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RACCOLTA TAKE AGENZIE DI STAMPA Il mercato del gioco: prospettive economiche e sociali Presentazione Ricerca sul settore del Gioco in Italia ADNKRONOS

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Academic year: 2022

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ADNKRONOS

Giochi: Ipsos-Luiss, per 70% operatori illegalita' riguarda soprattutto canale fisico

Per 79% esercenti non è facile intercettare e punire fenomeno che è anche socialmente tollerato Roma, 26 gen. Il 70% delle imprese che operano nel settore del gioco pensa l'illegalità riguardi principalmente il canale fisico e che si sia propagato soprattutto durante il periodo pandemico, con conseguenze ritenute gravi per la diffusione del malaffare. I risvolti negativi sono poi ulteriormente rafforzati dalla convinzione,presente nel 70% della popolazione e nel 79% degli esercenti, che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, che inoltre sono socialmente tollerati, situazione che indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro. E' quanto emerso nel corso della presentazione del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione tra Luiss Business School e IPSOS, nell'ambito dell'Osservatorio sui mercati regolati. Sempre secondo quanto rilevato da IPSOS, il settore del Gioco si conferma pesantemente toccato dagli effetti della pandemia: solo il 35% degli esercenti dichiara di essere soddisfatto dell'andamento della propria attività e 1 esercente su 6 ha dovuto ridurre il personale (17%), e solo il 3% lo ha incrementato. Ripercussioni che potrebbero riverberarsi negativamente anche sul territorio con la diminuzione dei punti vendita e il proliferare di attività illegali.

Giochi: Freni (mef), 'legge delega in cdm entro meta' febbraio'

Roma, 26 gen. "La legge delega sul gioco, con l'atteso riordino del settore, è alla Ragioneria dello Stato e penso arriverà al Consiglio dei ministri entro metà febbraio". E' quanto ha detto il sottosegretario al Mef Federico Freni, riporta l'agenzia Agimeg, nel corso della presentazione del report Ipsos-Luiss sul mercato del gioco.

Giochi: Freni (mef), 'stato ha fatto struzzo, ora dimostrare di saper regolare settore

Roma, 26 gen. "Dal 2017 ad oggi, con più o meno consapevolezza, lo Stato ha fatto lo struzzo. Dobbiamo dimostrare che siamo in grado di regolare un settore assicurandogli la necessaria affidabilità e stabilità. La mia ricetta è quella di una legge delega che mi auguro possa essere presentata nei prossimi giorni". E' quanto ha detto il sottosegretario al Mef, Federico Freni, nel corso della presentazione della ricerca sui giochi di Ipsos e Luiss. "E' venuto il momento - ha aggiunto - di prenderci delle responsabilità: quello del gioco legale è un comparto industriale a tutti gli effetti anche al livello di gettito fiscale, e nessun comparto industriale con questa forza economica ha ricevuto un trattamento come quello che è stato riservato a quello del gioco". Secondo Freni, "i due pilastri da cui dobbiamo partire sono necessariamente il contrasto al gioco illegale e al disturbo da gioco di azzardo. Approdiamo al gioco 2.0: il legislatore smetterà di fare lo struzzo ma il comparto del gioco si deve impegnare seriamente a creare il contesto adatto per un nuovo inizio", ha detto ancora.

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AGI

Giochi: Luiss-Ipsos, da impatto Covid rischio attività illegali

16:03 (AGI) - Roma, 26 gen. - Il settore del Gioco si conferma pesantemente toccato dagli effetti della pandemia:

solo il 35% degli esercenti dichiara di essere soddisfatto dell’andamento della propria attività e un esercente su 6 ha dovuto ridurre il personale (17%), mentre solo il 3% lo ha incrementato. Ripercussioni che potrebbero riverberarsi negativamente anche sul territorio con la diminuzione dei punti vendita e il proliferare di attività illegali. Lo evidenzia il nuovo capitolo del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione Luiss Business School e Ipsos, nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati presentato oggi presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, da Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca e Associate Dean della Luiss Business School, e Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos.

Giochi: Luiss-Ipsos, da impatto Covid rischio attività illegali (2)

16:03 (AGI) - Roma, 26 gen. - “Dalla nostra indagine - ha dichiarato Pagnoncelli - emerge una differente percezione dell’illegalità nel mondo del gioco: il 70% degli operatori pensa che questo fenomeno riguardi principalmente il canale fisico e che si sia propagato soprattutto durante il periodo pandemico, con conseguenze ritenute gravi per la diffusione del malaffare. I risvolti negativi sono poi ulteriormente rafforzati dalla convinzione presente nel 70%

della popolazione e nel 79% degli esercenti, che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, che inoltre sono socialmente tollerati, situazione che indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro”.

Giochi: Luiss-Ipsos, contro illegalità sanzioni non bastano

16:04 (AGI) - Roma, 26 gen. - Il gioco illegale è equiparabile a un vero e proprio reato ma per contrastare il fenomeno le sanzioni non possono essere l'unica azione su cui fare leva. Lo evidenzia il nuovo capitolo del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione Luiss Business School e Ipsos, nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati presentato oggi presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, da Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca e Associate Dean della Luiss Business School, e Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos.

Giochi: Luiss-Ipsos, contro illegalità sanzioni non bastano (2)

16:04 (AGI) - Roma, 26 gen. - Secondo gli intervistati, per combattere la diffusione del 'nero' bisogna inasprire le sanzioni per chi offre gioco illegale (61%), favorire azioni congiunte di contrasto all'illegalità tra aziende che offrono i giochi e le istituzioni pubbliche (22%), avviare azioni continuative di divulgazione di informazioni per far comprendere i danni economici per l'industria del gioco e il territorio derivanti dal gioco illegale (20%).

Giochi: Freni (Mef), mi auguro legge delega in Cdm metà febbraio

16:39 (AGI) - Roma, 26 gen. - "La legge delega giace tranquilla in Ragioneria, mi auguro che ragionevolmente ne uscirà nei prossimi giorni e mi auguro che giunga all'approdo del Consiglio dei ministri, da chiunque sia composto il Cdm, al più tardi nella prima metà di febbraio compatibilmente con quello che accadrà al governo e al Cdm". Lo ha detto il sottosegretario al Mef Federico Freni nel corso della presentazione del progetto sull’evoluzione del settore del Gioco nel periodo della Pandemia, realizzato in collaborazione Luiss Business School e Ipsos, nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati.

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AGIR

L’evoluzione del settore del Gioco nel periodo della Pandemia

L'ultima ricerca del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione Luiss Business School e Ipsos, nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati. Un modello per comprendere l’evoluzione del settore del Gioco, soprattutto nel post pandemia, e combattere forme di illegalità a tutela di consumatori ed esercizi commerciali. È questo l’obiettivo del nuovo capitolo del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione Luiss Business School e Ipsos, nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati, che, sulla scia del primo rapporto pubblicato a luglio 2021, intende restituire a operatori del settore e policy maker, dati utili anche per fronteggiare il gioco illegale. Presentato oggi, mercoledì 26 gennaio presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, da Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca e Associate Dean della Luiss Business School, e Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos, alla presenza di Gianni Pittella, Segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, Federico Freni, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze e Livia Pomodoro, Presidente Advisory Board Progetto sul settore del Gioco, il rapporto combina due indagini che fotografano lo stato del settore nel periodo Covid e le caratteristiche socio-economiche del giocatore tipo. La prima analisi, curata da Ipsos, ha coinvolto 300 imprese impegnate nella distribuzione del gioco tra esercenti, bar, tabaccherie, ricevitorie, sale gioco e sale scommesse, mentre la seconda, elaborata sulla base di un modello econometrico sviluppato dalla Luiss Business School, ha definito il profilo del giocatore tipo, grazie a dati forniti dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e da Istat. “Dalla nostra indagine” ha dichiarato Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos “emerge una differente percezione dell’illegalità nel mondo del gioco: il 70% degli operatori pensa che questo fenomeno riguardi principalmente il canale fisico e che si sia propagato soprattutto durante il periodo pandemico, con conseguenze ritenute gravi per la diffusione del malaffare. I risvolti negativi sono poi ulteriormente rafforzati dalla convinzione presente nel 70% della popolazione e nel 79% degli esercenti, che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, che inoltre sono socialmente tollerati, situazione che indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro”. Sempre secondo quanto rilevato da Ipsos, il settore del Gioco si conferma pesantemente toccato dagli effetti della pandemia: solo il 35% degli esercenti dichiara di essere soddisfatto dell’andamento della propria attività e 1 esercente su 6 ha dovuto ridurre il personale (17%), e solo il 3% lo ha incrementato. Ripercussioni che potrebbero riverberarsi negativamente anche sul territorio con la diminuzione dei punti vendita e il proliferare di attività illegali. Attraverso un modello econometrico elaborato dalla Luiss Business School è stato, inoltre, possibile determinare le caratteristiche (individuali e non) dei giocatori, l’influenza del reddito familiare pro-capite e della spesa ricreativa pro-capite sulle diverse tipologie di gioco, nonché l’evoluzione di tale spesa su base annua e per area geografica, grazie ai dati collezionati dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e Istat, nel periodo 2011-2020.

Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca sul settore del Gioco e Associate Dean della Luiss Business School, commenta: “dall’analisi dei dati emerge il racconto di una popolazione di consumatori che considera il gioco sempre più come un bene ‘normale’ e un bene ‘necessario’, quindi parte del proprio tempo libero, ineliminabile dunque dal paniere dei consumi.” Il professore Oriani segnala inoltre che “per combattere l’espansione del gioco illegale è necessario garantire una regolamentazione attenta, in particolare ai comportamenti dei giocatori e alle evoluzioni tecnologiche”.

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ANSA

Indagine Luiss, per consumatori gioco parte del tempo libero. 'Serve un'attenta regolamentazione per combattere l'illegalità'

ROMA, 26 GEN - "Una popolazione di consumatori che considera il gioco sempre più come un bene 'normale', 'necessario', quindi parte del proprio tempo libero, ineliminabile dunque dal paniere dei consumi". Questa la fotografia del giocatore tipo elaborata sulla base di un modello econometrico sviluppato dalla Luiss Business School, grazie a dati forniti dall'Agenzia delle dogane e dei Monopoli e dall'Istat. Il documento è stato presentato oggi presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani insieme all'indagine Ipsos. Raffaele Oriani, referente scientifico del progetto di ricerca e associate Dean della Luiss Business School, afferma che "per combattere l'espansione del gioco illegale è necessario garantire una regolamentazione attenta, in particolare ai comportamenti dei giocatori e alle evoluzioni tecnologiche". "Il nuovo capitolo del progetto sul settore del gioco, si realizzato in collaborazione Luiss Business School e Ipsos, nell'ambito dell'Osservatorio sui mercati regolati, che, sulla scia del primo rapporto pubblicato a luglio 2021, intende restituire a operatori del settore e policy maker, dati utili anche per fronteggiare il gioco illegale", si spiega. Lo studio evidenzia anche "come il valore della raccolta degli apparecchi (AWP e VLT) sulla spesa ricreativa sia diminuita a seguito del Covid-19" e "come il valore della raccolta sulla spesa ricreativa risulti essere maggiore al Sud rispetto alle altre aree geografiche".

Indagine Ipsos, aumentata l'illegalità nel settore del gioco. Analisi sul periodo del Covid segnato dalla chiusura delle sale

ROMA, 26 GEN - Il 70% degli operatori pensa che l'illegalità nel mondo del gioco "riguardi principalmente il canale fisico" e che tale fenomeno "si sia propagato soprattutto durante il periodo pandemico" (caratterizzato dalla chiusura delle sale giochi), con conseguenze ritenute "gravi per la diffusione del malaffare". Lo afferma Nando Pagnoncelli, presidente dell'Ipsos, che ha curato, in collaborazione con la Luiss Business School, un'indagine settoriale che ha coinvolto 300 imprese impegnate nella distribuzione del gioco tra esercenti, bar, tabaccherie, ricevitorie, sale gioco e sale scommesse, nell'ambito dell'Osservatorio sui mercati regolati. "La convinzione presente nel 70% della popolazione e nel 79% degli esercenti" è "che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, che inoltre sono socialmente tollerati", continua Pagnoncelli. Secondo cui, tale situazione "indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro".

L'indagine, presentata nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, mette in luce come il settore del gioco nella percezione degli esercenti sia stato "pesantemente" toccato dagli effetti della pandemia: solo il 35% dichiara di essere soddisfatto dell'andamento della propria attività, 1 esercente su 6 ha dovuto ridurre il personale (17%), e solo il 3% lo ha incrementato. Con le ripercussioni di questo stato di cose che "potrebbero riverberarsi negativamente anche sul territorio con la diminuzione dei punti vendita e il proliferare di attività illegali". L'obiettivo del nuovo capitolo del progetto sul settore del gioco è fornire un modello per comprendere l'evoluzione del settore del gioco, soprattutto nel post pandemia, e "combattere forme di illegalità a tutela di consumatori ed esercizi commerciali".

Gioco: Pittella, sostenere attività legali contro le mafie. "Il futuro del settore è aggravato da colpevolezza legislatore"

ROMA, 26 GEN - "Nel 2020 tutte le tipologie di gioco hanno registrato un forte riduzione rispetto all'anno precedente e questo ha nascosto uno spostamento verso il mondo del gioco illegale. Questo ha evidenziato l'importanza di sostenere le attività legali per non lasciare spazio al mondo delle mafie". Lo dice il senatore del Pd Gianni Pittella nel corso della conferenza sul 'mercato del gioco' a Palazzo Giustiniani. "Il sistema di regole dovrebbe essere aggiornato, adeguato ai tempi e all'evoluzione tecnologica", aggiunge. "Il futuro del settore" del gioco "è aggravato drammaticamente dalla afona colpevolezza del legislatore che continua a trattare il settore come irrimediabilmente colpito da una peste congenita", afferma il parlamentare. Serve "dare certezze" al settore,

"il testo unico è una esigenza di razionalità", "il riordino è tanto necessario perché prodromico al rinnovo delle

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Gioco: Livia Pomodoro, repressione rischia alimentare illegalità. "Serve attenta regolamentazione e lotta a illegalità"

ROMA, 26 GEN - "L'analisi è caratterizzata da un forte contenuto interdisciplinare", questo "ha reso possibile una mappatura organica ed originale delle dinamiche del settore” che ha "confermato" che "il gioco d'azzardo legale nel nostro Paese costituisce una parte integrante delle abitudini di spesa degli individui. Osservazioni di carattere morale, tentativi di repressione del gioco sono del tutto improduttivi" e "rischiano di alimentare solo il gioco illegale". Lo dice la giurista Livia Pomodoro, presidente dell'Advisory Board del progetto sul settore del gioco, durante la conferenza a Palazzo Giustiniani durante la quale sono state presentate due indagini integrate sul comparto. Serve una "regolamentazione attenta", a suo avviso, "accompagnata da una lotta senza quartiere al gioco illegale".

Gioco: Freni, tutelare comparto, è in arrivo la legge delega. "Spero in Cdm a febbraio. Servono regole mature e affidabili"

ROMA, 26 GEN - Occorre "uno scatto d'orgoglio" per "regolare un settore industriale" come quello del gioco "in modo maturo e non pregiudiziale. Siamo l'unico paese europeo in cui la regolazione del settore è instabile e inaffidabile e questo è inaccettabile. La legge delega giace in Ragioneria. Mi auguro che ne esca nei prossimi giorni e che giunga in Cdm, da chiunque sia composto, al più tardi nella prima metà di febbraio". Lo annuncia Federico Freni, sottosegretario di Stato per l'economia, durante il convegno sul mercato del gioco a Palazzo Giustiniani. "Il gioco è un comparto industriale, anche a livello di gettito. Possiamo, anzi dobbiamo, mettere il gettito in secondo piano rispetto ai problemi che derivano dai disturbi di gioco di azzardo e dall'illegalità, ma non possiamo ignorarlo", spiega Freni. "Parlare di questo settore alla luce dell'indagine" presentata "mette certamente il legislatore in una posizione imbarazzante - premette il sottosegretario in riferimento agli studi di Ipsos e Luiss - . Ma questo imbarazzo deve essere superato da azioni concrete. Dal 2017 ad oggi io credo che il legislatore sia stato 'struzzo', ma è venuto momento di smetterla e di prenderci delle responsabilità come classe politica, Parlamento e Governo" e "finché sarò in questo in ruolo lavorerò a tutela del comparto industriale del gioco". Freni sottolinea che il gioco "non è il male e dà lavoro a tantissime persone", questo "è un dato ineliminabile di cui però non c'è consapevolezza", aggiunge. "I pilastri da cui bisogna partire", puntualizza, sono "il contrasto all'illegalità e al disturbo dal gioco d'azzardo".

Gioco: Petrucci, tutelare divertimento, lotta a illegalità

ROMA, 26 GEN - "L'utilità di una ricerca di questo genere trae beneficio dall'interdisciplinarità. Abbattere le barriere e far vivere le discipline insieme è molto fruttuoso. E' fondamentale, poi, che le conoscenze vengano usate per realizzare una politica di intervento pubblico ottimale in questo settore". Lo dice Alberto Petrucci, professore ordinario di Economia politica alla Luiss, nel corso del convegno sul mercato del gioco a Palazzo Giustiniani.

Commentando le indagini presentate durante l'evento, Petrucci aggiunge: "Il gioco consente un miglioramento del benessere sociale, ossia le persone che si realizzano, che perseguono una serie di obiettivi con il gioco stanno meglio. Questa domanda di divertimento va tutelata e garantita" e "serve una lotta senza quartiere all'illegalità", ribadisce anche lui.

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ASKANEWS

Presentato a Roma rapporto su settore gioco durante la pandemia. Tracciato anche il profilo del giocatore-tipo ROMA, 26 GEN. Un modello per comprendere l'evoluzione del settore del gioco, soprattutto nel post pandemia, e combattere forme di illegalità a tutela di consumatori ed esercizi commerciali. È questo l'obiettivo del nuovo capitolo del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione da Luiss Business School e Ipsos, nell'ambito dell'Osservatorio sui mercati regolati, che, sulla scia del primo rapporto pubblicato a luglio 2021, intende restituire a operatori del settore e policy maker, dati utili anche per fronteggiare il gioco illegale. Presentato oggi, mercoledì 26 gennaio presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, da Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca e Associate Dean della Luiss Business School, e Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos, alla presenza di Mauro Marino, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, Federico Freni, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le Finanze e Livia Pomodoro, Presidente Advisory Board Progetto sul settore del Gioco, il rapporto combina due indagini che fotografano lo stato del settore nel periodo Covid e le caratteristiche socio-economiche del giocatore tipo. La prima analisi, curata da Ipsos, ha coinvolto 300 imprese impegnate nella distribuzione del gioco tra esercenti, bar, tabaccherie, ricevitorie, sale gioco e sale scommesse, mentre la seconda, elaborata sulla base di un modello econometrico sviluppato dalla Luiss Business School, ha definito il profilo del giocatore tipo, grazie a dati forniti dall'Agenzia delle dogane e dei Monopoli e da Istat. "Dalla nostra indagine", ha dichiarato Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos, "emerge una differente percezione dell'illegalità nel mondo del gioco: il 70 per cento degli operatori pensa che questo fenomeno riguardi principalmente il canale fisico e che si sia propagato soprattutto durante il periodo pandemico, con conseguenze ritenute gravi per la diffusione del malaffare. I risvolti negativi sono poi ulteriormente rafforzati dalla convinzione presente nel 70 per cento della popolazione e nel 79 per cento degli esercenti, che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, che inoltre sono socialmente tollerati, situazione che indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro". Sempre secondo quanto rilevato da Ipsos, il settore del Gioco si conferma pesantemente toccato dagli effetti della pandemia: solo il 35 per cento degli esercenti dichiara di essere soddisfatto dell'andamento della propria attività e 1 esercente su 6 ha dovuto ridurre il personale (17 per cento), e solo il 3 per cento lo ha incrementato. Ripercussioni che potrebbero riverberarsi negativamente anche sul territorio con la diminuzione dei punti vendita e il proliferare di attività illegali. Attraverso un modello econometrico elaborato dalla Luiss Business School è stato, inoltre, possibile determinare le caratteristiche (individuali e non) dei giocatori, l'influenza del reddito familiare pro-capite e della spesa ricreativa pro-capite sulle diverse tipologie di gioco, nonché l'evoluzione di tale spesa su base annua e per area geografica, grazie ai dati collezionati dall'Agenzia delle dogane e dei Monopoli e Istat, nel periodo 2011-2020. Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca sul settore del Gioco e Associate Dean della Luiss Business School, commenta: "Dall'analisi dei dati emerge il racconto di una popolazione di consumatori che considera il gioco sempre più come un bene 'normale' e un bene 'necessario', quindi parte del proprio tempo libero, ineliminabile dunque dal paniere dei consumi." Il professore Oriani segnala inoltre che "per combattere l'espansione del gioco illegale è necessario garantire una regolamentazione attenta, in particolare ai comportamenti dei giocatori e alle evoluzioni tecnologiche".

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DIRE

Giochi. Prospettive economiche e sociali nell'analisi della Luiss

ROMA, 26 GEN. - Il settore del gioco è stato penalizzato dagli effetti della pandemia, rendendo ancor più evidente l'esigenza di una solida regolamentazione, in grado di combattere il gioco illegale e ridurne i relativi costi economici e sociali. È quanto è emerso nel corso del convegno. Il mercato del gioco: prospettive economiche e sociali organizzato dalla Luiss Business School a Palazzo Giustiniani. Nell'ambito dell'incontro sono stati illustrati i risultati delle indagini realizzate da Luiss Business School e da Ipsos, che descrivono le dimensioni economiche del settore, il comportamento dei giocatori, la percezione e le condizioni che influenzano il gioco illegale. Secondo le analisi econometriche, il "gioco in denaro", nelle sue diverse articolazioni, è un bene "normale". L'incrocio tra propensione alla spesa e reddito disponibile evidenzia che la domanda di gioco è elastica: al diminuire del reddito, infatti, diminuisce anche la propensione di spesa del giocatore, che considera il gioco come un'attività ricreativa soggetta alle stesse dinamiche degli altri beni. L'indagine demoscopica di Ipsos ha, invece, acceso i riflettori sul tema dell'illegalità, mettendo a confronto le opinioni degli operatori del gioco legale con quelle della popolazione generale. I danni economici per il settore e i rischi per alcuni territori sono innegabili: il 92% degli esercenti ritiene che in assenza delle loro attività di offerta di gioco legale, si creerebbero situazioni di disagio tra i giocatori, poiché mancherebbe un vero e proprio presidio: i clienti cercherebbero le stesse occasioni di svago in altri canali, col rischio di incrementare - volontariamente o meno - situazioni di illegalità. Questo rischio è esacerbato dalla convinzione che ancora oggi non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità: ne è convinto il 70% della popolazione e il 79% degli esercenti. "I dati del rapporto Luiss BS - ha sottolineato il sottosegretario al Mef, Federico Freni, nel corso dell'incontro - confermano che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Il settore ha bisogno di un percorso virtuoso che, integrando tutela della salute e contrasto dell'illegalità, porti a una regolamentazione omogena sul territorio nazionale. Il gioco pubblico tutelato, rispettoso della legalità, attraverso il quale il giocatore possa divertirsi mantenendo con un esso un rapporto equilibrato, è in grado di assicurare un miglioramento netto del benessere sociale. Il contrasto all'illegalità ed al gioco d'azzardo patologico sono il nostro obiettivo primo, al cui raggiungimento non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo derogare".

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ITALPRESS

Gioco, dalla pandemia effetti pesanti sugli esercenti

Un modello per comprendere l'evoluzione del settore del Gioco, soprattutto nel post pandemia, e combattere forme di illegalità a tutela di consumatori ed esercizi commerciali. È questo l'obiettivo del nuovo capitolo del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione Luiss Business School e Ipsos, nell'ambito dell'Osservatorio sui mercati regolati, che, sulla scia del primo rapporto pubblicato a luglio 2021, intende restituire a operatori del settore e policy maker, dati utili anche per fronteggiare il gioco illegale. Presentato mercoledì 26 gennaio presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, da Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca e Associate Dean della Luiss Business School, e Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos, alla presenza di Mauro Marino, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, Federico Freni, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le Finanze e Livia Pomodoro, Presidente Advisory Board Progetto sul settore del Gioco, il rapporto combina due indagini che fotografano lo stato del settore nel periodo Covid e le caratteristiche socio-economiche del giocatore tipo. La prima analisi, curata da Ipsos, ha coinvolto 300 imprese impegnate nella distribuzione del gioco tra esercenti, bar, tabaccherie, ricevitorie, sale gioco e sale scommesse, mentre la seconda, elaborata sulla base di un modello econometrico sviluppato dalla Luiss Business School, ha definito il profilo del giocatore tipo, grazie a dati forniti dall'Agenzia delle dogane e dei Monopoli e da Istat. "Dalla nostra indagine - ha dichiarato Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos - emerge una differente percezione dell'illegalità nel mondo del gioco: il 70% degli operatori pensa che questo fenomeno riguardi principalmente il canale fisico e che si sia propagato soprattutto durante il periodo pandemico, con conseguenze ritenute gravi per la diffusione del malaffare. I risvolti negativi sono poi ulteriormente rafforzati dalla convinzione presente nel 70% della popolazione e nel 79% degli esercenti, che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, che inoltre sono socialmente tollerati, situazione che indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro". Sempre secondo quanto rilevato da Ipsos, il settore del Gioco si conferma pesantemente toccato dagli effetti della pandemia: solo il 35% degli esercenti dichiara di essere soddisfatto dell'andamento della propria attività e 1 esercente su 6 ha dovuto ridurre il personale (17%), e solo il 3% lo ha incrementato. Ripercussioni che potrebbero riverberarsi negativamente anche sul territorio con la diminuzione dei punti vendita e il proliferare di attività illegali. Attraverso un modello econometrico elaborato dalla Luiss Business School è stato, inoltre, possibile determinare le caratteristiche (individuali e non) dei giocatori, l'influenza del reddito familiare pro-capite e della spesa ricreativa pro-capite sulle diverse tipologie di gioco, nonché l'evoluzione di tale spesa su base annua e per area geografica, grazie ai dati collezionati dall'Agenzia delle dogane e dei Monopoli e Istat, nel periodo 2011-2020. Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca sul settore del Gioco e Associate Dean della Luiss Business School, commenta: "dall'analisi dei dati emerge il racconto di una popolazione di consumatori che considera il gioco sempre più come un bene 'normale' e un bene 'necessario', quindi parte del proprio tempo libero, ineliminabile dunque dal paniere dei consumi". Il professore Oriani segnala inoltre che "per combattere l'espansione del gioco illegale è necessario garantire una regolamentazione attenta, in particolare ai comportamenti dei giocatori e alle evoluzioni tecnologiche".

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LAPRESSE

Giochi: Luiss Business School-Ipsos, effetto pandemia, solo 35% esercenti soddisfatto

Giochi: Luiss Business School-Ipsos, effetto pandemia, solo 35% esercenti soddisfatto Roma, 26 gen. (LaPresse) - Il settore del Gioco si conferma pesantemente toccato dagli effetti della pandemia: solo il 35% degli esercenti dichiara di essere soddisfatto dell’andamento della propria attività e 1 esercente su 6 ha dovuto ridurre il personale (17%), e solo il 3% lo ha incrementato. Ripercussioni che potrebbero riverberarsi negativamente anche sul territorio con la diminuzione dei punti vendita e il proliferare di attività illegali. È quanto emerge da una ricerca Ipsos, realizzata nell'ambito di un progetto in collaborazione con la Luiss Business School. L'obiettivo è quello di comprendere l’evoluzione del settore del gioco, soprattutto nel post pandemia, e combattere forme di illegalità a tutela di consumatori ed esercizi commerciali. Un nuovo capitolo del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione da Luiss Business School e Ipsos, nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati, che, sulla scia del primo rapporto pubblicato a luglio 2021, intende restituire a operatori del settore e policy maker, dati utili anche per fronteggiare il gioco illegale. Presentato oggi presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, da Raffaele Oriani, referente scientifico del Progetto di ricerca e Associate Dean della Luiss Business School, e Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos, alla presenza di Mauro Marino, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, Federico Freni, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze e Livia Pomodoro, Presidente Advisory Board Progetto sul settore del Gioco, il rapporto combina due indagini che fotografano lo stato del settore nel periodo Covid e le caratteristiche socio-economiche del giocatore tipo. (segue)

Giochi: Luiss Business School-Ipsos, effetto pandemia, solo 35% esercenti soddisfatto-2-

Giochi: Luiss Business School-Ipsos, effetto pandemia, solo 35% esercenti soddisfatto-2- Roma, 26 gen. (LaPresse) - La prima analisi, curata da Ipsos, ha coinvolto 300 imprese impegnate nella distribuzione del gioco tra esercenti, bar, tabaccherie, ricevitorie, sale gioco e sale scommesse, mentre la seconda, elaborata sulla base di un modello econometrico sviluppato dalla Luiss Business School, ha definito il profilo del giocatore tipo, grazie a dati forniti dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e da Istat. “Dalla nostra indagine - ha dichiarato Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos - emerge una differente percezione dell’illegalità nel mondo del gioco: il 70% degli operatori pensa che questo fenomeno riguardi principalmente il canale fisico e che si sia propagato soprattutto durante il periodo pandemico, con conseguenze ritenute gravi per la diffusione del malaffare. I risvolti negativi sono poi ulteriormente rafforzati dalla convinzione presente nel 70% della popolazione e nel 79% degli esercenti, che non sia facile intercettare e punire fenomeni di illegalità, che inoltre sono socialmente tollerati, situazione che indebolisce la capacità della rete distributiva del gioco legale evidenziando delle fragilità di cui è bene tenere conto nel futuro”. Attraverso un modello econometrico elaborato dalla Luiss Business School è stato, inoltre, possibile determinare le caratteristiche (individuali e non) dei giocatori, l’influenza del reddito familiare pro-capite e della spesa ricreativa pro-capite sulle diverse tipologie di gioco, nonché l’evoluzione di tale spesa su base annua e per area geografica, grazie ai dati collezionati dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e Istat, nel periodo 2011-2020.

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RADIOCOR

Giochi: rapporto Luiss Business School e Ipsos sul settore durante la pandemia 26/01/2022 15:52

ROMA, 26 GEN - Un modello per comprendere l'evoluzione del settore del Gioco, soprattutto nel post pandemia, e combattere forme di illegalita' a tutela di consumatori ed esercizi commerciali. È questo l'obiettivo del nuovo capitolo del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione da Luiss Business School e Ipsos, nell'ambito dell'Osservatorio sui mercati regolati, che, sulla scia del primo rapporto pubblicato a luglio 2021, intende restituire a operatori del settore e policy maker, dati utili anche per fronteggiare il gioco illegale. Presentato oggi, il rapporto combina due indagini che fotografano lo stato del settore nel periodo Covid e le caratteristiche socioeconomiche del giocatore tipo. In particolare attraverso un modello econometrico elaborato dalla Luiss Business School e' stato possibile determinare le caratteristiche (individuali e non) dei giocatori, l'influenza del reddito familiare pro-capite e della spesa ricreativa pro-capite sulle diverse tipologie di gioco, nonche' l'evoluzione di tale spesa su base annua e per area geografica.

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