POR PUGLIA FESR – FSE 2014 – 2020
ASSE X - Avviso Pubblico n. 6/2016, DGR n. 1459 del 20/09/2016 (BURP n. 108/2016)
Corso ITS “Tecnico superiore in Agricoltura Biologica”
(Acronimo: AGRIBIO EXPERT)
DD n. 840 del 17/10/2016 (BURP n. 120 del 20/10/2016). CUP B19D16010540009
Docente: Spadoni Alessandro AREA: Prodotti Biologici non alimentari
UF: No food biologico
1 .
Dr. Paolo Foglia
(Res. R&S - Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale)
Materiali per la Bioedilizia
4 .
Tipologia di dichiarazioni ambientali
• Etichette e dichiarazioni ambientali di Tipo I (EN ISO 14024: 2000), basato sulla certificazione da parte di terzi per beni e servizi specifici;
• Etichette e dichiarazioni ambientali di Tipo II (EN ISO 14021:
2002), che sono asserzioni ambientali effettuate senza la certificazione di terzi indipendenti, da produttori, importatori, distributori, dettaglianti o chiunque altro verosimilmente tragga benefici da detta asserzione.
• Etichette e dichiarazioni ambientali di Tipo III (ISO 14025:2006), che corrispondono a dichiarazioni ambientali che quantificano gli effetti ambientali di prodotti senza che vengano posti limiti da rispettare o valori di riscontro. In questo caso si
parla di “Dichiarazione Ambientale di Prodotto” - DAP (o
“Environmental Product Declaration – EPD”).
5 .
Etichette e dichiarazioni ambientali di Tipo I
6 .
Il Forestry Stewardship Council (FSC) è un’organizzazione non
governativa e no-profit che include oltre 800 soci, tra i quali gruppi
ambientalisti (es. Greenpeace, WWF) e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e
commerciano il legno e la carta, gruppi della GDO (es. IKEA, Castorama),
ricercatori e tecnici.
7 .
FSC promuove in tutto il mondo una gestione delle foreste e delle piantagioni che tuteli
l’ambiente naturale, rispetti i diritti delle
comunità locali e dei lavoratori e sia valida dal punto di vista economico.
FSC ha definito, con il consenso e la
partecipazione equilibrata dcei vari portatori di interesse, l’insieme dei Principi e Criteri di Buona Gestione Forestale basati su rigorosi parametri ambientali e sociali, validi in tutto il mondo.
8 .
FSC ha definito un Sistema di Certificazione volontario ed indipendente, specifico per il settore forestale e i prodotti legnosi.Sono previste due tipologie di certificazione, tra di loro complementari: la certificazione della
Buona Gestione Forestale – per i proprietari di foreste – e la certificazione della Catena di Custodia – per le imprese di trasformazione.
Quest’ultima garantisce la rintracciabilità dei materiali provenienti da foreste certificate
FSC ed è indispensabile per poter etichettare con il logo FSC i prodotti
9 .
ECOLABEL - European Ecological Label
• Il riferimento normativo per l’ECOLABEL è costituito dal
Regolamento CEE 880/92 e dalla sua revisione (Regolamento CE 1980/2000), la quale sostituisce quella precedente ed estende il campo applicativo anche ai servizi (per esempio il turismo).
• La Commissione Europea elabora un piano di lavoro triennale relativo al marchio comunitario previa consultazione con l’EUEB (Comitato dell’Unione Europea per il marchio ecologico,
composto dagli Organismi Competenti e dal Forum Consultivo dei Paesi membri).
11 .
Ai materiali da costruzione sono imputabili significativi impatti
ambientali ……...
12 .
Principali aspetti ambientali nel settore delle costruzioni
Confederation of International Contracts Association (CICA, 2002) in “Industry as a partner for sustainable development”
Aspetti Commenti
Materiali da costruzione
compatibili con le tematiche ambientali
Circa il 50% di tutti imateriali estratti dalla crosta terrestre sono trasformati in materiali e prodotti da costruzione. Includendo l’energia usata, quando
vengono install ati in una costruzione, essi ammontano a circa il 40% ditutta l’energia usata. Inoltre, questi stessi materiali quando entrano nel ciclo dei
rifiuti, ammontano al 50% di tuttii rifiuti generati prima del riciclo, recupero o eliminazione finale.
Efficien za energetica
degli edifici Nelle economie sviluppate, la costruzione, l’uso e la demolizione delle strutture edilizie ammontano al 40% di tutta l’energia utilizzata e delle
emissioni di gas serra . In Europa il potenziale di riduzione dei gas serra nei nuo vi edifici e in quelli esistenti, è maggiore che in ogni altro settore.
Gestione dei rifiuti nella costruzione e demolizione
I rifiuti derivanti dalla costruzione e demolizione di strutture edilizie
costituiscono, in peso, la più ampia quota di rifiuti i nEuropa. Lo smaltimento di questi rifiuti presentano difficoltà sempre maggiori e, conseguentemente, l’attenzione dovrebbe essere spostata su minimizzazione dei rifiuti, riuso e riciclaggio.
Conservazione dell’acqua
Rispetto al tema sempre più importante dell’acqua, dovrebbero essere sviluppate nuove metodologie e tecnologie che consentano di ridurre gli usi e, quindi, conservare le riserve e di rendere più efficaci ed efficienti gli impianti di trattamento delle acque di scarico.
Salute nell’ambiente
costruito La qualità dell’ambiente interno è un elemento essenziale per la salute degli abitanti.
13 .
Effetti ambientali dei materiali da costruzione durante il loro ciclo di vita
(Università di Weimar, 2001)
Danni al paesaggio Consumo di risorse Consumo di energia Tossicità per l’uomo Fase del ciclo di
vita Estrazione delle materie prime
Emissioni (acqua, terra, aria)
Rumore, emissione di polveri, vibrazioni
Distruzione o danneggiamento di paesaggi e biotopi dovuti a minieri e dragaggi
Distinzione tra risorse rinnovabili e non - rinnovabili e
Sia l’estrazione che la successiva lavorazione delle materie prime richiedono energia
Emissione di polveri
Trasporti Emissioni di gas di scarico
Costruzione di strade e altre infrastrutture per i trasporti
Consumo di combustibili
fossili non rinnovabili Consumo di combustibili fossili non rinnovabili
Gas di scarico
Processi manifatturieri
Inquinamento delle acque, emissione di gas pericolosi, emissione di inquinanti so lidi e loro deposito nel suolo
Ogni processo
manifatturiero consuma risorse
Ogni processo
manifatturiero consuma energia
Emissioni di gas ed inquinanti solidi potenzialmente dannosi
Installazione nell’edificio
Meno rilevante Meno rilevante.
Applicabile a prodotti associati
Meno rilevante
Operazioni / uso
Rilascio di fibre e polveri nell’aria; emis sioni tossiche da colle ed isolanti
Emissioni dai materiali di costruzione, in particolare per materiali no degradabili
Meno rilevante per i materiali da costruzione, più appropriato per l’edificio nel suo complesso. Un edificio ecologico dovrebbe considerare il paesaggio con estrema attenzione
Meno rilevante Il consumo di energia di un edificio è definito primariamente in funzione dei muri esterni
Rilascio di fibre e polveri nell’aria; emissioni tossiche da colle ed isolanti
Emissione
potenzialmentedannose dai materiali di
costruzione (es.
formaldeide)
Smaltimento Emissioni pericolose da incenerimento;
inquinamento delle acque e del suolo dalle discariche
Distruzione o danneggiamento di paesaggi e biotopi dovuti alle discariche
Lo smaltimento non consuma nuove materie prime.
L’energia termica che può essere utilizzata
Emissioni pericolose da deriva dagli inceneritori incenerimento;
inquinamento delle acque e del suolo dalle discariche
14 .
Inquinante Descrizione Sorgente domestica Effetti sulla salute
Formaldeide Gas pungente, incolore, emesso da adesivi e prodotti a base di urea-formaldeide
Compensati, paniforti, truciolati, isolamenti realizzati con schiume a base di urea-formaldeide
Irritazione di occhi, naso, gola;
esantemi e reazioni allergiche
Composti Organici Volatili
Vasto gruppo di composti organici caratterizzati
dall’essere volatili a temperatura
ambiente
Solventi negli adesivi, nei detergenti, nelle vernici, pavimenti e rivestimenti
sintetici, imbottiture, isolanti, …
Vasta gamma di conseguenze, dall'irritazione al cancro
Fonte: A. Baglioni e S. Piardi, Costruzioni e salute. Criteri, norme e tecniche contro l'inquinamento interno, Franco Angeli, Milano 1991, p.30
...…. ed effetti negativi sulla qualità
dell’aria negli ambienti confinati
15 .
Sostenibilità dei prodotti ed evoluzione del quadro normativo
La preoccupazione per i gli impatti ambientali e sociali associati ai materiali, sta caratterizzando anche il nuovo Regolamento Comunitario in materia di Prodotti da
Costruzione che nel 2012 sostituirà la Dir. 89/106(CPD).
Il nuovo regolamento prevede di:
Introdurre un nuovo requisito essenziale:
“UTILIZZO SOSTENIBILE DELLE RISORSE NATURALI”
Estendere l’applicabilità delle determinazioni delle
“SOSTANZE PERICOLOSE NEI MATERIALI DA COSTRUZIONE”
16 .
Uso sostenibile delle risorse naturali
Questo nuovo requisito, che sarà previsto nella futura marcatura CE, fa riferimento al fatto che un’opera deve essere progettata, costruita,
gestita e demolita in modo che:
l’utilizzo delle risorse naturali sia sostenibile;
sia garantita la durabilità
sia garantita la riciclabilità dell’opera e dei materiali dopo la demolizione;
le materie prime e secondarie siano compatibili dal punto di vista ambientale
17 .
Le sostanze pericolose
La Commissione Europea ha conferito al CEN il
mandato di sviluppare metodi di determinazione del
rilascio di sostanze pericolose nell’aria indoor, nel suolo, nelle acque superficiali e profonde.
A tale scopo è stato costituito il Comitato Tecnico CEN/TC 351
19 .
I Materiali per la Bioedilizia:
Sono ottenuti prevalentemente da materie naturali Sono realizzati con processi e tecnologie che
consentono una riduzione del consumo energetico nonché delle emissioni di inquinanti in atmosfera e in acqua.
Non emettono radiazioni pericolose
Non rilasciano sostanze pericolose note o sospette di causare malattie, disagio umano e discomfort nei fruitori degli ambienti costruiti
Prevedono specifiche di disassemblaggio / riciclaggio / smaltimento allo scopo di ridurre l’impatto ambientale del fine vita del materiale
Accertare la qualità dei materiali da
costruzione in accordo a criteri ambientali e di sicurezza per i lavoratori e gli utilizzatori,
Diffondere informazioni trasparenti sulle
caratteristiche ecologiche e di sicurezza dei prodotti della bioedilizia
Favorire presso operatori del settore e
consumatori la scelta di prodotti che siano rispettosi dell’uomo e dell’ambiente
21 .
Obiettivi generali della certificazione dei materiali per la bioedilizia
22 .
Estensione della certificazione
Essa comprende, quindi, l’estrazione delle materie prime, i processi manifatturieri, il confezionamento e il trasporto al sito di costruzione.
La certificazione si estende alle seguenti fasi di preparazione del materiale:
“pre-produzione” - fase in cui si producono i semilavorati utilizzabili per la produzione dei componenti
“produzione” - trasformazione dei materiali, assemblaggio, finitura
“distribuzione” - imballaggio, trasporto,
immagazzinamento del materiale sino, ma non includendolo, al punto di installazione.
23 .
Requisiti generali per la Certificazione dei materiali per la Bioedilizia
Il Prodotto deve soddisfare:
i criteri di qualità e sicurezza fissati dalla normativa vigente
i criteri dello standard ANAB
Il Processo Produttivo
Deve essere conforme alla legislazione ambientale di riferimento e alle norme vigenti in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro
deve soddisfare i criteri specifici previsti dallo standard ANAB
25 .
Divieto di uso di sostanze pericolose per l’uomo……
Non è ammesso l’uso di sostanze o preparati ai quali è stato
assegnato o può essere assegnato al momento della domanda di certificazione una delle seguenti frasi di rischio o loro
combinazioni:
R26: Altamente tossico per inalazione.
R27: Altamente tossico a contatto con la pelle.
R28: Altamente tossico per ingestione.
R45: Può provocare il cancro.
R46: Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.
R48: Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata.
R49: Può provocare il cancro per inalazione.
R60: Può ridurre la fertilità.
R61: Può danneggiare i bambini non ancora nati.
26 .
Non è ammesso l’uso di sostanze o preparati che contengono sostanze alle quali è stato assegnato o può essere assegnato al momento della domanda di certificazione una delle seguenti frasi di rischio o loro combinazioni:
R50: Altamente tossico per gli organismi acquatici.
R51: Tossico per gli organismi acquatici.
R52: Nocivo per gli organismi acquatici.
R53: Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.
R58: Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente.
R59: Pericoloso per lo strato di ozono.
…..e per l’ambiente
Criteri specifici per le materie prime
Materie prime naturali “Rinnovabili”
Legno, Materie di origine agricola
Materie prime naturali “Non Rinnovabili”
Risorse minerali
Materie seconde
Materiali recuperati, rifiuti pre-consumo, rifiuti post-consumo
Polimeri da fonti rinnovabili
Polimeri estratti come tali dalla biomassa, polimeri sintetici ottenuti da acido polilattico (PLA), polimeri ottenuti dalla conversione di sostanze organiche ad opera di microrganismi o batteri (PHA)
27 .
Criteri per le risorse forestali (1)
• Le risorse forestali devono proveniente da foreste o piantagioni certificate da un ente terzo in conformità ai criteri di Buona Gestione Forestale definiti da :
Forestry Stewardship Council (FSC)
Pan-European Forest certification Council (PEFC) altri sistemi di buona gestione forestale con i quali il FSC o PEFC abbiano sottoscritto accordi di mutuo riconoscimento8.
29 .
Criteri per le risorse forestali (2)
Non è ammesso l’utilizzo di:
Legno utilizzato illegalmente, dove con tale termine ci si riferisce alla legalità dei metodi di raccolta e delle origini del legno e all'adempimento della legislazione nazionale relativa alla tassazione o altro nel paese d'origine del legno
Legno proveniente da aree o unità forestali dove siano stati denunciati casi di violazione dei diritti umani, tradizionali o consuetudinari delle popolazioni locali, o dove vi siano in corso seri contrasti che abbiano comportato violenza o lotte con le popolazioni indigene o con altre parti interessate
Legno proveniente da foreste con alto valore di conservazione non certificate, con particolare attenzione a quelle che sono anche foreste originarie o secolari (old-growth forests)
Legno ottenuti o alterati dall’uso di Organismi Geneticamente Modificati (OGM)
30 .
31 .
Pannelli isolanti termici e acustici in lana di legno e fibra di legno
CELENIT F3
32 .
Pannelli in sughero bruno espanso autocollato
Corkpan
33 .
Criteri specifici per le materie prime di origine agricola
• Le materie prime di origine agricola, devono essere prodotte con metodi di agricoltura
sostenibile intesi come:
• metodo di agricoltura biologica ai sensi del regolamento CEE 2092/91;
• metodo di produzione integrata nei rispetto di disciplinari regionali o nazionali esistenti o in
accordo con i principi e i criteri forniti dalla FAO
34 .
ISOLKENAF
Pannelli isolanti termici e acustici in fibra naturale di kenaf
35 .
Criteri per le risorse minerali
Le risorse minerali usate nella produzione di materiali per la bioedilizia devono rispettare i seguenti requisiti concernenti le attività di
estrazione:
aver ricevuto l’autorizzazione ai sensi della
legislazione nazionale e/o locale di riferimento ed essere conformi alle leggi di riferimento in materia di tutela paesistica ed ambientale;
aver ricevuto una valutazione positiva dello studio di VIA nei casi previsti dagli strumenti legislativi di
recepimento ed attuazione della Direttiva CEE 85/337 concernente la valutazione dell'impatto
ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
37 .
Pannello fonoassorbente ed isolante termico in biopolimeri
BIOFIBER
38 .
Criteri per le materie prime da recupero o riciclo
L’introduzione di materiale di scarto
recuperato dai processi industriali o di
rifiuti post-consumo, riduce la quantità dei rifiuti e la domanda di risorse naturali
vergini.
39 .
Tipologie di risorse secondarie
Materiale recuperato [rigenerato] - Materiale che sarebbe stato altrimenti smaltito come rifiuto o utilizzato per il recupero di energia, ma che è stato invece raccolto e recuperato [rigenerato] come materiale di alimentazione, al posto di una materia prima nuova, per un processo di riciclaggio o di produzione.
Materiale riciclato “pre–consumo” - Materiale sottratto dal flusso dei rifiuti durante un processo di fabbricazione. È escluso il riutilizzo di materiali rilavorati, rimacinati o dei residui generati in un processo e in grado di essere recuperati nello stesso processo che li ha generati.
Materiale riciclato “post-consumo” - Materiale generato da insediamenti domestici, commerciali, industriali e istituzionali nel loro ruolo di utilizzatori finali del prodotto, che non può più essere utilizzato per lo scopo previsto. Ciò include il ritorno di materiale della catena di distribuzione.
40 .
Condizioni di uso dei materiali recuperati dai processi industriali o di materiali riciclati
Non devono essere classificati come rifiuti pericolosi
Le attività, i procedimenti e i metodi di
recupero e riciclo dei materiali non devono costituire un pericolo per la salute
dell’uomo e/o recare pregiudizio
all’ambiente
41 .
Per quanto riguarda i materiali da post-consumo un aspetto importante è quello della verifica del livello di sostanze inquinanti presenti derivati da vari trattamenti di finitura dei
prodotti da cui provengono
Limiti massimi di contaminanti nei materiali a base di legno
Elemento o composto Valore limite (mg/kg pannello secco)
Arsenico (As) 2
Cadmio (Cd) 2
Cromo (Cr) 25
Rame (Cu) 20
Piombo (Pb) 30
Mercurio (Hg) 0,4
Fluoro (F) 100
Cloro (Cl) 600
PCP 3
Creosoto Non presente
42 .
Blocchi cassero in conglomerato di legno e cemento con sughero
ISOTEX
44 .
Composizione
(a) I materiali per la bioedilizia devono essere composti per almeno l’85% in peso da:
- risorse vergini rinnovabili (compresa l’acqua) conformi ai criteri di cui al § 8., e/o da - risorse minerali conformi ai criteri di cui al § 9., e/o da
- risorse secondarie conformi ai criteri di cui al § 10.
(b) Tutti i componenti e gli ausiliari che rientrano nella composizione del prodotto e gli additivi impiegati nel processo produttivo devono essere dichiarati in sede di domanda di certificazione.
Dichiarazione della composizione ed etichettatura
a) Devono essere obbligatoriamente indicati in etichetta tutti gli ingredienti in ordine decrescente di epso.
b) Gli ingredienti in concentrazione inferiore all'1%in peso è ammesso che vengano menzionati riportando la categoria funzionale".
45 .
Idoneità all’uso
1.1.1 Direttiva Comunitaria sui materiali da costruzione 89/106/CEE
Condizione preliminare e necessaria per la certificazione dei materiali per la bioedilizia è il rispetto, ove definiti, dei requisiti stabiliti dalla relaitva normativa tecnica armonizzata adottata in applicazione dellaDir.
89/106/CEE.
Il richiedente la certificazione è tenuto a fornire, in considerazione del Sistema di Attestazione della Conformità (AoC) previsto dalla normativa di riferimento, i seguentdiocumenti:
Sistema 1+ e 1: copia del Certificazione di Conformità rilasciata da un organismo notificato; Sistema 2+
e 2: copia del a Dichiarazione di Conformità rilasciata dal produttore; copia del certificato del controllo di stabilimento rilasciato dal’lorganismo notificato;
Sistema 3: copia del a Dichiarazione di Conformità rilasciata dal produttore; copia dei rapporti delle prove iniziali di tipo (ITT)effettuate da un laboratorio notificato;
Sistema 4: copia del a Dichiarazione di Conformità rilasciat dal produttore; copia dei rapporti delle prove iniziali di tipo (ITT).
In sede di verifica ispettiva sarà presa in esame la corretta e sistematica attuazione delle procedure e misure di controllo previste dal Manuale di Con controllo di Produzione in Fabbrica (FPC).
46 .
Sicurezza del prodotto (1)
1.1.1 Emissione inquinanti per l’ambiente interno
(a) Il prodotto dovrà rispettare i criteri di emissione di cui alla tabella seguente:
Singolo VOC Formaldeide 4-fenilcicloesene Stirene
Totale VOC Totale Aldeidi
<0.1 TLV*
0.05 ppm 0.0065 mg/m3 0.07 mg/m3 0.5 mg/m3 0.1 ppm
*ogni inquinante non espressamente riportato in tabella non deve produrre un livello di concentrazione nell’aria superiore a 1/10 del Threshold Limit Value (TLV) definito per gli ambienti di lavoro.
47 .
1.1.1 Radioattività dei materiali
La valutazione della presenza di radioattività in un materiale da costruzione prevede l’uso di un Indice di Radioattività (I), che si basa sulla misura dei più importanti radioisotopi naturali comun emente presenti in tutti i materiali da costruzione ed è espresso come
I = ATh/200+ARa/300+AK/3000
dove ATh, ARa, AK, sono le attività, espresse in Bq/kg, rispettivamente del 232Th, 226Ra e del40K.
I materiali da costruzione devono inoltre contenere quantità trascurabili di radioisotopi artificiali. Il radioisotopo considerato indicatore di radioattività artificiale è il137Cs.
Sulla base dell’Indice di Radioattività, relativo ai più importanti radioisotopi naturali, si possono definire due valori:
a. Valore di controllo: I 1: questo valore corrisponde ad una dose in eccesso, rispetto al fon do naturale, di 1 mSv/anno. Materiali che presentino valori superiori all'unità non sono cert ificabili.
b. Valore di esenzione: I 0.5: questo valore corrisponde ad una dose in eccesso di 0.3 mSv/anno; i materiali che rispettano questo indice possono essere considerati esenti da qualsiasi restrizione, riguardo per esempio alla quantità usata e alla destinazione d'uso dell'edif icio.
Sicurezza del prodotto (2)
49 .
Controllo del processo di produzione
Il produttore deve garantire la costanza della qualità dei propri prodotti
attraverso l’adozione di opportune tecniche operative e di misure di controllo interno del processo
produttivo
50 .
Valutazione ambientale del processo produttivo
La valutazione del processo produttivo viene effettuata in sede di istruttoria attraverso l’applicazione della metodologia di Valutazione del
Ciclo di Vita (LCA) del prodotto.
Tale metodologia prevede la quantificazione degli impatti ambientali associati all’intero ciclo di vita prendendo in considerazione le
seguenti categorie di impatto:
consumo di risorse rinnovabili (kg e MJ);
consumo di risorse non rinnovabili (kg e MJ);
effetto serra (CO2 eq);
acidificazione (moli H+/g max)
eutrofizzazione (O2/g max).
52 .
Fasi del processo di certificazione
Valutazione documentale ed esecuzione delle prove In questa fase viene verificato che: il prodotto risponda
all’impiego dichiarato; sia ottenuto prevalentemente da materie prime naturali e/o materie seconde; non rilasci sostanze
pericolose per l’uomo e per l’ambiente
Valutazione del Ciclo di Vita del Prodotto
Applicando la metodologia Life Cycle Assessment (LCA), viene definito il profilo ambientale del prodotto attraverso una serie di indicatori che traducono in impatti potenziali il consumo di
risorse e l’emissione di sostanze inquinanti in aria ed in acqua associate al ciclo di vita del prodotto
Verifica ispettiva in situ
L’audit presso lo stabilimento di produzione ha lo scopo di accertare la corretta gestione dei processi di fabbricazione, nonché la valutazione dell’efficienza dei processi e delle prassi che possono avere un impatto sull’ambiente o sulla sicurezza