Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna
Bologna, 4 dicembre 2012
IL LAVORO PSICOLOGICO CON GAY E LESBICHE Principi fondamentali e temi clinici
Vittorio Lingiardi
“Omosessualità è un termine barbaramente ibrido del quale non mi assumo alcuna responsabilità”
Havelock Ellis, 1905
PraAche e affeD omosessuali sono sempre esisAA.
Il modo di nominarli, organizzarli e valutarli è invece storicamente e culturalmente specifico.
Religione (peccato) Morale (lecito/illecito) Scienza (sano/malato) PoliAca (soggePo di diriPo)
INVERTITO -‐ OMOSESSUALE -‐ GAY (FINOCCHIO -‐ FROCIO)
1
Percorsi evolu,vi nella formazione dell’iden,tà
(omo)sessuale
L’orientamento sessuale può essere definito come un’aPrazione emoAva, romanAca e/o sessuale verso individui di un altro genere (eterosessuale), del proprio genere (omosessuale) o di entrambi (bisessuale).
Che sia etero-‐, omo-‐ o bisessuale, l’orientamento
sessuale è una componente centrale dell’idenAtà.
Il senso dell’orientamento
L’orientamento sessuale può essere rappresentato come una sorta di mappa composta da diverse componenA che non necessariamente coincidono. Le
“discrepanze” possibili furono rilevate per la prima volta da Kinsey, che negli anni ’50 mostrò come almeno il 30% degli uomini intervistaA si definiva
eterosessuale pur avendo avuto comportamenA omosessuali.
Le componenA dell'idenAtà sessuale
Esercitazione
Come descriveres, la tua iden,tà sessuale?
Da cosa dipende l’orientamento sessuale?
Ad oggi non conosciamo l’origine dell’orientamento sessuale sia etero-‐ sia omosessuale.
La scienza lo considera il risultato di una complessa
interazione di faPori biologici, psicologici, ambientali e culturali.
Molte organizzazioni e leader religiosi conAnuano però a sostenere il mito dell’omosessualità come patologia,
causata da problemi psicologici e/o familiari, proponendo
teorie che sono state invalidate dalla ricerca e rifiutate dalla
comunità scienAfica.
Da cosa dipende l’orientamento sessuale?
Questa domanda può essere problemaAca. Se da una parte rappresenta una legiDma richiesta scienAfica, dall’altra può essere associata a una visione
dell’omosessualità come disturbo.
L’assunto implicito è che, essendo la maggior parte delle persone eterosessuali, l’eterosessualità sia la norma e come tale non necessiA spiegazioni.
Ezio(pato)genesi
L’interesse posiAvista per la varietà dei comportamenA sessuali umani ha implicato “una specificazione nuova degli individui.
Fino ad allora, la sodomia, quella degli anAchi diriD civile o canonico, era un Apo parAcolare di aD vietaA; il loro autore ne
era soltanto il soggePo giuridico. L’omosessuale del XIX secolo, invece, diventa un personaggio: con un passato, una storia,
un’infanzia, un caraPere, un modo di vivere”
(M.Foucault, 1976, p. 42)
È l’omosessuale della psicoanalisi freudiana.
Non più dedito a una praAca immorale,
ma caraPerizzato da una psico(pato)logia.
L’orientamento sessuale è una scelta?
Non sappiamo come le forze biologiche, la regolazione affeDva nelle relazioni primarie, le idenAficazioni, i faPori cogniAvi, l’uso che il
bambino fa della sessualità per risolvere i confliD di sviluppo, le pressioni culturali alla conformità e il bisogno di adaPamento,
contribuiscano alla formazione del soggePo e alla costruzione della sua sessualità.
Né sappiamo se sarà mai possibile rispondere a queste domande.
Approccio biologico e approccio socioculturale al tema della differenza sessuale
• Approccio biologico: le caraPerisAche di
personalità, le aDtudini, i comportamenA, i sistemi di credenza rispeDvamente maschili e femminili sono biologicamente determinaA
: femminilità e mascolinità sono apprese sulla base
dell’interiorizzazione di condizionamenA
socioculturali
La persona omosessuale non cosAtuisce uno “specifico”
sociale o psicologico. Essere omosessuali è una cosa che
“càpita”.
TuPavia, una volta divenuA consapevoli del proprio
orientamento, le persone omosessuali devono fare una scelta.
MolA scelgono di negare, nascondere e reprimere il proprio orientamento sessuale, temendo il rifiuto della famiglia, della Chiesa e della società. A volte lo camuffano con carriere
impegnaAve, matrimoni, scelte religiose. MolA di quesA
individui corrono il rischio di sviluppare disturbi psicologici.
22/06/12
Diversi da chi ? Pagina 14
Il modello stadiale più famoso di spiegazione del processo di coming out, in una prospettiva centrata sulla persona, è quello elaborato da Cass (1979):
Modelli teorici di spiegazione del Coming out
Strategie di fronteggiamento
• NegaAve
– isolamento o paure sociali
– eccessivo monitoraggio dei propri
comportamenA e delle informazioni su di sé – soppressione dei propri
desideri e sforzo di
diventare eterosessuali – compensazione con altre
caraPerisAche personali
• PosiAve
– ricerca di nuovi contaD sociali
– desiderio di acquisire maggiori informazioni sull'omosessualità – trovare figure di
sostegno, modelli di ruolo posiAvi
– trovare partner e amici
2
Incertezze o varian, di
genere in età evolu,va
Gay femminili e lesbiche mascoline?
Questo stereoApo ha origini sociali e culturali.
Il faPo che il comportamento manifesto di un individuo possa non aderire al ruolo di genere assegnatogli dalla convenzione sociale è una delle più frequenA fonA di disprezzo verso gay e lesbiche.
Le cause del disprezzo riguardano la preoccupazione per il disordine, per qualcosa che va “fuori posto”
rispePo a un ordine prestabilito.
Alla base di questo ragionamento c’è una logica rigidamente dicotomica in grado di generare
smarrimento e diffidenza laddove non venga rispePata.
L’intera complessità dei comportamenA umani legaA all’espressione del ruolo di genere viene semplificata, secondo questa logica dicotomica, in due polarità: il maschile e il femminile, dove il maschile diventa
sinonimo di a3vità e il femminile di passività.
I bambini che, crescendo, svilupperanno orientamenA omosessuali potrebbero essere soggeD a stress di genere. Tale fenomeno, che può protrarsi per molto tempo, può instaurarsi quando le prime aPrazioni omoeroAche vengono connesse con altri
interessi non conformi al genere, oppure quando quesA bambini sentono che stanno fallendo nell’adempiere alle aspePaAve sociali del genere loro assegnato. Spesso tuPo ciò emerge negli uomini gay che da piccoli erano effeminaA e spesso venivano
chiamaA con disprezzo “femminucce”. TuPavia, anche gli uomini gay che da piccoli erano più mascolini ricordano di aver provato stress di genere nel tentaAvo di integrare le aPrazioni omoeroAche in una idenAtà maschile. A volte, lo stress di genere può
portare confusione di genere. In senso clinico, la confusione di genere può essere così definita: “se sono aPraPo dai ragazzi, allora devo essere una ragazza”. Ma può anche includere affermazioni come “sono un depravato”, “resterò solo”, “ho peccato”. Tali idee, associate alla trasgressione dei confini di genere, sono una diffusa fonte di stress (Drescher, 2007, p. 350).
La realtà è molto più complessa di una rigida suddivisione in due categorie.
Per un gay essere maschio può non coincidere con la
tradizionale concezione di a3vità. È importante liberare l’omosessualità dai binomi uomo = aDvità e donna =
passività, per garanAre alle persone omosessuali
l’espressione di un ruolo di genere libero da stereoApi
Le persone omosessuali, come quelle eterosessuali e
bisessuali, possono esprimere il loro genere lungo tuPo
un’arco di possibilità (da Rock Hudson a Paolo Poli).
“È la copia che dà vita all’originale”.
Clifford Geertz (1986, p. 380).
“Il genere è una specie di imitazione di cui manca l’originale”.
Judith Butler (1991, p. 313).
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Minority stress
Omofobia
SenAmenA irrazionali di paura, odio, ansietà, disgusto, avversione che alcune persone eterosessuali sperimentano nei confronA delle persone omosessuali (Weinberg, 1972).
L’accento è però sopraPuPo sulle cause psicologiche individuali,
trascurando la componente culturale e le radici sociali dell’avversione.
E quindi trascurando la parentela con altri modi di odiare “in prima persona plurale”, come la misoginia, il razzismo, la xenofobia… Lungi dal riconosersi come affePo da un problema, l’omofobo, come il
razzista, di solito si rifà a un sistema codificato di credenze che riAene di dover difendere dalla minaccia di soggeD che considera pericolosi.
OmonegaAvità e SAgma sessuale
OmonegaAvità: concePo più ampio, che include
componenA culturali e radici sociali dell’intolleranza,
riferendosi all’intera gamma di senAmenA, aPeggiamenA e comportamenA negaAvi verso l’omosessualità e le persone omosessuali (Hudson, RickePs, 1980).
SAgma sessuale: aspePaAve negaAve, status inferiore e
soPrazione di potere che la società impone a chiunque sia
associato con comportamenA, idenAtà, relazioni o comunità
non-‐eterosessuali (Herek, 2009).
LE RADICI DELL’OMOFOBIA
paura della non riproduzione
paura del disordine dei ruoli di genere e loro polarizzazione difensiva
confusione tra anatomia, genere, orientamento sessuale
“roccia basilare” (Freud, 1937): “passività” M, “aDvità” F
angoscia maschile per i confini del corpo
paura/rimozione della propria omosessualità
paura trasformata in odio dell’altro come diverso/straniero, (dentro e fuori di sé)
credenze religiose
Se in passato lo scandalo era la DEVIANZA, oggi è il desiderio di ESSERE NORMALI.
• StereoApo sociale
– immagine semplificata di una categoria di persone condivisa socialmente
• Pregiudizio
– giudizio o opinione a priori, in genere con connotazione negaAva, verso gruppi sociali
• Discriminazione
– traPamento sfavorevole o iniquo di un persona sulla base della sua appartenenza ad un
parAcolare gruppo
La rappresentazione sociale dell’omosessualità
• L’omosessualità come devianza, patologia, disabilità
• L’omosessualità come innaturale e anormale
• L’omosessualità come fruPo di esperienze negaAve, sofferenza
• L’omosessualità come peccaminosa/disordine morale
• L’omosessualità come faPo privato vs. ostentazione
• L’omosessualità come promiscua, molesta e predatoria, solo sessuale
• L’omosessualità come “non vero amore”, anAtesi di famiglia e
di coppia
Esercitazione: come risponderes,?
L’omosessualità e la transessualità sono contronatura o anormali
L’omosessualità è una malaCa
La transessualità è una mu,lazione
L’omosessualità e la transessualità sono pecca, o disordini morali
Due donne o due uomini in coppia non sono una famiglia
L’omosessualità è una ostentazione
La bisessualità è la condizione di chi è indeciso/a
Ricerca: dall’omosessualità all’omofobia
Ricerca sulle minoranze sessuali:
Orientamento sessuale e identità di genere v
ariabili psicologichevariabili genetiche, dimensioni familiari, ecc.
Ricerca sullo STIGMA SESSUALE e sull’OMOFOBIA
sociale, interiorizzata, istitituzionale
Ricerca sul MINORITY STRESS (fattori di rischio e protezione)
PROSPETTIVA EVOLUTIVA: sviluppo psicologico di adolescenti gay e lesbiche, famiglie, genitorialità, benessere dei bambini.
Minority stress
Disagi dovuA all’appartenere a una minoranza.
Specificità del MS legato all’orientamento sessuale.
Tre dimensioni:
• Esperienze vissute di discriminazione e violenza
• SAgma percepito
• Omofobia interiorizzata
Il mancato riconoscimento di un legame affeDvo produce un danno psicologico
L’esperienza amorosa e la costruzione dei legami affeDvi avvengono nel contesto delle relazioni sociali e nel
territorio della storia e della cultura. Il concePo di famiglia non è unico e immodificabile.
Il mancato riconoscimento, simbolico, giuridico e pubblico, di un legame affeDvo tra due persone libere che lo
richiedono, e dunque il rifiuto di riconoscere la loro esistenza come nucleo sociale, può penalizzare la vita
psicologica e di relazione, e dunque la salute mentale (dei
soggeD in quesAone e dei loro figli).
Support of Legal RecogniAon of Same-‐Sex Civil Marriage
“Le coppie omosessuali sperimentano vari Api di discriminazione perpetraA dallo Stato che possono influenzare negaAvamente la stabilità delle loro relazioni e la loro salute mentale. […]
Nell’interesse di mantenere e promuovere la salute mentale, l’American Psychiatric AssociaAon sosAene il riconoscimento legale del matrimonio civile omosessuale con tuD i benefici,
diriD e responsabilità conferiA dal matrimonio civile, e si oppone ad ogni forma di restrizione di tali diriD, benefici e
responsabilità”.
APA, Support of Legal Recogni=on of Same-‐Sex Civil Marriage, PosiAon stamement, 2005
Perché gay e lesbiche vogliono sposarsi?
Il modo più semplice per rispondere a questa domanda potrebbe essere che molA gay e lesbiche vogliono sposarsi per le stesse ragioni per cui molA eterosessuali vogliono farlo.
Vuoi sposarmi ? … Puoi sposarmi ? …
AspeD psicologici, giuridici, sociali simbolici del matrimonio
“diriPo umano elementare”
(Hanna Arendt, 1959)
“CiPadinanza minore”
Quali sono i diriC nega, ?
-‐ Matrimonio o unione civile, neppure nel caso di matrimoni contraD all’estero -‐ Adozione, neppure nel caso di procedure riconosciute all’estero
-‐ Genitorialità sociale, neppure nel caso di situazioni riconosciute e cerAficate all’estero
La conseguenza è la negazione del legame familiare: per il nostro ordinamento la famiglia omosessuale/omogenitoriale semplicemente non esiste. Da ciò
consegue la negazione dei diriD riconosciuA ai familiari in ambito sanitario, lavoraAvo, patrimoniale, scolasAco, ecc.
“CiPadinanza minore”
Per la coppia i diriD negaA o comunque NON GARANTITI sono:
Decisioni sanitarie varie
Informazioni sanitarie
Visite ospedaliere
Congedo matrimoniale
Punteggi concorsi
RequisiA x trasferimenA
Permessi per assistenza in caso di malaDa, invalidità…
Pensione di reversibilità
DiriD di successione
Tutela dell’abitazione
“CiPadinanza minore”
Per le coppie con figli: al genitore eleDvo vengono negaA:
Decisioni sanitarie e x vaccinazioni
Permessi parentali
Assegni familiari
RiAro figli da scuola (necessità di delega)
Voto aDvo e passivo organismi scolasAci
ConAnuità affeDva in caso di morte genitore legale o di separazione
Dovere di mantenimento
Dovere di assistenza
Dovere di istruzione, educazione
Se le isAtuzioni (come lo Stato o la Chiesa) discriminano una categoria di ciPadini, anche la popolazione viene incenAvata a svalutare, se non addiriPura disprezzare, quei ciPadini che le isAtuzioni considerano di serie B.
Il mancato riconoscimento delle relazioni omosessuali implica necessariamente una delegiDmazione delle persone gay e
lesbiche, che finiscono per trovarsi confinate in una zona grigia, a
un livello di “ciPadinanza minore”, che favorisce la svalutazione,
il disprezzo e la discriminazione da parte della società, ma anche
di se stessi (omofobia interiorizzata).
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Omofobia
interiorizzata
Omofobia interiorizzata
• ADtudine negaAva che (più o meno consapevolmente) una persona sperimenta verso i propri desideri e fantasie omoeroAci.
• Dà forma all’idenAtà e all’idea che si ha di se stessi. Minaccia la capacità di formare relazioni inAme, di vivere serenamente la
sessualità e di senArsi a proprio agio come gay/lesbica → senAmenA di vergogna e di colpa → consapevoli vs dissociaA, scissi, incapsulaA
• Non riguarda il sesso, ma la concezione di sé (può precedere la scoperta della sessalità)
• È diversa da uno sAgma razziale, etnico o di genere: in quesA casi c’è quasi sempre un’idenAficazione validante con la propria
famiglia.
Io ho sofferto il soffribile, non ho mai accettato il mio peccato, non sono mai venuto a patti con la mia natura e non mi ci sono neanche abituato. Io ero nato per essere sereno, equilibrato e naturale: la mia omosessualità era in più, era fuori, non c’entrava con me.
Me la sono sempre vista accanto
come un nemico, non me la sono mai sentita dentro... Fu a Belluno, quando avevo tre anni e mezzo [...] che io
provai per la prima volta
quell’attrazione dolcissima e
violentissima che poi mi è rimasta dentro sempre uguale, cieca e tetra come un fossile.
Pier Paolo Pasolini
Lettera a Silvana Mauri, 10-2-1950
“Non ce la facevo più a negare la verità a me stesso…
volevo vivere quella parte di me, smetterla di considerarla un
mostro, qualcosa di negativo, addirittura invalidante.
Ma ero anche certo che, per riuscirci, dovevo chiudere con il mio lavoro. Ero convinto che le due cose fossero incompatibili”…
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Resilienza omosessuale
Epistemology of the closet – (in)visibilità Stanze “private”
Ebrei – Omosessuali (Sontag) Humor
AdaPamento
Autoconoscenza
Mentalizzazione (sintonizzazione sul pensiero dell’altro) Eccellere
Famiglia “scelta”
Network
Apertura mentale
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Coming out
e Ou,ng
Il coming out (of the closet) è un’esperienza che varia da persona a persona e solitamente inizia quando la persona non riesce più a tollerare la paura, la vergogna e la
solitudine associata alla “clandesAnità”.
Per molte persone il coming out è guidato dal semplice desiderio di essere aperA e onesA con le persone amate e vivere in autenAcità.
Normalmente le persone parlano prima con quelli con cui si sentono più al sicuro, poi iniziano a “rischiare” reazioni più
“imprevedibili” parlando con la famiglia, gli amici, i colleghi,
i vicini…
Perché il coming out?
Il processo di coming out dura tuPa la vita, dato l’ampliamento costante di nuove conoscenze in ambito sociale e lavoraAvo.
Diversamente dalle minoranze etniche e razziali, i giovani gay e lesbiche raramente ricevono il sostegno della famiglia quando si scontrano con il pregiudizio della società . Spesso le reazioni delle famiglie rispecchiano il rifiuto sociale (cfr. minority stress).
Perché il coming out?
Normalmente le persone eterosessuali possono dare per scontate tuPe le espressioni di affePo come baciarsi o
tenersi la mano in pubblico, farsi accompagnare dal partner nelle occasioni sociali, condividere con amici e familiari
racconA e esperienze riguardanA il partner o mostrare con orgoglio le fotografie della persona amata.
Diversamente, molA gay e lesbiche si trovano a nascondere per anni la propria vita affeDva e sessuale. CostreD a
controllare persino il linguaggio, modificando i pronomi per evitare di far capire il genere del proprio partner (cfr.
esperimento di Blechner).
Perché il coming out?
La ricerca ha messo in luce l’importanza del coming out come esperienza che aiuta a
struPurare l’idenAtà e a ridurre la vergogna e il relaAvo isolamento sociale.
La sincerità riguardo al proprio orientamento sessuale, affeDvo e relazionale è di cruciale
importanza per sviluppare e mantenere una buona salute mentale
“Se si vedono due omosessuali, o meglio due ragazzi che se ne vanno insieme a dormire nello stesso
lePo, in fondo li si tollera, ma se la maDna dopo si risvegliano col
sorriso sulle labbra, si tengono per mano, si abbracciano teneramente, e affermano così la loro felicità,
questo non glielo si perdona. Non è la prima mossa verso il piacere ad essere insopportabile, ma il
risveglio felice”
(M. Foucault, 1978)
SELF-DISCLOSURE
come fattore di stress legato
all’appartenere ad un gruppo minoritario
L’identità eterosessuale è data per scontato e normalmente nessuno ha il bisogno di riaffermare, se non quando viene messa in discussione, la propria identità.
Giovani gay e lesbiche, invece, devono dire invece a se stessi e agli altri di essere gay, lesbiche e bisessuali. Devono trovare una collocazione nello spazio sociale, integrare bisogni, esperienze e idee in una definizione di sé (Barbagli e Colombo, 2001).
Se la SF diventa un vero e proprio compito di sviluppo specifico per gli adolescenti omosessuali.
21/06/12
Diversi da chi ? Pagina 53
Compiti di Sviluppo in Adolescenza
Il momento della self-disclosure o svelamento, o coming out, rappresenta per molti giovani gay e lesbiche un “crocevia esistenziale” (Pietrantoni, 1999) che sancisce un “prima” e un
“dopo” per diventare, in seguito, un processo decisionale che viene attivato tutte le volte che la situazione interpersonale lo richiede (Chiari, 2006).
Anche molti genitori ricordano il momento in cui hanno parlato con il proprio figlio del suo orientamento sessuale come un momento fondamentale una frattura,
una rinascita come “genitori”
Diversi da chi ? Pagina 54
Gli assunti teorici su cui si basa questa presentazione sono, in un’ottica evolutivistica e sistemica, che il COMING OUT:
E’ un COMPITO DI SVILUPPO aggiuntivo per l’adolescente GLB.
E’ un PROCESSO SISTEMICO che coinvolge sempre la famiglia: una IMPRESA EVOLUTIVA CONGIUNTA
Ha degli esiti incerti, non definibili a priori, ma mediati da risorse preesistenti o meno all’interno della famiglia.
E’ un processo che porta con se “generalmente” numerosi benefici per il giovane GLB e per la famiglia.
NON dare per scontato gli effetti positivi della disclosure, dal momento che la possibilità di essere marginalizzati, tanto più se in un contesto stigmatizzante, è piuttosto realistica.
Coming out
comecompito di sviluppo
Diversi da chi ? Pagina 55
Il modello del Coming Out Growth (COG; Vaughan e Waehler, 2010) è il modello teorico maggiormente utilizzato in letteratura per comprendere il processo del coming out.
Lo svelamento del proprio orientamento sessuale potrebbe portare a benefici in 5 ambiti principali:
Coming out Growth
onestà/autenticità
identità personale/sociale
salute mentale/resilienza
si incrina la separazione netta tra identità privata e identità pubblica
sociale/relazionale supporto sociale percepito
sostegno/generatività
come si concepiscono le altre persone LGB e quanto ci si impegna per combattere i pregiudizi a livello individuale, sociale e politico.
RISPETTO ALL’OMOSESSUALITA’
" Qual è la causa dell’omosessualità?
" E’ una scelta ?
" Ci sono delle cause genetiche ?
" L’orientamento sessuale è irreversibile ?
" Ma se è gay è donna? Se lesbica è un maschio? (gender stress)
" Ma si può essere GL a 16 anni ?
" Come posso conciliare le scelte di mio figlio con la mia religione ? RISPETTO ALLA GENITORIALITA’
" Cosa ho sbagliato e cosa potevo fare per evitarlo?
" Ma una “madre ipercoinvolta” e un “padre assente” sono la causa?
VISSUTI
" Mi sento “sbagliat*”, “divers*” da tutti gli altri genitori
" Mi sento in colpa, sono preoccupato per il suo futuro
" Non lo accetterò mai
7
Omosessualità e religione
Le aPrazioni e gli affeD omosessuali possono essere implicaA in confliD idenAtari.
SopraPuPo in Italia, dove la cultura e i valori
caPolici sono molto radicaA, possiamo avere
a che fare con utenA che portano una vera e
propria “loPa interna” tra omosessualità e
religione. Se, come clinici, ci schierassimo
dall’una o dall’altra parte, il nostro paziente
ne uscirebbe sconfiPo e impoverito.
Il lavoro clinico dovrebbe invece favorire l’integrazione degli aspeD idenAtari, considerando la “terza possibilità” in cui quesA possano coesistere in armonia tra loro. A tal fine, per esempio, può essere uAle decostruire gli stereoApi legaA all’omosessualità e, favorendo l’elaborazione di una dimensione spirituale più profonda e autenAca, sAmolare l’interpretazione criAca dei tesA sacri.
Per avere maggiori competenze a riguardo, può essere uAle
documentarsi sulle diverse correnA religiose che accolgono le
omosessualità senza condannarle e anche valutare
l’opportunità di informare l’utente circa l’esistenza di gruppi
gay di caraPere religioso (per es., le associazioni crisAane
Nuova Proposta o Il Guado oppure la comunità virtuale dei
Musulmani Omosessuali in Italia).
Di difficile collocazione sono quelle situazioni in cui l’avversione verso il proprio orientamento sessuale si innesta su una dimensione valoriale di matrice religiosa: viene prima il precePo o il vissuto?
Considerando le posizioni della Chiesa caPolica, secondo cui l’inclinazione omosessuale sarebbe “oggeDvamente disordinata” e le unioni affeDve tra persone omosessuali indegne di riconoscimento sociale, possiamo capire come una persona omosessuale e caPolica possa entrare in confliPo poiché il modo in cui sente è sAgmaAzzato proprio da quella Chiesa in cui crede.
Una posizione di maggior accoglienza da parte della Chiesa nei
confronA delle persone omosessuali e credenA sicuramente
aPenuerebbe la ferita della loro egodistonia e la croce di quel
minority stress che segna la vita di molte persone omosessuali.
La tesAmonianza di Pasquale Quaranta
SePe anni fa [...] mi rivolsi a don Franco, perché non riuscivo a conciliare la mia fede caPolica con quei senAmenA di cui pensavo dover solo vergognarmi.
Diversamente da qualche altro sacerdote, don Franco non manifestò alcun segno di prevenzione. Compresi che mi rispePava e mi accoglieva per ciò che ero e non per ciò che – supponevo – sarei dovuto diventare.
Iniziò a insegnarmi che il vangelo e l’amore di Dio erano realtà vive anche per me; che dovevo imparare a non dipendere da quei giudizi tanto assoluA, ma ora infondaA, ora discuAbili, che circolano nella Chiesa caPolica su di noi.
estraPo da Pasquale Quaranta (a cura di) (2008), Omosessualità e Vangelo. Franco Barbero risponde, Gabrielli editori, p. 11
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Omosessualità “egodistonica”
e richiesta di
“terapia ripara,va”
TuPe le associazioni mediche e della salute
mentale, compresa l’OMS, concordano su questo
punto: i tentaAvi di
cambiare l'orientamento
sessuale sono inefficaci e
nella maggior parte dei casi
dannosi.
La posizione delle MHP
Si oppongono a qualsiasi traPamento psy-‐, come terapie riparaAve o di conversione, basato sull'assunto che
l'omosessualità sia un disturbo mentale o che un paziente dovrebbe cambiare il proprio orientamento sessuale.
I rischi potenziali delle terapie riparaAve sono molA, includono depressione, ansia e comportamenA
autodistruDvi, e l'allineamento del terapeuta con il
pregiudizio sociale contro l'omosessualità del paziente può
rinforzare il disprezzo che già il paziente prova per se stesso.
La posizione delle MHP
American Academy of Pediatrics: “La terapia direPa specificamente a cambiare l'orientamento sessuale è controindicata, dato che può provocare colpa, ansia, mentre ha un minimo o nessun potenziale di
raggiungere il cambio di orientamento.”
American Psychological AssociaAon: “Le scoperte
scienAfiche suggeriscono che gli sforzi di riparare gli
omosessuali non sono altro che pregiudizio sociale
travesAto da teorie psicologiche.”
La posizione delle MHP
Ordine degli Psicologi, Italia: “l'omosessualità non è una malaDa da curare, e l'orientamento omosessuale non è da modificare
. Affermare il contrario è un’informazione scienAficamente priva difondamento e foriera di un pericoloso sostegno al pregiudizio sociale
”.
Associazione Italiana di Psicologia (AIP), Italia: “patologizzare l’omosessualità, invocando in modo improprio il supporto della comunità scienAfica, non fa che aumentare l’omofobia, che è la vera malaDa da combaPere. L’AIP invita tuD coloro che
ricoprono importanA ruoli isAtuzionali, e che quindi hanno un peso incisivo sulla pubblica opinione, a prestare maggiore
aPenzione alla ricerca scienAfica e a diffondere correPamente i
suoi risultaA conosciAvi e applicaAvi.”
Le terapie riparaAve
Nonostante le posizioni delle
principali associazioni della salute mentale, terapie riparaAve e
programmi di modifica
dell’orientamento sessuale sono piuPosto diffusi.
I gruppi di “riparatori” sono supportaA e finanziaA quasi esclusivamente da associazioni religiose che si oppongono ai diriD civili per lesbiche e gay.
Le terapie riparaAve
Il più grande di quesA gruppi è Exodus InternaAonal che opera in 17 nazioni. Il suo moPo è “Cambiare è possibile”.
Il NARTH (NaAonal AssociaAon for Research & Therapy of Homosexuality) è un'associazione che promuove la terapia
“riparaAva”.
Si traPa di programmi “riabilitaAvi” che offrono false speranze a
gay e lesbiche vulnerabili e alle loro famiglie. UAlizzano materiale
scienAfico opinabile e concezioni sulla sessualità e l’idenAtà di
genere datate e non dimostrabili.
Le terapie riparaAve
Il contenuto di quesA traPamenA consiste principalmente
nell’insegnamento di strategie di evitamento dei contenuA legaA alla propria omosessualità.
Di contro la persona viene spinta a mePere in aPo una serie di comportamenA che ricalcano stereoApi legaA ai ruoli di genere.
Agli uomini può venire insegnato a non accavallare le gambe, a giocare a calcio o a cambiare l’olio del motore della propria auto.
Alle donne viene consigliato di far crescere i capelli, e viene
insegnato a truccarsi, servire a tavola e occuparsi delle faccende domesAche.
La preghiera può avere un ruolo importante in queste terapie.
Le terapie riparaAve
Oltre alle “terapie riparaAve”, esistono molA intervenA clinici che denotano ignoranza e/o pregiudizio -‐ spesso condoD in “buona fede” dagli psicologi.
A volte non è OMOFOBIA. È solo ETEROFILIA.
Deontologica → è un giusto fine?
Scientifica → ricerche affidabili ne dimostrano l’efficacia?
Religiosa → quale conflitto tra essere gay e anche
cattolico, musulmano o ebreo? (viene prima il precetto o il vissuto?)
Alcune domande sul condizionamento
“terapeutico” dell’orientamento sessuale
Psicologica → cosa può spingere una persona a chiedere
di modificare la direzione del proprio desiderio?
Sociale → la richiesta di “ri-orientamento” è frutto di una
pressione alla conformità?
" Ho paura di deludere i genitori
" Me lo chiedono i miei genitori
" Mi sento “sbagliat*”, “senza un posto nel mondo”, “divers*” da tuD
" Mi sento in colpa
" Gli omosessuali vengono rifiutaA
" Sono desAnaA alla solitudine e all’infelicità
" Voglio sposarmi / voglio una famiglia
" I gay sono deboli, perdenA, “femminili” (M)
" Le lesbiche sono dure, “maschili”, poco materne (F)
" Gender stress (“se mi piacciono gli uomini non sono un uomo”, “se mi piacciono le donne non sono una donna”)
" Avrei problemi di lavoro
" L’omosessualità è contro i valori crisAani e della Chiesa
Molto dolore e molA stereoApi dietro questa richiesta d’aiuto
La posizione delle MHP
Questo documento fornisce un esausAvo resoconto sugli effeD dannosi delle terapie riparaAve.
Vengono inoltre suggerite delle linee guida per orientare i
professionisA nel traPamento di persone gay e lesbiche secondo un approccio non patologizzante, rispePoso dei bisogni del
paziente e che tenga conto dell’effePo dannoso che il
pregiudizio e lo sAgma sociale hanno sulla salute mentale.
Qualche consiglio…
Lo sAgma e la disinformazione danneggiano chiunque, a prescindere dall'orientamento sessuale.
Le ricerche dimostrano che la conoscenza direPa e la quoAdianità con lesbiche e gay favoriscono il reciproco riconoscimento e la reciproca accePazione.
I pregiudizi culturali e religiosi decadono quando gli
eterosessuali realizzano che la maggior parte delle
lesbiche e dei gay non corrispondono agli stereoApi
crudeli o banali che vengono loro aPribuiA da secoli.
• Non temere di correggere chi è male informato e dice cose sbagliate su gay e lesbiche.
• Interrompere scherzi e commenA anA gay.
• RiflePere sul linguaggio che usiamo.
• Considerare che ci sono lesbiche e gay nelle classi, nelle riunioni di lavoro, nei contesA sociali che
frequenAamo.
vittorio.lingiardi@uniroma1.it
Facoltà di Medicina e Psicologia
Direttore Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica
Sapienza Università di Roma
Qualche lePura (in italiano)
• Barbagli M., Colombo A. (2007) Omosessuali moderni. Gay e lesbiche in Italia. Il Mulino, Bologna (2a ed.)
• Chodorow N.C. (1994) Femminile, Maschile, Sessuale: Sigmund Freud e oltre. La Tartaruga, Milano, 1995.
• Dimen M., Goldner V. (2002, a cura di) La decostruzione del genere. Teoria
femminista, cultura postmoderna e clinica psicoanali=ca. Tr.it. Il Saggiatore, 2006.
• Dimen M., Goldner V.(2006) “Genere e sessualità”. In: Person E.S., Cooper A.M., Gabbard G.O. (a cura di), Psicoanalisi. Raffaello CorAna, Milano 2006, cap. 6.
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• Freud S. (1905) “Tre saggi sulla teoria sessuale”. Tr.it. In Opere, vol. 4., Boringhieri, Torino, 1970.
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Raffaello CorAna, Milano, 1996.
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Qualche lePura (in italiano)
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• Pra, G., Pietrantoni L., Buccoliero E., Maggi M. (2010) Il bullismo omofobico.
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• RemoC F. (2008) Contro natura. Una leVera al papa. Laterza. Bari.
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• Rigliano P., Ciliberto J., Ferrari F. (2012) Curare i gay. Oltre l’ideologia ripara=va dell’omosessualità. Raffaello CorAna, Milano.
• Schuster A. (2011, a cura di) Omogenitorialità. Filiazione, orientamento sessuale e diriVo. Mimesis Edizioni, Milano-‐Udine.
Breve Filmografia
• Jossie e Yagger (Eytan Fox – Israele, 2002)
• The Bubble (Eytan Fox – Israele, 2006)
• Brokeback Mountains (Ang Lee – USA, 2005)
• Maurice (James Ivory -‐ UK, 1987)
• Stonewall (Nigel Finch – UK, 1995)
• Milk (Gus Van Sant – USA, 2008)
• Le fate ignoran= (Ferzan Ozpetek – Italia, Francia, 2001)
• Le mine vagan= (Ferzan Ozpetek – Italia, 2010)
• Il bagno turco (Ferzan Ozpetek – Italia, 1997)
• A single man (Tom Ford -‐ USA, 2009)
• Una giornata par=colare (EPore Scola -‐ Italia, 1977)
• La moglie del soldato (Neil Jordan -‐ Gran Bretagna, 1992)
• Priscilla, la regina del deserto (Stephan EllioP -‐
Australia, 1999)
• La mia vita in rosa (Alain Berliner -‐ Belgio, Francia, Gran Bretagna, 1997)
• XXY (Lucìa Puenzo, ArgenAna, 2007)
• Boys don't cry (Kimberly Peirce -‐ USA, 1999)
• TuVo su mia madre (Pedro Almodovar -‐ Spagna, 1999)
• Kinsey (Bill Condon – USA, 2004)
• Un anno con tredici lune (Reiner W. Fassbinder -‐
Germania, 1978)
• Transamerica (Duncan Tucker -‐ USA, 2005)
Art. 4
Nell'esercizio della professione, lo psicologo rispePa la
dignità, il diriPo alla riservatezza, all'autodeterminazione ed all'autonomia di coloro che si avvalgono delle sue
prestazioni; ne rispePa opinioni e credenze, astenendosi dall'imporre il suo sistema di valori; non opera
discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-‐economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità. Lo
psicologo uAlizza metodi e tecniche salvaguardando tali
principi, e rifiuta la sua collaborazione ad iniziaAve lesive
degli stessi […]
• Promossa dalla Cattedra del Prof. Lingiardi in collaborazione con gli Ordini degli Psicologi della Campania, del Lazio e del Piemonte
• Ricerca pilota analoga a quella di Lingiardi e Capozzi (2004)
• Questionario ONLINE anonimo (APO)
• Obiettivo: rilevare i principali atteggiamenti personali e professionali degli psicologi/psicoterapeuti nei confronti dell’omosessualità e dei pazienti LG
• È sufficiente la formazione sulle tematiche LG?
• Qual è il livello di conoscenza delle tematiche LG?
• Linee guida
Ricerca sugli atteggiamenti degli psicologi
verso l’omosessualità
ORDINE tot. iscr. iscr. info ricevu, % info % tot
Campania 4.091 2.110 205 9,72 % 5,01 %
Lazio 15.640 13.000 958 7,37 % 6,13 %
Piemonte 5.300 4.738 951 20,07 % 17,94 %
Puglia 3.040 2.947 314 10,65 % 10,33 %
TOTALE 28.071 22.795 2.428 10,65 % 8,65 %
29,9 30,9 18,8
16,4 14,7
52,0 42,1
54,7
75,6 39,8
18,1
27,0 26,5 8,0
45,6
Esiste una valida teoria esplica,va della psicogenesi delle omosessualità maschili e femminili L'omosessualità ha una forte componente biogene,ca L'omosessualità è il risultato di dinamiche familiari patologiche L'omosessualità è causata da un trauma L'omosessualità è dovuta ad una mancata iden,ficazione col proprio ruolo di genere
Ipotesi eziologiche
Si No Non so Da, in %
10,9 7,4 3,9
10,3
15,4
83,2 92,5 79,2
73,7 9,5
3,6 10,6
L'omosessualità è una variante normale della sessualità L'omosessualità è un sintomo L'omosessualità è una patologia L'omosessualità è l'espressione di uno sviluppo psicologico incompleto
Approccio patologizzante
Si No Non so Da, in %