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RICORDARE, PORTARE AL CUORE Che il Teatro Stabile del. diffonderà in streaming il 10 febbraio

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Academic year: 2022

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IN CORSO LE RIPRESE DI

“RICORDARE, PORTARE AL CUORE”

Che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia diffonderà in streaming il 10 febbraio

Sono in corso in questi giorni, in luoghi di significato storico del territorio, le riprese di

“Ricordare, portare al cuore” a cura di Paolo Valerio, progetto che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dedica alle vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra. Il video interpretato da Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos sarà diffuso in live streaming dal 10 febbraio e sarà rivolto in particolare alle scuole”.

© Simone Di Luca

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Sono in corso in questi giorni le riprese per il nuovo progetto che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dedica a una pagina complessa e dolorosa della Storia del Novecento, quella delle vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra.

Tali vicende, a Trieste e nel suo territorio, attraversano alcuni luoghi di profondo significato storico e simbolico: la Foiba di Basovizza, il Centro Raccolta Profughi di Padriciano, il Magazzino 18 nel Porto Vecchio di Trieste… Proprio lì sono al lavoro – diretti da Paolo Valerio – Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos, gli attori dello Stabile che saranno protagonisti di “Ricordare, portare al cuore”.

Il video – un collage di testimonianze, documenti storici, momenti di poesia, sarà disponibile dalle ore 9 del 10 febbraio, in live streaming gratuito e sarà rivolto in particolare alle scuole, ma disponibile per tutti gli interessati. Il link per la visione sarà sul sito del Teatro Stabile, www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

Le riprese video sono state realizzate al Magazzino 18 (ringraziamo IRCI – Istituto Regionale per la Cultura Istriana Fiumana Dalmata); al Centro di Documentazione del Sacrario della Foiba di Basovizza (ringraziamo Lega Nazionale); al Centro Raccolta Profughi di Padriciano (ringraziamo Unione degli Istriani).

le riprese video sono state realizzate al Magazzino 18 (ringraziamo IRCI – Istituto Regionale per la Cultura Istriana Fiumana Dalmata per la collaborazione e il materiale iconografico); al Centro di Documentazione del Sacrario della Foiba di Basovizza (ringraziamo per la collaborazione Lega Nazionale); al Centro Raccolta Profughi di Padriciano

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(ringraziamo per la collaborazione Unione degli Istriani) produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

un sentito ringraziamento a

Comitato provinciale di Trieste dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – ANVGD

Associazione delle Comunità Istriane Associazione dei Giuliani nel Mondo Associazione Nazionale Dalmata

Comitato 10 Febbraio

Comitato Famigliari vittime giuliane, istriane, fiumane e dalmate

Comitato Onoranze ai Martiri delle Foibe Comitato Onoranze a Nazario Sauro

Fondazione Rustia Traine

Oggi esce l’album Il Ladro di Cardellini colonna sonora originale di Remo Anzovino)

distribuita da Sony Classical, esce su tutte le piattaforme d i g i t a l i l a c o l o n n a s o n o r a o r i g i n a l e ( l i n k album http://bit.ly/2MAqeeQ) – composta, orchestrata e diretta da Remo Anzovino – del film “Il ladro di Cardellini”, diretto da Carlo Luglio e prodotto da Bronx Film, Rai Cinema, Minerva

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Pictures Group e P.F.A. Films.

Il film – una commedia napoletana malincomica definita dalla critica una delle più belle uscite nel 2020 – ora in concorso ai David di Donatello è stato presentato al MonteCarlo Film Festival de la Comédie (Miglior Attore a Nando Paone, il protagonista principale del film) e poi fino a fine gennaio sulla piattaforma #iorestoinsala dei principali cinema italiani, conquistando sempre più consensi tra il pubblico. La pellicola è ambientata nella campagna campana, dove Pasquale Cardinale, un ranger anziano, trascorre le sue giornate tra alcol e video poker. Per saldare i debiti organizza assieme ad un gruppetto di stravaganti bracconieri il colpo del secolo:

una truffa di 200 cardellini bianchi puri, sostituendoli con quelli comuni, ma non finirà come previsto. Il film vede la partecipazione di un cast d’eccezione: Nando Paone, Viviana Cangiano, Pino Mauro, Ernesto Mahieux, Giovanni Ludeno, Antonella Attili, Julija Majarcuk, Lino Musella e Gigi De Luca, Tonino Taiuti e Vincenzo Nemolato.

Ruolo fondamentale nel film è svolto sicuramente dalla musica di Remo Anzovino (già vincitrice del premio “Miglior colonna sonora” al Villamare Film Festival), caratterizzata da un timbro unico, quello del fischio musicale (interpretato dal bravissimo musicista Tommaso Novi), un suono idiomatico forte per raccontare i protagonisti, i cardellini. Che altro non sono che la metafora di ognuno di noi, liberi in gabbia.

La grande intuizione musicale è stata quella di creare una partitura che affonda le radici nella scuola del Partimento Napoletano e nella musica dell’Est, facendola però eseguire da un gruppo di eccellenti musicisti non napoletani – né dell’Est – bensì appartenenti tutti ad una diversa tradizione folk italiana, quella della musica delle aie, nata in Romagna con Secondo Casadei.

Stavolta Anzovino – come messo in rilievo da Giorgio Verdelli, regista dei film “Pino Daniele – Il tempo resterà” e “Paolo

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Conte, via con me” – lascia un po’ in disparte la tastiera del pianoforte per sviluppare un discorso musicale articolato su strumenti essenziali per certi versi “poveri”: fisarmonica, plettri, percussioni minori, danno un carattere senza tempo alle melodie che seguono l’incedere del film come per sottolineare ed anticipare la trama quasi favolistica.

“Sin da quando lessi la sceneggiatura di Diego Olivares pensai che il film fosse una favola moderna, ambientato in una Napoli diversa dai cliché.

Il film è una commedia strepitosa, a cui sono grato e fiero di avere dato la sua musica.” Remo Anzovino.

Dopo il successo internazionale ottenuto con le colonne sonore scritte per i film de “La Grande Arte al Cinema” (da Hitler vs Picasso e gli altri a Frida Viva La Vida, passando per Van Gogh, Monet e Gauguin) che lo hanno portato alla conquista del Nastro D’Argento 2019, con questo nuovo intenso lavoro Remo Anzovino si conferma come uno dei più versatili e prolifici compositori contemporanei, capace di distinguersi sia nella sua carriera solista, sia in quella al servizio dei grandi prodotti per il cinema. In questa partitura riesce, con grande classe, a cesellare una musica memorabile attraverso un grande mash-up di culture e stili, rendendo universale il film.

Parallelamente, proprio nei giorni scorsi, è stato pubblicato anche “Sono libero” (link https://spoti.fi/3r7egIp), singolo di lancio del nuovo progetto discografico de Lo Stato Sociale che ha scelto Anzovino per comporre la musica e produrre il brano.

“Il maestro Remo Anzovino dipinge la colonna sonora di Sono libero come se musica e voce diventassero le scene conclusive di un film capace di elidere il confine tra lacrime e sorrisi”. Lo Stato Sociale.

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Proseguono le FAVOLE A MERENDA ON LINE …è IL MOMENTO DELLA FAVOLA DI CARNEVALE!!!

L’AVVENTURA DI ARLECCHINO Domenica 14 Febbraio ore 16:00

Circa 40 minuti di spettacolo interattivo per grandi e piccini…dopo la prenotazione e il pagamento riceverai una mail con l’elenco degli oggetti che dovrai avere con te durante lo spettacolo per giocare insieme ai personaggi della favola…

Prenota via mail la visione della Favola ed entro 24 ore prima dello spettacolo riceverai il link al quale dovrai collegarti e la mail con tutta la preparazione alla favola!

Per accedere al link è necessario prenotarsi utilizzando un indirizzo GMAIL

Costo dello spettacolo OnLine € 10 a famiglia

info e prenotazioni INFO@ANATHEMATEATRO.COM tel.3453146797

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I POSTI AL WORKSHOP TEATRALE ON LINE SONO ESAURITI!

ECCO LE NUOVE DATE!

Lun 22 / Gio 25 / Ven 26 Febbraio

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“La psicologia del personaggio e dell’attore teatrale”

con LUCA FERRI

LUOGO: Piattaforma ZOOM COSTO: € 50 a partecipante ORARI: dalle 20 alle 22

INFO E ISCRIZIONI: 3453146797 info@anathemateatro.com MAX 10 PARTECIPANTI

Un workshop innovativo, mirato a studiare e comprendere i per- corsi per la creazione del mondo psicologico del “personaggio”

attraverso esercizi di analisi e tecniche di training psico- fisico.

Il workshop e’ aperto anche ad attori non professionisti.

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NINO ZONCADA da Monfalcone al Mondo_Presentata la mostra

Per far conoscere e apprezzare il lavoro del grande designer Nino Zoncada nell’ambito dell’evoluzione tecnico-artistica della costruzione navalmeccanica italiana a partire da Monfalcone, il Comune di Monfalcone – in collaborazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – organizza e promuove l’esposizione “Nino Zoncada da Monfalcone al Mondo”, nelle sedi della Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone e del MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone, aperte al pubblico nel rispetto di tutte le normative sanitarie da giovedì 4 febbraio ad aprile, con i seguenti orari:

lunedì e venerdì 10.00_18.00, martedì e giovedì 15.00_18.00, mercoledì 10.00_13.00.

La mostra è inoltre visibile online, grazie al tour virtuale in 3D pubblicato sul sito del Comune di Monfalcone.

Il catalogo sarà in vendita nelle due sedi espositive da giovedì 4 febbraio.

“Questa mostra è un’iniziativa molto importante, e non solo per la nostra città: testimonia la nostra volontà – ha detto il Sindaco Anna Maria Cisint – di offrire una prospettiva a tutto il settore culturale, in questo momento così difficile a causa della pandemia. Vuole essere un abbraccio solidale a tutti i lavoratori che ci consentono di vivere arricchiti nell’anima. Il Comune di Monfalcone vuole fare la sua parte, anche grazie alla collaborazione degli altri soggetti, come la Regione Friuli Venezia Giulia e il Consorzio culturale del Molfanconese, che ci accompagnano in questo percorso”.

“Aprire una mostra oggi – ha sottolineato l’Assessore alla

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cultura della Regione FVG, Tiziana Gibelli – “è un atto di coraggio ed è una delle tante occasioni nelle quali il Sindaco Cisint evidenzia la sua capacità istituzionale: la mostra su Zoncada è un segno di speranza, per le Istituzioni e per i cittadini”.

“Per il Consorzio culturale del Monfalconese” – ha affermato il Presidente Davide Iannis – “questa mostra è motivo di grande soddisfazione, per diversi motivi: perché evidenzia il ruolo del CCM come attrattore economico a favore dello sviluppo, perché dimostra la sua capacità nel supportare iniziative culturali di valore e perché conferma la sua attività nel creare cultura nelle persone”,

“Dei tre filoni culturali ospitati in Galleria” – ha detto l’Assessore alla Cultura Luca Fasan – “quello delle eccellenze locali ha una valenza strategica. Questa mostra è una specie di link tra il territorio e il mondo, nel proporre la cantieristica non solo come opportunità di lavoro ma per l’aspetto culturale che è riuscito a veicolare a livello internazionale”.

Un progetto fortemente voluto dal Comune di Monfalcone per valorizzare, ancora una volta, la città della cantieristica, sede costante da oltre 110 anni di sperimentazione per l’eccellenza architettonica e tecnologica italiana. La mostra di Nino Zoncada rappresenta infatti una grande opportunità per il territorio e per il messaggio culturale che ne deriva: una raccolta inedita tra arredi navali, fotografie e appunti che, raccontati da suggestive e originali immagini da repertorio, ci narrano la storia di un designer che, coniugando senso artistico e rigore costruttivo con sperimentazione e coraggio innovativo, ha segnato una svolta epocale per la storia della navalmeccanica.

Nato a Venezia nel 1898, Giovanni Zoncada si diploma

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all’Accademia di Belle Arti e nel 1927 viene assunto presso il Cantiere Navale Triestino come disegnatore

qualificato. Da un primo incarico presso l’Ufficio Arredamento è promosso, in pochissimi anni, a dirigente del reparto ebanisteria e falegnameria dello stabilimento

monfalconese. Nel corso della sua carriera Zoncada progetta gli interni della maggior parte delle navi costruite in Italia, transatlantici quali Giulio Cesare, Augustus, Andrea

Doria, Cristoforo Colombo, Michelangelo, Eugenio C. e molti altri, che portano lo stile del design italiano da Monfalcone nel mondo.

Il percorso espositivo, a cura di Giulia Norbedo e Giulio Princic, si sviluppa a partire da un’introduzione relativa ai cambiamenti tecnici e sociali del territorio tra gli anni 20 e gli anni 60 del Novecento per poi focalizzarsi sul lavoro di Nino Zoncada nell’ambito dell’allestimento e della progettazione dei grandi transatlantici italiani. Il nome di Zoncada si intreccia, nel percorso di visita, ai nomi degli altri suoi grandi colleghi designer e architetti, come Gio Ponti, portando a un lineare percorso di evoluzione stilistica sulle navi del Novecento. Il percorso di visita non si limita a una puntuale descrizione degli allestimenti interni ma tocca anche lo sviluppo dell’evoluzione tecnica e tecnologica della navalmeccanica, incontrando nomi quali quelli del celebre Ingegner Nicolò Costanzi e di Egone Missio. I due percorsi paralleli, quello tecnico e quello artistico, sono presi in considerazione di pari passo a quello sociale, con un focus specifico sulla figura dell’operaio del cantiere di Monfalcone: vero protagonista

della storia locale, fulcro indiscusso di un processo unitario che ha portato e ancora porta, il nome della città di

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Monfalcone nel mondo.

Previste anche delle visite guidate con i curatori della mostra nelle seguenti giornate e orari: mercoledì ore 11.00, giovedì ore 16.00, venerdì ore 16.00, per un massimo di 12 persone su prenotazione (telefonicamente allo 0481 494177 – 371 o via email galleria.didattica@comune.monfalcone.go.it).

Esposizione e sedi

La mostra si sviluppa principalmente nella Galleria Comunale d ’ A r t e C o n t e m p o r a n e a d i M o n f a l c o n e c o n u n r i m a n d o all’allestimento permanente del MuCa – Museo della Cantieristica, ed è articolata in due filoni principali (tecnico e artistico) realizzati in un percorso coordinato e integrato.

Al pianterreno della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone l’ingresso è dedicato a una breve introduzione storica per ripercorrere, mediante documentazione originale e riproduzioni (pannelli a parete, bacheche), l’evoluzione navalmeccanica nel cantiere monfalconese e la presenza di Nino Zoncada all’interno di questo processo. Un importante focus è dedicato alla biografia del decoratore con documentazione originale.

Lungo la sala principale si sviluppa la tematica storico artistica con l’esposizione di copie autografe, progetti, schizzi e foto d’epoca; sono inoltre presenti pezzi originali di arredamento dalle navi e opere d’arte di pregio, come i cinque arazzi provenienti dalla TN Michelangelo, per ricreare, o almeno evocare, gli interni delle grandi navi. In tutta la sala sono installati pannelli a parete e teche d’esposizione, oltre alla presenza di video proiezioni con immagini di repertorio e interviste.

Nella seconda sala al pianterreno della Galleria si passa al

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filone tecnico – tecnologico dell’esposizione, procedendo con confronti iconografici e descrizioni riguardanti l’evoluzione navalmeccanica

monfalconese e italiana negli anni di lavoro di Nino Zoncada.

Il tutto si integra perfettamente con l’evoluzione storico artistica relativa alle grandi navi e al progresso sociale dell’Italia del secondo dopoguerra.

Al piano superiore è organizzata un’importante sezione documentaria dedicata al lavoro del reparto ebanisteria e falegnameria del Cantiere di Monfalcone con la raccolta di materiale proveniente dal Consorzio Culturale del Monfalconese e con la prosecuzione del progetto “Cacciatori di Memorie”.

Questa sezione è volta a restituire la forte presa di coscienza del legame della Città di Monfalcone con la cultura del lavoro e la nobilitazione dell’arte industriale nello stabilimento monfalconese.

Al MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone la mostra si integra con l’allestimento permanente, andando a sottolineare con elementi grafici e semplici totem descrittivi i materiali già presenti in collezione e inerenti la mostra in corso.

Elemento centrale dell’esposizione al MuCa sono alcuni bozzetti originali di Nino Zoncada, conservati presso la Biblioteca Comunale di Monfalcone, in relazione agli allestimenti di Nino Zoncada per le grandi navi costruite a Monfalcone e più in generale nei cantieri italiani tra gli anni 30 e gli anni 70. I sistemi multimediali già presenti in sede sono integrati con immagini di repertorio e interviste relative ai materiali esposti temporaneamente.

Altre sedi comunali, che espongono opere relative al lavoro di Nino Zoncada, vengono integrate nel percorso museale con semplici banner e totem di riferimento, tra queste la Biblioteca Comunale di Monfalcone dov’è esposto in sede permanente il grande pannello “La Principessa e il Trovatore”

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di Tranquillo Marangoni dall’allestimento di Nino Zoncada per la MN Stelvio.

Prestatori

Arazzeria Scassa, Asti

Associazione Marinara Aldebaran, Trieste Cassina S.p.A., Meda (MB)

Civico Museo del Mare, Trieste

Comune di Monfalcone, Fondo Marangoni

Consorzio Culturale del Monfalconese (CCM), Ronchi dei Legionari

Fondazione Ansaldo, Genova

Fondazione Fincantieri Onlus, Trieste

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma

Per informazioni:

Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone galleria@comune.monfalcone.go.it

www.comune.monfalcone.go.it tel +39 0481 494177 – 371- 358

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Facebook: GC.ACdiMonfalcone

Instagram: galleriacomunaleartemonfalcone

Per far conoscere e apprezzare il lavoro del grande designer Nino Zoncada nell’ambito dell’evoluzione tecnico-artistica della costruzione navalmeccanica italiana a partire da Monfalcone, il Comune di Monfalcone – in collaborazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – organizza e promuove l’esposizione “Nino Zoncada da Monfalcone al Mondo”, nelle sedi della Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone e del MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone, aperte al pubblico nel rispetto di tutte le normative sanitarie da giovedì 4 febbraio ad aprile, con i seguenti orari:

lunedì e venerdì 10.00_18.00, martedì e giovedì 15.00_18.00, mercoledì 10.00_13.00.

La mostra è inoltre visibile online, grazie al tour virtuale in 3D pubblicato sul sito del Comune di Monfalcone.

Il catalogo sarà in vendita nelle due sedi espositive da giovedì 4 febbraio.

“Questa mostra è un’iniziativa molto importante, e non solo per la nostra città: testimonia la nostra volontà – ha detto il Sindaco Anna Maria Cisint – di offrire una prospettiva a tutto il settore culturale, in questo momento così difficile a causa della pandemia. Vuole essere un abbraccio solidale a tutti i lavoratori che ci consentono di vivere arricchiti nell’anima. Il Comune di Monfalcone vuole fare la sua parte, anche grazie alla collaborazione degli altri soggetti, come la Regione Friuli Venezia Giulia e il Consorzio culturale del Molfanconese, che ci accompagnano in questo percorso”.

“Aprire una mostra oggi – ha sottolineato l’Assessore alla cultura della Regione FVG, Tiziana Gibelli – “è un atto di

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coraggio ed è una delle tante occasioni nelle quali il Sindaco Cisint evidenzia la sua capacità istituzionale: la mostra su Zoncada è un segno di speranza, per le Istituzioni e per i cittadini”.

“Per il Consorzio culturale del Monfalconese” – ha affermato il Presidente Davide Iannis – “questa mostra è motivo di grande soddisfazione, per diversi motivi: perché evidenzia il ruolo del CCM come attrattore economico a favore dello sviluppo, perché dimostra la sua capacità nel supportare iniziative culturali di valore e perché conferma la sua attività nel creare cultura nelle persone”,

“Dei tre filoni culturali ospitati in Galleria” – ha detto l’Assessore alla Cultura Luca Fasan – “quello delle eccellenze locali ha una valenza strategica. Questa mostra è una specie di link tra il territorio e il mondo, nel proporre la cantieristica non solo come opportunità di lavoro ma per l’aspetto culturale che è riuscito a veicolare a livello internazionale”.

Un progetto fortemente voluto dal Comune di Monfalcone per valorizzare, ancora una volta, la città della cantieristica, sede costante da oltre 110 anni di sperimentazione per l’eccellenza architettonica e tecnologica italiana. La mostra di Nino Zoncada rappresenta infatti una grande opportunità per il territorio e per il messaggio culturale che ne deriva: una raccolta inedita tra arredi navali, fotografie e appunti che, raccontati da suggestive e originali immagini da repertorio, ci narrano la storia di un designer che, coniugando senso artistico e rigore costruttivo con sperimentazione e coraggio innovativo, ha segnato una svolta epocale per la storia della navalmeccanica.

Nato a Venezia nel 1898, Giovanni Zoncada si diploma all’Accademia di Belle Arti e nel 1927 viene assunto presso il

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Cantiere Navale Triestino come disegnatore

qualificato. Da un primo incarico presso l’Ufficio Arredamento è promosso, in pochissimi anni, a dirigente del reparto ebanisteria e falegnameria dello stabilimento

monfalconese. Nel corso della sua carriera Zoncada progetta gli interni della maggior parte delle navi costruite in Italia, transatlantici quali Giulio Cesare, Augustus, Andrea

Doria, Cristoforo Colombo, Michelangelo, Eugenio C. e molti altri, che portano lo stile del design italiano da Monfalcone nel mondo.

Il percorso espositivo, a cura di Giulia Norbedo e Giulio Princic, si sviluppa a partire da un’introduzione relativa ai cambiamenti tecnici e sociali del territorio tra gli anni 20 e gli anni 60 del Novecento per poi focalizzarsi sul lavoro di Nino Zoncada nell’ambito dell’allestimento e della progettazione dei grandi transatlantici italiani. Il nome di Zoncada si intreccia, nel percorso di visita, ai nomi degli altri suoi grandi colleghi designer e architetti, come Gio Ponti, portando a un lineare percorso di evoluzione stilistica sulle navi del Novecento. Il percorso di visita non si limita a una puntuale descrizione degli allestimenti interni ma tocca anche lo sviluppo dell’evoluzione tecnica e tecnologica della navalmeccanica, incontrando nomi quali quelli del celebre Ingegner Nicolò Costanzi e di Egone Missio. I due percorsi paralleli, quello tecnico e quello artistico, sono presi in considerazione di pari passo a quello sociale, con un focus specifico sulla figura dell’operaio del cantiere di Monfalcone: vero protagonista

della storia locale, fulcro indiscusso di un processo unitario che ha portato e ancora porta, il nome della città di Monfalcone nel mondo.

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Previste anche delle visite guidate con i curatori della mostra nelle seguenti giornate e orari: mercoledì ore 11.00, giovedì ore 16.00, venerdì ore 16.00, per un massimo di 12 persone su prenotazione (telefonicamente allo 0481 494177 – 371 o via email galleria.didattica@comune.monfalcone.go.it).

Esposizione e sedi

La mostra si sviluppa principalmente nella Galleria Comunale d ’ A r t e C o n t e m p o r a n e a d i M o n f a l c o n e c o n u n r i m a n d o all’allestimento permanente del MuCa – Museo della Cantieristica, ed è articolata in due filoni principali (tecnico e artistico) realizzati in un percorso coordinato e integrato.

Al pianterreno della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone l’ingresso è dedicato a una breve introduzione storica per ripercorrere, mediante documentazione originale e riproduzioni (pannelli a parete, bacheche), l’evoluzione navalmeccanica nel cantiere monfalconese e la presenza di Nino Zoncada all’interno di questo processo. Un importante focus è dedicato alla biografia del decoratore con documentazione originale.

Lungo la sala principale si sviluppa la tematica storico artistica con l’esposizione di copie autografe, progetti, schizzi e foto d’epoca; sono inoltre presenti pezzi originali di arredamento dalle navi e opere d’arte di pregio, come i cinque arazzi provenienti dalla TN Michelangelo, per ricreare, o almeno evocare, gli interni delle grandi navi. In tutta la sala sono installati pannelli a parete e teche d’esposizione, oltre alla presenza di video proiezioni con immagini di repertorio e interviste.

Nella seconda sala al pianterreno della Galleria si passa al filone tecnico – tecnologico dell’esposizione, procedendo con confronti iconografici e descrizioni riguardanti l’evoluzione navalmeccanica

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monfalconese e italiana negli anni di lavoro di Nino Zoncada.

Il tutto si integra perfettamente con l’evoluzione storico artistica relativa alle grandi navi e al progresso sociale dell’Italia del secondo dopoguerra.

Al piano superiore è organizzata un’importante sezione documentaria dedicata al lavoro del reparto ebanisteria e falegnameria del Cantiere di Monfalcone con la raccolta di materiale proveniente dal Consorzio Culturale del Monfalconese e con la prosecuzione del progetto “Cacciatori di Memorie”.

Questa sezione è volta a restituire la forte presa di coscienza del legame della Città di Monfalcone con la cultura del lavoro e la nobilitazione dell’arte industriale nello stabilimento monfalconese.

Al MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone la mostra si integra con l’allestimento permanente, andando a sottolineare con elementi grafici e semplici totem descrittivi i materiali già presenti in collezione e inerenti la mostra in corso.

Elemento centrale dell’esposizione al MuCa sono alcuni bozzetti originali di Nino Zoncada, conservati presso la Biblioteca Comunale di Monfalcone, in relazione agli allestimenti di Nino Zoncada per le grandi navi costruite a Monfalcone e più in generale nei cantieri italiani tra gli anni 30 e gli anni 70. I sistemi multimediali già presenti in sede sono integrati con immagini di repertorio e interviste relative ai materiali esposti temporaneamente.

Altre sedi comunali, che espongono opere relative al lavoro di Nino Zoncada, vengono integrate nel percorso museale con semplici banner e totem di riferimento, tra queste la Biblioteca Comunale di Monfalcone dov’è esposto in sede permanente il grande pannello “La Principessa e il Trovatore”

di Tranquillo Marangoni dall’allestimento di Nino Zoncada per la MN Stelvio.

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Prestatori

Arazzeria Scassa, Asti

Associazione Marinara Aldebaran, Trieste Cassina S.p.A., Meda (MB)

Civico Museo del Mare, Trieste

Comune di Monfalcone, Fondo Marangoni

Consorzio Culturale del Monfalconese (CCM), Ronchi dei Legionari

Fondazione Ansaldo, Genova

Fondazione Fincantieri Onlus, Trieste

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma

Per informazioni:

Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone galleria@comune.monfalcone.go.it

www.comune.monfalcone.go.it tel +39 0481 494177 – 371- 358 Facebook: GC.ACdiMonfalcone

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Parma 2020+21: apre oggi la mostra Design! Oggetti, processi, esperienze | CSAC, Parma | Abbazia di Valserena e Palazzo Pigorini

CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione Università di Parma

presenta nell’ambito di

Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21

Design! Oggetti, processi, esperienze

Abbazia di Valserena, Parma 3 febbraio – 30 giugno 2021

Palazzo Pigorini, Parma 3 febbraio – 5 aprile 2021

Mercoledì 3 febbraio 2021, apre al pubblico la mostra Design!

Oggetti, processi, esperienze a cura di Francesca Zanella, prodotta da CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma con il sostegno del Comune di Parma e della Regione Emila-Romagna nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, e in collaborazione con GIA – Gruppo Imprese Artigiane Parma. L’evento espositivo, che

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avrebbe dovuto inaugurare lo scorso novembre, aprirà c o n t e m p o r a n e a m e n t e i n d u e s e d i , l ’A b b a z i a d i Valserena e Palazzo Pigorini a Parma, dal mercoledì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, con modalità di fruizione contingentata e nel rispetto delle misure anti- Covid.

Gli archivi dello CSAC dell’Università di Parma custodiscono un immenso patrimonio di conoscenze sviluppate dalle generazioni di designer che hanno definito la cultura del progetto italiano nel Novecento. Tali conoscenze consentono di raccontare, attraverso una selezione di progetti emblematici, i temi centrali del design. La mostra, articolata in due sezioni, traccia un percorso in cui il designer – nelle sue tante vesti di bricoleur, artigiano, antropologo, filosofo, scienziato, tecnologo – riflette sui temi del progetto e della produzione, delle politiche di intervento sul territorio e sul patrimonio culturale, e sui differenti linguaggi e pratiche all’interno di una società multiculturale.

Enzo Mari Il gioco delle favole 1957_1965

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La prima sezione, allestita all’interno dell’Abbazia di Valserena, sede dell’Archivio-Museo CSAC, riunisce disegni, prototipi e oggetti di designer italiani quali Archizoom Associati, Mario Bellini, Cini Boeri, Achille e Piergiacomo Castiglioni, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Roberto Menghi, Bruno Munari, Alberto Rosselli, Roberto Sambonet, Ettore Sottsass jr.. L’esposizione si articola attraverso tre parole chiave: oggetto, dimensione funzionale del progetto e allo stesso tempo strumento di rappresentazione delle culture;

processo, inteso come momento autoriflessivo di definizione del progetto negli ambiti dell’innovazione, dell’impegno sociale e della prefigurazione del futuro, ma anche come interpretazione da parte del designer dei procedimenti dell’industria o della produzione; esperienza, ovvero il design come disciplina orientata allo studio delle interazioni tra persone, oggetti e ambienti. La mostra include anche il video prodotto dallo Studio di Monte Olimpino sui fratelli Castiglioni (soggetto di Bruno Munari, regia di Marcello Piccardo, fotografia di Michele Piccardo), i video prodotti negli anni Ottanta da Metamorphosy e Magazzini Criminali con la collaborazione di Alessandro Mendini che affiancano un’idea rinnovata di oggetti e corpi e il film Archivio vivo. Storie di progetti, corpi e processi di Muse Factory of Projects, curato da Francesca Molteni con il montaggio di Silvia Biagioni, che propone un’ulteriore lettura sulla lezione dei designer italiani e sul potere dell’archivio.

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Sissi Antelamato Da B r u n e t t a p e r C a p p u c c i a S i s s i 2020

La seconda sezione a Palazzo Pigorini, intitolata Corpi e processi.

Sissi, Cinzia Ruggeri, Krizia, Brunetta e Atelier Farani, co-curata da Valentina Rossi, presenta, attraverso le stesse tre parole chiave, gli esiti della prima fase del progetto Storie di fili, condotto dallo CSAC in partenariato con il Sistema Museale dell’Università di Parma, Cooperativa Eidè, Fondazione Museo Glauco Lombardi e con il contributo della Fondazione Cariparma. Tre nuovi abiti scultura dell’artista Sissi, ideati attraverso un processo di confronto con il patrimonio dello CSAC (in particolare con i figurini di Cinzia Ruggeri, Krizia e Brunetta, presenti in mostra) e realizzati con le aziende del territorio Equipage Srl, Maglificio Nuova Ester e Parmamoda Srl, dialogheranno con i costumi della Sartoria Farani, anch’essi conservati allo CSAC, dando origine a una riflessione sul corpo, sull’abito e sul suo processo creativo e sartoriale.

Design! Oggetti, processi, esperienze Abbazia di Valserena

3 febbraio – 30 giugno 2021

Strada Viazza di Paradigna 1, Parma Palazzo Pigorini

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3 febbraio – 5 aprile 2021

Strada della Repubblica 29/a, Parma Mostra a cura di Francesca Zanella

Prodotta da CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma

Con il sostegno di Comune di Parma e Regione Emilia-Romagna In collaborazione con

GIA – Gruppo Imprese Artigiane Parma Equipage Srl

Maglificio Nuova Ester Parmamoda Srl

Centro Studi Poltronova per il Design Archivio Alessandro Mendini Milano Muse Factory of Projects

Nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 Il progetto Storie di fili è realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma

In collaborazione con Sistema Museale dell’Università di Parma, Equipage Srl, Maglificio Nuova Ester Parmamoda Srl, Cooperativa Eidè, Fondazione Museo Glauco Lombardi

Orari

Mercoledì, giovedì e venerdì 15.00-19.00 Ingresso

Abbazia di Valserena: 10 euro intero | 8 euro ridotto Palazzo Pigorini: ingresso libero

P e r t u t t e l e r i d u z i o n i e i n f o r m a z i o n i

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aggiornate: csacparma.it/visita Per informazioni e prenotazioni

info@csacparma.it | www.csacparma.it

Lo CSAC dell’Università di Parma

Lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione inizia a raccogliere il suo primo nucleo di opere nel 1968 grazie ad Arturo Carlo Quintavalle, in occasione dell’esposizione dedicata a Concetto Pozzati organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma. Situato oggi nell’Abbazia cistercense di Valserena, conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni di immagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesti cinematografici, 11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni per illustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquette, 2000 oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste di Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosi apparecchi cinematografici antichi). Lo CSAC oggi è uno spazio multifunzionale, dove si integrano un Archivio, un Museo e un Centro di Ricerca e Didattica. Una formula unica in Italia, che mantiene e potenzia le attività sino ad ora condotte di consulenza e collaborazione all’istruzione universitaria con seminari, workshop e tirocini, di organizzazione di mostre e pubblicazione dei rispettivi cataloghi (oltre 120 dal 1969 ad oggi), e di prestito e supporto ad esposizioni in altri musei tra cui la Triennale di Milano, il MAXXI di Roma, il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Tokyo Design Center, il Design Museum di Londra, il Folkwang Museum di Essen e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid.

Ufficio stampa Delos

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La Nave Sepolta: recensione del film con Ralph Fiennes e Carey Mulligan

Disponibile su Netflix da venerdì 29 gennaio, questo film è diretto da Simon Stone e sceneggiato da Moira Orfini, ed è un adattamento del romanzo The Dig, di John Preston.

La pellicola rievoca un fatto realmente accaduto: la scoperta di un importante sito archeologico a Sutton Hoo, nel Suffolk, alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

I due protagonisti sono Edith Pretty (Carey

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Mulligan), agiata vedova di un colonnello, e Basil Brown (Ralph Fiennes), un poliedrico archeologo autodidatta di bassa estrazione sociale.

Edith ingaggia Basil per avviare degli scavi archeologici nei pressi di alcuni tumuli di terra nella sua vasta proprietà, in un luogo dove leggende locali narrano che giacciono sepolti delle vestigia vichinghe, e nel quale la giovane vedova intuisce che deve essere sepolto qualcosa di valore.

I fatti le danno ragione, perché gli scavi portano alla luce una nave anglosassone risalente al VI-VII secolo. Una scoperta eccezionale, che attira ben presto le attenzione dei più grossi musei nazionali, che vogliono assicurarsi i preziosi reperti ritrovati.

Ma la Seconda Guerra Mondiale è alle porte e la salute di Edith comincia a cedere…

La Nave Sepolta: un film intimista sull’importanza della memoria

La scoperta archeologica narrata dal film è stata molto importante, perché ha di fatto ridisegnato l’immagine del Medio Evo. Ma nella pellicola viene utilizzata più come occasione per sottolineare l’importanza della conoscenza del nostro passato per vivere il nostro presente, nella nostra dimensione personale, più che nella consapevolezza della dimensione storica degli eventi.

Uno scavo archeologico come metafora della ricerca

dentro di sé, quindi. Non per niente il titolo

inglese della pellicola è The Dig (letteralmente “lo

scavo”), che è stato maldestramente tradotto nella

versione italiana come La Nave Sepolta.

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E infatti nel film il sito archeologico sembra perdersi nella campagna inglese, che acquisisce una dimensione eterea e quasi astorica. In questo ambiente si muovono Edith e Basil, che formano una coppia di diversa estrazione sociale, unita però da una profonda assonanza interiore e da un intenso amore per le proprie radici.

Un sodalizio che si sostanzia nella reciproca ammirazione e nel mutuo rispetto, ma che non sfocia nella passione, esprimendosi con sguardi e silenzi eloquenti, grazie anche all’ottima interpretazione di Carey Mulligan e Ralph Fiennes.

L a p r i m a p a r t e d e l f i l m n a r r a i l l e n t o m a inesorabile avvicinamento dei due protagonisti, fino alla scoperta della nave anglosassone sepolta. Nella seconda parte entrano altri elementi, meno metafisici e più concreti: l’inesorabile avvicinarsi della Seconda Guerra Mondiale, la competizione tra i musei per accaparrarsi i reperti archeologici ritrovati e il fiorire di storie parallele a quella di Edith e Basil. Elementi, questi ultimi, che sono stati introdotti anche grazie a personaggi inventati.

La Nave Sepolta: qualche licenza poetica per fare sognare

Del resto nella realtà i due protagonisti avevano un’età che avrebbe reso poco realistico il crearsi di un profondo rapporto tra i due, e che è stata ritoccata per comprensibili ragioni narrative.

Inoltre il cugino di Edith è un personaggio secondario inventato per fornire carburante all’intreccio.

Piccole licenze poetiche che permettono al film di

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indagare sul rapporto di coppia, anche nella sua dimensione passionale, assente nel sodalizio tra Edith e Basil. Perché in questo film tutti i personaggi, in un modo o nell’altro, scavano dentro di sé, magari per scoprire che il proprio matrimonio non così idilliaco, e forse è meglio cambiare partner, cogliendo l’attimo.

Una narrazione comunque sempre intimista, nella quale i grandi eventi della Storia scorrono sullo sfondo, mentre ciò che conta sono le vite delle persone semplici, che magari compiono grandi imprese, ma rimangono sepolte nell’anonimato.

Lo stesso Basil Brown, nel mondo reale, è stato solo recentemente rivalutato, mentre il suo fondamentale ruolo nella scoperta del sito venne nascosto dagli illustri professoroni accorsi da Londra a Sutton Hoo nel 1939. E rimase sepolto nell’oblio per decenni.

La Nave Sepolta: una piccola chicca da vedere

Questo film si muove con grande delicatezza su due dimensioni inestricabilmente intrecciate: i grandi eventi della Storia e le vite delle persone reali che nella Storia si muovono. Privilegiando queste ultime.

Un’operazione non semplice, anche perché il motore narrativo del film si nutre di altre complesse contrapposizioni: agape contro eros, città contro campagna, ottusi intellettuali cattedratici contro validi artigiani autodidatti, l’eccezionalità del dramma della guerra contro la normale routine quotidiana.

Il tutto sempre con un approccio intimistico, dove

contano i dettagli e i non detti. Nonostante qualche

momento in cui la storia sembra vacillare, nel suo

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complesso il film convince, soprattutto grazie a una recitazione di alto livello. Oltre all’impeccabile Ralph Fiennes, colpisce molto la prestazione di Carey Mulligan, attrice poco conosciuta che ha preso la parte originariamente destinata a Nicole Kidman.

Bravissima.

In un periodo storico dove molto spesso gli effetti speciali sono più importanti delle storie narrate (un esempio tra tutti è il tanto declamato quanto inutile Tenet, di Christofer Nolan), fa piacere scoprire piccole chicche come La Nave Sepolta, che magari non rimarranno scolpite nell’eternità, ma regalano allo spettatore molte emozioni e fanno riflettere. Da vedere.

Istituzione Bologna Musei Con il passaggio dell’Emilia- Romagna in zona gialla arriva l’attesa riapertura delle sedi espositive da martedì 2 febbraio 2021.

L’auspicato miglioramento della situazione emergenziale è arrivato e con esso il passaggio dell’Emilia-Romagna in zona gialla: le porte dei musei possono nuovamente aprire al pubblico e l’Istituzione Bologna Musei è pronta a farlo da martedì 2 febbraio 2021.

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In ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio scorso e fino al permanere della Regione Emilia-Romagna in zona gialla (salvo ulteriori disposizioni governative), le sedi dell’Istituzione riapriranno in sicurezza secondo giorni e orari differenziati, con esclusione del sabato, della domenica e dei festivi. Il Consiglio d’Amministrazione ha infatti approvato un nuovo schema orario che prevede il concentrarsi delle ore di apertura nei giorni infrasettimanali, dal lunedì al venerdì, per un totale complessivo di 208 ore alla settimana.

Per favorire l’accesso del pubblico, nel rispetto dei contingentamenti dettati dall’emergenza sanitaria, diverse sedi come MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini hanno previsto una o più giornate di apertura prolungata fino alle ore 19, in modo da poter accogliere i visitatori al termine della giornata lavorativa.

Rimangono confermate tutte le misure di sicurezza già adottate dall’Istituzione tra maggio e ottobre 2020: acquisto on line dei biglietti, ingresso per slot numerici in base alla capienza degli spazi, misurazione della temperatura con termoscanner, distanziamento interpersonale, obbligo di mascherina, disponibilità di gel igienizzanti.

Di seguito il dettaglio degli orari, museo per museo:

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi via Don Minzoni 14

tel. 051 6496611

aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, ore 14-19 chiuso: sabato, domenica, lunedì e festivi

Casa Morandi via Fondazza 36

aperto: giovedì e venerdì ore 14-19

chiuso: sabato, domenica, lunedì, martedì, mercoledì e festivi

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Museo per la Memoria di Ustica via di Saliceto 3/22

tel. 051 377680

aperto: giovedì e venerdì ore 14-19

chiuso: sabato, domenica, lunedì, martedì, mercoledì e festivi

Villa delle Rose via Saragozza 228/23

tel. 051 436818 – 6496611

aperto: in occasione di eventi espositivi

Museo Civico Archeologico via dell’Archiginnasio 2 tel. 051 2757211

aperto: lunedì e mercoledì ore 10-14; giovedì ore 14-19; venerdì ore 10-19

chiuso: sabato, domenica, martedì e festivi

Museo Civico Medievale via Manzoni 4

tel. 051 2193916 – 2193930

aperto: martedì, mercoledì, giovedì ore 10-18.30; venerdì ore 10-19 chiuso: sabato, domenica, lunedì e festivi

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 tel. 051 2193998

aperto: martedì, mercoledì, giovedì ore 10-18.30; venerdì ore 10-19 chiuso: sabato, domenica, lunedì e festivi

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini Strada Maggiore 44

tel. 051 236708

aperto: martedì, mercoledì, giovedì ore 9-14; venerdì ore 10-19 chiuso: sabato, domenica, lunedì e festivi

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”

via di Casaglia 3

tel. 051 2194528 – 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)

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accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica Strada Maggiore 34

tel. 051 2757711

aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 11-13.30 e 14.30-18.30 chiuso: sabato, domenica, lunedì e festivi

Museo del Patrimonio Industriale via della Beverara 123

tel. 051 6356611

aperto: lunedì, venerdì ore 10-18.00

chiuso: sabato, domenica, martedì, mercoledì, giovedì e festivi

Museo civico del Risorgimento Piazza Carducci 5

tel. 051 347592

aperto: martedì, giovedì ore 14-18; venerdì ore 10-14 chiuso: sabato, domenica, lunedì, mercoledì e festivi

Paolo Pietrangeli presenta il nuovo album alla ‘Fiera delle parole’ di Padova

Paolo Pietrangeli, personaggio di riferimento per la musica e la cultura in Italia, ha da poco pubblicato un nuovo album,

“Amore amore amore, amore un c….” (Bravo Records/Ala Bianca), che esula in parte dai temi più sociali e politici che ha spesso toccato per trattare invece d’amore e rapporti di coppia.

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Il disco verrà presentato online mercoledì 3 febbraio alle 19 nell’ambito di un importante festival letterario come la Fiera delle parole di Padova. Pietrangeli sarà intervistato da

Enrico Deregibus e Davide Antonio Pio. Si potrà seguire

l’incontro sulla pagina facebook e sul canale YouTube de “La Fiera delle Parole”.

Dal 1968 è considerato il cantore dei rapporti politici e sociali, quello di “Contessa”, “Valle Giulia” e tante altre, ma Paolo Pietrangeli con questo nuovo disco ci fa scoprire un’altra faccia della sua poetica, anche se il titolo chiarisce che all’interno non manca l’inconfondibile, aguzza ironia dell’artista romano, così come il suo lucido sguardo al mondo intorno.

L’album, che è pubblicato in digitale e in vinile, si può ascoltare su varie piattaforme: https://pietrangeli.lnk.to/- amoreamoreun

In tutto tredici canzoni, delle quali tre inedite, tra cui la traccia che ha dato lo spunto per il titolo dell’album, “Amore un cazzo”. Del brano è disponibile un video, di Chiara

R i g i o n e , d i s p o n i b i l e

all’indirizzo https://youtu.be/7doqH3lbpU4 . Il lavoro e che è

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stato designato migliore video musicale italiano del 2020 dalla testata specializzata Indie-eye.

Paolo Pietrangeli è una figura importante per la cultura e lo spettacolo in Italia non solo come cantautore, ma anche come regista cinematografico e poi televisivo (uno dei più apprezzati degli ultimi decenni) e recentemente anche come scrittore. Nella sua ormai lunga storia è stato anche aiuto regista di mostri sacri come Luchino Visconti, Federico Fellini, Mauro Bolognini.

Sono tante le cose che ha da raccontare. Per questo tra una traccia e l’altra dell’album, Pietrangeli infila ricordi e aneddoti su se stesso e i suoi 75 anni, sulla sua gioventù, sul rapporto conflittuale con suo padre, Antonio Pietrangeli, talentuoso regista, su com’è nata “Contessa”, sulla Roma di Visconti e Fellini. In sintesi, racconta tutto ciò che ha formato la sua poetica fatta di ironia (“Amore un cazzo”), giochi di parole (“La merendera”) e metafore. Storie e filastrocche divertenti (“Lo stracchino”), ma anche intrise di melodia ed emozione (“Le sirene”, “Circonferenza”).

L’album è pubblicato su label Bravo Records/Ala Bianca, con distribuzione Warner. E contiene anche un cadeau: nella terza di copertina si trova infatti un QR Code che – scansionato con fotocamera dello smartphone – porta all’ascolto in streaming e al download di un concerto di Pietrangeli al Teatro Parioli di Roma nel 1995.

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BLINK CIRCUS Tour 2021

La storia di una carovana circense, in giro per l’Europa , ambientata agli inizi del 1900 ed il suo incontro con otto personaggi dalle abilita’ speciali, che entreranno a far parte del carrozzone Blink Circus.

LADY CLAIRE (la ballerina di ghiaccio ed il suo pubblico immaginario) JEAN BAPTISTE GUILLARME (lanciatore di coltelli dalla mira infallibile) Le SIAMESI TRAPEZISTE(comunicano tra loro con il pensiero) l’equilibrista Miss SAMYRA(riesce a stare in equilibrio solo sugli schienali delle sedie) MISS TEMPLE (proietta i suoi sogni tramite il suo binocolo) Mrs CROW (regina dei profumi) Mrs LYDIA(la signora fluttuante e la sua bambola speciale) Miss LETYSY(quando apre la scatola sul suo cappello escono parole che lasciano tutti incantati…)

Tutte le sere al tramonto un presentatore circense apre il suo piccolo circo ogni 30 minuti per 15 Visitatori alla volta …per far conoscere gli otto circensi dalle abilita’ speciali e altri 100 personaggi che vivono nel piccolo mondo Blink Circus .

TEATRO FOTOGRAFICO BLINK CIRCUS

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E’ un’installazione d’arte/teatro viaggiante UNICA AL MONDO!

il circo fotografico unico nel suo genere con 400 repliche all’attivo!

Uno spettacolo itinerante in stile vittoriano…in un piccolo chapiteau di 35 Mq (7mtx5mt) .

All’ingresso, una breve introduzione e spiegazione ai visitatori (15 alla volta) con consegna delle lenti d’ingrandimento che verranno usate per osservare oltre 100 immagini in miniatura con effetto 3D con tecnica PRECINEMA, all’interno 10 installazioni/libro in stile circense tutte contenenti fotografie in stile surrealista in miniatura.. e 8 gigantografie dei personaggi narrati; tutto realizzato dall’artista Lorenzo Mastroianni (fotografie scenografie e costumi).

Lo spettatore verra’ avvolto in questo percorso onirico da un audio-racconto musiche luci e suoni sincronizzati che accompagneranno il tragitto alla scoperta di questo mondo per 30 minuti di tempo.

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Il progetto Blink Circus nasce nel 2010 ed e’ stato installato in oltre 400 festival d’arte, teatro, circo contemporaneo, buskers …

Teatro Eliseo Roma , Carnevale di Venezia ,Teatro Verdi Parma, Teatro Casalmaggiore BO, Teatro Comunale Reggio Emilia ,Teatro Sala Umberto Roma, Teatro Il Cerchio Parma, Teatro Tagliavini Novellara RE e anche a Bruxelles/ Parigi/ Barcellona/ Maribor/

Graz/ Lione/ Koper /Tolosa/ Vienna/ Skopje/ Losanna/ Berna/

Lugano/ Locarno/ Bellinzona /Milano/ Torino/ Roma/ Fossano/

Udine/ Bolzano/ Genova/ Trento/ Cuneo/ Alessandria/ Cosenza/

Varese/ Mantova/ Verona/ Catanzaro/ Ancona /Salerno/ Venezia/

Foggia/ Forli/ Piacenza/ Taranto/ Agrigento/ Rieti/ Treviso/

Arezzo/ Padova/ Firenze/ Reggio Calabria/ Grosseto/ Potenza/

Livorno/ Caserta/ Catania /Palermo/ Siracusa/ Ascoli/

Avellino/ Reggio Emilia/ Ferrara/ Matera/

Olbia /Cagliari/ Bari/ Lecce/ Brindisi /Campobasso /Bergamo /Brescia/Pisa/ Sondrio/ Imperia/ Ravenna/ Benevento/ Savona/

Viterbo/ Parma/ Modena…

2015 1# PREMIO EUROPEO MIGLIOR FOTOGRAFIA ARTISTICA ,SCENOGRAFIA E COSTUMI ASSEGNATO DALL’ INTERNATIONAL FEDERATION OF PHOTOGRAPHIC ART DI PARIGI(F.I.A.P.) ” DELL’ANNO 2015

2018 inserito dalla DE AGOSTINI nell’ATLANTE DELL’ARTE CONTEMPORANEA tra i migliori artisti dal 1950 ad oggi.

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Puglia Sounds e Rubik portano oltre confine il funky made in Italy

Puglia Sounds e Rubik portano oltre confine il funky made in Italy con Nikaleo, Tecà e il mitico Bengi Benati dei Ridillo 3- 5 febbraio 2021: dopo la fortunata esperienza con il Mr Bricks & The Rubble Digital Tour, continuano i live streaming, fra Italia e Germania, prodotti da Rubik – grazie al sostegno di Puglia Sounds, attraverso il bando Producers. Questa volta, a s a l i r e s u l p a l c o d i g i t a l e d i U n i t e d W e Stream, Dringeblieben, Rubik, è la prima edizione di Italo Funky Express, un nuovo format con al centro l’energia del funky che, in questa prima tappa, vedrà protagonista la cantante Nikaleo, insieme al rapper pugliese Tecà, e ospiti speciali la band dei Ridillo, in una fusion esplosiva tra il funky storico italiano e le nuove tendenze musicali.

Coloratissima, quindi, la line up che salirà sul palco degli studios di Deposito Zero a Forlì: Nikaleo (nome d’arte di Veronica Palmisano) e la sua band (Piero Ancona al basso, Giuseppe Giancola alla chitarra, Francesco Basile alla batteria) con i mitici Ridillo (Bengi Benati, voce e chitarra; Claudio Zanoni, tromba), il rapper Tecá, a r a p p r e s e n t a r e l a n u o v a s c e n a h i p h o p i t a l i a n a , e Satomi (Andrea Bertorelli) alle tastiere.

Oltre al concerto in studio, quella al Deposito Zero sarà anche l’occasione per registrare due brani inediti di Nikaleo e Tecá con la direzione artistica di Mattia Dallara degli Studios di Forlì.

Tutto l’evento verrá documentato con la realizzazione di un

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video/documentario, elaborato dal bolognese Daniele Poli e diffuso poi attraverso i canali di Rubik Media.

Questa collaborazione internazionale tra Italia e Germania è resa possibile grazie alla collaborazione tedesca con il club Komplex Schwerin e con l’Ente culturale Kulturwerk MV.

T r e l e d a t e d e g l i a p p u n t a m e n t i n e l 2 0 2 1 : i l 3 febbraio l’evento andrà in esclusiva sui canali di United We stream con hosting Kulturwerk MV; il 4 febbraio in streaming su Dringeblieben. Infine il 5 febbraio lo streaming approderà sul Canale Youtube Rubik in crossposting con Deposito Zero.

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