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Ma il colpo di scena è arrivato quando Marino ha raccontato della RIPRODUZIONE R I S E RVATA

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Giornale di Sicilia

Venerdì 10 Luglio 20 20

l

In Sicilia 13

Regione. Il capogruppo Lupo: «Sui rifiuti occorre garantire un servizio di qualit à»

Il Pd boccia Musumeci ma potrebbe aiutarlo

Antonio Giordano PA L E R M O

La Sicilia è ferma «e lo era già prima dell’epidemiadel Covid19.Il2018 eil 2019 sono stati anni di immobilismo totale, lo dicono i dati macroecono- mici». E il tema è quello delle «riforme mancate» diun governo chesi muove con un «andamento lento un passo avanti e due indietro». Parole del pre- sidente del gruppo parlamentare del Pd all’ArsGiuseppe Lupo,all’indoma - ni del dibattito in Aula sulle dichiara- zionidimetà mandatodelpresidente

Aricò, Diventerà Bellissima:

«Sì al voto delle riforme in maniera bipartisan»

Ivana Baiunco CALTANISSET TA

«Io non ho mai avuto stima di Mon- tante». Lapidario Nicolò Marino, ex sostituto alla procura di Caltanisset- ta, poi assessore regionale all’E n e rg i a e ambiente ed ora Gip al Tribunale di Roma. È stato sentito come teste al processo «Sistema Montante». Ha parlato dell’«invasività» di Montante in procura e di come fosse una «pre- senza costante» e ha anche aggiunto di un certo fastidio del procuratore Sergio Lari rispettoa questo atteggia- mento. «Lari non era d’accordo, aveva solo una posizione di gentilezza».

Dopo le dimissioni da assessore regionale all’Energia, i vertici regio- nali di Confindustria, ha detto «mi di- chiararono guerra. Contro di me par- tirono esposti anonimi, dossieraggi, denunce. Si creò un clima avvelenato.

Ero diventato il male assoluto».

Ha parlato dei rapporti che Mon- tante avrebbe avuto con i magistrati con i vertici delle forze dell’o rd i n e . Del pagamento del rinfresco di una festa dell’arma da parte di Confindu-

stria. Ha raccontato di come tutti an- davano a far richieste a Montante. «Il colonnello D’Agata, quando era alla Dia a Palermo, mi accennò che aveva u n’aspirazione, quella di andare ai servizi segreti ed aveva chiesto l’inter - vento di Montante. Io non so se mil- lantava o aveva capacità di incidere».

Secondo Marino Montante ingeri- va anche sulle indagini svolte dalla Dia nissena. «Montante chiedeva alla Dia di svolgere delle indagini, ma le indagini venivano affidate per delega

dalla procura. Buceti, allora capo dell’investigativo, le riteneva inutili.

Ma intanto le facevano».

Il disegno di un uomo potentissi- mo che tutto poteva e nessuno ferma- va, questo il quadro che ha restituito con il suo racconto il magistrato.

«Montante era il deus ex machina a Caltanissetta e tutti gli chiedevano.

Era l’amico cercato che molti voleva- no».Ma il colpo di scena è arrivato quando Marino ha raccontato della

telefonata in cui Montante disse al te- nente colonnello Letterio Romeo «Ti rompo i denti», perché aveva trovato e sequestrato le fotocon il boss Paoli- no Arnone. Telefonata chefinì in una relazione secondo la procura fatta poi sparire da Romeo e per questo im- putato nel processo, invece Marino sul pretorio ha raccontato un’alt ra versione: «La copia io poi la consegnai al pm Luciani». La consegna secondo Marino è avvenuta nel 2016 la prima volta che fu sentito dai pm dell’in - chiesta. «Mi chiamò il colonnello Ro- meo allarmato e abbastanza agitato dicendomi che aveva ricevuto una te- lefonata di Antonello Montante. Il colonnello era turbato. Montante si complimentava e gli disse “stai atten- to che ti rompo i denti.”Romeo la per- cepì come una sorta di minaccia. Di questa telefonata fece una relazione di servizio che consegnò a me perso- nalmente, non so se trasferirla come atto interno ai suoi superiori certa- mente la diede a me perché se avesse avuto problemi io ne avessi fatto quello che dovevo». La relazione non è nel fascicolo del pm. Beppe Lumia è stato indicato come il «governatore ombra», Linda Vancheri, assessore al- lo Sviluppo economico della giunta Crocetta in quota Confindustria

«una bella presenza all’interno della giunta non ricordo interventi in aula significativi, rappresentava Montan- te e basta non prendeva decisioni, lei non ne era neanche capace». (*IB*)

© RIPRODUZIONE R I S E RVATA

C altanis s etta. L’ex assessore Nicolò Marino sul pretorio

della Regione, Nello Musumeci. La bocciatura sull’esecutivo per i demo- cratici è totale ma adesso il Pd, spiega Lupo, è pronto a dare una mano per al- cuni provvedimenti «lo abbiamo fat- to nel caso delle assunzioni nel Corpo Forestale martedì scorso», dice, e si può replicare anche per il ddl rifiuti e la fiscalità di vantaggio che ha visto l’Aula approvare una mozione (pri- mo firmatario lo stesso Lupo) che im- pegna il governo a discutere con Ro- ma su questo tema. «Sui rifiuti - dice Lupo - siamo disponibili ma bisogna garantire un servizio di qualità mi- gliorando la raccolta e lo smaltimento ma anche salvaguardando i posti di lavoro. Quel ddl della giunta Musu- meci, invece, è un massacro sociale che non garantisce l’occupazione del

settore. Sulla fiscalità di vantaggio og- gi ci sono le condizioni normative per farla. Bisogna riuscire a sostenere le imprese siciliane ma anche attirarne di nuove da fuori».

«Dobbiamo stringere i ranghi e, a due anni e mezzo dalla fine della legi- slatura, approvare le riforme in ma- niera bipartisan. Noi ci stiamo» repli- ca Alessando Aricò capogruppo di Di- venterà Bellissima. «Ma questo noi lo chiediamo dall’inizio della legislatu- ra - aggiunge il deputato - quando ab- biamo subito detto che non avevamo maggioranza in Aula». Per Aricò, inve- ce, l’opposizione ha un comporta- mento «schizofrenico che tende a rin- negare il lavoro fatto in commissio- ne». ( *AG I O* )

© RIPRODUZIONE R I S E RVATA

Le vittime sono di Catania e Rosolini

Incidenti della strada Due morti e tre feriti sulla A 19 e a Noto

Cristina Puglisi Vincenzo Rosana ENNA E NOTO

Le strade siciliane ancora lastri- cate di sangue. Due gli incidenti mortali che si sono verificati nell’Isola, entrambi intorno all’ora di pranzo.

Uno sull’autostrada Paler- mo-Catania tra Enna e Caltanis- setta, l’altro nei pressi di Noto.

Due le vittime e tre i feriti.

L’alta velocità o le condizioni della strada alla base dell’i n c i- dente, nel tratto di A19 fra lo svincolo di Enna e quello di Cal- tanissetta, che è costato la vita ad una donna catanese di 54 anni, gravissimo il figlio di 34 anni. Fe- rite altre due persone, ma per fortuna in condizioni non gravi.

Per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente sono al lavoro gli uomini della polizia stradale di Enna.

Il terribile incidente che ha coinvolto due auto ed un tir si è verificato all’ora di pranzo. La Lancia Y su cui viaggiava la vit- tima con il figlio, procedendo da Catania verso Palermo, aveva su- perato la terza galleria dopo lo svincolo di Enna, subito dopo la galleria bisognava cambiare car- reggiata a causa di un restringi- mento che prevede il doppio senso di marcia. Proprio in que- sta delicata fase l’auto ha prima tamponato una Renault Scenic che la precedeva quindi sarebbe sobbalzata su un dosso e sarebbe andata a sbattere contro il muro di contenimento facendo una rotazione e a quel punto il tir che proveniva in senso di marcia op- posto si è trovato la Y sulla sua marcia e i due mezzi hanno im- pattato frontalmente, a quel punto l’utilitaria è letteralmente volata sul guardrail. Sul posto sono intervenuti, oltre ai vigili del fuoco, la polizia stradale e personale Anas, i sanitari del 118. Per la donna deceduta sul colpo non c’è stato nulla da fare, mentre il figlio sebbene gravissi- mo è stato trasferito all’ospedale Umberto I di Enna, mentre due dei tre occupanti della Scenic, che non sono gravi, sono stati trasferiti al Sant’Elia di Caltanis- sett a.

La seconda vittima nei pressi di Noto. A perdere la vita un trentenne di Rosolini.

Su l l ’autostrada ha perso la vita una donna di 54 anni. Gravissimo il figlio

Aveva finito da qualche minu- to il suo turno di lavoro, poco do- po le 12.30, e come tutti i giorni era già pronto per lasciare Noto e fare rientro nella sua città, Roso- lini. Ma appena fuori dal centro barocco, nel tratto iniziale della statale 115, la tragedia: Danilo Macauda, tecnico di radiologia presso uno studio medico a No- to, mentre era alla guida della sua moto si è trovato davanti - da una prima ricostruzione sem- brerebbe per una avventata ma- novra non consentita - un furgo- ne Peugeot, proveniente da Ro- solini, alla cui guida c’era un ot- t ant atreenne.

Violento l’impatto col mezzo:

il giovane, sbalzato dalla moto, è finito a terra dalla parte opposta della strada. Immediati i soccor- si, ma da subito si è capito che non c’era nulla da fare. Sul posto per i rilievi del caso la polizia municipale di Noto, i carabinieri e la guardia di finanza.

Sul caso la Procura di Siracusa ha aperto un fascicolo e disposto il sequestro dei mezzi.

La salma del giovane è stata trasferita all’obitorio dell’o s p e- dale «Trigona» di Noto.

La notizia della morte di Da- nilo Macauda ha destato viva commozione a Rosolini, dove la famiglia del giovane è molto co- nosciut a.

Il papà Andrea, da sempre for- temente impegnato nel sociale, per tanti anni è stato dirigente scolastico dell’Istituto compren- sivo «D’Amico» e, nel recente passato, ha ricoperto anche la ca- rica di consigliere comunale a Rosolini. ( *C P U * - * V R* )

© RIPRODUZIONE R I S E RVATA

Una delle vittime. Danilo Macauda

Il j’accus e

« L’ex presidente di

Sicindustria era spesso in Procura. Lari era gentile ma non era d’a c c o rd o »

Nella giunta Crocetta aveva la delega ai rifiuti

Montante, l’ex assessore Marino:

Confindustria mi dichiarò guerra

Ha deposto al processo che si sta celebrando a Caltanissetta

Ars, capogruppo Pd. Giuseppe Lupo

l b rev i

TAO R M I N A

Truffa al Comune Avvocato condannato

lCondannato dal Tribunale a 4 anni l’avvocato Francesco Laface accusato di intascare i crediti del Comune di Taormina del quale era consulente. L’inchiesta delel Finanza, scattata lo scorso novembre, avrebbe accertato che l’avvocato tratteneva per sé i soldi dei morosi del comune di Taormina, che lo aveva incaricato del recupero crediti delle utenze idriche. Nei guai è finito anche l’ex dirigente del Comune Giovanni Coco, oggi in pensione, che ebbe il divieto di dimora. ( * FA L A* )

SULLA A 18

Cavo elettrico colpisce auto dentro la galleria

lTragedia evitata ieri

pomeriggio, nell’autostrada A18 Messina-Catania in direzione Tremestieri. Un grosso cavo elettrico si è improvvisamente distaccato dalla galleria Caccamo, colpendo alcune auto in transito ma senza provocare feriti né incidenti. Sul posto polizia stradale e gli operai del servizio di pronto intervento del Cas che hanno provveduto a rimettere in sicurezza la galleria.

L’autostrada è stata riaperta dopo due ore.(*RISE*) Il giorno 8 luglio si è spento se-

renamente tra l’affetto dei suoi cari il

Dott.

DIEGO GANCI

Ne danno il triste annuncio la mo- glie Antonietta, i figli Filippo con Annalisa, Miti con Giovanni, Elvira con Andrea e gli adorati nipoti Bianca, Diego, Elena, Clara e Lu- dovica. Le esequie sono state ce- lebrate in Monreale.

Palermo, 10 luglio 2020

Piero e Letizia Pulvirenti parte- cipano al dolore della famiglia Ganci per la morte del consuocero

Dott.

DIEGO GANCI

Palermo, 10 luglio 2020

La moglie Rosa, i figli Cinzia e Gigi e il genero Vito Scardina addolorat i danno il triste annunzio della mor- te del congiunto

VINCENZO CONCIAURO I funerali si svolgeranno oggi nella chiesa San Francesco di Paola alle ore 11.

Palermo, 10 luglio 2020

Il Presidente dell’Ordine dei gior- nalisti di Sicilia, il Consiglio, i re- visori dei conti, il Consiglio di di- sciplina, e i dipendenti partecipano al dolore della collega Elvira Ter- ranova per la scomparsa della ma- d re

CATERINA CONSAGRA

Palermo, 10 luglio 2020

A N N I V E RSA R I O

Il 2 luglio ricorre l’XI anniversario del

Cav. Dott. Ing.

GIUSEPPE DI GERLANDO ed il 12 luglio il I anniversario della m og l i e

Dr.s sa

MARIANNA MARCHETTA I figli Donatella e Luigi, Angela Di Gerlando ed i parenti tutti li ri- cordano con immutato affetto. Una messa di suffragio sarà celebrata Venerdì 10 luglio 2020 alle ore 18.30 presso la Chiesa Madre di Alessandria della Rocca.

Alessandria della Rocca, 10 luglio 2020

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Venerdì 10 Luglio 2020 7

Primo Piano

L’Oms vara un’inchiesta, il virus accelera

Dopo le polemiche soprattutto di Trump. Servirà a valutare la risposta dell’agenzia Onu alla pandemia da Covid-19 Nel mondo si contano 12 milioni di casi e oltre 550mila morti, la metà dei quali in Usa, Brasile, Gran Bretagna e Italia

l à

Così «il mondo capirà la verità di ciò che è accaduto»,

promette il capo dell’organismo internazionale

SALVATORELUSSU

ROMA.Quasi orfana degli Stati Uniti, che l’accusano di non avere detto la verità fin dall’inizio sul Covid-19 e che si avviano a ritirarsi dall’Orga- nizzazione mondiale per la Sanità, l’agenzia delle Nazioni Unite vara una propria inchiesta indipendente.

Dovrà valutare nei prossimi mesi la risposta data dall’organismo interna- zionale alla pandemia da coronavi- rus.Una crisi sanitaria che a livello glo- bale continua ad accelerare e a miete- re migliaia di vittime ogni giorno.

Il comitato indipendente lanciato dall’Oms, finita nel mirino delle criti- che statunitensi per una gestione ri- tenuta carente dell’emergenza, sarà guidato dall’ex premier neozelande- se Helen Clark e dall’ex presidente li- beriano Ellen Johnson Sirleaf.

La necessità di procedere con u- n’indagine internazionale era stata riconosciuta a maggio durante l’as- semblea annuale degli Stati membri,

dopo i ripetuti attacchi arrivati dal presidente Usa, Donald Trump, che si è spinto a definire l’agenzia Onu «un burattino della Cina».

Con questa inchiesta, «il mondo ca- pirà la verità di ciò che è accaduto», promette ora il capo dell’organizza- zione, l’etiope Tedros Adhanom Ghe- breyesus. Il quale ha lanciato un invi- to a «rimanere uniti», dopo l’inizio del ritiro annunciato dagli Stati Uniti, principale contributore dell’agenzia.

Critiche più esplicite nei confronti dell’atteggiamento di Washington sono invece arrivate proprio da Pe- chino: per il ministero degli Esteri ci- nese, «sotto la bandiera “America fir- st” gli Stati Uniti sono diventati il più grande piantagrane degli ultimi an- ni».Nuove tensioni geopolitiche che arrivano mentre nel mondo l’emer- genza sanitaria non sembra volersi fermare, anzi: il numero delle perso- ne contagiate dal virus ha superato i 12 milioni e sono oltre 550.000 i mor- ti.La metà delle vittime è stata regi- strata nei quattro Paesi più colpiti:

negli Stati Uniti i decessi sono arriva- ti a quota 132.000 e i nuovi contagi ie- ri sono stati 55.000. A seguire il Brasi- le, dove la curva non accenna ancora a scendere e da ultimo è rimasto con- tagiato anche il presidente Jair Bolso- naro: nel Paese sono quasi 68.000 i morti. Terza la Gran Bretagna (44.517 vittime) e quarta l’Italia (34.914).

Complessivamente, l’Europa resta ancora il continente più colpito, con oltre 201.000 morti e quasi 2.800.000 casi, nonostante nella maggior parte dei Paesi la situazione sembri al mo- mento sotto controllo. l

ARCURI: SCUOLA, TEST AL PERSONALE E SUBITO BANDO PER ACQUISTO

«Dieci milioni di mascherine e 50% di banchi nuovi»

GABRIELESANTORO

ROMA. Dieci milioni di mascherine al giorno anche per gli studenti, cioè

«tutti i giorni una mascherina gratis», ma prima ancora due milioni di test sierologici a docenti e non docenti pri- ma che si torni in classe. Sono cifre im- ponenti quelle delle precauzioni per consentire la ripresa dell’anno scola- stico annunciate dal commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri. E poi c’è il problema dei banchi: «Ci sono scuole attrezzate e alcune da attrezzare - ha aggiunto -.

Pensiamo di dovere comprare il 40- 50% del totale dei banchi».

Riguardo alle protezioni per le “rime buccali”, come vengono definite dal Piano Scuola, «ne serviranno 10 milio- ni al giorno - ha spiegato -. Verranno messe a disposizione gratuitamente del personale docente e non docente e degli studenti. Utilizzeremo una parte della produzione nazionale per garan- tire che 10 milioni di studenti abbiano tutti i giorni una mascherina gratis».

In parallelo bisognerà stare sicuri che chi siede in cattedra o lavora nelle segreterie o nei corridoi sia sempre

“Covid-free”: ieri sera dunque, ha an- nunciato il commissario, è stato ema- nato un bando «per acquistare 2 milio- ni di test sierologici da somministrare al personale prima della riapertura delle scuole». Se ne occuperanno, ha aggiunto, «medici di famiglia, Asl e di-

stretti sanitari».

Non sarà una campagna una tantum:

«L’operazione - ha sottolineato - verrà ripetuta nel corso dell’anno con delle cadenze in base all’evoluzione della pandemia».

L’annuncio di Arcuri arriva a poche ore dall’altolà, in Parlamento, della mi- nistra dell’Istruzione, Lucia Azzolina:

«Il commissario - aveva voluto specifi- care - non è affatto incaricato della ge- stione della ripresa del nuovo anno scolastico. Si prevede esclusivamente che disponga degli speciali poteri per i soli acquisti delle dotazioni strumen- tali eventualmente necessarie».

Mentre si definisce il quadro per chi le frequenterà, il governo è al lavoro anche sugli edifici scolastici: proprio ieri mattina la viceministra all’Istru -

zione, Anna Ascani, ha siglato un pro- tocollo con Mit, Anci, Upi e sindacati del settore costruzioni per accelerare anche nel periodo estivo gli interventi sulle strutture per «garantire ai nostri studenti luoghi sicuri e moderni».

Dopo l’estate sarà tempo di tornare in aula anche per gli universitari: il mi- nistro Gaetano Manfredi ha voluto ras- sicurare che sarà garantita la didattica in presenza (con priorità alle matricole - scongiurato un calo del 10% delle i- scrizioni) ma anche quella a distanza per chi avesse difficoltà. Inoltre «avre- mo molti concorsi per ricercatori: il fu- turo è fatto di competenze e di ricerca, dobbiamo essere competitivi rispetto al capitale umano e alla qualità. Questa volta la crisi non la pagheranno i giova- ni universitari come già in passato».

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XXIV Venerdì 10 Luglio 2020

InSicilia

Musumeci ai presidenti

«Parchi naturali come risorsa»

PALERMO.Il governatore Nello Musumeci ha incontrato a Palaz- zo d’Orleans i neo presidenti dei quattro Parchi naturali regiona- li. Insieme all'assessore all'Am- biente Totò Cordaro, erano pre- senti: Giuseppe Arena (Alcanta- ra), Carlo Caputo (Etna), Angelo Merlino (Madonie) e Domenico Barbuzza (Nebrodi). Affrontati i temi principali per il rilancio de- gli enti, dopo oltre due anni di commissariamento.

«I Parchi - ha detto Musumeci - devono essere una risorsa e non un problema: uno strumento di crescita del territorio, compati- bilmente con la presenza dell'uo- mo. Le aree naturali non siano solo oggetto di tutela, ma fonte di sfruttamento economico, a co- minciare dai vari segmenti turi- stici che ruotano intorno a que- ste zone».

Il governatore ha raccomanda- to ai quattro presidenti di assicu- rare la massima trasparenza e ro- tazione nell'attribuzione di e- ventuali incarichi e consulenze, ricorrendo alla creazione di ap- positi albi. Musumeci ha assicu- rato, inoltre, il trasferimento di una prima tranche di risorse fi- nanziare per piccoli interventi.

Altri temi affrontati sono stati quello del “nodo pastorizia” sui Nebrodi, per il quale il presiden- te ha auspicato l'avvio immedia- to di un Tavolo di lavoro con la prefettura di Messina e l'assesso- rato all'Agricoltura per capire come organizzarsi («Bisogna iso- lare solo i collusi – ha detto – sen- za delegittimare un'intera cate- goria») e il controllo delle qualità delle acque del Fiume Alcantara.

MASSIMILIANOTORNEO

SIRACUSA. Capire se si tratti solo di un

“generica difficoltà di ordine economi- co” o di una “non sostenibilità tecnica”, quella che sta impedendo alle aziende di adeguare gli impianti al rispetto dei limiti contenuti nel piano di tutela della qualità dell’aria. E per questo la Regio- ne chiede loro “uno studio di fattibilità che dimostri la volontà concreta - at- traverso la rappresentazione di costi e tempi - di adeguare gli impianti indu- striali per attuare la riduzione delle e- missioni inquinanti”.

Le aziende rispondono che hanno già presentato, lo scorso 25 giugno, quanto richiesto dalla Regione. Lo hanno fatto ai tavoli ministeriali dove si stanno di- scutendo le revisione delle Aia (Auto- rizzazioni integrate ambientali), a cau- sa proprio dei nuovi limiti imposti dal piano. E aggiungono: “Noi abbiamo già le Bat (le migliori tecnologie tarate sui limiti inferiori di emissioni ndr), nel ri- spetto dei limiti europei. La Regione ci

chiede di ridurre ancora e non si capisce su quale base”.

Non ha per niente l’aria di un passo in avanti, insomma, l’incontro che si è te- nuto ieri a Palazzo Orleans tra l’assesso - re all’Ambiente Toto Cordaro e i rap- presentanti delle grandi industrie pre- senti in Sicilia, che due anni fa hanno impugnato il piano regionale di qualità dell’aria. Erano presenti i rappresen- tanti di Sicindustria, Italcementi, Isab- Lukoil, Raffineria di Milazzo, Versalis, Sonatrach, Colacem e Buzzi Unicem.

Soprattutto i petrolieri avevano la- mentato poche settimane fa il rischio

“desertificazione industriale”: tra le cause, proprio la “impossibilità” di so- stenere i costi di adeguamento degli impianti al piano regionale.

Ne è nato l’incontro di ieri. Dopo il quale l’assessore Cordaro ha richiesto, appunto, uno studio di fattibilità. “Ho voluto incontrare personalmente i rap- presentanti dei petrolieri, delle cemen- terie e dell’associazione degli indu- striali – ha detto l’assessore – per com-

prendere meglio quali siano le difficol- tà tecnico-economiche a rispettare il provvedimento del governo Musume- ci. E verificare ogni sforzo che conduca le emissioni ai limiti compatibili con il piano della Regione. Restiamo in attesa di questi documenti per valutare come procedere”.

Difficoltà già espresse dalle aziende ai tavoli di revisione Aia, per questo Cordaro ha sottolineato di aver scritto, lo scorso 11 giugno, una nota al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, al capo del dipartimento per la Transizione ecolo- gica Mariano Grillo e al direttore gene- rale per la Crescita sostenibile e la qua- lità dello sviluppo Oliviero Montanaro.

“Negli incontri fin qui svolti – dal testo

della missiva –se per un verso le impre- se hanno manifestato generica difficol- tà di ordine economico, d’altro canto non hanno presentato alcuno studio che potesse dimostrare la non sosteni- bilità dell’applicazione delle misure ri- chieste, in rapporto ai costi/benefici conseguenti”.

In seguito a ciò, però, le aziende pare abbiano inviato quanto richiesto. Lo as- sicura il vicedirettore generale Isab- Lukoil, Claudio Geraci, presente all’in - contro. Che si dice “stranito” da questa richiesta. E aggiunge: “Tutte le aziende hanno le Bat. Rispettando i limiti euro- pei. La Regione ci chiede di ridurre ulte- riormente e di dimostrare perché non lo possiamo fare. Mi pare singolare”.l

Sul piano qualità dell’aria Regione e aziende lontane

Nessun passo avanti. L’incontro con l’assessore Cordaro (che ha chiesto uno studio di fattibilità) non ha risolto i dubbi delle due parti

Emergenza Covid, fondi per la “vendemmia verde”e la pesca in crisi

ROMA. La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera alla vendemmia verde parziale per la campagna viti- vinicola 2020/2021. Il decreto del mi- nistero delle Politiche agricole con- tiene le procedure attuative per l'e- rogazione del contributo da corri- spondere alle imprese viticole che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve per vini Doc e Igp.Spiega il sottosegretario alle Politi- che agricole, Giuseppe L'Abbate: «Si stanziano 100 mln a favore dei pro- duttori di uve destinate a vini di qua- lità (Dop e Igp), che aderiscono alla ri- duzione volontaria della produzione di uve e che siano in regola con la pre- sentazione della dichiarazione di raccolta delle ultime cinque campa- gne».

La vendemmia verde parziale mira

a sostenere le eccellenze della viticol- tura italiana in un momento tanto in- certo. È una pratica agronomica che consiste nella rimozione parziale dei grappoli non ancora maturi o della mancata raccolta di una parte, garan- tendone in tal modo il miglioramen- to della qualità e il mantenimento dell'equilibrio del mercato vitivini- colo.

«L'impegno alla riduzione della produzione non può essere inferiore al 15% rispetto alla resa media azien- dale regionale delle ultime cinque campagne, riferita a Dop e Igp, esclu- dendo le campagne con produzione massima e minima, relative alle me- desime tipologie di vino - prosegue L'Abbate - . Per beneficiare dell'aiuto, si chiede inoltre che, nelle superfici vitate aziendali destinate alla produ- zione di vini comuni, la resa produt-

tiva, sulla base della dichiarazione di raccolta uve presentata dal benefi- ciario per la campagna vitivinicola 2020/2021, non aumenti rispetto alla resa media aziendale regionale».

L'aiuto massimo concesso per etta- ro è di 400 euro, in caso di uve desti- nate a vini Igp; da 700 a 900 euro per i vini Doc in base alla resa per ettaro.

Inoltre, è stata raggiunta l'intesa nella Conferenza Stato-Regioni sullo schema del decreto del ministero delle Politiche agricole che istituisce, al fine di contenere i danni provocati dall'epidemia del Covid 19, il Fondo per le imprese della pesca e acquacol- tura, che prevede uno stanziamento di 20 mln. Le risorse verranno con- cesse attraverso sovvenzioni dirette agli operatori dei settori pesca e ac- quacoltura, concentrate, principal- mente le prime, nelle regioni del

Nord-Est (51%), nelle Isole (18%) e nelle regioni del Sud (14%), mentre minore è il numero di imprese con sede legale nel Centro Italia (12%) e nel Nord-Ovest del Paese (5%). Il ri- parto: imprese del settore pesca in acque marine (15 mln); imprese del settore acquacoltura, comprenden- do gli impianti e le imprese che utiliz- zano imbarcazioni ai fini produttivi (3,5 mln), imprese delle acque interne (1,5 mln). Le risorse destinate all'ac- quacoltura sono ripartite in sotto-ri- serve in funzione della dimensione dell'impresa, riservandone l'85% alle micro e piccole; il 10% a quelle medie e il 5% alle grandi. L'attribuzione dei contributi avverrà in quota fissa e va- riabile. La quota fissa è 500 euro per ciascuna impresa, la quota variabile è determinata in proporzione ai ricavi medi dell'ultimo triennio 2017-19. l

THE ITALIAN WAY DI UNICREDIT

Sostegno di filiera, territorio e innovazione per superare la crisi

Al via una serie di incontri per la ripartenza, ieri il primo a Palermo sull’agrifood, export più a rischio

Le eccellenze del Made in Italy sono state messe a dura prova dalla crisi pandemica e oggi è fondamentale pro- grammare nuove strategie per coglie- re le opportunità che consentano una ripartenza veloce. Per questo UniCre- dit ha lanciato “The Italian Way”, una roadmap virtuale per riflettere con gli stakeholders e gli esperti sui nuovi sce- nari economici prospettati dal Covid.

Ieri a Palermo si è parlato dell’Agri - food italiano ed è stato presentato un focus sugli effetti della pandemia sul settore e sulle nuove opportunità da cogliere per la ripartenza.

«Con il ciclo di incontri The Italian Way di UniCredit - ha commentato Lu- cio Izzi, Head of Corporate Sales &

Marketing di UniCredit - cogliamo l’occasione per una riflessione appro-

fondita sulle strategie di rilancio dei settori di eccellenza del Made in Italy.

Per la ripartenza del settore agroali- mentare riteniamo che sia indispensa- bile sostenere le filiere, la crescita e l’innovazione. UniCredit conferma, anche con questa iniziativa, il proprio impegno per sostenere le famiglie e le imprese in questa fase di emergenza legata alla pandemia del Covid-19”.

L’agroalimentare italiano

Lo studio UniCredit, basato su dati I- stat, evidenzia come l’agroalimentare contribuisce al Pil italiano per il 4,2%;

ha svolto un ruolo di primaria impor- tanza nei mesi del lockdown, ma non è immune dal contagio.

Il settore Food&Beverage è il settore anticiclico per eccellenza e negli ultimi dodici anni ha rafforzato la resilienza

al ciclo cambiando il modello di busi- ness. Nel nuovo modello di business l’export è diventato il motore di cresci- ta. Tuttavia, nonostante la maggiore a- pertura internazionale, i mercati di sbocco del F&B rimangono molto con- centrati: i primi quattro mercati di sbocco (Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito) raggiungono il 48% del totale dell’export.

Il fatturato del F&B è pari a 145 mi- liardi, diviso tra export (25%), ristora- zione e turismo (21%), spesa famiglie (54%).

Gli elementi per valutare l’impatto economico del Covid-19 sono: la durata della pandemia, la sua ricorrenza (una volta o più volte), il tasso di mortalità, le misure di contenimento non sanita- rie (la distanza sociale, le limitazioni

produttive e commerciali), l’entità del- le misure di stimolo all’economia in I- talia e nel mondo, i comportamenti so- ciali (le variazioni nelle abitudini di spesa, lavoro e divertimento).

Federalimentare stima una contra- zione del mercato interno del 18%, per le difficoltà del canale ho.re.ca. e la mi- nore capacità di spesa delle famiglie, quest’ultima causata dall’aumento della disoccupazione, dalla diminuzio- ne del potere d’acquisto e dalla ridefi- nizione delle priorità personali. La pandemia ha anche generato una crisi simmetrica nei nostri principali mer- cati di sbocco e le esportazioni sono a rischio di un netta diminuzione: Fede- ralimentare la stima intorno al 15%.

Nel 2019 i top 10 settori esportatori del F&B sono stati: vini di uva (18%), pasta e altri farinacei (12%), lavorazione orto- frutta (10%), latte e latticini (10%), pro- dotti a base carne (9%), cacao e confet- teria (6%), oli e grassi (5%), te e caffè (4%), pasti e piatti preparati (4%), li- quori e altri alcolici (3%).

È previsto un calo del fatturato me- dio del 3-6% nel 2020, con una ripresa nel 2021. A maggiore rischio saranno i settori più orientati all’export e/o più legati al canale ho.re.ca. Saranno meno soggette a forti perdite le imprese con un ampio portafoglio di mercati di sbocco, più canali di vendita, prodotti differenziati nella tipologia e nei seg- menti di prezzo.

Per la ripartenza le strategie di bre- ve-medio periodo nel mondo post Co- vid-19 sono: il sostegno alla filiera (ga- rantire il rispetto dei tempi di paga- mento dei fornitori lungo la filiera e i- niziative di sostegno all’ho.re.ca.); sup- ply-chain di “prossimità” (costruire e rafforzare catene di valore di prossi- mità e focus sul territorio); la diversifi- cazione (mercati di sbocco/canali di vendita); l’innovazione (capacità di in- novare modelli di produzione e di or- ganizzazione e investimenti in nuove tecnologie, quali sicurezza, sostenibili-

tà ed efficienza). l

ACCORDO IN CONFERENZA STATO-REGIONI SUL RIPARTO DELLE RISORSE

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La Repubblica

Università, effetto virus sulle iscrizioni

“Io resto in Sicilia”

La pandemia ridisegna le scelte degli studenti che sono meno orientati a immatricolarsi al Nord. Le strategie degli atenei dell’Isola

di Tullio Filippone E se l’emergenza covid fermasse l’emigrazione degli studenti dalla Sicilia verso le università del centro- Nord? Mentre parte la corsa per le immatricolazioni per l’autunno incerto che verrà, è ancora impresso nella mente delle famiglie il controesodo di studenti siciliani fuori sede, in fuga dalle stanzette in affitto di Milano, Torino e Bologna per non restare soli nella pandemia, con gli atenei chiusi. Altri guardano i portafogli assottigliati dalla crisi e fanno i conti. E alcuni sono confortati dalla possibilità di seguire i corsi online di Milano e Torino, restando per i primi mesi comunque a Palermo. Il coronavirus ridisegna le scelte degli studenti a vantaggio degli atenei di Palermo, a Catania e della Kore di Enna, che tuttavia devono guardarsi le spalle da un fattore opposto, la perdita di iscritti a causa della crisi economica.

“Resto a Palermo”

« Avevo valutato di iscrivermi alla Bocconi o alla Luiss, ma la triennale di Economia la farò a Palermo, dove c’è un’ottima didattica e non corro il rischio di trovarmi lontano da casa per seguire dei corsi che potrebbero cominciare online, con il rischio di un ritorno della pandemia » , dice Antonio Graffagnini, 18 anni da compiere. Martina Leone, 18 anni, si era informata per le facoltà di Lettere di Pisa e Bologna, ma alla fine i primi tre anni li trascorrerà in viale delle Scienze: « Ne abbiamo parlato in famiglia e per la triennale non ci sono ragioni di rischiare e andare fuori Palermo, in seguito mi piacerebbe molto - dice la diciottenne neodiplomata al liceo classico Garibaldi - la facoltà è buona e magari mi sarei trovata a seguire dei corsi online, pagando a vuoto l’affitto».

No tax sino a 25mila euro

Con le immatricolazioni che iniziano il primo agosto, a Palermo, solo per i test a

numero programmato locale, si sono iscritti in 3.400. «La sensazione è che alcuni

studenti indecisi opteranno per Palermo, dove hanno comunque delle ottime

opportunità e magari andranno altrove solo quando dovranno cercare lavoro dice il

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rettore dell’ateneo di Palermo Fabrizio Micari - il nostro obiettivo resta comunque quello di confermare i 10.200 iscritti del 2019, perché dall’altro lato la crisi economica rischia di scoraggiare le famiglie più in difficoltà».

Per il 2020/2021 l’ateneo palermitano ha esteso la no tax area da 13mila a 25mila euro, fascia nella quale rientrano i redditi delle famiglie di due iscritti su tre. Nè pagheranno il primo anno di tasse i neo iscritti che venivano da atenei fuori dalla Sicilia. « Ci occupiamo molto di orientamento delle matricole e diamo informazioni ai ragazzi che si vogliono iscrivere e tra i temi più caldi c’è quello delle tasse e delle borse di studio, perché tra le famiglie c’è molta sofferenza, soprattutto per i ragazzi con genitori che lavorano nel mondo privato - dice Matteo Norcia, 22 anni, coordinatore dell’Udu - Unione degli Universitari Palermo - l’aumento della no tax area va nella direzione giusta e prevediamo che molti indecisi resteranno in Sicilia

».

South Studying

Che sia un anno spartiacque se ne sono accorte anche le università del Nord, da anni frequentate dai siciliani. «La Cattolica mi ha mandato una mail con cui offre la possibilità di seguire i corsi online nei primi mesi dice Noé Mazzola, 18 anni – a queste condizioni mi iscriverei lì, ma in autunno resterei a Palermo». Una sorta di “ South Studying”, per aggiornare con un neologismo il “ South Working”, cioè il fenomeno emergente di lavoratori in remoto che mantengono l’impiego al Nord, ma vivono al Sud. È un’altra sfaccettatura di quello che potrebbe accadere in autunno:

ragazzi con le valigie in mano per studiare fuori, ma momentaneamente in Sicilia.

« C’è un grande clima di incertezza, ho fatto i test per Ingegneria biomedica sia qui

che al Politecnico di Torino e per me restano aperte entrambe le possibilità - dice

Giulia Giambanco, 18 anni - L’idea di restare a casa in questo periodo è più

confortante, mi iscriverò al Nord se avrò la possibilità di seguire le lezioni a distanza

da Palermo per il primo anno».

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Gazzetta del Sud

Innovazione, Google investe 900 milioni in Italia

«Siamo orgogliosi di essere partner della ripresa economica»Sundar Pichai

Titti Santamato ROMA

Google scommette sulla digitalizzazione italiana quanto mai importante per la ripresa post- pandemia. Il colosso di Mountain View investe 900 milioni di dollari in cinque anni nel nostro Paese per la formazione alle piccole e medie imprese e anche per attuare il progetto delle Regioni Cloud in collaborazione con Tim. «Siamo orgogliosi di essere partner della ripresa economica dell'Italia», dice il Ceo della società Sundar Pichai che annuncia l'iniziativa in prima persona. «Accolgo con favore questo importante investimento, la tecnologia e l'innovazione digitale sono elementi centrali dell'agenda del governo», commenta il premier Giuseppe Conte.

Mentre per la ministra dell'Innovazione, Paola Pisano, «i progetti aiuteranno i cittadini e le imprese a ripartire».

Il progetto rivolto alle Pmi si chiama “Italia in digitale” e si pone l'obiettivo di accelerare la trasformazione tecnologica del nostro Paese con formazione, strumenti gratuiti e partnership a supporto di imprese e persone in un momento in cui - secondo una ricerca di McKinsey - il Covid potrebbe mettere a rischio in Europa 60 milioni di posizioni lavorative.

L'iniziativa arriva sulla scia di progetti già messi in campo dalla società californiana in Italia e intende aiutare «700.000 persone e piccole e medie imprese a digitalizzarsi, con l'obiettivo di portare il numero complessivo a oltre 1 milione per la fine del 2021».

Google non è la prima azienda della Silicon Valley a investire in Italia. Il mese scorso Microsoft

ha lanciato un piano quinquennale da 1,5 miliardi di dollari a supporto dell'innovazione. Un anno

fa Facebook ha allargato a Roma il progetto “Binario F” dedicato alla diffusione delle

competenze digitali, con l'intenzione di formare 100 mila persone. Nel 2016 Apple ha scelto

Napoli come sede per il primo polo di sviluppo delle app d'Europa. E Amazon ha puntato

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sull'Italia già a partire dal 2011 con l'apertura del primo centro di distribuzione italiano (a Castel

San Giovanni, in provincia di Piacenza), l'inizio di un percorso proseguito negli anni. Attualmente

l'azienda di Seattle impiega da noi 6.900 persone.

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Il palcoscenico

dell'antimafia e il governo ombra della Regione

«Lumia era una presenza costante nella stanza di Crocetta Anche per conto suo faceva incontri con politici e sindacati»

Antonio Siracusano

Un nucleo di potere tenuto saldamente in pugno da Antonello Montante, il quale sotto i riflettori era la maschera rampante di Confindustria e dell'antimafia patinata; dietro le quinte, invece, mostrava il volto vero del regista di trame occulte che intrecciavano la politica regionale, apparati della giustizia e imprenditoria. È il profilo tracciato da Nicolò Marino, attuale Gip a Roma ed ex assessore regionale con delega ad Acqua, Rifiuti ed Energia durante la giunta Crocetta. Il magistrato è stato sentito ieri come teste all'udienza del processo sul cosiddetto “sistema Montante”, che si celebra con rito ordinario nei confronti di 17 imputati. «Ho conosciuto Montante da quando misi piede a Caltanissetta nel 2003. Veniva spesso in ufficio, in Procura. Anche perché rappresentava, secondo quanto aveva sempre riferito in pubblico, quella nuova visione di Confindustria finalizzata alla gestione virtuosa dell'imprenditoria. La sua vicinanza alla magistratura e alle forze dell'ordine era la regola». Marino svolse le funzioni di sostituto procuratore nella Dda di Caltanissetta tra il 2005 e il 2012.

Tra i 17 imputati c'è anche il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo: «Conobbi il colonnello,

di cui mi riferirono le grandi capacità, al mio arrivo a Caltanissetta - afferma Marino - e si instaurò

subito un importante rapporto professionale e poi di amicizia. Il giorno che fu eseguita

l'operazione “Doppio Colpo”, che portò tra gli altri all'arresto di Vincenzo Arnone, furono trovate

delle fotografie durante delle perquisizioni a casa di quest'ultimo. Romeo mi telefonò e mi disse

che c'erano delle foto che in un primo momento non si potevano acquisire agli atti del

procedimento. Io dissi che andavano acquisite subito. Andarono una seconda volta e mi disse

che erano state trovate delle foto di Vincenzo Arnone con Antonello Montante e una donna. A

me le foto del matrimonio non interessavano, quelle ci potevano stare, mi interessavano quelle

in cui i due erano insieme ad Assindustria. In quel periodo - racconta Marino - tutto ciò che

riguardava Montante era tabù. Era diffusa tra i magistrati e le forze dell'ordine la voce che se ti

mettevi contro Montante potevi avere conseguenze negative».

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Retroscena sconcertanti. Nicolò Marino aggiunge: «Io non ho mai avuto stima di Montante.

Avevo percepito che questa funzione di tutore della legalità era inaccettabile per la magistratura.

Mi stupivo di come certi colleghi potessero dargli spazio. Non faccio riferimento al dottore Sergio Lari che si era accorto di alcune di queste contraddizioni». E ancora: «Nel periodo in cui ero assessore ero convinto che la mia nomina fosse legata a un progetto di governo in cui credevo.

Avevo stima di Crocetta - racconta - e avevo stima di Beppe Lumia. Quell'occasione la percepii come una strada. Capii che era venuto il tempo di andare via da Caltanissetta e accettare quell'incarico. I contrasti nacquero per la gestione della discarica di Siculiana. Un giorno quando ancora ero assessore ricevetti una chiamata da Lumia che mi diceva devi venire a Palermo perché Antonello Montante e Ivan Lo Bello ti vogliono parlare. Io non andai, vennero loro.

Eravamo all'hotel Excelsior di Catania. Neanche il tempo di sedermi e Montante si alza e mi dice “la devi smettere di creare dossier sul mio conto. Altrimenti so io cosa fare”. A quel punto dissi che me ne andavo. Lo Bello stava zitto e Lumia cercava di placare gli animi. Montante sostanzialmente mi contestava la posizione pubblica contro Giuseppe Catanzaro che gestiva una delle più grosse discariche in Sicilia, quella di Siculiana. Catanzaro ci aveva chiesto il rilascio di un'autorizzazione per l'ampliamento della discarica ma per rilasciarla era necessario, così come previsto per legge, che venisse realizzato un impianto per il trattamento dei rifiuti».

L'ex assessore delinea anche il grumo di potere che si era creato attorno a Crocetta: «Linda Vancheri rappresentava Montante e basta; non faceva dichiarazioni e non era in grado di prendere decisioni in Giunta. Beppe Lumia invece l'ho definito il governatore ombra perché era una presenza costante nella stanza del presidente Crocetta. Anche per conto suo faceva incontri con politici, con i sindacati. Era sempre presente».

Al colonnello disse «Ti rompo di denti»

Quella foto compromettente che ritraeva Montante con un boss. Racconta Marino: «Il colonnello Romeo mi chiamò allarmato, dicendo che aveva ricevuto una chiamata da Montante, durante la quale quest'ultimo si congratulava per l'operazione Doppio Colpo e a un certo punto gli disse:

“ho saputo cosa avete preso, stai attento che ti rompo i denti”. Il tono della voce e la scusa della

chiamata, Romeo la percepì come una minaccia. Di questa chiamata fece una relazione di

servizio che consegnò a me personalmente in ufficio. Non come atto da inserire nel

procedimento, ma voleva lasciare traccia di quello che era avvenuto a futura memoria. La

denuncia di Letterio Romeo non fu mai formalizzata».

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Fatturato aziende in calo Messina ultima in Sicilia

PALERMO

Dall'analisi dell'Osservatorio dei commercialisti su Spa e Srl emerge un fatturato in caduta libera (-19,7%) per le aziende italiane nel primo semestre dell'anno con una perdita di oltre 280 miliardi di euro.

In Sicilia è Messina la provincia in maggior sofferenza (-20,1%). Tra le altre province siciliane:

Trapani (-19,3%), Palermo (-17,7%), Agrigento (-19,6%), Caltanissetta (-19,7%), Enna (- 19,9%), Catania (-19,8%), Ragusa (-19,2) e Siracusa (-13,7%). Quest'ultima è la provincia che soffre meno in tutta Italia.

Intanto sono quasi 80mila le richieste di accesso al contributo a fondo perduto presentate dai

contribuenti della Sicilia a 20 giorni dall'apertura del canale; 60mila domande sono state evase

e le somme già accreditate dall'Agenzia delle Entrate nei conti correnti di imprese, commercianti

e artigiani, per un totale di 157 milioni di euro erogati. È quanto si legge in una nota dell'Agenzia

delle Entrate. Nel dettaglio, sono stati 78mila i soggetti che hanno presentato domanda: 49.982

sono contribuenti persone fisiche, mentre 27.760 persone non fisiche. La maggior parte delle

istanze presentate fanno capo alla provincia di Catania, con 18.388 richieste e un contributo

erogato pari a 37,8 milioni di euro. Seguono poi le province di Palermo, con 17.028 domande e

34,7 milioni di euro, Messina, 10.947 istanze e 22 milioni di importo, Trapani (7.408 e 14,9

milioni) e Ragusa (6.737 e 12,9 milioni). Il contributo a fondo perduto è una misura del Dl Rilancio

a favore delle imprese e delle partite Iva colpite dalle conseguenze economiche del lockdown. I

contribuenti interessati sono ancora in tempo per richiedere il contributo. La domanda, infatti,

può essere presentata fino al 13 agosto (24 agosto per gli eredi che continuano l'attività per

conto del soggetto deceduto).

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