• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 6

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "CAPITOLO 6"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

C

Caappiittoolloo66

191

CAPITOLO

6

Conclusioni

Lo scopo di questa tesi è stato lo studio del trasporto solido e del materia-le flottante nel Torrente Teglia e nel Mangiola dopo gli eventi alluvionali del 24-26 ottobre 2011, cercando così di trovare una soluzione alla grande quantità di sedimenti trasportati a valle a seguito dei suindicati episodi.

Siamo partiti da foto, cartografie e indagini di campagna per poter individuare le frane e le erosioni, in modo da poter stimare i materiali che sono stati movi-mentati nei due bacini oggetto di tesi.

L’analisi condotta ha consentito di mettere in luce le problematiche connesse al Torrente Teglia ed al Torrente Mangiola; i due torrenti si sono rivelati fortemen-te a rischio per episodi di colata detritica e pertanto è emersa la necessità di provvedere alle sistemazioni fluviali, sia con l'allontanamento della corrente dalle sponde per evitare il pericolo di erosione, sia come trattenuta del materia-le solido e flottante durante gli eventi di piena.

Per fare la stima delle frane si è cercato, in primis, di riportare sulla cartografia il luogo esatto dello smottamento, aiutandosi con le molteplici fotografie scattate sul luogo e con l'aiuto di punti fissi. Effettuato quanto sopra, dopo aver trattato le frane più facilmente stimabili, si è provveduto a trattare quelle di difficile ac-cesso con ipotesi semplificative: ad esempio per i fossi si è ipotizzato che il materiale movimentato da essi fosse del tutto confrontabile con quello che si po-teva staccare dalle sponde lungo l'asta principale in un metro di erosione tra le due rive e un'altezza di 1.5 m (stima forfettaria e in eccesso).

Per il materiale flottante si è considerata la vegetazione presente sulle sponde vicine rispetto a dove si sono avute le frane e tramite quest'ultime, si è fatta una stima degli alberi che sono arrivati all'alveo.

(2)

C

Caappiittoolloo66

192

Sono state stimate sia per il Torrente Mangiola, sia per il Teglia (per quest'ulti-mo a quest'ulti-monte della diga di Rocchetta) circa 50000 m3 di materiale solido

movi-mentato; mentre per il Teglia, a valle della diga suddetta, circa 120000 m3.

Visto il grande quantitativo di materiale a valle della Diga di Rocchetta, si è op-tato per la creazione di tre briglie di trattenuta dislocate nel seguente modo: una in località Boscara e due in località Groppa Rossa. Tale disposizione consenti-rebbe infatti di impedire l'arrivo di troppo materiale nel fiume Magra da parte dell'affluente Teglia, evitando così le problematiche che si sono verificate presso Aulla nell'ottobre 2011. Dopo un attento confronto, per il caso analizzato nella presente tesi si è deciso di utilizzare delle briglie a speroni con fessura centrale e contrafforti rivolti verso valle; in questo ambito è stata verificata una delle bri-glie in località Groppa Rossa.

L' opera in progetto consiste nella realizzazione:

a) di una briglia che sbarra l’alveo del T. Teglia poco a monte dell'abitato di Castagnetoli, in località Groppa Rossa;

b) di un dissipatore posto a valle delle briglia che consenta di restituire regolarmente la corrente in uscita senza causare eccessivi fenomeni erosivi, anche in occasione del passaggio delle massime portate prevedibili;

c) la creazione a monte di una piazza di deposito;

d) serie di interventi minori per mitigare l'impatto ambientale e paesaggistico.

La briglia, del tipo selettivo a fessura, viene fondata su di un solettone di base in c.a. della larghezza di 9.0 m e dello spessore di 1.50 m. Dal solettone si stacca il paramento verticale della briglia dello spessore di 1.50 m, che è strutturalmente rinforzato da 6 speroni di irrigidimento disposti ortogonalmente al paramento stesso. Gli speroni hanno uno spessore di 1 m e un' altezza, dal solettone di fondazione, di 6.5 m e sono tagliati a 45°; fanno eccezione i due speroni di 1.30

(3)

C

Caappiittoolloo66

193

m posti a lato della fessura centrale, ai quali si collegano i due muri andatori del dissipatore previsto a valle. La fessura, dopo verifiche idrauliche, è stata di-mensionata a 6 m e, a causa della sua grande dimensione, si è deciso di porre al centro un palo in c.a. di 30 cm non dimensionato, così che la vera dimensione della fessura è di 6.30 m. La fessura è sormontata da una gaveta di forma trapezia con larghezza alla base di 25 m; fondo e pareti della gaveta sono rivestite e protette con blocchi di porfido, in modo da evitare fenomeni di danneggiamento di questa parte del paramento della briglia nel caso in cui, per parziale e/o totale ostruzione della fessura, le acque di piena dovessero passare a valle sfiorando al di sopra della gaveta stessa.

Immediatamente a valle della fessura della briglia, si colloca la vasca di dissipazione destinata a ridurre l’energia in eccesso che la corrente in uscita dalla luce possiede; i muri di contenimento della vasca sono di 1.30 m e con altezza variabile, disposti inizialmente con direzione ortogonale al paramento della briglia ad una distanza di 30 m; successivamente si allargano gradual-mente verso valle fino a 40 m. A breve distanza dal paramento di valle è posta una prima fila di denti dissipatori della larghezza di 1.5 m e dell’altezza di 2 m: il primo elemento si colloca in asse rispetto alla fessura, a 10 m dalla luce; gli al-tri due, disposti simmeal-tricamente rispetto al primo, si posizionano leggermente più arretrati.

La vasca di dissipazione è chiusa a valle da una soglia leggermente sopraeleva-ta rispetto al fondo, alla quale si ammorsano 9 denti dell’altezza di 2 m rispetto alla soglia stessa. I denti hanno uno spessore ciascuno di 1,5 m ed una larghezza alla base di 2.5 m. In corrispondenza della sezione terminale della vasca di dissipazione, i muri laterali di contenimento sono sopraelevati di 2,5 m rispetto alla sommità dei denti, in modo da consentire il passaggio per sfioro della portata di massima piena nel caso del tutto eccezionale in cui le luci tra i denti stessi fossero completamente ostruite dal materiale solido e galleggiante convogliato. Per impedire che il materiale si vada a depositare nella zona cen-trale, si è deciso di costruire una piazza di deposito a monte della briglia lun-ga 150 m, con all'interno una serie di ostacoli nella direzione della corrente e

(4)

C

Caappiittoolloo66

194

normali ad essa, costituiti da basse arginature sommergibili che non occupano l'intera larghezza della piazza stessa.

All’uscita della vasca di dissipazione si è previsto di realizzare una protezione del fondo alveo del torrente con il posizionamento di massi in scogliera di grandi dimensioni ( ~1 m di diametro ) fino ad una distanza di circa 15 m dal bordo terminale della vasca stessa.

Per quanto riguarda il Mangiola, essendo presenti vecchie briglie a gravi-tà, si è deciso di optare per un'opera di riqualificazione. Tale attività è stata possibile solo per l'unica briglia visibile ed accessibile, in quanto per le altre non è stato possibile reperire la cartina dall'Autorità di Bacino. Alla luce di ciò, abbiamo deciso di provare a trasformare la briglia a gravità in una a fessura, simile a quella progettate sul Teglia. Per l'unica briglia esaminata, posizionata poco sotto l'opera di presa per la diga di Rocchetta, lunga circa 60 m, alta circa 6 m e della larghezza più di un metro, è stata soddisfatta la verifica idraulica con le seguenti dimensioni: luce di 6 m, altezza di 7 m e larghezza alla base della gaveta di 20 m con altezza 3 m. L'esito di tale verifica ha consentito di ottenere una briglia del tutto simile a quella sul Teglia con l'unica differenza che della larghezza alla base della gaveta di è di 20 m invece di 30 m.

Riferimenti

Documenti correlati

Lo studio condotto ha lo scopo di analizzare la risposta globale della struttura utilizzando una modellazione tridimensionale “a telaio equivalente”, attraverso, sia

56 V.. condizioni” i cittadini di Stati terzi che regolarmente risiedono in uno Stato membro possono soggiornare negli altri Stati membri. Rispetto al contenuto dell’ex articolo

Un test di ipotesi è una regola attraverso la quale decidere se rifiutare l’ipotesi nulla sulla base di un campione casuale.. Si definisce una regione critica o di rifiuto

Gli specializzandi in formazione dell’Università potranno accedere solo ai dati personali strettamente necessari all’espletamento del tirocinio e sono tenuti al rispetto e alla

rappresentazione, ossia della sequenza di cifre rappresentazione, ossia della sequenza di cifre (simboli) in una qualche base. (simboli) in una qualche base

•  Le Norme di Attuazione, attraverso le quali sono individuati i criteri, le direttive, le prescrizioni d'uso, finalizzati alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione

terminale rimane utilizzabile (il comando viene.. 4) abbiamo visto come si può utilizzare ds9 fuori da IRAF o attraverso IRAF (tv e poi disp).. Scaricate ora le due immagini

Realizzare i programmi in linguaggio C++ per risolvere i seguenti problemi, dopo aver effettuato la dovuta analisi. 1) Dichiarare un vettore di 40 elementi di tipo