NUOVE REGOLE PER L’URBANISTICA, VERSO L’OPZIONE ZERO
PROGRAMMA
PER LA REGIONE LAZIO - 2013
GOVERNO DEL TERRITORIO E TUTELA DEL PAESAGGIO
Rilancio del ruolo della Regione per attuare un concreto governo del territorio attraverso la programmazione territoriale e urbanistica, per contrastare modelli fondati sulla speculazione, sia con l’edificazione incontrollata sia con insediamenti inquinanti.
L'utilizzazione delle risorse territoriali ed ambientali concepite come beni comuni, dovrà essere orientata per “L’OPZIONE ZERO” ovvero mirata per lo “STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO”, per garantire la salvaguardia e il mantenimento dei beni comuni e l'uguaglianza di diritti all'uso e al godimento dei beni comuni, nel rispetto delle esigenze legate alla migliore qualità della vita delle generazioni presenti e future, a tal fine si modificherà la legge regionale 22 dicembre 1999 n. 38 “Norme sul governo del territorio”.
Gli strumenti della pianificazione territoriale e gli atti di governo del territorio dovranno garantire che gli interventi assolutamente indispensabili di trasformazione del territorio, assicurino il rispetto dei requisiti di qualità urbana, ambientale, edilizia e di accessibilità al fine di prevenire e risolvere i fenomeni di degrado.
Cancellazione immediata e completa del Piano casa ovvero della L.R. 13 Agosto 2011, n. 10, “Modifiche alla legge regionale 11 agosto 2009, n. 21 (Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l'edilizia residenziale sociale) e della legge regionale 21/2009.
Definizione di una normativa sulla destinazione d’uso dei suoli. Proponiamo norme regionali di rafforzamento delle tutele delle aree agricole nonché, delle aree di tutela ambientali, delle fasce di rispetto del litorale laziale, delle Aree Naturale Protette e degli spazi verdi nelle aree urbane.
Eliminazione “delle grandi opere”, come i due inutili e devastanti corridoi Autostradali: Civitavecchia – Livorno e Roma-‐Latina e del progetto di raddoppio del GRA di Roma, il raddoppio dell'aeroporto di fiumicino, i nuovi porti turistici.
Rilancio del settore dell’edilizia attraverso il recupero dei centri storici, la manutenzione, la ristrutturazione e l'efficientamento energetico, con l’obiettivo di bloccare il consumo di territorio.
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Messa in sicurezza degli immobili dal punto di vista del rischio idrogeologico e di quello sismico (scuole, ospedali, edifici pubblici).
Offerta diversificata di poli produttivi e di servizi attraverso operazioni di ridistribuzione delle funzioni pubbliche e private e quindi di decentramento, che oltre a migliorare la qualità della vita dei cittadini ed evitare il fenomeno del pendolarismo, riqualificherà gli spazi pubblici e le parti degradate dei tessuti residenziali. Intensificazione dei programmi di recupero urbano, utilizzando di più e meglio i FAS (Fondi Aree Sottoutilizzate).
Entro 90 giorni della prossima consiliatura proponiamo di approvare il regolamento di istituzione dell’Osservatorio regionale del territorio. Strumento di partecipazione delle comunità territoriale alla difesa del suolo e per l’attuazione di una corretta pianificazione urbanistica regionale e locale.
Revisione e aggiornamento della legge regionale 22 dicembre 1999 n. 38 “Norme sul governo del territorio” con l’introduzione nella norma dell’espresso divieto immediato, di procedere a qualsiasi variante, anche di carattere “puntuale”, degli strumenti urbanistici vigenti per i Comuni che non abbiano provveduto all’adozione del Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG) o all’adeguamento del proprio Piano Regolatore al Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG).
Ribadire l’inderogabilità dei principi del D.M. n° 1444 del 1968 “Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti. Nuove linee guida regionali per definire e limitare gli accordi di programma alle funzioni stabilite dalle norme originarie”
Eliminare le distorsioni introdotte dalla Giunta Polverini nell’applicazione dei Programmi Integrati previsti dalla L.R. 22/97 “Norme in materia di programmi integrati di intervento per la riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale del territorio della Regione” escludendo in maniera inequivocabile l’utilizzo delle aree agricole dalla possibilità di edificazione e dal calcolo della volumetria ammissibile.
Varare un piano di repressione degli abusi edilizi grazie al monitoraggio satellitare dell'intero territorio del Lazio. In particolare, si dovrà dare concreta attuazione alla L.R. 15/2008 “Vigilanza sull'attività urbanistico-‐edilizia”, incrementando, in primo luogo, il personale della struttura dedicata, laddove appare evidente come l’attuale
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organico di sette persone sia assolutamente insufficiente se rapportato all’intero territorio regionale. È necessario, inoltre, rafforzare, tramite l’esercizio dei poteri sostitutivi della Regione previsti al capo IV della L.R. 15/2008, il controllo sui Comuni, vigilando in maniera costante, grazie alla collaborazione dei cittadini e delle associazioni oltre che dell’Osservatorio regionale del territorio, sull’inerzia dei Comuni nella repressione degli abusi e fissando tempi rapidi e certi per l’annullamento dei permessi di costruire e delle delibere comunali illegittime.
Revisione e aggiornamento della legge regionale 6 Luglio 1998, n. 24 Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico.
Approvazione definitiva entro 90 giorni del Piano Territoriale Paesistico Regionale . Gli strumenti della pianificazione territoriale e gli atti di governo del territorio si dovranno conformare alle disposizioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale, avente la finalità di garantire la tutela e la valorizzazione dei Beni Culturali e del Paesaggio, nonché in generale del patrimonio naturale, storico e culturale presente nel territorio della Regione.
Confiscare e assegnare a utilizzi sociali tutti gli edifici riconosciuti come abusivi e non cruciali dal punto di vista del territorio, e abbattere tutti gli altri.
LOTTA A CARTELLONE SELVAGGIO
Approvare una legge regionale per contrastare efficacemente il problema cartellone selvaggio. La legge regionale darà disposizioni vincolanti per i Comuni che dovranno adottare il Piano generale degli impianti pubblicitari su cartografia in scala 1:2.000 (base catastale tipo Google-‐maps) e pubblicarlo sul proprio sito internet. In questo modo l’imprenditore o la società che programma una campagna pubblicitaria cercherà e affitterà direttamente dal sito del comune gli spazi liberi che più lo soddisfano, sicuro di non affittare un cartellone abusivo.