Periodico della Parrocchia dei Ss. Antonio Abate e Francesca Cabrini - Sant’Angelo Lodigiano www.lacordataonline.it
Il mese di Giugno è tradizionalmente dedi- cato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù.
Purtroppo è una devozione che via via ha perso diffusione ed incisività. Nella nostra Parrocchia dobbiamo andare controcorrente e riscoprire questa devozione per tre ragioni fondamentali:
-la prima è che essa non è assoluta- mente marginale per una spiritualità che si propone di vivere intensamen- te l’amore per Cristo e la Chiesa, -la seconda perché la nostra patrona Santa Francesca Cabrini ha avuto come centro ispiratore della sua vocazione e missione proprio il Sacro Cuore di Gesù ,
-la terza è che la nostra Parrocchia è stata consacrata al Sacro Cuore di Gesù. Infatti il 16 Giugno 1871 il parroco, Mons. Bassano Dedè, ha consacrato solennemente tutta la Parrocchia al Sacro Cuore di Gesù.
Sul frontale della Chiesa campeg- giava una scritta che compendiava il senso ed il valore della consacrazio- ne: “Al Sacro Cuore di Gesù, deli- zia dei celesti, speranza dei mortali!
Su, o fedeli, ci consacriamo! A noi il suo Cuore, il nostro a Lui!”. Fra i fedeli che allora erano presenti e si sono consacrati, c’era anche France- sca Cabrini, ventunenne, che colla- borò attivamente con il parroco nel- la intensa preparazione che coinvol- se tutta la comunità. Quella consa- crazione fu per tutti e in particolare per la nostra Santa, sia un punto di arrivo sia un punto di partenza, per un serio impegno spirituale per una vita cristiana nell’amore per Gesù e per la Chiesa. Questo avvenne allo- ra per Santa Francesca Cabrini e fu importante per il discernimento della sua vocazione e missione, ma domanda di trovare ancora oggi una analoga risonanza per il cammino spirituale e pastorale di ciascuno e di tutta la comunità.
La finalità di un riscoperta della devozione al Sacro Cuore non è tanto quella di riproporre le tradi- zionali pratiche devozionali (ad esempio: la Comunione i primi ve- nerdì del mese, l’Adorazione euca- ristica nella notte fra il primo giove- dì e il primo venerdì del mese, la Coroncina del Sacro Cuore, ecc.), esse possono essere ancora utili, ma
possono esprimersi in modo diverso. La preoccupazione deve essere piuttosto quella di seguire alcune linee guida fondamentali nel cammino spirituale e pastorale:
- la purificazione del cuore, con la Confes- sione e con l’ impegno ascetico, perché dal
Cuore di Gesù è scaturito il Sangue e l’Ac- qua per la remissione dei peccati,
- la preghiera, in modo particolare la pre- ghiera eucaristica, con la Comunione sa- cramentale e l’adorazione, per aver in noi i sentimenti del Cuore di Gesù,
- il discernimento della propria vocazione e missione, lasciandosi sospingere dall’amore del Cuore di Gesù,
- la Misericordia che si irradia dal Cuore di Gesù ricco di Mise- ricordia, accolta e vissuta, - l’amore per la Chiesa come l’ha amata Gesù sulla Croce, spendendoci per essa, perché cresca nella comunione e nell’a- more vicendevole,
- la missionarietà perché il Cuore di Gesù domanda di attirare tutti a Sé,
- la santità perché a questo ci chiama il Cuore di Gesù, che ha versato il Sangue e l’Acqua per- ché la sua Chiesa potesse essere santa ed immacolata al suo co- spetto (cfr Ef 5,27).
In relazione a quest’ultimo punto Papa Francesco ha recentemente offerto una bellissima esortazio- ne apostolica sulla santità a cui tutti sono chiamati oggi nel mon- do contemporaneo: “Gaudete et exultate”. La devozione al Sacro Cuore ci fa gustare ed apprezzare in modo particolare la bellezza e l’attualità delle esortazioni del Santo Padre e ci sollecita a ri- spondere con semplicità ed umil- tà, e nello stesso tempo con deci- sione ed impegno, alla chiamata alla santità secondo le modalità proprie della nostra vocazione e missione.
Santa Francesca Cabrini ci aiuti a riscoprire la devozione al Sacro Cuore di Gesù e a corrispondervi con una vita cristiana pienamente consapevole ed impegnata a vi- vere la novità e la gioia del Van- gelo nella nostra particolare vo- cazione e missione. Il mio augu- rio e la mia preghiera è che que- sto sia un frutto del centenario della nascita al Cielo di Santa Francesca Cabrini che abbiamo celebrato.
Don Ermanno
La devozione al Sacro Cuore di Gesù
Nella foto la statua del Sacro Cuore che è nella cappella a sinistra dell’altare in Basilica
Venerdì 8 Giugno
SOLENNITA’ DEL SANTISSIMO CUORE DI GESU’
Celebrazioni nella Cappella del Monastero
Ore 7.30: Santa Messa, a seguire, Adorazione Eucari- stica continuata sino alla Santa Messa delle ore 18.00 Ore 10.00: Santa Messa
Ore 17.00: Santo Rosario, canto del Vespro e Benedi- zione Eucaristica
Ore 18.00: Santa Messa
Le Sante Messe, in Basilica delle ore 7.30, 10.00 e 18.00 sono sospese
Domenica 3 Giugno: Solennità del CORPUS DOMINI
Sante Messe secondo l'orario festivo
Ore 15.00:Esposizione Eucaristica e preghiera animata dall'Azione Cattolica Ore 17.00-18.00:Ora di Adorazione guidata
Ore 18.00:Santa Messa
Ore 20.45:Chiesa di San Rocco, Vespri e Processione Eucaristica alla Basilica
In fondo alla Chiesa, distribuzione di sacchetti di pane benedetto, iniziativa be- nefica a favore della Caritas Diocesana: “Spezziamo il Pane”.
Nella foto, la processione del Corpus Domini del 1938, anno della Beatificazio- ne di Santa Francesca Cabrini, sosta davanti alla Casa Natale.
Nella foto i bambini battezzati Domenica 27 Maggio, e che sono entrati a far parte della Comunità Parrocchiale: Altomonte Aurora Maria, Corallo Cecilia, Cremascoli Agnese, Di Leo Andrea Biagio Francesco, Nunziata Davide, Pozzi Azzurra, Pozzoli Mattia, Rozza Sophia.
8 Giugno, Sacro Cuore di Gesù Il Cuore di Cristo
simbolo del suo amore infinito
Il cuore di Cristo è il simbolo del suo amore infinito, dell'amore umano e trinitario che egli ci dà nello Spi- rito Santo abitante in noi. Frutto di questo Spirito è la gioia che ha il potere di trasformare tutto in spirituale letizia. Il difficile è percepire questa gioia nel mezzo della “grande tribolazione” di questo mondo. La sola luce che può darci questa percezione è la fede: una fede viva che affini le nostre capacità di penetrazione e ci faccia conoscere in ogni momento questa tra- scendente relazione finale. La sola forza che può piegare il duro legno della tribolazione e della soffe- renza è quella della fiamma dell'amore di Cristo.
In Lui abbiamo la chiave ed il segno che tramuta la sofferenza in gioia e la pena in letizia.
Achille Ferrari
PRIMA COMUNIONE: i ragazzi e i catechisti al termine della celebrazione di Domenica 4 maggio. Lo striscione che viene tenuto dai ragazzi in prima fila è stato realizzato cucendo riquadri con le preghiere composte da ciascuno ed è stato posto come tovaglia dell’altare per la celebrazione della Santa Messa.
CRESIMA: il Vescovo, Mons. Maurizio Malvestiti, i cresimati, i catechisti e i sacerdoti al termine della celebrazione di Domenica 20 Maggio.
Tanta commozione e tanto orgoglio: il Cir- colo Acli ha spento le sue prime venti candeline.
Una serata carica di freschezza e gratitudine quella di mercoledì 16 Maggio, occasione nella quale, presso la sala della Banca Popo- lare, il Circolo Acli ha festeggiato venti anni di vita, carichi di progetti e di preziose iniziative.
Moderatrice dell'evento è stata Antonella Dalu, che si è fatta portavoce del Circolo santangiolino, organizzatrice della serata oltre che volontaria storica, che ha presenta- to i vari interventi: Loretta Pieri, da sempre aclista e colonna portante dell'associazione, che ha illustrato gli innumerevoli progetti svolti in questi anni, senza nascondere un velo di soddisfazione; Sergio Rancati, psico- pedagogista e insegnante, che ha saputo dare prestigio, con le sue parole, all'inestimabile valore umano ed educativo delle iniziative svolte dal Circolo barasino, e Enrico Pallotta, Dirigente Scolastico degli Istituti Comprensivi della nostra città, che ha ricor- dato l'importanza del lavoro svolto dall'asso- ciazione nei confronti dei ragazzi.
La serata si è aperta con i saluti del Presidente Paolo Merli, che ha ringraziato tutti gli educatori e i volontari di questi anni per il lavoro svolto, e con i ringraziamenti del Parroco, Monsignor Ermanno Livraghi, che ha augurato al Circolo di poter festeg- giare con lo stesso entusiasmo tantissimi altri importanti traguardi.
A portare i saluti dell'Amministrazione Comunale l'assessore Marika Bottazzi, che è stata a sua volta educatrice all'interno di progetti dell'associazione.
Presenza palpabile è stata quella di Pinuccia Bracchi, cuore pulsante delle Acli santangio- line sin dalla loro nascita, che purtroppo non
ha potuto essere fisicamente presente.
Nel corso della serata sono intervenuti anche il Parroco di Maria Madre della Chiesa, don Angelo Manfredi, che ha ringraziato le Acli per il fatto di portare sempre vita all'Orato- rio, anche nelle giornate più buie, così come commoventi sono state le parole di Rosita Sali, coordinatrice di molti progetti, che ha espresso quanto i ragazzi incontrati abbiano saputo dare a lei per la sua sua crescita come persona.
Alla sua voce si sono unite Daniela Stirlea e Clarissa Devecchi, educatrici di progetti passati che hanno espresso un accorato ringraziamento.
Le numerose realtà coinvolte hanno ben messo in evidenza uno degli obiettivi più importanti raggiunto dalle Acli in questi anni, ovvero quello di aver creato una solida sinergia tra le varie istituzioni del territorio.
In questi vent'anni il Circolo Acli si è impe- gnato nell'organizzazione di attività e labora- tori pomeridiani per i minori della città, e ha potuto così donare, dal 1998 a oggi, la possi- bilità di raggiungere il successo formativo e personale a 3750 ragazzi di Sant'Angelo e dei comuni limitrofi.
Le modalità con cui i progetti si sono attuati e le attività offerte ai minori sono state estre- mamente variegate negli anni: studio assisti- to e alfabetizzazione, laboratori teatrali, musicali, ludico creativi, sportivi, atelier di pittura, di fotografia, opportunità di sostegno alle famiglie, sportello per cittadini di recen- te immigrazione, il tutto grazie a finanzia- menti ottenuti da enti pubblici e da privati cittadini, da Fondazioni e Istituzioni.
Tuttavia, il successo e la piena realizzazione delle stesse non sarebbero stati possibili in questo ventennio senza il lavoro di educatori qualificati e, soprattutto, di preziosissimi
volontari, che donano il loro tempo e le loro energie per il prossimo, gratuitamente e con tanta passione.
La grandezza dei progetti Acli sta infatti soprattutto nella gratuità dei servizi, che sono sempre stati offerti alle famiglie senza mai chiedere nessun contributo economico, e nel fatto che, di anno in anno, queste attivi- tà sono riuscite a trasmettere ai ragazzi coin- volti quei valori di cui le Acli stesse sono portatrici e interpreti, come il rispetto, la pace e la solidarietà.
Nel corso della serata non sono mancati momenti di frenesia e di grande emozione, soprattutto per i più piccoli. Due sono stati infatti gli appuntamenti più attesi dai ragazzi che partecipano a questi progetti, intervenuti numerosi: la premiazione del concorso
“Dote Scuola Franca Smitti” che, grazie alla donazione dell'aclista omonima, ha permes- so in questi anni di offrire premi per acqui- stare materiale scolastico, e la proiezione di due filmati realizzati da Antonella Dalu e da Adriano Favero, che hanno visto protagoni- sti vecchi e nuovi educatori e volontari e, soprattutto, i bambini e i ragazzi del
“doposcuola”, che hanno espresso con tanta allegria e spontaneità il loro ringraziamento alle Acli.
A impreziosire ulteriormente la serata, alcu- ni educatori dei progetti Acli (Paolo Mariot- ti, Sara Sommariva, Angelo e Maria Letizia Vitaloni) insieme con altri giovani musicisti del Corpo Bandistico Santa Cecilia, si sono esibiti in due brani musicali, evidenziando ancori più il forte legame che unisce le associazioni santangioline al Circolo.
Una serata davvero unica, che ha saputo trasmettere a tutti i presenti la dedizione e la vivacità del Circolo Acli, che ha dato prova di non dimostrare affatto i suoi vent'anni.
Vent’anni di ACLI
Il Parroco don Ermanno Livraghi porge il suo saluto all’incontro del 16 Maggio per celebrare il 20° delle ACLI.
Il pubblico intervenuto alla serata presso la sala convegni della Banca Popolare.
“ Ti garantisco che tra 10 anni, grazie ai Radicali e ai Laici, non sentirai più parlare dell’aborto” cosi il leader dei Radicali, Mar- co Pannella, rispondeva nel 1980 al presi- dente del Movimento per la Vita italiano Carlo Casini, in un dibattito sul referendum sull’aborto, che in quegli anni stava per es- sere votato. (da “SI alla Vita di gennaio 2018).
Dopo quarant’anni dall’introduzione della Legge 194/78, una tra le leggi più ingiuste della storia della Repubblica Italiana, il tema dell’aborto non è scomparso. Grazie anche all’intuizione dei Centri di Aiuto alla Vita che avevano compreso la necessità di offrire risposte concrete ad una domanda allora come oggi attuale: come far fronte ad una gravidanza difficile o indesiderata? La rispo- sta fu: le difficoltà della vita non si superano sopprimendo la vita, ma superando insieme le difficoltà.
Il CAV offre un aiuto concreto basato sull’a- scolto e sul sostegno, un’accoglienza capace di infondere coraggio e speranza alle donne che bussano alla nostra porta .
Il CAV di Sant’Angelo, Centro Santangioli- no di aiuto e accoglienza alla Vita, quest’an- no a giugno, festeggia i suoi trent’anni di fondazione e di operatività. Trent’anni che sono volati, ma racchiudono in sé un impe- gno indescrivibile, risultati esaltanti, rim- pianti e amarezze per le delusioni e i falli- menti per quelle mamme che abbiamo in- contrato i cui bambini non hanno visto la luce.
In occasione del 30° del CAV di Sant’Ange- lo è bene ricordare il compianto dott. Gian- carlo Bertolotti Bertolotti, Servo di Dio, che insieme a Don Carlo Ferrari, arrivato da poco nella nostra Parrocchia, ha gettato il seme che operò il suo frutto: iniziarono le riunioni nella casa parrocchiale per defini- re, affrontare e superare tanti problemi e ostacoli che hanno portato ad avere un Cen- tro di Aiuto alla Vita anche a Sant’Angelo.
Il dottor Bertolotti, quando è stata emanata la legge 194 che introduceva l’aborto volon- tario in Italia, presentò subito l’obiezione di coscienza ed iniziò la sua missione, durata fino alla sua morte: salvare la vita di tanti esseri umani a rischio di soppressione, aiu- tando le mamme a superare la tentazione e il dramma dell’aborto.
A distanza di quarant’anni in Italia sono operativi 349 CAV, 41 case di accoglienza e centinaia i Movimenti per la Vita locali che si prodigano di diffondere la cultura per la
vita.
I bambini nati, grazie all’aiuto dei CAV so- no oltre 190.000, mentre le donne assistite sono circa 700.000. Numeri impressionanti che testimoniano che esiste un’alternativa all’aborto.
Una storia gloriosa, frutto della tenacia, dell’impegno e della fede di tante donne e uomini innamorati della vita che con autenti- ca passione civile hanno saputo farsi carico di un tema scomodo in un mondo ostile.
Non si deve scordare che in questi anni la società italiana è cambiata profondamente, che manca sovente delle categorie culturali per la comprensione dei temi da noi propo- sti. Pertanto uno sguardo al passato per un deciso sguardo al futuro è la chiave per riba- dire con forza che senza rimettere al centro la dignità del concepito non possiamo co- struire un nuovo umanesimo, capace di ri- scoprire la bellezza della difesa della vita nascente, perché se con l’aborto viene sop- pressa una vita , scegliendo la vita si salva anche la mamma, quindi la famiglia, a bene- ficio della società intera.
S.E. Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, nell’omelia fatta a novembre dello scorso anno in occasione del convegno na- zionale dei CAV invitava a “ essere speran- za per l’Europa, una vecchia signora che ne sembra priva, paurosa di generare, occupa- ta a scartare ogni situazione di fragilità”
La presenza del CAV sul territorio, serve a tener accesa la fiaccola che indica che la vita è un bene prezioso da difendere sempre e comunque! Il valore della vita è la prima pietra di un generale rinnovamento civile e morale.
Dal Concilio parole chiare:” Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l’altissima missione di proteggere la vita: missione che deve essere adempiuta in modo umano. Per- ciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l’aborto, come l’infanticidio, sono abominevoli delit- ti”.
Una volontaria
Un sentito ringraziamento al Sig. Achille Ferrari che sulla cordata di febbraio scorso ha avuto parole di apprezzamento per il ser- vizio svolto dal CAV.
Grazie infinite a tutti coloro che ci hanno sostenuto, incoraggiato, aiutato in qualsiasi modo in questi trent’anni…….che sono un soffio di vita.
Centro di Aiuto alla Vita di Sant’Angelo:
trent’anni a servizio della vita
Domenica 10 GIUGNO 2018
Per i trent’anni di attività del CAV ci sarà la Santa Messa alle ore 10.00 in Basilica, animata dal coro delle mamme,
“Cuoriincanto” che ringraziamo per la loro squisita collaborazione.
Dopo la Santa Messa sul Sagrato il Coro dei Bambini con il lancio dei palloncini e foto ricordo.
Sul sagrato della Basilica verrà allestito un gazebo CAV con lotteria e oggettistica va- ria per la raccolta fondi.
Monumento per i bambini non nati realizzato a cura del CAV nel Camposanto.
Domenica 1 Luglio 2018
Festa votiva di Sant’Antonio Abate
(Festone )
In Basilica alle ore 10.00:
SANTA MESSA SOLENNE A seguire dal Sagrato della
Basilica:
BENEDIZIONE DELLA CITTÀ
N.B. La Santa Messa delle ore
11,15 non verrà celebrata in
Basilica, ma nella Cappella
dell’Oratorio
Appunti di storia religiosa santangiolina
Cronologia dei Rettori e Parroci, dal 1500
(continuazione)
È MONS. GIUSEPPE MOLTI che assume l’eredità di mons. Enrico Rizzi, facendo il suo ingresso il 18 febbraio 1944.
Nato a Lodi il 30 marzo 1889, mons. Molti è consacrato sacerdote il 7 luglio 1912, e com- pie le sue prime esperienze nelle parrocchie di San Bernardo a Lodi, di Borghetto Lodigiano e del Carmine a Lodi.
Personalità apprezzata, a mons.Molti sono affidati importanti incarichi: assistente della gioventù cattolica maschile e delle donne di azione cattolica, presidente delle casse rurali della Lombardia, canonico della cattedrale e docente nelle scuole superiori di Lodi.
Inclinato per natura all’oratoria, predica in tutte le principali città italiane.
È tempo di guerra quando mons. Giuseppe Molti entra in Parrocchia, tantissimi giovani al fronte, sbandati o aggregati alle formazioni partigiane, il paese pieno di sfollati, l’incubo delle rappresaglie fasciste, l’arresto di due coadiutori, la decimazione di una famiglia.
Mons. Molti è sempre primo nell’incoraggia- mento morale dei suoi fedeli e nell’assistenza ai bisognosi. Da non dimenticare l’aiuto agli ebrei, gesto riconosciuto dalla comunità ebraica con un’attestazione che riproduciamo in questa pagina.
Finita la guerra, accanto all’opera di aiuto ai senzatetto e ai disoccupati, la prima opera cui si dedica mons. Molti è la decorazione della nuova chiesa parrocchiale. Diceva: «Una bella casa fa l’ospite educato, ma una bella chiesa fa il popolo devoto».
In un clima di riorganizzazione di tutta la Parrocchia fiorisce un’infinità di opere: la nuova Parrocchia di Santo Stefano a Maiano;
la costruzione della chiesa di Santa Maria Regina; l’edificazione del nuovo Oratorio nel quartiere San Rocco; alla frazione Ranera l’erezione dell’asilo e l’ampliamento della chiesa; la costruzione del salone dell’Oratorio San Luigi; la cessione al Comune di un terre- no di proprietà parrocchiale per la costruzio- ne di case popolari e, da ultimo, la costruzio- ne della nuova Casa di riposo che non riesce a vedere ultimata, perché l’11 agosto 1961 mons. Giuseppe Molti, rende l’anima a Dio.
Destinato a continuare l’azione pastorale e sociale di mons. Giuseppe Molti è MONS.
ANTONIO GABOARDI.
Mons. Don Antonio Gaboardi nasce a Castel- nuovo Bocca d’Adda il 25 gennaio 1913. Nel settembre 1923 entra in seminario ed è consa- crato sacerdote il 28 luglio 1935.
Mons. Gaboardi si laurea in filosofia e teolo- gia a Roma presso la Pontificia università gregoriana, e per vent’anni, dal 1936 al 1955 è insegnante nel seminario diocesano, con- temporaneamente insegna religione presso il liceo classico di Lodi.
Nel 1953 Mons. Antonio Gaboardi inizia la sua esperienza di parroco a San Lorenzo a Lodi fino all’anno 1961, quando è chiamato dai superiori alla guida della Parrocchia di Sant’Angelo Lodigiano, dove compie l’in- gresso il 7 dicembre 1961.
Da subito mons. Antonio Gaboardi intrapren- de un’azione pastorale essenziale, silenziosa, del tutto aliena da ciò che è superfluo e im- provvisato.
Pochi mesi dopo il suo ingresso, nel marzo 1962, mons. Gaboardi realizza il bollettino parrocchiale “La Cordata” che sostituisce
“L’Angelo in Famiglia” che dal gennaio 1954 aveva cessato la pubblicazione.
Il 23 settembre 1962 è inaugurata la nuova Casa di Riposo al Cogozzo.
Agli inizi dell’anno 1963 la decisione di alie- nare la chiesa di Santa Marta e, sempre nello stesso anno, gli interventi all’Oratorio San Luigi con la trasformazione della palestra in salone cinema e l’acquisto di un’area per allungare il campo di calcio.
Nel rispetto delle norme liturgiche dettate dal Concilio Vaticano II, nel marzo 1968, è ade- guato l’assetto del presbiterio con la rimozio- ne dell’altare che è collocato nella chiesa di Santa Maria Regina.
Le sue attenzioni sono rivolte all’assistenza sociale ed economica ai bisognosi con l’isti- tuzione del Fraterno Aiuto Cristiano (F.A.C.), e alle missioni con la promozione dell’asso- ciazione “Africa Chiama”.
Certamente ciò che resta legato al suo nome è la costruzione del nuovo ospedale Delmati, da lui tenacemente voluto, grandiosa opera cui la Parrocchia ha contribuito in maniera concreta e determinante.
Dopo ventiquattro anni, mons. Antonio Gaboardi nell’agosto 1985 lascia la nostra Parrocchia per gravi motivi di salute e si ritira presso la Casa del Sacro Cuore di Lodi, dove muore il 26 settembre 1989.
Antonio Saletta (6. fine) Sopra, da sinistra, mons. Giuseppe Molti e mons. Antonio Gaboardi. A lato, l’attestato di riconoscenza della Comunità Israelitica di Milano, rilasciato nell’aprile 1956 a don Giuseppe Molti nel “ricordo perenne di gratitudine degli Ebrei d’Italia”.
Le Suore di Maria Bambina da 158 anni sono presenti a Sant’Angelo come “Angeli di carità”, prima nell’Ospedale, poi nella nostra Casa di Riposo e nella Scuola mater- na Vigorelli. Infatti come viene precisato nelle note storiche dell’Istituto: “Il 1 Gen- naio 1860, Madre Bosio, Superiora Generale delle Suore di Carità (Maria Bambina) con- cedeva le suore per l’Ospedale di Sant’An- gelo, bella borgata del territorio di Lodi, bagnata dal Lambro che le serpeggia intorno con lieve mormorio, specchiando una vaga danza gli antichi palazzi e le villette moder- ne. Il pio luogo sorto già nel 1831 per lascito del Sig. Antonio Delmati, ebbe forte incre- mento per l’attività delle suore. Vide più tardi (1884) sorgere a fianco un piccolo ospizio per i vecchi, reso grande e gioioso per la fede e per la pace di Cristo, nobile sorriso della cristiana carità allo sconsolato tramonto di quella schiera veneranda. Le suore entrarono per sovvenire alle necessità di persone sole, povere e senza fissa dimora.
Nel 1961, per un lascito alla parrocchia, venne costruita la nuova Casa di Riposo. Il parroco don Antonio Gaboardi chiese alla superiora generale Sr. Costantina Baldinucci che le suore continuassero l’assistenza agli anziani nella nuova sede”.
Attualmente operano nella Casa di Riposo due Suore, Sr. Giovanna e Sr. Ludovica, come distaccamento della Comunità della scuola materna Vigorelli presente nel territo- rio (dal 1909). Con la loro attività si prodi- gano, nel solco della carità che era tipico di Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, nell’accompagnare le persone anziane verso il passo finale del loro cammino terreno. E’
bella e significativa la loro testimonianza:
“La nostra assistenza è di dare conforto at- traverso parole di fede e di preghiera, soprat- tutto dando speranza nell’affidamento alla Misericordia del Padre. La nostra opera di volontariato è anche quella di supportare quanti operano a beneficio degli ospiti. Sia- mo contente di essere presenti in quest’opera dove, prima di noi tante nostre sorelle hanno vissuto quotidianamente la carità di Gesù Redentore.”
Brevi cenni degli inizi dell’Istituto delle Suore di Carità.
Le Sante Bartolomea Capitanio (1807- 1833) e Vincenza Gerosa (1784-1847), nati- ve di Lovere, erano molto diverse per indole e formazione, ma legate da una sincera ami- cizia con nel cuore la medesima passione di Carità. Ancora adolescente Bartolomea ri-
spose alle proposte dello Spirito con un co- raggioso programma di vita: “Voglio farmi santa, presto santa, grande santa”. E fu tutta di Dio e tutta impegnata in opere a vantag- gio del prossimo, che, ardente e creativa, soccorse nelle forme che il suo tempo le proponeva. Consumando in soli 26 anni di vita questo ideale di santità, aprì un nuovo solco nei campi della Chiesa.
Caterina Gerosa, che in seguito consacran- dosi si chiamò Sr Vincenza, accettò di porsi
accanto a Bartolomea che in nome di Dio, le indicava una via da percorrere insieme in un’opera tutta del Signore. Grande ed umile fu soprattutto quando, morta Bartolomea, a soli otto mesi dalla fondazione dell’ “amata casa della carità”, quietando nella volontà di Dio tutti i suoi timori disse: “Andiamo avan- ti con fiducia, autore dell’opera vuol essere il Signore, sia fatta la sua Volontà”.
Suor Giovanna e Suor Ludovica
Le Suore di Maria Bambina, da 158 anni presenti a Sant’Angelo
Nella foto: da sinistra Suor Giovanna e suor Ludovica
Festa della Famiglia della Scuola Materna Madre Cabrini
Sabato 26 Maggio nel cortile della Scuola Materna Madre Cabrini, i bambini hanno offerto un bellissimo spettacolo a genitori e nonni.
Nella foto dall’alto, i bambini sul palco ed il numeroso pubblico.
Il 20 Maggio inaugurata la nuova sede del Museo Combattenti e Reduci
Invito alla Schola Cantorum “Madre Cabrini”
La Schola Cantorum parrocchiale “Madre Cabrini” invita tutti coloro che vogliono offri- re al Signore la loro voce con il desiderio di servire e lodare il Signore nelle celebrazioni liturgiche ad unirsi al loro coro.
L’organista è il maestro Mauro Quartieri e direttore il maestro Filippo Maria Tucci- mei che ha una grande e qualificata esperienza professionale e che offre anche la possibi- lità di un corso parallelo di preparazione e perfezionamento tecnico-vocale. Anche nuove voci possono cogliere l’opportunità per prepararsi e perfezionarsi.
Per informazioni telefonare al numero 338 73 13 732.
Sopra il bellissimo bassorilievo in terracotta che don Carlo Cerri ha voluto fosse incasto- nato nel muro a fianco della Basilica fra l’ingresso del Circolino e dell’Ufficio Parroc- chiale.
Il 20 Maggio scorso è stata inaugurata la nuova sede del Museo Combattenti e Reduci, intitolata all’indimenticato Cavalier Domenico Cordoni. Il Museo offrirà l’occasione per tener viva la memoria di quanto le guerre abbiano fatto soffrire, seminando distru- zione e morte. Lungi dall’essere celebrazione di vittorie e di gloria militare, sarà monito di impegno di pace, di rispetto e di solidarietà.
Nella foto la benedizione della sede in Viale Partigiani.
Invito al volontariato per collaborare alle pulizie della Basilica
Giustamente siamo orgogliosi della nostra bella Basilica. E’ necessario però fare in modo che essa sia sempre splendente e puli- ta. Per questo facciamo appello a volontari che collaborino con il Sacrestano nelle puli- zie come viene fatto normalmente in molte Parrocchie. L’appuntamento sarà quindici- nale al Venerdì pomeriggio.
Per informazioni telefonare al Sacrestano numero 333 349 7171.
Per iniziativa del Comune, S.E. Mons.
Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione offrirà una significativa testimonianza su Oriana Fallaci nella sua ricerca di Dio, Venerdì 8 Giugno alle ore 18 presso il Castello. Mons. Fisichella è originario di Codogno ed ha una particola- re devozione per Santa Francesca Cabrini che proprio a Codogno ha fondato l’Istitu- to delle Missionarie del Sacro Cuore.
80° Consacrazione della Basilica
Quest’anno ricorre l’ottantesimo della con- sacrazione della Basilica. Lo celebreremo in modo particolare dopo le vacanze estive, alla ripresa dell’anno pastorale. Sarà una celebrazione che ci impegnerà a costruire nella nostra Comunità il tempio vivente co- stituito da pietre vive che ha Cristo come pietra angolare .
Dal mondo in visita a Sant’Angelo
Santa Cabrini è partita da Sant’Angelo per corrispondere alla vocazione ad esse- re missionaria. Nei suoi viaggi ha rag- giunto paesi di tutto il mondo. E’ bello e significativo che ora da tutto il mondo vengano a Sant’Angelo per onorare la nostra Santa.
Nelle foto a lato, vediamo in sequenza partendo dall’alto: il gruppo delle parteci- panti al Convegno internazionale di mis- sionarie Laiche Cabriniane guidate dalla Superiora Generale Suor Barbara Staley e da Suor Maria Regina Canale, che è stato a Sant’Angelo lo scorso Aprile;
il gruppo dei missionari lodigiani guidati dal nostro Vescovo Mons. Malvestiti in visita a Sant’Angelo il 19 Maggio;
un gruppo di cinesi guidati da Padre Car- lo Tei venuto a Sant’Angelo il 22 Mag- gio, che hanno celebrato in mattinata la santa Messa in Basilica e visitato nel po- meriggio la Casa Natale. Santa Cabrini che dal Cielo ha certamente seguito con particolare partecipazione e gioia il pelle- grinaggio cinese, poiché a lungo ha colti- vato il sogno di andare missionaria in Cina. Papa Leone XIII, invece, le ha chie- sto di indirizzare la sua missione non all’Oriente ma all’Occidente, nelle Ame- riche, per essere missionaria fra gli emi- granti italiani.
Nella foto sotto Padre Carlo Tei che ha presieduto la celebrazione in lingua cine- se e decorata da canti nella stessa lingua.
La cerimonia è stata davvero commovente!
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CAPPELLA DELL’OSPEDALE Offerte da celebrazioni 542
LAZZARETTO Offerte da celebrazioni 245
Un cesto di fiori spirituali per i nostri defunti
MARAZZI GIUSEPPINA Annalisa, Vittoria, Agostina 50RUSCONI DANILO Classe 1978 80
MALUSARDI PIERANGELA Famiglia Erba 40
MAIORANI CESARINA Assunta e sorelle 50
Tempo di corsi….
Presso la nostra Struttura RSA Fondazione Madre Cabrini –ONLUS si è tenuto un corso di formazione aperto a tutte le figure professionali in merito alla comunicazione ed umanizza- zione nelle cure.
La comunicazione può essere verbale, non verbale o para-verbale.
Quando esprimiamo un nostro pensiero la gestualità e la mimica che lo accompagnano sono fondamentali, possono confermare o meno ciò che stiamo dicendo.
Inoltre può accadere che quando ascoltiamo un racconto o un fatto accaduto a qualcuno, il nostro cervello focalizza l’attenzione su alcuni dettagli che ritiene più importanti e in ma- niera automatica ne esclude altri.
In questo modo, quando ci viene chiesto di riportarne il contenuto, spesso aggiungiamo/
togliamo o inventiamo alcuni particolari, stravolgendo così la realtà dei fatti.
Una seconda giornata era dedicata alla umanizzazione nelle cure.
Umanizzare, ovvero dare dignità umana a ciò che facciamo per professione: occuparci di altri bisognosi delle nostre cure e attenzioni.
Ci è stata proposta la visione di un lungometraggio d’animazione spagnolo dal titolo Arru- gas (Rughe).
Si tratta di una storia incentrata sulla vecchiaia, e che vede protagonisti due anziani, Emilio e Miguel, che stringono amicizia in una Casa di Riposo.
Emilio è un anziano direttore di banca affetto dal morbo di Alzheimer, ricoverato dalla sua famiglia in una residenza per la terza età.
Qui apprende come convivere con i suoi nuovi compagni, in particolare con Miguel e gli infermieri che li accudiscono, cercando di non sprofondare nella routine quotidiana.
La lotta contro la malattia è sorretta dalla volontà di mantenere la memoria e di evitare di essere portato “all’ultimo piano” quello del “non- ritorno”.
Al termine della visione, ciascuno di noi in piccoli gruppi era chiamato a riflettere su quan- to appena visto e sulla realtà personale che si vive nell’ambito lavorativo.
Devecchi Laura Maria (Servizio Animazione/Educazione)
La cura personale:
il progetto BEAUTY FARM
Quello della “cura personale” è un progetto educativo di carattere, perlopiù, laboratoriale, che consiste nel sostenere e supportare l’anziano a prendersi cura di se stesso, del proprio aspetto, del proprio corpo e di tutta la sua persona.
L’obiettivo è quello di risvegliare e alimentare / coltivare il desiderio di “coccolarsi”, curar- si con semplici attività, che comprendono la cura di viso, unghie, mani, capelli…
La modalità di conduzione consiste nell’aiutare concretamente l’anziano a svolgere tutte quelle possibili azioni pratiche di cura di sé, (come ad esempio, lavarsi il viso, radersi, petti- narsi…), evitando però, il più possibile di sostituirsi all’anziano nel compiere tali attività, allo scopo di preservare e consolidare il suo livello di autonomia e potenziando autostima e percezione del benessere personale.
Le educatrici svolgono alcune di queste attività in posizione seduta e davanti allo specchio, proprio per rinforzare tutti gli stimoli positivi e controllare la postura del corpo.
Dott.ssa Michela Quaglia
Il 21 maggio 2018, il Signore ha accolto tra le sue braccia l’anima diletta di ANTONIA VIGORELLI ved. FERRARI di anni 89.
Al figlio Achille, collaboratore prezioso de
“La Cordata”, alla sorella Adele, al genero Domenico, alla nuora Milly, ai cari nipoti Stefano e Cristina e a tutti i famigliari, la vicinanza della comunità parrocchiale con la promessa del suffragio cristiano che lenisce il dolore del distacco terreno.
Notizie idee e opinioni dall’Oratorio
L’estate 2018 sarà un‘occasione unica per pensare, esplorare, creare e raccontare… in sintesi… impastarsi un po’ con il mondo che ci circonda. Il Gr.Est. (Gruppo Estivo) 2018 vuole far riflettere ragazzi e animatori sull’agire dell’uomo. In continuità con DettoFatto (Gr.Est. dell’anno scorso) recuperiamo lo sguardo ammirato e grato per quanto Dio ci ha donato e compiamo un passo in più. Ciò che Dio ci ha messo nelle mani non è solo per noi, ma ci sono tanti fra- telli e sorelle che aspettano che noi ci mettiamo in azione per tra- sformare la realtà a immagine del sogno di Dio, che desidera un’u- manità fraterna, solidale, unita e accogliente. L’uomo è chiamato a partecipare alla creazione di Dio: è co-protagonista della sua opera.
Il fare dell’uomo è necessario all’atto creativo di Dio: per questo è da lui benedetto. L’uomo non smette lui stesso di essere “opera” di Dio mentre agisce e, tuttavia, Dio rispetta e sostiene l’operare dell’uomo. Se intuizione e possibilità provengono da Dio, fatica e realizzazione è tutta nelle mani dell’uomo.
Un tema che gira intorno a quattro verbi, che scandiranno le tre set- timane. Sì, il tema è “il fare, l’agire dell’uomo”, ma non basta: pri- ma di mettersi “All’Opera” occorre Osservare, per essere capaci di Creare qualcosa che potrò Scambiare con te, perché ciascuno ha le sue doti e le sue capacità e insieme ci completiamo. Infine questa bella storia di vita e di esperienza va Raccontata, è così bella che non può essere taciuta. E allora tutti “All’Opera” musica, laboratori, giochi e tanto altro per coinvolgere tutte le fasce d’età e per rendere il progetto Gr.Est. sempre più esperienza di comunità! Sarà necessa- rio domandarsi: «cosa fa l’uomo?» Ragiona, pensa, racconta, co- struisce, gioca, mangia, disegna, ama, condivide… e con tutte que- ste azioni dà un senso al suo fare e al suo essere. Si può in qualche modo affermare che l’uomo diventa ciò che fa e si inventa in ciò che fa ponendo l’inatteso nel presente. Mai da solo, sempre davanti ad una pluralità di altri attori. La Bibbia, in particolare Genesi 1 e 2, ci regala quattro coordinate perché l’agire dell’uomo sia autentico:
agire per sé, agire per il bene degli altri, agire con responsabilità e agire a servizio del progetto di Dio, riconoscendo l’opera dell’uomo
come necessaria alla Creazione e benedetta da Dio stesso. Il Creato sarà il nostro campo d’azione entro cui poter muovere i propri passi e giocare le rispettive abilità. A tal proposito gli omini stilizzati del logo, nello stile di Keith Haring, raccontano la quotidianità di cia- scuno. Per lasciare traccia di sé, però, ciascuno deve rimanere ag- ganciato alla linea della Creazione: questo non per replicare l’identi- co, ma per dare forme coerenti con l’«originale» alla propria parti- colare capacità creativa. Lo si potrà fare allora ballando, festeggian- do e celebrando; ma anche aspettando, pensando e immaginando. E poi ancora correndo, scappando e indagando; così come esplorando, osservando, sognando creando e lavorando. Questo è l’agire dell’uomo nell’esistenza, questo sarà il Gr.Est. 2018.
Don Mario
San Genesio da Roma
Quinto appuntamento della rubrica dedicata alla vita di coloro che hanno saputo fare della propria vita una vera missione. Ecco i veri eroi della Chiesa…
Genesio di Roma (data di nascita sconosciu- ta, morto a Roma nel 303) è stato un attore romano, il quale, per aver professato l’appar- tenenza al Cristianesimo, subì il martirio sot- to Diocleziano. Viene considerato santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
Genesio, mimo e comico di corte a Roma durante l'impero di Diocleziano venne invita- to una volta assieme ai compagni, dallo stes- so imperatore, a imitare in forma burlesca il Battesimo cristiano. Genesio, pertanto, finse di essere un uomo in fin di vita che chiede il battesimo sul letto di morte. Ma quando l'ac- qua battesimale toccò la fronte di Genesio ebbe una visione per cui si convertì realmen- te al Cristianesimo e accolse il Battesimo, iniziato come una farsa, come il suo vero battesimo. Venne catturato dalle guardie e portato di fronte all'imperatore e accusato di
appartenere ad una religione illecita, sempre per farsa. Ma qui Genesio fece pubblico atto di fede cristiana, accusandosi davanti a Dio- cleziano.
Diocleziano, quando comprese che la farsa era finita, fece flagellare Genesio e lo conse- gnò al prefetto Plauziano che lo martoriò per poi ucciderlo. Durante le pene del martirio Genesio andava ripetendo: “Non vi è altro Dio all'infuori di quello che io ebbi la fortuna di conoscere. Io non adoro né servo altro che Lui: a Lui solo starò sempre unito, dovessi anche soffrire mille morti”.
In riferimento a questo santo, un ricordo vivo è da fare a tutte le persone che sono state coinvolte nel musical del nostro oratorio
“Oceania” (attori, ballerini, cantanti, tecnici, direttori di scena), che si sono spesi per far vivere agli spettatori di tutte le età una vera e propria favola, con però alla base sempre un grande messaggio d'Amore: ovvero che nel dare si riceve il doppio. “Donerete ben poco se donerete i vostri beni. È quando fate dono di voi stessi che donate veramente”.
Matteo Vitali
Tra cielo e mare una giornata al’insegna della preghiera, della buona compagnia e di tanto divertimento. Quat’anno abbiamo voluto segnare la fine dell’Anno Catechi- stico dedicandoci una gita… in barca per rimanere in tema con l’anno cabriniano.
Partenza ore 7.30, forse un poco assonna- ti; destinazione Santa Margherita Ligure.
Tutto organizzato al nostro arrivo: tempo per la colazione ed il traghetto pronto ad attenderci. Ore 10:15 ci imbarchiamo e comincia il nostro viaggio davvero diver- tente verso la meravigliosa località di Por- tofino nella parte occidentale del golfo del Tigullio, in una baia ai piedi dell'omonimo
promontorio.
Subito abbiamo saputo apprezzare le me- raviglie del parco incamminandoci verso la chiesa di San Giorgio dove abbiamo celebrato la S.Messa. Non è stato facile muoversi insieme… eravamo davvero tanti ma ancora una volta ciascuno ha sen- tito quanto sia vero il detto “più si è…
meglio è”! Dopo il pranzo al sacco nei pressi di Portofino non potevamo rinun- ciare ad un giretto e qualche selfie presso il faro e dedicarci nel pomeriggio ad una passeggiata adatta a tutti che ci avrebbe ricondotto a Santa Margherita. Non poteva mancare ne tardo pomeriggio una sosta al
mare… almeno per bagnarsi i piedi e non solo. Per i più eleganti invece un ricco aperitivo «alla ligure» immersi in uno scenario davvero unico. È stata forse un’avventura ma ben riuscita. Siamo tor- nati davvero stanchi ma con quella gioia nel cuore che ha fatto dimenticare la fatica del cammino. Un chiusura davvero specia- le attraverso la quale abbiamo capito come sia importante “non mandare Gesù in va- canza nel tempo estivo”. Arrivederci al prossimo anno o meglio a qualche giorno dove il Gr.Est. saprà come riempiere i primi giorni di vacanza dell’estate.
Silvia Bertoli
C’era una volta una principessa, ma non una principessa qualunque: era leggera come un sogno e leggiadra quanto una ballerina…infatti, si trattava della figlia del Re delle Rondini, quegli uccelli che popo- lano come spiritelli dispettosi le fessure delle mura antiche o i merli dei possenti castelli e garriscono allegri, per dichiarare a tutti la loro gioia di vivere. La Principes- sa rondine si faceva chiamare Freccia dal suo stormo, perché, quando volteggiava tra le torri e i campanili delle città, assomiglia- va ad un dardo d’argento scoccato a tutta velocità. Non aveva rivali nel cielo azzur- ro. Le cose cambiarono quando, in un gior- no di sole, Freccia osò spingersi sempre più in alto, laddove il vento era spietato e il mondo si colorava di blu. Freccia, che era assai ambiziosa, voleva mettere alla prova le proprie capacità, ma alle rondinelle co- me lei non era consentito volare lassù: uno sforzo simile non avrebbe fatto bene ai loro gracili cuoricini! Eppure Freccia sentiva che a quelle altezze vertiginose avrebbe trovato qualcosa di speciale, che la chiama- va a sé da quando si era schiuso il suo uo- vo. Mentre lottava contro le correnti turbo- lente, Freccia andò a sbattere contro uno strano ostacolo:- Fa’ attenzione, pivella!
Questa parte di cielo non fa per te!- la rim- proverò burbero il grifone che aveva acci- dentalmente colpito. Naturalmente Freccia stava per rispondere a tono, ma quando vide la mole enorme del grifone, il becco ricurvo come un uncino, le ali grigio piom- bo e gli occhi dorati, la rondinella si fece più timida. E come darle torto? Il grifone era il signore dei predatori dell’aria. – Il cielo appartiene a tutti.- replicò Freccia – Se avrai il coraggio di competere con me in una gara di velocità, ti dimostrerò che valgo quanto te.- propose la rondine. Di-
vertito, il grifone accettò la sfida. La Prin- cipessa rondine e il grifone saettarono tra le nubi, compiendo giravolte mortali per impressionare l’avversario. Giunti entram- bi al traguardo, il grifone e la rondine tro- varono rifugio in una piccola cavità nella parete di una montagna pietrosa:- Mi hai sorpreso.- ammise il grifone – Nessuno mi aveva dato così tanto filo da torcere prima d’ora! Lascia che mi presenti: sono Perseo, il principe dei grifoni.-. Da quel preciso istante, Freccia e Perseo iniziarono a ve- dersi ogni mattino per volare insieme, uno accanto all’altra, e attendevano quel mo- mento della giornata sempre con maggiore desiderio. Ora che le loro rotte si erano intrecciate, era impossibile sciogliere il nodo invisibile che li legava. Nonostante fossero una coppia alquanto bizzarra a ve- dersi, Freccia e Perseo sentivano che, uniti, non c’era confine che non potessero supe- rare. E così dal seme dell’ammirazione fiorì l’affetto, poi l’affetto mutò in amicizia e l’amicizia sbocciò nel più puro degli amori. Purtroppo Freccia e Perseo apparte- nevano a due cieli diversi e i loro popoli erano da sempre nemici. Quando rivelaro- no di essere innamorati alle loro rispettive famiglie, tra grifoni e rondini scoppiò un conflitto senza precedenti e i cieli furono oscurati dagli stormi che combattevano tra loro. Per porvi fine, Perseo si recò con Freccia dall’Oracolo dei Crepuscoli: lei avrebbe dato loro la soluzione che cercava- no. Quindi, sul fare dell’alba, troppo presto perché sorgesse il sole e troppo tardi per- ché calasse la luna, un aggraziato volto di donna con una matassa di nuvole tempora- lesche al posto dei capelli si delineò all’o- rizzonte. Era l’Oracolo. – Nostra signora, cosa dobbiamo fare per essere liberi di stare insieme?- domandò Perseo. L’Oraco-
lo li guardò severamente :- A cosa siete disposti a rinunciare per amarvi?-. La ron- dine e il grifone risposero in coro:- A qua- lunque cosa.-; e subito dopo l’Oracolo di- chiarò:- Il vero amore ha un prezzo. Vi toglierò tutto ciò che avete di più caro e, se sopporterete questo sacrificio, vi garantisco che starete insieme per l’eternità.-. Ci vol- lero giorni prima che la profezia dell’Ora- colo si avverasse del tutto: Freccia perse le sue preziose piume, una ad una, e non poté più spiccare il volo. A Perseo furono tolte le bellissime ali gli artigli da cacciatore. I due innamorati vagavano sulla terra, re- spinti dai loro popoli e dai cieli, deboli e derisi da ogni volatile per l’aspetto grotte- sco che mostravano. Ma una sera Freccia chiese a Perseo:- Se potessi tornare indie- tro e riavere le tue ali e la stima del tuo popolo, rinunceresti a noi due?-. Con voce decisa, Perseo la rassicurò:- Preferisco una vita vagabonda sulla terra, che sorvolare il mondo senza di te.- e, non appena proferì quelle parole, i loro corpi furono sbalzati nel cielo e si tramutarono in sfere luminose che correvano là, dove nessun vivente era mai stato. Dopo tutte quelle difficoltà, ave- vano la libertà che avevano bramato così a lungo e nessuno avrebbe mai potuto inter- rompere il loro volo. Le rondini e i grifoni si vergognarono per aver trattato Freccia e Perseo tanto crudelmente e aver scatenato un’inutile guerra: se due creature si amano, non c’è nulla che possa dividerli e, perciò, i due popoli furono condannati a non rag- giungere mai le altezze che gli innamorati avrebbero per sempre percorso. Quando vedete due stelle comete attraversare il cielo mano per mano, una a fianco dell’al- tra, sapete che avete davanti a voi Freccia e Perseo. Gli astronomi si chiesero il perché di quello strano fenomeno e, scoperta la storia del grifone e della rondine, battezza- rono le due stelle comete gli Amanti del Cielo. I diretti interessati gradirono molto quel nome.
Alice Busnelli
Piccole storie per riflettere: racconti per ragazzi
Gli amanti del cielo
I Capi Scout riflettono sull’andare controcorrente
Crescere misericordiosi significa imparare a essere coraggiosi nell’amore concreto e di- sinteressato, significa diventare grandi tanto nel fisico, quanto nell’intimo. Come scout prepariamo i nostri ragazzi a diventare dei cristiani capaci di scelte e gesti coraggiosi, in grado di costruire ogni giorno, anche nelle piccole cose, un mondo di pace.
In un’età di incredibili cambiamenti, in cui tutto sembra possibile e impossibile nello stes- so tempo è necessario: «Rimanere saldi nel cammino della fede con la ferma speranza nel Signore. Qui sta il segreto del nostro cammino! Lui ci dà il coraggio di andare controcor- rente. Questo fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio! Con Lui possiamo fare cose grandi; ci farà sentire la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni. Scommettete sui grandi ideali, sulle cose grandi. Se sei interessato/a al cammino del nuovo anno… noi ci siamo.
I Capi Scout
Un lungo W.E. al mare
Proprio così, è stato un lungo week end al mare quello che ci ha visto protagonisti dal 28 al 30 Aprile al torneo di Cesenatico: partiti in più di cinquanta tra atlete, ge- nitori e staff societario, abbiamo passato diverse ore in coda in autostrada, sia all’andata sia al ritorno, ma la voglia di confrontarsi con altre squadre e magari fare la prima esperienza fuori dalla propria casa ne ha fatto da padrone. Ricapitoliamo con quali squadre abbiamo partecipato e il risultato sportivo finale: U12 quarta clas- sificata, U14 sesta classificata e U16 quarta classificata. Ma aldilà di questo, il tutto è servito per cementare i rapporti personali tra le varie atlete e quindi di squadra e a doversi un po’ gestire nei vari momenti della giornata, senza avere i genitori pronti a fare tutto quanto. Che dire quindi? Risultato centrato appieno.
Junior Volley
Nei giorni 8 e 9 e finali l’11 maggio, si è inaugurato e svolto il “1° Torneo Luigi Rusconi”, con 2 qua- drangolari delle annate 2009 e 2010 presso il nostro Oratorio S. Luigi. L’evento aveva e ha lo scopo di tenere viva la memoria del compianto nostro
“storico” allenatore Luigi.
I 2 quadrangolari non avevano classifica, sono state però premiate dalla sig.a Mariuccia e dai figli Vitto- rio, Daniele e Anna, le migliori squadre del torneo e cioè la Vidardese per l’annata 2009 e la Junior Cal- cio (all. Daccò Marco), per l’annata 2010. I familiari di Luigi, visibilmente commossi, hanno voluto omaggiare con i 2 trofei alle migliori squadre e le medaglie, tutti i ragazzi partecipanti e anche gli alle- natori della Junior con una spilla fregiata dal logo della società.
Si ringraziano in modo particolare i genitori delle squadre della Junior coinvolte che si sono offerti volontari a gestire il punto di ristoro (ottima griglia- ta) e tutti gli altri allenatori Junior, collaboratori Junior e genitori che hanno fornito il loro contribu- to. Si ringraziano Marius e Luisa per la gestione bar e ovviamente Don Mario anche per la collaborazio- ne nell’organizzazione dell’evento.
Sempre nel mese di maggio con inizio 10 e poi 13, 15, 16 e 19 si è giocato il tradizionale “Torneo Giannino Brunetti” organizzato dal Milan Club
“Giannino Brunetti” e dall’Oratorio S. Luigi. La squadre “il Catenaccio” si è aggiudicato il torneo battendo in finale il “Bar Anna” per 4 a 1.
Il torneo Brunetti ha incassato 2360 euro, devoluti in beneficenza all’Oratorio, per ristrutturazione cucina.
Stefano Rombi
ANAGRAFE PARROCCHIALE ANAGRAFE PARROCCHIALE
GIUGNO
Venerdì 1: S. Giustino, martire e SS. Quarantore
07.30:
10.00:
16.00 (chiesa San Bartolomeo):
matrimonio Maccarone Francesco con Cabrini Rachele Maria
18.00: Mascheroni Carlo e figlio 20.45:
Sabato 2: Quarantore 07.30: Ferrari Giuseppe 10.00: Cerri Luisa e genitori (legato)
16.00: (chiesa San Bartolomeo):
matrimonio Occhipinti Stefano con Visconti Sarah
18.00: Lucini Francesco, Lodigiani Antonietta, figli Giandomenico e Vittorio 20.30 (chiesa della Ranera):
Maria e Carlo
Domenica 3: Ss Corpo e San- gue di Cristo e SS. Quarantore 07.30: Marazzi Giuseppina 08.45: Asti Carlo e Rusconi Caterina
10.00: Scolari Gaetano, Natalina e figli
11.15: Carenzi Francesco 18.00:"pro Populo"
Lunedì 4:
07.30: Quaini Cristoforo e Cabrini Rosa
10.00: Troni Giuseppina 18.00: Anelli Franco e genitori (legato)
Martedì 5: S. Bonifacio, vescovo e martire
07.30: defunti Apostolato della Preghiera
10.00: Silingardi Ivan
18.00: Ghitti Francesco, Bonvini Rachele e famigliari
Mercoledì 6:
07.30: Chini Andreina
10.00: Mascheroni Luigi, Bellani Giovanna e figli
18.00: Ladié Gino e genitori
Giovedì 7
07.30: Amici Antonio 10.00: Vitali Luigi
18.00: Bassi Enrico, Pasquale e
20.30(Oratorio San. Luigi): Pizzi Rino, genitori e suoceri
Venerdì 8: Sacratissimo Cuore di Gesù
07.30 (Cappella del Monastero):
Suore Cabriniane
10.00 (Cappella del Monastero):
Ferrari Luigi, Bontempi Margherita e famigliari (legato) 18.00 (Cappella del Monastero):
Fratti Lino
Sabato 9: Cuore Immacolato di Maria
07.30:
10.00: Saletta Antonia, Cicognini Carlo, figlio Giancarlo e genero Cesare (legato)
18.00: Cabrini Piera, Giuditta e Giuseppina
20.30 (chiesa della Ranera):
Giovanni, Maddalena e Natalina Domenica 10: X del Tempo Ordinario
07.30: "pro Populo"
08.45: Bulzi Pietro e famigliari 10.00: Stroppa Giuseppe, Danova Rosa, figlio Angelo e nuora Ena 11.15: Rozza Franco e Trabucchi Franca
18.00: Confalonieri Pietro, Montanari Francesca e figlio Giovanni
apostolo
07.30: Fusari Franco e genitori 10.00: famiglia Badini 18.00: famiglie Beretta e Sommariva
Martedì 12:
07.30:
10.00: Raimondi Giuseppe e Cordoni Antonia
18.00: Lucini Piero
Mercoledì 13: S. Antonio da Padova, sacerdote e dottore della Chiesa
07.30: Andena don Virginio 10.00: Ratti Andrea, Elini Ernestina e figlio Luigi 18.00: Devecchi Maria, Mascheroni Pietro e figlia Carla
Giovedì 14:
07.30: Lodola Maria 10.00:
18.00: Maietti Andrea, genitori Giovanni e Maria, sorelle Maria Rita e Carla, nipote Gigi e cognati
20.30(Oratorio San. Luigi):
Molinari Anna e Devecchi Antonio
Venerdì 15:
07.30:
10.00: Maiorani Cesarina e Invernizzi Margherita
18.00 (chiesa San Bartolomeo):
Sali Ruggero, Mariuccia, Basellini Achille e Sali don Giancarlo
Sabato 16:
07.30:
10.00: Daniele e Fausto 11.00: matrimonio Roderi Stefano con Savarè Michela 18.00: Borsa Angelo
20.30 (chiesa della Ranera):
famiglie Premoli e Albini Celebrazioni in Basilica, a San Bartolomeo,
all’Oratorio San Luigi, alla Ranera: Sante Messe e intenzioni di suffragio
MAIORANI CESARINA INVERNIZZI MARGHERITA e
Amiche per sempre
Una Santa Messa sarà celebrata il 15 giugno alle ore 10.00 in Basilica.
FRATTI LINO A dieci anni dalla tua scompar- sa, ti ricordiamo con lo stesso amore, come ricordiamo le ore liete passate con te.
Tua moglie, i tuoi figli e i tuoi nipoti.
Una Santa Messa sarà celebrata l’8 Giugno alle ore 18.00 nella Cappella del Monastero.
LADIE’ GINO 09.06.2012
Ci sono momenti della vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero.
I tuoi fratelli.
Una Santa Messa sarà celebrata il 6 Giugno alle ore 18.00 in Basilica.
Domenica 17: XI del Tempo Ordinario
07.30: Bargiggia Luigi, Angela, figli e nuora
08.45: Cavalloni Luigi e genitori 10.00: Parma Annarosa, Sergio, Esa, Peppino, Lidia e suor Colomba (legato)
11.15: Pilla Giandomenico 18.00: Daccò Antonia e Gallotta Primo (legato)
Lunedì 18:
07.30:
10.00: Vignoni Anna, Giovanni, Virginia e Giusi
18.00: Devecchi Rino e Bagnaschi Teresina
Martedì 19:
07.30: Rizzi Fabio, zio Antonio e nonno Enzo
10.00: Marelli Francesco 18.00: Marinoni Pietro (legato)
Mercoledì 20:
07.30: sorelle Ravarelli, Barbaini Maria Luisa e Luigi
10.00: Rozza Gaetano e famigliari
18.00: Bergamini Agata e Bressanelli Giuseppe
Giovedì 21: S. Luigi Gonzaga, religioso
07.30: Legora Luigi e Tocchi Italia
10.00: Cerri Luisa e genitori 18.00: Fratti Antonio e Bruschi Angela
20.30 (Oratorio San Luigi):
Venerdì 22:
07.30: Beccaria Gino
10.00: Maietti Luigi e famigliari 18.00 (chiesa San Bartolomeo):
Mascheroni Angelo
Sabato 23:
07.30: Mascheroni Giacomo, Toscani Angela e figlio Antonio 10.00: Pozzoli Esa, Giuseppe, Adele, Rossi Alfonso, Clementina e Monteleone Vincenzo
16.00 (chiesa San Bartolomeo):
matrimonio Asteriti Vittorio con Bersani Eleonora
18.00: Cavallini Attilio e Fratti Maria
20.30 (chiesa della Ranera):
famiglia Zanoli
Domenica 24: natività di S. Giovanni Battista 07.30: "pro Populo"
08.45: Cresta Giuseppe, genitori e sorella
10.00: Rozza Ernesto e Bellani Maria
11.15: Moiraghi Piero, Anna e famigliari
18.00: Di Lonardo Orlando, Del Ciello Ersilia e Colantoni Marino
Lunedì 25:
07.30:
10.00: Fuini Lino 18.00: Restelli Teresio e famigliari
Martedì 26:
07.30: Targhetti Serafino, fratello Giovanni e papà Francesco 10.00: Aspirandi Basilia e Daccò Gaetano
18.00: Beccaria don Giuseppe
Mercoledì 27:
07.30:
10.00:
18.00: Benzoni Gianni e Rosetta Giovedì 28: S. Ireneo, vescovo e martire
07.30:
10.00:
18.00: Saletta Teresa e Bellani Dino
20.30 (Oratorio San Luigi):
Calligaris Carolina e Erminia Venerdì 29: Ss. Pietro e Paolo, apostoli
07.30:
10.00: Vitaloni Giovanni 18.00 (chiesa San Bartolomeo):
Guffi Luigia
Sabato 30:
07.30: Fratti Giuseppe e Passoni Antonietta (legato)
10.00: Mascheroni Luigia e genitori
18.00: Mariuccia, Battista e Rosanna
20.30 (chiesa della Ranera):
Loris
LUGLIO
Domenica 1: XIII del Tempo Ordinario, Festa votiva di S. Antonio Abate
07.30:
08.45: Pozzoli Santo, genitori, suoceri e parenti
10.00: Messa Solenne ad onore di S. Antonio " Asti Virgilio e Tisacchi Ernesta (legato) 11.15 (Oratorio San Luigi):
Mascheroni Achille e nuora Stefania 18.00: pro Populo"
Lunedì 2:
07.30:
10.00:
18.00: Zacchetti Domenica e Reccagni Giuseppe
Martedì 3: S. Tommaso, apostolo
07.30: Abbiati Giuseppe e Grego Veneranda
10.00: Amici Domenico, Anna e Meri
18.00: Lodigiani Enrico e Mascheroni Giuseppina
Mercoledì 4:
07.30:
10.00:
18.00: Brambilla Francesco, genitori, suoceri e famigliari (legato)
Giovedì 5:
07.30:
10.00:
18.00: Boari Francesca e Mascheroni Sara
Venerdì 6:
07.30:
10.00: famiglie Cipolla, Granata e Marchi
18.00 (chiesa San Bartolomeo):
Daccò Gianna e Cavallini Mario
Sabato 7:
07.30: Abbiati Giuseppe e Grego Veneranda
10.00: Carenzi Annuunzio e Vitaloni Giovanna
18.00: Cerri Giovanni e Rozza Maddalena
20.30 (chiesa della Ranera):
Bruna, Oreste e Bassano
Direttore Responsabile:
DON ERMANNO LIVRAGHI Autorizzazione N. 81 del 23/03/1963 Stampa: Tipolitografia Cerri & Servida srl
Tel. 0371.217102
donermannolivraghi@tiscali.it”
SONO RINATI ALLA GRA- ZIA CON IL BATTESIMO DI LEO ANDREA BIAGIO FRANCESCO
ROZZA SOPHIA
POZZI AZZURRA
CORALLO CECILIA
POZZOLI MATTIA
CREMASCOLI AGNESE
SI SONO UNITI IN CRISTO NEL MATRIMONIO RADU MARIUS MADALIN con GALUU EMILIA ROZINA ROSSINI MASSIMO con PRINCIPATO SONIA
DIO LI HA CHIAMATI A SE POLLEDRI MARISA
MARAZZI GIUSEPPINA
CAPERDONI CARLA
ARRIGONI ANGELO
BAGNOLATI MARIA TERESA
ERBA MARIA MADDALENA
POZZOLI GIANLUCA
SEMENZA MARIA GRAZIA
MARCHESI PIERANGELA