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CONCLUSIONI
Con la presente tesi ho cercato di delineare un quadro d’insieme sulla letteratura per l’infanzia e la sua traduzione, da un punto di vista storico e teorico. Molto spesso la letteratura per l’infanzia per il suo carattere non canonico è stata guardata come un ambito periferico della letteratura, rilegata ai margini della cultura “alta”. Di conseguenza, anche la traduzione di questa letteratura è stata ingiustamente trattata come una disciplina secondaria. In realtà, con il mio lavoro di tesi ho voluto sottolinearne le peculiarità e l’importante ruolo che va assumendo in ambito accademico.
Il compito del traduttore per l’infanzia e l’adolescenza diventa, dunque, di primaria importanza per permettere ai giovani lettori di fruire al meglio di opere che altrimenti sarebbero incomprensibili.
Il nucleo di questa tesi è rappresentato dalla mia proposta di traduzione del libro illustrato Bad Dad, dello scrittore anglosassone David Walliams.
Durante il processo traduttivo, il mio obiettivo è stato quello di rendere il testo d’arrivo fruibile e piacevole per il giovane lettore italofono. In particolare, ho utilizzato una strategia traduttiva che si collocasse a metà strada tra scelte orientate alla lingua e cultura di partenza (addomesticamento) e scelte che privilegiassero il sistema di arrivo (straniamento).
Con il mio approccio, infatti, ho voluto mantenere l’ambientazione originale e gran parte dei riferimenti culturo-specifici. Ritengo che la traduzione sia un modo per i lettori più piccoli per entrare in contatto e confrontarsi con la diversità e la multiculturalità. D’altra parte, per altri aspetti della traduzione ho privilegiato le esigenze di comprensione dei giovani destinatari, adattando il testo alla lingua e cultura d’arrivo (come si vede con i nomi dei personaggi, ad esempio). Le scelte traduttive sono illustrate nel dettaglio nella seconda parte.
In generale, la traduzione di quest’opera ha rappresentato una sfida stimolante per me, traduttrice alle prime armi.