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2. L’ANALISI DI TRE CASI CONCRETI

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2. L’ANALISI DI TRE CASI CONCRETI

In questo capitolo si procederà all’analisi degli authority file del Servizio

Bibliotecario Nazionale, della Bibliothèque nationale de France e della

Library of Congress. Come suggerito da Guerrini, la valutazione degli

authority systems si costituisce di due fasi:

1. descrizione: si descrivono i sistemi per acquisire conoscenze riguardo alle loro caratteristiche operative in condizioni specifiche;

2. comparazione: paragoniamo sistemi alternativi con attenzione alle loro caratteristiche particolari.65

Sono state quindi analizzate struttura e composizione degli authority file

tenendo presenti alcune delle seguenti questioni:

a. gli authority records sono preparati per tutte le voci?

b. quanto cerca in modo approfondito un catalogatore per convalidare la forma scelta per una voce?

c. qual è la frequenza di elementi come rinvii del tipo vedi e vedi anche, note?

d. qual è la lunghezza in byte dell’authority record? e. qual è la lunghezza media dei vari campi?

f. le forme varianti del nome conducono direttamente [ricerca delegata] o indirettamente [ricerca argomentata] ai record bibliografici?

g. gli authority displays e i messaggi del sistema sono sufficientemente semplici da essere capiti dall’utente?

h. le visualizzazioni danno informazioni sufficienti? i. con quale rapidità cresce l’authority file?

j. qual è il numero di cambiamenti che devono essere apportati all’authority file in uno specifico periodo di tempo?

k. quanto spazio richiede l’authority file?66

La disamina degli authority record e dei loro campi è stata invece

effettuata alla luce della presenza o meno dei seguenti dati individuati dal

report dell’ IFLA UBCIM Working Group on Minimal Level Authority

Records and ISADN:

a. status della registrazione; b. tipo di registrazione; c. categoria dell’entità; d. livello di codifica;

e. identificativo/numero di controllo della registrazione; f. international standard authority data number (ISADN); g. data;

65 Mauro Guerrini, Authority control, p. 97. 66 Mauro Guerrini, Il catalogo di qualità, p. 27-28.

(2)

h. identificativo della versione; i. lingua della catalogazione; j. set dei caratteri;

k. alfabeto della catalogazione; l. regole di descrizione;

m. agenzia responsabile della registrazione; n. intestazione autorizzata;

o. nazionalità dell’entità;

p. forme varianti dell’intestazione autorizzata (rinvio “vedi”); q. intestazioni autorizzate correlate (rinvio “vedi anche”); r. citazione della fonte;

s. informazioni di carattere bibliografico, storico o di altro genere sull’entità.67

Nel complesso dell’analisi vengono infine considerate anche le seguenti

questioni:

1. legalità:

a. dei dati: conformità dei dati ai codici di catalogazione;

b. del formato: adesione alle prescrizioni per la strutturazione di authority data;

c. accuratezza: dei dati e del formato;

2. ampiezza dei dati: “determinare se l’informazione […] è esaustiva e se include sufficienti rinvii incrociati e note riguardanti l’intestazione”.68

67

Mauro Guerrini, Authority control, p. 65-66. 68 Mauro Guerrini, Authority control, p. 97-99.

(3)

2.1. Il Servizio Bibliotecario Nazionale

2.1.1.

Contenuti e impostazione dell’archivio

Il Servizio Bibliotecario Nazionale, progettato come grande struttura

cooperativa, richiedeva indispensabilmente il controllo sull’autorevolezza

delle notizie prodotte e sull’uniformità delle scelte operate affinché il

risultato anche per l’utente finale fosse di indubbia qualità: “un catalogo

chiaramente leggibile, catalograficamente corretto, soprattutto nei punti di

accesso e con il minor numero possibile di duplicazioni”

69

. Ciò ha

necessariamente implicato l’adozione di forme di controllo su intestazioni e

descrizioni.

L’ICCU diede inizialmente il via ad un progetto legato a BNI sulle

intestazioni degli enti presenti nella Bibliografia nazionale italiana

70

e

successivamente, nel 1989, costituì il Gruppo di lavoro ICCU-BNCF affinché

delineasse lo scenario organizzativo e normativo su cui strutturare il futuro

Authority File autori-titoli SBN: nel 1991 la conclusione dei lavori si

concretizzò in un documento di specifiche e linee guida in cui veniva

sottolineata in particolare l’esigenza della creazione di un software

specifico.

La realizzazione di un vero e proprio archivio di authority control a livello

nazionale in base alle direttive internazionali (GARE – successivamente

GARR - e UNIMARC/A) si è realizzato in momenti successivi: una prima

fase - in cui testare la costituzione di un’unica base dati di autorità per

69 Laura Bonanni, La progettazione e l’avvio dell’Authority File nazionale nell’Indice SBN, in Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, Il controllo di autorità in SBN. Catalogazione e controllo di autorità. Giornate di studio. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 21 e 22 novembre 2002; reperibile all’URL: <http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Bonanni.doc> (ultima consultazione: ottobre 2008).

70 Authority-file: lista di autorità degli enti presenti nella bibliografia nazionale italiana del 1981, Roma: ICCU, 1982. Voluta da Angela Vinay fu diffusa in un numero limitato di copie tra le biblioteche statali.

(4)

autori e titoli uniformi tramite il riversamento dei dati dagli archivi SBN e il

successivo riscarico dei dati authority - lascia spazio dal 2001 alla fase

sperimentale. Il Progetto valorizzazione dell’Indice SBN - Legge 662/96

“Servizi di deduplicazione dell’Indice moderno SBN e alimentazione

dell’archivio di autorità SBN e nazionale” realizza la base dati dell’authority

file: un archivio residente su Sistema centrale ma separato dall’Indice con

cui opera in modalità

batch

71

; nella fase attuale invece l’authority file, con

l’evoluzione dell’Indice SBN, è integrato nel Sistema centrale e gestito in

modalità integrata e in linea attraverso le funzioni messe a disposizione

dall’interfaccia diretta.

L’authority SBN si limita attualmente agli autori italiani e in particolar

modo alle persone fisiche - è presente soltanto qualche ente

72

. La priorità

nella redazione, dopo varie sperimentazioni

73

, è stata data, partendo dagli

autori moderni e quindi a ritroso, alle intestazioni già presenti nei repertori

controllando in secondo luogo altre fonti.

Alle voci sono attribuiti dei livelli secondo una scala discontinua – e

crescente col procedere dei controlli - che va da 05 (voci non controllate,

71

I dati da trattare come record di autorità vengono prelevati dall’Indice e, una volta lavorati, riversati sul Sistema centrale.

72

Nell’aprile del 2005 è stato avviato il progetto Valorizzazione dell’Indice SBN, coordinato dall’ICCU, che vede l’Istituto stesso e la Biblioteca nazionale centrale di Roma collaborare alla creazione di voci di autorità relativamente agli autori personali italiani a partire dal ‘900, mentre alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze è stata affidata la parte relativa ai titoli di collana ed ai titoli uniformi. ICCU, Authority control, <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?id=335> (ultima consultazione: ottobre 2008). 73

Nel tempo sono stati seguiti vari filoni (letterati, storici, politici): partendo dal presupposto che in un contesto di controllo bibliografico universale, ciascun paese sia responsabile degli autori nazionali si era iniziato a lavorare sugli autori personali italiani. Il Progetto Valorizzazione aveva successivamente affrontato tutti gli autori presenti in Indice, comportando dispendiosissimi tempi di ricerca data la mancanza sui repertori di informazioni relative a moltissimi autori cui spesso erano legati soltanto uno o due titoli. Si è poi proseguito basando il lavoro sulla frequenza delle occorrenze e creando quindi voci di autorità solo per gli autori che avessero un numero consistente di titoli. Infine l’Istituto, in attesa di poter avviare un progetto più ampio ed incisivo, sta proseguendo il lavoro dedicandosi ad un ambito disciplinare e temporale specifico che riguarda la letteratura italiana del ‘900. Laura Bonanni, La progettazione e l’avvio dell’Authority File nazionale nell’Indice SBN, in ICCU, Catalogazione e controllo di autorità. Giornate di studio. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 21 e 22 novembre 2002; reperibile online all’URL: <http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/Bonanni.doc> (ultima consultazione: ottobre 2008).

(5)

provenienti da recuperi) a 97 (il livello massimo di controllo); visibili da

opac web sono solo le schede portatrici di livelli di controllo superiore:

livello 97 (authority file) o livello 96 (controlli pressoché completati). In

tutto si tratta di 33.212 schede rispetto al totale dell'archivio autori di SBN

(costituito da 3.051.653 voci).

Le notizie sono state strutturate seguendo le GARR in formato Unimarc/A

anche in vista di un futuro scambio di authority data con altri repertori

internazionali; la scelta delle intestazioni segue il dettame delle RICA

74

.

Le qualificazioni, per distinguere due o più omonimi in mancanza della qualificazione che abitualmente accompagna il nome dell’autore (v. RICA par. 59.2), si devono limitare alle date di nascita - morte (o inizio - cessazione per gli enti). Tali qualificazioni verranno riportate di seguito al nome dell’autore. Ove le date di nascita e/o morte non fossero note si creerà la forma accettata senza qualificazioni e una forma di rinvio con la qualificazione parlante, del tipo ad es.: <architetto>, <giurista>, <geografo> etc. Si raccomanda anche nell’uso di tali qualificazioni di attenersi a criteri di uniformità.75

Il livello di controllo e le schede in formato Unimarc sono visibili solo da

gestionale.

74

Nei casi dubbi, la concomitanza dei lavori di compilazione dell’authority file con quelli di revisione delle RICA ha creato qualche difficoltà. La composizione delle schede ha comunque sempre strettamente risposto alle RICA come dimostra la qualificazione con date nei soli casi di autori omonimi quando a livello internazionale ne è invece prescritto un uso generalizzato.

75 Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. Laboratorio per le metodologie della catalogazione e per la didattica, Struttura di gestione dell'authority file e di manutenzione del catalogo in linea SBN. (Servizi), in «SBN notizie», 1998 n. 2, p. 8-13; reperibile online all’URL: <http://www.iccu.sbn.it/sbn2-98d.html> (ultima consultazione: ottobre 2008).

(6)

Figura 1. Scheda di authority record da gestionale: visibile il livello di autorità 97

Figura 2. Da gestionale: archivio bibliografico dei repertori, le fonti sono codificate tramite una sigla

(7)

Per l’attribuzione controllata delle fonti è stato realizzato un Archivio

bibliografico dei repertori consultabile in linea

76

.

Nel futuro SBN prevede di estendere l’authority file anche a entità quali

titoli uniformi musicali, collezioni editoriali, soggetti, classi, luoghi, marche

editoriali e di integrarlo con l’indice nonchè di farlo colloquiare con altre

reti tramite l’applicazione nazionale del formato UNIMARC/A. Tra gli altri

l’ICCU dichiara come obiettivi:

- creare ulteriori campi e nuove tipologie di legami per le voci di autorità ai fini dell’interoperabilità con archivi e musei e per sperimentare la fattibilità e l’applicabilità al catalogo delle relazioni definite dai modelli FRBR e FRANAR.

- costruire un nuovo strumento di ricerca trasversale anche per l’utente finale che consenta la navigazione dall’entità autore/titolo, agli elementi collegati, ai siti, al digitale etc. 77

76 L’archivio viene implementato centralmente codificando con una sigla i vari repertori. 77 ICCU, Authority control.

(8)

2.1.2. Strategia di ricerca, campi visibili, possibilità di output e

interazioni

Figura 3. Maschera di ricerca

Tra le banche dati indicate in maschera di ricerca

78

(autori, titoli, soggetti,

marche, luoghi) l’unica attualmente attiva è quella “autori”. La maschera

permette di effettuare interrogazioni incrociando più informazioni. E’

prevista la possibilità di troncamento tramite asterisco (*).

Il repertorio dà risultato sia con l’interrogazione in forma diretta (“nome

cognome”), che indiretta (“cognome nome”), con e senza virgola. Per

tutta la sessione rimangono visibili le chiavi di ricerca che hanno dato

luogo ai risultati trovati.

In caso di interrogazione con una forma variante si viene

automaticamente reindirizzati verso l’intestazione autorizzata: il legame tra

le due forme è quindi visibile soltanto una volta aperta la scheda.

78 Reperibile all’URL:

<http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/authority.jsp;jsessionid=70961542DF6D48D4D998 416653F44842.ha3?db=authority> (ultima consultazione: ottobre 2008).

(9)

Figura 4. Lista delle occorrenze

La base dati elenca una serie di richiami rispondenti ai criteri indicati:

viene data la possibilità di selezionarne alcuni, visualizzarli nel dettaglio,

raffinare la ricerca oppure stamparne o inviarne via e-mail una versione

testuale.

Figura 5. Scheda di authority record senza forme varianti o associate: visualizzazione da opac

(10)

La visualizzazione della notizia è “a bandiera” e può presentare le seguenti

informazioni:

a.

status della registrazione: non ricavabile;

b.

tipo di registrazione: non ricavabile;

c.

categoria dell’entità: le tipologie di autorità autoriali attualmente

previsti, visibili anche dal menù a tendina nella maschera di ricerca

dell’opac, sono:

1.

persona;

2.

ente;

3.

congresso/esposizione;

d.

livello di codifica: visibile solo da gestionale; tutte le schede visibili

da opac hanno livello di controllo almeno 96;

e.

identificativo/numero di controllo della registrazione: identificativo

SBN;

f.

international standard authority data number (ISADN): è stato

creato una specie di ISADN in base alle indicazioni GARR anche se a

livello internazionale non è poi stato definito

79

;

g.

data: la data di creazione del record è visibile solo da gestionale;

h.

identificativo della versione: la data di aggiornamento è visibile sia

da gestionale che da visualizzazione pubblica;

i.

lingua della catalogazione: non ricavabile;

j.

set dei caratteri: non ricavabile;

k.

alfabeto della catalogazione: non ricavabile

80

;

79

“In attesa di direttive internazionali, per ogni registrazione di autorità è stato attribuito un numero identificativo, alfanumerico di 13 caratteri, che sostituisce il numero internazionale ISADN”; la stringa si compone di tre caratteri alfabetici e dieci numerici. Cristina Magliano, Direttive e metodologia per la creazione dell’authority file di SBN, in Authority control: definizione ed esperienze internazionali: atti del Convegno internazionale, Firenze, 10-12 febbraio 2003, p. 65.

80 Nelle schede d’autorità di SBN questi dati (i.; j.; k.), pur previsti nella registrazione in formato Unimarc, non sono visibili dalla scheda “pubblica”.

(11)

l.

regole di descrizione: “le regole di riferimento per la voce di autorità

sono le RICA, con le codifiche, i caratteri e la punteggiatura previsti

dalla Guida SBN e secondo la struttura richiesta dalle GARR”

81

;

m.

agenzia responsabile della registrazione: specificata nel gestionale è

desumibile nella scheda opac da alcuni caratteri del numero

identificativo SBN;

n.

intestazione autorizzata: la forma del nome dell’autore viene scelta

sulla base delle indicazioni fornite dalle RICA;

o.

nazionalità dell’entità: specificata in gestionale secondo lo standard

ISO 3166-1 alpha-2

82

ma non visibile nelle schede opac;

p.

forme varianti dell’intestazione autorizzata (rinvio “vedi”):

Sono obbligatori i rinvii dai nomi e dalle forme presenti nelle pubblicazioni catalogate.

Sono obbligatori anche i rinvii dalle forme italiane di un nome, se esistono, quando l'intestazione è in un'altra lingua.

Altri rinvii sono opportuni almeno nei seguenti casi:

da nomi e forme che figurano nei repertori di uso comune o che sono documentate in altre fonti ritenute attendibili. Le forme del nome trovate sui repertori si riportano nella nota al legame della fonte.

da elementi di un nome, diversi da quello scelto come primo, se la scelta è dubbia o costituisce un trattamento particolare, non familiare per l'utente (p.es. nomi dati in forma diretta ma che possono sembrare costituiti da un prenome e un cognome, oppure predicati nobiliari che possono sembrare cognomi con prefisso).

È opportuno registrare con rinvii anche le variazioni ortografiche minori, soprattutto se nel primo elemento dell'intestazione, in quanto possono portare a un insuccesso nell'interrogazione del catalogo83;

81

Cristina Magliano, Direttive e metodologia per la creazione dell’authority file di SBN, in Authority control: definizione ed esperienze internazionali: atti del Convegno internazionale, Firenze, 10-12 febbraio 2003, p. 65.

82 “L'ISO 3166-1, come parte dello standard ISO 3166 fornisce i codici per i nomi delle nazioni. Venne pubblicato la prima volta nel 1974 dall'Organizzazione Internazionale per le Standardizzazioni e definisce tre differenti codici per ogni area: ISO 3166-1 alpha-2 un sistema a due lettere, contiene dei codici riservati […]”. Wikipedia, <http://it.wikipedia.org/wiki/ISO_3166-1> (ultima consultazione: ottobre 2008).

83 ICCU, Progetto di valorizzazione dell'Indice SBN: servizi di deduplicazione dell'Indice moderno SBN e alimentazione dell'archivio di autorità SBN - Fondi UMTS; reperibile online all’URL: <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?id=164> (ultima consultazione: ottobre 2008).

(12)

q.

intestazioni autorizzate correlate (rinvio “vedi anche”): in SBN

definite anche “forme storiche” in riferimento ai cambiamenti

formali del nome del medesimo ente;

r.

citazione della fonte:

vengono riportate le fonti consultate, sia con esito positivo, che con esito negativo fino a un massimo di quattro.

La BNI, per gli autori italiani, andrà sempre consultata e riportata come fonte.

Possono essere immessi nel campo Fonti soltanto repertori presenti nell’Archivio bibliografico dei repertori, che svolge una funzione di controllo ai fini dell’uniformità. Per la citazione di nuovi repertori nel record si dovrà prima darne comunicazione all’ICCU, per il previo inserimento nell’Archivio gestito dalle funzioni di “Amministrazione” nell’ambito dell’attività di Monitoraggio.

[…]

Nella Nota al legame nel campo Fonti vanno riportati gli attributi della citazione (anno, presenza di indici, appendici, supplementi, sezioni etc).

[...]

Risulta essenziale la consultazione delle pubblicazioni di un autore qualora non si siano reperite informazioni sufficienti attraverso le fonti bibliografiche o qualora nell’Indice SBN vi siano titoli di autori diversi raccolti sotto un’unica intestazione.

La ricerca sui repertori è finalizzata a verificare la correttezza della forma del nome dell’autore sulla base delle indicazioni fornite dalle RICA e la coerenza dei titoli collegati; è inoltre indirizzata al reperimento delle notizie biografiche (date di nascita e di morte, informazioni sull’attività, ecc.) utili alla compilazione della nota informativa presente nella schermata di Inserimento Autore.

La ricerca solitamente prevede la consultazione della Bibliografia Nazionale Italiana, dei repertori biografici e bio-bibliografici e dei principali cataloghi on-line, specialmente nella parte dedicata ai relativi authority files (Library of Congress; British Library; Bibliothèque Nationale de France, Deutsche National Bibliografie. Utile anche la consultazione del meta-opac Karlsruhe).84

Nella “nota del catalogatore”

85

vengono inoltre riportati:

1. qualora sia una fonte utile, la citazione della pubblicazione

(cognome, nome puntato, titolo, anno);

2. eventuali siti web racchiusi tra “cancelletto”;

3. informazioni di servizio quali differenze nella citazione su un dato

repertorio, informazioni presenti su repertori ma difformi da quelle

84 Ibidem.

85 Le note del catalogatore verranno riportate nel seguente ordine e con la seguente punteggiatura: <Pubblicazione. - Pubblicazione >. - #Sito web. – Sito web#. – Informazioni di servizio. Ibidem.

(13)

scelte per la nota informativa, avvertenze e precisazioni per il

catalogatore;

4. repertori consultati con esito negativo;

s.

informazioni di carattere bibliografico, storico o di altro genere

sull’entità: si riportano in forma sintetica e significativa i dati

biografici (date anagrafiche, indicazioni relative ai luoghi di

nascita-morte, professione, appartenenza a istituzioni) e l’attività e gli

argomenti di cui l’autore trattato si occupa. La nota ha disposizione

320 caratteri ma è opportuno che le informazioni più significative

rientrino tra i primi 80 caratteri poiché sono quelli visibili da polo

86

.

Figura 6. Scheda in formato stampabile

86

(14)

Figura 7. Scheda inviata per posta elettronica

La scheda è stampabile in formato testo non formattato oppure inviabile

per posta elettronica con gli eventuali collegamenti ipertestuali attivi. Il

repertorio non dà la possibilità di visualizzare e/o salvare i tag Unimarc

usati per la registrazione.

(15)

Figura 9. Record bibliografico: le etichette accanto ai nomi segnalano che gli autori sono portatori di schede di autorità

Il collegamento tra l’archivio d’autorità e quello bibliografico si ottiene

cliccando sul collegamento ipertestuale attivo nell’intestazione; dalle

schede bibliografiche l’eventuale esistenza di schede di autorità è meglio

segnalata grazie ad un’etichetta di richiamo.

(16)

2.2. La Bibliothèque nationale de France

2.2.1. Contenuti e impostazione dell’archivio

La Bibliothèque nationale de France è senz’altro dotata di uno strumento

di controllo delle intestazioni molto potente

87

.

Le registrazioni d’autorità della BnF sono registrazioni complete che non si limitano a raggruppare la forma autorizzata del nome di un’entità e le sue varianti usate come rinvii; contengono note che danno tutte le informazioni necessarie per identificare l’entità descritta (o almeno permettere di distinguerla da altre con lo stesso nome) e per completare facilmente, se necessario, l’intestazione autorizzata; danno le referenze bibliografiche delle risorse usate o consultate per redigere la registrazione. […]

Infine le registrazioni d’autorità non sono dedicate al solo controllo degli accessi per autori, titoli o soggetti: possono anche essere usate in punti d’accesso che riguardano le responsabilità commerciali (come stampatori-librai per il libro antico, marchi commerciali, produttori, editori o distributori per i documenti audiovisivi) o che sono propri di un esemplare (possessori precedenti, rilegatori, ecc.)

[…]

La BnF utilizza le registrazioni d’autorità in più casi rispetto a quelli previsti dai Principi di Francoforte: alle entità, elencate nel paragrafo 2.2, per le quali devono essere redatte registrazioni d’autorità (opera, espressione, manifestazione, documento, persona, famiglia, ente, concetto, oggetto, evento, luogo), aggiunge marchio commerciale (marchio fonografico particolarmente) e numero di classificazione Dewey. 88

E’ possibile ricercare in "Autorités BnF" (accesso alla totalità degli authority

record relativi a nomi, marchi e titoli comprese notizie non legate a

87

Al 30 settembre 2007 il numero di notizie d’autorità in BN-OPALE PLUS era di 3.557.439 persone, 661.659 enti, 195.705 titoli (uniformi testi e musicali) e convenzionali. Dal sito BnF:

<http://www.bnf.fr/pages/zNavigat/frame/infopro.htm?ancre=autorites/fa-notaut.htm> (ultima consultazione: ottobre 2008).

88 “Viene anche considerata l’opportunità di creare registrazioni d’autorità per controllare i nomi degli strumenti musicali o addirittura le tecniche e le materie nel campo delle arti grafiche e della fotografia […]”. Françoise Leresche, Principi internazionali e regole francesi, in Principi di catalogazione internazionali: una piattaforma europea? Considerazioni sull'IME ICC di Francoforte e Buenos Aires convegno internazionale al 51. Congresso AIB AIB2004; reperibile online all’URL: <http://www.aib.it/aib/congr/c51/lerescheint.htm> (ultima consultazione: ottobre 2008).

(17)

registrazioni bibliografiche del catalogo BN-OPALE PLUS) e in “RAMEAU”

89

che raccoglie invece gli accessi per soggetto (RAM).

I dati, conformi alle norme nazionali

90

ed alle raccomandazioni

internazionali, assicurano agli utenti la coerenza dei cataloghi e

favoriscono gli scambi bibliografici. Le notizie sono trattate in formato

INTERMARC Autorités

91

e consultabili in formato pubblico con “etichette”.

L’aggiornamento dei dati avviene settimanalmente.

89

RAMEAU (Répertoire d'autorité-matière encyclopédique et alphabétique unifié) è il linguaggio d’indicizzazione per soggetto utilizzato in Francia dalla Bibliothèque nationale de France, dalle biblioteche universitarie, da numerose biblioteche di pubblica lettura e di ricerca così come da diversi organismi privati. Viene elaborato dal 1980 in relazione - ma autonomamente - al repertorio di intestazioni per soggetto dell’Università Laval del Quebec a sua volta tradotto dalla lista di intestazioni della LoC. A differenza di un tesauro costruito a priori, il linguaggio di indicizzazione RAMEAU si arricchisce in misura dei bisogni di indicizzazione e si compone di un vocabolario di termini tra loro collegati e di una sintassi che indica le regole di costruzione delle intestazioni. Il nucleo dell’archivio è costituito dai nomi comuni e dai nomi geografici. Cfr. sito BnF.

90

“Non esiste in Francia un codice di catalogazione complessivo e strutturato la cui organizzazione rifletta un modo di procedere, come le AACR2 […]. Le regole francesi di catalogazione si presentano invece come una serie di documenti separati e specializzati ognuno dedicato a un soggetto particolare”; per gli accessi ad esempio troviamo le norme: choix des accès Z 44-059 Décembre 1987 (Documentation - Catalogage - Choix des accès à la description bibliographique); collectivités NF Z 44-060 Décembre 1996 (Documentation - Catalogue d'auteurs et d'anonymes - Forme et structure des vedettes de collectivités-auteurs); noms de personnes NF Z 44-061 Juin 1986 (Documentation - Catalogage - Forme et structure des vedettes noms de personnes, des vedettes titres, des rubriques de classement et des titres forgés); noms géographiques NF Z 44-081 Septembre 1993 (Documentation - Catalogage des documents cartographiques - Forme et structure des vedettes noms géographiques); titres NF Z 44-061 Juin 1986 (Documentation - Catalogage - Forme et structure des vedettes noms de personnes, des vedettes titres, des rubriques de classement et des titres forgés); titres musicaux NF Z 44-079 Novembre 1993 (Documentation - Catalogage- Forme et structure des vedettes titres musicaux). “Non c’è [inoltre] una norma francese sulle registrazioni di autorità che definisca il loro contenuto minimale e l’organizzazione delle informazioni sull’entità descritta”, la normalizzazione è avvenuta di fatto con l’uso generalizzato delle intestazioni scelte dalla BnF. I documenti normativi a cui fanno riferimento sono comunque: per i contenuti della notizia da creare: Minimal Level of Authority Records dell'IFLA; per la visualizzazione pubblica delle schede: GARR; per la forma e la struttura delle intestazioni: norme AFNOR (basate sulle raccomandazioni IFLA: Names of persons, Form and Structure of Corporate Bodies, Anonymous Classics, etc.); per la traslitterazione: laddove esistano le norme ISO. Françoise Leresche, Principi internazionali e regole francesi. 91 INTERMAC fa parte della numerose declinazioni nazionali del linguaggio MARC elaborate negli anni ’70: pensato come formato dedicato ai paesi francofoni ottenne anche l’adesione di alcuni paesi dell’Est; divenne formato ufficiale per il Belgio e per la bibliografia nazionale francese che però, già dagli anni ’80, optò per UNIMARC quale formato di scambio. INTERMARC resta quindi il formato interno della Bibliothèque nationale de France. “Il formato INTERMARC(A) consente anche di creare molteplici

(18)

L’archivio degli autori personali (PEP) fornisce delle informazioni

bio-bibliografiche sulle persone fisiche, sulle famiglie e le dinastie che abbiano

avuto una responsabilità intellettuale, artistica o commerciale su un’opera;

molte intestazioni autori possono essere usate anche come accessi di tipo

semantico nell’archivio RAMEAU. Le notizie trattano diverse forme di

responsabilità intellettuali: si trovano schede relative a scrittori,

compositori, interpreti, incisori, fotografi, collaboratori tecnico-artistici ma

anche editori, produttori, distributori etc.

L’archivio di intestazioni relative agli enti

92

(ORG) consta di due

sottoinsiemi uniformi e specifici

93

: COFAR

94

(enti ufficiali francesi

dell’Ancien Régime) e CORELI

95

(enti religiosi).

BnF ha inoltre schede di autorità relative alle intestazioni dei nomi

geografici

96

- che principalmente indicizzano il materiale cartografico

97

-

dei titoli uniformi testuali e musicali (TIC, TUT, TUM)

98

, delle marche

commerciali (MAR).

collegamenti tra registrazioni d’autorità per rendere conto tanto dei cambiamenti che possono succedere nell’esistenza di un ente quanto dell’appartenenza di una persona a un ente”. Cfr. Antonio Scolari, UNIMARC, Roma: AIB, 2000, p. 18; Françoise Leresche, Principi internazionali e regole francesi, in Principi di catalogazione internazionali: una piattaforma europea? Considerazioni sull'IME ICC di Francoforte e Buenos Aires.

92

Ogni ente è oggetto di un record la cui intestazione autorizzata risponde alla norma AFNOR Z 44-060 del 1996.

93

Gruppi ricavati dalla retroconversione dei vecchi cataloghi di BnF. Nadine Boddaert, Enti ufficiali francesi dell’Ancient Régime (COFAR) ed enti religiosi (CORELI). Due attività di creazione di authority record per standardizzare gli accessi alle registrazioni bibliografiche nella conversione retrospettiva di BnF, in Authority control: definizione ed esperienze internazionali: atti del Convegno internazionale, Firenze, 10-12 febbraio 2003, p. 413.

94

Il corpus COFAR è stato completato nel 1996 con la creazione di circa 850 record. Ivi, p. 415.

95

Il corpus CORELI è il prodotto della collaborazione tra Bibliothèque nationale de France, Centre national de pastorale liturgique, Bibliothèque du Saulchoir, École des Hautes Études en Sciences Sociales - Groupe d'anthropologie de l'Occident Médiéval (EHESS –GAHOM), Bibliothèque de Fels de l'Institut catholique. Si compone di 1644 record che possono essere richiamati ricercando in opac con la parola chiave “CORELI”. Ivi, 417-418.

96 Le intestazioni dei record d’autorità relativi ai nomi geografici rispondono alla norma AFNOR Z 44-081 del 1993.

97 Dalla migrazione di BN-OPALINE in BN-OPALE PLUS coesistono, per i nomi geografici che designano le stesse entità, due tipi di intestazioni: BnF e RAMEAU.

98 Le notizie d’autorità titoli raggruppano le diverse edizioni, versioni, traduzioni, adattamenti di una stessa opera. Ne esistono tre tipi: titoli uniformi testuali

(19)

2.2.2. Strategia di ricerca, campi visibili, possibilità di output e

interazioni

La prima maschera di ricerca offre la possibilità di scegliere tra i due

data base Autorités BnF o RAMEAU.

(normalizzazione degli accessi per titolo delle opere testuali anonime), titoli convenzionali, titoli uniformi musicali. La forma e la struttura di queste intestazioni sono stabilite dalla norma AFNOR Z 44-061 del 1986.

(20)

42

(21)

43

(22)

In Autorités BnF è possibile selezionare dal menu a tendina sia il criterio

di ricerca (tra cui quello per numero di record d’autorità)

99

che il tipo di

autorità ricercata

100

. Sia scegliendo la ricerca “inizia per” (

commance

par

)

101

che quella “per parole” (

contient le(s) mot(s)

)

102

, compare sopra la

stringa di ricerca un esempio di come strutturare la query; per entrambe

le tipologie di ricerca è predisposto un help in linea (

en savoir plus

). E’

possibile il troncamento con l’asterisco (*).

Risultato dell’interrogazione sono uno o più record pertinenti: il sistema

offre la visualizzazione della scheda o di una pluralità di occorrenze (forme

autorizzate, varianti, associate) ordinate alfabeticamente in una lista.

99 Nom de personne et de collectivité, nom de personne (PEP), nom de collectivité (ORG), marque (MAR), titre uniforme textuel (TUT) ou titre conventionnel (TUC), titre uniforme musical (TUM), nom géographique BnF, numéro de notice d’autorité, ancien numéro de notice d’autorité.

100 Le responsabilità nei confronti dell’opera possono essere: autore principale (nel caso di PEP: campo Unimarc 100), interprete principale (101), oggetto di studio (600), autore secondario (700), interprete secondario (701), collaboratore tecnico-artistico (702), partecipante (703), editore commerciale (720), distributore (721), produttore (722, 725, 726), fabbricante/fornitore (737).

101

Chiamato anche feuilletage (corrispettivo dell’italiano “scorri lista”), permette di posizionarsi su un indice alfabetico di forme autorizzate (vedette) e di forme varianti (rinvii) corrispondenti ai criteri di ricerca selezionati. L’indice alfabetico può essere percorso in avanti o a ritroso.

102

La ricerca si fa su una o più parole (o una sequenza numerica) contenute nella forma autorizzata (vedetta) e/o nelle forme varianti (rinvii): il risultato è una lista chiusa di intestazioni oppure, in caso di responso unico, direttamente la notizia d’autorità.

(23)

45

(24)

46

(25)

47

(26)

La distinzione tra omonimi è data con una prima qualificazione

cronologica

103

e successivamente definendo l’ambito di attività

104

.

Anche le forme varianti compaiono nella lista: cliccandole si viene condotti

alla scheda dell’intestazione autorizzata dichiarata con il rinvio “voir”.

Le schede di authority sono visualizzabili “a bandiera” (

affichage public

), in

formato INTERMARC e in UNIMARC; è inoltre possibile navigare tra le

diverse notizie d’autorità e accedere tramite collegamenti ipertestuali alle

notizie bibliografiche associate registrate in BN-OPALE PLUS

105

.

Per tutte le schermate visualizzabili è possibile avere una versione

stampabile dei dati, inviarli via e-mail, aggiungerli al “proprio carrello” se si

è provveduto ad accedere all’opac tramite autenticazione

106

.

103 Es.: Godard, Jean-Luc (1930-…) VS Godard, Jean Luc (1946-…). 104

Es.: Moore, Michael (1954-…; cinéaste) VS Moore, Michael (1954-…; musicien). 105 Nelle registrazioni bibliografiche in Unimarc, il collegamento tra l’intestazione e il record dell’authority file relativo è realizzato tramite il sottocampo $3 del campo 700. 106 “Qu'est ce que le panier?” Il carrello vi permette di accumulare su uno spazio personale in modo permanente delle notizie bibliografiche e delle notizie d’autorità prese dal catalogo Bn-Opale Plus.

“Qu'est-ce que le profil?” Il profilo permette di memorizzare l’indirizzo e-mail e le preferenze di visualizzazione e d’invio delle notizie. Sito BnF: <http://authentification.bnf.fr/InterfaceEnSavoirPlus.jsp> (ultima consultazione: ottobre 2008).

(27)

49

(28)

50

(29)

51

(30)

52

(31)

La scheda tipo relativa agli archivi autori (persone ed enti) presenta

queste informazioni (informazioni prettamente strutturali relative al record

sono visibili soltanto nei formati INTERMAC e UNIMARC; qui si riporta la

specifica relativa a Unimarc):

a.

status della registrazione: revisionato, cancellato, nuovo (posizione

5 del campo Leader Unimarc

107

);

b.

tipo di registrazione: stabilita, provvisoria, non applicabile (campo

100/08

108

);

c.

categoria dell’entità: visibile da opac;

d.

livello di codifica: completo o parziale (posizione 17 del campo

Leader

109

);

e.

identificativo/numero di controllo della registrazione:

Notice n°

(campo 001);

f.

international standard authority data number (ISADN): non

compare (il campo Unimarc dedicato sarebbe lo 015);

g.

data: creazione del record (campo 100/00-07

110

);

107

“(2) Record Status (character position 5). Codes: c = corrected or revised record; d = deleted record; n = new record”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991, <http://www.ifla.org/VI/3/p1996-1/uniafull.htm> (ultima consultazione: ottobre 2008). 108

“(2) Status of Authority Heading Code (character position 8). A one-character alphabetic code is used to indicate the level of establishment of a heading in an authority entry record. Note: This data element should not be confused with record label byte 17 (encoding level) which relates to the fullness of the entire record: a = Established (i.e., heading is established); c = Provisional (i.e., heading cannot be established definitively due to inadequate information; when the heading is next used, it should be reconsidered in the light of any additional information); x = Not applicable (i.e., the record is a reference entry record or a general explanatory entry record and, therefore, the 2-- record heading field contains a variant heading)”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991. 109 “(7) Additional Record Definition. (character positions 17-19): (a) Encoding Level. (character position 17). A one-character code indicates the degree of completeness of the machine record. The following codes have been defined, and others may be added at a later date. Codes: # = Full (i.e., record contains necessary data including applicable tracings); 3 = Partial (i.e., record does not contain complete data because appropriate reference work had not yet been carried out)”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

110 “(1) Date Entered on File (Mandatory) (character positions 0-7). Eight numeric characters which give the date the record was entered into the system as an indication of the currency of the record. A record corrected because of errors in keying or editing will not have a change of date. This date is divided into three elements: The first sub-elements of four characters representing years and two following sub-sub-elements, each two

(32)

h.

identificativo della versione: data dell’ultima transazione desumibile

dai primi otto caratteri del campo 005

111

;

i.

lingua della catalogazione: campo 100/09-11

112

;

j.

set dei caratteri: campo 100/13-20

113

;

k.

alfabeto della catalogazione: campo 100/21-22

114

;

l.

regole di descrizione: campo 152

115

;

characters long, representing month and day respectively”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

111

“005 Version Identifier. This field consists of 16 characters indicating the date and time of the latest record transaction. The date is recorded according to ISO 2014 and the time according to ISO 3307. The date portion of the field requires eight numeric characters (4 for the year, 2 for the month, and 2 for the day). The time portion also requires eight numeric characters (2 for the hour, 2 for the minute, 2 for the second, and 2 for a decimal fraction of the second, including the decimal point)”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

112

“(3) Language of Cataloguing (Mandatory) (character positions 9-11). A three-character code indicates the language used in cataloguing. The 2-- heading appears as it would in a catalogue based on the language specified here. Also any notes or other instructional information will be in the language of cataloguing. The UNIMARC Language Codes are used for this position. The codes are listed in Appendix A of the UNIMARC Manual. The heading itself may be in a language different from the language of cataloguing. For example, under some cataloguing rules a uniform title for a French anonymous work would be established in its French form no matter what the language of cataloguing is”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

113

“(5) Character Set (Mandatory) (character positions 13-16). These four character positions indicate the principal graphic character sets used in the record. Positions 13-14 designate the G0 set and positions 15-16 designate the G1 set. If a G1 set is not needed, positions 15-16 contain blanks: 01 = ISO 646, IRV version (basic Latin set); 02 = ISO Registration #37 (basic Cyrillic set); 03 = ISO 5426 (extended Latin set); 04 = ISO 5427 (extended Cyrillic set); 05 = ISO 5428 (Greek set); 06 = ISO 6438 (African coded character set); 07 = ISO 10586 (Georgian character set); 50 = ISO 10646 Level 3. Note that ISO 10646, being a 16-bit character set, contains all necessary characters. When positions 13-14 contain '50' this will be used for the C0, C1 and G0 sets. Positions 15-20 will contain blanks”; “(6) Additional Character Set (character positions 17-20). Two two-character codes indicate up to two additional graphic two-character sets used in communication of the record. The codes are the same as those used in character positions 13-16. Positions 17-18 designate the G2 set and positions 19-20 designate the G3 set. If no additional character sets are needed, the bytes contain blanks. (The UNIMARC Manual, Appendix J, describes the action required when more than four sets must be accessed.) If no additional sets are involved, the four positions contain blanks”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

114

“(7) Script of Cataloguing (character position 21-22). A two-character code indicates the script used in cataloguing. The 2-- record heading appears in this script, as do notes and other instructional information: ba = Latin; ca = Cyrillic; da = Japanese - script unspecified; db = Japanese – kanji; dc = Japanese – kana; ea = Chinese; fa = Arabic; ga = Greek; ha = Hebrew; ia = Thai; ja = Devanagari; ka = Korean; la = Tamil; ma = Georgian; zz = Other”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

115 “152 Rules. This field identifies the rule system under which the 2-- heading and its accompanying reference structure were formulated […] Subfield: $a Cataloguing rules;

(33)

m.

agenzia responsabile della registrazione: $b del campo 801

116

oppure desumibile in

affichage public

dai primi caratteri del numero

identificativo;

n.

intestazione autorizzata:

1.

obbligatoriamente una forma autorizzata del nome secondo il

catalogo di BnF (l’intestazione-

vedette

), campi 2--

117

;

2.

eventuali forme alternative in altre lingue o alfabeti

(intestazioni parallele), campi 2-- o 7--

118

;

o.

nazionalità

119

dell’entità: campo 102

120

codificato secondo lo

standard ISO 3166-1 alpha-2;

$b Subject system. The $a subfield identifies the cataloguing rules used to formulate the heading/reference structure. This would be applicable for most names, titles, and name/titles. The cataloguing rules should be specified using the codes from Appendix H of the UNIMARC Manual or the full name of the rules. For display, codes can be used to generate the abbreviations specified in Guidelines for Authorities and References, Appendix C. The $b subfield identifies the subject system used to formulate the heading/reference structure. This would be especially applicable to topical subjects, but is applicable to names and titles also. In some systems, a heading/reference structure may be formulated under cataloguing rules but also be used in a subject system. Thus the name would be coded for both the descriptive rules and the subject system. The codes from Appendix G of the UNIMARC Manual or the full name of the thesaurus may be used to specify the subject system. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

116

“801 Originating Source – Mandatory. This field identifies the agency responsible for the creation of the record and the date of the entry. It is repeatable to show the transcribing, modifying or issuing agency. The date for new records is the date of the creation of the entry. For revised records, the date recorded is the date of the latest revision. Field is repeatable. First indicator is not defined; contains a blank. Second indicator specifies the function performed by the agency: 0 Original cataloguing agency; 1 Transcribing agency; 2 Modifying agency; 3 Issuing agency. Subfield: $a Country; $b Agency; $c Date of latest transaction”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

117

“2-- HEADING BLOCK. This block contains the heading for which the record is made. The heading will be a uniform heading if the record is an authority record, and a variant heading if the record is a reference entry or general explanatory entry record […] 200 Heading - Personal Name; 210 Heading - Corporate Body Name; 215 Heading - Territorial or Geographical Name; 220 Heading - Family Name; 230 Heading - Uniform Title; 235 Heading - Collective Uniform Title; 240 Heading - Name/Title; 245 Heading - Name/Collective Uniform Title; 250 Heading - Topical Subject”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

118

“The 2-- fields may be repeated for versions of the 2-- heading in different scripts. If, however, the alternative script form links to a separate record that contains the alternative form as the 2-- heading with appropriate tracings and notes in that script, then the alternative script form should be carried in a 7-- linking heading field”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

119 “La Francia ritiene molto importante che la cittadinanza sia il primo criterio per determinare la forma autorizzata del nome di un’entità (persona, ente o titolo) e che tale informazione sia presente, sotto forma di un codice, nelle registrazioni d’autorità per

(34)

p.

forme varianti dell’intestazione autorizzata (rinvio “vedi”): le forme

non accettate del nome dell’entità (campi 4--

121

);

q.

intestazioni autorizzate correlate (rinvio “vedi anche”, campi 5--

122

):

serie di legami con altre notizie d’autorità allorquando:

1.

esista più di un’identità bibliografica riferita alla stessa entità:

es. utilizzo di nomi di famiglia, pseudonimi, etc. (rinvii di

orientamento: “vedi anche”);

2.

vi sia un collegamento autore/titolo

3.

vi siano cambiamenti di nome nella storia di un ente;

r.

citazione della fonte: note sulle fonti utilizzate

123

per la redazione

della scheda d’autorità (campo 810

124

; campo 815 per le fonti che

non hanno dato responso):

quelle entità. […] Per i nomi di persona in particolare, il criterio di cittadinanza deve essere preferito a quello della lingua […]. I principi di Francoforte indicano proprio la cittadinanza come primo criterio per determinare la forma dei nomi di persona (paragrafo 5.2)”. Françoise Leresche, Principi internazionali e regole francesi, in Principi di catalogazione internazionali: una piattaforma europea? Considerazioni sull'IME ICC di Francoforte e Buenos Aires.

120

“102 Nationality of the Entity […] This field contains coded information relating to the nationality of a person, corporate body, family, a trademark and a work. Subfields: $a Country of nationality: contains a code representing the country of which the person or a family is a national or citizen, where the corporate body or the trademark is headquartered, or where the work is composed. The codes are to be taken from the two-character codes of ISO 3166-1 [...] Where an agency does not assign specific codes to this field ‘XX’ (unspecified) should be used. Mandatory. Repeatable; $b Locality: a code representing the locality, where a more specific code is required. Optional. Repeatable if there is more than one country code. The codes are to be taken from ISO 3166-2”. IFLA, Unimarc manual: authorities format, 2. ed., p. 40.

121

“400 See Reference Tracing - Personal Name; 410 See Reference Tracing - Corporate Body Name; 415 See Reference Tracing - Territorial or Geographical Name; 420 See Reference Tracing - Family Name; 430 See Reference Tracing - Uniform Title; 440 See Reference Tracing - Name/Title; 445 See Reference Tracing - Name/Collective Uniform Title; 450 See Reference Tracing - Topical Subject”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991. 122 “500 See Also Reference Tracing - Personal Name; 510 See Also Reference Tracing - Corporate Body Name; 515 See Also Reference Tracing - Territorial or Geographical Name; 520 See Also Reference Tracing - Family Name; 530 See Also Reference Tracing - Uniform Title; 540 See Also Reference Tracing - Name/Title; 545 See Also Reference Tracing - Name/Collective Uniform Title; 550 See Also Reference Tracing - Topical Subject”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

123 Per le entità francesi: repertori, contatti con gli editori o gli autori stessi; per le entità straniere gli authority file nazionali, repertori internazionali o stranieri.

124 “810 Source Data Found. This field contains a citation to a reference source when information about the heading was found. The first 810 field usually contains the citation for the bibliographic work for the cataloguing of which the heading has been established.

(35)

1.

necessariamente

citata,

anche

se

succintamente

(titolo/attribuzione di responsabilità, data), l’opera che ha

“provocato” la creazione dell’authority record allo scopo di

meglio dirimere eventuali casi di omonimia;

2.

citazione dei repertori e dei siti web consultati;

3.

citazione dei cataloghi pubblici o dei servizi specializzati della

BnF;

4.

informazioni raccolte direttamente dall’interessato specie in

caso di omonimia (fonti relazionali);

s.

informazioni di carattere bibliografico, storico o di altro genere

sull’entità:

1.

Persone: date anagrafiche, indicazione di genere (campo

102

125

), nel caso di autore di testi: lingua o lingue utilizzate,

professione o ambito d’attività, luogo di svolgimento

126

;

2.

Enti: storia, metamorfosi e caratteristiche dell’ente descritto.

Field is repeatable. Indicators are not defined; contain blanks. Subfield: $a Citation; $b Information found”; “815 Source Data Not Found. This field contains the citations for consulted reference sources in which no information about the heading was found. Field is not repeatable. Indicators are not defined; contain blanks. Subfield: $a Citations”. IFLA, UNIMARC/Authorities 1991.

125

Si tratta di un campo a lunghezza fissa (2 caratteri nel $a: la posizione 0 identifica il genere sessuale dell’entità: “a: female; b: male; c: transgender; u: unknow; x: not applicable”). IFLA, Unimarc manual: authorities format, 2. ed., p. 45.

126

Tali informazioni risultano più o meno strutturate nei seguenti campi Unimarc: 101 per la lingua, 102 la nazionalità, 103 le date anagrafiche (301 luoghi correlati di nascita e morte), 105 tipo di responsabilità nei confronti delle opere presenti nel catalogo, 300 note discorsive.

(36)

Vengono inoltre fornite informazioni sull’uso della notizia in caso di

identificazione complessa e una classificazione amministrativa per gli enti

ufficiali.

(37)

59

(38)

60

(39)

61

(40)
(41)

2.3. La Library of Congress

2.3.1.

Contenuti e impostazione dell’archivio

Il data base si compone di circa 265.000 authority record di intestazioni

per soggetto, 5,3 milioni per nomi

127

, 340.000 per nome/titolo.

Non tutte le intestazioni dei dodici milioni di record bibliografici del

catalogo della LoC hanno un corrispettivo authority record anche perché

molti sono stati creati precedentemente alla strutturazione in file del

controllo d’autorità. La politica catalografica inoltre esclude la creazione

apposita di nuovi authority record per le descrizioni bibliografiche a livello

minimo se non nel caso di un necessario disabiguamento; è esclusa inoltre

per i soggetti che abbiano suddivisioni non controllate

128

o non facciano

parte di LCSH

129

. Anche non tutti i titoli hanno un authority record di

soggetto associato

130

. Dal 2006 inoltre Loc ha cessato la creazione di

authority record per le intestazioni relative ai seriali

131

.

Per organizzare i propri authority data Loc utilizza il formato MARC 21 che

definisce l’authority record come:

un vettore di informazioni riguardanti le forme autorizzate, le forme varianti e le interrelazioni tra tali forme, di nomi e soggetti al fine di un loro

127 Di cui circa 3,8 milioni di nomi personali, 900.000 nomi di enti, 120.000 enti temporanei e 90.000 nomi geografici. Library of Congress Authorities, Help pages, <http://authorities.loc.gov/help/contents.htm> (ultima consultazione: ottobre 2008). 128

Esiste però un servizio web a pagamento accessibile dal Cataloging Distribution Service - <http://www.loc.gov/cds/> (ultima consultazione: ottobre 2008) - che permette di fare ricerche combinando LCSH e LCC. Library of Congress Authorities, Frequently Asked Questions, <http://authorities.loc.gov/help/auth-faq.htm#2> (ultima consultazione: ottobre 2008).

129

Library of Congress Subject Headings (LCSH) è un thesauro di soggetti costruito e mantenuto dalla Library of Congress. Un esempio importante di thesauro utilizzato dalla LoC ma non portatore di schede di authority collegate è il MESH (Medical Subject Headings).

130 Per la rivista The New Yorker per esempio non esiste una scheda di authority soggetto associata.

131 American Library Association, ALCTS issues statement on the Library of Congress series authority record decision,

<http://www.ala.org/Template.cfm?Section=news&template=/ContentManagement/Cont entDisplay.cfm&ContentID=128028> (ultima consultazione: ottobre 2008).

(42)

utilizzo come punti di accesso nei record bibliografici o rinvii alle forme autorizzate.

L’aggiornamento dei dati creati o modificati dai catalogatori LoC o dai

collaboratori aderenti al progetto NACO

132

avviene ogni notte (esclusa la

domenica); i record cancellati vengono eliminati settimanalmente.

Attualmente

Library of Congress Authorities

non offre:

 la funzionalità Z39.50

133

;

 il set full di caratteri MARC 21 per la visualizzazione e il download dei

dati d'autorità;

 l'uso dei segni diacritici nelle ricerche;

 la ricerca per parole chiave;

 la ricerca per numero di classificazione LC;

 l’accesso

diretto

ai

record

bibliografici

(occorre

passare

dall’interrogazione dell’opac dedicato

134

);

 ricerca per suddivisioni relative alla forma o al genere nelle

intestazioni di soggetto.

132

NACO (Name authority cooperative project, avviato dalla LoC nel 1977, dal 1987 rinominato National Coordinated Cataloging Operations; <http://www.loc.gov/catdir/pcc/naco/naco.html> ultima consultazione: ottobre 2008) è effettivamente l’unico esempio di condivisione internazionale di authority record (nomi, titoli uniformi e collane) a cui cooperano oltre a biblioteche statunitensi, tra cui LoC, anche biblioteche di altri paesi; tuttavia presupponendo l’adozione delle AACR2R e l’uso di USMARC si configura dal punto di vista della costruzione come un authority “nazionale”. Judith G. Fenly, The Name Authority Co-op (NACO) Project at the Library of Congress: present and future, in «Cataloging & Classification Quartely», n. 2, 1986, p. 7-18.

133 “Lo Z39.50 è un protocollo di comunicazione informatica client-server per ricercare attraverso una rete informatica informazioni in database. È usato soprattutto dalle biblioteche per interrogare simultaneamente diversi cataloghi. La sua evoluzione è coordinata dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Questo protocollo ha dato luogo alla norma americana ANSI/NISO Z39.50 e alle norme ISO 23950”. Wikipedia, <http://it.wikipedia.org/wiki/Z39.50> (ultima consultazione: ottobre 2008).

In futuro LoC prevede di poter garantire anche per gli authority record, come già avviene per i record bibliografici, un accesso con il protocollo Z39.50.

134

(43)

2.1.2. Strategia di ricerca, campi visibili, possibilità di output e

interazioni

Figura 22. Accesso all’authority file <http://authorities.loc.gov/>

Nella pagina della maschera iniziale viene proposto uno schema

esemplificativo sul tipo di ricerche effettuabili in questo archivio:

Search Type Brief Help (select a search type for detailed Help) General Tips - All searches are "left-anchored" (enter search starting with

leftmost word)

- Keyword searching is not available

- Omit all punctuation (including "--" in subject headings) - Drop initial articles for titles

- Truncation is automatic

Subject

- Searches LC Subject Headings and Annotated Card Program (AC) Headings

- Does not search free-floating subdivisions directly Examples:

united states history civil war 1861 1865 regimental histories bible n t criticism interpretation etc

(44)

persian gulf war 1991

Name - Searches personal, corporate, meeting, and jurisdiction headings

- For personal names, enter surname first - For group names, enter in direct order Examples:

clemens samuel langhorne 1835 1910 twain mark 1835 1910

snodgrass quintus curtius 1835 1910 army war college u s

russia federation

Title - Searches uniform and series titles

Examples:

bible english new american standard king and i motion picture

symphony #5 in e flat sibelius choreographic work guidi

Name/Title - Searches headings combining author/creator name and uniform title

- Use Name Authority Headings search first to verify exact name heading

Examples:

shakespeare william 1564 1616 works 1997 poe edgar allan 1809 1849 short stories selections hugo victor 1802 1885 angelo tyran de padoue .

Figura 23. Tabella esemplificativa delle ricerche effettuabili in Loc Authorities

Le tipologie di autorità ricercabili sono: soggetti, nomi, titoli e nome/titolo.

La ricerca delle intestazioni autori rientra nella tipologia

name

: vi

appartengono gli autori personali (compresi curatori, artisti, fotografi,

performer, etc.) e gli autori collettivi (enti, enti governativi e territoriali,

enti temporanei quali congressi o conferenze) le cui intestazioni siano

state stabilite dalla Library of Congress e di conseguenza utilizzate nelle

registrazioni bibliografiche componenti il catalogo.

La ricerca per parole chiave, contrariamente a quanto avviene nell’opac,

non è attualmente possibile: la stringa della ricerca deve corrispondere

all’ordine delle parole dell’intestazione senza articoli o punteggiatura

iniziali; l’interrogazione efficace per gli autori personali è quindi concepita

(45)

con la successione “cognome nome”; è invece sempre possibile il

troncamento senza bisogno di caratteri aggiuntivi (* o ?) mentre i segni

diacritici e i caratteri speciali non sono leggibili dalla ricerca (es. Gabriel

García Márquez = garcia marquez gabriel).

Molte delle intestazioni di questo archivio

135

sono ricercabili anche come

intestazioni di soggetto

136

mentre le intestazioni per soggetto

137

non sono

bivalenti; in ogni caso le due ricerche non sono lanciabili con una singola

interrogazione in quanto le occorrenze pertinenti variano secondo il tipo di

richiesta.

Figura 24. Maschera di ricerca < http://authorities.loc.gov/cgi-bin/Pwebrecon.cgi?DB=local&PAGE=First>

135 Nomi personali (X00); nomi di enti permanenti (X10); nomi di enti temporanei (X11); nomi di autorità politico-territoriali (X51); titoli uniformi (X30); combinazione nome/titolo. 136 Un nome può essere infatti usato come intestazione principale, associata, di soggetto associato o di serie associata.

137 Termini di attualità (X50); nomi geografici (X51); nomi dei soggetti con suddivisioni; termini e nomi usati come oggetto suddivisioni.

(46)

Figura 25. Lista dei risultati

La lista dei risultati consta di un elenco alfabetico delle intestazioni

rispondenti trovate nell’opac LoC: ogni voce è contraddistinta da un’icona

che informa sul tipo di informazioni ad essa associate: voce d’autorità

(

authorized heading

) e rinvii (

references

138

). Gli esempi che riportano la

voce “from ol catalog” sono intestazioni autore/titolo create secondo

precedenti pratiche catalografiche che non prevedevano la realizzazione e

il legame con il relative authority file. Le intestazioni quindi possono o

meno avere loro associato un authority record.

La stessa tabella informa sul numero di referenze bibliografiche presenti in

opac collegate ai nomi richiamati dalla ricerca; non è però ancora attivo un

sistema di collegamento tra i due archivi.

In caso si scelga una forma variante anziché un’intestazione autorizzata si

viene reindirizzati in maniera trasparente e solo su scelta dell’utente verso

l’intestazione principale.

(47)

Figura 26. Accesso a forma variante

Figura 27. Accesso alla scheda d’autorità

138

(48)

Figura 28. Visualizzazione MARC

Figura

Figura  2.  Da  gestionale:  archivio  bibliografico  dei  repertori,  le  fonti  sono  codificate tramite una sigla
Figura 3. Maschera di ricerca
Figura  5.  Scheda  di  authority  record  senza  forme  varianti  o  associate:  visualizzazione da opac
Figura 6. Scheda in formato stampabile
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