• Non ci sono risultati.

I minaccia le orticole

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "I minaccia le orticole"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

MALATTIE DELLE PIANTE

Av versità

44 MAGGIO/GIUGNO 2017

ASSUNTA D’ANNIBALLE, PAOLO FINI, PATRIZIA GRILLINI, ANNA ROSA BABINI Servizio fitosanitario, Regione Emilia-Romagna

I

l Tomato leaf curl New Delhi virus (ToLCNDV) è stato segnalato per la pri- ma volta in India, nel 1995, su colture di pomodoro. Successivamente è stato rin- venuto anche su altre solanacee (melanzana, peperone e patata) e su cucurbitacee (melone, melone d’inverno, cocomero, cetriolo, cetriolo armeno, zucca e zucchino). Al momento risulta presente in diversi Paesi asiatici (Indonesia, Pa- kistan, Sri Lanka, Taiwan) e dell’area mediter- ranea (Spagna, Tunisia, Italia). In Italia è stato rinvenuto per la prima volta in Sicilia tre anni fa e ora si è diff uso soprattutto nelle coltivazioni di zucchine e cetriolo in serra. Lo scorso anno focolai sono stati rinvenuti in altre regioni del Centro-Sud, sempre in coltura protetta.

Il virus di cui stiamo parlando appartiene alla famiglia Geminiviridae ed è trasmesso da insetti aleurodidi, in particolare Bemisia tabaci (aleu- rodide del tabacco). Non è stato dimostrato che si trasmetta per seme o per contatto. È caratte- rizzato da forte variabilità genetica e sono stati descritti molti ceppi che potrebbero spiegare le diff erenze che riguardano le specie vegetali col-

Un nuovo patogeno

minaccia le orticole

Cucurbitacee e solanacee attaccate dal Tomato leaf curl New Delhi virus. In Italia rinvenuto per la prima volta tre anni fa in Sicilia. In Emilia-Romagna per ora non risultano focolai

Pixabay

pite e la gravità dei sintomi. Può danneggiare colture economicamente importanti di diverse solanacee e cucurbitacee. Quando le piantine vengono infettate durante l’attività trofi ca degli insetti vettori, si manifesta un evidente arresto della crescita: le foglie diventano malformate, arricciate e con nervature ingrossate. Inoltre possono presentare decolorazioni lungo le ner- vature, maculature e mosaico giallo del lembo fogliare. Sui frutti delle cucurbitacee si osserva- no rugosità della superfi cie e cracking longitu- dinale. Se l’infezione avviene precocemente, le piante colpite si presentano rachitiche e la pro- duzione è gravemente compromessa.

Al via un piano di monitoraggio

Poiché nell’area mediterranea il virus provoca gravi sintomi su cucurbitacee, principalmente zucchino e melone, nel 2015 è stato aggiunto alla “Lista di allerta” dell’Organizzazione euro- pea per la protezione delle piante (Eppo). Vista la pericolosità su alcune colture che rivestono un interesse economico notevole anche in Emi-

044-045Avversità ok.indd 44 15/06/17 09.54

(2)

MAGGIO/GIUGNO 2017 45

lia-Romagna, il Servizio fi tosanitario regionale ha iniziato nel 2016 uno specifi co monitorag- gio sul territorio. Sono stati ispezionati 10 vivai, dove venivano prodotte principalmente pianti- ne di pomodoro, zucchino, melone e cetriolo, nonché diversi appezzamenti di pomodoro e cucurbitacee coltivate in pieno campo. Anche se durante i controlli non sono stati notati sintomi gravi causati dal virus, sono stati ugualmente prelevati 73 campioni di foglie da diverse piante ospiti che presentavano sintomi ascrivibili a in- fezioni virali o aspecifi ci. Tutti i campioni pre- levati sono risultati negativi.

Le analisi condotte nel laboratorio di virologia del Servizio fi tosanitario regionale sono state indirizzate alla ricerca non solo di ToLCNDV ma anche di altri virus delle solanacee e cucur- bitacee come il mosaico del cetriolo (CMV), il virus 2 del mosaico del cocomero (WMV- 2), il virus del mosaico giallo dello zucchino (ZYMV), il virus Y della patata (PVY). Parti- colare attenzione è stata rivolta anche alla ricer- ca del virus dell’avvizzimento maculato del po- modoro (TSWV), patogeno da quarantena già rinvenuto più volte nella regione. Nelle colture in pieno campo diversi campioni sono risultati positivi: su cucurbitacee sono stati rinvenuti i virus CMV, WMV-2 e ZYMV, mentre su po- modoro, in diverse aziende del Parmense, oltre a CMV, è stato identifi cato anche TSWV (vedi tabella sopra).

Se il mancato rinvenimento dell’organismo no- civo è confortante, la conferma della presenza di altri virus non è da sottovalutare. Questi organismi nocivi sono insediati e diff usi nelle nostre aree di coltivazione, vengono trasmessi da insetti vettori (afi di o tripidi) e hanno come piante ospiti molte infestanti che ne costitui- scono un serbatoio naturale. Solo una corretta gestione agronomica delle colture può limitare la pericolosità sia dei virus già presenti, sia di questo nuovo virus che rimane un organismo nocivo a forte rischio di introduzione e di cui non sono note fonti di resistenza e di tolleranza.

Le misure di prevenzione

Le misure preventive per limitare i danni provoca- ti dai virus sopra citati riguardano principalmente una corretta gestione agronomica, cioè l’elimina- zione delle piante infestanti, potenziali serbatoi di inoculo dei virus. Inoltre, deve essere attuata una tempestiva eradicazione delle piante di cucurbi- tacee/solanacee sintomatiche, al fi ne di evitare la diff usione dei virus patogeni alle piante vicine.

Sopra, adulto di Bemisia tabaci, vettore del Tomato leaf curl New Delhi virus.

Nella pagina a fi anco, pianta di zucchino. Insieme al cetriolo, questa cucurbitacea è la più colpita in Italia dal virus

y

Un’altra strategia preventiva consiste nell’utiliz- zare, nelle coltivazioni in tunnel o sotto serra, reti anti insetto a maglia fi ne, in particolare quando viene riscontrata la presenza di Bemi- sia tabaci nelle aree circostanti le coltivazioni.

In questo caso, un’adeguata difesa fi tosanitaria delle piante, soprattutto in serra o tunnel, deve essere eff ettuata con prodotti specifi ci per gli aleurodidi. I prodotti vanno applicati con razio- nalità, rispettando il modo e i tempi, allo scopo di aumentarne l’effi cacia e di non determinare resistenze ai principi attivi. In alternativa può essere adottata la lotta biologica con antagonisti naturali. L’uso di trappole cromotropiche (so- prattutto in serra o tunnel) può essere utile per monitorare la popolazione del vettore.

Il monitoraggio sulla presenza del virus sarà ripetuto anche quest’anno, per mantenere alta la guardia e prevenire il diff ondersi di questa nuova avversità salvaguardando la qualità delle produzioni orticole. Si ricorda che i casi sospet- ti della presenza della malattia devono essere segnalati tempestivamente al Servizio fi tosani- tario regionale.

CAMPIONI DI CUCURBITACEE E SOLANACEE RISULTATI POSITIVI AI PRINCIPALI VIRUS Specie Campioni

analizzati

positivi CMV

positivi WMV-2

positivi ZYMV

positivi TOLCNV

positivi TSWV

Anguria 2 0 0 0 0 0

Cetriolo 8 5 0 0 0 0

Melone 13 6 2 1 0 0

Peperone 9 1 0 0 0 0

Pomodoro 28 7 0 0 0 4

Zucca 5 3 1 0 0 0

Zucchino 7 0 2 1 0 0

Melanzana 1 0 0 0 0 0

Totale 73 22 5 2 0 4

Boselli

044-045Avversità ok.indd 45 15/06/17 09.55

Riferimenti

Documenti correlati

SONO INSERITI € 13.022 CHE RIGUARDANO SOMME RESTITUITE NELL'ANNO 2002 E INTERESSI MATURATI SUL

Confronti varietali e valutazione quanti-qualitativa di specie orticole di particolare importanza economica in coltura protetta e in pieno

Relazione finale dell'attività di ricerca (sistemi colturali innovativi a basso impiego di azoto, pratica del sovescio e interramento dei residui vegetali).

Aggiornamento dei coefficienti colturali per la programmazione irrigua ed applicazione dello stress idrico controllato in colture orticole coltivate in ambiente protetto ed in

Nuove tecniche di allevamento fuori suolo a basso impatto ambientale. Natura dell'innovazione Innovazione

Monitorare il processo erosivo in aree destinate a colture erbacee di pieno campo e modellare i processi di erosione ed i processi di trasferimento delle particelle solide a scala

La ricerca ha raccolto, a diversa scala, elementi per la valutazione dei consumi idrici e dei costi energetici ed economici legati ai più diffusi metodi irrigui praticati sulle

1) Valutazione della gravità ed incidenza delle problematiche fitopatologiche su colture orticole dell'areale piemontese; 2) Valutazione degli effetti di mezzi di difesa adottabili per