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BILANCIO SOCIALE

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Academic year: 2022

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Consiglio di Indirizzo e Vigilanza 00187 Roma - Via IV Novembre, 144

Fax 066748529 E-mail: civ@inail.it

Direzione Centrale Comunicazione 00144 Roma - Piazzale Giulio Pastore, 6

Fax 0654872050 E-mail: dccomunicazione@inail.it

www.inail.it BILANCIO SOCIALE 2005-2006

BILANCIO SOCIALE 2005-2006 BILANCIO SOCIALE 2005-2006 BILANCIO SOCIALE 2005-2006 BILANCIO SOCIALE 2005-2006 BILANCIO SOCIALE 2005-2006

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BILANCIO SOCIALE

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BILANCIO SOCIALE 2005-2006

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Tipolitografia INAIL - Milano - Dicembre 2007

Gruppo di Lavoro

Responsabile: Bruno Adinolfi Adelaide Antonelli

Ada Bartoni

Maria Gabriella Frascati Clelia Giordano

Mauro Iammarrone Laura Ingangaro Salvatore Mattiacci Maurizio Mennini Carocci Lucina Mercadante Antonio Miccio Giuseppe Muscari Claudia Urbini Cinzia Vivian

Simona Carucci (stagista) Fabio Di Ginosa (stagista) Isabel Vilanculos (stagista)

Hanno collaborato:

Franco D’amico Ciro Danieli Urbano Magna Diego Massimei

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Indice

Presentazione 1

Premessa 7

1. L’identità 8

1.1. La storia 8

1.2. I valori e la mission 9

1.3. L’assetto istituzionale 9

1.3.1. Organi istituzionali 9

1.3.2. Organismi territoriali 12

1.3.2.1. Comitati Consultivi Provinciali 12

1.3.2.2. I Coordinamenti Regionali dei comitati 13

1.3.3. Il modello organizzativo 13

2. La riclassificazione dei dati finanziari ed il calcolo del valore aggiunto 19

2.1. I dati finanziari 19

2.2. La situazione patrimoniale 22

2.3. La riclassificazione dei dati economici 23

2.4. La distribuzione del “valore aggiunto” 24

3. La relazione sociale 29

3.1. Area di intervento “Prestazioni e servizi ai lavoratori” 31

3.1.1. Miglioramento delle prestazioni 37

3.1.2. Collaborazione e sinergie con Istituti esterni 38

3.1.2.1. Servizio “prime cure” 38

3.1.2.2. INPS 38

3.1.2.3. Medici di famiglia 39

3.1.2.4. Patronati 39

3.1.3. Il Casellario Centrale Infortuni 40

3.1.4. Servizi all’utenza interna e implementazione delle procedure 40

3.1.5. Registro nazionale malattie professionali 41

3.1.6. Benefici previdenziali per esposizione ad amianto: accertamento

e certificazioni 41

3.1.7. Infortuni mortali 42

3.1.8. Opinioni dei comitati territoriali 43

3.2. Area di intervento “Servizi ai datori di lavoro” 44 3.2.1. Riduzione del tasso medio di tariffa - agevolazioni contributive 44 3.2.1.1. Rivisitazione della tariffa dei premi 46 3.2.2. Il Documento Unico di Regolarità Contributiva 46 3.2.3. Consulenti del lavoro e associazioni di categoria 47

3.2.4. L’attività di vigilanza 48

3.2.5. Opinioni dei comitati territoriali 51

3.3. Assicurazione infortuni in ambito domestico 52

3.3.1. L’iscrizione e il pagamento del premio 52

3.3.2. La tutela degli infortuni 55

3.4. Area di intervento “Prevenzione” 56

3.4.1. Incentivi alle imprese. Programmi di adeguamento 56

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3.4.1.1. Prima rilevazione dei risultati dell’iniziativa 60 3.4.2. Formazione ed informazione e produzione di strumenti e

prodotti multimediali 60

3.4.3. Formazione responsabili e addetti al servizio di prevenzione e

protezione 61

3.4.4. Corsi di formazione su sistemi di gestione della salute e

sicurezza sul lavoro 61

3.4.5. Borse di studio Scuola e Università 2005/2006 61

3.4.6. Buone pratiche e buone tecniche 62

3.4.7. Supporto alla bilateralità 63

3.4.8. Flussi informativi INAIL-ISPESL-REGIONI e Province Autonome 65

3.4.9. Opinioni dei comitati territoriali 65

3.5. Area di intervento “Riabilitazione e reinserimento lavorativo” 65

3.5.1. Le attività in campo protesico. 65

3.5.1.1. Il Centro Protesi di Vigorso di Budrio 65 3.5.1.2. Filiale di Roma del Centro protesi 66

3.5.1.3. Percorsi innovativi 67

3.5.2. Le attività in campo riabilitativo. Centro di Riabilitazione

Motoria di Volterra 67

3.5.3. Progetti formativi e per l’abbattimento delle barriere architettoniche 68

3.5.4. La revisione del regolamento protesico 71

3.5.5. La diffusione dei personal computer agli invalidi del lavoro 71 3.5.6. I disabili dipendenti: modello di integrazione sviluppato in

INAIL. L’esperienza del “Focus Group” 72

3.5.7. Opinioni dei comitati territoriali 72

3.6. Area di intervento “Formazione ed assetto organizzativo delle

risorse umane” 73

3.6.1. Le Risorse Umane 73

3.6.2. Attività disciplinare 85

3.6.3. Attività “contenzioso” 86

3.6.4. Asilo nido 87

3.6.5. Le relazioni sindacali 87

3.6.6. Nomina delle Consigliere e dei Consiglieri di fiducia 88

3.6.7. Formazione 88

3.6.8. Opinioni dei comitati territoriali 92

3.7. Area di intervento “Qualità dei rapporti con l’utenza” 92 3.7.1. Il sistema di customer satisfaction in INAIL 97 3.7.2. Customer satisfaction e risultati produttivi 98

3.7.2.1. Confronto nazionale 98

3.7.2.2. Confronto per aree geografiche 99

3.7.2.3. Confronto Sedi 2005 100

3.7.2.4. Confronto Sedi 2006 102

3.7.3. Opinioni dei comitati territoriali 104

3.8. Area di intervento “Efficacia del sistema informativo integrato in

quello della P.A.” 104

3.8.1. Il contact center ed il portale Superabile. Area di

intervento “Riabilitazione e reinserimento lavorativo” 104

3.8.2. Punto cliente 105

3.8.2.1. Servizi on-line. Area di intervento “Prestazioni e servizi

ai lavoratori” 105

3.8.2.2. Servizi on-line. Area di intervento”Servizi ai datori

di lavoro” 106

3.8.3. Customer Satisfaction Servizi INAIL on-line 110

3.9. Area di intervento “Comunicazione” 111

3.9.1. La comunicazione interna 111

3.9.2. La comunicazione esterna 112

4. Prospettive 121

IV

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Presentazione

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Presentazione

Con delibera del 20 luglio 2006 il CIV dell’Istituto, nell’evidenziare la sua funzione di vigi- lanza con particolare riguardo al valore sociale del servizio reso dall’Ente, ha emanato puntuali direttive per la predisposizione del Bilancio Sociale 2005/2006 e per la redazio- ne, con cadenza biennale, delle successive edizioni.

Con questo provvedimento si fornisce il rendiconto sulle “aree di intervento nelle quali si realizza una maggior incidenza della “mission” in campo sociale (ad es: prestazioni e servizi ai lavoratori, servizi ai datori di lavoro, prevenzione, riabilitazione e reinserimento lavorativo, qualità dei rapporti con l’utenza, etc.), analizzando per ogni tematica i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi dichiarati, le criticità osservate e le iniziative da mettere in campo per il loro superamento”.

Il CIV, inoltre, ha rilevato l’opportunità che fossero coinvolti i Portatori di interesse, ai livel- li nazionale e territoriale, nonché i Comitati Consultivi Provinciali ed i loro Coordinamenti Regionali riportandone le valutazioni sui risultati conseguiti dall’Istituto.

La realizzazione del bilancio sociale è stata costruita con il coordinamento di una appo- sita Commissione del CIV e facendo ricorso ad un Gruppo di lavoro congiunto espres- sione della Direzione Generale e della Struttura Tecnico-Amministrativa di servizio allo stesso CIV.

Il documento, predisposto formalmente dal Consiglio di Amministrazione con delibera- zione del 22 novembre 2007 è stato approvato dal CIV nella seduta del 3 dicembre 2007.

***

Il rendiconto sociale del biennio 2005-2006, che l’Istituto sottopone alla valutazione di tutti i suoi Portatori di interesse, contiene le linee e gli obiettivi dichiarati, le attività poste in essere, i risultati e le risorse disponibili ed impegnate nella gestione della “mission”

istituzionale.

Come potrà rilevarsi dalla lettura del documento, i risultati sono di tutta evidenza, in par- ticolare quelli raffrontabili con la Carta dei Servizi dell’Istituto. Si citano, ad esempio, nel rinviare al testo per l’analisi: i termini di “distribuzione del valore aggiunto”; i tempi di ero- gazione delle prestazioni agli infortunati e/o tecnopatici; la semplificazione dei rapporti con i datori di lavoro e le loro organizzazioni; il maggior coinvolgimento delle parti socia- li; l’intensificazione dei rapporti con i comitati territoriali dell’Istituto, ecc.

Certamente, i risultati esposti in questo Bilancio sociale - espressione di un rendiconto per la prima volta promosso ed adottato dal CIV - potevano essere di maggior spessore.

Non posso, tuttavia, non evidenziare che situazioni di criticità esterne all’Istituto hanno influito in modo significativo sull’attuazione della “mission” impedendo un più elevato valore aggiunto.

Vanno, a tal riguardo, richiamati:

- il mancato completamento della riforma organica del sistema assicurativo INAIL ini- ziata con il D.Lgs. n. 38/2000;

- la mancata approvazione da parte del Governo, stanti i limiti della Legge finanziaria 2006 relativi ai saldi di finanza pubblica, delle proposte avanzate dall’Istituto per il miglioramento delle prestazioni e per la riduzione dei premi/contributi in presenza di un consolidato, favorevole, andamento degli avanzi di gestione;

- la mancata istituzionalizzazione nel biennio considerato, pur a fronte di reiterate richie- ste in tal senso avanzate dall’INAIL, degli interventi di sostegno economico alle impre- se stabiliti per la prevenzione in via sperimentale dall’art. 23 del citato D.Lgs. n. 38/2000.

Ad ogni buon conto, le aspettative dell’Istituto su tale punto si sono concretizzate recen-

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temente con la Legge n. 123/2007 recante “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia” laddove, tra i principi e criteri direttivi generali della delega, è individuata (art.1 comma 2 punto p/2) la promozione della cultura e delle azioni di prevenzione da finan- ziare, a decorrere dall’anno 2008, con fondi INAIL.

La citata legge ha, inoltre, stabilito (art. 4 comma 3) la costruzione di un Sistema infor- mativo e formativo integrato, anche attraverso la creazione di banche dati unificate, con la partecipazione degli Enti e delle Amministrazioni deputati alla specifica funzione pre- venzionale.

Con queste previsioni normative l’Istituto può divenire “motore strategico di un sistema di partecipazione dei lavoratori, di crescita della cultura della sicurezza e di sviluppo”;

- la mancata chiarezza, sul piano legislativo, del ruolo, delle interazioni e degli oneri ascritti all’Istituto nell’ambito delle Istituzioni competenti nel campo sanitario, riabi- litativo e del reinserimento, che non ha consentito all’Istituto stesso di esprimere tutte le sue potenzialità per l’attuazione della tutela integrale del lavoratore infortu- nato e/o tecnopatico.

Una ricaduta dell’incertezza normativa si è registrata, tra l’altro, nell’utilizzo dei fondi destinati “in via sperimentale per il triennio 1999 - 2001…” dall’art. 24 del D.Lgs. 38/2000 a progetti formativi di riqualificazione professionale degli invalidi del lavoro nonché a progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle piccole e medie imprese e nelle imprese agricole ed artigiane.

Proprio al fine di recuperare il mancato impiego di risorse purtroppo rimaste inutilizzate per tali finalità, la Legge finanziaria per il 2007 ha stabilito - art. 1, comma 626 - di poter destinare i fondi residuati a conclusione della sperimentazione suindicata al finanzia- mento di progetti degli Istituti di istruzione secondaria per l’abbattimento delle barriere architettoniche o igiene del lavoro.

L’Istituto, pur nella riconosciuta valenza della nuova destinazione alle Istituzioni scolasti- che, intende comunque recuperare anche la destinazione originaria degli interventi di cui all’art. 24 sopracitato in coerenza con la sua funzione primaria ed auspica fortemen- te che gli stessi assumano forma strutturale.

Anche sul versante sanitario, riabilitativo e del reinserimento l’Istituto auspica la defini- zione di un quadro normativo in cui gli venga riconosciuto con chiarezza il ruolo sia di interlocutore privilegiato per la definizione della programmazione sanitaria centrale e regionale in tema di salute del lavoratore infortunato/tecnopatico sia di soggetto assicu- ratore che concorre sinergicamente alla realizzazione della tutela integrale, garantendo così al lavoratore continuità assistenziale e uniformità delle prestazioni su tutto il territo- rio nazionale e dando attuazione al dettato costituzionale (art. 38 Cost.) sulla tutela “pri- vilegiata” del lavoratore;

- il consolidarsi di una produzione normativa (leggi finanziarie per gli anni 2005 e 2006) e regolamentare che ha ulteriormente influenzato e condizionato le politiche patrimo- niali dell’Ente e conseguentemente affievolito sia l’autonomia dell’Istituto, pur ricono- sciuta dalla Legge n. 88/1989 e dal D. Lgs. n. 479/1994, sia il ruolo ed i poteri delle parti sociali rappresentate nel CIV.

Si richiamano, specificamente, nel seguito le profonde limitazioni, aggiuntive perdippiù rispetto allo storico vincolo del deposito infruttifero presso la Tesoreria dello Stato ed alle operazioni di cartolarizzazione che hanno determinato il trasferimento del patrimonio a reddito e delle risorse finanziarie rinvenienti alla stessa Tesoreria con conseguente per- dita della capacità di rivalutazione tipica del bene immobile:

• la subordinazione dell’iniziativa dell’Istituto per l’attuazione dei piani d’investimento nel settore immobiliare - già condizionati nella definizione di entità, tipologia, destina- zione e, di conseguenza, rendimento degli impieghi - ad un decreto annuale del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che individua le finalità di orienta- mento degli investimenti (art.1, comma 449, Legge finanziaria 2005);

• il conferimento obbligato - ex DD.MM. dell’Economia e delle Finanze costitutivi dei Fondi Immobiliari FIP e Patrimonio UNO - di alcuni immobili sia utilizzati dagli uffici dell’Istituto sia a reddito;

• il blocco degli investimenti mobiliari con lo smobilizzo, quasi completo, del portafoglio mobiliare che - mentre ha prodotto ulteriori apporti alla Tesoreria dello Stato - ha però privato l’INAIL della redditività dei valori escludendolo nel contempo dal novero dei partecipanti al capitale dei maggiori Istituti creditizi del Paese.

2

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A fronte di tale situazione certamente negativa anche sotto il profilo delle finalità sociali - è bene evidenziarlo nella presentazione di un bilancio sociale - il CIV ha condotto una coerente azione di contrasto alle politiche governative, a protezione dell’autonomia dell’Istituto e a salvaguardia dell’equilibrio economico-finanziario e della copertura delle riserve tecniche, non soltanto con iniziative di denuncia alle Autorità Parlamentari e di Governo nonché alle parti sociali, al fine di rimuovere i citati gravosi vincoli relativi all’u- tilizzo delle disponibilità dell’Istituto e l’obbligo del deposito delle stesse presso la Tesoreria dello Stato, ma ha proposto anche ricorso giurisdizionale al Tar del Lazio e, a seguito di esito sfavorevole, al Consiglio di Stato avverso i citati Decreti Ministeriali; si è in attesa del relativo esito.

Sullo stesso aspetto dei limiti all’autonomia vanno ancora menzionate le disposizioni delle citate leggi finanziarie che hanno stabilito sia margini notevolmente ridotti agli incrementi delle spese sia riduzioni di alcune categorie delle stesse incidendo pesante- mente sull’ attività dell’Ente financo ad interessare le disponibilità strettamente legate alla funzione istituzionale (ad es. per l’acquisto di protesi).

La presentazione del Bilancio sociale è anche un momento di comunicazione agli Stakeholders ed un richiamo ulteriore di attenzione su questa gravissima criticità che inve- ste i capitali di copertura delle rendite e quindi un pesante affievolimento delle garanzie necessarie per i relativi pagamenti; gravissima criticità che è stata oggetto - tra l’altro - di convegni ed incontri sia con Autorità governative e parlamentari (richiamo, in particolare, il Convegno del dicembre 2005 indetto dal CIV con le parti sociali ed alla presenza del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale nonché le numerose audizioni presso la Commissione Bicamerale di controllo degli Enti Previdenziali ex art. 56 L.88/1989).

***

Unitamente all’esplicitazione delle criticità, ritengo utile evidenziare ulteriori punti qualifi- canti che hanno caratterizzato il biennio in esame lasciando intravedere una migliore corrispondenza dell’attività dell’ Istituto con la sua “missione”.

Quanto alla prevenzione, nell’attesa - non concretizzatasi nel biennio - del riordino della complessa e stratificata normativa in materia e della istituzionalizzazione degli interven- ti di sostegno economico alle imprese, il CIV ha indicato negli atti di indirizzo quale obiet- tivo prioritario il riconoscimento del ruolo di sostegno della Bilateralità, con l’attivazione di organiche modalità di confronto e concertazione con le parti sociali e, segnatamente, degli organismi paritetici a livello nazionale e territoriale nella costruzione e gestione dei Piani di settore, centrale e territoriali, nell’attuazione del progetto “Flussi informativi INAIL - ISPESL - Regioni”, nella costituzione degli Osservatori integrati sugli infortuni mortali e sulle malattie professionali, nella definizione di piani mirati di informazione, assistenza, consulenza ed incentivazione e di tutte le iniziative di prevenzione, nonché in una siste- matica opera di monitoraggio.

Analoghe direttive sono state emanate dal CIV per la richiesta di modifiche normative mirate alla valorizzazione degli incentivi economici e dei meccanismi premiali per le imprese, da realizzarsi sempre con la partecipazione della bilateralità e con la semplifi- cazione delle modalità di accesso a beneficio - in particolare - delle piccole e medie imprese.

Va, peraltro, doverosamente evidenziato che i risultati conseguiti nel biennio in osserva- zione non sono stati pari alle attese sia per un coinvolgimento delle parti sociali attuato solo parzialmente sul territorio (dopo una prima fase di accordi non coerenti con tali direttive, i successivi protocolli d’intesa si connotano per la partecipazione delle parti sociali, a livello territoriale, e degli organismi paritetici), sia per la mancata costituzione dei citati Osservatori, sia infine per la registrata invarianza del quadro normativo.

Il tema della prevenzione è stato anche al centro degli incontri svoltisi con i comitati ter- ritoriali per l’analisi dell’attività dell’ Istituto e in quello del 5 dicembre 2005, ove è stato sviluppato il ruolo delle parti sociali in relazione all’attuazione del Piano di intervento per la sicurezza nel lavoro e nel quale si sono riaffermate l’attualità e l’indispensabilità del coinvolgimento delle stesse parti sociali anche nella concretezza delle fasi operative.

Il coinvolgimento delle parti sociali, tassello fondamentale delle direttive del CIV, non poteva d’altro canto non essere richiesto dal CIV medesimo nel momento di valutazio- ne di una proposta di legge delega per la riforma organica del T.U. dell’assicurazione infortuni predisposta all’interno dell’Istituto ed in vista dell’inoltro delle proposte conclu- sive all’Autorità di Governo.

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In quel momento il CIV si fece carico di acquisire, attraverso l’istituzione di una sua Commissione temporanea, i contributi e le valutazioni delle parti sociali ma purtroppo le proposte non hanno avuto seguito.

Altri aspetti funzionali, nella disponibilità dell’Istituto, sono stati oggetto di atti di indiriz- zo del CIV.

Merita attenzione - tra questi - anche un fattore specifico di criticità espresso dal Contenzioso, in particolare quello giudiziario.

Tra le attività significative poste in essere dal CIV va annoverata l’analisi di tale conten- zioso con riferimento ai versanti delle prestazioni e dei premi e contributi, avuto riguar- do al valore sintomatico della criticità del rapporto dell’Istituto con i suoi Utenti ed anche in considerazione dei riflessi economici sul bilancio dell’Ente.

Nel biennio in osservazione sono state emanate puntuali direttive per la progressiva otti- mizzazione della gestione verso la riduzione del fenomeno mediante ( tra l’altro ) l’avvio di: iniziative per il superamento delle situazioni più ricorrenti causative del contenzioso;

la rilevazione delle motivazioni di rigetto più ricorrenti, ai diversi livelli di giudizio; l’ema- nazione di linee guida per orientare ed uniformare i comportamenti sul territorio.

Anche per questa situazione, tuttavia, non si registrano risultati di livello adeguato alle attese rimanendo elevati la numerosità delle vertenze ed i relativi costi e, persistendo quindi, la necessità di ulteriori iniziative di significativo miglioramento nell’istruttoria dei procedimenti amministrativi e nella comunicazione interna, tra le strutture coinvolte, ed esterna con gli infortunati e/o tecnopatici e con i patronati.

Giova infine far menzione, con riferimento agli stakeholders interni, delle linee che debbono presiedere alle auspicate nuove funzioni dell’Istituto quale artefice della tutela integrata.

La politica del personale, coerentemente con gli indirizzi del CIV, deve accompagnare il processo di riorganizzazione dell’Ente con un modello funzionale al riconoscimento della presa in carico (prevenzione, riabilitazione e reinserimento in particolare) con la acquisi- zione, gestione e riallocazione delle risorse verso le primarie attività istituzionali (core) ma anche e soprattutto con un robusto sostegno della formazione per preparare il persona- le alla capacità di rispondere efficacemente alle stesse nuove funzioni e contribuire alla promozione ed alla crescita della cultura della prevenzione, non più rinviabile.

***

Il Bilancio sociale 2005/2006 è stato - come detto in premessa - il primo tentativo di ren- dicontazione sociale promossa ed adottata dal CIV.

È stato elaborato da un Gruppo di lavoro interno all’Ente che ha dimostrato notevoli pro- fessionalità e sensibilità ed al quale va rivolto un vivo ringraziamento.

Bene, quindi, ha stabilito il CIV nel sottolineare l’esigenza della istituzionalizzazione del Gruppo di lavoro in vista della predisposizione delle analoghe, future rendicontazioni.

Esprimo pertanto la certezza che i prossimi documenti presenteranno apporti di miglio- ramenti sia nel piano del metodo che sotto il profilo del merito.

In particolare, si rendono necessari: un più generalizzato confronto dei risultati con gli stakeholders esterni ed interni, la indagine di customer satisfaction su tutto il territorio nazionale, la presentazione e la relativa valutazione di questionari ed interviste ad infor- tunati e tecnopatici sugli effetti dell’azione dell’Istituto.

Un aspetto particolare merita menzione: proprio per la presenza significativa di lavora- tori stranieri ed extracomunitari le indagini dovrebbero essere seguite con l’assistenza di mediatori culturali che facilitino il rapporto tra questi stessi lavoratori e l’Istituto anche nella fase di rendicontazione dell’attività sociale svolta a loro favore dall’Ente.

Con queste premesse e puntualizzazioni l’Istituto sottopone il Bilancio sociale 2005/2006 al vaglio critico dei suoi Stakeholders esterni ed interni ed attende valutazio- ni e proposte, certamente necessarie per far sì che le future rendicontazioni rispondano sempre più compiutamente alle aspettative degli Utenti di un Istituto dalla insostituibile missione sociale, recentemente attestata anche dalla Commissione Parlamentare di controllo sugli Enti Previdenziali - con la previsione di un “ polo rivolto al diritto alla salu- te e sicurezza del lavoro”.

Il Presidente CIV Giovanni Guerisoli 4

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L’identità

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Premessa

Il Bilancio Sociale 2005-2006 è espressione della volontà di procedere all’attività di ren- dicontazione sociale secondo nuovi criteri metodologici e un diverso impianto struttura- le, espressi in un documento che, nell’ambito degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INAIL, sia “strumento capace di alimentare un con- fronto permanente e proficuo fra erogatori e destinatari del servizio”1.

Tale bilancio, condivisi l’impostazione, le finalità e il processo di realizzazione della ren- dicontazione indicati nelle “Linee Guida per le Amministrazioni Pubbliche - Bilancio Sociale”2 emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica ed integrato3secondo lo standard di base per il settore pubblico svi- luppato dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale4, si prefigge l’obiettivo di rafforzare sempre più il coinvolgimento e la partecipazione degli stakeholder dell’Istituto. Il docu- mento, in particolare, intende approdare ad un lavoro di rendicontazione che rappre- senti un momento di verifica dell’azione dell’Istituto e stimolo verso la sempre più este- sa condivisione degli obiettivi.

La scelta di rendicontare attraverso l’illustrazione dei riflessi sociali dei servizi resi, nelle aree di intervento maggiormente rappresentative dell’azione dell’Istituto, dà evidenza dei risultati raggiunti in relazione agli obiettivi dichiarati.

1 Delibera del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza INAIL n. 23 del 26 luglio 2005.

2 Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica 17 Febbraio 2006 G.U. n. 63 del 16 marzo 2006.

3 Delibera del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza INAIL n. 19 del 22 giugno 2004.

4 La rendicontazione sociale nel settore pubblico - Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale Ed. Giuffrè 2005.

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1. L’identità

L’identità dell’Ente fa riferimento agli elementi fondamentali che costituiscono il tessuto sociale in cui vive: la storia, i valori, la mission, l’assetto istituzionale e di governo.

1.1. La storia

L’assicurazione contro gli infortuni nasce verso la fine dell’800 per offrire una forma di tutela ai lavoratori subordinati che, subìto un infortunio, potessero beneficiare di un red- dito sostitutivo, a fronte della perdita o della riduzione della capacità di lavoro.

E’ del 1883 l’istituzione della Cassa Nazionale di Assicurazione per gli infortuni degli operai sul lavoro, meglio identificata come Cassa nazionale Infortuni, cui viene ricono- sciuto il ruolo di gestire una assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, seppur caratte- rizzata da una adesione facoltativa.

L’evoluzione culturale del paese, lo sviluppo delle attività produttive e la conseguente esigenza di una più adeguata legislazione sociale hanno condotto, negli anni, alla esten- sione della forma di tutela del lavoratore, ampliandone i presupposti, dall’adesione facol- tativa alla obbligatorietà, e le finalità, dal mero ristoro economico al più generale con- cetto di tutela assicurativa.

Tale nuova configurazione della tutela, inizialmente prevista solo per le lavorazioni rite- nute più pericolose, è stata oggetto negli anni di vari interventi legislativi, per giungere alla estensione della obbligatorietà dell’assicurazione al settore agricolo nel 1919 ed al riconoscimento di determinate malattie professionali nel 1934.

Gli interventi legislativi che si sono succeduti hanno modificato le condizioni e gli ambi- ti di vigenza dell’obbligo assicurativo, affidando la gestione esclusiva di tale assicura- zione all’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni, già Cassa Nazionale Infortuni.

L’affermazione del principio dell’automaticità delle prestazioni, secondo cui il diritto all’indennizzo prescinde dal principio privatistico dell’esistenza di un contratto di assi- curazione, e l’introduzione di una tutela assicurativa che interviene al verificarsi degli infortuni sul lavoro e al manifestarsi delle malattie professionali in presenza di condizio- ni oggettive e soggettive costituiscono due aspetti salienti dell’evoluzione del panorama legislativo e sociale che il Paese ha vissuto.

Il Testo Unico5rappresenta il primo e più significativo atto di conoscenza e divulgazione della suddetta evoluzione legislativa.

L’ampliamento ulteriore della tutela assicurativa anche alle malattie professionali non tabellate, purché il lavoratore ne dimostri l’origine professionale, riconosciuto nel 1988, e l’emanazione del D.Lgs n. 626/1994 e del D.Lgs. n. 242/1996 costituiscono tappe altrettanto importanti dello scenario evolutivo rappresentato; in tale contesto, con il cita- to D.Lgs. n. 626/1994, vengono attribuiti all’INAIL i compiti di informazione, assistenza e consulenza in tema di prevenzione, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.

La Legge n. 493/1999 che introduce l’obbligo assicurativo contro gli infortuni in ambi- to domestico, espressione del valore sociale riconosciuto al lavoro effettuato all’inter- no della famiglia, ed il D.Lgs. n. 38/2000 che estende l’ambito soggettivo della coper- tura assicurativa ai lavoratori dell’area dirigenziale, agli sportivi professionisti ed ai lavoratori parasubordinati, sono ulteriori esempi di una attenzione costante al mondo

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5 D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124.

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del lavoro. Ove si consideri che lo stesso D.Lgs. n. 38/2000 prevede l’estensione della copertura assicurativa nel caso di infortunio in itinere e per il danno biologico, si ha il senso di quanto si sia evoluto il sistema di tutela sociale, di cui l’INAIL è parte inte- grante ed attiva.

1.2. I valori e la mission

L’INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, è un ente pub- blico non economico, con personalità giuridica e gestione autonoma.

Chiamato istituzionalmente a svolgere una funzione di carattere sociale, basata sui prin- cipi della solidarietà e della partecipazione, l’Ente garantisce la tutela dei lavoratori che abbiano subìto un infortunio o contratto una malattia professionale, attraverso l’eroga- zione di indennizzi, la prestazione di cure e di servizi per la riabilitazione ed il reinseri- mento lavorativo e sociale.

La rivisitazione del ruolo dell’Istituto, conseguente all’evoluzione del quadro normativo e dal connesso nuovo assetto organizzativo, ne hanno indotto il riposizionamento nel sistema sociale del Paese, estendendone le funzioni e consentendo di offrire un più ampio sistema di tutela globale e integrata del lavoratore.

Il conseguente adeguamento degli obiettivi strategici ha visto un momento di particola- re rilievo nella definizione di specifiche politiche di prevenzione, quale ulteriore tassello di quella tutela integrale dei lavoratori che l’INAIL si è posto come finalità qualificata e caratterizzante della propria attività, sulla base anche delle disposizioni dettate in mate- ria dal citato D.Lgs. n. 38/2000.

Essere soggetto erogatore, in via esclusiva, delle prestazioni economiche sanitarie e protesiche cui si accompagna, ai sensi dell’art. 38 della Costituzione, la figura di garan- te della tutela ‘privilegiata’ dei lavoratori assicurati, valorizza la duplice funzione dell’Istituto di tutela verso i lavoratori e di garanzia verso i datori di lavoro.

All’obiettivo della qualità della tutela, risulta complementare quello di migliorare la quali- tà dei servizi erogati agli utenti, al fine di ottenere i livelli di efficacia ed efficienza che devono comunque essere propri di un ente erogatore di servizi.

I valori di riferimento si rinvengono nella definizione delle Linee di indirizzo6, e nella defi- nizione degli obiettivi strategici da perseguire nelle singole aree di intervento7, per asse- condare il processo di consolidamento dell’Ente nel quadro evolutivo che il sistema sociale del Paese sta attraversando.

1.3. L’assetto istituzionale 1.3.1. Organi istituzionali

Gli organi istituzionali dell’INAIL comprendono:

il Presidente;

il Consiglio di Amministrazione;

il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza;

il Collegio dei Sindaci;

il Direttore Generale.

Il Presidente

Il Presidente esercita la rappresentanza legale dell’Istituto; rientrano fra le sue competenze:

• convocare e presiedere il Consiglio di Amministrazione;

• assicurare il raccordo fra gli Organi Collegiali deliberanti;

6 Delibera del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza INAIL n. 23 del 26 luglio 2005.

7 Delibera del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza INAIL n. 28 del 4 ottobre 2004.

(17)

• curare i rapporti con gli Organi istituzionali nazionali ed internazionali e con gli Enti pubblici e privati che • abbiano funzioni rilevanti per l’Istituto;

• rappresentare l’Istituto nelle trattative sindacali a livello nazionale.

Nel biennio 2005-2006 la carica è stata ricoperta da Vincenzo Mungari.

Il Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione ha fra le principali competenze:

• l’osservanza degli indirizzi generali fissati dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza, con la predisposizione dei piani pluriennali, dei criteri generali dei piani di investimento e di- sinvestimento, del bilancio preventivo e del conto consuntivo, nonché delle variazio- ni di bilancio

• l’approvazione, in funzione delle priorità stabilite, dei piani annuali di attività e di impie- go dei fondi disponibili

• la delibera degli atti regolamentari e delle decisioni in materia di atti normativi e dei relativi atti di indirizzo interpretativo

• la delibera, su proposta del Direttore generale, in merito all’organizzazione ed alle strutture dell’Istituto

• l’attribuzione, su proposta del Direttore generale, degli incarichi di livello dirigenziale generale

• l’approvazione delle Tariffe dei premi e dei contributi, nell’osservanza dei programmi e degli indirizzi generali del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza

• l’approvazione, nei limiti di bilancio e della pianificazione definita, delle risorse annua- li di spesa da destinare ai singoli centri di responsabilità e di costo ed agli specifici progetti per la gestione operativa delle attività

• la trasmissione trimestrale al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza di una relazione, predi- sposta dal Direttore generale, sull’attività svolta, con particolare riferimento al proces- so produttivo ed ai profili finanziari

• la decisione dei ricorsi in materia di Tariffa dei premi.

Si riporta la composizione per il biennio di riferimento, tuttora in vigore:

Vincenzo Mungari: Presidente

Consiglieri: Luigi Agostini (Esperto), Nicolò Barone (Dirigente Pubb. Amm.ne - dimes- sosi il 28 febbraio 2006), Beniamino Brocca (Esperto), Paolo Celeste (Dirigente Pubb.

Amm.ne), Giuseppe Covre (Esperto), Bartolo Gallitto (Esperto).

Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza

Le competenze principali del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza sono:

• l’individuazione delle linee di indirizzo generali dell’Istituto;

• la determinazione, nell’ambito della programmazione generale, degli obiettivi strate- gici pluriennali;

• l’emanazione delle direttive di carattere generale relative all’attività dell’Istituto;

• l’approvazione in via definitiva del bilancio preventivo e delle relative variazioni, del conto consuntivo, nonché dei piani pluriennali ed i criteri generali dei piani di investi- mento e di disinvestimento predisposti dal Consiglio di Amministrazione;

• l’esercizio delle funzioni di vigilanza.

La composizione per il biennio di riferimento, tuttora in vigore, è:

Giovanni Guerisoli Presidente (CISL)

Alessandro Vecchietti Vice-Presidente (CONFCOMMERCIO)

Consiglieri: Luisa Benedettini (CGIL), Giuliano Bologna (UGL), Sergio Bonetti (CONF- COOPERATIVE-AGCI-LEGA COOP), Roberto Caponi (CONFAGRICOLTURA), Giuseppe Caronia (UIL), Massimo Cesarini (CISAL), Vicenzo Damiano ( CISL), Luigi De Vittorio (CGIL), Bruno Gobbi (CONFARTIGIANATO -CNA-CASARTIGIANI), Fiorito Leo (COLDI- RETTI), Pietro Mercandelli (ANMIL), Claudia Merlino (CIA), Giuseppe Pagliuca (CON- 10

(18)

FINDUSTRIA), Carlo Pasqua (CONFCOMMERCIO), Carlo Piccirilli (UIL), Fabio Pontrandolfi (CONFINDUSTRIA), Walter Regis (CONFAPI), Roberto Rinaldi (CONFINDU- STRIA), Paolo Romoli (CIU), Giuseppe Soricaro (CGIL), Mario Stoppini (CISL), Giorgio Usai (CONFINDUSTRIA), Giovanni Vinay (CGIL).

Il Collegio dei Sindaci

Il Collegio dei Sindaci esercita le funzioni di cui all’art. 2403 e seguenti del Codice Civile.

I componenti del Collegio sindacale intervengono alle sedute del Consiglio di Amministrazione, del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza e dei comitati previsti per le varie gestioni.

La composizione relativa al periodo 2005-2006 è di seguito riportata:

Bruna Bagalino Presidente (Ministero del lavoro e della previdenza sociale)

Lucio Brundu in qualità di Vice-Presidente (Ministero dell’economia e delle finanze) Membri effettivi: Angelo Achille (Ministero del lavoro e della previdenza sociale), Emanuele Carabotta (Ministero dell’economia e delle finanze), Ignazio Cardone (Ministero dell’economia e delle finanze), Arturo Cerilli (Ministero del lavoro e della pre- videnza sociale sostituito nel 2006 con Guido Bolaffi), Luigi Del Giacco (Ministero del lavoro e della previdenza sociale).

Per ogni componente effettivo è previsto un membro supplente.

Il Magistrato della Corte dei conti

Esercita le funzioni di delegato al controllo sulla gestione finanziaria dell’INAIL.

In carica per gli anni 2005-2006 è stato Giuseppe Zotta; le funzioni di sostituto sono state ricoperte da Maria Giovanna Giordano.

Il Direttore Generale

Le principali competenze del Direttore Generale prevedono che:

- sovrintenda al personale e all’organizzazione dei servizi assicurandone l’unità opera- tiva e di indirizzo tecnico/amministrativo, nel rispetto dei criteri generali e delle diretti- ve del Consiglio di Amministrazione;

- formuli proposte in materia di ristrutturazione operativa dell’Istituto, consistenza degli organici e conferimento degli incarichi dirigenziali generali;

- abbia la responsabilità dell’attività diretta al conseguimento dei risultati e degli obiettivi;

- partecipi con voto consultivo alle sedute del Consiglio di Amministrazione.

La carica per il biennio 2005-2006 è stata rivestita da Maurizio Castro8.

Operano, inoltre, nell’INAIL i sottoelencati organismi collegiali con funzioni amministrati- ve, considerare allo stato indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali9:

• Nucleo di Valutazione e Controllo Strategico, istituito con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 220 del 3 giugno 1999 e successive modificazioni ed integrazioni;

• Comitato per le pari opportunità di cui all’articolo 33 del D.P.R. n. 267/1987, all’artico- lo 6 del D.P.R. n. 43/1990 ed all’articolo 7, comma 2, del C.C.N.L. in data 16 febbraio 1999 e CCNL dirigenza del 5 aprile 2001;

• Collegio arbitrale previsto dall’articolo 59 del D.Lgs. n. 29/1993 (ora art. 55 del D.Lgs.

n. 165/2001) e dagli articoli 26 e seguenti dell’Accordo per il comparto degli enti pub- blici non economici 6 luglio 1995 nonché dall’art. 13 e seguenti dell’Accordo per lo

8 Dall’8 gennaio 2007 Direttore generale è Piero Giorgini.

9 Delibere CIV n. 19 del 21 giugno 2005 e n. 12 del 3 maggio 2006.

(19)

stesso comparto 9 ottobre 2003 e disciplinato dalla delibera Consiglio di Amministrazione n. 847 del 14 luglio 1995 e successive modificazioni ed integrazioni;

• Commissione di congruità a livello centrale, prevista dall’art. 85 delle “Norme sull’or- dinamento amministrativo/contabile, emanate in attuazione dell’articolo 43 del Regolamento di organizzazione”, approvate con deliberazione Consiglio di Amministrazione n. 26 del 26.01.2000 e successive modifiche;

• Commissioni per le procedure contrattuali a livello centrale di cui agli articoli 72 e 81 delle “Norme sull’ordinamento amministrativo/contabile in attuazione dell’articolo 43 del Regolamento di organizzazione”, approvate con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 26 del 26 gennaio 2000 e successive modifiche ed integrazioni;

• Commissione tecnico-scientifica presso il Centro Protesi di Vigorso di Budrio prevista dell’art. 8 del D.P.R. n. 782 del 18 luglio 1984;

• Comitato scientifico della “Rivista degli infortuni e delle malattie professionali”, istitui- to con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 723 del 19 giugno 1996 e successive modificazioni ed integrazioni

• Commissione bilaterale sulla formazione del personale, istituita dall’art. 12, comma 8 del CCNL del personale non dirigente degli enti pubblici non economici 2002/2005;

• Comitato paritetico sul fenomeno del mobbing, istituito dall’art. 8 del CCNL del per- sonale non dirigente degli enti pubblici non economici 2002/2005

• Comitato amministratore del fondo autonomo speciale di cui all’art. 10 della Legge n.

493 del 3 dicembre 1999 e Decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale in data 15 settembre 2000.

Il Fondo per l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico è gestito da un Comitato Amministratore, le cui principali competenze riguardano:

- la formulazione di proposte in merito all’estensione ed al miglioramento delle pre- stazioni;

- la vigilanza sull’afflusso dei contributi, sull’erogazione delle prestazioni, nonché sul- l’andamento del Fondo;

- le decisioni in unica istanza sui ricorsi in materia di contributi e di prestazioni del Fondo.

La composizione relativa al periodo 2005-2006 è la seguente: Federica Rossi Gasparrini Presidente (per gli iscritti), Vincenzo Mungari (Presidente dell’INAIL), Maurizio Castro (Direttore Generale dell’INAIL), Giuseppina Barlesi Iannello (per gli iscritti), Claudio Demicheli (Ministero del lavoro e della previdenza sociale), Maria Rosaria Di Summa (per gli iscritti), Bonaventurina Fringuelli (per gli iscritti), Santina Gallinari Leonzi (per gli iscritti), Massimo Marconi (Ministero dell’economia e delle finanze), Camilla Occhionorelli Pinna (per gli iscritti), Emma Teresa Quaresima (Ministero della salute).

1.3.2. Organismi territoriali

L’INAIL, nello svolgimento delle proprie attività, si avvale, come interlocutori istituziona- li, dei Comitati Consultivi Provinciali (Co.Co.Pro.), istituiti con Legge n. 3 dicembre 1962, n. 1712 integrata dalla Legge n. 413/1965 e dei Coordinamenti Regionali dei comitati (C.R.C.), istituiti e disciplinati con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 370 del 13 luglio 2000 e successive modifiche ed integrazioni.

1.3.2.1. Comitati Consultivi Provinciali

I Comitati Consultivi Provinciali10, sono composti da dieci rappresentanti dei lavoratori, sei rappresentanti dei datori di lavoro, un rappresentante degli artigiani, un funzionario del Ministero del Lavoro e della previdenza sociale, dal Direttore della sede INAIL e da un funzionario medico, designato dal Dirigente Regionale. I comitati formulano proposte ed esprimono pareri, nell’ambito delle rispettive circoscrizioni territoriali, nelle materie individuate dalla Legge istitutiva; rivestono inoltre funzioni consultiva e propositiva per gli aspetti organizzativi.

12

10 Delibera del Consiglio di Amministrazione INAIL n. 351 del 21 giugno 2001 e Circolare INAIL n. 35 del 17 maggio 2002.

(20)

1.3.2.2. I Coordinamenti Regionali dei comitati

I singoli Coordinamenti Regionali dei comitati svolgono la funzione di organismo di rac- cordo tra il Consiglio di indirizzo e vigilanza ed il territorio e sono composti dai Presidenti e dai Vice Presidenti dei Comitati Consultivi Provinciali.

I Coordinamenti Regionali dei comitati concorrono alla individuazione degli obiettivi regionali ed alla programmazione delle conseguenti iniziative, effettuano verifiche, pro- pongono rapporti di collaborazione o sinergie con altre PP.AA, Enti che svolgono fun- zioni di pubblica utilità ed organismi privati; esaminano inoltre le questioni sottoposte dai Co.Co.Pro e, all’occorrenza, ne coordinano l’azione.

1.3.3. Il modello organizzativo

Il modello organizzativo dell’Istituto è stato definito sulla base di criteri orientati al decen- tramento organizzativo e produttivo, alla flessibilità, alla centralità del budget nell’ambi- to del processo di pianificazione, programmazione e controllo, all’organizzazione per processi e ad un miglioramento continuo della qualità dei servizi erogati. Sul piano strut- turale esso si articola in:

• Direzione Generale - distinta in Direzioni Centrali, Servizi, Consulenze - con funzioni di coordinamento, indirizzo operativo, programmazione e controllo, per l’attuazione delle direttive degli Organi

• 18 Direzioni regionali e 2 Direzioni provinciali (Bolzano e Trento), ciascuna delle quali assicura l’erogazione dei servizi istituzionali attraverso le sedi locali e garantisce la realizzazione degli obiettivi di programma e di budget regionale

• 1 sede regionale (Aosta)

• 121 sedi locali di livello provinciale - operanti, di massima, nei capoluoghi di provin- cia e nelle aree metropolitane - e 98 sedi locali di livello sub-provinciale. La tipologia di ciascuna Struttura locale varia in relazione alle esigenze dell’utenza.

• 75 unità minori.

• L’INAIL svolge la sua attività istituzionale prevalentemente in immobili di proprietà, una consistente parte dei quali (18), oggi in locazione, è stata conferita al Fondo Immobili Pubblici nel 2005, ai sensi del Decreto Legge n. 351/2001, convertito, con modificazioni nella Legge n. 410/2001.

L’INAIL opera in 50 strutture presso l’INPS e in 9 presso terzi e ospita in 8 proprie strut- ture l’INPS.

(21)

14

SUPPORTO ORGANI COMUNICAZIONE SERVIZI INFORMATIVI E

TELECOMUNICAZIONI RISORSE UMANE

CASELLARIO CENTRALE INFORTUNI SERVIZIO

FORMAZIONE UFFICIO STAMPA

DIREZIONI REGIONALI

PATRIMONIO ISPETTORATO RIABILITAZIONE

E PROTESI PREVENZIONE

PROGRAMMAZIONE ORGANIZZAZIONE E

CONTROLLO

RAGIONERIA RISCHI PRESTAZIONI

CONSULENZA STATISTICO ATTUARIALE

CONSULENZA TECNICA ACCERTAMENTO RISCHI

E PREVENZIONE CONSULENZA TECNICA

PER L’EDILIZIA

AVVOCATURA GENERALE CONSULENZA PER

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA

SOVRINTENDENZA MEDICA GENERALE

DIRETTORE GENERALE DIREZIONE GENERALE

DIREZIONI CENTRALI CONSULENZE SERVIZI

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PROGRAMMAZIONE ORGANIZZAZIONE E

CONTROLLO

ATTIVITÀ ISTITUZIONALI

ATTIVITÀ STRUMENTALI CONSULENZA TECNICA

ACCERTAMENTO RISCHI E PREVENZIONE

SOVRINTENDENZA MEDICA CONSULENZA TECNICA

PER L’EDILIZIA AVVOCATURA

DIRETTORE REGIONALE STRUTTURE TERRITORIALI

DIREZIONI REGIONALI

SEDI

AZIENDE LAVORATORI VIGILANZA ATTIVITÀ

STRUMENTALI CONTABILITÀ INFORMATICA SOCIO

EDUCATIVO

AVVOCATO CENTRO MEDICO

DIRETTORE DI SEDE STRUTTURE TERRITORIALI

SEDE

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(24)

La riclassificazione dei

dati finanziari ed il calcolo

del valore aggiunto

(25)
(26)

2. La riclassificazione dei dati finanziari ed il calcolo del valore aggiunto

2.1. I dati finanziari

Nel corso del 2005 l’INAIL11ha adeguato, tenendo conto delle peculiarità dell’assetto ordinamentale dell’Istituto, le norme sull’ordinamento amministrativo contabile ai princi- pi ed ai criteri del D.P.R. 27 febbraio 2003, n. 97, che ha riformato la disciplina per la for- mazione dei bilanci degli enti pubblici.

Le più significative innovazioni introdotte dalla riforma sono:

• La formulazione di due bilanci di previsione: il primo “decisionale” impostato sulle Unità di Previsione di Base in modo da rendere nell’immediato visibili le risorse finan- ziarie affidate alla gestione di ciascun centro di responsabilità amministrativa indivi- duato; il secondo “gestionale” articolato per capitoli.

• L’individuazione delle citate Unità di Previsione di Base, che identificano un insieme organico di risorse finanziarie affidate alla gestione di un unico centro di responsabi- lità; nell’ambito della stessa Unità previsionale è possibile compensare variazioni tra diversi capitoli. Per centro di responsabilità si intende la struttura organizzativa - di livello dirigenziale generale o inferiore - incaricata di assumere le decisioni sulla gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.

Il preventivo finanziario decisionale - unico riassuntivo documento da sottoporre ad approvazione - viene, quindi, a rappresentare in termini estremamente sintetici (solo per titoli e categorie) l’ammontare delle risorse messe a disposizione per l’attuazione dei pro- grammi delle Unità di Previsione di Base individuate, consentendo all’Organo politico di valutarne con maggiore rapidità l’adeguatezza e la rispondenza agli obiettivi strategici.

Allegato al preventivo, oltre che della relazione programmatica e della tabella dimostrati- va del presunto risultato di amministrazione, viene redatto un bilancio pluriennale, in ter- mini di competenza per un periodo non inferiore al triennio, che descrive finanziariamen- te le linee strategiche dell’Ente evidenziate nella relazione programmatica.

L’introduzione delle Unità previsionali di base risponde all’esigenza di conferire ai bilan- ci finanziari degli enti pubblici una maggiore chiarezza nell’esposizione delle diverse appostazioni delle entrate e delle spese, dando nel contempo contezza delle risorse stanziate per determinate finalità.

Le risorse finanziarie sono appostate nella corrispondente U.P.B. per il perseguimento di programmi e progetti annualmente individuati, in un contesto strutturale strettamente correlato al vigente assetto ordinamentale dell’Istituto, e sulla base di una classificazio- ne delle Unità previsionali di base (U.P.B.) secondo un criterio logico-funzionale fondato sul complesso delle attività dell’Istituto medesimo e delle correlate articolazioni organiz- zative.

In particolare sono state individuate cinque Unità previsionali di base di 1° livello che sono correlate direttamente e funzionalmente ai peculiari obiettivi che qualificano la mis- sion dell’Istituto, per la cui realizzazione è necessaria l’attivazione congiunta e comple- mentare di iniziative che interessano entrambi i versanti delle entrate e delle spese.

Pertanto, nel bilancio dell’INAIL le UPB di 1° livello rappresentano il complesso delle risorse connesse ad aree omogenee di attività volte alla realizzazione di programmi e progetti annuali che concorrono a dare attuazione alla mission dell’Istituto.

11 Delibera C.d.A. n. 300 del 21 giugno 2005.

(27)

20

Le cinque UPB individuate sono le seguenti:

1. Rapporti con le aziende

Accoglie i riflessi contabili di tutte le attività amministrative connesse e conseguenti all’accertamento dei premi di assicurazione, dalla fase iniziale di apertura di una nuova posizione assicurativa alla sua successiva “coltivazione”.

La consistenza delle entrate contributive è costituita per la quasi totalità dai proventi deri- vanti dall’acquisizione dei premi assicurativi e dei contributi posti a carico dei datori di lavoro.

2. Prestazioni di tutela assicurativa

Riporta i dati finanziari ed economici relativi all’erogazione in favore dei lavoratori infor- tunati, delle prestazioni economico-indennitarie volte a reintegrare la capacità di reddito dell’infortunato e del tecnopatico.

Il complesso delle spese per le prestazioni istituzionali di tutela assicurativa incidono sto- ricamente nella misura di circa il 60% sull’intero bilancio dell’Istituto. Limitatamente all’anno 2006 dette spese sono state pari ad euro 5.861.992.255, di cui le prestazioni economiche a carattere permanente sono state pari ad euro 4.997.646.826.

3. Prestazioni/servizi di tutela integrata

Riepiloga i risultati finanziari relativi alla erogazione dei “nuovi” servizi introdotti dal D.Lgs. n. 38/2000 che ha previsto interventi diretti alla tutela psico-fisica del lavora- tore infortunato (tutela della personale) e l’erogazione di servizi formativi ed infor- mativi concernenti la prevenzione del fenomeno infortunistico. Rende conto dei risultati fatti registrare nel campo della riabilitazione e fornitura di protesi ed in quel- lo della prevenzione.

12 Le Entrate comprendono: Aliquote contributive a carco dei datori di lavoro, trasferimenti da parte dello Stato e delle Regioni, entrate derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi, entrate non classificabili in altre voci, entrate aven- ti natura di partite di giro.

13 Le Spese comprendono: Spese per l’acquisto di beni di consumo e di servizi, trasferimenti passivi, poste correttive e com- pensative di entrate correnti, spese non classificabili in altre voci, uscite aventi natura di partite di giro.

14 Le Entrate comprendono: le entrate derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi, le poste correttive e com- pensative di entrate correnti, le entrate aventi natura di partite di giro.

15 Le Spese comprendono: le uscite per prestazioni istituzionali, i trasferimenti passivi, le spese non classificabili in altre voci, le uscite aventi natura di partite di giro.

DESCRIZIONE CONSUNTIVO 2004 CONSUNTIVO 2005 CONSUNTIVO 2006

ENTRATE12(€) 9.405.581.991 9.580.379.135 9.443.810.575

SPESE13(€) 763.557.870 603.740.004 594.617.947

DESCRIZIONE CONSUNTIVO 2004 CONSUNTIVO 2005 CONSUNTIVO 2006

ENTRATE14(€) 770.830.020 694.577.377 707.537.001

SPESE15(€) 6.214.743.741 6.142.556.240 6.227.342.138

(28)

Riporta i risultati finanziari delle attività amministrative che afferiscono alla gestione delle risorse umane, all’acquisizione e consumo di beni strumentali ed allo sviluppo delle dotazioni informatiche dell’Istituto.

5. Supporto

Considera tutte le attività che, non rientrando espressamente nella fase di rapporto diretto né con i datori di lavoro, né con gli assicurati, sono da considerare come sup- porto strategico di una organizzazione complessa come quella di un Ente pubblico, rientrando nell’ambito dei controlli, del coordinamento e delle funzioni di staff in generale.

16 Le Entrate comprendono: i trasferimenti da parte di altri Enti del settore pubblico, le entrate derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi, le entrate aventi natura di partite di giro.

17 Le Spese comprendono: le spese per l’acquisto di beni di consumo e di servizi, uscite per prestazioni istituzionali, le usci- te aventi natura di partite di giro.

18 Le Entrate comprendono: le entrate derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi, i redditi e proventi patri- moniali, le poste correttive e compensative di entrate correnti, le entrate aventi natura di partite di giro.

19 Le Spese comprendono: oneri per il personale in attività di servizio, spese per l’acquisto di beni di consumo e di servizi, uscite per prestazioni istituzionali, trasferimenti passivi, oneri finanziari, poste correttive e compensative di entrate correnti, spese non classificabili in altre voci, oneri per il personale in quiescenza, le uscite aventi natura di partite di giro.

20 Le Entrate comprendono: le entrate derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi, le entrate aventi natura di partite di giro.

21 Le Spese comprendono: le spese per gli Organi dell’Ente, spese per l’acquisto di beni di consumo e di servizi, trasferi- menti passivi, oneri tributari, spese non classificabili in altre voci, le uscite aventi natura di partite di giro.

DESCRIZIONE CONSUNTIVO 2004 CONSUNTIVO 2005 CONSUNTIVO 2006

ENTRATE16(€) 9.500.209 9.120.552 8.940.134

SPESE17(€) 49.298.810 59.200.465 65.092.587

DESCRIZIONE CONSUNTIVO 2004 CONSUNTIVO 2005 CONSUNTIVO 2006

ENTRATE18(€) 2.626.204.378 1.189.373.183 688.784.865 SPESE19(€) 4.679.453.846 2.787.563.648 2.307.324.697

DESCRIZIONE CONSUNTIVO 2004 CONSUNTIVO 2005 CONSUNTIVO 2006

ENTRATE20(€) 252.779.995 253.896.067 269.813.652

SPESE21(€) 349.067.664 374.159.400 514.798.260

(29)

22

ATTIVITÀ ANNO 2006 ANNO 2005

A) CREDITI VERSO LO STATO E ALTRI ENTI PUBBLICI PER

LAPARTECIPAZIONE AL PATRIMONIO INIZIALE

B) IMMOBILIZZAZIONI

I) Immobilizzazioni immateriali

II) Immobilizzazioni materiali 7.046.898.510 6.572.632.989

III) Immobilizzazioni finanziarie 677.339.587 833.295.447

Totale immobilizzazioni (B) 7.724.238.097 7.405.928.436 C) ATTIVO CIRCOLANTE

I) Rimanenze 2.673.818 2.497.697

II) Residui attivi, con separata indicazione, per ciascuna,

voce degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo 7.778.407.742 6.970.130.745 III) Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 742.956.098 654.084.613 IV) Disponibilità liquide

1) Depositi bancari e postali 68.648.756 60.311.265

2) Tesoreria Centrale 10.436.519.396 8.845.275.176

3) Denaro e valori in cassa

Totale attivo circolante (C) 19.029.205.810 16.532.299.496 D) RATEI E RISCONTI

1) Ratei attivi 14.358.390 15.975.529

2) Risconti attivi

Totale ratei e risconti (D) 14.358.390 15.975.529 Totale attivo 26.767.802.297 23.954.203.461

PASSIVITÀ ANNO 2006 ANNO 2005

A) PATRIMONIO NETTO

VIII) Avanzi (disavanzi) economici portati a nuovo -1.541.391.222 -3.691.346.117 IX) Avanzo (disavanzo) economico d’esercizio 795.832.176 2.149.954.895 Totale patrimonio netto (A) -745.559.046 -1.541.391.222 B) CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE

C) FONDI PER RISCHI ED ONERI

1) Per trattamento di quiescenza ed obblighi simili 514.395.284 457.867.643 3) Per altri rischi ed oneri futuri 1.403.954.239 175.037.612 5) Fondo ammortamento immobili 689.887.290 629.832.489 6) Fondo ammortamento immobili destinati al Centro Protesi 14.750.818 13.573.311 7) Fondo ammortamento mobili, macchine, attrezzature

ed automezzi 430.677.469 406.025.584

Totale fondi rischi ed oneri futuri (C) 3.053.665.100 1.682.336.639 D) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO LAVORO

SUBORDINATO

E) RESIDUI PASSIVI con separata indicazione, per ciascuna

voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo

4) Acconti 63.544.778 6.562.385

5) Debiti verso fornitori 4.626.389.246 4.208.239.233 10) Debiti verso iscritti, soci e terzi per prestazioni dovute 27.720.320 31.756.635 11) Debiti verso lo Stato ed altri soggetti pubblici 112.217.439 112.089.232

12) Debiti diversi 586.143.624 632.687.313

Totale debiti (E) 5.416.015.407 4.991.334.798 F) RATEI E RISCONTI

3) Aggio su prestiti 363.536 367.815

4) Riserve tecniche 19.043.317.300 18.821.555.431

Totale ratei e risconti (F) 19.043.680.836 18.821.923.246 Totale passivo e netto 26.767.802.297 23.954.203.461

2.2. La situazione patrimoniale

(30)

2.3. La riclassificazione dei dati economici

L’adeguamento dell’ordinamento amministrativo contabile dell’INAIL ha determinato la redazione, dall’anno 2006, del Conto economico secondo le disposizioni, per quanto applicabili, contenute nell’articolo 2425 del codice civile.

Il Conto Economico dell’esercizio 2006 dell’INAIL è stato predisposto secondo la nuova formulazione, in cui si evidenzia la situazione economica generale (vale a dire, la situa- zione di equilibrio o meno dell’esercizio), armonizzando gli elementi finanziari del rendi- conto con i costi ed i proventi che si sono realizzati durante la gestione.

Dal punto di vista strutturale il conto economico è redatto secondo lo schema di bilan- cio di tipo aziendalistico assumendo, per la prima volta, la forma “a scalare”, che con- sente di evidenziare la differenza tra il valore della produzione e il valore del totale dei costi, nonchè i proventi ed oneri finanziari, le rettifiche di valore di attività finanziaria e i proventi e gli oneri straordinari. In tale forma è immediatamente percepibile il risultato della gestione amministrativo-contabile e il conseguente avanzo o disavanzo economi- co.

Il prospetto che segue riclassifica gli aggregati del conto consuntivo 2006, confrontati con quelli dell’anno 2005, al fine della determinazione del valore aggiunto da distribuire ai portatori di interesse che hanno avuto relazioni con l’INAIL.

Al valore della produzione definito in sede di elaborazione del Conto consuntivo 2006 sono stati aggiunti i proventi patrimoniali finanziari e i valori che hanno rilevanza socia- le, anche se non determinano una scrittura contabile come i prodotti e i servizi forniti dal Centro Protesi di Vigorso di Budrio e le riduzioni di premio nei confronti dei datori di lavo- ro. Nei costi intermedi sono state indicate le poste correttive di entrate e le spese non classificabili, che nel Conto economico sono comprese nei costi della produzione per prestazioni istituzionali. Tutte le altre spese riferibili a portatori di interesse sono riporta- te nel prospetto della distribuzione del valore aggiunto.

I dati economici evidenziano le risorse distribuite ai singoli portatori di interesse che nella parte finanziaria trovano diretta corrispondenza in una o più U.P.B.

DESCRIZIONE ANNO 2006 ANNO 2005 %

Valore della produzione 9.946.115.047 10.023.850.993 -0,78 Proventi patrimoniali e finanziari 166.255.947 158.686.338 4,77 Beni e servizi prodotti dal Centro protesi 27.370.375 26.391.424 3,71

Riduzione dei Premi 96.788.330 81.592.289 18,62

Spese per acquisto beni e servizi 248.393.712 235.311.535 5,56

Variazione rimanenze 47.250.172 38.727.449 22,01

Accantonamenti per rischi 6.772.906 8.332.424 -18,72

Accantonamenti per oneri 242.666.871 229.749.650 5,62

Poste correttive entrate 144.806.632 157.807.846 -8,24

Spese non classificabili 158.802.931 40.889.849 288,37

Spese per accertamenti medico legali 82.817.440 68.179.114 21,47

Valore aggiunto ordinario 9.305.019.035 9.511.523.177 -2,17

Proventi straordinari 897.399.464 396.112.233 126,55

Oneri straordinari 655.227.102 376.440.268 74,06

Valore aggiunto integrale 9.547.191.397 9.531.195.142 0,17

In azzurro i valori negativi

DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO (valori in Euro)

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