San Basilio il Grande, e i Bizantini.
Cenni sulla Religione Cristiana a Pantelleria *
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Durante l'epoca bizantina arrivarono sull'isola dei monaci Basiliani, che edificarono un monastero in località Zubebi. Il rito greco ortodosso durò a lungo a Pantelleria, tanto che nel 1300 ancora sull'isola c'era un vescovado greco.
I canoni della Chiesa greca ricordano due Santi, San Giovanni di Primerano e San Basilio di Pantelleria, che vissero e morirono sull'isola.
Il fondatore di quest’ordine monastico fu San Basilio
«il Grande», un uomo di grandissima dottrina, talento e santità. Egli proveniva dalla stessa brillante famiglia che aveva generato San Gregorio di Nissa e San Pietro di Sebaste (suoi fratelli), e nacque a Cesarea di Cappadocia nel 329. La sua educazione iniziò a Cesarea e continuò a Costantinopoli e ad Atene.
Essendo probabilmente la più dotta persona della Cesarea del tempo, Basilio si era affermato come insegnante di retorica. Ma, nel 357 Basilio partì per un viaggio nei centri monastici di Egitto, Palestina, Siria, e Mesopotamia. Quando l’anno seguente tornò a Cesarea, sapeva già cosa fare: spezzando tutti i suoi legami si mise in viaggio verso il Ponto, vicino al Mar Nero e là, sulle rive del fiume Iris, fondò il proprio monastero.
Con una profonda comprensione del ruolo del monachesimo nella cristianità e di come quel modo di vivere dovesse essere praticato, Basilio scrisse una serie di regole – poi chiamate Codice Basiliano – che divennero ispirazione di tutto il successivo monachesimo orientale. Ancora oggi i monaci ortodossi e la maggior parte dei monaci cattolici orientali seguono il Codice Basiliano; prima di tutti, e in particolare, i Monaci Basiliani del Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata.
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Tratto dalla pubblicazione di un documento dell’Archivio storico pubblicato dallo scrittore agrigentino Elio Di Bella, che ringrazio per l’importante contributo dato alla storia del Cristianesimo a Pantelleria, e alle origini del nome «Pantalaria»Fondazione del
Monastero Basiliano a Pantelleria
.Pruova l’antica fama della docilità de Cossuresi il
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sapere che quest’isola sin da’ primi tempi del cristianesimo aveva con la Africa, e con la Sicilia piegato il collo al dolce giogo de’ precetti divini del Redentore (4). Che intatta si fosse conservata la fede ne’ secoli vegnenti appresso, è certo; purché nell’anno 425 San Pietro vescovo di Sebaste venne qui a fondare un monastero dell’ordine del grande patriarca San Basilio, di lui fratello già defunto.
Vuolsi che questo monastero fosse stato il decimo dopo il primo fondato a Roma nel 372, ottenutane due anni innanzi permissione dal pontefice San Damaso fu così bene accolto quell’ordine nell’isola, che non molto dopo, per la grandezza dell’edificio e per lo numero de’ monaci, che i Pantalei, popoli di Antiochia nel 638 vennero a rifugiarsi in quest’isola, ove i Siri, o Cossiri abitavano, oriundi della loro medesima regione.
Si crede che questo popolo, ragione della fede perseguito, ed accolto da’ correligionari dell’isola, si fosse dato il nome di Pantallaria alla medesima (5). Mi pare più probabile che siffatto nome fosse di greca origine, è sostituito all’antico per ragione della distanza che all’isola con i due continenti, che nella greca maniera vollero que’ cristiani greci esprimersi denominando l’isola distante da tutt’e due, o tutto distante.
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Tratto dalla pubblicazione di un documentodell’Archivio storico pubblicato dallo scrittore agrigentino Elio Di Bella, che ringrazio per l’importante contributo dato alla storia del Cristianesimo a Pantelleria, e alle origini del nome «Pantalaria»
San Basilio il «Grande» Icona dipinta da
Antonio Calisi
Ringrazio i monaci della Badia Greca di Grottaferrata, e, in particolare, il padre oblato Alberto Moscatelli, che mi ha inviato tutti i riferimenti necessari a testimoniare l’esistenza per secoli della Cristianità Greco-Ortodossa a Pantelleria, nel Monastero Basiliano, fondato nel 425 da San Pietro vescovo di Sebaste, e sito in località Zubèbi di Pantelleria, del quale alcuni studiosi, come l’Orsi, hanno scritto e illustrato. Purtroppo, dal dopoguerra in poi, di quelle tracce visibili su descritte, è rimasto molto poco..
PIANTA DEL MONASTERO GRECO DI S. BASILIO DI PANTELLERIA E PARTICOLARE DI UNO DEI PASSAGGI (da Paolo Orsi)
Ecco le due testimonianze, date in epoche diverse, dal notaio Angelo D’Aietti e dall’archeologo Paolo Orsi
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