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PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE EUROPEA 2020

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PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE

EUROPEA 2020

Consultazione del la Quinta

Commissione permanente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento

16 giugno 2020

CPTN/A/16/06/2020-0007552

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1 Consultazione Quinta Commissione permanente – 16 giugno 2020

Osservazioni di CONFINDUSTRIA TRENTO

Trento, 16 giugno 2020

Comunicazione COM (2020) 37 final “Programma di lavoro della Commissione 2020 – Un’Unione più ambiziosa”

Signora Presidente dott.ssa Ambrosi, Gentili Consigliere e Consiglieri,

il programma di lavoro 2020 della Commissione Europea, trasmesso alla fine di gennaio alle altre Istituzioni europee, è stato elaborato in una fase in cui non era possibile nemmeno immaginare quanto sarebbe successo nelle settimane successive con l’arrivo in Europa del Coronavirus. Tantomeno, oggi, riusciamo ad immaginare gli effetti che la pandemia e il conseguente lockdown avranno sull’economia nei prossimi mesi.

Si tratta, pertanto, di un programma che andrà aggiornato declinandolo sull’emergenza, senza perdere una prospettiva di lungo periodo, funzionale alla ricostruzione e al rilancio dell’economia europea.

Dal punto di vista dell’industria trentina, desideriamo richiamare l’attenzione sui seguenti obiettivi del Programma 2020 della Commissione.

SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE

Molte aziende e la nostra stessa Associazione hanno adottato gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite come metro per misurare l’impatto delle proprie attività. Negli ultimi anni abbiamo registrato una sensibilità crescente del sistema produttivo sui temi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, economica e sociale delle produzioni. I consumatori

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2 Consultazione Quinta Commissione permanente – 16 giugno 2020

Osservazioni di CONFINDUSTRIA TRENTO

hanno dimostrato di saper premiare quelle aziende che investono in questa direzione.

Condividiamo, pertanto, il fatto che la nuova strategia di crescita dell’Unione Europea sia stata identificata con il “Green Deal europeo” lanciato dalla Commissione.

La transizione verso un’economia circolare, sulla quale stanno investendo molte imprese trentine, comporterà anche un cambiamento nel modo in cui produciamo, utilizziamo e consumiamo le cose. Il nuovo piano d'azione per l'economia circolare contribuirà a trasformare il nostro sistema di produzione e consumo per ridurne l'impronta ambientale e di carbonio.

Le politiche di transizione verso l'economia circolare dovrebbero essere premiali e incentivanti la trasformazione green, non punitive come la plastic tax, con l’effetto di danneggiare tutti (produttori, utilizzatori, consumatori) e di aumentare i costi dei prodotti e dei loro contenitori o imballaggi.

TRANSIZIONE DIGITALE

Il lockdown delle attività produttive, ma anche di settori strategici come quello dell’istruzione, catapultato online senza alcuna sperimentazione e preparazione di docenti e studenti, hanno fatto comprendere l’urgenza di spingere sulla transizione digitale. Non si tratta più solo di investire nell’impresa 4.0, che resta fondamentale, ma anche nelle competenze digitali dei lavoratori e dei cittadini. Su questo la Commissione Europea dovrà intervenire con forza, impegnando importanti risorse destinate a piani di formazione e aggiornamento delle competenze, in particolare per i lavoratori delle piccole e medie imprese.

In un contesto sempre più digitalizzato, diventa fondamentale anche il tema della sicurezza informatica e della protezione dagli attacchi alle reti e ai sistemi informativi. Ben venga, dunque, la revisione dei piani dell’UE nell’ottica di un rafforzamento della cibersicurezza nell’Unione.

LAVORO

In materia di lavoro, preoccupa l’annuncio della Commissione di voler introdurre uno strumento giuridico per il salario minimo.

Fissare per legge un salario minimo che aiuti i lavoratori più deboli potrebbe avere l'effetto esattamente opposto perché, se diventa un’alternativa ai contratti collettivi, finisce per togliere diritti e tutele ai lavoratori. Il rischio è smontare il sistema dei contratti nazionali, che non

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Osservazioni di CONFINDUSTRIA TRENTO

regolano solo i livelli retributivi, ma anche molti altri aspetti rilevanti come ferie, malattia, straordinari, welfare.

Inoltre, siamo sicuri che l’introduzione per legge di un salario minimo sia la via migliore per garantire livello di reddito dignitosi a tutti i lavoratori? Nei paesi OCSE dove è stato introdotto, il salario minimo legale è pari a circa il 51% del salario mediano, che per l’Italia significa circa 6 euro l’ora.

Per le imprese questa operazione è doppiamente penalizzante perché, direttamente o indirettamente, aumenta il costo del lavoro e incide negativamente sulla loro competitività.

Allora qual è la soluzione?

1. Implementare i controlli per assicurare che i minimi contrattuali siano rispettati da tutti i datori di lavoro.

2. Combattere il dumping contrattuale prevedendo che i contratti di riferimento siano quelli stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative di imprese e lavoratori. In questo modo si eviterebbero i fenomeni di associazioni datoriali e sindacati nati solo per fare contratti a danno dei lavoratori e in concorrenza sleale con le imprese che applicano quelli più strutturati.

3. Limitare la previsione di un salario minimo legale ai soli lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva.

4. Ridurre il carico fiscale e contributivo sul lavoro.

Sarebbe meglio mettere da parte ricette facili e di impatto mediatico e pensare a piani seri e ben articolati per creare lavoro e aumentare per davvero le retribuzioni dei lavoratori.

RELAZIONI INTERNAZIONALI

Concordiamo con l’obiettivo della Commissione di negoziare un nuovo partenariato con il Regno Unito. L'UE dovrà lavorare per ridurre al minimo le barriere al commercio, prestando particolare attenzione a quelle non tariffarie (es. certificazioni di prodotto) che danneggerebbero le imprese facendo lievitare i costi di esportazione.

Apprezziamo anche la proposta di uno sportello unico doganale volto a semplificare le procedure amministrative per le imprese.

Dal documento della Commissione emergono anche le due aree a cui l’UE rivolgerà particolare attenzione: l’Africa e i Balcani occidentali. Si tratta di zone strategiche per gli equilibri geo- politici, ma anche per le relazioni commerciali, visti i loro tassi di sviluppo degli ultimi anni e il

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Osservazioni di CONFINDUSTRIA TRENTO

potenziale di crescita ancora inespresso. È evidente anche l’importanza delle relazioni a causa dei flussi migratori che da quelle aree sono diretti verso l’UE.

POLITICA COMMERCIALE

È condivisibile l’intenzione della Commissione di intraprendere un’iniziativa sulla riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. L’OMC va rafforzata e vanno ridefinite le regole e i poteri. Il multilateralismo che si era lentamente e faticosamente sviluppato a partire dagli anni Novanta, con la costituzione della stessa OMC, ha subìto un duro contraccolpo negli ultimi anni con l’avvento del sovranismo e la ripresa delle guerre tariffarie, che hanno visto protagonisti in primis gli Stati Uniti e la Cina, ma che hanno coinvolto anche i Paesi dell’Unione Europea e le loro produzioni.

LEGIFERARE MEGLIO

Non possiamo che sottoscrivere, infine, l’iniziativa dell’Unione volta al miglioramento della regolamentazione. Ben venga, dunque, l’annunciata Comunicazione “Legiferare meglio” della Commissione, che auspichiamo possa diventare un punto di riferimento anche per i legislatori nazionali e regionali. Perché le politiche – come riporta la Comunicazione oggetto della consultazione odierna – devono produrre “risultati tangibili sul campo e rendere la vita più facile a cittadini e imprese”.

Concludiamo il nostro intervento con questo richiamo alla qualità della regolamentazione e alla semplificazione amministrativa, ma vogliamo ribadire – ancora una volta – che deve essere in cima all’agenda politica anche dei governi locali per il rilancio dell’economia.

Grazie.

CONFINDUSTRIA TRENTO

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