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01IR134/G3 RELAZIONE GENERALE

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Academic year: 2022

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ANSELMO associati i Indice

1 PREMESSA ... 1

2 GLI INTERVENTI ... 1

2.1 Pericolosità e probabilità ... 2

2.2 La problematica presente ... 2

2.3 L’intervento a monte del concentrico ... 3

2.3.1 Lato Sud ... 4

2.3.2 Fotoinserimento dell’opera a lavori ultimati ... 6

2.4 L’intervento a valle del concentrico ... 7

2.4.1 I condizionamenti presenti nell’area ... 8

2.4.1.1 Le canalizzazioni scaricanti in Dora ... 8

2.4.1.2 I due collettori fognari ... 9

2.4.1.3 Le difficoltà di accesso e movimento ... 10

2.4.2 Lo sviluppo planimetrico del manufatto ... 11

2.4.3 La struttura del manufatto ... 13

2.4.4 Lavorazioni collaterali ... 15

2.4.5 Fotoinserimento dell’opera a lavori ultimati ... 16

2.5 Sequenza delle attività e modalità di esecuzione ... 17

2.5.1 Il lato ovest ... 17

2.5.2 Il lato Sud ... 18

2.5.3 Il lato Sud-Est ... 18

3 CRONOPROGRAMMA ... 18

4 QUADRO ECONOMICO ... 20

5 ELENCO DEGLI ELABORATI ... 21

6 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA INTERVENTO MONTE CONCENTRICO ... 22

7 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA INTERVENTO VALLE CONCENTRICO ... 26

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ANSELMO associati 1

1 PREMESSA

Il tronco di Dora Riparia da Oulx a Torino è stato oggetto di attenzione da parte dell’Autorità di bacino del Fiume Po che ha prodotto dapprima una indagine a titolo “Studio di fattibilità della sistemazione idraulica del Fiume Dora Riparia nel tratto da Oulx alla confluenza in Po” emesso nel 2003 che ha dato luogo

alla “Variante del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) –

Fiume Dora Riparia”, approvata con DPCM uscito su G.U. n. 77 del 2.04.2009 e quindi in vigore

dal giorno successivo.

L’attuazione delle previsioni contenute nella variante in tema di interventi a protezione delle aree urbanizzate allagabili dalla piena di riferimento si è accompagnata con l’attenzione volta al mantenimento delle aree di inondazione allo scopo di salvaguardare le possibilità di accumulo ai fini della riduzione del volume e del colmo della piena a valle (

1

).

Il progetto costituisce il primo lotto per la protezione del centro abitato dalla piena di riferimento attuando le previsioni del PAI e comprende la realizzazione, secondo il tracciato della Fascia B di progetto, di due interventi a protezione rispettivamente dell’area compresa tra la Via Fabbrica da Fer, a monte del concentrico, e l’area commerciale oltre il confine comunale in territorio di Chianocco, a valle del concentrico.

Gli interventi qui considerati sono stati oggetto di una progettazione preliminare da parte di AIPo (individuata dal codice progetto TO-E-1268) del luglio 2010, ma si inseriscono nell’ambito generale della protezione del centro abitato di Bussoleno impostata dal PAI e aggiornata dal citato Studio di fattibilità..

Lo studio effettuato in sede di progettazione preliminare ha chiaramente individuato i livelli attesi a fronte della portata di riferimento assunta conseguente all’evento con tempo di ritorno 200 anni (Elaborato 2).

Il progetto è stato oggetto di una prima riunione di conferenza dei servizi indetta dalla Regione Piemonte in data 21.11.2019 da cui sono derivate, in particolare, le osservazioni di AIPo (nota

2 GLI INTERVENTI

Seguendo la traccia del progetto preliminare sopra citato, gli interventi previsti proteggono due settori distinti denominati:

1) A monte concentrico, ossia la porzione di territorio compresa fra la Via Fabbrica da Fer e la sponda sinistra della Dora a partire dal rilevato del ponte stradale;

1) E’ ben noto che la capacità di convogliamento della maggioranze dei ponti in Torino è limitata a meno di 500 m3/s dal momento che le strutture, ad eccezione del Ponte Mosca del 1830, furono edificate tra la seconda metà del XIX ed i primi tre decenni del XX quando l’assetto della regione fluviale nella bassa valle era ancora assai diverso dall’attuale e il corso d’acqua si presentava ramificato fra ampie zone boschive anziché incanalato. Sull’argomento risultano esplicative della situazione al 1844 le cartografie allegate alla relazione del cosiddetto Riparto Pernigotti redatte per il Comune di Torino.

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2) A valle concentrico, ossia l’intera area commerciale in fregio al confine comunale e praticamente ricadente in territorio di Chianocco.

2.1 Pericolosità e probabilità

Il fattore di pericolo è costituito dalla sommersione per straripamento della Dora, come in parte avvenuto nel corso dell’evento dell’ottobre 2000, il cui livello è stato comunque inferiore al livello della piena di riferimento che secondo il PAI è conseguente all’evento con tempo di ritorno Tr = 200 anni, ovvero l’evento che ha una probabilità annua accadimento pari al 5 per mille. A questo proposito è sempre utile fare riferimento a due termini di paragone:

- La probabilità annua di accadimento dell’evento di riferimento è pari al 5 per mille; la probabilità annua di un incidente domestico in Italia (2) risulta del 4.6%, quindi quasi dieci volte superiore;

- La probabilità di accadimento dell’evento di riferimento in argomento nell’arco della vita attesa alla nascita (dati ISTAT 2015 arrotondati) degli abitanti della regione Piemonte (tra 80-85 anni rispettivamente per maschi e femmine) risulta (3) pari al 34% circa;

In conclusione si intende richiamare l’attenzione al fatto che, se la probabilità annua di accadimento dell’evento di riferimento è bassa rispetto ad eventi tipici, la probabilità di assistere all’evento di riferimento nell’arco di una vita è sorprendentemente elevato, quindi non dovrebbe più trovare spazio l’espressione ricorrente ad ogni evento secondo cui “non si è mai visto niente di simile”.

2.2 La problematica presente

Il principale fattore condizionante in entrambi i settori di intervento è la scarsità di spazio per la collocazione del manufatto di protezione, inizialmente pensato quale arginatura di contenimento del livello della piena a protezione di aree produittive.

Il secondo fattore, a fronte della tipologia proposta, è l’assenza di materiali a basso costo idonei a creare una struttura di contenimento necessariamente impermeabile. La tipologia tipica dell’argine prevede l’impiego di materiali con granulometria fine posti in opera e

2 ) Dati ISTAT forniscono 2.800.000 infortuni su una popolazione di 60.500.000 abitanti.

3 ) La relazione è

H = − − 1 ( 1 p )

n

ed equivale al concetto originariamente noto, nella letteratura idrologica, col termine di “rischio idraulico” (KITE, 1977), che oggi il termine “pericolosità” ha sostituito. Quindi, data la probabilità di accadimento p = 1/Tr = 1/200 = 0.005 si avrà

1-(1-0.005)80 < H < 1-(1-0.005)85 0.330 < H < 0.347

ovvero la probabilità di osservare, nell’arco di una vita, l’evento con tempo di ritorno Tr = 200 anni, ossia l’evento nei cui confronti il PAI tende a mettere “al sicuro”, è dell’ordine del 33.8 %.

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ANSELMO associati 3 contestualmente compattati, oppure una struttura comprendente un setto centrale in argilla compatta che ne garantisca l’impermeabilità.

Il terzo fattore è dato dalla rituale scarsità di fondi per la manutenzione. Il manufatto arginale tradizionale deve essere mantenuto esente dall’insediamento di vegetazione, quindi sottoposto a interventi periodici, che devono essere estesi anche all’eliminazione delle tane di animali terricoli. L’esperienza dimostra che l’attività di una volpe può inficiare, nel giro di pochi minuti, l’impegno finanziario faticosamente ottenuto per la realizzazione della protezione.

Pertanto, preso atto di quanto sopra elencato, è stata proposta la tipologia che consiste in una struttura muraria di limitatissimo ingombro il cui impatto visivo è mitigato da un rivestimento in pietre di Luserna e l’impatto ambientale è migliorato mediante l’impianto a tratti di arbusti lungo il lato esterno.

A margine degli argomenti sopra riferiti, è necessario segnalare il disordine presente nell’assetto catastale in cui si rileva:

a) Lo sviluppo della linea di sponda di fatto entro il terreno demaniale in sponda sinistra a valle del ponte realizzato come variante della S.S. 25 a miglioramento della viabilità ordinaria in alternativa alla realizzazione dell’autostrada. La CTR regionale (ripresa 1991

?) contiene il manufatto e la sponda sinistra presenta l’assetto attuale in allineamento con la spalla sinsitra del ponte. Tuttavia, il manufatto di attraversamento ed i rilevati di accesso non sono mai stati accatastati né i mappali interessati sono stati frazionati;

b) Il mancato accatastamento del sedime occupato dal canale industriale in territorio di Chianocco lungo il lato Nord dell’area commerciale. Il sedime del detto canale risulta individuabile nel contiguo foglio di Bussoleno (anche se classato come “pascolo”), ma non più nel foglio di Chianocco in base al quale risulterebbe appartenere al mappale 702, a sua volta però frazionato in una serie di subalterni non identicabili perché classati con l’indicazione provvisoria “F/”.

L’argomeno non è marginale in quanto costituisce una limitazione nell’assegnazione dei valori del terreno occupato dal nuovo manufatto; resta da decidere se convenga assumere l’onere del frazionamento del mappale 702 di Chianocco nell’ambito del progetto. Più complessa la situazione dell’accolonnamento a vantaggio del mappale 392 di Bussoleno, che comporta la ridelimitazione dell’alveo, operazione attualmente impraticabile per un vuoto normativo.

L’operazione comporterebbe di conseguenza anche l’accatastamento del rilevato stradale ed il frazionamento dei terreni interessati.

2.3 L’intervento a monte del concentrico

L’intervento ha lo scopo di proteggere il piazzale dell’area artigianale e contestualmente evitare la possibilità, attraverso il cancello di accesso al piazzale, di intrusione dell’acqua sulla viabilità ordinaria di Via Fabbrica da Fer che, in discesa, porta verso il concentrico. A rigore si potrebbe

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osservare che tutto il piazzale è superiore alla quota di riferimento della piena, ma si intende poter disporre di un franco. L’intervento si colloca in adiacenza con i manufatti di pertinenza della centrale idroelettrica denominata Bussoleno 2 proposta da Barsine srl di cui è stato acquisito il progetto. Pertanto l’argine proposto si intesta all’estremo orientale con il nuovo muro perimetrale della centrale in corrispondenza del cancello di accesso. Le quote del coronamento previste nel progetto della centrale sono 440.50 m a fronte di un livello di 440.10 alla sezione 90.

2.3.1 LATO SUD

Nel tratto indicato con ac in planimetria (Tavola 2), l’argine pertanto si innesta nel rilevato di accesso al ponte sulla Dora e prosegue lungo il percorso dell’attuale recinzione del piazzale in argomento sottoforma del semplice elemento in elevazione data la mancanza di spazio utile verso fiume per il reinterro. Un rivestimento in blocchetti di pietre di Luserna lato fiume garantisce il maschetamento dell’opera. Come si vedrà nel caso del tronco terminale dell’intervento a valle, si ritiene utile non intervenire in modo invasivo al fine di non abbattere completamente la vegetazione, anche di alto fusto ivi presente con evidente funzione di consolidamento della sponda. In merito, corre l’obbligo di segnalare che il primo tronco di argine si sviluppa su un terreno che risulta sovrapposto al sedime demaniale individuato con la linea continua blu nella Tavola 2.

La tenuta della struttura è garantita dalla palancolata (si veda Figura 2-1) infissa a profondità dell’ordine di due metri, compatibilmente con la natura del materiale incontrato.

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ANSELMO associati 5 Figura 2-1 – Tipologia della struttura dell’argine nel tratto AC (lato Sud dell’intervento a monte concentrico) nel tratto ricadente nella proprietà privata, mentre, nel mappale intestato al demanio, la linea di difesa viene arretrata di 2 m circa dal ciglio nel tratto dove l’attuale recinzione coincide con lo stesso.

Lungo tutto lo sviluppo del nuovo argine viene ripristinata, alla quota attuale, la recinzione in rete metallica fissata a idonei montanti infissi nella muratura dell’argine.

L’arginatura in progetto termina in corrispondenza del punto c presso un cancello, in quanto è previsto il prolungamento della difesa in sponda sinistra del canale industriale nel progetto di una mini-centrale idroelettrica proposta dalla Barsine s.r.l.

Figura 2-2 – Estratto dal progetto della centrale proposta da Barsine s.r.l. – Rilievo dello stato di fatto a fronte dell’argine previsto in progetto (linea rossa) e dell’argine proponibile nell’ambito del progetto della Barsine s.r.l. che già contiene un tronco di muro (linea in magenta) a quota 444.50 m. s.l.m.

AIPo chiede di arretrare per quanto possibile la struttura muraria in modo da allontanare il piede e la fondazione dal ciglio superiore di spondaal fine di rispettare le distanze previste dal comma 6 dell’art. 96 del RD 523/1904 secondo quando precisato dalla sentenza della Corte di Cassazione del 24.10.1960. In pratica, il nuovo manufatto di contenimento dovrebbe essere collocato a 4 m dal ciglio.

Si fa presente quanto segue:

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a) non risulta possibile prendere contatto con la proprietà in quanto l’attività esercitata nell’area è in procedura di fallimento;

b) la distanza dello spigolo Sud-Est del l’edificio si trova a poco più di 5 m dal ciglio della sponda e l’arretramento di legge porterebbe a inibire il passaggio intorno all’edificio;

c) il terreno adibito a pertinenza dell’edificio ed utilizzato come parcheggio e deposito, è regolarmente pavimentato con autobloccanti.

Figura 2-3 – Panoramica del piazzale ricavato sul terreno in parte demaniale utilizzato come pertinenza del capannone

In conclusione, si propone di realizzare il nuovo manufatto:

A) in asse con l’esistente recinzione nell’ambito del terreno privato, quindi in fregio al ciglio della sponda;

B) ad almeno 2 m dal ciglio per tutta la restante estensione del percorso; in tale maniera, si garantisce una striscia di manovra per eventuali interventi di manutenzione delle sponde.

In tale senso sono allestiti gli elaborati grafici.

2.3.2 FOTOINSERIMENTO DELL’OPERA A LAVORI ULTIMATI

L’immagine sottostante mostra il fotoinserimento dell’opera di arginatura a monte del concentrico a lavori ultimati vista dal ponte stradale.

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ANSELMO associati 7 Figura 2-4 – Fotoinserimento dell’arginatura a monte del concentrico con vista dal ponte.

2.4 L’intervento a valle del concentrico

La tipologia del manufatto di protezione, come detto, è costituito da una struttura muraria come illustrato nella Figura 2-5.

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Figura 2-5 – Indicazione schematica della tipologia proposta per il manufatto di contenimento e protezione.

2.4.1 I CONDIZIONAMENTI PRESENTI NELL’AREA

L’intervento a valle del concentrico presenta una serie di problemi conseguenti alla preesistente urbanizzazione risalente all’ex-cotonificio, i cui edifici sono stati pesantemente rimaneggiati con demolizioni e aggiunte.

2.4.1.1 Le canalizzazioni scaricanti in Dora

Sono stati presi in considerazione i due sbocchi di canalizzazioni provenienti dall’interno dell’area presenti nel tratto di arginatura considerato, precisamente nei punti L ed U della planimetria nella Tavola 3. In particolare, la canalizzazione che sbocca in U convoglia acque provenienti dal territorio di Chianocco, che sotto passano la strada statale, sovrappassano il canale, quindi si introducono nel tronco finale attraverso una bocca ristretta (fotografia in Figura 6-20 del paragrafo 6). Mediante livellazione si è accertato che il livello della piena di riferimento, assunto nella progettazione, non emergerebbe da detta bocca, quindi non appare necessario predisporre una chiavica di controllo all’imbocco (già controllato da griglione, Figura 6-18 del paragrafo 6).

Discorso analogo vale per l’altro condotto, che attraversa tutta l’area commerciale fino al canale industriale.

Non si può escludere, anche per le scarse informazioni desumibili dagli attuali occupanti il settore artigianale dell’area, la presenza di scarichi privati entro i due collettori che potrebbero

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ANSELMO associati 9 essere interessati per rigurgito in caso di piena dell’ordine di grandezza della piena di riferimento.

Discorso simile vale per la presenza eventuale di scarichi privati in Dora che dovranno essere chiusi con valvola di non ritorno al momento del rinvenimento durante le operazioni di scavo del taglione dell’argine.

2.4.1.2 I due collettori fognari

Infine, sono presenti due tronchi di rete fognaria:

a) un importante collettore misto proveniente da Chianocco e Bussoleno con sfioratore in Dora, gestito da SMAT che ha attuato la trasformazione dell’attraversamento della Dora da pompaggio a sifone;

b) un piccolo collettore in pressione di acque nere, gestito da ACEA e proveniente dalla stazione di pompaggio denominata Vernetto, che afferiscono al collettore SMAT. Il percorso lungo la sponda di questo condotto in pressione è stato recepito dal disegno di progetto del sifone SMAT, mentre la cartografia disponibile presso l’ufficio cartografico SMAT indica la condotta all’interno dell’area commerciale. SMAT ha fornito il progetto della trasformazione dell’impianto di pompaggio in sifone.

La presenza della fognatura mista con relativo scaricatore di piena in Dora (in realtà, lo scaricatore risulta spesso impropriamente in funzione, donde il progetto SMAT di trasformare la stazione di pompaggio in sifone) rappresenta un condizionamento serio perché il detto scaricatore costituisce una via di potenziale intrusione delle acque della Dora entro l’area che si intende proteggere. AIPo si é espresso in senso negativo ad accogliere la fognatura e accessori all’interno dell’area protetta; al fine di recepire ciò, l’arginatura lungo il lato Ovest dell’area commerciale viene costruita all’interno dell’area in parola con una serie di situazioni conflittuali, risolte con l’accordo della proprietà interessata:

1) l’attuale muro di recinzione che, come detto, si sviluppa pressoché in asse con il sottostante condotto fognario viene demolito per fare spazio all’argine;

2) il previsto muro (tipologia di Figura 2-5), viene collocato arretrato tenendo conto dei vincoli presenti nell’area: larghezza del cancello di accesso all’Unieuro, dimensioni della vasca antincendio interrata. L’impianto di illuminazione presente lungo l’attuale muro e l’impianto idrico antincendio vengono rimossi e spostati. Il filare di alberi pluridecennali deve essere eliminato in gran parte;

3) l’accesso agli impianti SMAT (4), tenendo conto dei vincoli di portata della passrella privata esistente sul canale, viene garantito attraverso:

4) Al momento, SMAT accede alla stazione di pompaggio entrando nell’area Unieuro fino all’angolo Sud-Ovest della recinzione dove si trova un cancello che, aperto sul lato Sud della recinzione, permette, con qualche fatica, al mezzo di uscire a pochi metri dalla detta stazione.

L’accesso è indispensabile

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a. l’ingresso nell’area commerciale dalla strada statale;

b. l’uscita, attraverso il cancello ivi presente, sulla striscia di terreno compresa fra la recinzione Nord ed il canale;

c. il percorso lungo la detta striscia che catastalmente risulta attribuita all’area commerciale e paradossalmente comprende anche il canale industriale;

d. il percorso interamente su terreno agricolo sede di coltivazioni lungo il lato Ovest della recinzione.

La realizzazione dell’argine intorno all’area commerciale chiude, in particolare, l’apertura nell’angolo Sud-Ovest costituita dal cancello che permette a SMAT di accedere alla testa del sifone. La detta aprtura in realtà costituisce il settore più depresso del pizzale e permette di evacuare le acque meteoriche che si raccolgono nel piazzale stesso. Si richiede pertanto l’allestimento di un sistema di raccolta e di convogliamento. Nel progetto si prevede di predisporre un condotto Ø315 sboccante nel condotto fognario SMAT alla quota 425.38 m s.l.m. (alla stessa quota è previsto nel progetto SMAT il foro di sbocco della fognatura nera ACEA) e dotato di valvola di non-ritorno. In tal modo si garantisce l’evacuazione delle acque meteoriche, ma si impedisce il rigurgito delle acque di Dora nel caso di piena.

Preso atto di ciò, tenuto conto dell’accordo verbalmente stipulato con la proprietà dell’area che acconsente alla demolizione del muro di recinzione e all’abbattimento del filare di alberi nonché consentire il passaggio dei mezzi SMAT fino al citato cancello esistente presso l’ingresso dell’area commerciale, si propone di:

a) non includere l’asse fognario nell’area difesa, quindi all’interno del proposto limite di Fascia B di progetto del PAI, rispettando quanto desiderato da AIPo;

b) arretrare il più possibile il muro nei confronti del condotto fognario SMAT cercando di mantenere una minima fascia di rispetto, salvaguardando lato area commerciale l’attuale impianto di illuminazione e striscia asfaltata, andando però a rimuovere e ripristinare l’attuale rete antincedio ed l’impianto antintrusione.

2.4.1.3 Le difficoltà di accesso e movimento

La difficoltà di accesso influenza in modo particolare il taglio e l’allontanamento dei pochi alberi d’alto fusto che risulta opportuno rimuovere almeno per due motivi:

a) Rendere possibile la realizzazione dell’argine;

b) Migliorare la stabilità del ciglio della sponda in presenza di individui fortemente inclinati verso l’alveo.

Le citate difficoltà riguardano in particolare la necessità di impiegare non solo il cestello, ma soprattutto una gru autocarrata per la rimozione del tronco di grandi dimensione nell’impossibilità di depezzare sul posto.

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ANSELMO associati 11

2.4.2 LO SVILUPPO PLANIMETRICO DEL MANUFATTO

Preso atto dei condizionamenti sopra esposti e tenuto conto delle osservazioni degli interessati, si è provveduto a redigere il progetto come illustrato:

a) Nella planimetria costituente la Tavola 3;

b) Nel profilo longitudinale che mostra l’andamento del manufatto a fronte del livello della piena di riferimento (Tavola 5);

c) I particolari costruttivi (Tavola 6).

La planimetria permette di comprendere lo sviluppo del manufatto che:

1) parte dall’innesto nel rilevato arginale corrente lungo il canale che alimenta la centrale idroelettrica posta poco più a valle. L’altezza iniziale è, rispetto al piano campagna, di circa 0.50 m quindi permette la realizzazione agevole di uno scavalco carrabile per tutta la larghezza della striscia di terreno compresa fra la recinzione Nord dell’area commerciale ed il canale stesso. Merita segnalare che la striscia in parola non risulta correttamente accatastata in quanto non risulta accatastato il canale industriale (!) in territorio di Chianocco, mentre ciò risulta in territorio di Bussoleno.

2) si sviluppa lungo il lato Est della recinzione previa demolizione del muro in pannelli prefabbricati esistente e contestuale collocazione del nuovo manufatto in posizione traslata di qualche m verso Est con relativa occupazione a carico del mappale 702 di Chianocco. Lo scopo della traslazione è garantire una minimia striscia di rispetto con la condotta SMAT al fine di permetterne l’eventuale rifacimento. L’attuale pozzetto presente è raggiungibile per mezzo di un condotto che inclinato potrebbe successivamente essere ricostruito e sopraelevato oltre il livello della piena di riferimento (5). Si segnala la presenza del tirante di un palo telefonico, che potrebbe interferire con le lavorazioni (foto 7-4 del paragrafo 7).

3) il profilo esposto nella Tavola 5 mostra che grossomodo viene mantenuta la quota attuale della recinzione per motivi di sicurezza procedendo a innestare, sull’elemento in elevazione dell’argine, pannelli recuperati dalla demolizione fino a raggiungere la quota utile. Il citato profilo infatti mostra:

a. il coronamento dell’argine come richiesto dalla norma del metro di franco sulla quota della piena (linea rossa continua);

b. il coronamento del muro finito (tratteggio rosa, eventualmente sporgente dalla linea rossa che rappresenta il coronamento teorico dell’argine) mediante sovrapposizione di elementi di pannello.

5) La quota della piena desumibile dalla sezione 100 del modello idraulico risulta 429.34 m s.l.m a fronte di un terreno a quota 429 circa; quindi si tratta di portare l’imbocco del pozzetto di poco più di un metro sopra il piano campagna entro la porzione di terreno destinata a verde.

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Il profilo citato porta anche indicazioni delle quote del piano di fondazione del nuovo manufatto (linea rossa inferiore).

4) in corrispondenza dell’angolo Sud-Ovest (punto G, in planimetria), l’andamento dell’argine si mantiene all’interno della proprietà dell’area commerciale per garantire una maggiore manovrabilità attorno alla testa del sifone SMAT. Il particolare di quanto affermato è mostrato nella fotografia Figura 7-6 dell’allegato fotografico (paragrafo 7).

5) lungo il lato Sud, il manufatto rientra in posizione tale da aderire alla recinzione in pannelli prefabbricati del settore Unieuro dell’area commerciale (punto H in planimetria). I pali dell’illuminazione saranno rimossi dalla base e staffati al nuovo muro d’argine. Si è convenuto con la proprietà di non realizzare alcun mascheramento esterno con terreno di riporto al fine di garantire la sicurezza contro le intrusioni (infatti, già ora il tratto di perimetro in argomento è oggetto di sorveglianza con telecamere).

Nel tratto in oggetto è necessario procedere alla rimozione del tronco di fognatura nera in pressione che risulta in gestione ad ACEA ed il cui percorso lungo la sponda è stato appreso dal disegno di progetto del sifone SMAT, mentre la cartografia disponibile presso l’ufficio cartografico SMAT indica la condotta all’interno dell’area commerciale. Il tracciato dell’argine prosegue in aderenza al muro di recinzione fino all’estremo orientale dello stesso, dove si trova un cancello di cui è stata richiesta la conservazione (si veda la fotografia di Figura 2-9 dell’allegato fotografico). Pertanto, da questo punto in poi (punto I, in planimetria), l’argine si discosta dal filo dei fabbricati, che qui sono gli edifici storici del cotonificio. Il vano compreso fra argine e recinzione verrà riempito con ghiaia pulita e, in testa, sarà colato cemento a creare un tampone di almeno 20 cm di spessore fino a superare la copertina del nuovo muro. AIPo nella citata nota del parere preliminare, suggerisce di prendere in esame la possibilità di realizzare la nuova struttura “sulla traccia planimetrica del muro di cinta”. L’alternativa era stata esaminata, a suo tempo, e scartata seguendo il criterio di mantenere l’opera pubblica di contenimento separata da analoghi manufatti privati, ovvero di non addossare ad una struttura privata un ruolo di struttura pubblica.

6) Nel punto individuato con L in planimetria, l’argine attraversa l’alveo di un colatore (scaricatore della centrale idroelettrica) e la struttura si riduce al semplice muro in elevazione, immorsato nella soletta in c.a. costituente la copertura del detto colatore.

L’argine diventa in pratica un parapetto.

7) In corrispondenza dello scaricatore in parola, si trova un varco fra gli edifici (si veda la Figura 7-11 del paragrafo 7) che rappresenta una via di accesso al cantiere e permette di stabilire, su un’area delimitata e protetta contro le intrusioni, il deposito del cantiere (baraccamenti di servizio; deposito materiali e ricovero macchine). L’area è accessibile

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ANSELMO associati 13 dall’interno dell’area commerciale utilizzando l’ingresso orientale in modo da non interferire con il parcheggio del centro commerciale né con l’accesso al magazzino.

8) A valle dello scaricatore, l’argine riassume la configurazione di progetto, si discosta dai fabbricati, supera un varco chiuso da cancello, si addossa al filo esterno di un’area coperta da tettoia (tratto QR). Il tracciato prosegue in aderenza ai fabbricati storici nel tratto indicato con RS. Il tratto ST rende intercluso uno spazio compreso fra i fabbricati, di cui sarà necessario concordare il destino L’argine chiude contro il muro esistente nel punto V in fregio allo sbocco del colatore proveniente dalla strada per Chianocco. Merita segnalare che:

a. Nel tratto in aderenza al fabbricato esistente di recente costruzione (fotografia in Figura 7-16 del paragrafo 7), allo scopo di impedire ammaloramenti della muratura si propone di intervenire preventivamente con intonaco impermeabilizzante, posa di uno strato di polistirene estruso in pannelli, riempimento del vano residuo con ghiaia e intasamento finale con calcestruzzo per uno spessore di almeno 20 cm. L’intasamento deve superare la quota della copertina dell’argine allo scopo di impedire ristagni di acqua. In questo tratto è anche presente una finestra, che sarà coperta dall’argine;

b. Lo spazio intercluso dal tratto di argine individuato come ST sarà, in accordo con i proprietari dei fabbricati confinanti, riempito con un volume di ghiaia la cui superficie sarà sigillata con telo impermeabile e getto di calcestruzzo con rete elettrosaldata. La superficie dovrà essere inclinata verso l’argine al fine di impedire infiltrazioni e accumuli d’acqua soprattutto in fase di scioglimento della neve.

9) L’argine riparte dallo spigolo Sud-Est del fabbricato storico e prosegue lungo la sponda a proteggere il piazzale della Cava San Basilio fino a svoltare verso Nord in modo da chiudere contro l’ultima sezione in buone condizioni del muro lato fiume del canale scaricatore della centrale idroelettrica. Il tracciato così individuato, in accordo con la proprietà, lascia verso valle una porzione di terreno reliquato a forma triangolare attualmente ingombro di materiali abbandonati. Così come materiali di risulta si trovano lungo l’asse dell’argine previsto (fotografia in Figura 7-21 del paragrafo 7), che dovranno essere rimossi eventualmente in accordo con la proprietà per il recupero dei materiali utili.

2.4.3 LA STRUTTURA DEL MANUFATTO

La tipologia di manufatto proposta:

1) risolve il problema della rapidità di esecuzione imposto dalla necessità di operare in aree aperte al pubblico o comunque utilizzate pesantemente dalla proprietà;

2) offre una ragionevole garanzia contro il sifonamento;

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3) non si differenzia in maniera sostanziale dalle tipologie di recinzione attualmente presenti per quanto riguarda l’aspetto visivo. Per migliorare l’estetica della struttura arginale è previsto il rivestimento con pietre di Luserna e una particolare lavorazione permette di rendere invisibili le fughe verticali fra pannelli prefabbricati contigui costituenti l’opera;

4) permette la realizzazione dell’opera senza alterare in maniera significativa la vegetazione ripariale.

Il manufatto è costituito da:

1) Un corpo funzionale realizzato con:

a) Fondazione in c.a. dello spessore di 0.50 m dotata di taglione lungo il bordo lato fiume approfondito almeno per un metro, compatibilmente con il rinvenimento di trovanti o massi di cava disposti lungo la sponda. Il taglione è realizzato previa apertura di trincea larga poco più di 0.30 m con miniescavatore montante benna per apertura di scavo per cavidotti, posa dell’armatura e getto contro terra. La fondazione prevede ferri di ripresa per l’ancoraggio della parte in elevazione;

b) Parte in elevazione costituita da muretto realizzato con bilastre prefabbricate già contenenti l’armatura di calcolo e vincolate ai ferri di ripresa previsti nella fondazione. In corrispondenza dei giunti strutturali e ogni 10 m corrispondenti alla ripresa di getto si collocano elementi scatolari che emulano i water-stop. Lungo il filo esterno del elemento in elevazione, secondo la linea di contatto con la fondazione, verrà collocato un cordone di mastice bentonico;

c) Copertina terminale ed inserimento, dove serve, della recinzione dell’area commerciale la cui quota deve essere mantenuta per ovvi motivi di sicurezza contro le intrusioni;

d) Ripristino delle quote del piano campagna con riporto di terreno ed impianto, a interasse di un metro, di una fila di individui di Crataegus monogyna (biancospino), Berberis Vulgaris (crespina) o specie equivalenti purché spinose eventualmente intervallate con Ligustrum vulgare (ligustro). La barriera di piante fortemente spinose, a regime, dovrebbe aiutare a risolvere il pericolo di intrusione. Gli arbusti saranno messi a dimora con zolla e dotati di protezione (shelter) e striscia di materiale pacciamante a protezione contro la crescita di erbe infestanti. Dato l’interesse per un rapido e regolare accrescimento, si prevede l’approntamento di un’ala gocciolante lungo tutto il lato Ovest con noleggio di pompa in modo da poter irrigare dopo la mesa a dimora. La pompa sarà direttamente alimentata dal canale previo accordo con la società idroelettrica. Le esigenze dell’impianto inducono a ritenere che l’intervento lungo il lato Ovest debba essere realizzato per primo, a meno che i lavori siano affidati nella stagione calda che potrebbe essere

(19)

ANSELMO associati 15 incompatibile con la lavorazione prevista; in tal caso, si potrebbe iniziare il lavoro con l’intervento a monte concentrico.

2.4.4 LAVORAZIONI COLLATERALI

Ai fini del completamento dell’arginatura e degli impianti tecnologici si rende necessario compiere le seguenti lavorazioni collaterali:

a) allargamento del cancello presso l’ingresso dell’area commerciale da impiegarsi per l’accesso alla futura pista SMAT lungo il canale, provvedendo all’adeguamento della cinta muraria esistente consistente nella rimozione di alcuni pannelli prefabbricati e ricondizionamento della cancellata metallica;

b) spostamento della rete antincendio costituita da due indranti e condotta interrata lungo il lato ovest dell’area commerciale. Gli idranti andranno ricollocati in corrispondenza della nuova arginatura. ,mentre la condotta verrà fatta correre in fregio;

c) adeguamento dell’impianto di allerme, comportante la rilocalizzazione dei sensori perimetrali anti-intrusione e conseguente rivisitazione dell’impianto;

d) ridimensionamento della recinzione metallica presente a lato del cancello sul fianco dell’Unieuro, comportante l’accorciamento del reticolato metallico e lo staffaggio alla nuova arginatura;

e) dismissione dell’attuale fognatura nera in pressione corrente lungo la sponda della Dora Riparia. Il ripristino sarà a carico della società gestore ACEA, specificando che lo scarico andrà effettuato nel collettore SMAT presso la stazione di pompaggio, nonché a monte dello sfioratore;

f) predisposizione dello scarico della rete fognaria bianca del piazzale retrostante l’Unieuro: l’intervento di intercettazione e distribuzione delle acque piovane all’interno del piazzale sarà a carico della Proprietà, mentre si interviene realizzando il collettore che recapita nel collettore SMAT a valle dello sfioratore dotato di valvola di non ritorno al fine di scongiurare il rigurgito in caso di piena della Dora Riparia (che determinerebbe l’allagamento del piazzale). L’allacciamento con il collettore predisposto potrà avvenire nel pozzetto che verrà ubicato in fregio alla nuova arginatura all’interno della Proprietà;

g) dismissione della llnea elettrica aerea al servizio presumibilmente della stazione di pompaggio SMAT corrente lungo il lato Ovest dell’area commerciale e relativo interramento facendola passare accostata alla nuova arginatura;

h) realizzazione della pista di accesso alla stazione di pompaggio SMAT mediante la realizzazione di una strada in mac-a-dam della larghezza di 2.80 m a partire dal cancello allargato del punto a) e corrente lungo il perimetro esterno dell’arginatura in progetto per uno sviluppo complessivo di circa 225 m.

(20)

2.4.5 FOTOINSERIMENTO DELL’OPERA A LAVORI ULTIMATI

Le immagini sottostanti mostrano il fotoinserimento dell’opera di arginatura a valle del concentrico a lavori ultimati.

Figura 2-6 – Fotoinserimento dell’arginatura a valle del concentrico con vista dal prato nel tratto in cui l’argine è mascherato da un filare di arbusti.

(21)

ANSELMO associati 17 Figura 2-7 – Fotoinserimento dell’arginatura a valle del concentrico con vista dalla sponda opposta della Dora Riparia nel tratto in cui l’argine è ricoperto dal rilevato mascharato da un filare di arbusti.

2.5 Sequenza delle attività e modalità di esecuzione

Preso atto dei condizionamenti sensibili sopra esposti, si prevede di sviluppare i lavori secondo lo schema seguente.

2.5.1 IL LATO OVEST

Dimissione della linea elettrica aerea e tracciamento della pista di cantiere. Abbattimento del filare di alberi lungo la cinta muraria e successiva demolizione del muro di recinzione con il recupero dei pannelli e dei montanti, per quanto possibile. L’operazione verrà condotta dall’esterno, senza interferire con le attività del centro commerciale.

L’argine verrà realizzato partendo dall’area dell’impianto SMAT, ossia dal punto indicato con H in planimetria e risalendo verso Nord lungo la pista di servizio, completando la realizzazione con l’impianto delle specie vegetali previste, a mano a mano che procede la realizzazione del muro.

A lavori completati, avendo raggiunto il punto B, si completa il tratto BA di argine e si realizza lo scavalco con in terra ripristinando così la continuità fra terreni e striscia compresa fra recinzione e cannale industriale.

(22)

A questo punto risulta possibile realizzare la pista di cantiere in mac-a-dam a servizio della SMAT.

2.5.2 IL LATO SUD

Il primo tronco dell’argine lungo il lato Sud può essere realizzato a partire dalla stazione di pompaggio SMAT. I materiali saranno comunque portati principalmente a partire dal deposito retrostante il punto L, come sopra descritto. Dall’area di deposito sarà possibile accedere al tronco orientale dell’argine lungo il lato Sud.

2.5.3 IL LATO SUD-EST

Il lato individuato come Sud-Est protegge l’area a piazzale delle Cave San Basilio. A partire dal vertice Sud-Est del fabbricato (punto W nella Tavola 5), si procede allo smontaggio del cumulo di materiali litoidi di risulta dall’attività di cava e si realizza l’ergine sotto forma del semplice muro in elevazione, anche per mancanza di spazio e per impossibilità di accesso dal lato fiume.

L’intervento completo implicherebbe infatti la rimozione della vegetazione costituita anche da individui di alto fusto che, al momento, hanno una utile e definitiva funzione di consolidamento della sponda.

L’argine, quindi piega, come indicato nella Tavola 3, verso Nord, attraversa il piazzale lasciando sulla destra un reliquato a forma triangolare, e chiude contro il muro lato fiume del canale della centrale. Il punto di chiusura (Z) è stato fissato perché sezione terminale del tratto di muro in buone condizioni.

3 CRONOPROGRAMMA

Le esigenze dell’impianto di specie arbustive e dell’idrosemina lungo il lato Ovest dell’intervento a valle concentrico indurrebbero ad iniziare le operazioni con questi lavori, a meno che l’affidamento avvenga a fine primavera per cui i lavori vengano conclusi in piena estate con evidente aggravio per la cura. L’intervento minimizza i danni al terreno agricolo se effettuato a fine inverno o in autunno, una volta effettuato l’ultimo taglio di erba. In tal caso si propone di iniziare con l’intervento a monte concentrico e proseguire di conseguenza.

Per ragioni logistiche conviene, nell’intervento a valle concentrico, iniziare dal Lato Ovest in modo da ridurre al minimo il disturbo arrecato all’area commerciale.

La sequenza sopra accennata viene pertanto assunta nell’esposizione delle fasi del cronoprogramma dando per scontato che alcune operazioni, quali il decespugliamento e il taglio degli alberi, possano essere effettuate contemporaneamente alle lavorazioni di natura tipicamente edilizia.

(23)

ANSELMO associati 19 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 110 115 120 125 130 135 140 145 150 155 160 165 170 175 180

AC Allestimento cantiere - Decespugliamento e rimozione ostacoli

AC Scavo ed infissione palancole AC muro in elevazione

CD scavo e getto

AD opere completamento e ripristini

AI allestimento cantiere, recupero impianti illuminazione, demolizione & recupero pannelli BH scavo fondazione, taglione

BH getto muro di argine

BH opere complementari (ripristino quota recinzione), reinterro

BH riporto terreno

BH opere a verde: impianto, idrosemina, irrigazione AB chiusura varco e scavalco

HJ scavo e getto muro argine JO decespugliamento

JO preparazione terreno, scavo, taglione, posa bilastre, getto

JO opere di completamento e ripristino PX decespugliamento, taglio alberi PX scavo, taglione, getto argine PX ripristini

OP parapetto e rimozione cantiere

AACC allestimento cantiere, rimozione detriti, preparazione terreno, decespugliamento e taglio AACC scavo, taglione e getto muro argine

AACC ripristini

CCDD scavo, taglione, getto argine AADD ripristini e rimozione cantiere

imprevisti

Settimane di calendario 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 Attività

cod

Intervento a monte concentrico

Intervento a valle concentrico

(24)

4 QUADRO ECONOMICO

A)

A1 € 682 557.13

A2 € 7 016.21

€ 689 573.34

B)

B1 € 0.00

B2 € 0.00

B2.1 Indagini geologico-geotecniche ed ambientali € 0.00

B2.2 Indagini archeologiche (incarico aggiuntivo in esecuzione) € 0.00

B3 € 5 000.00

B4 € 10 000.00

B5 € 0.00

B6 € 65 264.27

B6.1 Fondo incentivo art. 133 del D.lgs. 50/2019 € 8 826.54

B6.2 Indagini topografiche, rilievi, Progettazione Definitiva, Esecutiva e

Sicurezza in fase di progettazione € 27 283.88

B6.3 Relazione paesaggistica ed ambientale € 5 000.00

B6.4 Direzione lavori, contabilità € 20 000.00

B6.5 Incarico professionale per procedure espropriative € 3 000.00

B6.6 Relazione archeologica € 1 153.85

€ 0.00

B7.1 Attività tecniche accessorie € 0.00

B8 € 7 000.00

B9 € 1 000.00

€ 5 000.00

B10.1 Prove di collaudo comprese IVA ed oneri € 0.00

B10.2 Incarico di collaudo compreso IVA ed oneri € 5 000.00

B11 € 151 706.13

B12 € 2 257.51

B13 € 12 912.95

B14 € 500.00

B15 € 9 785.80

€ 270 426.66

€ 960 000.00 TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE (B)

Spese per attività di supporto

Spese trascrizione atti

Spese per pubblicità di gara e contributo ANAC

Spese per accertamenti di laboratorio, verifiche tecncihe di CSA, collaudi

IVA sui lavori (22% di A)

CN.PAIA (4 % di B6.2+B6.3+B6.4+B6.5+B6.6)

Economie di spesa fondo progettazione Decreto n. 1_FP del 28/02/2018 Accertamenti ed indagini.

Eventuali allacciamenti a pubblici servizi, imprevisti ed arrotondamenti

Indennizzi ed espropri

Accantonamento adeguamento prezzi art. 106 c.1 D.lgs 50/2016

Spese tecniche LAVORI

TOTALE PER LAVORI (A) Importo per l'esecuzione dei lavori

Oneri sicurezza non soggetti a ribasso

Lavori in economia esclusi dell'appalto comprensivi di IVA ed oneri SOMME A DISPOSIZIONE PER L'AMMINISTRAZIONE

TOTALE PROGETTO (A)+(B) B7

B10

IVA su Spese Tecniche (22% di B6.2+B6.3+B6.4+B6.5+B6.6 + B12)

Assicurazione gruppo di verifica

(25)

ANSELMO associati 21

5 ELENCO DEGLI ELABORATI

(ai sensi del D.lgs. 50 del 18.05.2016)

Elaborato 1: Relazione generale e quadro economico Elaborato 2: Relazione idrologico-idraulica

Elaborato 3: Relazione geologica e geotecnica Elaborato 4: Relazione di verifica di VIA Elaborato 5: Relazione paesaggistica

Elaborato 6: Relazione del piano particellare

Elaborato 7: Elenco prezzi unitari ed eventuale analisi

Elaborato 8: Computo metrico estimativo e quadro economico Elaborato 9: Censimento e progetto di risoluzione delle interferenze

Elaborato 10: Prime indicazioni e disposizioni per la stesura del piano di sicurezza Tavola 1: Corografia e planimetria di inquadramento

Tavola 2: Planimetria area alta e corografia Tavola 3: Planimetria area bassa e corografia Tavola 4: Profilo parte alta

Tavola 5: Profilo parte bassa Tavola 6: Particolari costruttivi

Tavola 7: Planimetria piano particellare

(26)

6 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA INTERVENTO MONTE CONCENTRICO

Punti di ripresa fotografica relativi all’intervento a monte del concentrico. (base cartografica:

BDTRE Piemonte raster edizione 2017 – scala non rappresentativa) 2

1

3 4

5

(27)

ANSELMO associati 23 Figura 6-1 – Vista della sponda sinistra in corrispondenza dell’intervento a monte del concentrico. La sponda non presenta segni di erosione e risulta fittamente vegetata. (foto:

2563-DSC03402)

Figura 6-2 – Tratto iniziale della difesa in progetto (linea gialla tratteggiata). (foto: 2563- DSC04572)

(28)

Figura 6-3 – Vista del tratto terminale della difesa in progetto (linea gialla tratteggiata). (foto:

2632-DSC04577)

Figura 6-4 – La difesa in progetto (linea gialla tratteggiata) termina contro il cancello esistente.

(foto: 2632-DSC04577)

(29)

ANSELMO associati 25 Figura 6-5 – Vista del confine del terreno lungo il quale verrebbe posto l’argine sbarrando il cancello di comunicazione fra i terreni a cavallo del confine (a sinistra, l’area a servizio del canale industriale) (foto da StreetView).

(30)

7 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA INTERVENTO VALLE CONCENTRICO

Punti di ripresa fotografica relativi all’intervento a valle del concentrico. (base cartografica:

BDTRE Piemonte raster edizione 2017 – scala non rappresentativa) 1

3 2

4

5

6 7

8

9 10

11 12

13

14 15

16 17

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21

22

(31)

ANSELMO associati 27 Figura 7-1 – Possibile accesso pedonale attraverso il ponticello privato sul canale. È presente anche un cancello sulla sinistra della fotografia da cui si accede all’area commerciale (freccia gialla) che consentirà ai mezzi SMAT di raggiungere la stazione di pompaggio. (foto: 2577- 20190219_144719)

Figura 7-2 – Varco per la pista di accesso SMAT lungo la recinzione sul lato nord dell’area commerciale in fregio al canale. (foto: 2529-DSC02986)

(32)

Figura 7-3 – Tratto iniziale dell’arginatura in progetto. Il manufatto verrà accostato alla sponda destra del canale (freccia gialla), mentre la recinzione dell’area commerciale dovrà essere demolita (grigliato rosso) e le piante abbattute. La linea gialla tratteggiata materializza l’arginatura in progetto. (foto: 2529-DSC03015)

Figura 7-4 – Recinzione sul lato ovest dell’area commerciale. La recinzione dell’area commerciale dovrà essere demolita (grigliato rosso) e le piante abbattute. La linea gialla tratteggiata materializza l’arginatura in progetto. (foto: 2529-DSC02989)

(33)

ANSELMO associati 29 Figura 7-5 – Vista del casotto della stazione di pompaggio SMAT (freccia gialla) e del relativo attraversamento sul Fiume Dora Riparia per mezzo di una passerella metallica (freccia rossa).

La recinzione dell’area commerciale dovrà essere demolita (grigliato rosso) e le piante abbattute. La linea gialla tratteggiata materializza l’arginatura in progetto. (foto: 2529- DSC02991)

Figura 7-6 – Altra vista del casotto della stazione di pompaggio SMAT. La recinzione dell’area commerciale dovrà essere demolita (grigliato rosso). L’argine si collocherà alla destra del basso fabbricato all’interno della proprietà dell’area commerciale. (foto: 2529-DSC02996)

(34)

Figura 7-7 – Spigolo sud-ovest della recinzione dell’area commerciale con il cancello di accesso alla stazione di pompaggio SMAT. La recinzione dell’area commerciale dovrà essere demolita (grigliato rosso). La linea gialla tratteggiata materializza l’arginatura in progetto che corre in fregio al fiume Dora Riparia e che in questo tratto si accosta alla recinzione. (foto: 2529- DSC02994)

Figura 7-8 – Condizione attuale dello stato dell’alveo del fiume Dora Riparia presso l’area commerciale. La sponda sinistra si presenta in buone condizioni e non manifesta segni di erosioni. (foto: 2578-SAM_3517)

(35)

ANSELMO associati 31 Figura 7-9 – Fine della recinzione lungo il lato sud dell’area commerciale. La freccia indica l’accesso pedonale che viene preservato ad opere realizzate. La linea gialla tratteggiata materializza l’arginatura in progetto. (foto: 2529-DSC03010)

Figura 7-10 – Passaggio dell’arginatura in progetto (linea gialla tratteggiata) sullo scaricatore della centrale idroelettrica nei pressi dell’area artigianale. (foto: 2577-DSC03708)

(36)

Figura 7-11 – Piazzale nell’area artigianale presso lo scaricatore della centrale idroelettrica da utilizzarsi come deposito per i materiali e le attrezzature di cantiere. (foto: 2577- 20190219_122801)

Figura 7-12 – Prosecuzione del tracciato dell’arginatura in progetto (linea gialla tratteggiata) presso l’area artigianale. (foto: 2577-20190219_132606)

(37)

ANSELMO associati 33 Figura 7-13 – Prosecuzione del tracciato dell’arginatura in progetto (linea gialla tratteggiata) presso l’area artigianale nel punto in cui il manufatto verrà realizzato in fregio ai fabbricati esistenti. (foto: 2577-20190219_132610)

Figura 7-14 – Condizione attuale dello stato dell’alveo del fiume Dora Riparia presso l’area artigianale. La sponda sinistra si presenta in buone condizioni e non manifesta segni di erosioni. (foto: 2578-SAM_3527)

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Figura 7-15 – Condizione attuale dello stato dell’alveo del fiume Dora Riparia presso l’area artigianale. La sponda sinistra si presenta in buone condizioni e non manifesta segni di erosioni. (foto: 2578-SAM_3526)

Figura 7-16 – Prosecuzione del tracciato dell’arginatura in progetto (linea gialla tratteggiata) presso l’area artigianale nel punto in cui il manufatto verrà realizzato in fregio ai fabbricati esistenti. (foto: 2577-20190219_141025)

(39)

ANSELMO associati 35 Figura 7-17 – Prosecuzione del tracciato dell’arginatura in progetto (linea gialla tratteggiata) presso l’area artigianale nel punto in cui il manufatto verrà realizzato in fregio ai fabbricati esistenti e terminare a monte della tombinatura. (foto: 2577-20190219_141025)

Figura 7-18 – Sbocco in Dora della tombinatura che scorre sotto all’area artigianale. (foto:

2576-DSC03651)

(40)

Figura 7-19 – Vista dell’interno della tombinatura e del materiale depositato dalle piene della Dora al suo interno. (foto: 2577-DSC03743)

Figura 7-20 – Imbocco della tombinatura sul piazzale dell’area artigianale. (foto: 2664- DSC00012)

(41)

ANSELMO associati 37 Figura 7-21 – Vista del deposito degli scarti delle lavorazioni dell’ex Cave San Basilio che dovrà essere spostato per la realizzazione dell’arginatura in progetto (linea gialla tratteggiata). (foto:

2626-20190523_120044)

Figura 7-22 – Coronamento della sponda sinistra della sponda della Dora Riparia nei pressi dell’ex Cave San Basilio dove si dovrà realizzare dell’arginatura in progetto (linea gialla tratteggiata). (foto: 2626-20190523_120229)

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