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INDICE
INTRODUZIONE: IL DUOMO DI CARRARA ... 2
PARTE I. CONTESTO URBANO CAPITOLO I. LA LIBERAZIONE DELL’ABSIDE (1880) ... 4
CAPITOLO II. LA LIBERAZIONE DELL’ANGOLO NORD - OVEST (1902- 1903) ... 8
PARTE II. ARCHITETTURA CAPITOLO III. IL RESTAURO DELL’ANGOLO NORD-EST E DELL’ABSIDE (1891- 1894) ... 14
III. 1. L’intervento ... 14
III. 2. I giudizi ... 17
CAPITOLO IV. IL RESTAURO DELL’ANGOLO SUD- EST E DEL FIANCO SUD (1894 – 1896) ... 30
CAPITOLO V. IL RESTAURO DELL’ANGOLO NORD-OVEST (1903) ... 39
CAPITOLO VI. LA DEMOLIZIONE DELLE VOLTE SETTECENTESCHE (1947) ... 43
PARTE III. SCULTURA CAPITOLO VII. L’ASSETTO A FINE OTTOCENTO ... 53
VII. 1. L’Altare Maggiore ... 53
VII. 2. Gli Altari laterali ... 54
VII. 3. Il coro ... 59
VII. 4. Il pulpito ... 60
VII. 5. La cantoria ... 61
VII. 6. I giudizi critici e le Schede di Guido Carocci (1893) ... 63
CAPITOLO VIII. LA RIMOZIONE DELLA CANTORIA (1896-1900) ... 87
VIII. 1. La rimozione e il trasporto della cantoria ... 87
VIII. 2. La collocazione del nuovo organo e del coro ... 89
CAPITOLO IX. LA RIMOZIONE DEGLI ALTARI LATERALI (1947-1957) ... 102
IX. 1. La rimozione ... 102
IX. 2. La vendita e la ricollocazione ... 105
PARTE IV. PITTURA CAPITOLO X. LA CROCE DELLA DIVINA PROVVIDENZA ... 136
X. 1. La Croce ... 136
X. 2. Il restauro del 1737 ... 137
X. 3. Il restauro del 1955- 1961 ... 139
X. 3. a . Stato di conservazione ... 139
X. 3. b . L’intervento ... 140
X. 4. Il restauro del 2006- 2008 ... 143
X. 4. a . Stato di conservazione ... 143
X. 4. b . Il progetto ... 145
X. 4. c . L’intervento ... 148
ELENCO DELLE IMMAGINI ... 185
BIBLIOGRAFIA E FONTI D’ARCHIVIO ... 190
2 Introduzione: Il Duomo di Carrara
Il Duomo, intitolato a S. Andrea Apostolo a ricordo dell’antica Pieve di S. Andrea che in epoca anteriore al Mille esisteva nel primo nucleo abitativo di Carrara, è l’elemento architettonico principale della parte più antica della città di Carrara e sorge parallelamente al corso del fiume Carrione
1.
Nel 1151 la Pieve di S. Andrea, in precedenza dipendente direttamente dal vescovo di Luni, è concessa da quest’ ultimo all’Abbazia del convento di S. Frediano di Lucca, assieme ad altre pertinenze, ma continuò a dipendere dal titolare della diocesi lunense per quanto concerneva i diritti e le funzioni parrocchiali
2.
Nel 1517 il papa Leone X unisce la Chiesa ai Canonici Lateranensi di Roma conferendo ad essa il titolo di Basilica Minore. Nel 1770 il papa Clemente XVI decretò che la Chiesa ritornasse al clero secolare sotto la diocesi di Sarzana; infine, nel 1775, con bolla pontificia essa veniva eretta da Pio VI in Insigne Collegiata
3.
Il Duomo, realizzato completamente in blocchi di marmo apuano, sia negli elementi strutturali che in quelli decorativi, presenta una struttura architettonica composita, indicativa delle diverse fasi della sua costruzione e, del resto, tipica di una terra di confine come la Lunigiana “dove si sono incontrati, fusi e sovrammessi indirizzi culturali e ideologici di diversa origine e natura”
4.
La prima fase costruttiva, risalente al secolo XI e alla quale partecipano maestranze di cultura emiliana, pisana e genovese, comprende la parte bassa della facciata e una porzione del fianco sud, incluso il portale che vi si apre, chiamato portale di S. Giovanni
5. Caratteristico di questa prima fase è il paramento esterno bicromo, tipico della cultura architettonica pisana, mentre il portale di S. Giovanni richiama il portale principale della Cattedrale di S. Lorenzo di Genova. Infine le sculture del portale di facciata e i capitelli figurati delle prime tre campate interne richiamano la cultura architettonica parmense
6.
1
ENRICO DOLCI, Carrara, la città e il marmo, Zappa Editore, Sarzana 1985. p. 63.
2
ENRICO DOLCI, op.cit, p. 64.
3
Ibidem
4
CLARA BARACCHINI, L’arredo scultoreo del Sant’ Andrea di Carrara, crocevia tra Pisa, Lucca e Parma,
in ENRICO CASTELNUOVO, Niveo de Marmore, L’uso artistico del marmo di Carrara dall’XI al XV secolo, Edizioni Colombo, Genova 1992. p. 290.
5
Ibidem.
6
CLARA BARACCHINI, op.cit, p. 291.
3 La seconda fase, risalente al sec. XII, è affidata a maestranze lucchesi e porta al completamento della parte bassa dell’edificio sino all’abside
7. In particolare, questa fase è caratterizzata dall’omogeneo paramento bianco dell’esterno e, all’interno, da capitelli corinzi e monofore archiacute decorate nello sguancio dell’arco da motivi a rilievo raffiguranti a volte una lunga foglia arcuata, a volte figure umane e animali
8.
Una terza e ultima fase costruttiva, risalente al sec. XIV, è affidata ad allievi di Giovanni Pisano e porta al completamento della facciata con loggette e rosone centrale e all’ultimazione della navata maggiore; la terminazione cuspidata non venne mai realizzata
9.
L’ interno del Duomo è diviso in tre navate, centrale, destra, e sinistra, separate da una fila di dodici colonne reggenti archi a tutto sesto. Le colonne, tutte di stile differente, con capitelli altrettanto vari, sono il segno dei diversi momenti in cui avvenne l’edificazione; la navata centrale, più alta rispetto a quelle laterali, termina con un’abside semicircolare caratterizzata dalla presenza di tre monofore
10.
In origine, la copertura della chiesa era in capriate di legno
11.
7
CLARA BARACCHINI, op.cit, p. 290.
8
CLARA BARACCHINI, op.cit, p. 291.
9
CLARA BARACCHINI, op.cit, p. 290.
10
BENIAMINO GEMINIANI, Massa Carrara, una provincia difficile, Edizioni del Testimone, Massarosa, 1992. p. 201.
11
