Rapporti Interni
Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale
La mortalità per causa e genere in provincia di Piacenza.
R.I. 16/05
Amministrazione Provinciale di Piacenza - Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale OPS - Osservatorio Provinciale sulla Sostenibilità dello Sviluppo
via Garibaldi 50, 29100 - Piacenza. tel. 0523/795369, email [email protected] In copertina: Val d’Arda – Vernasca. Copyryght Amministrazione Provinciale, Servizio Turismo
La mortalità per causa e genere in provincia di Piacenza.
P. Lega R. I. n° 16/05 Settembre 2005
1 – Introduzione.
Lo studio delle cause di morte che caratterizzano una popolazione è stato sempre ritenuto utile per capire quali sono le sue malattie più rilevanti, e di conseguenza per identificare i bisogni di prevenzione, diagnosi e cura e per valutare la capacità complessiva di preservare lo stato di salute da parte della collettività. Lo studio delle cause di morte può consentire di rilevare la presenza di fenomeni patologici legati a particolari fattori ambientali, sociali o professionali che possono seriamente compromettere la qualità della vita della comunità e delle generazioni future, ma che molto spesso si confondono nella molteplicità e complessità della organizzazione sociale, economica ed ambientale. Lo studio delle cause di morte e della dinamica nel tempo della mortalità dunque può consentire di stimare indirettamente il grado di sostenibilità dello sviluppo del sistema sociale locale.
L’indicatore che viene più spesso impiegato a questo scopo è il “tasso standardizzato di mortalità”
(TSM), suddiviso per causa di morte e per genere (o sesso); il TSM è il tasso risultante dalla media ponderata dei tassi specifici di mortalità delle varie età con pesi proporzionali all’entità delle classi di età di una popolazione-tipo. Poiché per ogni causa di morte la distribuzione della mortalità è fortemente legata alla distribuzione dell’età, l’uso del TSM permette di paragonare la mortalità di popolazioni differenti con differenti distribuzioni di età, nonché di epoche differenti in cui può essere significativamente mutata la distribuzione di età.
2 – Materiali e metodi.
Il Sistema Informativo ReM (Registro della Mortalità) della Regione Emilia Romagna accessibile in linea dalle pagine web del Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna (1), fornisce direttamente i TSM per 100.000 abitanti calcolati sui deceduti con metodo diretto ed assumendo come popolazione di riferimento quella regionale del 1998 in Emilia Romagna. I valori annuali dei tassi sono forniti par AUSL di residenza, che nel nostro caso coincide con la provincia di Piacenza; attualmente i dati disponibili sono compresi nell’intervallo di tempo dal 1999 al 2003; i TSM sono forniti assieme ai propri errori standard.
I tassi vengono calcolati dal Sistema Informativo ReM per causa di morte e per genere (o sesso); le cause di morte sono state definite in 18 classi impiegando le macro classi del sistema internazionale ICD9 (Classificazioni delle malattie, traumatismi e cause di morte) del 1975 (2); le classi sono le seguenti:
• Malattie infettive e parassitarie (cod. 001-139);
• Tumori (cod. 140-239);
• Malattie delle ghiandole endocrine, nutrizione, metabolismo e disturbi immunitari (cod. 240- 279);
• Malattie del sangue e degli organi ematopoietici (cod. 280-289);
• Disturbi psichici (cod. 290-319);
• Malattie del sistema nervoso e degli organi dei sensi (cod. 320-389);
• Malattie del sistema circolatorio (cod. 390-459);
• Malattie dell’apparato respiratorio (460-519);
• Malattie dell’apparato digerente (cod. 520-579);
• Malattie dell’apparato genitourinario (cod. 580-629);
• Complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio (cod. 630-679);
• Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo (cod. 680-709);
• Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (cod. 710-739);
• Malformazioni congenite (cod. 740-759);
• Alcune condizioni morbose di origine perinatale (cod. 760-779);
• Sintomi, segni e stati morbosi maldefiniti (cod. 780-799);
• Traumatismi ed avvelenamenti (cod. 800-999);
• Altre aggregazioni (cod. V01-V83).
In quasi tutte le classi i tassi vengono calcolati anche per alcune sottoclassi (cioè codici) previste dalla codifica ICD9.
Il Sistema Informativo ReM consente anche di accedere ai dati assoluti (N° di morti/anno) suddivisi per Ausl, causa e fascia di età, nonché di ottenere altri indicatori statistici, tra cui i tassi grezzi, gli anni di vita potenzialmente persi, la mortalità infantile e il rapporto standardizzato di mortalità.
2.1 – La tendenza generale nel tempo.
Nel quinquennio in esame il TSM generale (tutte le cause di morte) mostra un andamento contradditorio. Come è noto, negli ultimi decenni i TSM generali in Italia, come del resto nella maggior parte dei paesi industrializzati, hanno visto una marcata tendenza alla diminuzione dovuta ad un doppio fenomeno: un generale miglioramento dei servizi sanitari di prevenzione, assistenza e cura, che ha implicato un andamento favorevole della speranza di vita, ed una sensibile riduzione della natalità accompagnata ad un radicale ridimensionamento della mortalità infantile; entrambe le cause hanno portato al conseguente invecchiamento della popolazione. Gli ultrasessantacinquenni, che nel 1951 rappresentavano l’8,2% della popolazione italiana, erano il 15,3% nel 1991, il 17,1%
nel 1997 e saranno più del 20% nel 2010. Al contrario, i minori di 15 anni passano dal 26,1% nel 1951 al 14,7% nel 1997 e saranno il 14,3% nel 2010; la speranza di vita alla nascita è passata da 53,8 anni nei maschi e 56 anni nelle femmine nel 1931 a 73,6 anni nei maschi e 80,2 anni nelle femmine nel 1991, a 74,9 e 81,4 anni rispettivamente nei maschi e nelle femmine nel 1995; per il futuro, si prevede un ulteriore aumento in ambo i sessi. Come risultato, mentre rimangono quasi stabili (se non in leggero aumento) i tassi assoluti di mortalità per entrambi i sessi, i TSM sono significativamente diminuiti, per effetto della variazione della struttura d’età della popolazione: in Italia nell’ultimo ventennio il TSM generale è diminuito del 28% nei maschi e del 37% nelle femmine, diminuzione che riguarda tutti i principali gruppi di patologie dei due sessi, ad eccezione dei tumori.
Tasso standardizzato di mortalità per tutte le cause Provincia di Piacenza
1000 1050 1100 1150 1200 1250 1300 1350
1999 2000 2001 2002 2003
Femmine Maschi Totale
Tasso standardizzato di mortalità per tutte le cause Provincia di Piacenza
1000 1050 1100 1150 1200 1250 1300
1999 2000 2001 2002 2003
Piacenza Regione E.R.
Fig. 1 – Tasso standardizzato di mortalità per tutte le cause. Provincia di Piacenza, 1999-2003 Fonte ReM)
A Piacenza il TSM generale mostra una tendenza coerente con la tendenza nazionale degli anni 80 e 90 nei primi anni del quinquennio in esame, mentre il fenomeno si inverte alla fine del periodo, manifestando una evidente tendenza all’aumento: si passa infatti dai 1211 morti/100.000 ab. del
1999, ai 1139 del 2001, ai 1248 del 2003. La tendenza risulta più marcata per la popolazione femminile rispetto ai maschi (ma con una progressiva riduzione delle differenze), e ricalca nell’intero periodo l’andamento generale rilevabile anche nella Regione Emilia Romagna. Rispetto alla Regione, la provincia di Piacenza inoltre mostra TSM generali leggermente superiori.
2.2 – Le principali cause.
Considerando il totale della popolazione, le prime cause di decesso in Italia sono senza dubbio le malattie del sistema circolatorio, in particolare le malattie cerebrovascolari, più diffuse al Sud, seguite dalle malattie ischemiche del cuore che presentano tassi di mortalità più elevati al Nord.
Una posizione di rilievo nella graduatoria occupano anche i tumori del polmone e delle vie respiratorie e i tumori dello stomaco, il diabete e la cirrosi epatica. Il panorama generale della mortalità per causa negli anni 90 è stato però caratterizzato in Italia dalla consistente diminuzione dei decessi per le malattie del sistema circolatorio e dalla riduzione della mortalità per tumori maligni, soprattutto nelle fasce di età critiche, al di sotto dei 55 anni. Ciò nondimeno, nel 2002 nel settentrione italiano la principale causa di morte era ancora costituita dalle malattie del sistema circolatorio (422 morti/100.000 ab.), seguita dai tumori (325 morti/100.000 ab., di cui 115 per tumore all’apparato digerente, 65 per tumore al polmone, 35 per tumore all’intestino, ecc.), e dalle malattie ischemiche del cuore (139 morti/100.000 ab.: infarto, angina, ecc.).
altre aggregazioni.
Traumatismi ed 4%
avvelenamenti;
4%
Malattie dell’apparato
digerente;
5%
Malattie dell’apparato
respiratorio;
6%
Malattie del sistema circolatorio;
41%
Malattie del sistema nervoso e
degli organi dei sensi;
2%
Disturbi psichici;
3%
Malattie delle ghiandole endocrine, nutrizione, metabolismo e disturbi immunitari;
2%
Tumori;
28%
Provincia di Piacenza 2003
Fig. 2 – Provincia di Piacenza. Ripartizione % delle cause di morte calcolata sui TSM. Anno 2003 (Fonte ReM)
Questa ripartizione delle cause si ripropone anche nella Regione Emilia Romagna e in provincia di Piacenza (fig. 2): a Piacenza nel 2003 infatti la principale causa di morte era costituita dalle malattie del sistema circolatorio (41% del totale), seguita dai tumori (28% del totale) e a notevole distanza dalle malattie dell’apparato respiratorio (6%), da quelle dell’apparato digerente (5%) e così via. la ripartizione nella Regione Emilia Romagna non si discosta di molto, anche se è leggermente inferiore la quota di decessi per malattie del sistema circolatorio (39%) e per malattie dell’apparato digerente (4%) e più alta quella dei decessi per malattie dell’apparato respiratorio (7%). Anche a Piacenza negli ultimi 5 anni è diminuita la quota di decessi per tumore (dal 31.1% al 28.2% del
totale dei decessi, ma – come si vedrà oltre – alcune tipologie di tumore sono in aumento), mentre è rimasta praticamente costante la quota di decessi per malattie del sistema circolatorio (41% del totale); al contrario, è leggermente aumentata la quota dei decessi per malattie dell’apparato respiratorio (dal 5.3 al 6.2%) e quella per disturbi psichici (dal 2.3 al 3.2%).
2.3 – Andamenti locali per causa e raffronti regionali.
Una analisi più dettagliata dell’andamento nel tempo a livello locale delle principali cause di morte, anche in rapporto agli andamenti nelle altre province della regione, può permettere di individuare punti critici della situazione sanitaria anche in rapporto a possibili correlazioni tra patologie, ambiente, stili di vita.
2.3.1 – Malattie del sistema cardio-circolatorio.
Consideriamo innanzitutto i decessi per malattie del sistema cardio-circolatorio, in assoluto la prima causa di morte, comprendendo in queste le malattie del sistema circolatorio (reumatismo articolare acuto, cardiopatie reumatiche croniche, ecc.), le malattie ipertensive, l’infarto miocardico acuto, le altre malattie ischemiche del cuore (angina, arteriosclerosi, aneurisma, ecc.), le malattie del circolo polmonare, cerebrovascolari, delle arterie e delle vene, ecc.
Ausl di residenza 1999 2000 2001 2002 2003 PIACENZA 509.4 472.3 483.8 485.1 528.5 PARMA 502.4 456.9 467.9 472.8 493.4 REGGIO EMILIA 483.3 476.9 474.6 478.3 492.3 MODENA 477.2 457.2 445.0 456.2 460.6 BOLOGNA SUD 536.1 503.0 470.3 500.0 497.6 IMOLA 386.4 390.3 391.5 408.4 423.2 BOLOGNA NORD 486.2 448.6 453.0 445.3 471.5 BOLOGNA CITTA' 430.4 422.3 404.4 415.2 423.4 FERRARA 526.0 473.1 490.6 490.2 497.2 RAVENNA 455.8 449.0 418.9 422.6 464.7 FORLI' 456.1 414.3 398.3 411.0 461.9 CESENA 428.2 422.2 450.1 450.2 463.6 RIMINI 435.2 450.4 402.1 413.3 447.0 REGIONE 475.7 453.5 446.1 453.2 472.7
Fig. 3 – Regione Emilia Romagna. TSM suddivisi per AUSL per le malattie del sistema circolatorio, maschi e femmine (Fonte ReM)
Fig. 4 – Provincia di Piacenza. TSM per le malattie del sistema cardiocircolatorio (Fonte ReM)
Dai dati ReM, i TSM per le malattie del sistema circolatorio a Piacenza risultano in diminuzione tra il 1999 e il 2000, dopo di ché subiscono un deciso e progressivo incremento fino al 2003;
l’incremento sembra in anticipo (di 1 anno) e più accentuato di quello medio regionale (fig. 4).
TSM per malattie del sistema cardiocircolatorio Provincia di Piacenza
400 420 440 460 480 500 520 540 560 580
1999 2000 2001 2002 2003
PIACENZA REGIONE TSM per malattie del sistema cardiocircolatorio
Provincia di Piacenza
400 420 440 460 480 500 520 540 560 580
1999 2000 2001 2002 2003
Femmine Maschi Totale
L’andamento rispecchia comunque quello più generale dei TSM per tutte le cause in questo periodo.
TSM per malattie del sistema circolatorio
Ausl Regione Emilia Romagna
400 420 440 460 480 500 520 540 560
PIACENZA PARMA REGGIO EM
ILIA MODEN
A
BOL OGNA
SU D
IMOLA
BOL OGNA
NO RD
BOLOGNA CITTA
'
FERRARA RAV
ENNA FORLI'
CESENA RIMINI
1999 2003
Fig. 5 – Ausl della Regione Emilia Romagna . TSM per le malattie del sistema circolatorio, maschi e femmine, nel 2003 (Fonte ReM)
Il confronto con le altre Ausl/province della Regione risulta preoccupante: il tasso di Piacenza è costantemente più elevato del tasso medio regionale, con una differenza statisticamente significativa almeno al 95% di probabilità, e in virtù dei forti incrementi dell’ultimo anno, nel 2003 il TSM di Piacenza è risultato il più alto di tutte le altre Ausl della Regione (fig. 5). Nell’analisi per genere poi, la popolazione femminile presenta tassi costantemente più elevati rispetto ai maschi (nel 2003 569 morti/100.000 ab rispetto a 484 tra i maschi), ed anche incrementi nel tempo più marcati (tra il 2002 e il 2003, +11% per le femmine, +6% per i maschi) (fig. 4).
2.3.2 – Tumori.
La seconda causa di morte è rappresentata dai tumori, considerati nel loro insieme, maligni e benigni, riferiti a qualunque localizzazione.
Nei 5 anni esaminati si nota che Piacenza ha tassi costantemente più elevati della media regionale, differenze in ogni caso statisticamente significative al 95% di probabilità; La situazione rispetto alle altre province emiliane sembra essere migliorata nel corso dei 5 anni: nel 1999 Piacenza presentava il TSM più alto rispetto a tutte le altre Ausl della Regione distanziandosi inoltre sensibilmente dalla seconda (Ferrara), mentre nel 2003 il suo TSM è significativamente diminuito e risulta seconda a Bologna Città, nonché appena superiore a Ferrara: resta comunque tra le province con i tassi più alti di tutta la Regione.
Negli ultimi due anni del periodo inoltre sembra essersi arrestata la tendenza alla diminuzione dei tassi che ha caratterizzato tutti gli anni 90: a Piacenza infatti nel 2002 si osserva un relativo incremento che anticipa di un anno quello generale regionale.
L’incremento del 2002 è imputabile totalmente all’incremento del tasso per i maschi, mentre la stazionarietà del tasso nel 2003 nasconde un analogo incremento per la popolazione femminile; nel corso del quinquennio comunque le differenze dei TSM per maschi e femmine si sono andate riducendo.
Se i TSM degli ultimi due anni risultano nel complesso stazionari, la situazione cambia per i diversi tipi di tumore.
Ausl di residenza 1999 2000 2001 2002 2003 PIACENZA 388.2 373.8 358.9 368.1 365.4 PARMA 354.5 346.0 358.5 340.6 360.4 REGGIO EMILIA 326.4 316.7 338.3 323.6 336.6 MODENA 333.8 325.0 323.2 330.6 309.4 BOLOGNA SUD 325.9 342.9 343.4 352.9 337.2 IMOLA 302.4 334.5 282.5 289.0 354.1 BOLOGNA NORD 363.2 354.9 331.6 312.0 314.1 BOLOGNA CITTA' 352.9 341.9 356.6 337.2 369.8 FERRARA 371.9 374.6 355.8 364.0 364.1 RAVENNA 335.2 328.0 343.3 318.0 323.0 FORLI' 349.8 352.6 367.7 351.1 359.8 CESENA 353.4 343.5 332.5 352.5 319.2 RIMINI 346.3 353.0 331.6 341.4 336.2 REGIONE 347.1 342.8 343.1 338.0 341.7
Fig. 6 – Regione Emilia Romagna. TSM suddivisi per Ausl per i tumori, maschi e femmine (Fonte ReM)
Fig. 7 – Regione Emilia Romagna. TSM suddivisi per Ausl per i tumori, maschi e femmine (Fonte ReM)
TSM per tutti i tumori
Ausl Regione Emilia Romagna
300 320 340 360 380 400
PIACE NZA
PAR MA
RE GGIO EMILIA
MODE NA
BOLO GNA
SU D
IMOLA
BOLO GNA
NO RD
BOLO GNA CI
TTA' FERR
ARA RA
VE
NNA FOR
LI' CE
SE NA
RIMINI
1999 2003
Fig. 8 – Regione Emilia Romagna. TSM suddivisi per Ausl per i tumori, maschi e femmine (Fonte ReM)
Considerando solo le tipologie più significative e frequenti di tumore, si può notare che a Piacenza i TSM più elevati si registrano per i tumori all’apparato respiratorio (trachea, bronchi e polmoni), con un tasso che peraltro è sceso da 74.9 nel 1999 a 68.2 nel 2003 con alterne oscillazioni, coprendo comunque nel 2003 ancora il 17.4% dei casi di morte per tumore. La relativa diminuzione del tasso totale nel corso del periodo è dovuta essenzialmente alla riduzione del tasso per i maschi, passato da
Tasso standardizzato di mortalità per tutti i tumori Provincia di Piacenza
250 300 350 400 450 500
1999 2000 2001 2002 2003
Femmine Maschi Totale
Tasso standardizzato di mortalità per tutti i tumori Provincia di Piacenza
250 300 350 400 450 500
1999 2000 2001 2002 2003
Piacenza Regione
127.4 nel 1999 a 107.1 nel 2003, mentre al contrario il tasso per la popolazione femminile ha subito un significativo incremento, passando da 25.9 nel 1999 a 31.8 nel 2003, con una punta massima di 40.7 nel 2002.
TSM per tipologia di tumore
Provincia di Piacenza
0 10 20 30 40 50 60 70 80
stomaco
intestino colon retto
fegat o pancreas
laringe polmoni
melano ma
seno (F ) utero (F
) ova
ie (F) prostata (M)
vescica linfatico
leucemia
1999 2003
Fig. – Provincia di Piacenza. TSM per tipologia di tumore, maschi e femmine (Fonte ReM)
Rispetto alle altre Ausl regionali Piacenza non ha una posizione elevata in questa categoria di mortalità e presenta TSM leggermente inferiori a quelli medi regionali, tuttavia la sua posizione relativa è peggiorata dall’inizio del quinquennio (dall’11° al 9° posto: tassi più alti), ma è migliorata negli ultimi 3 anni (dal 5° al 9° posto: tassi più bassi).
Al secondo posto per tipologia di tumore sono nel 2003 i tumori femminili al seno e i tumori al fegato (fegato, vescica biliare, dotti biliari), che presentano nel 2003 un TSM quasi uguale (45.4 – 45.1); tuttavia, mentre il TSM per i tumori al seno è mediamente diminuito nei 5 anni in esame (dopo un aumento nel corso del 2000), il TSM per i tumori al fegato al contrario è aumentato.
TSM per i tumori al fegato
Ausl Regione Emilia Romagna
10 15 20 25 30 35 40 45 50
PIACENZA PARMA
REGGIO EM ILIA
MO DENA
BOLOGNA SUD IMOLA
BOLOGNA NOR D
BOLOGNA CITTA
'
FERRARA RAV
ENNA FORLI'
CES ENA
RIM INI
1999 2003
Fig. – Regione Emilia Romagna. TSM per i tumori al fegato, maschi e femmine (Fonte ReM)
Una evidenza dello stesso segno ed altrettanto preoccupante emerge a questo proposito anche dal confronto tra la situazione di Piacenza e quella delle altre province emiliane: mentre per i tumori al seno il TSM di Piacenza nel 2003 si era allineato con la media regionale (45.4 rispetto ad un TSM
medio regionale di 44: Piacenza rimane comunque al 5° posto tra le Ausl della regione) dopo essersene discostato significativamente negli anni precedenti, per i tumori al fegato Piacenza presenta i TSM più elevati in assoluto tra tutte le province emiliane lungo quasi tutto il periodo considerato, aggravando infine la propria posizione nel 2003 (e sotto questo aspetto Piacenza rimane sempre al 1° posto tra le Ausl della regione agli estremi del quinquennio).
Il peggioramento dei TSM per i tumori al fegato a Piacenza è dovuto in particolare al progressivo peggioramento del TSM per la popolazione femminile, passato gradualmente da 22.3 nel 2000 a 39.8 nel 2003, mentre il rispettivo per i maschi è lentamente ma progressivamente diminuito dal 1999 al 2002, per poi subire un incremento, non così rilevante, nel 2003. La situazione della mortalità per tumore al fegato in provincia di Piacenza risulta dunque alquanto allarmante e richiederà idonei approfondimenti da parte delle istituzioni competenti.
Tra le successive tipologie di tumore che incidono sulla mortalità per tumore nella nostra provincia seguono poi in ordine di importanza i tumori all’intestino (colon, retto, giunzione rettosigmoidea, ano: 10.2% del totale dei tumori nel 1999, 9.7% nel 2003) e i tumori allo stomaco (8.7% del totale nel 1999, 9% nel 2003); per entrambe queste tipologie i TSM totali sono diminuiti nel corso dei cinque anni considerati, ma per i tumori all’intestino si osserva un aumento nel 2003 dopo 4 anni di diminuzione media (tuttavia nell’arco dei 5 anni Piacenza è scesa dal 4° al 6° posto rispetto alle Ausl della Regione), mentre per i tumori allo stomaco la riduzione dei TSM è continua negli ultimi 3-4 anni; peraltro per i tumori allo stomaco la provincia di Piacenza presenta dei tassi totali alquanto superiori ai tassi totali regionali, e nell’arco dei 5 anni è salita dal 4° al 3° posto rispetto alle Ausl della Regione.
Scendendo in ordine di rilevanza si registrano i tumori maschili alla prostata (nel 2003 riguardano il 7.6% della mortalità per tumore, in aumento nel quinquennio) e i tumori del sistema linfatico (nel 2003 il 7% della mortalità per tumore, in diminuzione); rispetto alle altre Ausl della Regione, per i tumori alla prostata Piacenza segue l’andamento generale rimanendo all’11° posto (quindi fra i più bassi della Regione) agli estremi del quinquennio, mentre per i tumori del sistema linfatico, pur diminuendo nei TSM, rispetto alle altre Ausl regionali subisce una tendenza leggermente peggiorativa, salendo dal 7° al 5° posto. Infine tra le localizzazioni minori vanno accennati i tumori alla laringe (TSM superiore alla media regionale e passato da 3.9 nel 1999 a 4.3 nel 2003, posizione rispetto alle Ausl regionali salita dal 3° posto al 2°), che tuttavia a causa dei bassi valori e del rilevante margine di errore richiederebbe serie più lunghe di osservazioni.
2.3.3 – Altre cause di morte.
Come si è già accennato, le prime due cause di morte (sistema circolatorio e tumori) coprono complessivamente circa il 70% della mortalità totale e si distanziano sensibilmente dalle altre cause;
tra le cause minori va comunque ricordato l’insieme delle malattie dell’apparato respiratorio (infezioni acute, polmonite, influenza, ecc.), in aumento sia in Regione che a Piacenza: nella nostra provincia il TSM è passato da 65.9 nel 1999 (dove questa causa interessava il 5.3% della mortalità totale), a 80.7 nel 2003 (dove interessa il 6.2% della mortalità totale); gli incrementi riguardano essenzialmente l’ultimo anno e sono equipartiti tra maschi e femmine. Rispetto alle altre Ausl della Regione, pur rimanendo inferiore alla media regionale, Piacenza è peggiorata nel quinquennio, passando dall’11° posto nel 1999 all’8° nel 2003.
Tra le cause di morte successive in ordine di importanza occorre ricordare le malattie dell’apparato digerente (4.5% della mortalità totale nel 2003, stazionarie) che presenta un TSM di 58.3 nel 2003, superiore al valore medio regionale che è di 42.6 e superiore ai TSM di tutte le altre Ausl regionali:
nel 2003 Piacenza è risalita al 1° posto rispetto alle altre Ausl regionali dopo essere stata al 2° posto nel 2001 e 2002. All’interno di questa categoria di malattie tuttavia va posta l’attenzione sulle cirrosi, i cui TSM a Piacenza sono tendenzialmente in aumento negli ultimi 3 anni, al contrario dell’andamento medio regionale che vede i TSM per cirrosi in continua lenta diminuzione; nella mortalità totale per cirrosi rispetto alle altre Ausl regionali Piacenza mantiene sempre il 1° posto durante tutto il quinquennio, per di più distaccandosi significativamente dai valori delle altre Ausl:
in particolare va notato che negli ultimi 2 anni l’incremento della mortalità per cirrosi riguarda esclusivamente la popolazione femminile, mentre al contrario la mortalità dei maschi diminuisce.
Questi dati preoccupanti sulle cirrosi vanno ad aggiungersi a quelli già riportati a proposito dei tumori al fegato e confermano l’esigenza di approfondire in futuro questa particolare problematica sanitaria.
Di pari rilevanza risulta la mortalità per i traumatismi e gli avvelenamenti (4.4% della mortalità totale nel 2003, in diminuzione). Meno rilevante ma in aumento nel quinquennio è invece la mortalità per disturbi psichici, il cui peso a Piacenza è passato dal 2.3% nel 1999 al 3.2% nel 2003, con un TSM passato da 28.4 a 41.7: in questa categoria Piacenza ha nel 2003 un valore leggermente più alto della media regionale, ma rispetto alle altre Ausl si colloca solo all’8° posto e non manifesta dunque una situazione allarmante.
3 – Conclusioni.
Le malattie del sistema cardio-circolatorio costituiscono a Piacenza (come del resto anche nella Regione Emilia Romagna e in tutto il settentrione italiano) la principale causa di morte, ricoprendo il 41% della mortalità totale; seguono per importanza i tumori (28%) e, ad una certa distanza, le malattie dell’apparato respiratorio (6%) e quelle dell’apparato digerente (5%); frazioni minori di mortalità sono poi causate da traumatismi ed avvelenamenti (4%), disturbi psichici (3%), e così via.
La mortalità per le malattie del sistema cardio-circolatorio a Piacenza risulta in aumento negli ultimi 3 anni ad una velocità più elevata di quella media regionale, al punto che nel 2003 Piacenza presenta il TSM più elevato di tutte le Ausl regionali; in questa classe di patologie i TSM più elevati e gli incrementi più marcati sono a carico della popolazione femminile.
I tumori rappresentano nel 2003 a Piacenza la seconda causa di morte (28%); nel corso dell’ultimo quinquennio i tassi sono mediamente diminuiti, ma Piacenza resta comunque attualmente collocata tra le Ausl regionali con i TSM più elevati. Tra le diverse localizzazioni dei tumori, la più frequente resta quella relativa all’apparato respiratorio (17.4% della mortalità generale per tumore), e per questa localizzazione i tassi risultano in diminuzione per i maschi, ma in sensibile aumento per le femmine. Al secondo posto per incidenza risultano i tumori femminili al seno (in diminuzione) e i tumori al fegato (in aumento): per questi ultimi Piacenza possiede un preoccupante primato regionale, essenzialmente a carico della popolazione femminile.
Tra le altre cause di morte vanno evidenziate le malattie dell’apparato respiratorio (6.2% della mortalità totale nel 2003, in aumento), e le malattie dell’apparato digerente (4.3% della mortalità totale nel 2003, stazionarie), tra le quali tuttavia risultano in aumento le cirrosi, che attribuiscono a Piacenza un altro preoccupante primato regionale, anche questo soprattutto a carico della popolazione femminile.
4 – Bibliografia.
(1) “Sistema Informativo ReM (Registro della Mortalità)” della Regione Emilia Romagna, alla pagina http://www.regione.emilia-romagna.it/sas/rem/reportistica.htm
(2) “Elenco dei Codici ICD9-CM per le Diagnosi”, Ministero della Salute, http://www.ministerosalute.it/programmazione/sdo/ric_codice/homepage_capitoli.jsp