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Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2021 - SNPA - Sistema nazionale protezione ambiente

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Academic year: 2022

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L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), insieme alle 21 Agenzie Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA) per la protezione dell’ambiente, a partire dal 14 gennaio 2017 fa parte del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), istituito con la Legge 28 giugno 2016, n.132.

Le persone che agiscono per conto dell’Istituto non sono responsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute in questo rapporto.

ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via Vitaliano Brancati, 48 - 00144 Roma

www.isprambiente.gov.it

ISPRA, Rapporti n. 344/2021 ISBN 978-88-448-1052-8

Riproduzione autorizzata citando la fonte

Elaborazione grafica:

ISPRA, Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare Grafica di copertina:

Elena Porrazzo - ISPRA, Area Comunicazione Foto di copertina:

Carlo Piscitello, Valeria Frittelloni - ISPRA, Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare

Coordinamento pubblicazione on line:

Daria Mazzella

ISPRA - Area Comunicazione

Giugno 2021

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V Il presente Rapporto è stato elaborato dal Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con il contributo delle Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione Ambientale (ARPA/APPA).

Il Rapporto conferma l’impegno dell’ISPRA affinché le informazioni e le conoscenze relative ad un importante settore, quale quello dei rifiuti, siano a disposizione di tutti.

Il coordinamento è stato curato da Valeria FRITTELLONI.

CAPITOLO 1

PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI

Autori:

Letteria ADELLA, Costanza MARIOTTA, Fabio TATTI, Jessica TUSCANO

CAPITOLO 2

GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI

Autori:

Gabriella ARAGONA, Patrizia D’ALESSANDRO, Irma LUPICA, Lucia MUTO Hanno collaborato:

Letteria ADELLA, Chiara BONOMI, Silvia ERMILI, Stefano GALEANI, Andrea LA CAMERA, Fabrizio LEPIDI, Antonio MANGIOLFI, Pamela PAGLIACCIA, Carlo PISCITELLO, Massimo POLITO, Angelo F. SANTINI, Fabio TATTI, Jessica TUSCANO, Marzio ZANELLATO

INDICE AUTORI

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VI CAPITOLO 3

MONITORAGGIO DI SPECIFICI FLUSSI DI RIFIUTI

Autori:

Gabriella ARAGONA, Costanza MARIOTTA, Francesca MINNITI, Lucia MUTO, Angelo F.

SANTINI, Silvia ERMILI Hanno collaborato:

Letteria ADELLA, Chiara BONOMI, Patrizia D’ALESSANDRO, Irma LUPICA, Stefano GALEANI, Andrea LA CAMERA, Fabrizio LEPIDI, Antonio MANGIOLFI, Pamela PAGLIACCIA, Carlo PISCITELLO, Massimo POLITO, Fabio TATTI, Jessica TUSCANO, Marzio ZANELLATO

Si ringraziano per la collaborazione fornita i partecipanti al gruppo di lavoro “Analisi MUD per i Veicoli Fuori Uso”:

ARPA Piemonte - Simona Caddeo, Alessandra Laccisaglia; ARPA Valle d’Aosta - Giovanna Manassero; ARPA Lombardia - Alessia Castoldi, Matteo Lombardi; APPA Bolzano - Alberto Tosi;

APPA Trento - Marianna Marconi; ARPA Veneto - Lucio Bergamin, Luca Tagliapietra; ARPA Friuli Venezia Giulia - Giulia Azzani, Lorenza Bevilacqua, Laura Catalano, Flavio Rovere; ARPA Liguria - Silvia Storace; ARPAE Emilia Romagna - Annamaria Benedetti, Maria Concetta Peronace; ARPA Toscana - Antonio Di Marco; ARPA Umbria - Cristina Mazzetti, Alessandra Santucci; ARPA Marche - Massimiliano Boccarossa, Stefano Cartaro; ARPA Lazio - Sara Cavalli, Simone Dionisi; ARTA Abruzzo - Angelo Angelone, Rocco Carlucci, Oscar Corsini, Tiziana Del Borrello, Graziano Di Luigi, Valerio Di Giancroce, Katja Morrone, Michela Piccioni, Antonella Troiani; ARPA Molise - Rossana Colecchia; ARPA Campania - Alberto Grosso, Michele Misso;

ARPA Puglia - Arturo Fabio D'Aprile; ARPA Calabria - Fabrizio Trapuzzano; ARPA Sicilia - Marco Ferrito, Filippo Pinio; ARPA Sardegna - Veruska Concas, Mauro Iacuzzi, Veronica Lecca.

APPENDICE 1 - DETTAGLIO PER MACROAREA GEOGRAFICA DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2019

Autori:

Costanza MARIOTTA, Jessica TUSCANO

APPENDICE 2 - QUADRO REGIONALE DELLA PRODUZIONE E DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2019

Autori:

Letteria ADELLA, Gabriella ARAGONA, Chiara BONOMI, Silvia ERMILI, Stefano GALEANI, Andrea LA CAMERA, Fabrizio LEPIDI, Antonio MANGIOLFI, Costanza MARIOTTA, Pamela PAGLIACCIA, Carlo PISCITELLO, Massimo POLITO, Fabio TATTI, Jessica TUSCANO, Marzio ZANELLATO

Hanno collaborato:

Patrizia D’ALESSANDRO, Irma LUPICA

INDICE AUTORI

(7)

VII APPENDICE 3 - CENSIMENTO DEGLI IMPIANTI DI COINCENERIMENTO DEI

RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2019 Autore:

Irma LUPICA

APPENDICE 4 - CENSIMENTO DEGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2019

Autore:

Irma LUPICA

APPENDICE 5 - CENSIMENTO DELLE DISCARICHE DI RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2019

Autore:

Patrizia D’ALESSANDRO

Si ringraziano per le informazioni fornite:

ARPA/APPA e Gestori degli Impianti.

INDICE AUTORI

(8)

VIII

(9)

IX pag.

CAPITOLO 1 - PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 1

1.1 Fonte dei dati 2

1.2 La produzione dei rifiuti speciali a livello nazionale 4

1.2.1 Produzione totale dei rifiuti speciali 4

1.2.2 Monitoraggio degli obiettivi di prevenzione 7 1.2.3 Produzione dei rifiuti speciali per attività economica 13 1.2.3.1 Il settore manifatturiero 20 1.2.4 Produzione dei rifiuti speciali per capitolo

dell’Elenco Europeo dei rifiuti 23

1.3 La produzione dei rifiuti speciali a livello di macroarea geografica e su

scala regionale 30

1.3.1 Premessa 30

1.3.2 Produzione totale dei rifiuti speciali per macroarea

geografica 30

1.3.3 Produzione totale dei rifiuti speciali a livello

regionale 33

1.3.4 Produzione dei rifiuti speciali per gruppi di attività

economica 42

1.3.5 Produzione regionale dei rifiuti speciali per capitolo

dell’Elenco Europeo dei rifiuti 50

1.3.6 Analisi dei dati MUD relativi alle principali

tipologie di rifiuti speciali prodotti 54

CAPITOLO 2 - GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 59

2.1 Premessa 60

2.2 Analisi dei dati della gestione nazionale 60

2.3 Analisi dei dati della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e

pericolosi 73

2.3.1 Analisi dei dati della gestione dei rifiuti speciali non

pericolosi 73

2.3.2 Analisi dei dati della gestione dei rifiuti speciali

pericolosi 75

2.4 Gestione dei rifiuti speciali distinti per capitolo dell’Elenco Europeo

dei Rifiuti (EER) 80

2.4.1 Gestione dei rifiuti speciali non pericolosi distinti

per capitolo dell’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER) 80 2.4.2 Gestione dei rifiuti speciali pericolosi distinti per

capitolo dell’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER) 82

2.5 Impiantistica Nazionale 84

2.6 Il coincenerimento dei rifiuti speciali 100

2.7 L’incenerimento dei rifiuti speciali 111

2.8 Lo smaltimento in discarica 121

2.8.1 Lo smaltimento dei rifiuti speciali a livello

nazionale 121

INDICE

(10)

X 2.8.2 Lo smaltimento dei rifiuti speciali a livello regionale 128 2.8.3 Lo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali per

capitolo dell’Elenco Europeo dei rifiuti 138 2.8.4 Lo smaltimento in discarica dei rifiuti da

costruzione e demolizione 146

2.8.5 Lo smaltimento in discarica di rifiuti contenenti

amianto 148

2.8.6 Lo smaltimento dei rifiuti speciali nelle diverse

categorie di discarica 157

2.9 L’import e l’export dei rifiuti speciali 162

2.9.1 Esportazione dei rifiuti speciali 162

2.9.2 Importazione dei rifiuti speciali 171

CAPITOLO 3 - MONITORAGGIO DI SPECIFICI FLUSSI DI RIFIUTI 179

3.1 I rifiuti contenenti amianto 180

3.1.1 Introduzione 180

3.1.2 Analisi dei dati 181

3.2 I veicoli fuori uso 189

3.3 I pneumatici fuori uso (PFU) 197

3.3.1 Introduzione 197

3.3.2 Analisi dei dati 198

3.4 Fanghi provenienti dal trattamento delle acque reflue urbane e

industriali e da industria agroalimentare 202

3.4.1 Produzione fanghi da trattamento acque reflue

urbane 202

3.4.2 Produzione fanghi da trattamento acque reflue

industriali 204

3.4.3 Gestione dei fanghi dal trattamento delle acque

reflue urbane ed industriali 207

3.4.4 Gestione dei fanghi provenienti dal trattamento delle

acque reflue agroalimentari 216

3.5 I rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione 222

3.5.1 Obiettivi di riciclaggio 222

3.5.2 Analisi dei dati 223

3.6 Rifiuti sanitari (Capitolo EER 18) 227

3.6.1 Introduzione 227

3.6.2 Analisi dei dati 228

APPENDICE 1 - DETTAGLIO PER MACROAREA GEOGRAFICA DEI DATI DI

PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2019 235

INDICE

(11)

XI APPENDICE 2 - QUADRO REGIONALE DELLA PRODUZIONE E DELLA

GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2019 273

2.1 Piemonte, anno 2019 275

2.2 Valle d’Aosta, anno 2019 289

2.3 Lombardia, anno 2019 302

2.4 Trentino Alto Adige, anno 2019 317

2.5 Veneto, anno 2019 331

2.6 Friuli Venezia Giulia, anno 2019 346

2.7 Liguria, anno 2019 361

2.8 Emilia Romagna, anno 2019 375

2.9 Toscana, anno 2019 389

2.10 Umbria, anno 2019 403

2.11 Marche, anno 2019 416

2.12 Lazio, anno 2019 429

2.13 Abruzzo, anno 2019 443

2.14 Molise, anno 2019 456

2.15 Campania, anno 2019 470

2.16 Puglia, anno 2019 483

2.17 Basilicata, anno 2019 496

2.18 Calabria, anno 2019 509

2.19 Sicilia, anno 2019 522

2.20 Sardegna, anno 2019 535

APPENDICE 3 - CENSIMENTO DEGLI IMPIANTI DI COINCENERIMENTO

DEI RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2019 549

APPENDICE 4 - CENSIMENTO DEGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO DEI

RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2019 563

APPENDICE 5 - CENSIMENTO DELLE DISCARICHE DI RIFIUTI SPECIALI,

ANNO 2019 569

INDICE

(12)
(13)

C CA C A AP P PI I IT T TO O OL L LO O O 1 1 1 - - -

P PR P R RO O OD D DU U UZ Z ZI I IO O ON N NE E E D D DE E EI I I

R RI R I IF F FI I IU U UT T TI I I S S SP P PE E EC C CI I IA A AL L LI I I

(14)

a

2 1.1 FONTI DEI DATI

La produzione nazionale dei rifiuti speciali è stata quantificata a partire dalle informazioni contenute nelle banche dati del Modello Uni- co di Dichiarazione ambientale (MUD) relati- ve alle dichiarazioni annuali effettuate ai sensi della normativa di settore. I dati illustrati nella presente edizione del Rapporto si riferiscono all’anno 2019 e sono stati desunti dalle di- chiarazioni presentate nell’anno 2020 ai sensi del DPCM 24 dicembre 2018.

Analogamente a quanto effettuato nelle pre- cedenti edizioni del Rapporto, la banca dati MUD è stata sottoposta ad un processo di bo- nifica che prevede, oltre alle necessarie verifi- che sugli errori di unità di misura, sulle dop- pie dichiarazioni e sulle incongruenze tra schede e moduli, anche l’esclusione, dalle quantità complessivamente prodotte dei rifiuti provenienti da utenze non domestiche assimi- lati agli urbani.

Sono stati ricompresi i quantitativi di rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, identificati con codici del capitolo 19 dell’elenco europeo dei rifiuti, la cui gestione viene contabilizzata nel ciclo di gestione dei rifiuti urbani.

Infine, i dati relativi ai rifiuti identificati dai codici 191307* e 191308 derivanti dal risa- namento delle acque di falda di siti industriali oggetto di attività di bonifica, sono stati com- putati nel dato di produzione solo qualora trat- tati fuori sito senza sistemi di collettamento.

Infatti, ai sensi del comma 4 dell’art. 243 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i., Parte Quarta - Titolo V, le acque emunte convogliate tramite un si- stema stabile di collettamento non rientrano nel regime dei rifiuti.1

Le informazioni desunte dalla banca dati MUD sono state integrate con i quantitativi stimati da ISPRA mediante l’applicazione di specifiche metodologie. Il ricorso alle proce-

1 Art. 243 comma 4 del d.lgs. n. 152/2006:

“[…] 4. Le acque emunte convogliate tramite un siste- ma stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il punto di prelievo di tali acque con il punto di immissione delle stesse previo trattamento di depurazione, in corpo ricettore, sono assimilate alle acque reflue industriali che provengono da uno scarico e come tali soggette al regime di cui alla parte terza”.

dure di stima si è reso necessario per alcuni dei settori produttivi che, ai sensi della nor- mativa vigente, risultano interamente o par- zialmente esentati dall’obbligo di dichiarazio- ne. Ai sensi del comma 3 dell’art. 189 del de- creto legislativo n.152/2006, infatti, sono te- nuti alla presentazione della dichiarazione an- nuale solo gli Enti e le imprese produttori di rifiuti pericolosi e quelli che producono i ri- fiuti non pericolosi, di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g) del citato decreto2. Per i rifiuti non pericolosi, sono esclusi dall’obbligo di presentazione della dichiara- zione i produttori iniziali con meno di 10 di- pendenti.

Ulteriori esenzioni dall’obbligo della dichia- razione MUD sono state introdotte per speci- fiche categorie, ai sensi dell’articolo 69, comma 1 della Legge 28 dicembre 2015, n.

221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse na- turali”. Nel dettaglio, le imprese agricole di cui all’art. 2135 del C.c., nonché i soggetti e- sercenti attività ricadenti nell’ambito dei co- dici ATECO 96.02.01, 96.02.02 e 96.09.02 che producono rifiuti pericolosi, compresi quelli aventi codice EER 180103*, relativi ad aghi, siringhe e oggetti taglienti usati, posso- no trasportare i propri rifiuti, in conto proprio, per una quantità massima fino a 30 kg al gior- no, ad un impianto che effettua operazioni au- torizzate di smaltimento, assolvendo all’obbligo di registrazione nel registro di ca- rico e scarico dei rifiuti e all’obbligo di com- pilazione del MUD di cui al d.lgs.152/06, at- traverso la compilazione e conservazione, in ordine cronologico, dei formulari di trasporto di cui all’art. 193 dello stesso d.lgs.152/06.

Per i settori interamente esentati dall’obbligo di dichiarazione e per quelli caratterizzati da un’elevata presenza di piccole imprese, dun- que, l’elaborazione della banca dati MUD non

2 Art. 184, comma 3 del d.lgs. n. 152/2006:

“[…] c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; […] g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fan- ghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamen- ti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi”.

(15)

a

3 può fornire un’informazione completa sulla

produzione dei rifiuti non pericolosi.

Con riferimento alle unità locali con un nume- ro di addetti inferiore a 10, ad esempio, con- frontando le informazioni sugli addetti conte- nute nella banca dati MUD con quelle desunte dalle banche dati ISTAT relativamente a di- versi settori produttivi (ad esempio, industria tessile) si rileva, in generale, un tasso di co- pertura del MUD al di sotto del 10%.

Al fine di sopperire, in parte, alla carenza di informazioni derivanti dalle esenzioni previ- ste dalla norma, ISPRA ha, quindi, proceduto ad integrare i dati MUD mediante l’utilizzo di specifiche metodologie di stima. Tali metodo- logie sono state applicate solo ai settori pro- duttivi (in alcuni casi agli specifici comparti all’interno dei settori produttivi), per i quali è ragionevole supporre una carenza di informa- zione; per tale ragione, anche il dato integrato potrebbe risultare comunque sottostimato.

Più in dettaglio, le stime hanno riguardato i rifiuti non pericolosi prodotti dai seguenti set- tori:

− industria alimentare e delle bevande (Ateco 10 e 11, secondo la classificazione 2007);

− industria tessile e settore conciario (Ateco da 13 a 15);

− industria del legno e della lavorazione del legno con l’eccezione della produzione di mobili (Ateco 16);

− settore cartario (Ateco 17 e 18);

− settore della fabbricazione di prodotti chi- mici e di fibre sintetiche e artificiali e pro- duzione di materie plastiche e in gomma, (Ateco 20 e 22);

− industria metallurgica e della lavorazione di prodotti in metallo (Ateco 24 e 25).

Per quanto riguarda il settore alimentare e del- le bevande si è proceduto adottando una me- todologia basata su studi di settore che indivi- duano per ciascun ciclo produttivo i flussi principali di materie prime e di energia in in- gresso e i flussi di materia in uscita. Attraver- so un bilancio di massa sono quantificati i ri- fiuti per unità di prodotto. La definizione di tali fattori di produzione e la conoscenza dei dati relativi alla produzione primaria, consen- te di pervenire alla stima delle quantità di ri-

fiuti associabili al comparto produttivo esa- minato.

Va rilevato che tali studi di settore sono stati aggiornati tenuto conto che molti materiali, prima classificati come rifiuti, sono attual- mente qualificabili come sottoprodotti ai sensi della legislazione vigente.

Per gli altri comparti produttivi sopra indicati è stata, invece, applicata una metodologia ba- sata sulla quantificazione della produzione dei rifiuti correlata al numero di addetti. Tale me- todologia, utilizzata esclusivamente per inte- grare l’informazione desunta dalla banca dati MUD relativamente alle unità locali con un numero di addetti inferiore a 10, si è rilevata più efficace nel caso di settori caratterizzati da una maggiore incidenza, sul dato di produzio- ne complessiva, di rifiuti non strettamente correlati ai cicli produttivi (rifiuti aspecifici), ma la cui produzione appare, invece, legata alle dimensioni dell’azienda.

Per tutti i settori analizzati si è proceduto ad effettuare la quantificazione dei rifiuti prodot- ti per singola tipologia, ossia operando a livel- lo di codice dell’elenco europeo dei rifiuti; ul- teriori elaborazioni sono state eseguite al fine di ripartire, su scala regionale, i quantitativi stimati. Tale ripartizione è stata condotta uti- lizzando, come coefficienti moltiplicatori, i valori ottenuti rapportando il numero regiona- le di addetti di ciascun settore al numero tota- le di addetti rilevato a livello nazionale (dati ISTAT).

Una specifica metodologia di stima, analoga- mente alle precedenti edizioni del Rapporto, è stata applicata per la quantificazione dei rifiuti non pericolosi generati dalle operazioni di co- struzione e demolizione (codici del capitolo 17 dell’allegato alla decisione 2000/532/CE).

In particolare, il dato di produzione è stato de- sunto dai dati dichiarati nel MUD relativi alle operazioni di gestione, eliminando le dichia- razioni relative alle fasi intermedie del ciclo gestionale al fine di evitare una duplicazione dei dati. Sono stati effettuati puntuali bilanci di massa sulle singole dichiarazioni per esclu- dere dalla quantificazione della produzione di rifiuti da operazioni di costruzione e demoli- zione, i rifiuti in giacenza prodotti nell’anno precedente a quello di riferimento.

(16)

a

4 Ai fini della quantificazione dei rifiuti non pe-

ricolosi generati dal settore delle costruzioni e demolizioni sono stati considerati anche i quantitativi di rifiuti in giacenza presso il pro- duttore alla fine dell’anno di riferimento.

Infine, sono stati esclusi i quantitativi di rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione provenienti dall’estero ed importati nel nostro Paese per avviarli ad operazioni di recupe- ro/smaltimento, pari nel 2019 a quasi 2,9 mi- lioni di tonnellate, mentre sono stati inclusi quelli esportati e trattati fuori dall’Italia, pari a circa 120 mila tonnellate.

Un simile approccio è stato adottato anche per la stima dei rifiuti non pericolosi provenienti dal settore della sanità e assistenza sociale (A- teco da 86 a 88) nonché per la quantificazione della produzione di pneumatici fuori uso (co- dice dell’elenco europeo dei rifiuti 160103) derivanti dal commercio all’ingrosso e al det- taglio e dalla riparazione di autoveicoli e mo- tocicli, il cui dato MUD risulta, in entrambi i casi, sottostimato in considerazione delle e- senzioni previste dalla normativa.

Con riferimento ai rifiuti pericolosi, la produzione è stata quantificata integrando le informazioni contenute nella banca dati MUD, con le stime effettuate per il solo settore dell’agricoltura, in considerazione delle esenzioni previste dalla norma vigente.

In particolare, sono stati quantificati solo i rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose nonché gli imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze, mentre non è stato possibile quantificare le altre tipologie di rifiuti pericolosi in quanto non afferenti al solo comparto agricolo.

Relativamente ai veicoli fuori uso (codice EER 160104*) il valore di produzione comprende sia i veicoli rientranti nel campo di applicazione del d.lgs. 209/2003 sia quelli esclusi da tale legislazione (art. 231 del d.lgs.152/2006).

I dati raggruppati per attività economica sono stati riportati secondo la classificazione indi- viduata dalla Nace Rev. 23 (ATECO 2007).

3 La classificazione secondo la nomenclatura europea delle attività economiche Nace Rev. 2, adottata nel

La serie storica dei dati 2014-2019 sulla pro- duzione dei rifiuti speciali su scala nazionale, per macroarea geografica e a livello regionale è disponibile al seguente indirizzo web:

http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it.

1.2 LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI A LIVELLO NAZIONALE

1.2.1 Produzione totale dei rifiuti speciali Nel 2019, la produzione nazionale dei rifiuti speciali si attesta a quasi 154 milioni di ton- nellate (Tabella 1.1 e Figura 1.1). Il dato complessivo tiene conto sia dei quantitativi derivanti dalle elaborazioni delle banche dati MUD sia di quelli stimati. Sono, inoltre, compresi i quantitativi di rifiuti speciali pro- venienti dal trattamento dei rifiuti urbani, pari a quasi 11,6 milioni di tonnellate.

Nel dettaglio, la produzione dei rifiuti speciali non pericolosi, desunta dalle elaborazioni MUD, risulta pari a circa 71,2 milioni di ton- nellate cui vanno aggiunti 3,8 milioni di ton- nellate relativi alle stime effettuate per il set- tore manifatturiero e per quello sanitario, 500 mila tonnellate relative agli pneumatici fuori uso e 68,3 milioni di tonnellate di rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione affe- renti al capitolo 17 della decisione 2000/532/CE, interamente stimati, per una produzione totale di rifiuti speciali non peri- colosi pari a circa 143,8 milioni di tonnellate.

Sono incluse 5 mila tonnellate di rifiuti con attività ISTAT non determinata.

Per i rifiuti non pericolosi, la quota stimata rappresenta il 50,5% del totale prodotto (47,2% della quantità complessiva dei rifiuti speciali), soprattutto per effetto del rilevante contributo dei rifiuti generati dalle attività di costruzione e demolizione.

Il quantitativo di rifiuti speciali pericolosi prodotto, nel 2019, supera 10,1 milioni di tonnellate (di cui oltre 1,5 milioni di tonnella- te di veicoli fuori uso, pari al 15,1% del dato complessivo). Il quantitativo di rifiuti con at- tività ISTAT non determinata risulta pari a poco più di 600 tonnellate.

2006, e in vigore dal 1° gennaio 2008, sostituisce la Nace Rev. 1.1.

(17)

a

5 Tra il 2018 e il 2019 si rileva un aumento nel-

la produzione totale di rifiuti speciali, pari al 7,3%, corrispondente a circa 10,5 milioni di tonnellate.

L’incremento registrato è quasi del tutto im- putabile, in termini quantitativi, ai rifiuti non pericolosi, e in particolare a quelli da opera- zioni di costruzione e demolizione che au- mentano del 14,2%, pari in termini quantitati-

vi a oltre 8,5 milioni di tonnellate. Più conte- nuto appare l’aumento della produzione delle altre tipologie di rifiuti non pericolosi desunta dalla banca dati MUD (+3,1%, circa 2,1 mila tonnellate). La produzione di rifiuti speciali pericolosi si mantiene pressoché stabile, mo- strando un lieve incremento dell’1,1%, corri- spondente a 110 mila tonnellate.

Tabella 1.1 – Produzione nazionale di rifiuti speciali, anni 2017 – 2019

Tipologia

Quantitativo annuale (t)

2017 2018 2019

Rifiuti speciali non pericolosi esclusi i rifiuti stimati (dati

MUD) 68.612.885 69.040.255 71.161.966

Rifiuti speciali non pericolosi esclusi i rifiuti stimati da costru-

zione e demolizione (dati stimati) 4.498.320 4.573.771 4.317.844

Rifiuti speciali non pericolosi da costruzione e demolizione

C&D (Capitolo EER 17 dati stimati) 56.112.305 59.812.827 68.334.771

Rifiuti speciali non pericolosi con attività ISTAT non determi-

nata (dati MUD) 3.221 7.694 5.096

Totale non pericolosi (RS NP) 129.226.731 133.434.547 143.819.677

Rifiuti speciali pericolosi (dati MUD) 8.364.024 8.617.647 8.613.249

Rifiuti speciali pericolosi (dati stimati) 2.350 2.527 2.710

Veicoli fuori uso 1.302.640 1.423.089 1.538.046

Rifiuti speciali pericolosi con attività ISTAT non determinata

(dati MUD) 462 1.892 642

Totale pericolosi (RS P) 9.669.476 10.045.155 10.154.647

Rifiuti speciali con codice EER non determinato (dati MUD) 0 0 0

Totale rifiuti speciali 138.896.207a 143.479.702a 153.974.324a

(a) Inclusi i quantitativi di rifiuti speciali provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani.

Fonte: ISPRA

Figura 1.1 – Produzione nazionale di rifiuti speciali, anni 2017 – 2019

Fonte: ISPRA

(18)

a

6 Rapportando l’andamento della produzione

dei rifiuti al prodotto interno lordo (valori concatenati all’anno di riferimento 2015, dati Istat aggiornati a marzo 2021) si può rilevare, nel periodo 2013-2019, una correlazione con

un valore di R2 pari a 0,8639 (Figura 1.2).

L’andamento della produzione di rifiuti per unità di PIL suggerisce la sussistenza di una discreta regressione di tipo lineare (R2 pari a 0,8759, Figura 1.3).

Figura 1.2 - Relazione tra PIL e produzione dei rifiuti speciali, anni 2013 – 2019

Fonti: ISPRA, elaborazioni ISPRA su dati ISTAT

Figura 1.3 – Andamento della produzione dei rifiuti speciali per unità di PIL, anni 2013 – 2019

Fonti: ISPRA, elaborazioni ISPRA su dati ISTAT

(19)

a

7 1.2.2 Monitoraggio degli obiettivi di pre-

venzione

Nelle more dell’adozione del nuovo Piano di Prevenzione previsto dall’articolo 180 del d.lgs. 152/2006 come modificato dal d.lgs. n.

116/2020 di recepimento delle direttive facen- ti parte del cosiddetto pacchetto economia circolare, resta in vigore il Programma Na- zionale di Prevenzione dei Rifiuti adottato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (ora Ministero della Transizione Ecologica, MITE) con decreto di- rettoriale del 7 ottobre 2013.

In linea con i principi della direttiva sui rifiuti, il Programma vigente intende dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti. In partico- lare, fissa al paragrafo 1, obiettivi di preven- zione al 2020, rispetto ai valori registrati nel 2010, sia per i rifiuti urbani sia per i rifiuti speciali, come di seguito riportati:

• riduzione del 5% della produzione dei ri- fiuti urbani per unità di PIL. Nell’ambito del monitoraggio, per verificare gli effetti delle misure verrà considerato anche l’andamento dell’indicatore rifiuti urba- ni/consumo delle famiglie;

• riduzione del 10% della produzione dei rifiuti speciali pericolosi per unità di PIL;

• riduzione del 5% della produzione dei ri- fiuti speciali non pericolosi per unità di PIL. Sulla base di nuovi dati relativi alla produzione dei rifiuti speciali, tale obiet- tivo potrà essere rivisto.

Per la raccolta, l’elaborazione dei dati, il po- polamento degli indicatori nonché la defini- zione di nuovi indicatori, il MITE si avvale di ISPRA che trasmette, annualmente, una rela- zione contenente gli elementi conoscitivi ne- cessari al monitoraggio dei suddetti indicatori.

Nel presente paragrafo, oltre alla produzione di rifiuti speciali, viene riportato anche l’andamento della produzione dei rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione rap- portata al PIL del settore, considerata l’elevata incidenza di tale tipologia di rifiuti sulla produzione totale dei rifiuti non perico- losi (47,5% circa del totale nel 2019).

Per il calcolo della variazione percentuale del- la produzione dei rifiuti speciali rispetto agli indicatori socio-economici, sono utilizzate le seguenti informazioni:

• dati sui quantitativi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi e di rifiuti delle operazioni di costruzione e de- molizione, annualmente prodotti, rac- colti ed elaborati da ISPRA nell’ambito dei propri compiti istitu- zionali di cui all’articolo 189 del de- creto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni;

• valori relativi agli indicatori socio- economici desunti dalle banche ISTAT prodotte dall’Istituto nazionale di statistica e consultabili al seguente link: http://dati.istat.it/. In particolare, la serie storica è stata ottenuta consul- tando la versione della banca dati ag- giornata al mese di marzo 2021.

Preliminarmente alla determinazione delle va- riazioni percentuali sono state analizzate le correlazioni esistenti (attraverso regressioni di tipo lineare) tra i dati di produzione dei rifiuti e quelli degli indicatori socio economici uti- lizzando, tra le diverse modalità di rappresen- tazione applicate dall’ISTAT, quelle afferenti ai valori concatenati all’anno di riferimento 2015. Al riguardo si segnala che la serie stori- ca di tale indicatore economico è stata aggior- nata conformemente a quanto riportato dall’Istituto di statistica, essendo stata ogget- to, come riportato dall’Istituto stesso, di una

“revisione generale finalizzata a introdurre miglioramenti dei metodi di misurazione di componenti e variabili specifiche, derivanti anche dall’utilizzo di fonti informative più aggiornate o, in alcuni casi, del tutto nuove”.

Per effetto di tali modifiche, possono quindi presentarsi scostamenti rispetto alle elabora- zioni riportate nelle precedenti edizioni del Rapporto.

Una volta determinati i rapporti produzione RS non pericolosi/PIL e produzione RS peri- colosi/PIL (tonnellate di rifiuti per milioni di Euro), per gli anni oggetto di comparazione, si è proceduto a calcolare le variazioni per- centuali di detti rapporti, utilizzando le formu- le di seguito riportate.

(20)

a

8

Indicatore Formula di calcolo

Variazione della produzione dei rifiuti per unità di PIL dall’anno 2010 all’anno

2010+n ∆ �Prod. Rif

PIL �2010,2010+n=

Prod. Rif2010+n

PIL2010+n − Prod. RifPIL20102010

Prod. Rif2010 PIL2010

× 100

dove:

• ∆ �Prod.RifPIL

2010,2010+nè la variazione percentuale, tra l’anno 2010 e l’anno 2010+n, della produzione della tipologia di rifiuto considerata (Rifiuti Spe- ciali non pericolosi: RSNP, Rifiuti Speciali pericolosi: RSP, Rifiuti speciali da costruzione e demolizione: RSC&D);

• Prod. Rif2010PIL2010 è il rapporto tra la produzione della tipologia di rifiu- to considerata (t) e il PIL (milioni di Euro), ovvero la produzione per unità di PIL, nell’anno 2010, espressa in tonnellate per milione di Euro;

• Prod. Rif2010+nPIL2010+n è il rapporto tra la produzione della tipologia di rifiuto considerata (t) e il PIL (milioni di Euro), ovvero la produzione per unità di PIL, nell’anno 2010+n (dove n=2011 o 2012 o 2013 o 2014, ecc.), espressa in tonnellate per milione di Euro.

Nelle equazioni sono stati utilizzati i dati del PIL a valori concatenati all’anno di ri- ferimento 2015. Per la produzione dei rifiuti da costruzione e demolizione sono stati utilizzati i dati del PIL dello specifico settore produttivo.

Si segnala che, per i rifiuti speciali, il dato di produzione può essere influenzato in modo non trascurabile dagli interventi normativi, che possono determinare variazioni dei quan- titativi prodotti a seguito di modifiche delle definizioni e delle tipologie di materiali che rientrano nella disciplina dei rifiuti (si veda, ad esempio, la disciplina dei sottoprodotti, End of Waste, ecc.).

Fino al 2012, ad esempio, il valore di produ- zione di rifiuti speciali rilevato teneva conto di una particolare tipologia di rifiuti costituita dai rifiuti derivanti dal risanamento delle ac- que di falda di siti industriali oggetto di attivi- tà di bonifica, identificati dai codici dell’elenco europeo dei rifiuti 191307* e 191308, che è stata oggetto di una successiva modifica normativa. Il decreto legge 21 giu- gno 2013, n. 69 ha, infatti, modificato l’art.

243 del d.lgs. 152/2006 s.m.i. sulla gestione delle acque sotterranee stabilendo, al comma 4, che le acque emunte convogliate tramite un sistema stabile di collettamento non rientrano nel regime dei rifiuti.

Pertanto, al fine di rendere le informazioni comparabili tra di loro, il dato di produzione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, nel periodo 2010-2019, è stato depurato degli

ingenti quantitativi afferenti a detta tipologia di rifiuti, computati solo qualora trattati fuori sito senza sistemi di collettamento. In tale contesto, inoltre, la produzione di tali rifiuti appare strettamente legata ad attività di boni- fica di siti industriali e risanamento ambienta- le, non generati da un ciclo produttivo e, per- tanto, non direttamente correlabili ad azioni di prevenzione.

Va rilevato, infine, che i dati di produzione dei rifiuti speciali sono stati aggiornati a parti- re dall’anno 2010, tenuto conto che molti ma- teriali, prima classificati come rifiuti, possono essere qualificati come sottoprodotti ai sensi della legislazione vigente, al fine di renderli confrontabili.

La figura 1.4 evidenzia dal 2012 un calo pro- gressivo dei valori di produzione dei rifiuti speciali e del PIL fino al 2014, anno in cui si rileva, invece, un aumento del primo indicato- re e una sostanziale stabilità del secondo. Nel periodo 2015-2019, permane sia la crescita del PIL sia quella della produzione di rifiuti speciali. Nel 2019, in particolare, si registra una crescita, rispetto al 2018, intorno, allo 0,3% per l’indicatore socio economico e al 7,3% per la produzione dei rifiuti.

(21)

a

9 Figura 1.4 – Indicatori soci economici e RS (variazioni percentuali), bienni dal 2010 – 2011 al 2018 – 2019

Fonte: ISPRA; dati degli indicatori socio economici: ISTAT

Nel periodo esaminato, la variazione del rap- porto tra produzione di rifiuti speciali non pe- ricolosi per unità di PIL, rispetto ai valori re- gistrati nel 2010, risulta positiva e in progres- sivo allontanamento dagli obiettivi fissati dal Programma di prevenzione (Tabella 1.2, Figu- ra 1.5). Nel triennio 2017-2019, si rileva una variazione percentuale della produzione di ri- fiuti speciali non pericolosi per unità di PIL in crescita, con valori pari, rispettivamente, a +8,43% nel 2017, +10,92% nel 2018 e +19,21% nel 2019. Sempre con riferimento all’ultimo triennio, il PIL mostra, dapprima, una lieve riduzione rispetto al 2010 (-0,5%

nel 2017) e, successivamente, una crescita (+0,5% nel 2018 e +0,8% nel 2019), mentre la variazione della produzione dei rifiuti aumen- ta progressivamente (+7,9%, +11,4%, +20,1%).

Anche per i dati relativi alla produzione di ri- fiuti speciali pericolosi si rilevano valori an- cora lontani dagli obiettivi fissati dal Pro- gramma di prevenzione.

Solo tra il 2010 e il 2011, infatti, si osserva una riduzione della produzione (-0,7%) a

fronte di un aumento del PIL (+0,7%), con una variazione percentuale della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di PIL pari a 0,97% (Tabella 1.3, Figura 1.6). La si- tuazione si inverte nel 2012, quando, rispetto al 2010, il PIL diminuisce mentre la produ- zione dei rifiuti aumenta, determinando una variazione percentuale complessiva della pro- duzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di PIL del 9,07%. Tale andamento viene regi- strato anche negli anni 2013 e 2014, con ridu- zioni del PIL intorno al 4% e aumenti della produzione di rifiuti pericolosi tra il 5% e il 6%, con valori della variazione percentuale per unità di PIL del 10,26% nel 2013 e 9,98%

nel 2014. Nel 2015 e 2016, il PIL diminuisce rispettivamente del 3,4% e 2,1%, a fronte di incrementi della produzione più sostenuti (+9,1% e 15,3%), determinando valori della variazione percentuale per unità di PIL del 12,90% e 17,73%. Nel 2017, la riduzione del PIL rispetto al 2010 è più contenuta (-0,5%) a fronte di un aumento dei quantitativi di rifiuti pericolosi prodotti del 16%, che determina un valore di variazione percentuale per unità di

(22)

a

10 PIL pari al 16,53%. Tale valore aumenta an-

che nel biennio 2017-2018, con valori pari, rispettivamente, a 19,92% e 20,88%. Nel 2018, il PIL aumenta rispetto a quello del 2010 dello 0,5% e la produzione di rifiuti pe-

ricolosi del 20,5%; nel 2019, la situazione è analoga, con un aumento dello 0,8% del PIL e del 21,8% della produzione di rifiuti pericolo- si.

Tabella 1.2 – Fattori utilizzati per il calcolo della variazione percentuale del rapporto RS non pericolosi/PIL

Variazione RS non pericolosi/PIL

Anno

PIL

a valori concatenati anno 2015

RS non pericolosi RS non pericolosi/PIL Δ (RS non pericolo- si/PIL)2010,2010+n

(milioni di Euro) (tonnellate) (tonnellate/milioni di Euro) (%)

2010 1.712.757 119.737.445 69,9

2011 1.724.872 121.749.375 70,6 0,97%

2012 1.673.455 117.223.617 70,0 0,20%

2013 1.642.646 115.567.585 70,4 0,64%

2014 1.642.571 120.518.331 73,4 4,95%

2015 1.655.355 123.331.076 74,5 6,57%

2016 1.676.766 125.309.546 74,7 6,90%

2017 1.704.733 129.226.731 75,8 8,43%

2018 1.720.787 133.434.547 77,5 10,92%

2019 1.725.733 143.819.677 83,3 19,21%

Fonte: ISPRA; indicatori socio economici: ISTAT

Figura 1.5 - Variazione percentuale del rapporto RS non pericolosi/PIL rispetto al 2010 - anni 2011 - 2019

Nota: l’obiettivo è conseguito per valori percentuali inferiori a -5%.

Fonte: elaborazioni ISPRA; dati degli indicatori socio economici utilizzati nelle elaborazioni: ISTAT

(23)

a

11 Tabella 1.3 – Fattori utilizzati per il calcolo della variazione percentuale del rapporto RS pe- ricolosi/PIL

Variazione RS pericolosi/PIL

Anno

PIL

a valori concatenati anno 2010 RS pericolosi RS pericolosi/PIL Δ (RS pericolo- si/PIL)2010,2010+n

(milioni di Euro) (tonnellate) (tonnellate/milioni di

Euro) (%)

2010 1.712.757 8.337.161 4,9

2011 1.724.872 8.275.958 4,8 -1,43%

2012 1.673.455 8.885.045 5,3 9,07%

2013 1.642.646 8.816.602 5,4 10,26%

2014 1.642.571 8.793.870 5,4 9,98%

2015 1.655.355 9.097.115 5,5 12,90%

2016 1.676.766 9.609.056 5,7 17,73%

2017 1.704.733 9.669.476 5,7 16,53%

2018 1.720.787 10.045.155 5,8 19,92%

2019 1.725.733 10.154.647 5,9 20,88%

Fonte: ISPRA; indicatori socio economici: ISTAT

Figura 1.6 – Variazione percentuale del rapporto RS pericolosi/PIL rispetto al 2010, anni 2011 - 2019

Nota: l’obiettivo è conseguito per valori percentuali inferiori a -10%.

Fonte: elaborazioni ISPRA; dati degli indicatori socio economici utilizzati nelle elaborazioni: ISTAT

Tenendo conto dell’elevata incidenza dei ri- fiuti non pericolosi prodotti dalle operazioni di costruzione e demolizione (C&D), indivi- duati dal capitolo 17 dell’Elenco Europeo dei Rifiuti (circa il 48% del totale dei rifiuti non pericolosi nel 2019), si riporta l’elaborazione dell’andamento dell’indicatore di prevenzione relativo ai soli rifiuti generati da tali attività

(Tabella 1.4 e Figura 1.7). In particolare, si rilevano valori in calo della variazione del rapporto tra produzione di rifiuti non perico- losi da costruzione e demolizione per unità di PIL del settore, rispetto al 2010, fino al 2013.

A partire dal 2014, si assiste invece ad una crescita progressiva dei valori, facendo regi- strare in quest’anno un maggior calo del PIL

(24)

a

12 rispetto al 2010 (-25,1%) a fronte di quello

della produzione di rifiuti da C&D (-12,6%).

Nel biennio 2015-2016, il valore della varia- zione del rapporto in esame aumenta (intorno al 26% in entrambi gli anni) registrando dimi- nuzioni meno sostenute per la produzione di rifiuti (-7,7% nel 2015 e -6,8% nel 2016), ri- spetto a quelle del PIL (-26,9% e -26,5%). Ta-

le andamento permane anche nel 2017 (31,78%), con diminuzioni della produzione di rifiuti del 2,3% e del PIL intorno al 26%, mentre nel 2018 e 2019, si osserva un aumen- to della produzione di rifiuti, rispettivamente +4,2% e 19%, e un calo del PIL di settore, - 24,9% e -23,6%, che determinano variazioni del rapporto in esame del 38,76% e 55,69%.

Tabella 1.4 – Fattori utilizzati per il calcolo della variazione percentuale del rapporto RS non pericolosi da C&D/PIL di settore

Variazione RS non pericolosi da costruzione e demolizione/PIL

Anno

PIL a valori concatenati an-

no 2015 – settore delle

costruzioni

RS non pericolosi da operazioni di costruzione e de-

molizione

RS non pericolosi da ope- razioni di costruzione e demolizione/PIL settore

delle costruzioni

Δ (RS non pericolosi da opera- zioni di costruzione e demoli- zione/PIL settore delle costru-

zioni)2010,2010+n

(milioni di

Euro) (tonnellate) (t/milioni di Euro) (%)

2010 88.436 57.421.288 649

2011 85.235 58.079.423 681 4,95%

2012 77.200 51.629.208 669 3,00%

2013 71.752 47.939.874 668 2,90%

2014 66.239 50.214.864 758 16,75%

2015 64.623 52.978.023 820 26,26%

2016 65.036 53.492.199 822 26,68%

2017 65.580 56.112.305 856 31,78%

2018 66.387 59.812.827 901 38,76%

2019 67.601 68.334.771 1.011 55,69%

Fonte: ISPRA; dati degli indicatori socio economici utilizzati nelle elaborazioni: ISTAT

Figura 1.7 – Variazione percentuale del rapporto RS da costruzione e demolizione non perico- losi/PIL settore delle costruzioni, rispetto al 2010, anni 2011 – 2019

Fonte: elaborazioni ISPRA; dati degli indicatori socio economici: ISTAT

(25)

a

13 1.2.3 Produzione dei rifiuti speciali per at-

tività economica

La produzione di rifiuti speciali per attività economica, relativa al biennio 2018-2019, se- condo la classificazione Ateco 2007, viene ri- portata nella tabella 1.5.

La ripartizione percentuale delle diverse atti- vità economiche è stata calcolata sul totale della produzione dei rifiuti al netto dei quanti- tativi per i quali non risulta nota l’attività e- conomica o i codici identificativi, e che per- tanto non possono essere collocati in uno spe- cifico settore produttivo ovvero non possono essere opportunamente classificati. Tali quan- titativi ammontano, nel 2019, a poco meno di 6 mila tonnellate.

L’analisi dei dati di produzione relativi al 2019 evidenzia, come rilevato negli anni pre-

cedenti, che il maggior contributo alla produ- zione complessiva dei rifiuti speciali è dato dal settore delle costruzioni e demolizioni (A- teco da 41 a 43), con una percentuale pari al 45,5% del totale, corrispondente a oltre 70 milioni di tonnellate (Tabella 1.5 e Figure 1.8 e 1.9).

Le attività di trattamento dei rifiuti e di risa- namento, rientranti nelle categorie Ateco 38 e 39, contribuiscono per il 25,1% (38,6 milioni di tonnellate), mentre una percentuale pari al 18,9% è rappresentata dalle attività manifattu- riere prese nel loro complesso (Ateco da 10 a 33), circa 29,1 milioni di tonnellate. Le altre attività economiche contribuiscono, comples- sivamente, alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale pari al 10,5% (16,1 mi- lioni di tonnellate).

Tabella 1.5 – Produzione di rifiuti speciali per attività economica, anni 2018 - 2019

Attività Economica

Codice ATECO

2007

2018 2019

RS NP

MUD+Stime RS P Totale

RS NP

MUD+Stime RS P Totale

tonnellate tonnellate

Agricoltura, silvicoltura e pesca

01 324.370 7.964 332.334 302.210 8.791 311.001

02 4.596 78 4.674 4.460 109 4.569

03 2.803 141 2.944 2.420 1.056 3.476

Estrazione di minerali da cave e miniere

05 5 4 9 60 5 65

06 936.239 83.810 1.020.049 1.142.355 87.052 1.229.407

07 161 23 184 371 25 396

08 165.152 1.495 166.647 114.457 1.620 116.077

09 165.402 5.266 170.668 182.961 2.682 185.643

Industria alimentare e delle bevande

10

11 3.323.715 17.214 3.340.929 3.362.253 18.928 3.381.181

Industria del tabacco 12 16.645 146 16.791 17.199 161 17.360 Industrie tessili 13 310.904 24.152 335.056 313.483 24.590 338.073 Confezioni articoli di ab-

bigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia

14 151.241 1.831 153.072 122.717 1.655 124.372

Fabbricazione di articoli

in pelle e simili 15 597.206 8.333 605.539 528.293 8.488 536.781 Industria del legno e dei

prodotti in legno e sughe- ro, di articoli in paglia e materiali da intreccio

16 1.274.118 11.937 1.286.055 1.284.542 14.319 1.298.861

Fabbricazione di carta e

di prodotti in carta 17 1.491.207 19.572 1.510.779 1.502.934 20.418 1.523.352 Stampa e riproduzione di

supporti registrati 18 376.108 22.944 399.052 378.653 22.906 401.559

Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

19 75.240 465.936 541.176 62.264 438.731 500.995

Fabbricazione di prodotti

chimici 20 1.254.758 671.551 1.926.309 1.176.155 697.413 1.873.568

(26)

a

14

Attività Economica

Codice ATECO

2007

2018 2019

RS NP

MUD+Stime RS P Totale

RS NP

MUD+Stime RS P Totale

tonnellate tonnellate

Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati

21 174.860 461.827 636.687 192.883 465.678 658.561

Fabbricazione di articoli in gomma e materie pla- stiche

22 732.824 100.168 832.992 740.715 105.211 845.926

Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi minerali non metalliferi

23 2.849.588 82.997 2.932.585 2.581.540 92.186 2.673.726

Metallurgia 24 6.132.738 952.820 7.085.558 7.162.066 981.195 8.143.261 Fabbricazione di prodotti

in metallo (esclusi mac- chinari e attrezzature)

25 3.349.116 429.208 3.778.324 3.363.328 426.469 3.789.797

Fabbricazione di compu- ter e prodotti di elettroni- ca e ottica; apparecchi elettromedicali di misura- zione e orologi

26 62.824 17.575 80.399 59.053 16.757 75.810

Fabbricazione di apparec- chiature elettriche e per uso domestico non elettri- che

27 257.811 41.386 299.197 241.326 41.718 283.044

Fabbricazione di macchi- nari e apparecchiature n.c.a.

28 915.080 158.768 1.073.848 890.145 157.027 1.047.172

Fabbricazione autoveicoli

rimorchi e semirimorchi 29 512.227 68.902 581.129 423.890 67.109 490.999 Fabbricazione di altri

mezzi di trasporto 30 164.110 44.871 208.981 129.902 42.761 172.663 Fabbricazione di mobili 31 644.166 13.010 657.176 658.093 14.383 672.476 Altre industrie manifattu-

riere 32 74.375 39.611 113.986 77.670 42.955 120.625

Riparazione, manutenzio- ne e installazione macchi- ne e apparecchiature

33 112.755 68.893 181.648 115.630 51.541 167.171

Fornitura di energia elet-

trica, gas, vapore e aria 35 2.091.772 197.717 2.289.489 1.760.545 173.375 1.933.920

Raccolta, trattamento e

fornitura di acqua 36 1.058.785 4.172 1.062.957 1.247.805 5.909 1.253.714 Gestione delle reti fogna-

rie 37 3.489.835 138.521 3.628.356 3.649.927 145.948 3.795.875

Raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti;

recupero dei materiali;

attività di risanamento

38 33.128.532 3.085.033 36.213.565 34.678.530 3.053.514 37.732.044

39 1.530.750 300.961 1.831.711 656.586 258.018 914.604

Costruzioni

41 42 43

60.674.684 332.022 61.006.706 69.642.200 398.068 70.040.268

Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazioni di autoveicoli e motocicli

45 761.939 1.611.681 2.373.620 753.924 1.732.871 2.486.795

46 2.542.839 99.473 2.642.312 2.585.742 91.926 2.677.668

47 189.610 19.275 208.885 195.130 17.193 212.323

Trasporti e magazzinag- gio

49 673.360 64.865 738.225 687.449 60.640 748.089

50 4.133 15.645 19.778 2.782 16.560 19.342 51 2.669 312 2.981 2.629 295 2.924

52 267.107 99.304 366.411 265.020 86.000 351.020

53 1.720 24 1.744 2.659 13 2.672 Servizi di alloggio e risto- 55 42.105 388 42.493 36.164 464 36.628

(27)

a

15

Attività Economica

Codice ATECO

2007

2018 2019

RS NP

MUD+Stime RS P Totale

RS NP

MUD+Stime RS P Totale

tonnellate tonnellate

razione 56 31.164 223 31.387 33.884 309 34.193

Servizi di informazione e comunicazione

58 16.228 437 16.665 17.018 275 17.293

59 1.193 28 1.221 439 44 483 60 2.323 98 2.421 2.793 88 2.881 61 6.690 3.161 9.851 4.474 1.716 6.190 62 5.098 238 5.336 4.271 278 4.549 63 3.342 411 3.753 4.642 214 4.856

Attività finanziarie e assi- curative

64 3.120 1.542 4.662 1.297 254 1.551 65 638 9 647 270 8 278 66 35 61 96 85 19 104 Attività immobiliari 68 27.678 1.988 29.666 11.106 1.402 12.508

Attività professionali, scientifiche e tecniche

69 754 321 1.075 663 262 925 70 4.879 1.072 5.951 4.121 1.090 5.211

71 16.035 5.287 21.322 24.145 9.044 33.189

72 11.404 6.995 18.399 14.210 6.757 20.967

73 5.257 80 5.337 4.294 85 4.379

74 20.486 9.948 30.434 13.356 3.285 16.641

75 458 926 1.384 300 1.050 1.350

Noleggio, agenzie di viag- gio, servizi di supporto alle imprese

77 22.094 2.794 24.888 20.623 3.401 24.024

78 12 16 28 17 10 27 79 145 28 173 124 31 155 80 2.823 84 2.907 1.001 50 1.051

81 116.227 18.816 135.043 131.312 24.648 155.960

82 80.235 18.518 98.753 82.628 15.547 98.175

Amministrazione pubbli- ca e difesa, istruzione e sanità e assistenza sociale

84 58.080 14.243 72.323 54.242 22.511 76.753

85 3.701 2.155 5.856 3.569 2.034 5.603 86

87 88

28.155 151.156 179.311 32.824 154.276 187.100

Altre attività di pubblico servizio

90 8.145 301 8.446 5.478 228 5.706 91 803 99 902 1.364 75 1.439 92 903 1.050 1.953 912 550 1.462 93 7.113 462 7.575 7.942 531 8.473 94 3.078 289 3.367 2.688 321 3.009 95 3.408 333 3.741 4.087 389 4.476

96 21.502 8.131 29.633 22.708 8.433 31.141

97 - - - 25 - 25 98 143 75 218 174 2 176 99 1.320 62 1.382 375 55 430 ISTAT Non Determinato 7.694 1.892 9.586 5.096 642 5.738 Codice EER Non Deter-

minato - -

TOTALE 133.434.547 10.045.155 143.479.702* 143.819.677 10.154.647 153.974.324*

* Inclusi i quantitativi di rifiuti speciali provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani.

Fonte: ISPRA

(28)

a

16 Figura 1.8 – Ripartizione percentuale della produzione totale dei rifiuti speciali per attività economica, anno 2019

Fonte: ISPRA

Figura 1.9 – Andamento della ripartizione percentuale della produzione totale dei rifiuti spe- ciali per attività economica, anni 2018 – 2019

Fonte: ISPRA

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