Master in infermieristica geriatria
Università Campus Biomedico di Roma in collaborazione con Centro Studi EBN
Traduzione a cura di Valentina Sangiorgi Supervisione a cura di Luca Poeti
Traduzioni di Abstract di Revisioni Sistematiche Cochrane
PREVENTION AND TREATMENT OF URINARY INCONTINENCE AFTER STROKE IN ADULTS
PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELL’INCONTINENZA URINARIA NEGLI ADULTI DOPO ICTUS CEREBROVASCOLARE.
Riassunto > La valutazione e il trattamento da parte di personale specializzato sembra promuovere la continenza urinaria in individui affetti da ictus.
ABSTRACT
Background > L’incontinenza urinaria può interessare dal 40 al 60% dei pazienti ricoverati in ospedale per ictus, con una percentuale del 25% alla dimissione e circa il 15% a distanza di un anno.
Obiettivi > Determinare i metodi ottimali di prevenzione e trattamento dell’incontinenza urinaria in adulti affetti da ictus.
Strategia di ricerca > La ricerca è stata effettuata nel registro speciale dei gruppi Cochrane di incontinenza ed ictus (rispettivamente il 15 dicembre e il 26 ottobre 2004), in CINAHL (dal gennaio 1982 a novembre 2004), in database di trials nazionali e in liste di articoli rilevanti.
Criteri di selezione > Studi randomizzati o quasi randomizzati che valutano gli effetti degli interventi per promuovere la continenza in individui affetti da ictus.
Raccolta dati ed analisi > La raccolta dati e la qualità della valutazione sono stati interpretati da 3 revisori indipendenti l’uno dall’altro. Eventuali disaccordi sono stati risolti da un terzo revisore.
Risultati principali > Sono stati inclusi nella revisione 7 trials per un totale di 399 partecipanti. I partecipanti provenivano da vari ambienti, erano di varie età e appartenenti a fasi diverse di ripresa clinica. 2 trials descrivevano lo stesso confronto. 4 trials valutavano un intervento a confronto dell’assistenza routinaria, incluso l’agopuntura, l’orologio vescicale e due diversi tipi di interventi professionali specialistici. 1 trial crociato valutava l’utilizzo di estrogeni a confronto con un farmaco placebo. 1 trial valutava l’utilizzo di un farmaco specifico (ossibutinina) a confronto con un intervento specifico (orologio vescicale) e 1 trial infine valutava un intervento combinato (“biofeedback” sensitivo-motorio + orologio vescicale) a confronto con un singolo intervento (orlogio vescicale).
I dati risultanti erano insufficienti per valutare l’agopuntura o l’orologio vescicale a confronto con l’assistenza routinaria, l’ossibutinina a confronto con l’orologio vescicale, o il “biofeedback”
sensitivo-motorio + l’orologio vescicale a confronto con l’assistenza routinaria. L’evidenza di un piccolo trial ha suggerito che la valutazione strutturale e il trattamento specialistico nelle fasi precoci di riabilitazione possono ridurre il numero di individui con incontinenza alla dimissione (1/21 vs 10/13; RR 0.06; 95%; CI da 0.01 a 0.43) ed avere altri benefici. L’evidenza di un altro trial suggeriva come la valutazione ed il trattamento specialistico da parte di infermieri competenti “in continenza” in un ambiente istituzionalizzato possa ridurre il numero di sintomi urinari (48/89 vs 38/54; RR 0.77; 95%; CI da 0.59 a 0.99) ed incrementare il soddisfacimento assistenziale.
Conclusioni degli autori > Vi è una forte evidenza che professionisti specializzati mediante una valutazione strutturale ed un intervento specialistico possano ridurre l’incontinenza urinaria dopo ictus. I dati relativi a trials di interventi fisici, comportamentali, complementari e farmacologici
(farmaci anticolinergici) sono insufficienti a guidare l’assistenza alla continenza negli adulti dopo ictus.