“Progettazione, costruzione e gestione di un impianto Crematorio nel Comune di Francavilla al Mare (CH)”
Proposta di Privati
ai sensi del d.Lgs n.50 del 18 aprile 2016, art. 183, comma 15 e ss.mm.ii per la
a) RELAZIONE ILLUSTRATIVA artt. 14 e 18, d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207
Indice generale
Premessa...2
A.1_Quadro Conoscitivo generale e obiettivi dell’intervento...3
A.1.1 - L’evoluzione della cremazione in Italia ...3
A.2_Analisi Del Bacino Gravitazionale...12
.A.2.1 - Ipotesi di affluenza...12
B.1_ Parametri Applicati di Progetto ...15
B.2_Verifica Della Convenienza Del Modello Di Partenariato Pubblico Privato Rispet- to Alle Procedure Di Appalto...18
.B.2.1 - Norme legislative - Proposta dei Privati...18
.B.2.2 - Procedura di gara...19
.B.2.3 - Progetto definitivo ed esecutivo...20
.B.2.4 - Aspetti tecnico prestazionali...21
.B.2.5 - Ritrovamenti archeologici...21
.B.2.6 - Scavi e trasporti...21
.B.2.7 - Accorgimenti costruttivi particolari...22
.B.2.8 - Principali riferimenti normativi...22
.B.2.9 - Caratteristiche di sintesi del progetto...24
B.3_Cronoprogramma Dell’Intervento...28
B.4_Sorveglianza E Piano Di Monitoraggio...28
B.5_Elenco Degli Elaborati Progettuali...29
C.1_Stima Sommaria Dell'intervento...30
C.2_Quadro Economico-Finanziario...31
C.3_Risultato Del Piano Economico Finanziario ...32
Premessa
L'impresa De Francesco Costruzioni s.a.s. già aggiudicataria del project financing per la realizzazione del nuovo ampliamento cimiteriale del Comune Francavilla al Mare con de- termina n°551 del 31/03/2016 e concessionaria dell'area con contratto di concessione del 17 maggio 2016 con rep. n. 3616/2016 propone l a “Progettazione, costruzione e ge- stione di un impianto Crematorio nel Comune di Francavilla al Mare (CH)” attraverso Project Financing ai sensi del D.Lgs. n. 50 del 18/04/2016, art. 183, co. 15 e ss.mm.ii.”.
Il presente Studio di Fattibilità Tecnica ed Economica qui presentato è redatto ai sensi del- l'art. 23 “Livelli della progettazione per gli appalti, per le concessioni di lavori nonché per i servizi” del Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Nuovo Codice degli Appalti Pubblici).
Per quanto riguarda i contenuti e le articolazioni degli elaborati presentati, si rimanda alle indicazioni dei commi 5 e 6 dell'art. 23:
• 5. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica individua, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire. Il progetto di fattibilità comprende tutte le indagini e gli studi necessari per la definizione degli aspetti di cui al comma 1, nonché schemi grafici per l'individuazione delle caratteristiche di- mensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realiz- zare e le relative stime economiche, ivi compresa la scelta in merito alla possibile suddivisione in lotti funzionali. Il progetto di fattibilità deve consentire, ove necessa- rio, l'avvio della procedura espropriativa.
• 6. Il progetto di fattibilità è redatto sulla base dell'avvenuto svolgimento di indagini geologiche e geognostiche, di verifiche preventive dell'interesse archeologico, di studi preliminari sull'impatto ambientale e evidenzia, con apposito adeguato elabo- rato cartografico, le aree impegnate, le relative eventuali fasce di rispetto e le oc- correnti misure di salvaguardia; indica, inoltre, le caratteristiche prestazionali, le specifiche funzionali, le esigenze di compensazioni e di mitigazione dell'impatto ambientale, nonché i limiti di spesa dell'infrastruttura da realizzare ad un livello tale da consentire, già in sede di approvazione del progetto medesimo, salvo circostan- ze imprevedibili, l'individuazione della localizzazione o del tracciato dell'infrastruttu- ra nonché delle opere compensative o di mitigazione dell'impatto ambientale e so- ciale necessarie.
A.1_Quadro Conoscitivo generale e obiettivi dell’intervento.
Questo Studio di Fattibilità analizza i presupposti per l'inserimento di un impianto Crema- torio all'interno del nuovo Ampliamento cimiteriale del Comune di Francavilla al Mare ap- provato con determinazione n. 551 in data 31.03.2016.
Analizzando la Regione Abruzzo e in particolare la zona costiera, densamente popolata, si individua nel Comune di Francavilla al Mare una possibile porta ad un sistema territoriale complesso altamente edificato, come la provincia di Chieti e la provincia di Pescara.
In particolare l’elaborato predisposto analizza la domanda, quindi la necessita di creare tale impianto, verifica la fattibilita in termini economici dell’investimento e determina le caratteristiche progettuali della proposto. Mediante un quadro conoscitivo generale si analizza prima, a scala territoriale, cio che puo essere considerato il bacino gravitazio- nale dell’opera oggetto di verifica, e poi, a scala comunale, si individuano le caratteristiche sociali/economiche/urbanistiche appartenenti al Comune di Francavilla al Mare e l’impatto che l’opera puo avere con la realtà che la circonda. L’analisi comprende l’individuazione di alcuni impianti crematori realizzati negli ultimi anni e il monitoraggio dei possibili competi- tori; analisi alla base della fattibilità tecnica e della sostenibilità finanziaria dell’opera.
A.1.1 - L’evoluzione della cremazione in Italia
L'analisi che andremo a presentare si basa sulla evoluzione della propensione alle crema- zioni in Italia e sulle Regioni vicine all'Abruzzo non avendo questa dati statici pubblici, per- ché non possiede ancora un impianto Crematorio funzionate. Si analizzano di seguito i dati sulla cremazione in Italia, in particolare citando le Circolari SEFIT per il 2014 e il 2015.
<< … Le cremazioni effettuate nel corso del 2014, sono cresciute del 6,5% rispetto al 2013, traducendosi in un aumento di 7.246 unità. “Nel 2014 si sono registrate a consuntivo 117.956 cremazioni di feretri, contro 110.710 del 2013...”1
I dati diffusi dall'ISTAT, sulla mortalità e popolazione 2014, registrano che su 598.364 de- cessi l’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture è del 19,71%. “Analiz- zando il dato territoriale si puo valutare che le regioni dove la cremazione è piu sviluppata – in termini di rapporto percentuale delle cremazioni eseguite sul territorio rispetto al dato nazionale – sono: Lombardia (24,8%), Piemonte (16,1%) ed Emilia Romagna (13,0%).
Le regioni che hanno visto la crescita percentuale maggiore nel 2014 rispetto al 2013 sono invece: Puglia (+22,1%), Sardegna (+20,9%) e Piemonte (+16,0%). Incidono in queste va- riazioni soprattutto la messa in funzione o il fermo/rallentamento operativo di uno o piu im- pianti e la scarsa numerosità dell’anno precedente.
Le regioni che rispetto all’anno precedente hanno registrato una crescita numerica piu ele- vata sono state: Piemonte (+2.618), Lombardia (+2.119) e Emilia Romagna (+1.591). Il ri- corso alla cremazione continua ad avvenire soprattutto al Nord, che ha una maggiore pre- senza di impianti, ma anche al Centro.
Roma, Milano e Genova si riconfermano, come negli anni precedenti, le città col maggior numero di cremazioni di cadaveri effettuate, rispettivamente con 10.096, 8.879, 5.580 (an- che se è bene chiarire che si tratta di cremazioni svolte per un’area che spesso è almeno provinciale, se non ancor piu estesa); a seguire, oltre le quattromila cremazioni, Livorno (4.255), Trecate (4.440) e Mantova (4.244).
Le regioni in assoluto dove si crema di piu sono quelle meglio dotate di impianti di crema- zione, vale a dire la Lombardia con 29.286 cremazioni (12 impianti presenti), il Piemonte
1 CircolareSEFIT Utilitalian. 71/2015/AG del 30 luglio 2015-Informativa sulle cremazioni di cadaveri effet-
con 18.992 cremazioni (11 impianti presenti) e l’Emilia-Romagna con 15.384 cremazioni (9 impianti presenti).2
Gli ultimi dati ISTAT del 20153 confermano chenel 2015 le cremazioni sono aumentate del 16,3% rispetto al 2014. I crematori in funzione in Italia a fine 2015 erano 70 e nel 2015 sono state registrate a consuntivo 137.165 cremazioni di feretri, contro le 117.956 del 2014.
Su questo risultato ha influito considerevolmente il cambio di propensione alla cremazione dei cittadini; anche l'aumento della mortalità ha avuto il suo peso su questi risultati. Secon - do i dati ISTAT nel 2015 si sono registrati 647.571 decessi, portando l’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture, per il 2015, al 21,18%.
Analizzando il dato territoriale si puo valutare che le regioni dove la cremazione è messa in atto piu spesso, in termini di rapporto percentuale delle cremazioni eseguite sul territorio rispetto al dato nazionale, sono: Lombardia (26,3%), Piemonte (15,1%) ed Emilia Roma- gna (13%). Le regioni che hanno registrato la crescita percentuale maggiore nel 2015 ri- spetto al 2014 sono invece: Sicilia, Campania e Marche. Incidono in queste variazioni so- prattutto la messa in funzione o il fermo/rallentamento operativo di uno o piu impianti e la scarsa numerosità dell’anno precedente. Le regioni che rispetto all’anno precedente han- no registrato una crescita numerica piu elevata sono: state: Lombardia (+6.820), Emilia Romagna (+2.439) e Piemonte (+1.750). La circolare SEFIT 2015 evidenzia inoltre quattro aspetti: - la diffusione di crematori di cintura urbana nelle aree metropolitane (come nel mi- lanese, nel torinese); - l’inizio di sovra dotazione di impianti in talune zone, dove le autoriz- zazioni date per costruzione di nuovi crematori sono superiori alle necessità effettive; - l’avvio di numerose pratiche per la realizzazione di impianti nel Sud Italia; - il rifiuto, spes- so immotivato, di popolazioni interessate dalle nuove localizzazioni alla realizzazione di nuovi impianti. Le regioni in assoluto dove si crema di piu sono quelle meglio dotate di im- pianti di cremazione e con maggiore mortalità, vale a dire la Lombardia con 36.106 crema- zioni (12 impianti presenti), il Piemonte con 20.742 cremazioni (11 impianti presenti) e l’E - milia- Romagna con 17.823 cremazioni (10 impianti presenti).>>
Le percentuali di cremazione al Centro-Sud risultano per ora ancora basse ma l'e- sempio della Puglia con l'impianto di Bari, i numeri delle Marche, regioni vicine alla nostra sono incoraggianti, il potenziale di crescita rilevato e indubbiamente in asce- sa.
2 Ibidem
IL TREND FUTURO
E’ probabile che la cremazione passi dal 19,71% del 2014 al 30% nel 2050 (valori medi italiani, ma profondamente diversi tra Nord, Centro e Sud). I due scenari alternativi, rispet - tivamente di minima e di massima, possono vedere la cremazione raggiungere il 25% e il 35%. In termini numerici si ritiene probabile un numero di cremazioni nel 2050 prossimo alle 178.000 unità (contro le 48.837 del 2005). Lo scenario minimo prevede 148.000 cre - mazioni e quello massimo quasi 208.000. Ma questo scenario di previsioni è da aggiorna- re vista la velocità di crescita della cremazione nettamente aumentata a seguito anche del- la grande crisi economica degli ultimi anni.
In tutta Europa e in atto una crescita della cremazione, che comprime le forme di se- poltura tradizionali (in genere e piu diffusa la inumazione in terreno che non la tu- mulazione). in Europa la cremazione ha raggiunto e superato il 38% delle preferenze della popolazione.
ITALIA EUROPA
% CREMAZIONE 2012 16,60% 37,00%
% CREMAZIONE 2013 18,43% 38,00%
% CREMAZIONE 2014 19,71% >38,00%
% CREMAZIONE 2015 21,18% >38,00%
Risultano evidenti, già dall’analisi di queste prime tabelle, le enormi potenzialità del bacino del Centro-Sud Italia.
Un diverso approccio culturale e la presenza di pochissimi impianti portano a percentuali di cremazioni decisamente irrisorie se paragonate alla media del Centro-Nord. Come è possibile verificare il dato abruzzese non è presente: questa carenza dipende dall’assenza di impianti nella Regione.
ANALISI DEMOGRAFICA
La proposta di un intervento privato nella progettazione, gestione, e realizzazione di un im- pianto di cremazione che sia da riferimento per l’intero territorio degli Abruzzi non puo pre- scindere da una analisi demografica che consenta di definire il potenziale numero di cre- mazioni: di seguito vengono pertanto riportati una serie di dati utili alle valutazioni dell’inve- stimento:
Andamento demografico della popolazione residente i n Abruzzo dal 2001 al 2015.
Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.
Lapopolazione residente in Abruzzo al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 1.307.309 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risul- tavano registrati 1.344.529. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazio- ne censita e popolazione anagrafica pari a 37.220 unità (-2,77%).Per eliminare la disconti- nuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio intercen- suario 2001-2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad opera- zioni di ricostruzione intercensuaria della popolazione. I grafici e le tabelle di questa pa- gina riportano i dati effettivamente registrati in Anagrafe.
La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 di- cembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ul - timo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.
Anno Data rileva-
mento Popolazione
residente Variazione
assoluta Variazione
percentuale Numero fami-
glie Media com-
ponenti per famiglia
2001 31-dicembre 1.262.379 - - - -
2002 31-dicembre 1.273.284 10.905 0,86% - -
2003 31-dicembre 1.285.896 12.612 0,99% 479.313 2,68
2004 31-dicembre 1.299.272 13.376 1,04% 499.778 2,59
2005 31-dicembre 1.305.307 6.035 0,46% 505.564 2,57
2006 31-dicembre 1.309.797 4.490 0,34% 511.239 2,55
2007 31-dicembre 1.323.987 14.190 1,08% 522.853 2,52
2008 31-dicembre 1.334.675 10.688 0,81% 531.163 2,51
2009 31-dicembre 1.338.898 4.223 0,32% 538.761 2,48
2010 31-dicembre 1.342.366 3.468 0,26% 543.659 2,46
2011 (1) 08-ottobre 1.344.529 2.163 0,16% 555.137 2,41
2011 (2) 09-ottobre 1.307.309 -37.220 -2,77% - -
2011 31-dicembre 1.306.416 -893 -0,07% 548.543 2,37
2012 31-dicembre 1.312.507 6.091 0,47% 562.624 2,32
2013 31-dicembre 1.333.939 +2.1432 1,63% 558.407 2,38
2014 31-dicembre 1.331.574 -2.365 -0,18% 554.710 2,39
2015 31-dicembre 1.326.513 -5.061 -0,38% 555.928 2,38
(1) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.
(2) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.
Variazione percentuale della popolazione
Le variazioni annuali della popolazione della regione Abruzzo espresse in percentuale a confronto con le variazioni dell'intera popolazione italiana.
Movimento naturale della popolazione
Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso ri- portano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee.
La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2015. Vengo- no riportate anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censi- mento della popolazione.
Anno Bilancio demografico Nascite Decessi Saldo Naturale
2002 1 gennaio-31 dicembre 10.580 13.275 -2.695
2003 1 gennaio-31 dicembre 10.971 13.672 -2.701
2004 1 gennaio-31 dicembre 11.101 13.075 -1.974
2005 1 gennaio-31 dicembre 11.200 13.493 -2.293
2006 1 gennaio-31 dicembre 11.087 13.223 -2.136
2007 1 gennaio-31 dicembre 11.428 13.700 -2.272
2008 1 gennaio-31 dicembre 11.743 13.720 -1.977
2009 1 gennaio-31 dicembre 11.402 14.597 -3.195
2010 1 gennaio-31 dicembre 11.737 14.232 -2.495
2011 (1) 1 gennaio-8 ottobre 8.719 10.912 -2.193
2011 (2) 9 ottobre-31gennaio 2.619 3.315 -696
2011 (3) 1 gennaio-31 dicembre 11.338 14.227 -2.889
2012 1 gennaio-31 dicembre 11.188 14.522 -3.334
2013 1 gennaio-31 dicembre 10.791 14.415 -3.624
2014 1 gennaio-31 dicembre 10.534 14.382 -3.848
2015 1 gennaio-31 dicembre 10.238 15.365 -5.127
(1) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio) (2) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre)
(3) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). E la somma delle due righe precedenti.
al 8 ottobre) al 31 dicembre)
Indicatori demografici
Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente in Abruzzo.
Anno Indice di
vecchiaia Indice di dipendenza strutturale
Indice di ricambio della
popolazione attiva
Indice di struttura della
popolazione attiva
Indice di carico di figli per donna feconda
Indice di natalità (x 1.000 ab.)
Indice di mortalità (x 1.000 ab.)
1°gennaio 1°gennaio 1°gennaio 1°gennaio 1°gennaio 1 gen-31 dic 1 gen-31 dic
2002 147 52,5 105,7 91,8 23 8,3 10,5
2003 150,7 52,9 105,1 93,4 22,5 8,6 10,7
2004 153 52,7 103,7 94,9 22,1 8,6 10,1
2005 155,9 52,9 101,7 96,9 21,8 8,6 10,4
2006 158,8 53,1 97,7 99,5 21,7 8,5 10,1
2007 161,3 53 102,7 102,8 21,7 8,7 10,4
2008 161,8 52,5 107,4 105,2 21,7 8,8 10,3
2009 162,4 52,2 114,3 108,1 21,6 8,5 10,9
2010 163,3 52,2 121,6 111,7 21,4 8,8 10,6
2011 163,2 52,1 131,3 115,2 21 8,6 10,7
2012 167,6 53,3 133,9 118,8 21,1 8,5 11,1
2013 170 53,9 135,7 121,5 20,8 8,2 10,9
2014 172,5 54,1 135,4 124,4 20,6 7,9 10,8
2015 176,1 54,9 137,1 128 20,7 7,7 11,6
2016 180,1 55,5 138,1 131 21 - -
Come si evince il tasso di mortalità ha superato la percentuale del1%rispetto alla popola- zione. Lo stesso Comune di Francavilla al Mare ha registrato una crescita percentuale di cremazioni negli ultimi anni tanto che nello studio di fattibilità che ha preceduto la progetta- zione dell'ampliamento cimiteriale appena approvato si è dovuto stimare una quota di cre- mazioni annue.
Incidenza funerali/tipologia di sepoltura
2010 2011 2012 2013 2014 media %funerali
Dati Istat 221 209 219 203 203 208
n° sepolture registrate dal comune 182 172 190 152 173 172 82%
Indici% dei residenti che decidono di
essere seppelliti fuori Comune 39 37 -29 -51 -30 -37 18%
100%
PERCENTUALI CONSISTENZA STATO DI FATTO
Funerali/Tipologie 2010 2011 2012 2013 2014 Media 0%
Loculi 76 61 39 69 40%
Tombe di famigli 80 64 73 72 42%
Cremazioni 6 5 5 5 3%
Campo/Fosse vergini 25 20 22 22 13%
Fosse comuni/inumazioni 4 3 3 3 2%
A.2_Analisi Del Bacino Gravitazionale
Sono due attualmente i “competitors” dell’eventuale nuovo impianto di Francavilla al Mare in un bacino d’utenza che oggi puo contare almeno sulle Regioni Abruzzo, Marche, Molise e parte della Puglia. Si tratta degli impianti di Ascoli Piceno (con numeri ed efficienza mol - to bassi) e di San Benedetto del Tronto che a fatica riescono a gestire la domanda.
PANORAMA DEGLI IMPIANTI DI CREMAZIONE NEL BACINO DI RIFERIMENTO IPO- TESI DI AFFLUENZA
Rif. Mappa Impianto Cremazioni
2011 Cremazioni
2012 Variazione
1 S.Benedetto del Tronto 961 1076 115
2 Ascoli Piceno 318 534 216
.A.2.1 - Ipotesi di affluenza
Riteniamo che la messa in funzione di un nuovo impianto a Francavilla al Mare ed una sua gestione professionale possa rappresentare un’occasione unica per catalizzare verso lo stesso grande affluenza e possa rappresentare l’elemento determinante per un incremen- to significativo della percentuale di cremazioni in questa vasta area.
Le simulazioni effettuate, che tengono conto delle distanze dall’impianto e delle vie di co- municazione hanno considerato una percentuale di cremazione sul dato di mortalità che varia dal 9% al 11% ed insistono sulle Province campane, quelle della Basilicata, quelle calabresi e sulla provincia di Foggia.
POTENZIALE BACINO D’UTENZA NEL TEMPO DI PERCORRENZA DI 70 MINUTI La mappa che segue individua il potenziale bacino d’utenza compreso nel tempo di per- correnza di 70 minuti che rappresenta il parametro piu attendibile per stimare la potenziali- tà di un nuovo impianto.
L’analisi sul sopra evidenziato bacino d’utenza porta alle seguenti risultanze:
Popolazione totale Mortalità (1%) Cremazioni attese Potenziale numero di cremazioni a Francavilla al Mare
1008494 10084,94 1.512 1.310
A questo numero di cremazioni derivanti dall’analisi del bacino d’utenza naturale vanno aggiunte:
• le cremazioni che giungeranno a Francavilla al Mare (CH) da aree non appartenenti al perimetro evidenziato alla luce della mancanza di impianti nel centro-sud Italia che possiamo stimare in circa 300;
• le cremazioni dei resti mortali e dei resti ossei derivanti da esumazione/estumula- zione.
Il numero di cremazioni a regime, che ipotizziamo di raggiungere nel 2019 dopo una fisio- logica fase di start up, risulta pertanto essere il seguente:
Cremazioni da bacino “naturale” (70 minuti di percorrenza) 1310
Cremazioni da altre aree del centro-sud 300
Cremazioni di resti mortali (casse in legno) 161
Cremazioni di resti mortali (casse in cellulosa) 161
Cremazione di resti ossei 100
Cremazioni totali (dal 2019) 2032
B.1_ Parametri Applicati di Progetto
• tasso di mortalità: 1%
• % di cremazione applicata: 15%
• % cremazioni attese a Francavilla al Mare (valori medi)
PROVINCIA % CREMAZIONE
PESCARA 30%
CHIETI 80%
TERAMO 40%
L'AQUILA 50%
RIETI 7%
ISERNIA 20%
FOGGIA 20%
CAMPOBASSO 20%
CARATTERISTICHE TECNICHE PRINCIPALI IMPIANTO CREMAZIONE
L’impianto che verrebbe impiegato nella nuova struttura di Francavilla al Mare è della ditta Facultatieve Technologies.
La società inglese, già fornitrice degli impianti è leader in Europa nella realizzazioni di que- sti impianti che risultano tecnologicamente all’avanguardia nel panorama mondiale.
Sul tipo di impianto vogliamo soffermarci in quanto riteniamo che si tratti del miglior prodot- to attualmente presente sul mercato: dal costo decisamente piu elevato rispetto a molti al- tri impianti, garantisce pero due caratteristiche per noi imprescindibili:
- l’assoluta affidabilita che consente all’impianto di gestire 3.000/4.000 cremazioni annue senza problemi tecnici e limitando al massimo le sospensioni del servizio per manutenzione;
- la qualità del pacchetto filtrante che rende le emissioni di questo forno notevolmente piu basse rispetto alle altre attrezzature simili.
Si tratta pertanto di un prodotto al top dell’offerta mondiale che ci consente di offrire agli utenti ed alle Amministrazioni un servizio di alto livello e di altissima qualità.
Le avanzate caratteristiche tecniche del crematorio FTII comprendono :
• Eccellente prestazione ambientale – emissioni in regola con gli attuali standards europei e mondiali.
• Camino solido e robusto con un solo passaggio obliquo facile da usare, facilmen- te integrabile e mimetizzabile nell’architettura dell’immobile.
• Materiali refrattari di altissima qualita – comprendenti il 63% di allumina nelle zone di maggior usura.
• Costruzione robusta – una progettazione in grado di effettuare 6 o piu cremazioni al giorno e periodi di cremazioni dai 60 agli 120 minuti per volta.
• Un bruciatore di combustione aggiuntivo per assicurare un’altra zona di tempe- ratura di 850°C, che si puo fare funzionare in ogni condizione operativa normale.
• Involucro protettivo con decorazioni della fabbrica, facilmente asportabile.
• Controllo automatico dell’aria – per il raffreddamento sia della combustione che dei gas di combustione.
• Attrezzatura all’avanguardia di controllo del PLC per assicurare le condizioni di un’ottima combustione, grazie ad un monitoraggio continuo ad ogni cremazione.
• Controllo automatico dell’aspirazione dei fumi
• Controllo automatico della temperatura delle aree di combustione principale e di post-combustione.
• Dispositivo automatico di sicurezza contro il surriscaldamento della temperatura e l’aumento della pressione.
• Interfaccia Uomo-Macchina (MMI) facile da usare nella forma di un PC standard IBM compatibile, dotato di uno schermo piatto interattivo.
• Attrezzatura per il monitoraggio dei gas di combustione - che utilizza sistemi di analisi dei fumi, e comprende misuratori dell’O2 con cella di zirconio e monitor indi- cativo della polverosità.
• Stazione di controllo del computer, completa di sistema di registrazione dei dati.
• Sistema remoto di supporto per il funzionamento del macchinario – via Mo- dem.
Al fine di consentire la filtrazione dei gas di combustione, è fondamentale che questi ultimi vengano portati alla temperatura di lavoro ottimale per il sistema di depurazione, e quindi i fumi in uscita dalla camera di cremazione devono essere raffreddati. Il gas di scarico pro- veniente dal forno crematorio viene messo in circolazione nel refrigeratore ad acqua attra- verso un condotto rivestito di materiale refrattario e raffreddato alla temperatura del filtro di 120 a 150°C. Il calore termico del gas di combustione è trasferito nell’apposita unità Refri - geratore ad Aria che mette in circolo acqua fredda. Nel passaggio dal boiler al filtro, ai gas di combustione viene aggiunto un reagente fresco, l’additivo Factivate 20; i gas di combu- stione e l’additivo reagente vengono quindi miscelati in modo omogeneo in un volume di reazione prima di entrare nel depuratore; all’interno del depuratore stesso si forma uno strato di additivo e polvere sulle singole unità di filtrazione (sacche del filtro). Lo specifico sistema di controllo del depuratore assicura il funzionamento del filtro (pressione differen- ziale) e garantisce che durante l’operazione ci sia additivo sufficiente nelle sacche del fil- tro. L’assorbimento del mercurio, delle diossine e dei furani avviene nel flusso d’aria grazie all’additivo reagente Factivate 20 e quindi nel panello di additivo e polvere presente nelle sacche del filtro. La presenza di gas nocivi come l’SO2 e specialmente l’HF e l’H- Cl e ridotta per un processo di reazione chimica con lo stesso reagente chimico Facti- vate 20. Durante il processo di pulitura periodica del filtro, lo strato di polvere esausto vie- ne fatto cadere nella tramoggia collocata alla base dell’unità di filtrazione: un trasportatore a coclea a motore convoglia la polvere e il reagente esausto in un fusto ermetico per ga- rantire un sicuro smaltimento dei rifiuti. Il flusso d’aria indotto dall’aspiratore principale ope- ra affinchè il gas in uscita dal filtro possa essere emesso in atmosfera attraverso il camino.
La regolazione dell’aspiratore principale avviene tramite un sistema ad inverter con varia- zione di frequenza in maniera da garantire un funzionamento modulante del sistema du-
trazione. Il sistema di depurazione è dotato di un compressore che garantisce la presenza di aria compressa sia al filtro, che agli altri componenti pneumatici del sistema. L’additivo reagente sarà fornito all’interno di contenitori sigillati, facilmente maneggevoli, che andran- no ad essere introdotti nella cellula appositamente predisposta per il rifornimento del rea- gente. Con un sistema di controllo automatico, tramite un motoriduttore provvisto di rego- lazione tramite inverter, il reagente è dosato nel sistema filtrante in conformità con le nor - me locali sull’emissione dei gas. La linea completa di depurazione è dotata di un sistema a sicurezza positiva , in modo di garantire un funzionamento sicuro in ogni momento. Se il sistema di controllo dell'impianto rivela un qualsiasi problema che possa determinare un funzionamento non sicuro del sistema, si avrà lo scarico diretto in atmosfera dei gas di combustione. In questo caso la cremazione già in corso finisce lentamente e senza rischio per l'operatore o per l'impianto stesso. (vedi Allegato 01)
IL PROGETTO PER FRANCAVILLA AL MARE
Sulla scorta dell’esperienza di altri impianti si propone un impianto con una linea di crema- zione, dotato di sala del commiato, sala d’attesa, sala per la restituzione delle urne, uffici amministrativi, locale per le celle frigorifere, servizi igienici e locali tecnici per un investi- mento complessivo di euro 2.428.736,79. La somma è comprensiva di spese tecniche.
B.2_Verifica Della Convenienza Del Modello Di Partenariato Pubblico Privato Rispet- to Alle Procedure Di Appalto
.B.2.1 - Norme legislative - Proposta dei Privati
Non essendo un'opera inserita nella programmazione triennale il nuovo ampliamento del cimitero di Francavilla al Mare puo essere realizzato ai sensi D.lgs.. 50/2016, art. 183 comma 15 e s.m.i..
Aspetti qualificanti sul piano economico di un’operazione di Project Financing sono:
a. la finanziabilità del progetto, ossia la sua attitudine a produrre nel suo ciclo vitale un flusso di cassa (cash flow) sufficiente a coprire i costi operativi di investimento, remu- nerare i finanziatori e fornire un congruo margine di profitto al promotore dell’opera- zione;
b. la concentrazione del finanziamento in un autonomo centro di riferimento giuridico e finanziario (spesso una Società di progetto), cui vengono affidati i mezzi finanziari e la realizzazione del progetto, con conseguente separazione giuridica e finanziaria del progetto dagli sponsors, il che si concreta in una collocazione fuori bilancio del Pro- ject Financing rispetto alle altre attività dei promotori o degli azionisti dell’eventuale Società di progetto;
c. la costituzione a favore dei finanziatori esterni dell’iniziativa di “garanzie indirette”, basate su una vasta gamma di accordi tra le parti interessate al progetto fondati a loro volta sugli studi di fattibilità del progetto, sul piano economico-finanziario, con i relativi flussi di realizzo e sulle analisi del rischio, con la conseguenza che la possibi- lità di rivalsa dei finanziatori e degli altri creditori (appaltatori dei lavori, delle forniture, ecc.) nei confronti degli sponsors rimane limitata al valore delle attività finanziate.
Il Project Financing, quindi, potrebbe essere applicato nel caso in esame.
Oggetti della concessione, nel caso del Project Financing, sono:
• la progettazione definitiva e la progettazione esecutiva, sulla base di un Progetto di Fattibilità prodotto in sede di presentazione dell’offerta;
• l’esecuzione dei lavori pubblici, o di pubblica utilità, e di lavori ad essi strutturalmen- te e direttamente collegati, nonché la loro gestione funzionale ed economica;
• la gestione di servizi di pubblica utilità.
.B.2.2 - Procedura di gara
L'impresa _ De Francesco Costruzioni s.a.s propone all’Amministrazione uno schema progettuale redatto con livello di definizione tecnico economica corrispondente alle prescri- zioni di cui agli art. 183 del D.lgs.. n° 50/2016 e s.m.i.. La proposta prevede due fasi di in- tervento:
1)la realizzazione dell'Impianto Crematorio;
2)la realizzazione di un area parcheggio e la viabilità d'ingresso alla nuova area.
Il Progetto di Fattibilità, qualora approvato dall’Amministrazione Comune, sarà acquisito dal Comune e inserito nella programmazione triennale, alla quale seguirà il bando di gara a norma dell’art. 183, co. 15, del d.lgs.. n° 50/2016 e s.m.i. il proponente viene denominato quindi Promotore del progetto di finanza.
A tal proposito si riporta il comma 15 dell'art. 183 del n°50/2016 che disciplina la proposta dei privati in materia di finanza di progetto:
[…]15. Gli operatori economici possono presentare alle amministrazioni aggiudicatrici pro- poste relative alla realizzazione in concessione di lavori pubblici o di lavori di pubblica utili- tà, incluse le strutture dedicate alla nautica da diporto, non presenti negli strumenti di pro- grammazione approvati dall'amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vi- gente. La proposta contiene un progetto di fattibilità, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui al comma 9, primo periodo, e la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione. Nel caso di strutture de- stinate alla nautica da diporto, il progetto di fattibilità deve definire le caratteristiche quali - tative e funzionali dei lavori e del quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire, deve contenere uno studio con la descrizione del progetto e i dati necessari per individuare e valutare i principali effetti che il progetto può avere sull'am- biente e deve essere integrato con le specifiche richieste dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con propri decreti. Il piano economico-finanziario comprende l'importo delle spese sostenute per la predisposizione della proposta, comprensivo anche dei diritti sulle opere dell'ingegno di cui all'articolo 2578 del codice civile. La proposta è corredata dalle autodichiarazioni relative al possesso dei requisiti di cui al comma 17, dalla cauzione di cui all'articolo 103, e dall'impegno a prestare una cauzione nella misura dell'importo di cui al comma 9, terzo periodo, nel caso di indizione di gara. L'amministrazione aggiudicatrice valuta, entro il termine perentorio di tre mesi, la fattibilità della proposta. A tal fine l'ammini - strazione aggiudicatrice può invitare il proponente ad apportare al progetto di fattibilità le modifiche necessarie per la sua approvazione. Se il proponente non apporta le modifiche richieste, la proposta non può essere valutata positivamente. Il progetto di fattibilità even- tualmente modificato, è inserito negli strumenti di programmazione approvati dall'ammini- strazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente ed è posto in approvazione con le modalità previste per l'approvazione di progetti; il proponente è tenuto ad apportare le eventuali ulteriori modifiche chieste in sede di approvazione del progetto; in difetto, il pro - getto si intende non approvato. Il progetto di fattibilità approvato è posto a base di gara, alla quale è invitato il proponente. Nel bando l'amministrazione aggiudicatrice può chiede- re ai concorrenti, compreso il proponente, la presentazione di eventuali varianti al proget- to. Nel bando è specificato che il promotore può esercitare il diritto di prelazione. I concor- renti, compreso il promotore, devono essere in possesso dei requisiti di cui al comma 8, e presentare un'offerta contenente una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui al comma 9, primo periodo, la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione, nonchè le eventuali varianti al progetto di fatti- bilità; si applicano i commi 4, 5, 6, 7 e 13. Se il promotore non risulta aggiudicatario, può esercitare, entro quindici giorni dalla comunicazione dell'aggiudicazione, il diritto di prela-
zione e divenire aggiudicatario se dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario. Se il promotore non risulta aggiudicatario e non esercita la prelazione ha diritto al pagamento, a carico dell'aggiudica- tario, dell'importo delle spese per la predisposizione della proposta nei limiti indicati nel comma 9. Se il promotore esercita la prelazione, l'originario aggiudicatario ha diritto al pa- gamento, a carico del promotore, dell'importo delle spese per la predisposizione dell'offer- ta nei limiti di cui al comma 9
.
[…]La finanza di progetto nella costruzione e gestione di impianti Crematori, anche sulla scor- ta delle esperienze già intraprese con successo in altre città italiane, appare uno dei mezzi piu accreditati per poter fronteggiare questo particolare momento storico.
Il project financing risulta infatti una operazione di finanziamento di opere di pubblica utilità con la quale uno o piu soggetti finanziano, eseguono e gestiscono un’opera pubblica, in cambio degli utili che deriveranno dai flussi di cassa generati da una corretta gestione. Si tratta quindi sostanzialmente di un particolare approccio al finanziamento di progetti di grandi dimensioni: progetto comunque separato e autonomo dal resto delle attività di chi lo sponsorizza.
.B.2.3 - Progetto definitivo ed esecutivo
La progettazione definitiva ed esecutiva sarà elaborata in conformità alla proposta proget- tuale a livello di Progetto di Fattibilità presentato in sede di gara, e dovrà contenere oltre alle “varianti migliorative” approvate dall’Amministrazione comunale, le eventuali prescri- zioni dei diversi enti preposti alla tutela del patrimoni o ambientale, archeologico, artistico.
Il Progetto Definitivo dovrà essere costituito da quanto previsto dal D.P.R. 05/10/2010, n°
207. Il concessionario si impegna alla redazione del Progetto Definitivo entro 90 giorni dal- la sottoscrizione della convenzione. L’Amministrazione provvederà alla sua approvazione, indicando le proprie eventuali, definitive prescrizioni.
Il Progetto Definitivo dovrà essere corredato da tutti i pareri favorevoli espressi dai se- guenti enti:
• AUSL competente per territorio;
• Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell'Abruzzo
Dovranno essere inoltre sentiti i Gestori delle reti interessate (telefono, elettricità, acqua) competenti per territorio.
Sia il Progetto Definitivo sia quello Esecutivo dovranno essere redatti in forma vettoriale, con file in formato DWG o DXF e dovranno essere consegnati su supporto magnetico (ver- sioni PDF e vettoriale DWG o DXF per le tavole, PDF e Word per le relazioni, PDF e Excel per tabelle, computi e simili) e su supporto cartaceo, quest’ultimo in n° 5 copie complete, debitamente timbrate e firmate dai progettisti. Nel caso di mancata approvazione del Pro- getto Definitivo ed Esecutivo, il Concessionario non avrà titolo al rimborso delle eventuali maggiori spese da sostenere per le modifiche e/o aggiunte da apportare ai progetti ai fini dell’approvazione dello stesso. Per il dimensionamento delle fondazioni il Concessionario dovrà approfondire a suo carico tutte le indagini necessarie, restando suo specifico onere ogni accertamento ulteriore occorrente per determinare la natura del terreno. Eventuali dif- formità che dovessero rivelarsi in fase di esecuzione dell’opera, in merito alla natura del terreno, non potranno costituire, per il Concessionario, motivo di richiesta intesa al ricono- scimento di maggiori oneri e costi. Il Concessionario assume pertanto ogni responsabilità sui saggi e sulle esperienze eseguite, sulle elaborazioni progettuali e, in definitiva, sull’ido- neità delle opere di fondazione calcolate. La presenza di acque sotterranee di falda dovrà
con la situazione dei luoghi e nel rispetto della vigente normativa in materia di tutela delle acque. Particolare attenzione dovrà essere riservata, nella redazione dei progetti, alla so- luzione del problema di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche, stante la pro- blematicità riscontrata nella zona in occasione di eventi di media - alta intensità.
.B.2.4 - Aspetti tecnico prestazionali
L’intervento in oggetto riguarda uno spazio pubblico, e pertanto dovrà mirare alla qualifica- zione del sito e dell’ambito di influenza, proponendo trasformazioni tali da determinare un bilancio ambientale positivo.
I materiali da utilizzare dovranno essere oggetto di studi appropriati, e oltre a garantire la qualità e la conformità alle norme UNI, dovranno essere selezionati dal punto di vista della funzionalità, della rispondenza alle soluzioni architettoniche e delle modalità di esecuzio- ne. Le strutture, dovranno assicurare una facile ed economica manutenzione, ed essere progettati nell’ottica del contenimento dei consumi energetici e della tutela ambientale.
Le scelte che sono alla base dell’intervento dovranno riguardare:
1. l’abbattimento delle barriere architettoniche;
2. la realizzazione di sistemi consolidanti attinenti, l’ingegneria naturalistica;
3. La realizzazione di impianti di illuminazione a basso consumo energetico;
4. la creazione di sistemi di smaltimento delle acque meteoriche, con attenzione al recu- pero delle acque piovane;
5. una particolare cura all’accoglienza ed alla gradevolezza degli spazi di raccoglimento;
.B.2.5 - Ritrovamenti archeologici
Alla presentazione del Progetto Definitivo e dell’offerta economica di cui al bando di gara l'aggiudicatario dovrà presentare una propria dichiarazione, con la quale attesti di aver at- tentamente visitato i luoghi oggetto dell’intervento e di aver accuratamente assunto tutte le necessarie e preliminari informazioni, relative alla conoscenza di eventuali emergenze ar- cheologiche presenti sui siti, direttamente presso gli Uffici della Soprintendenza Archeolo- gica della Regione Abruzzo. Ai sensi del D.lgs.. n° 42/2004, le cose di interesse storico-ar- cheologico, sia mobili (compreso i frammenti) che immobili, rinvenute nel corso dei lavori sono di proprietà dello Stato.
Durante l’esecuzione dei lavori il Concessionario dovrà dare immediato avviso alla Soprin- tendenza e all’Amministrazione dell’eventuale individuazione di resti di interesse archeolo- gico, anche solo presunta, attenendosi poi scrupolosamente alle disposizioni della stessa Soprintendenza. Qualora dalle valutazioni della Soprintendenza Archeologica scaturisse la necessità di conservare sul posto le cose rinvenute, il Concessionario sarà tenuto a stu- diare a propria cura e spese, d’intesa con la Soprintendenza, ed a proporre all’Amministra- zione le opportune varianti al Progetto originario.
Il Concessionario è comunque tenuto a comunicare con anticipo alla competente Soprin- tendenza Archeologica la data di inizio dei lavori, con le specifiche degli interventi previsti.
Ai funzionari della detta Soprintendenza dovrà essere assicurata ampia collaborazione per l’espletamento di tute le procedure e/o gli adempimenti previsti dalla legge, connessi con le esigenze di salvaguardia del patrimonio archeologico.
.B.2.6 - Scavi e trasporti
Gli scavi dovranno essere eseguiti osservando tute le regole della tecnica costruttiva e dell’organizzazione di cantiere, con particolare riguardo alla salvaguardia dell’incolumità degli operatori. I mezzi utilizzati per gli scavi dovranno essere di tecnologia avanzata e provvisti di adeguati meccanismi atti alla riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosfe- rico. In caso di scarsità di piogge, dovrà essere osservata particolare cura nel contenere le emissioni di polveri in atmosfera. A tale scopo i cumuli di materiale di scavo depositati in cantiere e/o sugli automezzi per il trasporto dovranno essere mantenuti umidi e coperti da
teloni, e si dovranno lavare le ruote degli automezzi in uscita. Inoltre, l’Impresa esecutrice dovrà provvedere alla pronta rimozione dei materiali di scavo che dovessero eventualmen- te disperdersi e depositarsi sulla sede stradale sia in prossimità dell’uscita dal cantiere sia lungo il percorso dei mezzi. Il trasporto dei materiali provenienti dagli scavi sarà organizza- to secondo itinerari concordati con i responsabili del traffico dell’Amministrazione e appro- vati dal Responsabile del procedimento. Gli itinerari potranno essere differenziati in funzio- ne degli orari e dei livelli di traffico. Inoltre l’uscita dei mezzi dall’area di cantiere dovrà es - sere sempre sorvegliata dal personale all’uopo addetto, allo scopo di evitare pericoli e in - tralci eccessivi alla circolazione.
.B.2.7 - Accorgimenti costruttivi particolari
Si riportano nel seguito le principali norme tecniche e procedurali di riferimento per la pro- gettazione dell’opera. Il seguente elenco non è da considerarsi esaustivo e il Concessio- nario ha l’obbligo di osservare anche ogni altra norma di legge o regolamentare vigente o che dovesse essere emanata durante l’espletamento della procedura di aggiudicazione e realizzazione delle opere, se e per quanto applicabili, tanto in materia di disciplina dei La - vori Pubblici, di normative tecniche in edilizia ed urbanistica, di sicurezza, di contratti di la- voro, e qualsiasi altro ambito tecnico, giuridico e di politica fiscale, economica e finanzia- ria. Inoltre, il Concessionario è tenuto ad osservare, per l’assunzione del personale di qualsiasi qualifica necessario ai fini della esecuzione dei lavori, nonché della gestione del- l’impianto cimiteriale, tutte le vigenti norme che disciplinano la domanda e l’offerta di lavo- ro. Il Concessionario si obbliga ad attuare, nei confronti dei lavoratori dipendenti occupati nelle attività di cui al presente capitolato, le condizioni normative e retributive previste dai contratti collettivi di lavoro applicabili alla categoria e nella località in cui si svolgono i lavo - ri, nonché le condizioni risultanti dalle successive modifiche ed integrazioni che dovessero intervenire in corso d’opera.
I suddetti obblighi vincolano il Concessionario, anche nel caso in cui esso non sia aderen- te alle Associazioni di categoria stipulanti gli accordi ovvero nel caso in cui receda da esse. Il Concessionario è responsabile, in rapporto all’Amministrazione, del rispetto e della osservanza delle norme suddette da parte delle imprese allogate e si obbliga a prestare, su richiesta dell’Amministrazione, formale impegno scritto in tal senso. L’Amministrazione si riserva la facoltà di effettuare tutti gli accertamenti che riterrà opportuni, sia direttamente che tramite gli Ispettori del Lavoro o degli Uffici Provinciali del Lavoro, per assicurarsi che, da parte del Concessionario, siano osservate tute le suddette prescrizioni.
.B.2.8 - Principali riferimenti normativi
• Decreto Legislativo 18.04.2016 n. 183 Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli ap- palti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture;
• D.M 14.01.2008, Ministero dei trasporti e le infrastrutture: Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» ;
• Regolamento recante il capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici, approvato con Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 19.04.2000 n. 145;
• D.P.R. 05/10/2010, n° 207 “Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto le- gislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavo- ri, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE»”.
• DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81 Testo coordinato con il Decreto
• Legge 20 marzo 1865 n. 2248, allegato F;
• Decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000 n. 34 “Regolamento per l’i- stituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di lavori pub- blici”
• Decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 2003 n. 222 “Regolamento sui con- tenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili”;
• Decreto del Ministero delle Attività produttive del 12 marzo 2004 n. 123 “Schemi di polizza tipo per le garanzie fideiussorie e le coperture assicurative previste”
• Legge 4 agosto 2006 n. 248 di conversione del Decreto Legge 4 luglio 2006 n. 223
“Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la ra- zionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale”).
• R.D. 27/07/1934, n° 1265 T.U.LL.SS.;
• D.P.R. 10 settembre 1990, n° 285 “Approvazione del regolamento di polizia mortua- ria”;
• Circolare del Ministero della Sanita 24 giugno 1993, n° 24 “Regolamento di polizia mortuaria. Circolare esplicativa”;
• Legge 30 marzo 2001, n° 130 “Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri”;
• Disciplina dei rifiuti sanitari, D.P.R. 254/03;
•
• Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311"Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia";
• Edilizia, urbanistica: D.P.R. 380/01 e normativa nazionale in genere;
• Edilizia, urbanistica: L.R. 61/85 e normativa nazionale in genere;
• D.M. 11 Marzo 1988: “Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, e la stabilità dei pendii naturali e le scarpate, criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione";
• Regolamento Edilizio e Norme di Attuazione al P.R.G. vigenti in questo Comune;
• Legge 1/3/1968 n° 186 – disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparec- chiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici;
• Legge 5/3/1990 n° 46 e regolamento di attuazione D.P.R. 6/12/1991 n 447, - Norme per la sicurezza degli impianti;
• Norme UNI e CEI in generale.
• Legge Regionale n° 22 del 27/06/1997 in merito all’inquinamento luminoso;
• d.lgs.. 22/01/ 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” – (Beni culturali);
.B.2.9 - Caratteristiche di sintesi del progetto
Il progetto di Ampliamento cimiteriale approvato con Determina n. 1843 del 14/09/2016 individua nel IV LOTTO di intervento la realizzare un impianto Crematorio come normato dalla L. 130/2001 e dalla Legge Regionale n.41 del 2012 art. 30.(vedi RTS_Impianto Cre - matorio)
Il nuovo crematorio, del Comune di Francavilla al Mare, potrà essere collocato all'interno dell'area di ampliamento cimiteriale ai piedi del vecchio cimitero tra il blocco costruito nel 2004 da Flacco Rosato e il blocco loculario del nuovo ampliamento. Sarà servito dalla nuova viabilità di progetto (III LOTTO) in modo da renderlo indipendente e su questo nuo- vo asse si porteranno i sotto-servizi ed in particolare la nuova rete gas.
L'area non rientra tra quelle sottoposte a vincolo ai sensi del D.Lgs. 42/2004, parte I, e non
si individuano aree con vincolo storico-artistico-monumentale ed archeologico ai sensi del- la Legge 1089/1939, ora D.Lgs. 490/1999 (Testo unico delle disposizioni legislative in ma- teria di beni culturali e ambientali);
La verifica di interesse storico-archeologico è stata elaborata attraverso una Relazione Ar- cheologica (vedi relazione specialistica). Sulla base dei dati raccolti, pur nei limiti di una ri-
I rinvenimenti ottocenteschi in contrada Piane, relativi a sepolture di epoca età tardorepub- blicana, e quelli piu recenti effettuati nella vicina contrada S. Berardino, dove si ipotizza l’e- sistenza di una villa, suggeriscono per l’area in esame un modello di sfruttamento agricolo del terreno basato sul sistema delle ville rustiche, che costituivano dei piccoli nuclei abitati- vi cui erano collegate aree funerarie e forse anche di culto dislocate a ridosso delle vie di comunicazione.
Si specifica che l'area oggetto di ampliamento è sita a valle delle vie di comunicazione e si trova a limite del fosso, la zona inoltre è stato già interessata dai lavori che hanno realizza- to la doppia palificata prevista dal Comune di Francavilla al Mare all'interno di lavori che destinavano l'area ad ampliamento cimiteriale come già descritto.
L'area ricade in ambito “B2 Trasformabilità mirata” del vigente Piano Paesaggistico Regio- nale e marginalmente è interessata dal Vincolo Idrogeologico come definito nella cartogra- fia del Servizio Politiche Forestali e Demanio Civico ed Armentizio;
Nella cartografia analizzata il sito interessato alla realizzazione, in particolare l'area che prevede la viabilità di accesso, presenta a limite dell'area di ampliamento cimiteriale a con- fine con i recenti interventi di ampliamento una pericolosità moderata (P1) appartenenti al Piano di assetto Idrogeologico PAI. Si specifica che nelle aree a pericolosità moderata sono ammessi tutti gli interventi di carattere edilizio e infrastrutturale, in accordo con quan- to previsto dagli Strumenti Urbanistici, e che il Comune puo valutare la necessità di reda- zione dello Studio di compatibilità idrogeologica all’interno delle aree perimetrate quali aree a pericolosità moderata (P1) (art. 84).
Si specifica che per la presenza di eventuali altri vincoli non individuati, allo stato attuale, si rimanda alla fase istruttoria.
4Norme di Attuazione, Piano Stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico Fenomeni Gravitativi e Processi Erosivi , Re-
Il progetto proposto individua la realizzazione di un Impianto Crematorio, di due aree par - cheggio da destinare prevalentemente al nuovo impianto, e di una zona a verde che ricol- lega il giardino delle rimembranze del nuovo ampliamento e l'asse d'accesso alla viabilità principale.
La struttura, al fine di ottimizzare la distribuzione degli spazi esterni necessari alle attività tecniche di fornitura e stoccaggio, si organizzerà su due livelli in modo da dividere le funzioni tecniche ed amministrative da quelle di ricezione e commiato da destinare ai dolenti.
_Al piano terra sulla quota di accesso del nuovo ampliamento si realizzeranno i blocchi tecnologici, di servizio e di amministrazione; tali blocchi saranno tutti indipendenti strutturalmente e messi in comunicazione tra loro da filtri REI in grado di garantire la sicurezza ma anche la funzionalità e la separazione dei percorsi puliti e sporchi: il feretro una volta ricevuto presso l'accettazione-direzione potrà essere portato o nelle camere mortuarie qualora il rito sia previsto nelle ore subito successive all'arrivo, oppure posizionato nelle celle frigorifere aspettando il turno previsto dalla direzione. La struttura sarà dotata di 9 celle frigo e una linea di forno in grado di effettuare 4 cremazioni giorno.
I blocchi servizio prevedono gli spogliatoi per il personale addetto al blocco tecnologico del forno crematorio mentre le altre funzioni/direzione, relazioni con il pubblico, sale per il commiato, avranno servizi indipendenti.
Lotto 4 di intervento
SC_Impianto Crematorio 411,00 m q
I - Area esterna con parcheggi pertinenziali dell'Impianto Crematorio 700,00 m q
II - Area esterna a Parcheggi 400,00 m q
Area a verde 306,55 m q
Superficie totale di intervento 1.817,55 m q
dolenti in particolare i parenti piu stretti del defunto e i diversamente abili.
_Al primo livello si realizzeranno due blocchi uno da destinare ai servizi di relazione con il pubblico, dove saranno inseriti i servizi igienici per il pubblico e l'altro, dove si realizzeran- no tre sale mortuarie e nello specifico due camere destinate al saluto ed una piu grande dove sarà possibile effettuare piccoli riti anche non cattolici.
B.3_Cronoprogramma Dell’Intervento
Il Cronoprogramma dell’intero procedimento è illustrato nella figura seguente e prevede in sintesi:
2017
marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre
Consegna Progetto di Fatti- bilita ai sensi del co. 15 art.
183 del d.lgs.. 50/2016 e s.m.i.
- Valutazione della proposta* da parte della pubblica Amministrazione;
- Adozione della proposta se congrua con l’in- teresse comunale
- Inserimento della stessa nel triennale.
- Tempi di valutazione max 90gg.
Pubblicazione del bando di gara**, po- nendo alla base dello stesso il Progetto di Fattibilita adottato
tempi di gara 60gg.***
Aggiudicazio- ne e firma della conven-
zione
* La norma precisa che le proposte riguar-
dano interventi non presenti nella pro- grammazione trienna-
le di cui all’art. 128, ovvero negli strumenti
di programmazione approvati dall’Ammini- strazione aggiudicata-
ria.
** gara unica ai sensi dell’art. 18 (commi 1- 14) del d.lgs.. 50/2016
e s.m.i.
*** l’offerta sarà costi- tuita da un Progetto di Fattibilità, un Piano Economico-finanzia- rio, un piano gestiona- le e una bozza di con-
venzione.
B.4_Sorveglianza E Piano Di Monitoraggio
I lavori si svolgeranno sotto la vigilanza del Responsabile Unico del Procedimento nel ri- spetto delle norme vigenti. In considerazione della complessità dell’opera il R.U.P. potrà avvalersi di collaboratori individuati tra il personale dell’Amministrazione. Il Concedente provvederà, a propria cura e spese, alla nomina di un collaudatore strutturale e tecnico amministrativo, in corso d’opera, che si affiancherà ai tecnici del Concessionario per l’e- spletamento delle funzioni di verifica e controllo dell’esecuzione a regola d’arte dell’opera.
Il R.U.P. ed i suoi collaboratori avranno facoltà di visitare il cantiere ed assistere ai lavori, ed eserciteranno in generale tutte le attività ed i controlli consentiti dalla legge in modo da evitare attese o sospensioni nei lavori, salvo che si verifichino palesi inadempienze da par- te del Concessionario. Il Concessionario e i suoi rappresentanti dovranno fornire ai funzio- nari della Amministrazione tutti i chiarimenti tecnici ed i mezzi richiesti per gli accertamenti da effettuare sulle opere. La sorveglianza dei lavori da parte del personale dell’Ammini- strazione non esonera in nessun modo il Concessionario e le imprese esecutrici dalla re- sponsabilità in ordine all’esatto adempimento degli obblighi contrattuali, nonché degli ordi- ni impartiti dal direttore dei lavori, e circa la scrupolosa osservanza delle buone regole co- struttive e la qualità di ogni materiale impiegato, anche se eventuali deficienze dovessero passare inosservate al momento della esecuzione.