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L Relazione bidirezionale tra il cuore e il cervello

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Academic year: 2022

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26 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVI numero 8 - 2019

A ggiornAmenti

L

e relazioni tra cuore e cer- vello sono complesse e le condizioni che possono in- terferire con i meccanismi regola- tori cuore-cervello possono com- promettere la normale funzionalità cardiaca. Il tema è stato oggetto di una sessione delicata nel corso del Convegno Cardiologia Milano 2019, promosso dalla fondazione De Gasperis dell’ospedale Niguar- da, di fine settembre.

“È noto che i fattori di rischio che riguardano le patologie cardio-ce- rebrovascolari sono sostanzialmen- te i medesimi: fumo, ipertensione arteriosa, sovrappeso, dislipide- mie, possono infatti produrre effet- ti negativi sia a livello cardiaco che

cerebrale nel breve, medio e lungo termine in base alla predisposizio- ne del soggetto” - spiega a M.D.

Cristina Giannattasio, Cardio Center del De Gasperis ASST Ni- guarda e Università Milano Bicocca.

“Sono noti casi di patologie cardia- che che possono influenzare in senso negativo il cervello e vice- versa. Un esempio è costituito dall’endocardite batterica, che col- pisce il distretto valvolare cardiaco, ma se un agglomerato di infezione si stacca, può andare a determina- re un ictus ischemico, silente o manifesto, ma che in ogni caso ri- duce le competenze del cervello della persona colpita.

Viceversa emblematica è la sindro-

me di TakoTsubo, scatenata da una forma di ipereccitazione psicologi- ca (per esempio il soggetto è sot- toposto ad una situazione che ge- nera paura, panico o eccessiva fe- licità e stress emotivo), può riper- cuotersi a livello cardiaco provo- cando una situazione analoga all’infarto miocardico, con corona- rie indenni. La buona notizia è che la prognosi della sindrome - se cor- rettamente diagnosticata e trattata - è generalmente buona e il tessu- to miocardico riacquista le capaci- tà contrattili.

Quindi ci sono situazioni che cre- ano da una patologia distrettuale del cuore un problema encefalico e viceversa: una situazione di iper- stimolazione o di patologia ence- falica determina una malattia car- diaca.

A questo va aggiunto uno strato comune di patologia, costituito dall’aterosclerosi sistemica: le ca- rotidi possono essere considerate lo “specchio delle coronarie”, tan- to che una placca carotidea può costituire un segnale che suggeri- sca approfondimenti anche a livel- lo cardiaco. Curando bene uno dei due distretti, quando malato, si possono riscontrare benefici an- che sull’altro. Un ictus ben trattato può essere un fattore preventivo indiretto di tipo infatuale” - conclu- de Cristina Giannattasio.

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ardiologia

Relazione bidirezionale tra il cuore e il cervello

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Attraverso il

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presenteQR-Code è possibile ascoltare con tablet/smartphone il commento di Cristina Giannattasio

Sindrome di Tako-tsubo e alterazioni delle aree neurali

Poiché la sindrome di Tako-tsubo (più comune nelle donne, gli uomini danno conto solo del 10% dei casi) si presenta in concomitanza di forti stress o dolore emoti- vo, ricercatori del Policlinico Universitario di Zurigo hanno indagato il cervello dei pazienti confrontandolo con quello di individui sani. Utilizzando la RM gli studiosi hanno visto che nei pazienti amigdala, giro dentato, ippocampo e altre aree impor- tanti per le emozioni e per le funzioni autonome del corpo, comunicano poco tra loro come se in questi individui fosse alterata la risposta allo stress. “Per la prima volta abbiamo individuato un’associazione tra alterazioni funzionali in aree neurali e sindrome da crepacuore - ha commentato Templin. Ciò supporta l’idea che il cer- vello sia coinvolto nella genesi della malattia cardiaca. Stress fisici ed emotivi sono profondamente associati a essa ed è stato ipotizzato che l’eccessiva stimolazione del sistema nervoso autonomo (che controlla battito cardiaco e respiro) potrebbe portare alla sindrome” (Eur Heart J 2019; 14: 1183-187).

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