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ARRIVANDO. L anno che sta. laromagna. Per nuove coop IL PRESIDENTE E LA DIRETTRICE DI ZEROCENTO SI PRESENTANO

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(1)

L?

La nuova sede di Formula Servizi presentata a Roma

a pag. 2

I trent’anni di CO.E.R.BUS celebrati a Imola

a pag. 12

Natale più buono con i prodotti Fornai&Pasticceri

a pag. 13

Difesa della salute e mutualità

con Reciproca sms

a pag. 15

All’Interno

Ravenna

a pag.9

P ROGETTO D ARE I N C ERCA DI I DEE

PER R IGENERARE

LA D ARSENA

P Di 60 miLa e Uro

Per n Uove c ooP

PROMOZIONE A Cesena l’evento finale del bando Coopstartup

a pag. 7

Costruzioni

a pag.8

C ONSUMO Z ERO

E N UOVI S CENARI

PER L ’E DILIZIA S OSTENIBILE

Sociali

a pag.9

I L P RESIDENTE

E LA D IRETTRICE

DI Z EROCENTO

SI P RESENTANO

L’intervista

a pag. 3

«I L L AVORO S TA C AMBIANDO , F EDERCOOP È G P RONTA »

Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • Editore: Cooperdiem soc.coop. • Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Anno 8 (XXV) n. 12/2021 - Reg.Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 com- ma 1, DCB Forlì - Tassa pagata • La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Tutti i dati vengono trattati e tutelati nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati (D.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, come modificato dal D. Lgs. 10 agosto 2018, n. 101, per l’adeguamento alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679). Inoltre, ciascun lettore, a norma dell’art. 15, Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR), potrà avere accesso ai propri dati in qualunque momento o procedere alla relativa rettifica (art. 16) o cancellazione (art. 17), senza costi a carico, scrivendo a Cooperdiem soc.coop., via Monteverdi 6/b, 47122 Forlì. • codice ISSN 1971-6842 • Numero chiuso in redazione il 7 dicembre 2021

l a c Rom agna o o p e r a t i v a

I semi che crescono sotto la neve I semi che crescono sotto la neve sono il nostro lavoro, il futuro dei soci.

sono il nostro lavoro, il futuro dei soci.

Gli Auguri Auguri più cari che abbiamo.

DALLA PARTE DELLE COOPERATIVE

DALLA PARTE DELLE COOPERATIVE

Stampa offset e digitale di manifesti, opuscoli, depliant, volantini pubblicitari, calendari personalizzati, buste, carta intestata, biglietti da visita, adesivi ed etichette, agende e oggetti promozionali personalizzati (magliette, penne, chiavette USB). Moduli per ufficio sia in fogli per stampanti laser che in fascicoli o blocchi in varie tipologie, colori e grammature di carta, anche certificata FSC®. Banner pubblicitari, roll-up e pannelli in FOREX, DBOND, COMMUNICATION POLIONDA e PLEXIGLAS di varie misure e personalizzazioni.

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L’anno che sta

Intervistiamo il presidente di Legacoop e Federcoop Romagna Mario Mazzotti per tracciare un bilancio dell’anno appena concluso e anticipare le sfide di un 2022 che si presenta carico di incognite, dalla prosecuzione dell’emergenza pandemica all’aumento dei prezzi delle materie prime.

ARRIVANDO

(a pag. 5)

Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • Editore: Cooperdiem soc.coop. • Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Anno 8 (XXV) n. 12/2021 - Reg.Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 com-

(2)

I

l 17 novembre scorso Federcoop Romagna, in collaborazione con Innovacoop, ha orga- nizzato un Webinar sulla nuova program- mazione dei fondi strutturali europei nella regione Emi- lia Romagna per il periodo 2021-2027.

Il webinar aveva l’obietti- vo di illustrare le principali caratteristiche della politi- ca di coesione europea e in particolare dei Fondi europei 2021-2027 e lo stato di avan- zamento della loro program- mazione in regione.

La politica di coesione rap- presenta la principale poli- tica di investimento dell’U- nione europea rivolta alle regioni al fi ne di sostenerne la crescita economica, lo svi- luppo sostenibile, e miglio- rare la qualità della vita dei cittadini. Il suo obiettivo fon- damentale è quello di raff or- zare la coesione territoriale dell’Unione europea, favo- rendo le regioni più svantag- giate. Si tratta, dunque, di

una delle politiche europee più vicine al territorio.

Il webinar era rivolto alle cooperative ed in particolar modo a chi per loro ne piani- fi ca ed implementa strategie d’investimento, innovazione e sviluppo.

Dopo il saluto iniziale di Mario Mazzotti, presidente di Legacoop e Federcoop Ro- magna, l’argomento è stato introdotto da Elisa Terrasi, che nei mesi scorsi ha avvia- to lo sportello Europa di Fe- dercoop Romagna e che con l’occasione ha passato il te- stimone a Fabio Casini, re- ferente del Punto Europa di

Forlì, Centro di Documenta- zione Europea del Campus forlivese dell’Università di Bologna e nuovo responsabi- le dello sportello Europa di Federcoop. Fabio Casini ha introdotto la politica di coe- sione europea, ripercorren- done origini e motivazioni, che hanno le loro radici già nei Trattati di Roma del 1957, per arrivare poi a delinearne le strategie attuali.

Successivamente Daniela Ferrara, Responsabile di Co- ordinamento ed Attuazione dei POR FESR e FSE presso la Regione Emilia-Romagna, ha illustrato la nuova pro-

grammazione dei fondi eu- ropei in Emilia Romagna per il periodo 2021-2027. Si è in particolare soffermata sulle strategie regionali di attua- zione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e del Fondo Sociale Europeo plus (FSE+). Si tratta di una programmazione che è anco- ra in corso di defi nizione per quanto riguarda l’uscita dei bandi e le cui linee essenziali sono state approvate da pochi giorni. Si è quindi trattato di una delle prime occasioni in cui la regione ha presentato le priorità che verranno se- guite nella programmazione,

fornendo preziose ed utili an- ticipazioni alle imprese.

Si è trattato quindi di un webinar di grande utilità per mantenere alta l’attenzione sulle rilevanti opportunità di finanziamento che saranno off erte dalla nuova program- mazione dei fondi strutturali, nonché per ribadire la possi- bilità per le imprese coopera- tive romagnole di utilizzare lo sportello Europa di Feder- coop Romagna, che intende appunto favorire la possibili- tà di sfruttare i fi nanziamen- ti europei per lo sviluppo e la progettualità delle imprese stesse.

Ricerca per sostenere la com- petitività delle fi liere agricole e agroalimentari, e comuni- cazione, per raccontarne le sfi de, l’impegno e i risultati al consumatore fi nale: sono questi i due cuori che batto- no nel petto della Coopera- tiva “Ri.Nova – Agricoltura, Ambiente, Alimentazione”, il nuovo polo regionale dell’innovazione agroalimen- tare nato a Cesena (FC) dalla fusione tra Alimos – Alimenta la salute e CRPV – Centro Ri- cerche Produzioni Vegetali. il presidente della nuova realtà è Raffaele Drei.

Fusione

D A A LiMos

E C RPv N AsCE R I .N OVA

È stata inaugurata martedì 7 dicembre la nuova sede romana di Formula Servizi. La cooperativa forlivese ha infatti trasferito il suo quartier generale laziale da Guidonia Montecelio a Piazza Alessan- dria 24, nel centro della Capitale. Per celebrare l’inaugurazione si è svolto l’incontro aperto al pubblico “Cooperare per il lavoro dalla Romagna a Roma” – coordinato da Andrea Laguardia, responsabile Settore Multiservizi Legacoop Produzione e Servizi che ha co-curato con Formula l’ideazione e l’organizzazione della giornata - e ha visto presenti, oltre ai rappresentanti di Formula Servizi Antonella Conti e Massimiliano Mazzotti (rispettivamente presidente e direttore generale) anche Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna, e Paolo Lucchi, amministratore delegato di Federcoop Romagna.

Tra gli ospiti Sabrina Alfonsi (assessora all’Ambiente, Agricoltura e Rifi uti Comune di Roma), Marta Leonori (capogruppo PD Regione Lazio), Beatrice Lorenzin (deputata della Repubblica, già Ministra della Salute), Gianmaria Balducci (presidente Legacoop Produzione e Servizi) e Mauro Lusetti (presidente Legacoop Nazionale). Da oltre 15 anni svolge parte dei propri servizi nella regione Lazio, seconda regione per volume di attività in cui la cooperativa opera.

CAPITALE Trasloco nei pressi del centro

F ormULa S erVizi i naUGUra la n Uova s ede di r oMa

SEMINARIO Il webinar di Federcoop e Legacoop Romagna sulla nuova programmazione in Emilia-Romagna per il periodo 2021-2027

«ECCO I FONDI STRUTTURALI DALL’EUROPA»

Il nuovo responsabile dello

Sportello Europa di Federcoop, Fabio Casini, ha introdotto la politica di coesione europea, ripercorrendone origini

e motivazioni

Archivio Federcoop Romagna

(3)

P

oche settima- ne fa Legaco- op e Federco- op Romagna h a n n o r e s o p u b b l i c a l a prima edizione dell’Osser- vatorio sulle esigenze di personale nelle cooperative romagnole. Si tratta di uno strumento d’indagine perio- dica - che prende in esame un campione di 100 impre- se, rappresentative delle 400 aderenti a Legacoop Roma- gna, con 25.000 dipendenti, oltre 80.000 soci, 7 miliar- di di euro di fatturato e che sarà ripetuto a cadenza se- mestrale. Ne parliamo con l’amministratore delegato di Federcoop, Paolo Lucchi.

Perché questa ricerca?

«Per dare risposta alle nostre cooperative, che so- no alle prese con progetti di crescita, d’innovazione e di riqualificazione, ma che de- vono costantemente affron- tare un problema: quello di reperire personale all’altez- za delle loro aspettative, sia sui profili più innovativi sia su quelli più tradizionale e di base. Perché le coopera- tive romagnole sono pronte a crescere - quelle aderenti a Legacoop nel 2022 hanno programmato ben 2.800 as- sunzioni -, ma spesso sono frenate dalla difficoltà a re- perire personale».

Perché questo fenomeno?

«Certamente un primo elemento va ricercato nel- la certezza che il Covid-19 abbia alzato l’asticella per le imprese: indagini come l’Edelman Trust Barome- ter, il barometro della fidu- cia (un sondaggio periodico tra campioni di lavoratori di numerosi Paesi), confer- mano per esempio che, oltre al reddito ed ai progressi di carriera, i dipendenti sono sempre più attenti all’impat- to sociale dell’impresa per la quale lavorano. Ma non può essere questo l’unico motivo.

Tanto è vero che, per esem- pio, negli ultimi tre mesi 12,7 milioni di americani hanno lasciato il loro impie- go, scegliendo di cambiare attività, andando in pensio- ne o decidendo di fare altro.

Sociologi ed economisti hanno battezzato il fenome- no “Epidemia di dimissioni”, poiché i dipendenti america- ni rimettono in discussione non solo il loro modo di la- vorare, ma anche le ragioni per cui lavorano, che cosa vogliono fare della loro car- riera e della loro vita».

Come si può intervenire?

«Consapevoli di questo, molte aziende in tutto il mondo stanno rivedendo il modo di fare funzionare le loro organizzazioni. La sin- tesi di questi elementi, dalla

sanità alla scuola, dai negozi agli alberghi all’agricoltura, fino ai trasporti pubblici e privati, è che già oggi molte imprese di servizi e di pro- duzione corrono il rischio di funzionare a ritmo ridotto (ed a costi più elevati) a cau- sa della mancanza di perso- nale.

I giovani sono più sensibili ai valori etici e per loro la qualità della vita conta quan- to, e forse più, del successo professionale?

«Sì, è un dato che non va sottovalutato. Per questo, soprattutto nelle aziende tecnologiche, ma non solo, chiedono ai datori di lavoro - oltre a stipendi equilibrati, percorsi di crescita, maga- ri smartworking - anche un

quadro di riferimento certo dal punto di vista etico e di rispetto dell’ambiente. Temi, questi, dai quali si esce dan- dosi una strategia.

Ecco, allora, perché Lega- coop Romagna - utilizzan- do gli strumenti operativi di Federcoop, di Demetra, con l’apporto di professionalità di livello nazionale del set- tore - ha deciso di scendere in campo sul tema “ricerca/

selezione/formazione dei di- pendenti”: non solo per far incontrare meglio di oggi domanda ed offerta di lavo- ro, ma anche per mettere in luce il peso di valori - quelli solidali e di passaggio in- tergenerazionale in primis - che permeano la cooperazio- ne da sempre e che oggi so-

no fondamentali anche per far approcciare in maniera diversa tanti (e soprattutto i più giovani) al mondo del lavoro.

Cosa occorre?

«Da qui ai prossimi anni, sfide come quelle dell’inno- vazione tecnologica, della compatibilità ambientale, del lavoro buono e sicuro, dell’utilizzo virtuoso del PNRR, potranno essere af- frontate al meglio solo se vi sarà un vero patto interge- nerazionale e di comunità, in grado di fare crescere il nostro sistema imprendito- riale nel pieno rispetto dei nuovi valori ai quali, per for- tuna, soprattutto le ultime generazioni tornano a fare riferimento.

Dopo molti anni, sono tornato nella sala Cavour del ministero dell’agricoltura, in presenza, in occasione del- la terza riunione sul Piano Strategico Nazionale come co- presidente dell’Alleanza delle Cooperative - Agroalimentare.

La riunione in quella sala prestigiosa, sotto il soffitto nel quale è rappresentata la figura del “seminatore”, che per gli ad- detti al settore assurge quasi ad una figura a

metà tra l’eroe ed il semi-dio ha visto un confronto serrato tra le quattro or- ganizzazioni agricole e due organizza- zioni cooperative.

L’apertura del Ministro Pa- tuanelli mette subito in eviden- za che, vista la scadenza al 31 dicembre bisogna “cominciare a chiudere” su alcuni pilastri della programmazione. Agricoltore attivo, ecoschemi, premi accop- piati e soprattutto le modalità dei nuovi strumenti assicurativi contro gli eventi catastrofali da cambiamento climatico…

ahimè sempre più frequenti.

Con un po’ di sorpresa devo dire che tra le organizzazioni presenti non sono emerse posi- zioni inconciliabili, ma la cosa che mi ha sorpreso veramente è stata l’ammissione del ministro che ci sono altri ambienti che, giudicando la PAC approvata qualche settimana fa piena di difetti, pretendono che sia il piano nazionale a ribaltare ciò che è stato deciso a Bruxelles.

Vale la pena ricordare che ci si è messi tre anni per trovare i giusti equilibri tra le numerose

“anime” che vivono, si inte- ressano, scrivono e parlano di agricoltura ed agroalimentare ed il piano nazionale deve pro- seguire in questa direzione.

L’importante è avere la con- sapevolezza che tra gli attori, ce ne sono alcuni che con l’a- gricoltura ci vivono ed altri che ne parlano, magari dopo aver raggiunto apici di successo in altri campi, ma la “tuttologia”

è sempre un problema, anche quando a praticarla sono per- sone con professionalità extra agricole di assoluta qualità.

di Cristian Maretti

Roma, Romagna

PAC Per Molti Non Per Tutti

OSSERVATORIO L’ad di Federcoop Romagna, Paolo Lucchi, all’ini- ziativa pubblica in cui è stata presentata la ricerca.

Archivio Federcoop Romagna

AZIENDE E LAVORO, COSA È CAMBIATO?

Le 2.800 assunzioni previste spesso si scontrano con la difficoltà a reperire personale. Perché?

Fon.Coop

N uovo A vviso

per la F ormazione

di P mi e m icroimPrese

INTERVISTA L’Osservatorio sulle esigenze di personale nelle cooperative romagnole apre nuovi scenari

È stato emesso un nuovo Avviso Fon.Coop “Fondo di Rotazione” - Avviso n. 49 - Piani Formativi Smart – per la formazione di Pmi e microimprese. L’Avvi- so è dedicato in larga misura alle aderenti di più piccola dimensione. Si possono presentare piani a sportello mensile a partire dal 1° dicembre 2021.

L’Avviso - che ha uno stanziamento di € 2,5 milio- ni – si presenta rinnovato grazie alla possibilità di scegliere tra tre distinte linee di finanziamento: la linea Monoaziendale di 500mila euro per i piani di singole imprese; la linea Pluriaziendale di 1,5 mi- lioni di euro per piani di due o più imprese; la linea

Digitalizzazione di 500mila euro per piani formativi

dedicati alla valorizzazione delle competenze digita-

li. Per quest’ultima è prevista la possibilità di preve-

dere anche attività propedeutiche quali consulenze

specialistiche. I responsabili d’area di Demetra For-

mazione - ente di formazione del movimento coo-

perativo - sono a disposizione al fine di supportare

nella definizione e presentazione dei piani forma-

tivi. Per informazioni contattare Nunzia Imperato –

n.imperato@demetraformazione.it; Nicoletta Casa-

dei – n.casadei@demetraformazione.it; Elisa Pasini

– e.pasini@demetraformazione.it.

(4)
(5)

L

egacoop Roma- gna entra nel 2022 con un ca- rico importante di progetti e at- tività. Ne parlia- mo con il presidente Mario Mazzotti.

Qual è stato l’andamento del 2021 per il movimento cooperativo?

«Il dato generale del 2021 per il movimento cooperati- vo è positivo. Stiamo benefi- ciando della ripresa significa- tiva del Paese, che in Emilia- Romagna trova un punto di eccellenza. Non è un sempli- ce rimbalzo».

Ci sono elementi di preoc- cupazione?

«Il primo riguarda la dura- ta e la solidità della ripresa, anche a causa della spinta in- flazionistica dettata dall’au- mento delle materie prime e dell’energia. Pensiamo che vadano attivate politiche pubbliche non solo nazionali, ma anche europee e interna- zionali. L’aumento dell’infla- zione appare inevitabile, ma bisogna trovare il modo di sostenere i consumi. Noi sia- mo d’accordo con chi chiede che la prima tranche degli 8 miliardi adisposizione vada- no a sostegno dei salari, de- gli stipendi e delle pensioni.

L’aumento dei prezzi parte dai beni primari e riguarderà tutti i settori, bisogna evitare che i costi vengano scaricati a monte. La cooperazione è presente in tutte le filiere e quindi farà la sua parte per evitare questo “gioco del cerino”, ma è solo tramite l’intervento pubblico che si possono ottenere risultati di lungo periodo.

L’altra incognita, ovvia- mente, è l’evolversi della pan- demia. Il tema della difesa della salute è fondamentale.

Non ne siamo ancora usci- ti, nonostante l’impatto po- sitivo dei vaccini. Se i Pae- si vicini come la Germania si trovassero in difficoltà ne sentiremmo immediatamen- te le conseguenze, visto che siamo legati a doppio filo a quei mercati».

Usciamo dal secondo anno

di pandemia: come viene per- cepito il ruolo della coopera- zione in questo scenario?

«È ritenuto fondamentale.

Ne abbiamo avuto conferma dall’ultima ricerca realizzata da Ipsos che abbiamo pre- sentato a ottobre. Durante il Covid il ruolo della coopera- zione è cresciuto e può cre- scere molto in prospettiva.

Allo stesso tempo ci vengo- no riconosciuti elementi di diversità importanti rispetto agli altri tipi di imprese e un buon patrimonio reputazio- nale. Sono dati non scontati vista la presenza anche nel nostro territorio di una piaga come il fenomeno delle false cooperative».

C’è qualche elemento di cri- ticità?

«L’elemento che ci fa riflet- tere, su tutto il territorio na- zionale, è la richiesta di inno- vazione. Da un lato ci viene riconosciuto di rappresentare un elemento di resilienza im- portante di fronte alla crisi, dall’altro la cooperazione è considerata più lenta a rece- pire i cambiamenti tecnolo- gici e produttivi. La sfida è coniugare la modernità con gli obiettivi della sostenibi- lità e dell’Agenda 2030. Per questo abbiamo avuto un la- voro importante insieme ad AICCON, in termini di for- mazione e sensibilizzazione dei nostri gruppi dirigenti».

Creare e difendere il lavo- ro è una delle missioni della cooperazione. Come vi state muovendo?

« Nel 2022 il fabbisogno di manodopera all’interno del- le cooperative associate sarà di quasi 3mila persone, non solo per “turnover”, ma an- che per la creazione di molti nuovi posti di lavoro. Anche di fronte alle crisi che pur- troppo hanno attraversato il movimento, come quella dell’edilizia, non abbiamo mai smesso di stimolare la cooperazione tra cooperative per favorire la ricollocazione dei soci e dei lavoratori che si sono trovati in situazioni di difficoltà. Da qui, insieme a Federcoop Romagna ab- biamo deciso di investire per

creare uno specifico servizio per incrociare domanda e of- ferta di lavoro».

Anche voi faticate a reperi- re manodopera specializzata?

«È l’altro lato della me- daglia, in tutti i settori e a tutti i livelli, non solo per le professionalità più alte, ma anche rispetto ai lavori di ba- se. Mancano autisti, operai specializzati, tecnici qualifi- cati. Su questo abbiamo atti- vato una collaborazione con- tinuativa con l’Alma Mater, in particolare sule cosiddette lauree triennali professiona- lizzanti. Il tema vero che ci si propone, però, è la tutela del lavoro e la necessità di incrementare salari e stipen- di per le fasce più povere del mercato. Creare “buon lavo- ro” — lavoro protetto, sicuro e tutelato — è uno dei grandi valori della cooperazione, la missione per cui siamo nati e non possiamo tirarci indie- tro, in particolare nei settori a forte presenza di manodo- pera, come i servizi e la logi- stica».

Il welfare aziendale può es- sere una risposta?

«Il welfare aziendale ha il vantaggio di essere conve- niente e defiscalizzato. Nel 2021 abbiamo lanciato il no- stro portale Welfare.Coop in collaborazione con Unipol, con l’obiettivo di offrire ser- vizi e opportunità ai lavora- tori, ma anche di mettere in rete i tanti servizi che le co- operative possono mettere a disposizione. È una iniziativa di mutualità esterna, in cui lo scambio mutualistico si apre alla comunità.

Avete presentato un ma- nuale di linee guida su lin- guaggio e politiche di genere.

Perché?

«Perché lo scambio tra la cooperazione e le istan- ze della società deve essere continuo. Il tema della pari- tà di genere, ha forti riflessi su tutti gli aspetti della vita del Paese. Sono questioni su cui, come cooperatori, non possiamo sottrarci. Le nostre linee guida sono una presa di responsabilità politica ri- spetto a un problema reale, che deve essere affrontato.

È ancora possibile creare nuova cooperazione in un ter- ritorio come la Romagna?

«Il nostro è un territorio già denso di imprese mutualisti- che, ma non ci nascondiamo che all’interno della Romagna ci sono ampie zone in cui la presenza cooperativa è me- no sedimentata. L’accordo sui workers buyout con le orga- nizzazioni sindacali che ab- biamo siglato a luglio va in questa direzione, così come il progetto di promozione Co- opstartup Romagna, lanciato 4 anni fa insieme a Coopfond e Coop Alleanza 3.0, che ci ha dato buoni frutti».

A che punto è il percorso di integrazione romagnola di associazione e servizi? E che riflessi ha sul percorso di rior- dino istituzionale da compiere in Romagna?

«Legacoop Romagna è nata da un’intuizione: in as- senza di un assetto di area vasta ogni tipo di ragiona- mento diventa più difficile in un mondo così complesso e interconnesso. Secondo noi non c’è rappresentanza sen- za servizi, quindi lo stesso tipo di percorso l’ha seguito Federcoop Romagna, la no- stra società di consulenza e servizi avanzati alle imprese.

È nata una realtà importan- te anche dal punto di vista imprenditoriale, con oltre 5 milioni di ricavi e 100 lavora- tori. Nel 2021 abbiamo inau- gurato nuove sedi e nuovi uffici a Cesena, Rimini e Ra- venna, per il 2022 è previsto un piano ulteriore di crescita.

Questi ragionamenti che le imprese hanno già compiuto, ora devono arrivare al livello istituzionale. Si sente la man-

canza di un ente intermedio in grado di occuparsi e da- re slancio alle grandi que- stioni che riguardano tutto il territorio di Ravenna, Forlì- Cesena e Rimini, infrastrut- ture in primis, seguendo lo stesso percorso già visto per sanità e trasporto pubblico locale.Il mondo dell’impresa romagnola in questa richie- sta è unito, pur in tutte le sue ovvie differenze e specificità.

La firma di un protocollo che tende a far nascere un tavolo romagnolo dell’imprendito- ria è stato un obiettivo for- temente voluto insieme alle altre centrali dell’Alleanza delle Cooperative, anche per fungere da pungolo al mondo istituzionale».

Tra le crisi che Legacoop sta seguendo c’è anche quella della CMC di Ravenna, che di recente ha comunicato se- gnali di ripresa per il secon- do semestre 2021 e fiducia per il raggiungimento degli obiettivi, nonostante si siano registrati degli scostamenti di tempi rispetto al piano con- cordatario. Come legge que- sta notizia?

La recente comunicazione della CMC di Ravenna in re- lazione all’andamento della procedura concordataria che la vede impegnata, conferma che il lavoro e i sacrifici com- piuti in questi anni difficili dalla base sociale e dal consi- glio di amministrazione della Cooperativa stanno dando i loro frutti. Le difficoltà pro- dotte dalla pandemia e da un andamento stagnante delle grandi opere — il mercato di riferimento di CMC — non hanno impedito alla coope- rativa di garantire la gestio- ne ordinaria e corretta del proprio business, fatti salvi gli inevitabili leggeri ritardi determinati da fattori ester- ni. CMC rappresenta un pa- trimonio non solo del territo- rio in cui opera da oltre 110 anni, ma per l’intero Paese.

Ne abbiamo avuto confer- ma in questi mesi di inten- si rapporti con le pubbliche Istituzioni (dal Comune di Ravenna fino alla Regione e ai Ministeri competenti) che

ringraziamo per l’impegno e la vicinanza. Lo sforzo con- diviso con Legacoop è stato quello di garantire la conti- nuità produttiva e occupa- zionale della cooperativa, anche attraverso la verifica delle possibilità di avvio di nuove soluzioni imprendito- riali nel settore delle infra- strutture e delle costruzio- ni. CMC, anche sul versante dei mercati internazionali, è ancora un esempio del buon lavoro italiano nel mondo. Il suo insediamento in Africa, in America Latina e in molti altri Paesi del mondo, oltre che in Italia, vanno valoriz- zati anche in questa veste.

Dopo la crisi dell’edilizia im- prese così grandi e struttu- rate hanno ancora un senso strategico per il Paese?

Le prospettive che si apro- no con il PNRR e la fase di crescita economica in atto, al netto dei rigurgiti preoccu- panti della pandemia e delle tensioni presenti sui merca- ti energetici e delle materie prime, propone all’Italia la necessità di poter contare su grandi imprese all’altezza di realizzare le opere infra- strutturali previste dai piani degli investimenti approvati o in fase di definizione, nei tempi previsti e con le qualità necessarie. CMC, con il suo know-how ingegneristico in- dustriale e la sua indiscussa capacità professionale e pro- duttiva, è ancor di più neces- saria in questa fase al Paese per vincere queste sfide. Co- me Legacoop continueremo a sostenere l’impegno e il lavo- ro del presidente, dell’ammi- nistratore delegato, del con- siglio di amministrazione e dei soci della Cooperativa in questa fase così importante per il futuro dell’impresa.

Quale augurio per il nuovo anno?

«L’augurio che faccio a tut- ti per il 2022 è per un mon- do più uguale, più giusto, più democratico. C’è bisogno di più Cooperazione, a tutti i li- velli, anche per fronteggiare le tentazioni autoritarie che attraversano parte della so- cietà».

«LA COOPERAZIONE È FONDAMENTALE PER RIPARTIRE»

«Dobbiamo investire sull’innovazione. La sfida è coniugare la modernità con gli obiettivi della sostenibilità e dell’ambiente»

L’INTERVISTA Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna, traccia un bilancio di fine anno e le priorità per il 2022 alle porte

(6)

Archivio Legacoop Agroalimentare nazionale

T

re show coo-

king per fare conoscere la prelibatezza e il valore di tre eccellenze dell’Adriatico, a torto consi- derate “povere”. Hanno ri- scosso grande successo gli appuntamenti del progetto

“d’Ittico: pesce e vino del- la costa dell’Emilia-Roma- gna”, promosso da Legacoop Agroalimentare Nord Italia e cofinanziato dal FLAG Co- sta dell’Emilia-Romagna, nell’ambito del Priorità 4 FEAMP 2014-2020. Un’ini- ziativa che mira a valoriz- zare la pesca sostenibile, il consumo del prodotto locale e in particolare alcune spe- cie ittiche “massive”, con una sinergia tra imprese del- la pesca e dell’acquacoltura, eccellenze dell’enogastrono- mia regionale riunite nell’as- sociazione ChefToChef Emi- lia-Romagna Cuochi, e vini del territorio in collabora- zione con Cevico, cooperati- va leader del settore grazie a

5000 famiglie di viticoltori, 7000 ettari di vigneto e 20 cantine. Al lavoro e ai luoghi della pesca sono dedicati an- che tre video promozionali realizzati dalla cooperativa SunSet.

Il viaggio fra i tesori del nostro mare è iniziato in giugno a Cattolica, dove la cooperativa Casa del Pe- scatore ha ospitato lo show cooking dedicato alla cozza romagnola. Lo chef Raffaele Liuzzi e la sommelier Marta Cantagalli hanno dialogato con Giuseppe Prioli, diretto- re scientifico della coopera- tiva Mare che ha parlato dei valori organolettici dei mitili e delle attività di molluschi- coltura, e Nicola Tontini, di- rettore della cooperativa Ca- sa del Pescatore di Cattolica.

La marineria di Cattolica vanta una tradizione secola- re legata alla pesca di questo saporito mollusco bivalve nei banchi naturali, chia- mati “seroni” dai pescatori.

La produzione si è notevol- mente ampliata e rinnovata

negli ultimi decenni, con la realizzazione dei nuovi im- pianti offshore al largo della costa tra Cattolica e Pesa- ro. Attualmente la flotta di molluschicoltura che fa por- to a Cattolica è composta da 12 unità ed impiega diret- tamente circa 50 addetti in 6 impianti di allevamento e raccolta di mitili su barriere

artificiali, per una produzio- ne di oltre 3.000 tonnellate.

A livello regionale sono 23 gli impianti che si dedica- no alla produzione di circa 20.000 tonnellate di cozza romagnola, grazie al lavoro di oltre 350 addetti.

In settembre, al ristorante QuintoQuarto di Cesenati- co, lo show cooking con lo

chef Omar Casali dedicato al “sardone”, nome dialettale dell’alice o acciuga, della fa- miglia del pesce azzurro. Il presidente della cooperativa Casa del Pescatore di Cese- natico, Giuliano Pagliarani, e il presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti, hanno lanciato un appello: “Più pesce azzurro dell’Adriatico nelle mense delle nostre scuole”. Nell’Al- to Adriatico il sardone viene catturato tramite la pesca volante (traino pelagico a coppia). Negli ultimi anni la flotta di imbarcazioni per la pesca a strascico è calata no- tevolmente, passando dai 34 pescherecci autorizzati nel 2018 alle 8 coppie attuali, di cui 6 a Cesenatico, 6 a Porto Garibaldi e 4 a Goro. Nel- la marineria di Cesenatico la pesca delle alici conserva comunque un ruolo molto importante e il prodotto ha qualità e potenzialità ancora da sviluppare.

Ultimo show cooking in ottobre a Rimini, dedicato

alla vongola, in Romagna chiamata “poveraccia”, con lo chef Silver Succi, il biolo- go marino Fabio Fiori per la cooperativa Mare, Michele Castelluccia, presidente del Consorzio per la gestione della pesca dei molluschi bi- valvi nel compartimento di Rimini, e Manuel Guidotti, presidente del Consorzio per la gestione della pesca dei molluschi bivalvi nel com- partimento di Ravenna.

La vongola vive sui fondali sabbiosi fino a 10 metri di profondità e viene pescata da imbarcazioni dette turbo- soffianti o draghe idrauliche.

Le unità autorizzate oggi so- no 36 nel compartimento di Rimini e 18 in quello di Ra- venna. Una realtà economi- ca molto importante: pesca- no 10 mesi all’anno, uscendo tre o quattro volte alla set- timana e sbarcando al mas- simo 400 kg di prodotto al giorno. Lo sbarcato regio- nale è complessivamente di circa 2.200 tonnellate.

Giorgia Gianni

D’ITTICO, IL PESCE “POVERO”

DIVENTA RE IN CUCINA

Vongole, sardoni e cozze per un giorno protagoniste in collaborazione con grandi chef, sommelier ed esperti scientifici

PROGETTO EUROPEO Valorizzare la pesca sostenibile, il consumo del prodotto locale e le specie considerate (ingiustamente) meno pregiate

(7)

Via Dell’Arrigoni, 60 47522 Cesena (FC) Tel. +39 0547 415158 Fax. +39 0547 415159 email: info@alimos.it

S

essantatremila

euro per la costi- tuzione di nuo- ve cooperative in Romagna. È questa la cifra che si sono divisi i progetti che hanno vinto l’edizione 2021 di Coopstartup Ro- magna, il progetto di pro- mozione di nuova impresa cooperativa organizzato da Legacoop Romagna, Co- opfond e Coop Alleanza 3.0. Tra le idee cooperative vincitrici progetti culturali, rivolti al teatro e al mondo LGBTQ, startup tecnologi- che per l’uso innovativo de- gli smartphone, la produ- zione di proteine animali e il gioco a distanza, agenzie di comunicazione ed e-com- merce a chilometro zero. La cerimonia di premiazione si è tenuta giovedì 2 dicembre all’ex Macello di Cesena in un’iniziativa pubblica or- ganizzata in collaborazione con Generazioni, il network di cooperatori under 40 di Legacoop Romagna. La commissione di valutazio- ne ha deciso di assegnare in totale 6 premi: i tre ordinari da 12mila euro se li sono ag- giudicati Sillaba, SpazioGru e Vaigo. Lo speciale “Cam- pus Romagna spin-off” da 12mila euro è stato invece attribuito a UrbanAI e i due supplementari da 6mila euro a L’Agricolo e Tiresia. Inol- tre, nella stessa occasione è stato consegnato a Dapidus un settimo riconoscimen- to da 3mila euro, il premio StartUp Day Unibo. All’edi- zione 2021 di Coopstartup hanno partecipato 30 idee progettuali, delle quali 15 hanno compiuto il percorso di formazione iniziale. Tutti i progetti premiati avranno l’iscrizione gratuita per un anno a Legacoop Romagna e potranno accedere gratu- itamente a servizi di consu- lenza, di gestione e operativi di Federcoop Romagna per 12 mesi.

Inoltre potranno benefi- ciare della consulenza sul profi lo di rischi e dei prodot-

gitale; L’Agricolo di Faenza, che si occupa della produzio- ne di miele, frutti di bosco, olio, frutta e ortaggi e della loro consegna a domicilio, utilizzando la blockchain per tracciare la fi liera produttiva.

Dapidus di Rimini infine si propone di produrre proteine per alimentazione animale derivate dall’allevamento di larve di mosca.

«Il bilancio del lavoro fat- to in questi quattro anni – spiega il responsabile del progetto Emiliano Galanti – è molto positivo. Abbia- mo avuto più di 100 progetti presentati e coinvolto oltre 500 persone, giungendo alla

costituzione di 12 cooperati- ve. Tra poche settimane pre- senteremo la quinta edizione, per la quale abbiamo già in mente diverse novità».

Alla premiazione, coordi- nata dal responsabile di Ge- nerazioni Federico Morgagni sono intervenuti il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, il di- rettore di Coopfond Simone Gamberini e il co-fondatore di FairBnb Damiano Avelli- no, che ha aff rontato il tema del cooperativismo di piatta- forma. Ha concluso la gior- nata l’amministratore dele- gato di Federcoop Romagna Paolo Lucchi.

Alberto Marchesani ti assicurativi alle migliori

condizioni di mercato messa a disposizione da Assicoop Romagna, accedere ai pro- dotti bancari dedicati all’av- vio dell’attività̀ d’impresa garantiti da BPER Banca e ai prodotti fi nanziari di Co- opfond (finanziamenti spe- cifici a favore delle startup e finanziamenti ordinari a sostegno della promozione e sviluppo della cooperazione).

Le idee premiate

Le idee cooperative vin- citrici sono; Sillaba, coope- rativa di Cesenatico per la gestione di spazi culturali, produzione spettacoli ed

eventi; SpazioGru, un pro- getto culturale provenien- te dal territorio di Rimini composto da bar e attività espositive e rivolto in primo luogo alla comunità Lgbtq;

UrbanAI di Cesena, che ha sviluppato una tecnologia in grado di mappare in tempo reale le condizioni delle stra- de utilizzando i dati e i sen- sori di movimento del cellu- lare; Vaigo di Ravenna, che ha creato una tavola da gioco interattiva per giocare a Go con un avversario virtuale;

Tiresia di Forlì, che opera nella comunicazione e orga- nizzazione di eventi e nella promozione della cultura di-

Tra le idee vincenti progetti culturali, startup tecnologiche, e-commerce locali e giochi “intelligenti”. Distribuiti 63mila euro di fondi per l’avvio di nuove coop

COOPSTARTUP PREMIA LE IDEE COOPERATIVE

EVENTO FINALE La cerimonia conclusiva della quarta edizione del bando di Legacoop, Coopfond e Coop Alleanza 3.0 Romagna mia

Se il 2021 che sta terminando è stato l’anno delle vaccinazioni anti- Covid, del rimbalzo economico dopo la batosta del 2020 da Lockdown per molti settori, del governo Dra- ghi, delle grandi vittorie nello sport e nella musica,

del 700esimo della morte di Dante, delle tante vittorie nei Comuni da parte del centrosinistra in Emilia- Romagna e non solo nella

tornata elettorale autunnale, il 2022 che si intravede all’orizzonte si presenta altrettanto ricco di sfide decisive per il futuro del nostro Paese e del nostro territorio.

In politica la partita del Quirinale a livello nazionale sarà determinan- te per Governo e non solo, a livello locale il progetto Romagna Next dovrà dimostrare di avere gambe e non solo la spinta iniziale. Da anni si aspettava un piano istituzionale unico in Romagna (prima doveva es- sere la Provincia, la Lega e non solo hanno da sempre sponsorizzato la Regione Romagna). La strada scelta pare la più pragmatica, vedremo se compirà i passi avanti auspicati.

Il 2022 sarà soprattutto la messa a terra di molti progetti del Pnrr.

Il presidente dell’Abi, il ravennate Antonio Patuelli lo ha definito più importante del “Piano Marshall”. Il presidente della Regione Bonaccini ha sottolineato invece la sfida per gli amministratori: «Passeremo alla storia per come saremo stati in gra- do di gestire l’enorme quantità di ri- sorse». Hanno ragione entrambe ed i prossimi 12 mesi saranno decisivi.

Dal punto di vista sanitario la Pandemia da Covid-19 presenta an- cora gravi rischi, legati soprattutto alle varianti del virus che di tanto in tanto si presentano. L’unica strada è la vaccinazione, anche nei Paesi più poveri. Poi gli investimenti sul sistema sanitario legati al Pnrr, anche romagnolo, saranno determi- nanti. Siamo ancora fra i territori più toccati dai nuovi casi positivi, le bolle No Vax fanno ancora danni.

Anche in ambito economico il Tavolo romagnolo delle associazioni è solo un primo passo, dovranno seguire linee guida generali e progetti comuni. In questo am- bito la cooperazione potrà essere motore trainante del Tavolo.

Sarà determinante in ambito turistico per la riviera romagnola la partita dei balneari sulle concessio- ni. La palla è in mano al Governo, i rischi di vedere scomparire il modello romagnolo con le nuove aste, non è ancora scongiurato del tutto, anzi.

Le grandi infrastrutture, il Porto di Ravenna su tutti, sono oggetto di importanti progetti di sviluppo.

Il derby degli aeroporti fra Forlì e Rimini dovrà essere costruttivo per sfruttare magari stagioni turi- stiche post Covid a pieno regime.

Legambiente ha denunciato nu- meri preoccupanti sulla raccolta dif- ferenziata, in particolare in provin- cia di Ravenna i dati sono ancora in- sufficienti. Il tema ambientale tocca anche l’economia, transizione e pro- getti green, dove su questo fronte si annunciano novità rilevanti (proget- to Agnes in Adriatico e non solo). In- fine sociale, cultura e scuola, la spina dorsale della nostra società, dove la Romagna dovrà continuare ad essere un’eccellenza a livello europeo.

Le Sfide del 2022

di Manuel Poletti

(8)

L

a fase frenetica di programma- zione delle ri- sorse nazionali ed europee, in questo tempo così duramente messo alla prova dalla pandemia, sta ponendo al mondo nuove sfide, amplificando alcuni obiettivi e portandoci, forse, ad abusare di alcuni termi- ni. Come la parola “rigenera- zione”, che leggiamo ormai ovunque.

Eppure, dopo decenni di politiche urbanistiche espansive, dopo aver visto la finanza tracollare verso una crisi mondiale e il mon- do delle costruzioni franare, ripensare alle nostre città con l’idea di riutilizzare im- mobili, anche i più obsole- ti e rinnovare spazi comuni è sicuramente un obiettivo giusto e condivisibile. Di più, alla luce dell’emergen- za climatica, dobbiamo dire

che è un obiettivo da perse- guire con determinazione e un atto di responsabilità nei confronti dei nostri fi gli. Ce lo ricorda bene il PNRR, che nell’ambito delle missioni 2

“Rivoluzione verde e Transi- zione ecologica” e 5 “Inclu- sione e Coesione”, indica fra le fi nalità dei prossimi bandi proprio la riqualificazione degli edifi ci, la rigenerazione urbana e l’housing sociale.

Non è che lo si dica da oggi: gli incentivi per le ri- strutturazioni edilizie, utili per le imprese del settore, aff ondano le loro radici in un percorso politico-culturale che nella nostra regione era già maturo. Quattro anni fa, dopo un iter complesso, l’E- milia-Romagna ha fatto del- la rigenerazione la filosofia portante della nuova legge regionale di pianificazione del territorio: la Legge n.24 del 2017. Una svolta epocale per l’urbanistica, che ribal-

ta completamente la conce- zione precedente, stabilendo che i nuovi piani comunali prevedano un consumo pa- ri a zero di nuovo territorio, garantendo alle imprese la possibilità di ampliarsi a condizione di averne dav- vero necessità, limitando le nuove costruzioni residen- ziali alla realizzazione del- la edilizia sociale, puntan- do tutto sulla rigenerazione dell’esistente.

I prossimi piani urbanisti- ci, dunque, non prevederan- no espansioni delle nostre città – come è sempre stato fi no a qui - ma una fotogra- fi a dell’esistente su cui inne- stare interventi di rigenera- zione. Ormai, in diversi co- muni della Romagna gli iter di adozione dei nuovi PUG (Piani Urbanistici Generali) sono in stato avanzato e, se- condo quanto disposto dal- la stessa Legge 24, stanno scaturendo da un percorso

aperto di partecipazione.

In tutte le occasioni che si sono presentate, Legacoop Romagna ha preso parte a quel confronto e lo ha fatto con la consapevolezza che si tratta di una partita che il sistema cooperativo può gio- care a pieno titolo, portando in quei tavoli competenze, conoscenze, visioni interset- toriali e integrabili. Bene sta facendo già da qualche mese Legacoop Emilia-Romagna a porre al centro del dibattito sullo sviluppo delle nostre città i temi della rigenerazio- ne e dell’inclusione, attraver- so il coinvolgimento dei set- tori abitanti, sociale e lavoro.

Un percorso che ha preso avvio dalla condivisione di esperienze fra cooperative sociali e di abitanti nel neo costituito gruppo di lavoro

“Abitare sociale” e che ha già avuto una sua ulteriore concretizzazione con l’even- to “Patto per la rigenerazio- ne urbana”, organizzato da Legacoop e Regione Emilia- Romagna, che si è tenuto il 21 e 22 ottobre scorsi a Bo- logna.

Un evento pieno di stimo- li e contenuti, difficilmente sintetizzabile se non, forse, attraverso gli impegni del

“manifesto” siglato dagli en- ti pubblici e privati parteci- panti, fra cui, in particolare, l’idea che la rigenerazione debba intendersi come una nuova concezione dell’abi- tare, fi nalizzata innanzitut- to alla valorizzazione e alla modernizzazione del concet- to di comunità.

Nuovi bisogni, nuovi citta- dini e nuove generazioni che convivono in un contesto completamente rigenerato, in cui attraverso la realizza- zione e la fruizione di servi- zi socio-sanitari, educativi, per il tempo libero, possano generarsi una nuova socia- lità e radicarsi nuove comu- nità di persone e di diritti, in una ottica multiculturale e intergenerazionale. Pane quotidiano per la coopera- zione. Una buona occasione per sperimentare, insieme alle istituzioni locali, pro- cessi di co-progettazione che siano in grado di valorizzare tutte le buone esperienze di un territorio, ottimizzando al massimo l’utilizzo delle risorse pubbliche e valoriz- zando pienamente gli inve- stimenti delle imprese.

Simona Benedetti

RIPENSIAMO LE CITTÀ A CONSUMO ZERO

Legacoop sostiene la nuova concezione dell’urbanistica che punta su condivisione e riutilizzo

EDILIZIA Dopo decenni di politiche urbanistiche espansive occorre ripensare gli obiettivi per territorio e imprese

Ha suscitato un’ilarità im- pietosa la notizia della morte del leader no vax austriaco che propagandava la cura del Co- vid con clisteri di candeggina.

Una notizia vera che pare un fake. Meno clamore ha fatto la ritrattazione di un capo nega- zionista nostrano che, finito in terapia sub-intensiva, si è improvvisamente ricreduto e proclama ora la sua fiducia nella scienza e nei vaccini.

Era il promotore di una sur- reale campagna per fare una

“Norimberga 2”, un processo per crimini contro l’umanità, con medici e scienziati sul banco degli imputati al pari dei gerarchi nazisti. Anche in questo caso la realtà ha tutti i contorni del fake. Tanto che qualcuno nelle chat “no green pass” lo ha subito bollato come venduto

al soldo di Bill Ga- tes e del complotto globale. Se queste so- no le con- vinzioni

che circolano tra quel dieci per cento di italiani assolutamen- te convinti a non vaccinarsi (per paura o per convinzione), evidentemente non è più un problema di analfabetismo funzionale, di incapacità di ragionare sulla base del crite- rio di causa-effetto. C’è una zona d’ombra dell’inconscio individuale e collettivo che ha a che fare ormai con il rifiuto della realtà, probabilmente una psicosi di massa che non mette più in dubbio il sistema educativo, ma la stessa capaci- tà della democrazia di formare cittadini. L’alternativa, se non si vuol ricorrere alla dittatura dei migliori o al trattamento sanitario obbligatorio, è rico- minciare dai fondamentali del- la cultura e del buonsenso, sui banchi di scuola e in famiglia.

Sarà comunque difficilissimo.

Notizie a margine

I No Vax alle Spalle

Dal punto di vista dell’e- conomia abbiamo vissuto un 2021 a tutto gas. Una cre- scita del Pil del 6,4 per cento fa dell’Italia la locomotiva europea e non solo. Le cose continuano ad andare bene anche se nel quarto trimestre l’espansione del Pil sarà più moderato perché si sta esau- rendo la spinta legata al gap da

colmare, dopo la caduta. Un calo fisiologico che nel 2022 porterà l’Italia a crescere di poco meno del cinque per cento.

L’economia italiana è carat- terizzata da due passaggi di testimone: i consumi stanno subentrando all’export come traino, ponendosi al fianco degli investimenti. Questi ultimi saranno aiutati dagli effetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l’an- nunciata politica di bilancio espansiva. Inoltre i servizi stanno diventando più dina- mici rispetto all’industria, che era già ripartita tra la seconda metà del 2020.

Per le famiglie il recupero della spesa dovrebbe riguarda- re in particolare le spese fuori casa e i viaggi. Da giugno i consumi privati sono ripartiti anche in servizi quali risto- ranti, alloggi, intrattenimento e nei beni non durevoli.

A spingere l’economia tri- colore saranno l’ulteriore cre- scita dei consumi privati e di scambi con l’estero e l’aumento degli investimenti spinti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dall’annunciata politica di bilancio espansiva.

Gli investimenti però re- steranno il motore principale della ripresa italiana, nel 2022 saliranno su un livello molto superiore al pre-crisi (+17,7%

rispetto al 2019). Finora il contributo prevalente è venuto dalle costruzioni, sia fabbricati non residenziali che abitazio- ni, già oltre i valori pre-crisi, spinti dagli incentivi sulle ristrutturazioni e dagli inve- stimenti pubblici. Gli investi- menti in impianti, macchinari e mezzi di trasporto, invece, sono ancora inferiori ai livelli pre-pandemia. Nei prossimi trimestri continueranno la loro ripresa, grazie alla fiducia ancora alta degli imprenditori e al traino determinato dai nuovi investimenti pubblici.

Però c’è un freno determinato dall’aumento dei prezzi delle materie prime e la difficoltà a reperire alcuni materiali.

Del resto è l’andamento dell’inflazione la minaccia sulla ripresa. Secondo l’Istat le pressioni dovrebbero prosegui- re nei prossimi mesi, prima di una loro attenuazione prevista nella seconda parte del 2022.

di Davide Buratti

La mia economia

Non Fermiamo la Locomotiva

di Emanuele Chesi

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N

u t r i t a e qualifica- ta – come sempre - la rappre- senta n za dei cooperatori di Legacoop Romagna che - venerdì 26 novembre - hanno parteci- pato al “Darsenale” all’in- contro che il sindaco di Ra- venna, Michele de Pascale, ha organizzato per lanciare i due “bandi” di gara per pro- getti innovativi che puntino alla rigenerazione del quar- tiere Darsena nell’ambito della “Tattica Darsena 2022- 2023”. Due bandi, indirizza- ti alla ricerca di “progetti”

(5) “innovatori” (6 realtà o singoli cittadini), che si sono concretizzati grazie al lavo- ro e alle proposte dei parte- cipanti al Progetto europeo DARE a cui ha partecipato attivamente un’agguerrita pattuglia della nostra orga- nizzazione ravennate.

All’incontro di venerdì ol- tre, ovviamente, ai rappre- sentanti di Commercianti Indipendenti A ssociati- Conad, che da tempo hanno manifestato il loro interesse per la realizzazione di nuovi insediamenti che trasformi- no gli attuali “non luoghi”

del commercio spersonaliz- zato in momenti di aggre- gazione sociale e culturale, per Legacoop erano anche presenti: l’AD di Raviplast, Carlo Occhiali, il presiden- te della cooperativa Teran- ga, Mamadou Diagne e, per la cooperativa E!, Marco Molduzzi. Erano presen- ti, inoltre, ma nella veste di collaboratori del Progetto DARE, Emilio Gelosi, re- sponsabile della comunica- zione di Legacoop Romagna,

Alessandro Bongarzone del- la cooperativa di giornalisti Aleph ed Emiliano Galanti responsabile del settore In- novazione e Promozione Co- operativa.

Il Sindaco di Ravenna ha aperto la riunione illu- strando le finalità del ban- do “Cerchiamo progetti e innovatori per la rigenera- zione del quartiere Darsena”

nato all’interno della “Tat- tica Darsena 2022-2023” e del percorso innovativo e collaborativo nato dal Pro- getto europeo DARE per la rigenerazione del quartiere

Darsena. Due diversi inviti a presentare idee innovative e progetti di cui il primo - pre- sentato direttamente da de Pascale – finalizzato alla ri- cerca di proposte che riguar- dano gli spazi del quartiere e la loro gestione/trasforma- zione siano essi progetti so- ciali, culturali o imprendito- riali e il secondo a proporre idee d’impresa innovative e digitali, quindi che non ri- guardano gli spazi fisici ma i servizi nel quartiere.

«L’idea che sta alla base del percorso – ha detto tra l’altro il Sindaco de Pascale - è che un processo di rigene- razione sostenibile e a lungo termine debba poggiare su un insieme di progettualità tra loro complementari, per questo – ha proseguito si in- tende sollecitare, seleziona- re, ma anche e soprattutto accompagnare i progetti ad integrarsi tra loro, a trovare soluzioni di fattibilità tec-

nica ed economica, a spe- rimentare forme di finanza innovativa, a prendere for- ma e realizzarsi nell’ambito di una “Tattica” trasversale, quale strumento di coordi- namento e integrazione».

Seguendo questo filo di ra- gionamento, Emiliano Ga- lanti illustrando il secondo

“invito” – destinato ad in- dividuare e accompagnare sei innovatori che aspirino ad avviare nuove idee d’im- presa e a popolare il quar- tiere di attività e servizi – si è soffermato proprio sulla necessità di sviluppare coo-

perazione e integrazione tra i soggetti e i progetti che sa- ranno scelti.

Galanti, quindi, ha pre- sentato il corso di formazio- ne che Legacoop ha prepa- rato per sostenere gli inno- vatori nel percorso di realiz- zazione del loro progetto. Un corso di formazione su “Eco- nomia della Condivisione e Piattaforme Cooperative”

pensato, progettato e realiz- zato per dare una risposta solida e solidale: «inserita – ha detto il responsabile Innovazione e Promozione cooperativa di Legacoop Ro- magna - nel solco del pensie- ro e dei valori del mondo e del sistema cooperativo. Una risposta al passo con i tempi che il mondo cooperativo ha deciso di mettere in campo per formare e approfondire la conoscenza della comu- nità locale, dei cittadini di Ravenna, dei cooperatori per rispondere allo strapote- re delle Piattaforme Digitali che attualmente governa- no il mondo, privilegiando le Piattaforme Cooperative che – ha concluso Galanti – sono la declinazione digi- tale dei valori cooperativi:

della proprietà collettiva, della governance condivisa, della partecipazione econo- mica, della valorizzazione della comunità e del territo- rio che bene si inseriscono nella “Tattica Darsena” e, più in generale, nel progetto DARE». La scadenza per la presentazione delle propo- ste è il 7 Febbraio 2022 alle ore 17: tutti i particolari per la partecipazione si possono trovare sul portale darsena- ravenna.it.

Alessandro Bongarzone

Globale e solidale

Il costo delle materie prime è salito alle stelle, la logistica dei trasporti internazionali è in difficoltà, i costi di produzione aumentano e il controllo della filiera risulta impossibile. Le multinazionali che hanno recita- to il mantra

della globa- lizzazione per decenni, sono ora alle prese con una serie di problemi che ostacola il

funzionamento del giochino di cui hanno beneficiato dagli anni Novanta in poi, che è stato efficacemente sintetizzato nella formula: produrre a costi cinesi e vendere a prezzi americani.

Mentre la pesantissima bol- letta ambientale ricade sulle collettività. Un gioco che non è a somma zero, ma che vede alcuni vincitori e moltissimi perdenti.

Ora però una sommatoria di fat- tori, cui non è estranea la pan- demia, rende meno conveniente far girare le merci come palline da flipper nell’intero globo. E nei consigli di amministrazione che si riuniscono ai piani alti dei grattacieli tira aria di un

“contrordine compagni”. Molti gruppi stanno infatti pianifican- do di produrre in siti più vicini ai fornitori e ai mercati di sbocco.

I giornali economico-finanziari riportano quasi ogni giorno le dichiarazioni di top manager che annunciano la chiusura di una parte degli impianti in Estremo Oriente e l’apertura nell’area del Mediterraneo, dall’Est Europa al Nordafrica al Medio Oriente.

I prezzi aumenteranno un po’, ma le minori incertezze sui processi produttivi e un credibile incremento di qualità, potreb- bero compensare gli svantaggi.

Qualcuno sta già cercando di farla passare come scelta

“responsabile” o “sostenibile”;

niente di tutto questo. Non è certo il benessere comune che orienta le decisioni, a quei livelli.

È solo questione di interessi.

Costi di Cina, Prezzi d’America

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SOCIETÀ COOPERATIVA ASSOCIATA

via Mercanti,3 47122 Forlì (FC) tel 0543 800111 fax 0543 725317 CF/P.IVA/Rog. Impr Forlì-Cesena 00138950407 - R.E.A. CCIAA FC 71556

Albo Società Cooperative A118944 Sez. Mutualità Prevalente

di Fabio Gavelli

«CERCHIAMO IDEE PER RIGENERARE

LA DARSENA»

PROGETTO DARE Al Darsenale l’incontro con il Sindaco De Pascale, presente una nutrita delegazione di cooperatori

di Emanuele Chesi

Archivio Legacoop Romagna | AB

Legacoop ha presentato un corso sulle piattaforme cooperative

All’incontro i rappresentanti

di numerose

cooperative

del territorio

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