabilità di riposta. Il progetto è stato finanziato dall’assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Roma- gna, con il contributo dell’Asser (Organiz- zazione dei suinicoltori dell’Emilia-Roma- gna) e del Consorzio del Prosciutto di Par- ma. Ha collaborato alla realizzazione il Dipartimento di Ingegneria agraria e fore- stale (Diaf) dell’Università di Firenze.

Metodi di valutazione a indice aziendale

Nel gruppo dei metodi indiretti risultano particolarmente interessanti quelli a indice aziendale (on-farm index systems), che puntano a stimare la potenzialità dei metodi e delle strutture d’allevamento a fornire un certo livello di benessere agli animali; si ricordano i noti Ani (Animal Needs Index). Questi sistemi tralasciano volutamente gli aspetti riguar- danti l’alimentazione (razionamento, qualità degli alimenti), in quanto considerano che il fornire un’alimentazione adeguata agli ani- mali sia condizione sine qua non per il reddito aziendale, prima ancora che per il benessere.

I sistemi di valutazione a indice aziendale, basati sull’impiego di una checklist (lista di controllo), sono caratterizzati dai seguenti criteri di base:

n individuazione delle più gravi carenze del sistema e delle strutture d’allevamento;

n valorizzazione degli aspetti più qualifi- canti nei confronti del benessere degli ani- mali allevati;

n rapidità della valutazione e della forma- zione dei valutatori, con conseguenti bassi costi del servizio;

di Paolo Rossi, Alessandro Gastaldo e Marzia Borciani*

*Crpa spa, Reggio Emilia tà di Firenze ha messo a punto un sistema di

valutazione del benessere dei suini in allevamento definito Iba Suini (Indice di benessere dell’alleva- mento suinicolo) che, testato su un campione di aziende dell’Emilia-Romagna, ha dato buoni risul- tati in termini di affidabilità di riposta. Si tratta di un sistema del tipo a indice aziendale che stima la potenzialità dei metodi d’allevamento e delle strut- ture a fornire un certo livello di benessere degli animali. Il sistema Iba è basato su standard tecnici di riferimento e sulla legislazione corrente in mate- ria di benessere e può essere utilizzato in ogni tipologia d’allevamento suinicolo in regime stalli- no: ciclo chiuso, ciclo aperto da riproduzione e ciclo aperto da ingrasso. Con l’Iba Suini si attribui- sce un indice di benessere a ciascuna azienda valutata; il valore dell’indice posiziona l’azienda in uno dei livelli di benessere prestabiliti (insufficien- te, scarso, sufficiente, buono, discreto, ottimo) e individua le più gravi carenze riscontrate al fine di consentire alle aziende di apportare quelle modifi- che mirate che possono migliorare il livello di be- nessere dei propri animali. La classificazione può essere condizionata dalla presenza di non confor- mità accertate per i diversi settori, con riferimento alle disposizioni della normativa sulla protezione dei suini.

Parole chiave:

Benessere animale, sistema di valutazione in al- levamento, normativa

Summary

The Crpa in cooperation with the Department of Agricultural and Forest Engineering (Diaf) of Flo- rence University has developed a new methodolo- gy to assess animal welfare in swine farms defined Fwi swine (Swine Farm Welfare Index); this system was tested on a sample of farms in Emilia-Roma- gna (Italy) region and produced good results in terms of reliability of outcome. It is a on-farm index system to estimate the potentiality of husbandry methods and facilities to provide a certain level of animal welfare. The Fwi system is based on techni- cal standards and on the current Eu welfare legi- slation; it can be used in any type of pig farms:

rearing and fattening farm, rearing farm and fatte- ning farm. Through the Fwi swine, a welfare index is assigned to the evaluated farm; the index can allocate the farm in one of the established welfare levels (non sufficient, poor, sufficient, good, fair, very good) and the most serious deficiencies are identified in order to allow farmers to make chan- ges that can improve the welfare level of animals.

The classification may be affected by the occuren- ce of identified non-compliances for the different sectors, with reference to the provisions of the legislation on swine protection.

Key words:

Animal welfare, on-farm assessment, legislation

(2)

n elevata ripetibilità del punteggio relativo a parametri oggettivi e misurabili (nel caso di valutazione ripetuta in tempi diversi o da differenti valutatori).

Tali sistemi si affidano per lo più a parametri tecnici consolidati messi a punto dalla ricerca, dalla sperimentazione e dall’esperienza di allevatori e tecnici, oltre che, ovviamente, alla legislazione corrente.

Il principale limite dei sistemi a indice aziendale è quello di non potersi affidare a taluni criteri testati scientificamente come, ad esempio, test da eseguirsi sugli animali o analisi di laboratorio, perché questi comporterebbero costi e tempi non compatibili con la metodologia di questo tipo d’indagine.

Il sistema di valutazione Iba

Il sistema di valutazione del benessere dei suini in allevamento, definito Iba Suini (Indice di benessere dell’allevamento suinicolo), messo a punto dal Crpa, è del tipo a indice aziendale ed è basato su standard tecnici di riferimento e sulla legislazione corrente in mate- ria di benessere. Per quest’ultimo aspetto fanno testo le seguenti normative:

n la normativa generale riguardante la protezione degli animali negli allevamenti (direttiva 98/58/Ce attuata con decreto legislativo n.146 del 26 marzo 2001);

n la direttiva 2008/120/Ce, che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini (versione codificata, che sostituisce la direttiva 91/630/Cee e successive modifiche e integrazioni).

L' Iba Suini è basato su checklist che permettono l’attribuzione di punteggi di merito relativi al benessere, partendo da un numero relativamente limitato di parametri oggettivi e facilmente misurabili

durante il sopralluogo aziendale. Solo in limitati casi sono richieste valutazioni di tipo soggettivo da parte del rilevatore come, ad esem- pio, le condizioni delle superfici interne della porcilaia o dello stato di pulizia degli abbeveratoi; tali aspetti, infatti, richiederebbero tempo e specifiche dotazioni per essere valutati in modo strumentale.

Successivamente alla compilazione delle checklist, un programma messo a punto sempre nell’ambito del progetto elabora i dati raccolti e attribuisce all’azienda un punteggio e una classe Iba.

Le checklist Iba Suini

Le checklist Iba sono utilizzabili in ogni tipologia d’allevamento suinicolo in regime stallino: ciclo chiuso, ciclo aperto da riproduzio- ne e ciclo aperto da ingrasso.

I parametri che vengono rilevati in azienda si riferiscono alle seguenti tematiche principali:

n sistemi di allevamento e strutture di stabulazione;

n strutture per quarantena e isolamento;

n controllo ambientale;

n alimentazione e acqua di bevanda;

n igiene, sanità e comportamento degli animali;

n controllo degli animali e degli impianti;

n personale di stalla.

Le checklist per l'attribuzione dell'Iba sono suddivise in diverse schede di valutazione (tabella 1), il cui numero e tipo variano in base alla tipologia d’allevamento. In considerazione della notevole varia- bilità dell’organizzazione produttiva degli allevamenti suinicoli, è stato scelto un approccio per tipologia d’allevamento codificata, puntando all’allestimento di checklist specifiche, come di seguito riportato:

n checklist Iba Suini Rip, utilizzabile per gli allevamenti da ripro- duzione e per la sezione riproduzione degli allevamenti a ciclo chiuso, che prevede le schede A, B, C, D ed E (vedi tabella 1);

n checklist Iba Suini Ing, utilizzabile per gli allevamenti da ingras- g Scrofe gestanti stabulate in gabbie individuali.

g Scrofe gestanti stabulate in gruppo.

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Suinicoltura– n. 12 dicembre 2009 so e per la sezione ingrasso degli

allevamenti a ciclo chiuso, che prevede le schede AA, B e F (vedi tabella 1).

Allevamenti a ciclo chiu- so

Gli allevamenti a ciclo chiuso, quindi, non hanno una checklist apposita, ma vengono suddivisi nelle due sezioni riproduzione e ingrasso, come se fossero due allevamenti autonomi; una tale scelta origina dalle seguenti considerazioni:

n necessità di semplificare le procedure, laddove ciò è possibile e non comporta perdita di valore;

n adattarsi alla realtà dei fatti, in

quanto molti allevamenti a ciclo chiuso hanno le sezioni di ingrasso separate in uno o più centri aziendali diversi da quello che ospita la sezione di riproduzione;

n permettere, anche per gli allevamenti a ciclo chiuso, un confronto diretto con le altre tipologie di allevamento in termini di livello di benessere e classificazione (le sezioni riproduzione potranno essere confrontate con gli alleva- menti da riproduzione, mentre le sezioni ingrasso potran- no essere confrontate con gli allevamenti da ingrasso).

Ogni tipo di checklist, essendo costituito da un diverso assortimento di schede, prevede una diversa distribuzio- ne dei punteggi; la classificazione finale, invece, è stata mantenuta uguale per tutte le tipologie d’allevamento, con riferimento, ovviamente, a intervalli di punteggio differenti.

L’intera checklist, con la sola esclusione delle schede A/

AA, può essere compilata dal solo rilevatore mediante osservazione, misurazione e valutazione. Gli unici stru- menti in dotazione al rilevatore sono una bussola, un flessometro da 8 m e un distanziometro laser.

Nelle schede A e AA sono concentrati tutti i dati generali dell’azien- da e dell’allevamento, oltre agli aspetti riguardanti la gestione degli animali, il controllo degli impianti, il personale, le strutture per la

g Box parto­allattamento. quarantena e l’isolamento, l’igie-

ne e la sanità.

Nella scheda B vengono defini- te le caratteristiche essenziali del ricovero o delle sale, anche con riferimento al controllo am- bientale, al livello di pulizia e allo stato di conservazione delle superfici interne e delle attrez- zature.

Le schede per i diversi settori dell’allevamento (C, D, E, F), pur con alcune diversità sostanziali, hanno un’impostazione analoga, che punta a raccogliere informa- zioni circa il tipo di stabulazione, le caratteristiche delle diverse

aree funzionali (alimentazione, riposo, esercizio, abbeverata), l’igiene, la sanità e il comportamento degli animali.

Punteggio e non conformità

Dopo la compilazione della checklist in allevamento è necessario inseri- re i dati all’interno del programma di archiviazione e di valutazione del benessere; il programma, in maniera automatica, restituisce i punteggi delle singole variabili ed eventuali vincoli (non conformità).

Le non conformità sono state suddivise in due gruppi, a seconda che le disposizioni alle quali si riferiscono siano sempre applicabili o dipendano dalla data di avvio dell’allevamento:

n non conformità applicabili a tutti gli allevamenti; riguardano quegli aspetti della normativa che sono già in vigore come, ad esempio, le superfici libere minime per suinetti e per suini in accresci- mento/ingrasso allevati in gruppo;

n non conformità dipendenti dalla data di primo avvio dell’alleva- mento. In questo caso, gli allevamenti che hanno iniziato l’attività o

sono stati ricostruiti o adibiti a tale uso per la prima volta a partire dal 15 marzo 2004 (data di entrata in vigore del dlgs n. 53/2004) devono già rispettare tali disposizioni normative, mentre per gli altri allevamenti l’obbligo scatterà solo a partire dal 1° gennaio 2013. Fra le disposizioni che possono originare questo tipo di non conformità si ricordano quelle che riguardano scrofe e scrofette e quelle relative alle dimensioni dei pavimenti fessurati di calcestruzzo armato. Le non conformità vengono automaticamente riportate nel foglio finale Iba del programma; per quelle del secondo tipo il programma esegue la verifica della data di avvio, non considerandole se la data è antecedente al 15 marzo 2004.

Bisogna precisare che per molti aspetti di carattere generale riportati dalla normativa, così come per parametri non facilmente misurabili, non sono state inserite delle non conformità, ma sono stati attribuiti dei punteggi negativi nel caso in cui le condizioni non siano rispettate.

Attribuzione dei punteggi

L’attribuzione dei punteggi alle singole domande e ai gruppi di quesiti affini per tipologia ha rap- presentato uno dei passi salienti della messa a punto del sistema di valutazione. Sono stati valutati at- tentamente i diversi parametri in gioco, al fine di realizzare una gri- glia di classificazione attendibile e sufficientemente oggettiva, che ri- sponda all’obiettivo di valutare il benessere animale nell’allevamen- to.

L’attribuzione dei punteggi è stata diversificata in base all’im- portanza relativa che si ritiene g Box da svezzamento a pavimento integralmente grigliato.

Tab. 1 - Elenco delle schede di valutazione previste dal sistema Iba Suini

Codice Titolo Note

A Parte generale – Riproduzione Solo per allevamenti da riproduzione AA Parte generale – Ingrasso Solo per allevamenti da ingrasso

B Unità/sala

Unità = unità di edificio senza suddivisioni in sale, ospitante una o più categorie di suini.

Sala = sala (suddivisione di una unità) ospitante una sola categoria di suini.

C Settore di fecondazione-

gestazione Per scrofe/scrofette da fecondare e gestanti e per verri D Settore di maternità Per scrofe allattanti e lattonzoli

E Settore di svezzamento Per suini nella fase di svezzamento F Settore di ingrasso o rimonta Per suini nella fase di ingrasso

o per scrofette/verretti da rimonta

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so e per la sezione ingrasso degli allevamenti a ciclo chiuso, che prevede le schede AA, B e F (vedi tabella 1).

Allevamenti a ciclo chiu- so

Gli allevamenti a ciclo chiuso, quindi, non hanno una checklist apposita, ma vengono suddivisi nelle due sezioni riproduzione e ingrasso, come se fossero due allevamenti autonomi; una tale scelta origina dalle seguenti considerazioni:

n necessità di semplificare le procedure, laddove ciò è possibile e non comporta perdita di valore;

n adattarsi alla realtà dei fatti, in

quanto molti allevamenti a ciclo chiuso hanno le sezioni di ingrasso separate in uno o più centri aziendali diversi da quello che ospita la sezione di riproduzione;

n permettere, anche per gli allevamenti a ciclo chiuso, un confronto diretto con le altre tipologie di allevamento in termini di livello di benessere e classificazione (le sezioni riproduzione potranno essere confrontate con gli alleva- menti da riproduzione, mentre le sezioni ingrasso potran- no essere confrontate con gli allevamenti da ingrasso).

Ogni tipo di checklist, essendo costituito da un diverso assortimento di schede, prevede una diversa distribuzio- ne dei punteggi; la classificazione finale, invece, è stata mantenuta uguale per tutte le tipologie d’allevamento, con riferimento, ovviamente, a intervalli di punteggio differenti.

L’intera checklist, con la sola esclusione delle schede A/

AA, può essere compilata dal solo rilevatore mediante osservazione, misurazione e valutazione. Gli unici stru- menti in dotazione al rilevatore sono una bussola, un flessometro da 8 m e un distanziometro laser.

Nelle schede A e AA sono concentrati tutti i dati generali dell’azien- da e dell’allevamento, oltre agli aspetti riguardanti la gestione degli animali, il controllo degli impianti, il personale, le strutture per la

g Box parto­allattamento. quarantena e l’isolamento, l’igie-

ne e la sanità.

Nella scheda B vengono defini- te le caratteristiche essenziali del ricovero o delle sale, anche con riferimento al controllo am- bientale, al livello di pulizia e allo stato di conservazione delle superfici interne e delle attrez- zature.

Le schede per i diversi settori dell’allevamento (C, D, E, F), pur con alcune diversità sostanziali, hanno un’impostazione analoga, che punta a raccogliere informa- zioni circa il tipo di stabulazione, le caratteristiche delle diverse

aree funzionali (alimentazione, riposo, esercizio, abbeverata), l’igiene, la sanità e il comportamento degli animali.

Punteggio e non conformità

Dopo la compilazione della checklist in allevamento è necessario inseri- re i dati all’interno del programma di archiviazione e di valutazione del benessere; il programma, in maniera automatica, restituisce i punteggi delle singole variabili ed eventuali vincoli (non conformità).

Le non conformità sono state suddivise in due gruppi, a seconda che le disposizioni alle quali si riferiscono siano sempre applicabili o dipendano dalla data di avvio dell’allevamento:

n non conformità applicabili a tutti gli allevamenti; riguardano quegli aspetti della normativa che sono già in vigore come, ad esempio, le superfici libere minime per suinetti e per suini in accresci- mento/ingrasso allevati in gruppo;

n non conformità dipendenti dalla data di primo avvio dell’alleva- mento. In questo caso, gli allevamenti che hanno iniziato l’attività o

sono stati ricostruiti o adibiti a tale uso per la prima volta a partire dal 15 marzo 2004 (data di entrata in vigore del dlgs n. 53/2004) devono già rispettare tali disposizioni normative, mentre per gli altri allevamenti l’obbligo scatterà solo a partire dal 1° gennaio 2013. Fra le disposizioni che possono originare questo tipo di non conformità si ricordano quelle che riguardano scrofe e scrofette e quelle relative alle dimensioni dei pavimenti fessurati di calcestruzzo armato.

Le non conformità vengono automaticamente riportate nel foglio finale Iba del programma; per quelle del secondo tipo il programma esegue la verifica della data di avvio, non considerandole se la data è antecedente al 15 marzo 2004.

Bisogna precisare che per molti aspetti di carattere generale riportati dalla normativa, così come per parametri non facilmente misurabili, non sono state inserite delle non conformità, ma sono stati attribuiti dei punteggi negativi nel caso in cui le condizioni non siano rispettate.

Attribuzione dei punteggi

L’attribuzione dei punteggi alle singole domande e ai gruppi di quesiti affini per tipologia ha rap- presentato uno dei passi salienti della messa a punto del sistema di valutazione. Sono stati valutati at- tentamente i diversi parametri in gioco, al fine di realizzare una gri- glia di classificazione attendibile e sufficientemente oggettiva, che ri- sponda all’obiettivo di valutare il benessere animale nell’allevamen- to.

L’attribuzione dei punteggi è stata diversificata in base all’im- portanza relativa che si ritiene g Box da svezzamento a pavimento integralmente grigliato.

Tab. 1 - Elenco delle schede di valutazione previste dal sistema Iba Suini

Codice Titolo Note

A Parte generale – Riproduzione Solo per allevamenti da riproduzione AA Parte generale – Ingrasso Solo per allevamenti da ingrasso

B Unità/sala

Unità = unità di edificio senza suddivisioni in sale, ospitante una o più categorie di suini.

Sala = sala (suddivisione di una unità) ospitante una sola categoria di suini.

C Settore di fecondazione-

gestazione Per scrofe/scrofette da fecondare e gestanti e per verri D Settore di maternità Per scrofe allattanti e lattonzoli

E Settore di svezzamento Per suini nella fase di svezzamento F Settore di ingrasso o rimonta Per suini nella fase di ingrasso

o per scrofette/verretti da rimonta

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Suinicoltura– n. 12 dicembre 2009 abbiano le singole domande; in particolare, l’algoritmo di calcolo ha

dovuto considerare attentamente tutte le interazioni fra parametri diversi e la dipendenza di taluni quesiti dal tipo di risposta registrata in altre domande. Nella definizione dei punteggi sono stati rispettati i seguenti criteri di base:

1- attribuzione di un punteggio massimo più elevato e di un punteggio minimo negativo agli aspetti di maggiore rilevanza e di più facile

valutazione;

2 - attribuzione di un punteggio massimo più basso agli aspetti di dettaglio o comunque meno rilevanti e ai parametri a valutazione più incerta, come quelli che richiedono una valutazione soggettiva da parte del rilevatore;

3 - attribuzione di punti positivi o negativi a seconda che il parametro sia da considerarsi come un plus-valore per il benessere, oppure si valuti grave la sua carenza o mancanza.

Un elemento che assume grande rilevanza è il peso relativo di ta- luni punteggi parziali e dei pun- teggi totali rispetto ad entità nu- meriche quali il numero di capi allevati; il programma esegue medie ponderate su parametri certi e rilevanti, quali la capienza dell’unità/sala o il peso vivo pre- sente. Nel caso di più edifici/

unità per l’ingrasso, ad esempio, ciascuno conterà nel computo totale in misura proporzionale al peso vivo mediamente ospitato.

Tab. 2 - Classificazione degli allevamenti suinicoli emiliano-romagnoli per classe di indice di benessere d’allevamento

Classe Iba Fase di Riproduzione Fase di ingrasso Iba potenziale(*) Iba reale (*) Iba potenziale(*) Iba reale (*)

Azienda

non conforme 0 15 0 32

Livello scarso 0 0 12 5

Livello sufficiente 1 0 28 16

Livello discreto 6 1 21 8

Livello buono 6 0 6 6

Livello ottimo 3 0 0 0

(*) L’Iba potenziale è la somma dei punteggi dell’azienda senza tenere conto delle non conformità; l’Iba reale è invece il punteggio effettivo dell’azienda

Il punteggio totale Iba di un’azienda è costituito dalla sommatoria di 3 punteggi parziali relativi ad altrettante macroaree:

n punteggio Gene, relativo ai dati generali dell’azienda;

n punteggio Edif, relativo alle unità/sale;

n punteggio Cate, relativo alle categorie suine presenti e ai settori dell’allevamento.

Classi Iba e campione

Il sistema di valutazione Iba attribuisce un indice di benessere a ciascuna azienda valutata; il valore dell’indice posiziona l’azienda in uno dei 6 livelli prestabiliti:

1 - azienda non conforme ai requisiti minimi di benessere;

2 - azienda con livello scarso di benessere;

3 - azienda con livello sufficiente di benessere;

4 - azienda con livello discreto di benessere;

5 - azienda con livello buono di benessere;

6 - azienda con livello ottimo di benessere.

La classificazione può essere condizionata dalla presenza di non conformità accertate per i diversi settori, con riferimento alle disposizioni della normativa sulla protezione dei suini.

Per valutare la validità del sistema Iba, è stata realizzata un’attività di testaggio che ha previsto la compilazione di 85 checklist, così suddivise:

n 16 in allevamenti a ciclo chiuso (8 riproduzione + 8 ingrasso);

n 16 in allevamenti a ciclo aperto da riproduzione con settore di accrescimento (8 riproduzione + 8 ingrasso);

n 1 in allevamento a ciclo aperto da riproduzione;

n 52 in allevamenti a ciclo aperto da ingrasso.

L'inserimento dei dati delle checklist nel programma di elaborazione ha innanzitutto permesso la valutazione e la classificazione delle fasi di riproduzione e di ingrasso secondo la metodologia Iba Suini.

Adeguamento alle norme

Nel complesso, le aziende del campione hanno evidenziato un discreto assetto strutturale e organizzativo relativamente al benes- sere animale, almeno a livello potenziale (tabella 2). Nessun alleva- mento è stato collocato nella classe 1 per effetto del proprio punteggio Iba (Iba potenziale).

Il problema principale, invece, è stato la presenza di non conformi- tà accertate per uno o più aspetti normativi, fatto questo che ha comportato il declassamento alla classe 1 di Iba (Iba reale). Molte le aziende che hanno subito tale declassamento; ciò testimonia il fatto che la normativa sul benessere dei suini può porre dei problemi di adeguamento agli allevamenti dell’Emilia-Romagna, in particolare per quanto riguarda le superfici di stabulazione.

Da un punto di vista del test di affidabilità del sistema di valutazio- ne, si può concludere che l'Iba Suini si è mostrato uno strumento efficace per la determinazione del livello di benessere animale negli allevamenti suinicoli in regime stallino; questo strumento può risultare particolarmente utile per identificare i punti di debolezza delle singole aziende, consentendo l'individuazione di possibili interventi migliorativi.

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abbiano le singole domande; in particolare, l’algoritmo di calcolo ha dovuto considerare attentamente tutte le interazioni fra parametri diversi e la dipendenza di taluni quesiti dal tipo di risposta registrata in altre domande. Nella definizione dei punteggi sono stati rispettati i seguenti criteri di base:

1- attribuzione di un punteggio massimo più elevato e di un punteggio minimo negativo agli aspetti di maggiore rilevanza e di più facile

valutazione;

2 - attribuzione di un punteggio massimo più basso agli aspetti di dettaglio o comunque meno rilevanti e ai parametri a valutazione più incerta, come quelli che richiedono una valutazione soggettiva da parte del rilevatore;

3 - attribuzione di punti positivi o negativi a seconda che il parametro sia da considerarsi come un plus-valore per il benessere, oppure si valuti grave la sua carenza o mancanza.

Un elemento che assume grande rilevanza è il peso relativo di ta- luni punteggi parziali e dei pun- teggi totali rispetto ad entità nu- meriche quali il numero di capi allevati; il programma esegue medie ponderate su parametri certi e rilevanti, quali la capienza dell’unità/sala o il peso vivo pre- sente. Nel caso di più edifici/

unità per l’ingrasso, ad esempio, ciascuno conterà nel computo totale in misura proporzionale al peso vivo mediamente ospitato.

Tab. 2 - Classificazione degli allevamenti suinicoli emiliano-romagnoli per classe di indice di benessere d’allevamento

Classe Iba Fase di Riproduzione Fase di ingrasso Iba potenziale(*) Iba reale(*) Iba potenziale(*) Iba reale (*)

Azienda

non conforme 0 15 0 32

Livello scarso 0 0 12 5

Livello sufficiente 1 0 28 16

Livello discreto 6 1 21 8

Livello buono 6 0 6 6

Livello ottimo 3 0 0 0

(*) L’Iba potenziale è la somma dei punteggi dell’azienda senza tenere conto delle non conformità; l’Iba reale è invece il punteggio effettivo dell’azienda

Il punteggio totale Iba di un’azienda è costituito dalla sommatoria di 3 punteggi parziali relativi ad altrettante macroaree:

n punteggio Gene, relativo ai dati generali dell’azienda;

n punteggio Edif, relativo alle unità/sale;

n punteggio Cate, relativo alle categorie suine presenti e ai settori dell’allevamento.

Classi Iba e campione

Il sistema di valutazione Iba attribuisce un indice di benessere a ciascuna azienda valutata; il valore dell’indice posiziona l’azienda in uno dei 6 livelli prestabiliti:

1 - azienda non conforme ai requisiti minimi di benessere;

2 - azienda con livello scarso di benessere;

3 - azienda con livello sufficiente di benessere;

4 - azienda con livello discreto di benessere;

5 - azienda con livello buono di benessere;

6 - azienda con livello ottimo di benessere.

La classificazione può essere condizionata dalla presenza di non conformità accertate per i diversi settori, con riferimento alle disposizioni della normativa sulla protezione dei suini.

Per valutare la validità del sistema Iba, è stata realizzata un’attività di testaggio che ha previsto la compilazione di 85 checklist, così suddivise:

n 16 in allevamenti a ciclo chiuso (8 riproduzione + 8 ingrasso);

n 16 in allevamenti a ciclo aperto da riproduzione con settore di accrescimento (8 riproduzione + 8 ingrasso);

n 1 in allevamento a ciclo aperto da riproduzione;

n 52 in allevamenti a ciclo aperto da ingrasso.

L'inserimento dei dati delle checklist nel programma di elaborazione ha innanzitutto permesso la valutazione e la classificazione delle fasi di riproduzione e di ingrasso secondo la metodologia Iba Suini.

Adeguamento alle norme

Nel complesso, le aziende del campione hanno evidenziato un discreto assetto strutturale e organizzativo relativamente al benes- sere animale, almeno a livello potenziale (tabella 2). Nessun alleva- mento è stato collocato nella classe 1 per effetto del proprio punteggio Iba (Iba potenziale).

Il problema principale, invece, è stato la presenza di non conformi- tà accertate per uno o più aspetti normativi, fatto questo che ha comportato il declassamento alla classe 1 di Iba (Iba reale). Molte le aziende che hanno subito tale declassamento; ciò testimonia il fatto che la normativa sul benessere dei suini può porre dei problemi di adeguamento agli allevamenti dell’Emilia-Romagna, in particolare per quanto riguarda le superfici di stabulazione.

Da un punto di vista del test di affidabilità del sistema di valutazio- ne, si può concludere che l'Iba Suini si è mostrato uno strumento efficace per la determinazione del livello di benessere animale negli allevamenti suinicoli in regime stallino; questo strumento può risultare particolarmente utile per identificare i punti di debolezza delle singole aziende, consentendo l'individuazione di possibili interventi migliorativi.

Riferimenti

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