Dal mondo greco-ellenistico al mondo arabo
Dal mondo classico a quello ellenistico Alessandria e la sua Biblioteca
Eratostene Tolomeo
L’oscurità dell’Impero Romano
La rinascita della Scienza nel mondo Arabo
Corso di Cultura e Metodo Scientifico - a.a. 2010 - 2011
Il pensiero di Lucio Russo sull’idea
di Scienza
Il mondo greco-ellenistico
Templi in Sicilia guardano il sole meglio di quelli greci
Non tutti i templi greci sono costruiti in asse con il sorgere del Sole
ANSA, 21 novembre, 19:15
In una notizia apparsa sulla Agenzia ANSA recentemente, si ricorda che i templi costruiti dai Greci erano allineati dal
punto di vista astronomico, usualmente con la facciata rivolta al sorgere del sole, in determinati periodi dell’anno.
L'archeologo Salt ha infatti scoperto che almeno 40 dei 41 templi siciliani dell'allora Magna Grecia affacciano, non a caso, a Oriente.
Non si può dire la stessa cosa per quelli eretti un po' ovunque nella penisola ellenica: sugli 84 analizzati è infatti risultato che solo 42 sono perfettamente allineati secondo un orientamento Est-Ovest.
‘The Astronomical Orientation of Ancient Greek Temples’
Alun M. Salt - School of Archaeology and Ancient History, University of Leicester, Leicester, United Kingdom
I templi romani, invece, erano di solito orientati in direzione N - S
Corso di Cultura e Metodo Scientifico - a.a. 2010 - 2011
Il mondo greco-ellenistico
Secondo Archimede, Aristarco di Samo (nato verso il 310 a.C.) ipotizza per primo una teoria eliocentrica nella quale tutti i pianeti girano attorno al Sole, e il Sole gira attorno alla Terra.
Aristarco stesso aveva compreso anche che in questo modo non aveva molta importanza se fosse il Sole a girare attorno alla Terra oppure la Terra attorno al Sole, perché le due ipotesi erano quasi
equivalenti.
Secondo Archimede, Aristarco di Samo (nato verso il 310 a.C.) ipotizza per primo una teoria eliocentrica nella quale tutti i pianeti girano attorno al Sole, e il Sole gira attorno alla Terra.
Aristarco stesso aveva compreso anche che in questo modo non aveva molta importanza se fosse il Sole a girare attorno alla Terra oppure la Terra attorno al Sole, perché le due ipotesi erano quasi
equivalenti.
Quando la Luna è in quadratura, ossia è illuminata per metà, essa, con la Terra e il Sole, forma il triangolo rettangolo mostrato in figura. Misurando in tale condizione l'angolo β compreso tra la direzione Terra-Sole e la direzione Terra-Luna è possibile calcolare il rapporto tra le loro distanze mediante ragionamenti di tipo geometrico. Il problema risolto da Aristarco, di calcolare (o meglio, stimare dall'alto e dal basso) il rapporto tra i cateti di un triangolo del quale si conoscono gli angoli nel nostro linguaggio è quello di calcolare, o stimare, la tangente trigonometrica di un angolo. L'opera di Aristarco può pertanto essere considerata una delle prime opere di trigonometria.
L'unica opera pervenuta di Aristarco è il breve trattato Sulle dimensioni e
distanze del Sole e della Luna), nel
quale stima la grandezza del Sole e della Luna e calcola le relative distanze dalla Terra.
Egli misurò la distanza Terra-Luna pari a circa 60 raggi terrestri.
Il mondo greco-ellenistico
Ipparco di Nicea, (Ἳππαρχος); Nicea, 190 a.C. – 120 a.C.), è stato il più grande astronomo dell’antichità, matematico e geografo; al lui si deve la trasformazione dell’astronomia matematica greca da scienza descrittiva a scienza predittiva.
Sviluppò, primo in Grecia, accurati modelli per descrivere e predire il moto del Sole e della Luna, servendosi delle osservazioni e delle conoscenze accumulate nei secoli dai Caldei babilonesi.
È in stato il primo a compilare una tavola
trigonometrica, che gli permetteva di risolvere qualsiasi triangolo.
Grazie alle sue teorie sui moti del sole e della luna e alle sue nozioni di trigonometria, è stato probabilmente il primo a sviluppare un affidabile metodo per la previsione delle eclissi solari.
Il mondo greco-ellenistico
Ipparco di Nicea, (Ἳππαρχος); Nicea, 190 a.C. – 120 a.C.), è stato il più grande astronomo dell’antichità, matematico e geografo; al lui si deve la trasformazione dell’astronomia matematica greca da scienza descrittiva a scienza predittiva.
Sviluppò, primo in Grecia, accurati modelli per descrivere e predire il moto del Sole e della Luna, servendosi delle osservazioni e delle conoscenze accumulate nei secoli dai Caldei babilonesi.
È in stato il primo a compilare una tavola
trigonometrica, che gli permetteva di risolvere qualsiasi triangolo.
Grazie alle sue teorie sui moti del sole e della luna e alle sue nozioni di trigonometria, è stato probabilmente il primo a sviluppare un affidabile metodo per la previsione delle eclissi solari.
Il mondo greco-ellenistico
Nella riproduzione del cielo sull’Atlante Farnese, copia romana di un opera greca, nel 2005, uno studioso della Lousiana University ha misurato la posizione delle costellazioni e ne ha verificato la corrispondenza con la configurazione simulata ai tempi di Ipparco (120 a.c.).
In effetti, Ipparco Nel 134, a seguito, forse,dell’apparizione di una stella nova, decise di compilare un catalogo in cui registrare la posizione di tutte le stelle visibili e note.
Confrontando i suoi calcoli con quelli tramandati da più antiche osservazioni, in particolare il catalogo di Timocaris e Aristilio di Alessandria (290 a.C.), si rese conto che tutto il sistema di riferimento delle coordinate aveva subito una sorta di slittamento. Questo indizio lo condusse alla
scoperta del fenomeno della precessione dell'asse terrestre che aveva come conseguenza la precessione degli equinozi. Stillò il catalogo delle stelle note con
l’obiettivo che fosse controllato secoli dopo. Cosa che fu in
effetti fatta da Halley nel 1718, scoprendo per la prima
volta il moto delle stelle fisse. Quasi duemila anni dopo.
Eratostene di Cirene intorno al 230 a.C. misurò per la prima volta il diametro della Terra. Il suo calcolo si basava
sull'osservazione che un bastone verticale posto a Siene (Assuan) in Egitto il giorno del solstizio d'estate, non proietta nessuna ombra. Ciò significa che, in quel giorno e a quell'ora, il Sole si trova esattamente allo zenit. Viene tramandato tuttavia anche l’ossevazione che in un pozzo si vede il sole.
Nello stesso giorno dell'anno e alla stessa ora, un uguale bastone piantato ad Alessandria, proietta un'ombra e indica una inclinazione di 7° 12' dei raggi solari rispetto alla verticale. Se Alessandria si trova esattamente a nord di Siene (come Eratostene credeva), la differenza di latitudine tra i due luoghi è di 7° 12'.
Il mondo greco-ellenistico
Nato: nel 276 a.C. a Cirene, nel Nord Africa (oggi Shahhat, Libia)
Morto: nel 194 a.C. ad Alessandria,
Egitto
Eratostene di Cirene intorno al 230 a.C. misurò per la prima volta il diametro della Terra. Il suo calcolo si basava
sull'osservazione che un bastone verticale posto a Siene (Assuan) in Egitto il giorno del solstizio d'estate, non proietta nessuna ombra. Ciò significa che, in quel giorno e a quell'ora, il Sole si trova esattamente allo zenit. Viene tramandato tuttavia anche l’ossevazione che in un pozzo si vede il sole.
Nello stesso giorno dell'anno e alla stessa ora, un uguale bastone piantato ad Alessandria, proietta un'ombra e indica una inclinazione di 7° 12' dei raggi solari rispetto alla verticale. Se Alessandria si trova esattamente a nord di Siene (come Eratostene credeva), la differenza di latitudine tra i due luoghi è di 7° 12'.
Il mondo greco-ellenistico
Conoscendo la distanza tra Siene e Alessandria era
possibile calcolare, per mezzo di una proporzione, la misura della circonferenza e quindi del diametro terrestre. Infatti, se 7° 12' rappresentano un cinquantesimo dell'angolo giro, anche la distanza Siene-Alessandria deve essere la
cinquantesima parte della circonferenza terrestre. Le stime della distanza tra le due città era allora di 5.000 stadi (1 stadio = 157 - 164 metri).
Nato: nel 276 a.C. a Cirene, nel Nord Africa (oggi Shahhat, Libia)
Morto: nel 194 a.C. ad Alessandria, Egitto
Circonferenza terrestre:
252.000 stadi
Il mondo greco-ellenistico
Eratostene ottenne un valore del diametro terrestre pari a circa 12.629 km, una misura
straordinariamente vicina a quella oggi accettata (inferiore soltanto di circa 113 Km).
Tuttavia, poichè non esiste un sola stima del valore dello stadio, si ritiene che tale incredibile
corrispondenza sia solamente casuale.
La prima misurazione moderna fu tentata nel 1606 da W. Snell con una triangolazione nella pianura olandese.
Ma solo nel 1669 l'Accademia di Francia organizzò la misura sulla
distanza di 112 Km; questa campagna di misure produsse un
valore attendibile del grado di meridiano, che, tradotto in metri,
era di 111.715 m (incertezza = 0,54%).
Il mondo greco-ellenistico
Tra i risultati astronomici che ci ha lasciato Eratostene conosciamo la misura dell'inclinazione dell'eclittica, effettuata con un errore di 7', e la compilazione di un catalogo di 675 stelle, oggi perduto.
Intorno al 255 a.C. avrebbe inventato la sfera armillare, strumento che consente la rappresentazione della sfera celeste e la
descrizione del moto delle stelle intorno alla Terra. Sulle sue misure delle distanze tra Terra e Luna e tra Terra e Sole abbiamo solo una notizia confusa.
Eratostene ottenne un valore del diametro terrestre pari a circa 12.629 km, una misura
straordinariamente vicina a quella oggi accettata (inferiore soltanto di circa 113 Km).
Tuttavia, poichè non esiste un sola stima del valore dello stadio, si ritiene che tale incredibile
corrispondenza sia solamente casuale.
La prima misurazione moderna fu tentata nel 1606 da W. Snell con una triangolazione nella pianura olandese.
Ma solo nel 1669 l'Accademia di Francia organizzò la misura sulla distanza di 112 Km; questa campagna di misure produsse un valore attendibile del grado di meridiano, che, tradotto in metri, era di 111.715 m (incertezza = 0,54%).
Alla morte di Alesandro
Magno l’Egitto era diventato
un regno ellenistico
Lucio Russo, fisico teorico, Professore di Metodi Matematici a Roma, recentemente si è posto il problema della valutazione del contenuto di Scienza che è
riscontrabile nel panorama delle conoscenze, tecniche e scientifiche, del mondo greco, e greco-ellenistico in particolare.
Nel volume “La Rivoluzione dimenticata” sviluppa l’idea che sulle sponde del Mediterraneo, a partire dal IV secolo a.c., si sia sviluppata una civiltà di gran lunga superiore, dal punto di vista delle Scienza e della Tecnica, di quanto ci si possa aspettare in relazione al ricordo che ne è stato tramandato.
Questo quasi duemila anni prima che la Scienza, come la intendiamo noi, (ri)fiorisse in Europa, in Italia, con Galileo, in Inghilterra, con Newton, Hook, Halley, in Francia, con Descartes e Mersenne, ed in Germania.
Sull’idea di Scienza
Lucio Russo, la riscoperta della Scienza greca
Lucio Russo, fisico teorico, Professore di Metodi Matematici a Roma, recentemente si è posto il problema della valutazione del contenuto di Scienza che è
riscontrabile nel panorama delle conoscenze, tecniche e scientifiche, del mondo greco, e greco-ellenistico in particolare.
Nel volume “La Rivoluzione dimenticata” sviluppa l’idea che sulle sponde del Mediterraneo, a partire dal IV secolo a.c., si sia sviluppata una civiltà di gran lunga superiore, dal punto di vista delle Scienza e della Tecnica, di quanto ci si possa aspettare in relazione al ricordo che ne è stato tramandato.
Questo quasi duemila anni prima che la Scienza, come la intendiamo noi, (ri)fiorisse in Europa, in Italia, con Galileo, in Inghilterra, con Newton, Hook, Halley, in Francia, con Descartes e Mersenne, ed in Germania.