Cetara: Carmine Capuano conquista il secondo posto al Premio Ezio Falcone
C a r m i n e C a p u a n o a i fornelli
Non potevo trovare notizia migliore per inaugurare una nuova rubrica. “Fuoriclasse”: questo il nome scelto per chi ha il coraggio di andare sempre avanti e lottare per le sue idee al servizio del territorio.
Comincio alla grande con Carmine Capuano. Ingegnere nel tempo libero, amante di Castel San Giorgio, dell’Agro Nocerino- Sarnese, delle bellezze della regione, a tempo pieno.
Presidente dell’Associazione “Amici di Villa Calvanese”, si diletta anche come cuoco. Ama le sfide e così, sabato scorso, presso l’Hotel Cetus a Cetara non ha esitato a partecipare alla gara gastronomica prevista dal premio “Ezio Falcone”.
Capuano, Spaghetti chitarra all’uovo con pomodorino ciliegina giallo, acqua di provola, colatura di alici e pomodori secchi
La sua ricetta: spaghetto chitarra all’uovo con pomodorino ciliegino giallo, acqua di provola del maestro casaro Paolo Amato, colatura di alici e pomodori secchi, ha conquistato il podio. Carmine Capuano si è classificato al secondo posto distaccato di soli 3 punti dalla vincitrice.
Al presidente, entusiasta e ottimista di uno dei sodalizi che ha reso la struttura storica di Castel San Giorgio il centro del mondo, va il plauso e l’orgoglio di “Ritratti di Territorio”.
Cetaria: la costiera nella
Valle dell’Irno grazie a
Salvatore Avallone
Da sx: Federica Gatto e Salvatore Avallone
Salvatore Avallone e Federica Gatto sono una bella coppia.
Giovani, solari, sorridenti e anche innamorati. La realtà è che sono un po’ folli. Non si spiega altrimenti la passione per l’enogastronomia che li ha portati a lanciare una sfida affascinante e originale: un ristorante costiero a Baronissi nella Valle dell’Irno.
Stiamo parlando di “Cetaria” in piazza della Repubblica.
Interessante la storia di Salvatore che, prima studente universitario e giornalista, a un certo punto, riceve una folgorazione e decide di svoltare.
Amante del rischio? Follie giovanili? Scelte avventate? No.
Semplicemente decide di seguire quella fiammella che da un po’
ardeva nel suo cuore.
E così, in onore al suo paese e alla sua operosità, decide di portare Cetara nel piatto ed evangelizzare luoghi con una tradizione culturale totalmente diversa da quella delle zone marine. D’altronde solo i giovani riescono a compiere scelte coraggiose che gli adulti troppo spesso liquidano come fuochi di paglia.
Salvatore è un ragazzo veramente in gamba. Uno chef anomalo, per certi versi: ottima padronanza di linguaggio, buon comunicatore, profonda educazione, visione cosmopolita della realtà, trasferisce nei suoi piatti il bagaglio di esperienze accumulato durante la residenza a Napoli.
Federica è studentessa universitaria, ma anche lei è stata conquistata da uno dei mondi più affascinanti. Infatti, si
divide tra il bar e la sala di “Cetaria” contraddistinguendosi per la particolare passione per i vini. La sua attenzione è rivolta sempre a quelli di tiratura limitata, piccoli gioielli dei produttori che per realizzare il proprio capolavoro non pensano ai grandi numeri.
E grazie al suo consiglio, la degustazione è stata accompagnata da Mia, un vino campano Igp di “Dlwine”, imbottigliato a Giffoni Valle Piana.
C e t a r i a , C o n c h i g l i o n e f r i t t o c o n r i p i e n o d i patate al nero di seppia e vellutata di pomodoro San Marzano
Si parte con il conchiglione fritto con ripieno di patate al
nero di seppia e vellutata di pomodoro San Marzano. Dopo questa buona accoglienza, si avvia la sfilata degli antipasti.
Si incomincia dal fritto misto cetarese (alici baciate con provola di Agerola; fiori di zucca con ricotta di Agerola e alici dissalate; crocchè di patata ricciona, broccoli e colatura).
C e t a r i a , f r i t t o m i s t o cetarese
Si continua con l’insalata tiepida di polpo, pomodoro verde, frappè di patate e terra di olive nere,
Cetaria, insalata tiepida di polpo, pomodoro verde, frappè di patate e terra di olive nere
seguita da “Campania nel piatto, ovvero la zeppola di San Giuseppe, pomodoro sorrentino confit, mozzarella di bufala e carpaccio di gamberetti rosa di nassa.
Cetaria, “Campania nel piatto”
Veramente in gamba Salvatore che, in poco tempo, è riuscito a delinearsi una fisionomia originale, in un’epoca in cui tutti copiano tutto e tutti.
Cetaria, Spaghettoni alla colatura tradizionale, p o m o d o r i n o g i a l l o e nocciole tonde di Giffoni
Non deludono, anzi confermano l’estro di questo ragazzo mediterraneo, i primi: gli spaghettoni alla colatura tradizionale di alici di Cetara, pomodorino giallo e nocciole tonde di Giffoni; i paccheri al ragù di totano rosso della costiera.
Cetaria, paccheri al ragù d i t o t a n o r o s s o d e l l a Costiera
Fresca e delicata la seppiolina agli agrumi cotta a bassa temperatura su vellutata di piselli di campo.
Cetaria, sepiolite agli a g r u m i c o t t a a b a s s a temperatura su vellutata di piselli di campo
Un discorso a parte merita il babà al rum, crema allo zafferano e frutti di bosco,
Cetaria, babà al rum, crema allo zafferano e frutti di bosco
testimonianza dell’attenzione per il gusto e la qualità di due giovani coraggiosi. Non manca neanche la piccola pasticceria.
C e t a r i a , p i c c o l a pasticceria
Che dire di più? Storie come queste sono quelle che preferisco perché confermano che, ancora oggi, c’è chi crede nei piccoli territori.
Io tra Federica e Salvatore
Per info
Cetaria Ristorante – Piazza della Repubblica, 9 – Baronissi (Sa)
Mob. 3932335681
www.cetariaristorante.it
Vico Equense: il 24 gennaio
l’Archeo AperiCena di Marco
Di Martino
Conto alla rovescia per l’appuntamento con l’Archeo Cena che si svolgerà presso la necropoli di via Nicotera a Vico Equense. Protagonista lo chef Marco Di Martino, allievo di Alain Ducasse che si divide tra la costiera sorrentina e la splendida Parigi dove attualmente lavora.
E domenica, alle 19.30, darà il proprio omaggio alla sua città di cui racconta sapori e odori reinterpretati talvolta in chiave francese.
Il 24 gennaio le alici saranno le protagoniste indiscusse dell’Apericena declinata in maniera gustosa, accompagnate da due calici di vino:
Tartina di alice marinata con ricotta aria di basilico e gaspacho di pomodoro
Tarta di verdure con pane tostato con alici limone grattugiato e crema di prezzemolo
Alici con insalatina di stagioni con crema di prezzemolo Polpette di alici con colatura di alici
Mozzarella in carrozza con cremoso di alici Tiramisu classico
Gelato al peperone giallo von crumble al pane di Nola, alice e aria di mirtillo
Cetara: Marco Contursi trionfa al premio Falcone
Il fiduciario della condotta Slow Food dell’Agro Nocerino- Sarnese si è distinto al concorso gastronomico collegato alla Festa della Colatura di Alici. Qui riportiamo l’articolo realizzato per l’occasione dall’Assostampa Valle del Sarno, di cui Contursi è socio.
Marco Contursi vince la quarta edizione del premio gastronomico “Ezio Falcone”