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Conclusioni
La sequenza di processing individuata analizzando i dati GPR simulati col software GprMax, ed estesa ai dati reali acquisiti in un lavoro di Tesi svolto nel 2005 presso il Politecnico di Milano, prevede una calibrazione temporale, un filtraggio passa-banda e la rimozione del segnale di background, eventualmente preceduta da un sovracampionamento. In seguito a quest’elaborazione, si è fatto riferimento ai valori di ampiezza del segnale riflesso dai target, in particolare al quadrato del rapporto tra le ampiezze in due differenti polarizzazioni (cross/normale), così da eliminare la dipendenza di tale parametro dalla profondità dei bersagli.
Si sono confrontati i risultati ottenuti con l’andamento teorico del rapporto tra le Radar Cross Section nelle due polarizzazioni, previsto nel primo capitolo, pervenendo ad un accordo apprezzabile, purché si faccia ben attenzione ai picchi sui quali vengono calcolate le ampiezze. Per i dati sintetici, infatti, l’accordo con la teoria è più che soddisfacente, utilizzando le ampiezze picco-picco dei picchi corrispondenti alla posizione temporale dei target.
Per le misure reali, invece, si ottiene un discreto accordo con l’andamento
teorico se, per le registrazioni acquisite con l’antenna da 1 GHz, si
considerano le ampiezze del picco sicuramente non più compromesso dal
segnale di background e, per le misure acquisite con l’antenna da 2 GHz,
si fa riferimento alle ampiezze picco-picco misurate sulla seconda parte
del segnale generato dal tondino.
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