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L Complicata semplificazione

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Academic year: 2022

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Numero 2/2016

29

L’altra informazione

Pensieri critici diCaterina Pennesi

«Ci vuole qualcosa di più che l’intelli- genza per agire in modo intelligente»

(Fëdor Dostoevskij)

L

a normativa europea con il Pac- chetto di Igiene ha cambiato la geometria della precedente regola- mentazione.

In pratica non esiste più una legisla- zione verticale, ma una serie di norme trasversali, che cancella i regolamenti dedicati a specifiche tematiche.

Così, ad esempio, se prima il DPR 54/97 trattava esclusivamente la filiera latte, il Regolamento CE 853/04 mette insieme carne, latte, pesce, uova.

Lo stesso è accaduto con il Regolamento 79/05 che si occupava del destino del siero, depennato dal Regolamento 1069/09, l’enorme discarica.

Poi ci sono i rigurgiti di normativa, con gli Accordi Stato-Regioni, le note, i chiarimenti che riparano alle lacune della trasversalità promiscua e infine ci sono le novità.

Una in particolare che risponde all’ossi- moro di complicata semplificazione ed è una Circolare del Ministero della Salute, che abolisce l’obbligo del passaporto per bovini e bufalini nati dopo il primo mag- gio 2015 destinati al mercato nazionale.

Questo perché è stata riconosciuta la piena operatività della banca dati infor- matizzata e visto che tutte le informazioni sono già registrate in BDN e nel Modello IV, si considera superato il passaporto, la cui compilazione ha comportato un “no- tevole onere amministrativo”.

Ricchi premi ai bravi, castigo ai somari, cui non resteranno che le ceneri del pro- prio bovino macellato e poi distrutto perché non correctly identified.

I primi si riconoscono subito, girano con l’IPAD, che consultano di continuo per l’aggiornamento dati, parlano cin- que lingue (il cinese va perfezionato), sono eleganti e profumati. I secondi no.

Niente lasciapassare al mattatoio, ma solo bovini nelle corsie di scarico e con- trollori con il tablet sottobraccio che ve- rificano la completezza delle informazioni in Banca dati.

Piccola eccezione per le macellazioni di urgenza, cui si deroga per questioni di benessere, ma con tempi stretti, pena la distruzione dell’animale macellato.

Verrebbe da dire tutto bene, si elimi- nano sprechi di cartoncino e di onere amministrativo.

Ma, a ben vedere, in alcune zone, in al- cuni momenti, in alcune condizioni, que- sto quadro idilliaco non corrisponde a realtà, perché è impossibile connettersi alla rete, in quanto l’Italia è lunga e oro- graficamente difficile e le stalle di sosta ri- schiano di riempirsi in attesa di conoscere il destino degli animali.

La movimentazione senza passaporto non permette a chi fa i controlli di con- statare con immediatezza la regolarità dei capi e quindi si concede agli alleva- tori di munirsi della stampa delle infor- mazioni dal BDR/BDN, ma allora tanto valeva tenere il passaporto e acquistare fazzoletti di carta per detergere il su- dore derivante dal grave onere ammini- strativo, che almeno aveva il pregio di sollevare i veterinari dal confronto con una popolazione di allevatori variegata per età, formazione e un livello d’ira già alto a causa di un mercato sfavorevole e un intreccio di leggi quasi vessatorio.

Perché se dici a un allevatore che ha vis- suto in montagna con i suoi bovini al pascolo che per macellare deve connet- tersi alla rete, magari ricorrendo all’uso dello smathphone su cui installare le APP, coglierete subito nel suo sguardo una furia crescente rivolta a noi.

Quanto a noi, non si può più confidare nell’ancestrale mite e sottomessa rasse- gnazione del campagnolo.

I tempi sono cambiati. Non “adagiacia- moci sulle allodole”.

Complicata semplificazione

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