3° GRANDE ATTREZZO: LA FUNE
Le funi che sono state utilizzate per gli esercizi sono di due tipi: liscia e con la presenza di nodi a intervalli regolari. Come si può ben capire, la fune liscia ha una difficoltà maggiore rispetto a quella con i nodi, cosi da poter rendere più difficile l'esecuzione dell'esercizio.
GINNASTICA NORMALE: la salita e la discesa della fune sono semplici: possiamo scegliere di salire con la parte destra che sinistra ed impugnare contemporaneamente con la mano e con la gamba flessa la corda come dimostrato in figura 27.
Si esegue poi l'arrampicata, per lo sviluppo della forza soprattutto degli arti superiori e dell'equilibrio, dato che la corda durante la salita oscilla. (Figura 28)
Figure 27/ 28
GINNASTICA AFA. Ho notato durante l'esecuzione di questo esercizio che Nicola ha trovato un po di difficoltà nel sorreggersi e trovare l'equilibrio; la fune diversamente dagli anelli, è mobile e quindi si aggiunge un grado di difficoltà.
La salita viene sempre aiutata dall'insegnante sempre dietro di lui: il compito di Michele è
quello di afferrare con entrambe le mani la fune e mantenere l'equilibrio più a lungo possibile. Schema rappresentato in figure 29/30/31
Figura 29 Figura 30
Figura 31
L'effetto motorio di questo esercizio è molto simile agli anelli: miglioramento delle capacità coordinative speciali, come equilibrio ed organizzazione spazio-temporale, la percezione del corpo in posizione eretta, naturalmente con un grado di difficoltà in più.
Altri esercizi, a mio parere molto significativi, sono costituiti nell'eseguire il movimento dell'arrampicata sia in posizione seduta sulla sedia a rotelle, sia da decupito supino.
Nel primo esercizio Nicola esegue il movimento da seduto e solo con le sue braccia dovrà muoversi in orizzontale in direzione della fune, alternando il movimento con le braccia destra/sinistra.
Sequenza figure 32/33/34.
figura 32
Figura 33
figura 34
Questo esercizio si può definire “esercizio attivo”, dove grazie all'utilizzo della fune si possono effettuare movimenti con gli arti superiori e con le mani.
Stesso esercizio viene effettuato in posizione decupito-supino, dove la difficoltà aumenta perchè Luca dovrà “trascinare” il suo peso.
Sequenza figure 35/36/37
figura 35
Figure 36
La prospettiva di Nicola cambia, adesso la fune si trova dietro lui e non di fronte, per cui il movimento diviene più complicato e qui entrano in gioco le capacità neurologiche.
Figura 37
Questi due esercizi sono molto utili per l'organizzazione neuromuscolare, il movimento delle braccia e delle mani, se potenziato dalla presa.
Notare quanti movimenti si uniscono grazie a questi due esercizi: Nicola deve muovere in maniera alternata una dopo l'altra le braccia, quindi capire quale sia il movimento corretto per poter avanzare; poi il movimento delle dita, per noi direi scontato, ma estremamente difficile per una situazione come questa: l'apertura delle dita per afferrare la corda e la capacità di richiuderle per iniziare il movimento.