L’attività (la prima avviata su 6 reti, distribuite in quasi tutta la regione) è promossa e svolta con una rete di quattro scuole medie -
inferiori e superiori, di cui al seguito - in collaborazione con l’Università di Sassari - Istituto di Matematica – ed ha coinvolto direttamente circa 100 giovani di diversa età, estrazione e tipologia
di scuola, indirettamente altri 350 alunni circa delle stesse scuole nell’ambito del PROGETTO IDEA”.
L’obiettivo dell’attività è quello di combinare
sperimentalmente laboratori didattici focalizzati su argomenti verticali ( storia, matematica, creatività artistica, ) con laboratori “tecnologici “ i quali,
attraverso un sistema web tridimensionale e
multiutente – Mondi Attivi –, hanno dato vita ad un luogo virtuale di incontro, confronto e
collaborazione per rappresentare e divulgare in rete ed in modo interattivo i risultati ed i processi del lavoro svolto dagli altri laboratori ovvero dagli altri allievi.
L’obiettivo primario del progetto è quello di sperimentare forme di coinvolgimento
proattivo degli studenti in modo da declinare le competenze trasversali attraverso il
confronto, la connessione tra diverse esperienze e diversi stili cognitivi,
riconducendole a sostegno e
sperimentazione attiva delle aree disciplinari
“tradizionali”.
In particolare si cerca di coinvolgere gli studenti su concetti di identità e creatività combinati attraverso un “metamedium” ( Mondi Attivi 3D multiutenti) con argomenti disciplinari come la matematica o la storia del periodo nuragico.
In questo senso si è ritenuto di dover
adottare un approccio che coinvolgesse in forma collaborativa ( attività di creazione o inserimento di oggetti e link nella
dimensione spaziale virtuale appositamente realizzata) tutti gli studenti dei laboratori
condividendo sia la tecnologia sia il metodo sia i contenuti.
In questo senso si cerca anche di modificare radicalmente il rapporto ed il ruolo degli
insegnanti che possono diventare allievi a loro volta e che comunque dovrebbero
affiancare gli studenti nelle scelte, nelle
interpretazioni e e condivisioni delle scelte da operare anche se in ambienti virtuali, comunque tridimensionali e multiutenti.
In questo senso si cerca anche di modificare radicalmente il rapporto ed il ruolo degli
insegnanti che possono diventare allievi a loro volta e che comunque dovrebbero
affiancare gli studenti nelle scelte, nelle
interpretazioni e e condivisioni delle scelte da operare anche se in ambienti virtuali, comunque tridimensionali e multiutenti.
Un elemento in aggiunta agli scopi fondamentali del progetto ma che si
inserisce in modo potente all’interno del processo didattico, è la sperimentazione attiva di una “cittadinanza digitale” che forma, promuove e organizza modelli di partecipazione certamente tra i più evoluti (quando opportunamente assistiti).
Oggi, infatti, la scuola deve fare i conti con due fenomeni che per estensione e
pervasività non lasciano modo a nessuno e a nulla di esserne esenti.
Il primo riguarda la disponibilità di informazioni e conoscenze ovunque e sempre reperibili, grazie al moltiplicarsi e al rendersi disponibili di media
sempre più potenti e allo stesso tempo di facile uso ma che, invece di “conoscenze”, producono
“credenze” o un insieme di valori e prospettive (principalmente di breve termine, nel senso che manca l’orientamento “intelligente” al lungo
periodo, al risultato di un progetto, ad una visione del futuro) che ne allontanano l’esigenza.
Questo fatto ha causato la “perdita del monopolio” dell’istruzione da parte delle istituzioni delegate alle attività
dell’insegnamento. L’abbondanza di
informazioni e strumenti per diffonderle
assedia il ruolo tradizionale delle scuole di ogni ordine e grado e le obbliga a rivisitare il modo e le tecniche con le quali
“dispensano” il sapere.
Esse devono essere, in primo luogo, attrattive per aspirare ad esserlo di più
rispetto al potere omologante di altre forme di apprendimento. In più debbono esaltare proprio il ruolo di mediazione del sapere,
anche rispetto ai contenuti distribuiti da altri, e focalizzarsi in special modo sul processo di apprendimento.
Il secondo fenomeno riguarda l’evoluzione della economia e l’avvento della società
della conoscenza che ha, nel mondo, sopravanzato e sostituito la società industriale, poi dei servizi e poi
dell’informazione ………
Questo fenomeno obbliga la scuola a
ripensare il modello educativo in generale e la modalità del processo formativo e delle metodologie di insegnamento, rimettendo in gioco le variabili tradizionali del fare scuola a cominciare da quelle fisiche del tempo e dello spazio.
L’utilizzo di Internet, di moderne tecnologie, di sistemi evoluti e comunque vicini agli
studenti (palmari, iPhone, video link, sling
media, … che aumenteranno il numero delle possibili connessioni), più che attraenti e
addirittura affascinanti proprio perché connettivi, si prospettano come un forte catalizzatore delle diverse pratiche
facendole convergere verso soluzioni modernamente efficaci.
Esso guarda al processo formativo nel suo
complesso e lo rivede e progetta ricorrendo all’uso intelligente ma sistematico delle tecnologie
innovative. Le tecnologie della rete si prestano in maniera evidente a sostenere scelte orientate allo sviluppo dei migliori collegamenti tra studio,
formazione e mondo del lavoro con il divertimento ed il “fare community”, e dare vita ad “un mondo”, ad una “comunità” alla quale ci si sente di
appartenere e dalla quale si riceve riconoscimento della propria “identità”.
La conoscenza viene così pensata, più che sotto forma di apprendimento individuale di regole e concetti che descrivono il mondo, come il risultato di un processo di
costruzione collettivo, sociale, che acclama la partecipazione effettiva e consapevole di tutti i soggetti coinvolti per la costruzione di
“Mondi Attivi” come metafora della costruzione di mondi futuri.
Offre spazio all’immaginazione, cattura l’attenzione, coinvolge e sostiene la
motivazione. Potenzia le mente e quindi facilita la formazione del pensiero e la comprensione della realtà, che è il vero obiettivo cui deve tendere il lavoro della scuola. Ha inoltre una caratteristica
distintiva nell’essere tridimensionale e multi- utente e questa sua “spazialità” muove
verso la formazione di community.
L’obiettivo del progetto non è solo favorire l’acquisizione organica ed esaustiva di
specifici contenuti ma anche l’acquisizione e l’incorporamento di una metodologia
d’apprendimento che renda
progressivamente autonomo il soggetto nei propri atti conoscitivi, sulla base della
convinzione che il vero sapere che si
promuove è quello che è in grado di aiutare ad acquisire altro sapere.
Il proposito è quello di creare un ambiente di accoglienza all’apprendimento, che integri i due estremi della formazione a distanza e lezioni frontali tradizionali, con tipologie di
supporto programmate e caratterizzate dalle seguenti finalità:
dare enfasi alla costruzione della conoscenza e non solo alla sua riproduzione;
evitare eccessive semplificazioni nel rappresentare la complessità delle situazioni reali;
presentare compiti autentici (contestualizzare oltre che astrarre);
offrire ambienti d’apprendimento derivati dal mondo reale, basati su casi, combinate con le sequenze istruttive predeterminate;
offrire rappresentazioni multiple della realtà;
favorire la riflessione e il ragionamento;
permettere costruzioni di conoscenze dipendenti dal contesto e dal contenuto;
favorire la costruzione cooperativa della conoscenza, attraverso la collaborazione con altri.
Infatti non basta innovare i contenuti ed i materiali didattici, vanno adottate forme di insegnamento e “ambienti”che vengano
incontro ai mutati tratti culturali dei giovani dell’età dell’obbligo, al loro stile cognitivo e di apprendimento, alla modalità di instaurare relazioni propria della loro età
Con la tecnologia dei Mondi Attivi quale piattaforma abilitante, sono in corso di realizzazione altri 5 progetti proposti da altrettante reti di scuole in
collaborazione con il Consorzio UNITEL (Università telematica della Sardegna).
Le reti di scuole insistono nei territori di Olbia, Iglesias, Oristano, Tortolì e Muravera per un totale di 32 scuole.
I progetti riguardano in estrema sintesi:
Analisi e identità del territorio (Olbia e Serrabus Gerrei)
Capacità linguistiche, di logica e argomentazione (Iglesias)
Noi, la terra ed il cosmo – dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande – (Oristano)
Mediateca storica del territorio (Tortolì)
Per l’analisi del territorio oltre all’utilizzo della piattaforma “Mondi Attivi”
è prevista la riproduzione in video sferico immersivo dei territori di interesse, utilizzabile sempre in rete, collegata con un sistema
cartografico 3D georeferenziato, in licenza a S.C.I. S.a.s per la Sardegna da Laser Navigations s.r.l.
RIPRESE E CARTOGRAFIA SFERICA: Sfera®
Riprese con telecamere e 360° georeferenziate e
ricostruzione di visioni 3D-sferiche accessibili via WEB: