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PIANO DI CONTROLLO DEL CINGHIALE IN PROVINCIA DI SONDRIO

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Academic year: 2022

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PIANO DI CONTROLLO DEL CINGHIALE IN PROVINCIA DI SONDRIO

Sintesi del piano pluriennale di controllo (2019-2023), metodi di attuazione e prescrizioni previste,

adempimenti pratici.

Provinciadi Sondrio Servizio Caccia, Pesca e Strutture Agrarie

Maria Ferloni e Gianluca Cristini Studio Chirò

Sondrio, 18 maggio 2019

•presenza più o meno uniforme nelle zone di media costa coltivate e accessibili;

•ultimi anni: colonizzazione nuove zone a quote più elevate (Valmalenco e Valmasino) e sul versante Orobico;

•danni all’agricoltura, in diminuzione ma ancora elevati e non economicamente sostenibili, soprattutto per coltivazioni specializzate (vigneto);

•maggiori danni su prati/pascoli, con alti costi per le operazioni di ripristino, e sui vigneti, colture localmente concentrate;

•interventi di prevenzione, recinzioni fisse o mobili elettrificate, in parte efficaci nel contenere il fenomeno dei danni;

•indici cinegetici mostrano presenza Cinghiale in diminuzione, ma ancora consistente.

SITUAZIONE EMERSA DAL PIANO DI CONTROLLO

PROSECUZIONE CON PIANO DI CONTROLLO

Durata: 5 anni 2019-2023

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OBIETTIVI PIANO DI CONTROLLO E INDICATORI

Obiettivo 1 Riduzione DANNI all’agricoltura indicatori: n. richieste indennizzo/anno;

importi computati/anno;

localizzazione danno/anno;

ripetizione danno/anno;

n. interventi prevenzione/anno;

Obiettivo 2 Riduzione POPOLAZIONE di cinghiale a densità obiettivo

individuata (area non idonea - presenza del cinghiale non ammessa) indicatori: numero abbattimenti/anno;

produttività popolazione/anno;

sforzo di caccia;

Obiettivo 3 Riduzione DELL’AREALE di presenza della specie indicatori: distribuzione prelievi/anno;

distribuzione danni/anno;

distribuzione avvistamenti/anno.

Viste le problematiche e la prolificità della specie, il PFVR e la delibera regionale ribadiscono di contenerne l’espansione ed attuare una gestione accorta.

Obiettivo: evitare la colonizzazione di nuovi territorie perseguire la “non presenza” = densità di popolazione tendente a zero, nelle aree NON IDONEE.

MODALITA’:

-abbattimento cinghiali(o ibridi) mediante carabina con ottica di mira o strumentazioni ad intensificazione d’immagine, anche faro, o fucile ad anima liscia caricato a “palla asciutta”;

-cattura con trappole autoscattantie abbattimento, per nuclei stabili. Attive tutto l’anno;

-girata con ausiliari abilitatiin prove ufficiali dell’ENCI per cane limiere; da privilegiare nelle aree di insediamento nuclei stabili della specie.

PIANO FAUNISTICO VENATORIO REGIONALE DGR n° X/6017 del 19/12/16

obiettivo eradicazione totale: il piano di controllo attuale è assolutamente congruente;

perseguire tale eradicazione in tutti i siti Natura 2000e in modo particolare in quelli interessati dalla presenza del Gallo cedrone;

evitare disturbo ai Galliforminel periodo riproduttivo, con metodi selettivi e limitando l’impiego di cani;

controllo nei siti Natura 2000 va concordato con gli enti gestori;

obbligo di sostituzione della palla di piombocon palle non tossiche; se non è possibile l’uso di palle con queste caratteristiche, completa rimozione dei visceri e dei polmoni dal luogo di abbattimento

PRESCRIZIONI DI STUDIO E DECRETO DI INCIDENZA DEL PFV PROVINCIALE

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-Recinzioni elettrificate mobili: miglior rapporto costi/benefici;

-Recinzioni fisse: permanenti e alto costo, usare solo per piccoli appezzamenti

METODI ECOLOGICI DI CONTROLLO

1) GIRATA: cane limiere, con guinzaglio lungo, pochi operatori. Tre fasi:

tracciatura, disposizione delle poste e scovo. Funzionale soprattutto in aree boscate di piccole dimensioni e limitato sottobosco.

Molto selettivo ma può disturbare altre specie, indotte a spostarsi dal cane.

ABBATTIMENTI E CATTURE

20 secondi dopo..

NB: OBBLIGO per operatori: giubbino e copricapo ad alta visibilità!

Prescrizioni: cani abilitati Enci, addestrati alla ricerca solo del cinghiale;

-interruzione di girata nel periodo di parti Ungulati e nidificazione Galliformi, da metà aprile fino al 30 giugno. Particolare attenzione nei siti Natura 2000 con presenza di Galliformi alpini, evitando l’uso della girata nelle aree sensibili per queste specie anche per tutto il mese di luglio.

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2) CERCA NOTTURNA: squadra di 2-3 operatori con sistemi di visione notturna (fari o visori), perlustrando il territorio senza cani. Serve buona conoscenza del territorio e sopralluogo preventivo per valutare zone e punti passaggio dei cinghiali.

Organizzabile in poche ore o il giorno dopo la segnalazione del danno.

Da prediligere quando non si attua il controllo del cinghiale con la girata, per non disturbare parti e svezzamento cervidi.

ABBATTIMENTI E CATTURE

Prescrizione: uso del faro non troppo frequente, per non disturbare le altre specie, soprattutto nello svernamento (tra gennaio e aprile).

Previsto di non usarlo, nella stessa zona, più di una volta a settimana.

3) ASPETTO, CREPUSCOLARE O NOTTURNO: 1 operatore da postazione fissa o mobile, in posizione di vantaggio nell’area, in ore crepuscolari/notturne. Efficiente con buone densità o x cinghiali che effettuano incursioni su campi con coltivazioni appetibili (da giugno a ottobre). Utilizzabile vicino a zone urbanizzate o in piccole radure nel bosco. Previa autorizzazione Pol. Prov., realizzazione, presso siti di sparo, di punti di attrazione (governe), con mais, max 1 kg/giorno.

Con tecnologie di visione notturna (visori a infrarossi, termocamere, etc..) è metodo più utilizzato, efficace dove si verificano danni ai coltivi, e con bassi rischi relativi allo sparo nelle ore notturne, inferiori rispetto alla cerca poiché gli animali sono più tranquilli e più facilmente individuabili.

ABBATTIMENTI E CATTURE

Prescrizione: strumentazione adeguata per valutazione di animali e riconoscimento certo, prima dello sparo. Nel dubbio MAI sparare ma aspettare, soprattutto sui punti di foraggiamenti, poiché altre specie frequentano questi siti.

Nel 2018 DUE riprese di Orso bruno sulla pastura del cinghiale a marzo e a maggio!!

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4) CATTURE: cattura con gabbie-trappola o chiusini (poi abbattimento), utilizzabile in sinergia con altri metodi (anche in periodi diversi dell’anno), per garantire pressione costante sulle popolazioni oggetto del controllo. Selettivo ed efficiente su classi più giovani e sulle femmine.

Difficoltà: personale per gestione gabbie/chiusini (controllo regolare, spostamento, etc).

Nessun impatto per la fauna selvatica.

ABBATTIMENTI E CATTURE

Prescrizione: controllo costante delle trappole, per provvedere in tempi brevi al rilascio di eventuali altre specie, quali cervi o caprioli. Prevista sorveglianza assidua delle trappole, almeno 2 volte al giorno o, meglio, con l’ausilio di foto trappole o web- cam, con le quali l’operatore possa tenere sempre la trappola sotto controllo.

1) ANIMALI FERITI. Devono essere il più possibile minimizzate le sofferenze degli animali da abbattere e ridotti i rischi legati ad animali feriti presenti sul territorio.

Prescrizione: in caso di potenziale ferimento di cinghiale, effettuare sempre un’accurata ricerca con cane da sangue, in modo da recuperare eventuali animali feriti.

RECUPERO ANIMALI FERITI E MUNIZIONI IMPIEGATE

2) MUNIZIONAMENTO. Possibile impatto indiretto legato all’impiego di munizioni con piombo, potenzialmente tossiche, dal momento che i visceri lasciati sul posto, o eventuali animali feriti non recuperati potrebbero essere ingeriti da rapaci diurni necrofagi, quali in particolare Aquila reale e Gipeto, con rischio di intossicazione.

Prescrizione: obbligatorio, almeno nei siti Natura 2000, il controllo del cinghiale esclusivamente con munizioni senza piombo, come già avviene per il Cormorano, e

per il Cervo nel Parco nazionale dello Stelvio.

Se non fosse possibile si prevede il divieto di lasciare sul posto i visceri e obbligo di

consegnarli presso il CLS, insieme alla carcassa.

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Siti Natura 2000 con presenza stabile del cinghialenel periodo 2016-2018 (evidenziati in giallo)

Punti rossi: localizzazioni degli abbattimenti; punti blu: danni accertati (periodo 2016-2018)

obbligo di munizione senza piombo nei siti

(gialli e verdi) o consegna visceri!!

SCHEDA USCITA

-obbligo di compilarla SEMPRE(anche in caso di non abbattimento) -inviarla in Provincia entro il GIORNO SEGUENTE

-inserire dati della zona di interventoe delle COORDINATE GPS

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SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI BIOMETRICI

Obbligatoria compilazione di SCHEDA per raccolta dati (DGR XI/1019 del 17/12/2018)

•località, comune e coordinate geografiche dell’animale abbattuto;

•peso pieno/vuoto degli animali abbattuti;

•classe precisa di giovani abbattuti (0-12 mesi) con distinzione striati/rossi;

•lunghezza garretto;

•gravidanza in corso (feti si/no) n° e lunghezza feti, capezzoli tirati nelle FF;

•valutazione età tramite esame dell’eruzione dentaria dei capi abbattuti.

•Marcareil cinghiale

(n° marca anche nella scheda dell’uscita)

•Effettuare le misurepresso il CLS;

•Compilare la schedabiometrica;

•Fare 2 fotodella mandibola.

CLASSE DI ETA’

STRIATI: 0-5 mesi

ROSSI: 6-12 mesi

SUBADULTI 1: 13-27 mesi SUBADULTI 2: 28-36 mesi

ADULTI: 37+ mesi

SCHEDA BIOMETRICA PROVINCIALE Controllo effettuato da RILEVATORI ABILITATI mediante corso specifico

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SCHEDA BIOMETRICA PROVINCIALE

Fare 2 foto della mandibola:

una laterale e una da sopra.

Indicare il numero di marca

(es fotografare biglietto con n° sotto la mandibola)

Verificare che le foto siano a fuoco.

MISURAZIONE DEL FETO:

va adagiato su un fianco con la testa ad angolo retto rispetto alla colonna vertebrale.

Misura da fronte ad attacco coda

Periodo nascite Periodo accoppiamenti Misurazione del feto tramite

righello con fermo

Dati ricavati dalle misure dei feti

SCHEDA BIOMETRICA PROVINCIALE

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MODALITA’ TRASMISSIONE DEI DATI RACCOLTI

Inviare al proprio responsabile operativo le foto via chat La scheda si lascia al CLS nella cartelletta.

Fare 2 foto a mandibola (con n°marca) col telefono

Il responsabile operativo invia le foto alla chat con la Provincia

CLS: misure (con strumenti già presenti) e valutazione animale, compilando scheda biometrica che riporta il numero di marca;

GRAZIE PER L’ATTENZIONE E BUON LAVORO!!!

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