• Non ci sono risultati.

Un giorno qualcuno l’aveva pure sentito parlarci, con il cielo

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Un giorno qualcuno l’aveva pure sentito parlarci, con il cielo"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

lC’era un tizio che viveva in un abbaino e stava tutto il

giorno a guardare il cielo. Chissà poi che cosa si aspettava dal cielo! L’unica cosa che aveva ottenuto in paese è che tutti lo consideravano un po’ toccato in testa. Viveva ritirato e usciva raramente, quando era sicuro di incontrare meno gente possibile e solo per comprare quattro cose da

mangiare.

Il resto del tempo lo passava a studiare

su grossi libri di astronomia e a guardare il cielo.

Un giorno qualcuno l’aveva pure sentito parlarci, con il cielo. Diceva: “Beh, tanto io lo so che mi ascolti e prima o poi esaudirai i miei desideri”. E chi lo aveva sentito, aveva subito sparso la voce in giro.

Poi, un giorno che già si stavano accorciando le giornate, alla porta del tizio si presentò un bimbo pallido e magro con una casacchina appena sufficiente

per quella stagione ormai fredda.

Poteva avere sei o sette anni e chissà come era arrivato fino in cima alle scale buie dove stava lui di casa. Un viaggio

avventuroso per un bimbo di quell’età, non c’è che dire. “La prego, mi faccia entrare” – disse subito il poverino, senza aspettare nemmeno un secondo, quando il tizio

dell’abbaino, con un po’ di timore, aprì la porticina di casa.

Nell'abbaino

di Francesco Amigoni

(2)

Appena dentro, dopo aver bevuto dell’acqua e mangiato un tocco di pane, il bimbo spiegò come si era trovato senza famiglia da un momento all’altro, abbandonato dai parenti lontani a cui era stato affidato dai genitori emigrati per

cercare fortuna all’estero. Insomma parlò come un fiume in piena e lo rese partecipe di come era solo al mondo.

Il tizio restava lì ad ascoltare. Ascoltava, rifletteva e a un certo punto si mise a bere le parole del bimbo che

raccontava cose tristi ma che per lui erano leggère come acqua di fonte. Non aveva più alcun senso rinchiudersi in casa e isolarsi dal mondo, quando il mondo bussava alla porta per avere una parola di conforto.

D’un tratto fu sera e il tizio dell’abbaino raccontò al bimbo che il cielo di notte era una coperta trapunta di stelle.

Lo invito a rimanere con lui a guardare insieme le stelle.

Tirò addirittura fuori il cannocchiale che aveva usato quando era piccolo e aveva conservato nell’armadio

con tanta gelosia. Passarono una notte a guardare le stelle, il tizio a occhio nudo – tanto le conosceva a menadito - il bimbo con l’occhio nello strumento che avvicinava il cielo in modo da togliere il fiato.

Il bimbo imparò tante cose sulle costellazioni e sui pianeti mentre il tizio ne aveva capita una grande: la gioia della conoscenza non serviva a nulla se non era condivisa con qualcuno..

(3)

Dopo aver osservato le stelle a lungo, il bimbo si

addormentò di botto appoggiato al cannocchiale e il tizio lo portò in braccio nel suo letto, gli rimboccò le coperte lo

lasciò dormire mentre lui rimase sveglio, incapace di addormentarsi.

Le prime persone uscivano di casa, imbacuccate per il freddo improvviso della mattina presto, pronte a fare la loro parte nel mondo. Era la prima volta dopo tanto tempo che Il tizio osservava altri esseri umani e si chiedeva che cosa pensavano e quali erano le loro preoccupazioni.

Un paio di mesi

e decine di osservazioni notturne dopo,

si fece sotto il Natale. Il bimbo ormai era un astronomo esperto e i due passavano le sere guardando in alto nel cielo e chiacchierando di quella cometa lì o di quella spedizione spaziale là.

Erano diventati amici per le stelle, oltre che per la pelle.

La notte di Natale, guardando il cielo ad occhio nudo, il tizio dell’abbaino e il bimbo videro passare una cometa rossa con una lunga coda d’oro.

Non ebbero bisogno di parlare ma si abbracciarono tutti contenti.

Poi scesero insieme

a fare una passeggiata nel corso,

sotto le luminarie accese dai mille colori.

Riferimenti

Documenti correlati

Sulle donne, e nello specifico sulle adolescenti, pesano potenzialmente visioni culturali e aspettative della famiglia che possono, a un estremo, tendere a relegarle a un

Nell’ambito del congresso, alle ore 14.30, è prevista una sessione libera che conterrà una sezione dedicata all’arte figurativa in cui sarà possibile presentare una propria

I sintomi sono: senso di corpo estraneo, annebbiamento, dolore anche lieve, rossore marcato attorno alla cornea. È più grave:

Sono state valutate le evidenze scientifiche relative al film lacrimale, alla ghiandola lacrimale primaria, alle ghiandole lacrimali accessorie, agli epiteli della superficie

L’OCTA è stato utilizzato per osservare le alterazioni delle differenti strutture vascolari nei pazienti con RD a livello del polo posteriore, come la presenza di aree di

è molto bello avere sogni nel cassetto, essere piccoli e viaggiare con la fantasia senza che nessuno te la porti via. Ma io sono grande ormai e sono in mezzo ai guai, tutto

• I ‘decimi’ sono indipendenti dalle ‘diottrie’: ad esempio, si può avere dieci decimi pur avendo, ad esempio, una miopia di 5 diottrie o un astigmatismo di 3

Attività inerenti al film: le attività che gli insegnanti proporranno alla classe verranno concordate durante l’incontro con la psicologa e comprendono la possibile