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Gestazione e parto. Gestazione e parto della cagna

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Academic year: 2022

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Gestazione e parto

Gestazione e parto della cagna

Si può avere una tolleranza variabile dai 57 ai 63 giorni, anche se una gravidanza media dura 60 giorni.

Per aumentare la propabilità di gravidanza, gli allevatori consigliano di far accoppiare la fattrice per almeno tre volte, a giorni alterni, nel periodo fertile.

Così facendo, potenzialmente si possono avere cucciolì di età differente, una settimana, dati sia dalla prima che dall'ultima giornata di accoppiamento.

Se la cagna partorisce troppo presto o si è costretti ad effettuare un parto cesario, si avranno cuccioli ancora immaturi accanto a cuccioli già grandi.

A causa delle peculiarità del ciclo riproduttivo, non si fanno esami del sangue per sapere se una cagna è incinta, bensì si effettua un'ecografia tra il ventunesimo e il venticinquesimo giorno. Anche tastando il ventre dell'animale, è difficile stabilire se si tratta di un inizio di gravidanza o di un utero ispessito.

Non si può stabilire quanti cuccioli ci siano con l'ecografia, poiché si potrebbe vedere lo stesso cucciolo da tre angolazioni diverse.

Per conoscere questa informazione bisogna aspettare l'ossificazione delle ossa che avviene intorno al 45esimo giorno.

Per controllare il ritmo di crescita dei cuccioli e la presenza di battito fetale è importante fare controlli econografici durante la gravidanza. Bisogna inoltre integrare l'alimentazione dell'animale con appositi integratori per la gravidanza dal 45esimo giorno in poi, per fornire il giusto apporto nutrizionale necessario per l'allattamento

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La temperatura corporea della cagna si abbassa di un grado nelle 24 ore che precedono il parto. Un altro segnale dell'imminenza del parto è la dilatazione della cervice, controllabile solo da un veterinario.

Il parto della cagna si divide in tre fasi:

! fase prodromica: della durata media di 6/12 ore, nelle primipare ha una durata più estesa. La muscolatura dell'utero inizia a contrarsi, la temperatura corporea scende, la cervice si dilata e perde il tappo mucoso, visibile come perdite biancastre appiccicose, avviene anche nei giorni che precedono il parto. Nella fase prodromica la cagna è nervosa, aumenta la frequenza respiratoria, scava, si nasconde, non mangia e potrebbe vomitare. Spesso i proprietari non si accorgono dei primi sintomi pre-parto poiché, in alcune cagne, compaiono solo dei tremori.

! fase espulsiva: della durata variabile, in base al numero di cuccioli presenti, alla loro grandezza e all'intensità delle spinte della madre, può durare poche ore come un'intera giornata. Inizialmente si noterà la rottura del sacco allantoideo, la cosiddetta rottura delle acque. Questa rottura serve a lubrificare il canale del parto e favorire l'espulsione dei cuccioli. Se passano più di 3 ore senza che l'espulsione sia avvenuta potrebbe essere necessario un parto cesario. Potrete vedere le contrazioni dei mscoli addominali, se queste sono abbastanza forti. In questa fase, la cagna gira su sé stessa poi si corica o si mette in una posizione simile a quella usata per la defecazione. Ogni cucciolo che nasce deve essere seguito dalla relativa placenta, se manca qualche placenta non indugiate ad avvisare il medico veterinario. La madre, solitamente, provvede a rompere il sacco amniotico per far respirare il cucciolo; leccherà con forza i cuccioli e taglierà il cordone ombelicale con i denti mangiandosi la placenta. Dovrete farlo voi se la madre ha paura e non lo fa, cosa che avviene sovente se la cagna è una primipara.

Eliminate tutto il sacco amniotico, tagliate il cordone ombelicale dopo averlo legato a un centimetro di distanza dall'addome del cucciolo, ripulite il naso e la bocca per permettere al cucciolo di respirare e massaggiate delicatamente, ma con vigore. I primi cuccioli escono con un intervallo variabile dai 20 ai 60 minuti, gli ultimi hanno bisogno di più tempo per scendere dalle corna uterine. Avvisate il veterinario se passano più di quattro ore.

! fase della lochiazione: in questa fase avviene l'espulsione delle placente e dei residui non espulsi nella fase precedente, la cagna mangerà le placente e si tranquillizzerà. In caso di dubbi su eventuali cuccioli ritenuti o sul numero di placente, occorre un'ecografia o una radiografia. Dopo il parto, occorreranno alcune settimane perché l'utero torni normale. Durante tale periodo la cagna presenterà scolo vulvare rossastro, all'inizio più solido e con coaguli.

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Gestazione e parto della gatta

Similmente alla cagna, la gatta ha una gravidanza di circa due mesi, variabile in base alla razza.

L'estro della gatta dura da 4 a 10 giorni, se questa non ha occasione di accopiarsi il tempo dell'estro si dilata. Quando va in estro ha un miagolio tipico ed estenuante, una gatta può andare in calore già dai 5 mesi di età.

Generalmente le gatte vanno in estro da febbraio ad agosto, non è raro che le gatte domestiche vadano in estro anche in autunno e inverno, essendo abituate alle temperature di un appartamento.

Si può avere una tolleranza variabile dai 57 ai 63 giorni, anche se una gravidanza media dura 60 giorni.

Anche le gatte hanno bisogno di un'adeguata alimentazione dal 45esimo giorno di gravidanza, per garantire il corretto apporto energetico con il minor ingombro intestinale possibile.

La gatta diventerà irrequieta a pochi giorni dal parto. Anche per la gatta, 24 ore prima del parto, la temperatura scende di un grado, inoltre la gatta vorrà essere sempre coccolata e diventerà più affettuosa. Alcune riducono il cibo ingerito, altre mangiano di continuo.

Il respiro diventa più frequente, la muscolatura dell'utero comincia a contrarsi, la cervice si dilata e la gatta potrebbe ansimare a bocca aperta o fare le fusa. Quando di rompono le acque, le contrazioni diventano più frequenti e dovrebbero essere espulsi i cuccioli in breve tempo.

Anche per la gatta, ad ogni cucciolo deve corrispondere una placenta, se rimane nell'utero potrebbe creare infezioni. Il parto podalico è frequente nei gatti e non crea gli stessi problemi dati alla donna. Se il cucciolo si mette di schiena o se è molto grosso,

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Come per i cani, anche la gatta provvede a rompere il sacco amniotico e il cordone ombelicale, leccare il cucciolo per farlo respirare e mangiare la placenta.

Solitamente il parto termina nel giro di 6 ore, la fase di espulsione può durare pochi minuti come un'ora al massimo, i primi cuccioli escono velocemente mentre gli ultimi devono scendere lungo il corno uterino e impiegano più tempo.

Si va incontro a qualche problema quando si verifica uno dei seguenti casi:

! se la gatta inizia il parto, ma ha contrazioni deboli o del tutto assenti

! se compare scolo verdastro in qualsiasi fase della gravidanza o del parto: rosso è normale (basta che non sia un’emorragia vera e propria), verde indica infezione dell’utero, dei feti o comunque colonizzazione batterica

! si è arrivati al termine della gravidanza e la gatta non dà segni di voler partorire, c’è rischio di sovraparto

! se passano troppe ore dalla nascita dell’ultimo gattino: un gattino potrebbe essersi incastrato con la schiena, essere troppo grosso e non passare nel canale del parto, in questi casi è richiesto un cesareo d’emergenza

! se un gattino rimane incastrato nel canale del parto, mezzo dentro e mezzo fuori:

in questi casi a volte una lieve manipolazione aiuta a estrarre il cucciolo

! se la gatta dopo il parto continua a respirare troppo velocemente o ad ansimare in maniera eccessiva (rischio di infezioni, ipocalcemia, ipoglicemia)

Sterilizzazione

La sterilizzazione è un intervento di routine che riduce il rischio di tumori all'utero, alle mammelle e alla prostata e rende l'animale immune a diverse malattie trasmissibili con l'accoppiamento o la lotta.

In sei anni, un cane o un gatto può generare 70.000 cuccioli, molti dei quali involontari e destinati all'abbandono, ma l'importanza di sterilizzare l'animale, maschio o femmina, non si limita ad evitare gli abbandoni.

Vantaggi nella castrazione del maschio:

! calo del rischio di fistole perianali

! prevenzione di tumori testicolari e problemi prostatici

! controllo dell’aggressività (soprattutto tra i cani)

! riduzione delle marcature urinarie (per esempio nei gatti maschi) e di monte inadatte

! diminuzione del vagabondaggio in cerca di una compagna, con il rischio di smarrimento

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Vantaggi nella sterilizzazione delle femmine:

! calo del rischio di fistole perianali

! eliminazione quasi totale del rischio di piometra (malattia dell’utero), che affligge circa il 23% e uccide circa l'1% delle cagne

! prevenzione dell’insorgenza dei tumori delle mammelle, delle ovaie e della cervice

! eliminazione di gravidanze indesiderate

Naturalmente esistono delle controindicazioni; dopo l'intervento si può osservare una propensione al sovrappeso dovuta ad una riduzione del livello di attività fisica, governabile con un maggior controllo dell'alimentazione e con l'aumento di attività.

Si riscontra, in alcuni casi, un deperimento geriatico più veloce e possono nascere problemi di incontinenza con aumento di infezioni del tratto urinario ricorrenti o persistenti. È importante informare, in totale trasparenza, i proprietari costretti a fare questa difficile scelta, perché possano sempre decidere consapevolmente nell'interesse dell'animale.

La gravidanza e il parto delle cavie

Le cavie vanno in estro più volte al mese, anche appena concluso il parto.

Essendo animali molto prolifici, è importante allontanare il maschio subito dopo il parto.

Al termine dello svezzamento, i cuccioli femmina potrebbero essere fertili, quindi anche i cuccioli maschi vanno allontanati al termine dello svezzamento.

Una cavia può partorire fino a 5 cuccioli, con un parto piuttosto veloce e mangiando la placenta dei piccoli. La gravidanza dura circa due mesi e il periodo di allattamento si protrae per circa tre settimane. Se i cuccioli non si presentano con unghie dure e ben formate e con il pelo folto, potrebero essere prematuri.

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La gravidanza e il parto dei criceti

I criceti hanno cucciolate numerose e frequenti, possono generare più di 10 cuccioli ogni parto e vanno in estro molte volte durante l'anno.

Anche in questo caso è consigliabile tenere separati i maschi dalle femmine, dato che la femmina può essere ingravidata subito dopo il parto. Una gravidanza ha una durata variabile tra i 15 e i 18 giorni. Non bisogna toccare i cuccioli nei primi 10 giorni di vita perché, essendo molto sensibili agli odori, la madre potrebbe allontanare il cucciolo, o anche sopprimerlo, se sente su di lui odori diversi dal proprio.

Per questa particolarità è consigliabile l'utilizzo di detergenti e prodotti profumati.

Aiutate la madre nella gestione dell'allattamento, con un'alimentazione proteica.

La gravidanza dei conigli da compagnia

I conigli hanno cucciolate molto numerose e una gravidanza della durata di un mese, a differenza dei conigli nani che partoriscono 2-3 cuccioli. Come le cavie e i criceti, anche i conigli vanno in calore tutti i mesi e possono ingravidarsi il giorno del parto.

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La madre si toglie del pelo per creare un nido prima del parto, dal quale i cuccioli non usciranno per le prime due settimane. In questo periodo sono ciechi, sordi, senza pelo e devono prendere il latte materno.

Un cucciolo che non viene allattato per almeno due settimane difficilmente riuscirà a sopravvivere.

L'allattamento avviene per pochi minuti e solo un paio di volte al giorno; se non allatta, la madre si allontana dal nido restando comunque a vista. Questo comportamento serve per tenere il nido pulito e per non lasciare tracce di odore, allo scopo di non attirare i predatori.

Pappagallini, cocorite e canarini

A seconda della specie cambia anche la riproduzione di questi volatili.

La varietà di pappagalli inseparabili depongono uova che si schiudono dopo tre settimane di cova. Spesso succede che le uova vengono mangiate dalla coppia di pappagalli o che il maschio uccide i cuccioli appena nati.

Le cocorite possono avere difficoltà a riprodursi quando sono in singola coppia perché, in natura, vivono in colonie.

I cardellini sono uccelli monogami e difficilmente di riproducono in cattività.

I cardellini e le cocorite hanno una durata di cova intorno ai 13 giorni.

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