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STORIA ECONOMICA B. Anno Accademico 2018/2019. Elisa Gastaldi

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STORIA ECONOMICA B

Anno Accademico 2018/2019

Elisa Gastaldi

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INTRODUZIONE ALLA STORIA ECONOMICA

La Storia Economica è la storia dei fatti e delle vicende economiche individuali, aziendali e collettive (dallo storico Cipolla).

La Storia Economica ci serve a comprendere perché il mondo è così oggi, con questi dati.

Per studiare bene la storia economica è necessario seguire le 4W: What? Where? When? Why1?

DATI FONDAMENTALI

I dati fondamentali da sapere sono 3: PIL, PIL PROCAPITE, PIL PROCAPITE A PARITÀ DI POTERE D’ACQUISTO.

• PIL (Prodotto Interno Lordo) esso corrisponde alla somma dei valori in moneta dei beni e servizi prodotti dall’economia di un Paese in un anno. Misura, quindi, la capacità

produttiva di beni e servizi di un sistema Paese con gli altri. L’unità di misura utilizzata è la moneta (dollaro).

- Al primo posto ci sono gli USA2, poi la CINA e il GIAPPONE, a seguire GERMANIA, FRANCIA, UK…l’ITALIA è al 9° posto e conta un PIL che è 1/10 di quello USA.

• PIL PROCAPITE è la divisione del PIL per il numero di abitanti di un Paese. Esso serve per misurare il livello di ricchezza dei cittadini di un Paese. Il confronto dei vari PIL PROCAPITE dei Paesi non è l’unico poiché è molto importante confrontare il PIL PROCAPITE di un anno con quello dell’anno precedente dello stesso Paese.

- Per quanto riguarda la scaletta gli USA sono 9° (56.000 dollari) poiché contano di un numero elevatissimo di cittadini. Difatti, ai primi posti troviamo il LIECHTENSTEIN, il PRINCIPATO DI MONACO, a seguire la SVIZZERA, la NORVEGIA, l’IRLANDA ecc… al 13° c’è l’ITALIA con 30.000 dollari annui. Agli ultimi posti troviamo il BURUNDI, NIGER ecc… (Stati della Repubblica Africana) + AFGHANISTAN, che è l’unico Paese a non appartenere alla Repubblica Africana.

Esempio: Dato 100 il PIL Pro Capite in Italia nel 20083, nel 2018 è 92 questo vuol dire che il livello di ricchezza dei cittadini italiani in dieci anni è diminuito dell’8%.

Per il 2019 siamo sostanzialmente piantati perché il tasso di crescita è bassissimo.

• PIL PROCAPITE A PARITÀ DI POTERE D’ACQUISTO (PPA-PPP) si determina un paniere di beni essenziali, si pesa nel paniere l’importanza del singolo bene e si verificano i livelli dei prezzi dei singoli beni, infine si individua il potere d’acquisto che c’è in un Paese per quel bene.

Questo spiega il perché il valore di determinati beni di consumo non è lo stesso in tutti i Paesi.

Esso va a determinare mediamente il reddito che un cittadino può avere in base alla sua capacità di consumo.

Esempio: - Barile di petrolio grezzo = in partenza esso ha lo stesso valore nel mondo.

- Discussione sul reddito di povertà = nel Nord Italia bisogna avere un reddito medio maggiore rispetto al Sud Italia, per ottenere il reddito di povertà.

1 Ossia i nessi causali/logici FONDAMENTALE

2 18mila miliardi di dollari

3 2008 anno in cui esplose la crisi in Italia

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INDICI DI MISURAZIONE DEL BENESSERE

Questi indici e come si misura il benessere fu un argomento trattato già in un discorso sul PIL di Bob Kennedy (1968).

In sede dell’ONU si lavorò per = ISU (Indice di Sviluppo Umano – HDI) esso tiene conto di tre fattori: PPA/PPP (indicatore della ricchezza); Alfabetizzazione degli adulti4 (livello di istruzione di un Paese); Speranza di vita (dipendente dalla sanità, alimentazione e mortalità infantile).

In una scaletta a 100 al primo posto dell’ISU c’è la Norvegia.

La speranza di vita è alta (sopra gli 80 anni) in Italia (83 anni), Giappone, Monaco; mentre è bassa (circa 50 anni) nei Paesi della Repubblica Centro Africana.

ISU misura lo sviluppo umano di un Paese e il suo grado di civilizzazione.

DISEGUAGLIANZE

Esistono le diseguaglianze a livelli del mondo (come quelle misurate con ISU e PPA) e diseguaglianze a livello del sistema Paese.

Come si misurano le diseguaglianze all’interno di un Paese?

1) INDICE DI GINI Corrado Gini (statistico) parte dalla distribuzione del reddito medio nazionale e vede quanto prende ciascun cittadino effettivamente. Se il valore di questo indice è vicino a 0 il Paese e in equilibrio, se il valore è vicino a 100 il Paese è squilibrato.

Il Brasile ha valori vicini al 100 quindi è squilibrato, mentre la Scandinavia è equilibrata.

2) SI DIVIDE LA POPOLAZIONEN DECILI (10 persone) E IN QUINTILI (5 persone) E SI VEDE COME È DISTRIBUITO IL REDDITO TRA ESSE

C’è la tendenza, negli ultimi 40 anni, ad avere una distribuzione della ricchezza diseguale es.

USA

N.B: il problema delle diseguaglianze non coinvolge lo sviluppo di un Paese, ne è un esempio la Cina in cui vi sono forti diseguaglianze ma negli ultimi anni sta avendo uno sviluppo molto forte (ISU e PPA).

RIVOLUZIONI INDUSTRIALI

Le Rivoluzioni Industriali sono dei momenti storici caratterizzati da innovazioni che hanno rivoluzionato il sistema della produzione, dell’economia e della società.

1750-1850 1° RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE: tecnologica; macchina a vapore e produzioni ferro

1850-1950 2° RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: elettricità e industria chimica (es. fertilizzanti) 1950-oggi 3° RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: informatica delle comunicazioni (ICT)

4 Misurata tramite il numero di anni di scolarizzazione di un Paese

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L’Inghilterra fu la prima in assoluto e con lei si creò il Modello Inglese per la nascita delle rivoluzioni industriali in tutti gli altri paesi, ma con forme specifiche.

Durante la seconda riv. ind. non tutto il mondo era già interessato dalla prima (paesi occidentali- USA-Giappone), quindi ogni paese vide trasformarsi la produzione, società ed economia secondo tempi differenti e modalità diverse da tutti gli altri.

“Front Runner” chi è il primo/sta davanti (Inghilterra dalla prima riv. ind.)

“Convergere” avvicinarsi

“Divergere” allontanarsi

“Catching Up” ridurre il gap, il ritardo

3 RIVOLUZIONI INDUSTRIALI

Come visto in precedenza, esse caratterizzano dei momenti storici in cui, grazie a delle innovazioni tecnologiche, si trasforma la società, la produzione e l’economia.

Esse sono rivoluzioni PERVASIVE, in quanto condizionano in generale l’economia mondiale.

Ogni rivoluzione industriale non si manifesta allo stesso modo in tutti i Paesi e nemmeno con uguale intensità.

SPARTIACQUE della Storia Economica

Lo spartiacque tra società Pre - Industriale e Sistema Industriale è stato individuato nella PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE (fine 1700) essa ha trasformato/modernizzato il sistema economico.

Per misurare la differenza tra società Pre – Industriale e sistema economico industriale si utilizzano dei dati, tra cui il cambiamento del peso dei macrosettori del sistema economico.

MACROSETTORI Per macrosettori del sistema economico si intendono:

1. SETTORE PRIMARIO settore agricolo; importanza alla caccia e alla pesca (zootecnia).

2. SETTORE SECONDARIO settore industriale, caratterizzato da una trasformazione dei prodotti. Esso, a sua volta, si divide in: - Manifattura

- Edilizia (costruzioni)

- Industria elettrica/Acquedotti/Gas

3. SETTORE TERZIARIO è tutto ciò che non riguarda né il primario, né il secondario. In generale si intende il turismo, i servizi, i trasporti ecc…

Quando si parla di cambiamento del peso dei macrosettori del sistema economico si fa riferimento a due indicatori principali:

• Incidenza % dell’occupazione dei lavoratori in un settore

• Incidenza % del settore sul contributo che esso dà sul PIL del Paese

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Questi due indicatori non coincidono, questo poiché c’è una variabile molto importante, che è la PRODUTTIVITÀ5, che modifica notevolmente l’incidenza % del settore sul PIL. Altre possibili variabili del secondo indicatore sono: modifica orari di lavoro, modernizzazione della tecnologia o intensificazione dei ritmi di lavoro. VARIABILI DEGLI INDICATORI

TRASFORMAZIONI STRUTTURALI DEL SISTEMA ECONOMICO

Il concetto delle trasformazioni strutturali del sistema economico fu introdotto da C. Clark. Egli si basò sul peso dei macrosettori del sistema economico e sulla loro modifica nel corso del tempo.

Da questo studiò arrivò alla conclusione che in tutto il mondo, con modalità/tempo/intensità differenti tra i vari paesi, ci sono dei passaggi tra TRE FASI: FASE A (dominio settore primario);

FASE B (perdita di peso del primario e avvio dell’industrializzazione con conseguente importanza del settore secondario); FASE C (perdita completa del peso del primario dovuta alla sua

modernizzazione, perdita di peso anche del secondario e crescita del settore terziario).

Esempi: L’Italia entrò in FASE B dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando altri paesi erano già alla FASE C. Cina e India sono tuttora in FASE B (basti pensare che ora è tutto “Made in China”).

SOCIETÀ PRE - INDUSTRIALE

Per società pre – industriale si intende una tipologia di società in cui non è stato ancora attivato il processo di industrializzazione della Prima Riv. Industriale.

È una società in FASE A, dove esiste il dominio del settore primario.

È in questa società che si parla di AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA: gli addetti al settore primario producono esattamente tanto quanto gli serve per sfamarsi. Non esiste il Surplus di Produzione. Il surplus di produzione va oltre al mantenimento in vita degli addetti al settore primario. Con esso, non solo si produce tanto quanto è necessario alla sopravvivenza, ma viene messo sul mercato anche ciò che serve per sfamare gli addetti agli altri settori è così che nascono altri lavori differenti da quelli agricoli (manifattura).

Da questo si desume che quanto più è produttiva l’agricoltura, tanto più è lo sviluppo degli altri settori economici.

TRASFORMAZIONE DELL’AGRICOLTURA

Per trasformazione dell’agricoltura si intende un aumento della sua efficienza e una sua

modernizzazione, che permettono di diminuire il peso del settore primario, che non diminuisce di importanza, per favorire uno sviluppo degli altri macrosettori.

Esempio: Fatto 100 il totale dei lavoratori nel sistema economico statunitense oggi, l’incidenza % di essi occupati nell’agricoltura ricopre solamente circa il 2%. Questo grazie alla trasformazione dell’agricoltura che ha permesso lo sviluppo e la crescita del secondario e del terziario.

SOCIETÀ POST – INDUSTRIALE

Mentre si può parlare di FASE A della teoria di Clark per tutti i paesi del mondo poiché è stata affrontata da tutti, non si può fare la stessa cosa per la società post – industriale, poiché essa descrive una realtà solo di alcuni paesi.

5 Produttività: capacità di creare valore.

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N.B.

Le politiche economiche legano le dinamiche economiche alle scelte dei cittadini (es: Trump vuole imporre dei dazi sulle importazioni di autovetture europee).

ECONOMIA PRE INDUSTRIALE

La società preindustriale fu presente in alcune zone del mondo ancora fino alla seconda metà del Novecento.

Le caratteristiche di questa società e, in particolare, dell’economia, furono 4:

1) ASSOLUTA IMPORTANZA DELL’AGRICOLTURA 2) ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE

3) PRODUZIONE MANIFATTURIERA 4) SERVIZI DI TRASPORTO

1) ASSOLUTA IMPORTANZA DELL’AGRICOLTURA

In Europa, la maggioranza degli addetti al lavoro (75%) erano agricoltori.

Questa situazione provocò due conseguenze, quali il mancato surplus di produzione da distribuire sul mercato e la distribuzione della popolazione nelle campagne piuttosto che nei centri urbani (fenomeno di urbanizzazione molto limitato).

La PRODUTTIVITÀ dell’agricoltura era assai bassa, poiché le tecniche agricole erano primitive (si usava il concime naturale).

ROTAZIONE DEI CAMPI

Dato il frequente utilizzo dei campi da coltivare, questi ultimi subivano un impoverimento, così gli agricoltori decisero di attuare delle tecniche di rotazione dei campi annuali per far rigenerare i campi.

ROTAZIONE BIENNALE: un anno coltivare solo metà del terreno e lasciare a maggese (riposo) l’altra metà, che viene utilizzata l’anno dopo.

ROTAZIONE TRIENNALE: un anno coltivare 1/3 del terreno, l’anno dopo 1/3 dei 2/3 lasciati a maggese l’anno prima, il terzo anno l’ultima parte lasciata a maggese per i due anni precedenti.

Coltivazione del 66% del terreno.

Il problema della rotazione dei campi era dovuto allo spreco dei campi stessi, quelli lasciati a maggese.

PESSIME ANNATE AGRICOLE

A causa di condizioni climatiche sfavorevoli, c’erano annate in cui la produzione scendeva sotto il livello di guardia (ricorda che si parlava di un’agricoltura di sussistenza).

2) ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE

Più esseri umani causa più bocche da sfamare, quindi più terreni da coltivare.

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Il problema consisteva nel fatto che i nuovi terreni erano meno fertili di quelli già utilizzati, per questo la produzione agricola cresceva meno rispetto alla crescita dei nuovi territori

Rendimenti Marginali Decrescenti (Ricardo)

Esempio: Con un aumento del 10% dei territori coltivati, la produzione agricola cresceva meno del 10%.

Questo causò un CONFLITTO TRA POPOLAZIONE E PRODUZIONE AGRICOLA: iniziarono ad essere sempre più frequenti le carestie, con conseguenti mortalità e malattie.

Nella società preindustriale, quindi, si può parlare di una crescita lentissima della popolazione, con battute di arresto e ritorni indietro ANDAMENTO AD ONDE6

EUROPA

Tra il 1300 e il 1500 vi fu una drastica diminuzione (in milioni) della popolazione= nel 1348 Epidemia di Peste proveniente dall’Asia. Dalla fine del 1300 vi fu una ripresa e nel 1700 la popolazione arrivò a 115 milioni.

MONDO

Nel 1750 erano 800 milioni ora siamo a 7 miliardi.

3) PRODUZIONE MANIFATTURIERA

La produzione manifatturiera era l’unica tipologia di produzione prima dell’industria.

I manufatti erano i beni dell’epoca c’era l’industria tessile (limitata) e gli attrezzi/utensili (armi ecc).

- Produzione fuori dal mercato: a casa a domicilio - Produzione per il mercato

La produzione era MANUALE e venivano utilizzate le fibre animali (lana principalmente).

• BOTTEGA= gli allevamenti di pecore (Spagna e Puglia ecc) davano la lana all’artigiano che tesseva nella sua bottega dove aveva gli utensili, apprendisti e dipendenti. Il prodotto finale lo esportava nel mercato.

BOTTEGA ARTIGIANA7 era uno dei modelli della produzione preindustriale.

• CORPORAZIONI DI MESTIERE= gli artigiani dello stesso mestiere si univano in corporazioni dando una quota sociale. Questo limitava l’ingresso al mestiere e la concorrenza. I prezzi venivano decisi tramite accordo, che poteva essere proconsumatori (stando più attenti alla qualità).

La funzione sociale delle corporazioni era di protezione sociale ecc…

• ORGANIZZAZIONE DEL MERCATO= oltre alle corporazioni di mestiere c’erano i mercanti che si opponevano a esse. I mercanti portavano la materia prima ai contadini per poi venderne il prodotto finito sul mercato a un prezzo inferiore delle corporazioni. Questo implicò la concorrenza alle corporazioni e l’attività aggiuntiva per i contadini delle campagne che videro un’entrata di reddito INDUSTRIA RURALE o A DOMICILIO (“Putting out system”)

6 Andamento ad onde della popolazione: la crescita non era mai stabilizzata.

7 Aveva un circolo di produzione

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• MANIFATTURE ACCENTRATE= c’erano luoghi, come l’Arsenale di Venezia per la costruzione delle navi, in cui lavoravano moltissimi lavoratori. Un altro esempio di manifatture

accentrate erano le miniere di ferro8.

4) SISTEMA DI TRASPORTO

Era un sistema primitivo.

C’erano i trasporti via terra e sull’acqua.

VIA TERRA

Le strade erano più che altro sentieri ed erano in pessime condizioni. I trasporti via terra erano attuati da muli o in spalla. I tragitti erano di breve-media distanza.

SULL’ACQUA

I trasporti di lunga distanza venivano fatti con le barche sull’acqua. Era più economico poiché consentiva di trasportare più merci in una volta sola.

I fiumi navigabili erano le “autostrade” dell’economia preindustriale.

Le navi di un tempo erano però di dimensioni limitate, basti pensare che le Caravelle di Colombo erano ancora più piccole del Galeone ormeggiato a Genova.

MERCATI

I mercati dell’economia preindustriale erano diversi e frantumati, questo a causa del basso sistema di trasporti che non consentiva lunghe distanze FRANTUMAZIONE DEI MERCATI.

Nonostante ciò, il trasporto di beni nelle lunghe distanze avveniva in due circostanze particolari:

commercio internazionale e commercio degli schiavi.

A determinare la breve o lunga distanza del commercio era il VALORE AGGIUNTO del bene stesso.

PRODOTTI CON BASSO VALORE AGGIUNTO

I beni di prima necessità, come i prodotti agricoli ecc…, possedevano un basso valore aggiunto, per cui il trasporto di essi era sulle brevi distanze: dato il prezzo basso del prodotto e il costo elevato del trasporto, le distanze erano brevi.

PRODOTTI CON ALTO VALORE AGGIUNTO

I beni come le spezie dell’Asia, le sete della Cina ecc, possedevano un alto valore aggiunto, quindi il loro trasporto avveniva nelle lunghe distanze.

• Commercio complesso internazionale: gli imprenditori che si occupavano di queste tipologie di trasporti dovevano possedere delle competenze imprenditoriali sofisticate (polizze assicurative dei carichi; conoscere i poteri d’acquisto dei diversi paesi ecc…).

• Commercio degli schiavi9: iniziò intorno al 1500 con forte sviluppo nel 1700 e 1800. Dopo la conquista dell’America, le colonie europee americane iniziarono a richiedere forza lavoro.

8 Lavorazione del ferro: miniere (famosa Isola d’Elba) che estraevano i minerali, trasportati fino alle fornaci di Savona da cui il ferro poi veniva dato agli artigiani in bottega…

9 SCHIAVO: inteso come prodotto oggetto del commercio internazionale con alto valore aggiunto.

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Questo portò la nascita di un business internazionale. Le popolazioni indigene conquistate furono decimate a causa di malattie e pessime condizioni di vita (spopolamento).

L’Europa, con la complicità delle zone africane della costa, iniziarono così il commercio degli schiavi.

ROTTE = Atlantica (Africa America); Asiatica (Africa Asia). L’Europa gestiva il commercio ma all’interno del suo territorio non aveva necessità di schiavi, aveva già la manodopera in abbondanza.

Un dato da considerare era l’alta mortalità degli schiavi sulle rotte.

MERCATO INTERNO ALL’EUROPA

Si sa che un mercato è dato dall’insieme di domanda e offerta dello stesso bene/prodotto.

Domanda e offerta dei consumatori/persone DISTRIBUZIONE DEL REDDITO

- L’offerta, influenzata dalla capacità produttiva, dei prodotti in un’economia preindustriale era assai limitata, a causa della mancata distribuzione di surplus nel mercato ecc…

- Anche la domanda non cresceva poiché essa dipende, principalmente, dal reddito delle singole persone: quanto più basso è il reddito disponibile, tanto più è maggiore la domanda dei beni

“inferiori” (ossia di prima necessità)10. Al crescere del reddito si amplia il consumo dei beni di lusso.

Tuttavia, vi era la minoranza della popolazione (borghesia e aristocrazia) che si concedeva il consumo di beni di lusso poiché possedeva un elevato reddito.

In Europa, nella società preindustriale, il 70/80% del reddito era utilizzato per il consumo di base;

oggi accade il contrario.

Il RISPARMIO era ridotto poiché i redditi erano bassi ed utilizzati solo per il consumo di base.

Domanda pubblica dei prodotti

La domanda di prodotti in epoca preindustriale era dipendente dall’amministrazione pubblica che la richiedeva.

Principalmente era lo Stato; ma una forte domanda di opere pubbliche proveniva dalla Chiesa11 (aiutò lo sviluppo del settore dell’edilizia e costruzioni).

Prodotti: opere pubbliche (Chiesa); armi/armamenti.

APPROFONDIMENTO: POPOLAZIONE

La scienza che studia la popolazione è la demografia.

Considerando un sistema chiuso senza flussi migratori, la demografia studia la popolazione tramite l’utilizzo di tre indicatori:

• TASSO DI NATALITÀ E MORTALITÀ prendendo una popolazione a campione di 1000 persone, nella società pre industriale i tassi erano del 40 per 1000 (si nasceva e si moriva di più); oggi sono del 10 per 1000.

10 Legge di Engel curva di domanda in base al reddito (maggiore è il reddito, minore è il consumo dei beni inferiori)

11 Chiesa era un’istituzione pubblica

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