CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI
ai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell’accordo Stato-
Regioni del 21/12/2011
Gestione ed
organizzazione della sicurezza
3 .1
Unità didattica
SiRVeSS
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza
nelle Scuole
L’organizzazione della sicurezza secondo il D.Lgs. 81/08
AL DATORE DI LAVORO VENGONO ATTRIBUITI COMPITI DI REGIA E DI PROGRAMMAZIONE DELLA SICUREZZA IN AZIENDA,
ATTRAVERSO LA PREDISPOSIZIONE DI UNA RETE
ORGANIZZATIVA E GESTIONALE LA CUI RESPONSABILITÀ DEVE FARE CAPO DIRETTAMENTE AL VERTICE AZIENDALE.
E’ PREVISTA UNA “RETE AZIENDALE” DI SOGGETTI, NOMINATI DAL DATORE DI LAVORO, CHE ABBIANO NON SOLO COMPITI DI
ATTUAZIONE (DI LINEA) DELLE MISURE DI PREVENZIONE, MA ANCHE COMPITI CONSULTIVI (DI STAFF), CON L'INCARICO DI FORNIRGLI QUELLE NOZIONI TECNICHE CHE GLI CONSENTANO
DI AFFRONTARE CORRETTAMENTE GLI ADEMPIMENTI RELATIVI ALLA SICUREZZA.
SiRVeSS
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Le strategie per l’organizzazione e la gestione della prevenzione
nei luoghi di lavoro
1. Maggiore definizione del ruolo svolto dalle figure tradizionalmente indicate come
destinatari della norma
Datore di lavoro
Dirigenti e Preposti Lavoratori
2. Consolidamento delle figure/strutture che espressamente concorrono a proporre,
individuare e realizzare gli interventi necessari
S.P.P.
Medico Competente R.L.S.
3. Definizione di specifici momenti in cui
queste persone si confrontano sui temi della
prevenzione Riunione Periodica
di Sicurezza
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Gli obblighi del dirigente (nella normativa) sono del tutto identici a quelli del Datore di Lavoro; a parte la stesura del DVR e la nomina del RSPP (art. 18).
Nel particolare luogo di lavoro la delimitazione delle aree di competenza del dirigente è data dalla delega (art. 16).
La delega deve specificare (delimitare) gli ambiti di competenza (e quindi di responsabilità) del dirigente.
La delimitazione degli ambiti può essere “orizzontale”
(per materia/funzione), o “verticale” (per luogo fisico, stabilimento, reparto, ufficio, sezione, ecc,), oppure mista; può contenere un elemento temporale.
D.Lgs. 81/2008
SiRVeSSLa delega deve:
• essere data a persona con i requisiti adeguati alla funzione;
• essere scritta e avere data certa;
• attribuire effettivamente tutti i poteri di
organizzazione, gestione e controllo richiesti dalle funzioni delegate;
• attribuire l’autonomia di spesa (se e quando) necessaria;
• essere formalmente accettata.
D.Lgs. 81/2008
SiRVeSS• Collaboratore vicario
• DSGA
• Responsabili di sedi staccate
• Chiunque abbia anche limitata autonomia
organizzativa purchè definita da una delega con le caratteristiche di cui sopra.
E i referenti di plesso ? Il responsabile dell’ufficio tecnico?? I responsabili di laboratorio ???
Generalmente no, ma……. dipende dal contenuto della delega.
CHI È IL DIRIGENTE, NELLA
ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA?
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Per le norme prevenzionistiche (penali) la responsabilità del D.L. si somma a quella dei Dirigenti.
In assenza di chiara definizione degli ambiti di competenza o di deleghe “pagano” entrambi.
L’art. 299 del D.Lgs. 81/2008 riconosce il principio di effettività.
Esercizio di fatto di poteri direttivi
Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), d) e e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti.
Art. 299 del D.Lgs. 81/2008
SiRVeSSArt. 30 del D.Lgs. 81/2008: Modelli di organizzazione e di gestione
(non obbligatori)Modello di
organizzazione e di gestione adottato ed efficacemente attuato
a garanzia
dell’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi a:
rispetto di standard tecnico-strutturali di:
attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici
periodiche verifiche dell’applicazione e
dell’efficacia delle procedure adottate
acquisizione di documentazioni e
certificazioni obbligatorie di legge
attività di vigilanza in merito al rispetto delle
procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei
lavoratori
attività di informazione e formazione dei
lavoratori
attività di sorveglianza sanitaria attività di natura
organizzativa:
emergenze, PS, gestione appalti, consultazioni RLS attività di valutazione
dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e
protezione
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MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E DI GESTIONE: SCOPO
• Diminuire la probabilità del danno ai
lavoratori
• Esimere in caso di danno ai lavoratori la
responsabilità amministrativa delle
persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica
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Art. 30 del D.Lgs. 81/2008
Sono riconosciuti conformi all’art. 30 i modelli di organizzazione aziendale
secondo le Linee guida UNI INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 e il British Standard OHSAS 18001:2007
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Fasi del SGS
PIANIFICAZIONE E ORGANIZZAZIONE RIESAME E
MIGLIORAMENTO
POLITICA
MONITORAGGIO
ESAME INIZIALE
SENSIBILIZZAZIONE
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La metodologia P – D – C - A
• Plan: Stabilire gli obiettivi e i processi necessari ad ottenere i risultati in accordo con la politica SSL
dell’organizzazione.
• Do: Implementare i processi.
• Check: Sorvegliare e misurare i processi in confronto con la politica SSL, gli obiettivi, i requisiti legali, i
requisiti aggiuntivi e riportare i risultati.
• Act: Intraprendere azioni per migliorare
continuamente le prestazioni di Salute e Sicurezza sul Lavoro
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Una struttura organizzativa basata sull’integrazione delle
funzioni aziendali per lo
sviluppo di sinergie strategiche ed operative
costituisce la base
di qualsiasi sistema di gestione
“di qualità”
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Entro luglio 2015 le scuole produrranno il loro primo rapporto di autovalutazione con gli obiettivi di miglioramento
La scuola si autovaluta e diventa trasparente.
Il rapporto di autovalutazione dovrà essere reso pubblico entro luglio 2015.
Per la predisposizione del piano di miglioramento, le scuole potranno anche avvalersi dell'aiuto dell'INDIRE.
Alla fine del triennio (anno scolastico 2016/2017) le scuole diffonderanno i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi di miglioramento programmati.
La valutazione esterna: a partire dall'anno scolastico 2015/2016 nuclei di valutazione formati da ispettori
ministeriali ed esperti di settore visiteranno ogni anno fino ad un massimo del 10% di istituti.
RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE
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