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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO   Caschi Bianchi: SENEGAL 2017

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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO  

Caschi Bianchi: SENEGAL 2017  

SCHEDA SINTETICA – SENEGAL (Comi)  Volontari richiesti: N.4 (4 Sede Kaffrine)  PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SENEGAL

  Area di intervento: Cooperazione allo Sviluppo ai sensi della Legge 125/2014.

INTRODUZIONE

 

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso la ONG COMI

Il COMI ha avviato la sua attività in Senegal nel 1981 con un intervento agricolo e sanitario nel circondario di Kaffrine cofinanziato dal MAE durato fino al 1986. L’attività è proseguita con progetti nel settore agricolo nel circondario di Koungheul cofinanziati dal Ministero affari Esteri e dalla Conferenza Episcopale Italiana, nei periodi 1986-1992/1991-1994/1996-2001. Nel 2004 il Ministero degli affari Esteri ha cofinanziato l’intervento

“Progetto di sicurezza alimentare, lotta alla desertificazione e alla povertà per il sostegno del G.I.E. del Bao Bolong”, durato 4 anni, e nel 2011 attraverso il Fondo CHYAO (Italian Trust Fund for Children and Youth in Africa) istituito dalla DGCS presso la Banca Mondiale è stato finanziato il progetto al titolo “Chyao - Improving the opportunities for sustainable livelihoods of children and youth at risk”, intervento di cui il presente progetto è, per la parte che riguarda le attività nel dipartimento di Kaffrine, la naturale continuazione. La lunga esperienza nel territorio ha permesso di sedimentare delle solide relazioni di partenariato con i partner locali, ADE e AVRB e con gli altri stakeholders attivi nella protezione dell’infanzia:

FSAPHUK che si occupa dei minori disabili, il CTS (Comité Technique de Suivi di Kaffrine) che ha lo scopo di dinamizzare e armonizzare gli sforzi e gli interventi nel settore della protezione dell’infanzia (sia ADE che la FSAPHUK sono membri attivi del CTS) e UNICEF.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

Contesto Senegal

Il paese, situato nell’Africa occidentale, ha fatto parte dell’impero coloniale francese dalla fine dell’800 fino al 1960, quando ha ottenuto l’indipendenza dopo essersi separato dalla Federazione del Mali. Il primo Presidente del paese è stato Léopold Senghor che varò un regime a partito unico e rimase al potere fino al 1980, quando si dimise per lasciare il posto a Abdou Diouf. L’era Diouf cominciò con alcuni sommovimenti politici che destabilizzano il Paese: dall’effimera unione federale con il Gambia durata dall’82 all’89 alla crisi delle arachidi nel 1984, dalla guerra con la Mauritania del 1989 alla guerra in Casamance all’inizio degli anni

’90, conclusasi con la firma degli accordi di pace solamente nel 2004. Da non dimenticare anche la crisi economica che ha portato alla svalutazione della moneta nazionale. Nel 2000 vinse le elezioni Abdoulaye Wade, che promosse una politica di stampo liberista e fu poi riconfermato nel 2007. Attualmente il Presidente del Senegal è Macky Sall, eletto il 25 marzo 2012.

Sebbene la sua economia sia una delle più sviluppate della regione, grazie agli investimenti di capitali stranieri e alla strettissima dipendenza con l’area euro, lo sviluppo economico del Paese è comunque

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frenato dalla mancanza di infrastrutture, dalla diffusa corruzione e dal forte indebitamento con l’estero. Le rimesse degli immigrati e gli aiuti internazionali sono tra le principali fonti di reddito. Gli indicatori sociali infatti rimangono preoccupanti: il 46,7% della popolazione senegalese vive al di sotto della soglia di povertà e il tasso di alfabetizzazione è del 52,1%; l’indice di sviluppo umano è di 0,466 e il Paese si attesta al 170° posto della classifica (Dati UNPD 2014). Il sistema sanitario è piuttosto carente e solo il 74% della popolazione ha accesso all’acqua potabile. Inoltre, il 18,8% delle famiglie (circa due milioni di persone) sono in insicurezza alimentare e la prevalenza nazionale di malnutrizione cronica è al 16,5%. La situazione è particolarmente grave nelle zone rurali e nelle regioni colpite da conflitti, dove la percentuale delle famiglie in insicurezza alimentare arriva al 25,1% contro il 15,1% riportato nel 2010 (Dati WFP 2013). Ciò è anche dovuto dalle gravi disparità di genere, sociali ed economiche che persistono ancora a danno delle donne, forza motrice dello sviluppo del paese. Secondo il Gender Inequality Index, infatti, il Senegal è al 114° dei paesi classificati, il che vuol dire che alle donne è ancora riservato un ruolo di secondo piano, in particolar modo nelle zone rurali del paese dove invece è una figura di fondamentale importanza per l’agricoltura, per la salvaguardia della biodiversità, minata da lunghi anni di monocultura dell’arachide e, quindi, per la sicurezza alimentare della popolazione locale.

La situazione dei diritti umani sta lentamente tornando sotto controllo, dopo le gravi violazioni (riguardanti soprattutto casi di tortura e maltrattamenti e di limitazione della libertà d’espressione) avvenute prima delle elezioni del 2012 e durante la guerra civile nel Casamance. Tuttavia, continuano a verificarsi casi di limitazione della libertà di riunione pacifica. Diversi sono stati gli episodi in cui le forze di sicurezza hanno ricorso all’uso eccessivo della forza contro i dimostranti, anche quelli pacifici. Inoltre, uomini e donne vengono arrestati a causa del loro reale o percepito orientamento sessuale. Alta rimane anche l’incidenza della mutilazione dei genitali femminili (25,7%) e del lavoro minorile (16,5%) e, sebbene sia una situazione denunciata da tempo, è ancora grave la situazione delle scuole coraniche, in cui i ragazzi vengono sfruttati e subiscono abusi. Particolarmente vulnerabili sono i più giovani: il 12,8% dei bambini è sottopeso e ogni 1000 nascite si registrano 51,54 morti. Il tasso di fertilità è molto alto: 4,44 bambini ogni donna. Il 22% dei bambini tra 5-14 anni lavora, compromettendo istruzione e salute.

Negli ultimi dieci anni, il Senegal ha fatto passi da gigante nel raggiungere l'accesso universale all'istruzione, aumentando i tassi di iscrizione alla scuola primaria dal 69,8% nel 2000 all’85% nel 2012. Nonostante questi successi, la qualità dell'istruzione è fortemente limitata dalla mancanza di insegnanti qualificati, dalla carenza di risorse didattiche e di un ambiente scolastico stimolante. Come risultato, molti bambini senegalesi hanno competenze appena sufficienti, soprattutto in settori importanti come la lettura e la matematica. Una questione rilevante riguarda il processo di urbanizzazione. In Senegal il 42,5% della popolazione, cioè circa 5,5 milioni di persone, vive in aree urbane. Dakar, con i suoi 3 milioni di residenti rimane una delle aree metropolitane con il più elevato tasso di crescita demografico. Questo grande afflusso comporta problemi rilevanti per la municipalità: dall’illuminazione pubblica alle infrastrutture stradali, dal controllo degli ambulanti alla modernizzazione della rete elettrica, dalla creazione di nuovi posti di lavoro al miglioramento dei servizi sociali. Inoltre, nel vicino Sierra Leone, l’epidemia di Ebola ha mostrato la debolezza dei sistemi alimentari urbani quando, a causa della pandemia, si sono fermati i mercati locali. Per questo Dakar deve implementare meccanismi sociali e culturali per cercare di aumentare l’autoproduzione alimentare. Come in molti altri paesi del Sud del mondo, in Senegal il fenomeno dell’accaparramento delle terre è in crescita esponenziale. Lo Stato, fra il 2000 e il 2012, ha avviato una campagna di privatizzazione del territorio cedendo a soggetti privati 844mila ettari. Dati eclatanti, se pensiamo che si parla di una superficie pari a quasi un quarto dell’intero territorio. Il Senegal quindi deve fronteggiare problemi ambientali quali la deforestazione che è la principale causa del processo di desertificazione e di erosione del suolo. A tal proposito, l’Unione Africana ha lanciato “The great green wall”, un programma che prevede la costruzione di un vero e proprio muro di alberi ai margini meridionali del Sahara, per tamponare gli effetti sociali, economici e ambientali della desertificazione e del degrado del territorio del Sahel e per promuovere lo sviluppo rurale della regione. L’iniziativa coinvolge più di venti paesi africani, tra cui il Senegal, che ha già avviato alcuni progetti pilota nell’area, piantando 11 milioni di nuovi alberi e piante e generando nuove attività produttive.

Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner (nella parentesi l’ente che avrà la diretta responsabilità delle attività della sede e l’indicazione del codice Helios della sede).

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE

KAFFRINE (COMI 120866)

Il progetto opera nella regione di Kaffrine, coprendo sia l’area della periferia urbana che l’area rurale della brousse, nella valle del Bao Bolong. La Regione di Kaffrine ha una popolazione di 609.638 abitanti (303.310 uomini + 306.328 donne – fonte ANSD) ed è dominata dal gruppo etnico Wolof, anche se vi è una significativa minoranza Pulaar. Il capoluogo regionale, Kaffrine, ha una popolazione di 42.510 abitanti (20.802 uomini + 21.708 donne – fonte ANSD). La regione è una delle zone più povere del Paese: secondo

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stime del 2011 (Agence Régional du Devéloppement) il 63,4% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà. L’area rurale della valle del Bao Bolong vive di attività tradizionalmente legate alla dimensione agro- pastorale. Il clima è semi arido, con tre stagioni distinte: la stagione delle piogge (giugno-ottobre), la stagione secca fredda (ottobre-marzo), e la stagione secca calda (da marzo - giugno). La maggior parte dei terreni sono argillosi o sabbiosi, i terreni sono notevolmente impoveriti a causa del selvaggio disboscamento.

L'economia si basa quasi esclusivamente sulle attività agricole legate alla stagione delle piogge, le colture principali sono le arachidi, miglio e mais, l’industria nella regione è praticamente inesistente, vivace invece il settore informale della trasformazione dei prodotti agricoli, in particolare delle arachidi. La città è caratterizzata da un forte degrado sociale soprattutto nei quartieri più periferici, che si manifesta a tutti i livelli: dalla qualità dei servizi e delle abitazioni (eccezione fatta per quelle costruite grazie alle rimesse degli emigrati), dal reddito medio delle famiglie (tra i più bassi del Paese), dalle difficili condizioni igieniche e dal basso livello d’istruzione minorile. Il tasso di scolarizzazione nella regione è del 50,88% - fonte Inspection d’académie de l’enseignement(I.A.E). Sono in effetti i più giovani, la fascia sociale più debole, in particolare i bambini di strada. Con il degrado della condizioni climatiche, a partire dagli anni Settanta la città è diventata il centro di ricezione dei flussi migratori provenienti dai villaggi limitrofi, causati da una capacità limitata della comunità di assorbire la forza lavoro locale e dalla mancanza di prospettive di lungo termine soprattutto per i giovani.

Nel territorio di Kaffrine e l’area della brousse nella valle del Bao Bolong COMI interviene nel settore della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza

Settore di intervento del progetto: Tutela infanzia e adolescenza

Più del 50% della popolazione é in età inferiore ai 18 anni (ANSD), cosa che rende la cura dell’infanzia e dell’adolescenza il passo fondamentale per lo sviluppo futuro del paese. I bambini più bisognosi sono anche quelli che subiscono le maggiori violazioni dei diritti e sono molto spesso i più difficili da raggiungere. La zona individuata per l’esecuzione del progetto, a causa della sua estrema povertà e del suo parziale isolamento geografico, risulta essere una zona particolarmente problematica rispetto alle tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza a rischio, in particolar modo bambini disabili e mendicanti. Tra i maggiori problemi messi in evidenza dalla precedente esperienza del COMI si evidenziano: stigmatizzazione sociale dei casi di handicap, mendicità forzata per i bambini talibés, disabili e figli di genitori disabili; difficile accesso al sistema educativo e carenza di infrastrutture sanitarie adeguate. Nelle due aree target del progetto: l’area urbana di Kaffrine e l’area della brousse nella valle del Bao Bolong, la situazione dell’infanzia e dell’adolescenza è estremamente difficoltosa e precaria e sono scarsi i contributi delle famiglie e delle istituzioni che possano contribuire ad un miglioramento della situazione. Nell’area urbana della periferia di Kaffrine la frequenza scolastica è scarsamente diffusa, infatti il tasso totale di alfabetizzazione è appena del 50%. Anche per i bambini che vivono in famiglia e che contribuiscono solo marginalmente con il loro lavoro al bilancio famigliare la frequenza scolastica rimane scarsa, soprattutto a causa della poca sensibilizzazione delle famiglie circa l’importanza dell’alfabetizzazione e della frequentazione di istituzioni comunitarie quali la scuola. Inoltre è largamente diffuso il fenomeno dei bambini di strada, uno dei gruppi più vulnerabili sono i talibés, studenti delle Scuole Coraniche (Daaras): per questioni legate a tradizione, religione e povertà, in Senegal si è soliti affidare i propri figli ai Marabouts (Maestri Coranici), spesso distanti centinaia di chilometri dai luoghi di origine e fuori dal controllo parentale. Il più delle volte le Daaras sono luoghi insalubri, in cui i talibés vivono in una condizione di malnutrizione, costretti a trascorrere la maggior parte della giornata a chiedere l’elemosina per finanziare le scuole, che non ricevono alcuna forma di sovvenzione statale. Tali pratiche portano ad un indebolimento delle politiche a favore dell’istruzione. In Senegal si stima siano circa 50.000 i bambini iscritti alle scuole coraniche residenziali (Daaras), che sono costretti all’accattonaggio e subiscono abbandono e forme estreme di sfruttamento da parte dei Marabouts, 30.000 solo a Dakar (Dati Human Rights Watch 2015). Nell’area urbana di Kaffrine i dati sono più difficili da verificare ma si stima il fenomeno riguardi circa un migliaio di minori. In brousse è meno evidente il problema dell’accattonaggio rispetto alla città, ma ci sono comunque le daaras in cui vivono fino a 50 bambini in condizione di disagio.

Sono proprio questi minori che durante la stagione secca lasciano i villaggi per andare a mendicare in città.

Nell’area Rurale della brousse nella valle del Bao Bolong è particolarmente diffusa la problematica della scarsa frequenza scolastica: nella regione il tasso netto di scolarizzazione è del 47%, (Ref. Ministère de l’Education, 2013). Nella valle del Bao Bolong, la percentuale di analfabetismo raggiunge il 70% dei minori (Ministère de l’Education, 2013).

La causa, oltre che la scarsa sensibilizzazione delle famiglie circa l’importanza dell’alfabetizzazione e della frequentazione di istituzioni comunitarie quali la scuola, è anche la distanza di molti dei villaggi dalle scuole.

Nelle aree rurali si riscontrano inoltre altre problematiche legate all’infanzia e all’adolescenza quali:

¾ Alta violenza domestica, anche da parte delle madri: il 70% dei bambini che subisce violenza la subisce dalle proprie madri (The African child policy forum, 2013)

¾ pratiche culturali che hanno gravi conseguenze per la salute, l’istruzione e la tutela dei dirittidi donne e bambine: diffusione di matrimoni precoci (il 32,9% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni e il 12%

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prima dei 15 anni – Unicef 2012); mutilazioni genitali (il 25,7% delle donne ha subito mutilazioni genitali - Unicef, 2012).

¾ Molte ragazze sono respinte a scuola e non concludono il ciclo scolastico di base, (l’alfabetizzazione di base femminile è solo il 63% rispetto a quella maschile 76% secondo dati Unicef 2015);

Le famiglie dell’area della brousse non sono sensibilizzate alle problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza e non collaborano con le scuole e le istituzioni per l’aumento della frequenza scolastica e la diffusione di buone pratiche per una sana crescita psico- sociale dei giovani. Tra gli insegnanti solo il 28% sono donne. In questo contesto le donne presentano mediamente uno scarso livello d'istruzione e di conoscenza dei propri diritti, e sono vittime di matrimoni precoci. Le famiglie, ed in particolare le madri sono scarsamente coinvolte nella vita e nelle scelte dei propri figli, non sono sensibilizzate ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Anche le organizzazioni locali di donne, quali l’AVRB, hanno bisogno di essere formate e sensibilizzate per estendere le proprie attività sociali alla tutela dei minori.

I partner: per la realizzazione del presente progetto COMI collaborerà con i seguenti partner:

¾ L’AVRB (Association des Villages Rèverains du Bao Bolong) è un’associazione nata nel 2002 e costituitasi ufficialmente nel 2007 grazie all’appoggio del Comi e della Caritas di Kaolack. Lo scopo principale delle attività dell’AVRB è quello di sviluppare l’area e sostenere la popolazione rurale nella lotta contro la povertà e l'isolamento attraverso la difesa dei loro interessi e l’appoggio all’imprenditoria femminile. Il Comi ha firmato un accordo di partenariato con l’AVRB nel 2002 (rinnovato nel 2015) per concretizzare azioni di sviluppo sostenibili nel territorio di Kaffrine (specificatamente la Valle del Bao Bolong). L’obiettivo specifico dell’accordo è l’appoggio istituzionale all’Associazione (organizzazione, gestione), attraverso il rafforzamento delle capacità, delle attività generatrici di reddito, il supporto nella gestione parentale e nell’accesso scolastico dei bambini e supporto nel settore della formazione. Le donne dell’AVRB vivono nei 14 villaggi della zona rurale di Kaffrine, nella Valle del Bao Bolong: Ndiao Bambaly, Louba, Keur Mallé, Ndankh, Bambaly, Mouye, Santhia Ndiao, Ndiobene Taiba, Ndiobene Diagle, Ndoyli, Ndiangene, Mdeoyli, Gouye Mady Bourry, Santhia Maudakh. I 14 villaggi dell’AVRB, comprendono 20 gruppi (groupements) di donne (ogni villaggio ha 1 o 2 groupement, a seconda della dimensione del villaggio). Ogni groupement ha una presidentessa e una media di 84 donne, quindi l’organizzazione coinvolge circa 1.200 famiglie. L’AVRB è il partner principale del progetto nell’area rurale della brousse.

¾ ADE - Avenir de l’Enfan La controparte locale del COMI è ADE - Avenir de l’Enfan, una ONG senegalese nata nel 1999, con cui il COMI ha accordi di partenariato stabili dal 2008. ADE ha come missione la salvaguardia e l’accompagnamento multidimensionale dei bambini vittime di abusi, attraverso azioni di prevenzione dei fenomeni sociali che colpiscono i bambini e i giovani di strada e il reinserimento sociale, professionale e familiare. L’ONG ha sede principale a Rufisque, ma il progetto è implementato con il coinvolgimento dell’antenna locale di Kaffrine, formata da 9 persone che gestiscono una casa di accoglienza e che sviluppano presso le Daaras iniziative di intrattenimento e di alfabetizzazione dei talibés, di sensibilizzazione della popolazione locale e dei Marabouts sulle tematiche dei diritti e della protezione dell’infanzia. ADE è il partner principale del progetto nell’area di Kaffrine.

Nel settore Tutela dell’infanzia e dell’adolescenza COMI interviene nel territorio di Kaffrine e della valle del Bao Bolong con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti:

¾ Circa 50 ragazzi di Kaffrine che beneficeranno delle attività ludiche pomeridiane presso il locale liceo e dei corsi di recupero nelle principali materie scolastiche

¾ 40 maestri coranici, coinvolti negli incontri di sensibilizzazione volti a contrastare la pratica della mendicità

¾ Circa 50 bambini mendicanti che beneficeranno ogni giorno delle attività ludico-ricreative e di supporto in caso di problemi psico-fisici organizzate da ADE

¾ Almeno 50 bambini e giovani della brousse nella valle del Bao Bolong che ogni mese parteciperanno alle giornate di accoglienza presso la scuola di Ndiao

¾ Circa 30 bambini che frequenteranno i corsi di recupero e di alfabetizzazione informatica e frequenteranno le attività ludico-ricreative ed artistiche due volte a settimana presso la scuola di Ndiao

¾ 10 formatori che saranno formati alle tecniche di sensibilizzazione delle famiglie alle problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza nella Brousse

¾ Circa 50 famiglie beneficiarie delle attività di sensibilizzazione problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza nella Brousse

¾ Circa 1000 persone che saranno spettatrici delle attività volte a valorizzare e diffondere la tematica dei diritti dei minori (spettacolo teatrale, mostra fotografica, murales e mostra di prodotti artistici) Beneficiari:

¾ Almeno 500 abitanti di Kaffrine, familiari dei bambini e ragazzi beneficiari

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¾ Almeno 500 abitanti della Brousse, familiari dei bambini e ragazzi beneficiari OBIETTIVI DEL PROGETTO

¾ Contrastare l’abbandono scolastico e il disagio psicosociale dell’infanzia e dell’adolescenza nella periferia urbana di Kaffrine attraverso il rafforzamento dell’offerta di attività ludico ricreative, per il recupero scolastico e di risposta alla mendicità.

¾ Contrastare l’abbandono scolastico e il disagio psicosociale dell’infanzia e dell’adolescenza nell’area della brousse nella valle del Bao Bolong attraverso il rafforzamento dell’offerta di servizi ludico ricreativi e di sostegno scolastico e psicosociale.

¾ Aumentare la frequenza scolastica e la diffusione di buone pratiche per una sana crescita fisica e psico-sociale dei giovani attraverso la sensibilizzazione di 1000 famiglie alle problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza.

COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.

Azione 1. Attività volte a contrastare l’abbandono scolastico e il disagio psicosociale dell’infanzia e dell’adolescenza nella periferia urbana della città di Kaffrine

1. Organizzazione di attività ludico-ricreative e artistiche (attività animate, creazione di murales, laboratorio fotografico) gestite dallo staff di ADE e del COMI in collaborazione con il liceo locale per bambini ed adolescenti dai 12 ai 17 anni che si terranno di pomeriggio per 3 giorni a settimana durante tutto l’anno per trasmettere informazioni circa i diritti dell’infanzia, buone pratiche igieniche e sanitarie e rispetto dell’uguaglianza di genere.

2. Corsi di recupero per due pomeriggi a settimana su francese, matematica, inglese, e informatica per circa 50 minori a rischio di dispersione scolastica nella zona di Kaffrine.

3. Realizzazione di un corso di teatro di 6 mesi per 18 ragazzi tra i 9 ed i 20 anni e preparazione di uno spettacolo teatrale sul tema dei diritti dell’infanzia.

4. Realizzazione di 4 incontri di sensibilizzazione contro la mendicità per almeno 40 maestri coranici insieme all'Institutiòn de Daraas che si concluderanno con la preparazione e firma di un documento comune sui diritti dei minori.

5. Attività ludico ricreative per circa 50 bambini mendicanti ogni giorno presso il cortile della sede di ADE con distribuzione della merenda e monitoraggio dello stato di salute psico-fisica dei bambini.

Azione 2. Attività volte a contrastare l’abbandono scolastico e il disagio psicosociale dell’infanzia e dell’adolescenza nella Brousse nella provincia di Kaffrine

1. Organizzazione di giornate di accoglienza per invogliare la frequenza scolastica nella scuola di Ndiao nella valle del Bao Bolong con almeno 50 bambini provenienti dai villaggi vicini cui verrà offerto un rinfresco e che verranno coinvolti in giochi e attività ricreative.

2. Organizzazione di sessioni di recupero scolastico e alfabetizzazione informatica nella scuola di Ndiao 2 volte a settimana per circa 30 bambini al termine della normali lezioni.

3. Organizzazione di attività ludico-ricreative ed artistiche per circa 30 bambini 2 volte a settimana presso la scuola di Ndiao gestite dallo staff del COMI e dell’AVRB per invogliare i minori a frequentare la scuola con particolare attenzione alla partecipazione femminile.

Azione 3. Attività volte alla sensibilizzazione delle famiglie alle problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza nella periferia urbana di Kaffrine e nella Brousse

1. Realizzazione presso l’AVRB di 3 moduli di formazione di 5 giorni ciascuno per 10 formatori in educazione parentale e diritti dei minori nella Brousse secondo i moduli di educazione parentale elaborati dal Ministero dell’Infanzia e della Donna del Senegal (sanità, protezione, sviluppo psico- motorio).

2. Realizzazione di corsi di educazione parentale e diritti dei minori per circa 50 genitori delle aree rurali tenuti dai formatori nella sede dell’AVRB della durata di un pomeriggio una volta al mese per 8 mesi.

3. Realizzazione di attività ed eventi volti a valorizzare e diffondere la tematica dei diritti dei minori per coinvolgere minori, famiglie, insegnanti e autorità locali sia a Kaffrine, presso i locali del liceo locale, sia nella Brousse, presso la sede dell’AVRB (mostra fotografica, spettacolo teatrale, esposizione di prodotti artistici e murales).

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

I 4 volontari in Servizio Civile saranno coinvolti nelle seguenti attività:

¾ Supporto all’organizzazione delle attività ludico-ricreative e artistiche, animazione e coinvolgimento dei ragazzi

¾ Supporto allo staff di ADE nella selezione e gestione degli insegnanti che terranno i corsi di recupero

¾ Supporto allo staff di ADE nell’organizzazione dello spettacolo teatrale

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¾ Supporto allo staff di ADE nell’organizzazione delle attività ludico ricreative e nell’animazione dei minori mendicanti

¾ Supporto allo staff dell’AVRB nell’organizzazione delle giornate di accoglienza presso la scuola di Ndiao

¾ Supporto agli insegnanti della scuola di Ndiao che terranno i corsi di recupero scolastico ed alfabetizzazione informatica nella organizzazione dei corsi e gestione e utilizzo dei supporti informatici.

¾ Supporto allo staff dell’AVRB nell’organizzazione dei giochi e della attività artistiche relativamente alle tematiche dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e alle buone pratiche igieniche.

¾ Supporto allo staff dell’AVRB nell’organizzazione delle attività di educazione parentale delle famiglie, nell’organizzazione degli incontri e nel coinvolgimento dei beneficiari.

¾ Supporto allo staff dell’AVRB e di ADE nell’organizzazione delle attività volte alla valorizzazione e diffusione della tematica dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (organizzazione dello spettacolo teatrale, della mostra fotografica, della mostra di prodotti artistici).

REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

KAFRINE (COMI - 120866) Volontari/e n. 1-2-3-4

¾ Conoscenza della lingua francese

¾ Preferibile formazione nella pratica di educatore o di animatore ed esperienza, anche informale, nell’ambito educativo o sociologico.

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ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale.

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

KAFRINE (COMI - 120866)

¾ Inviare un report mensile al COMI, riportando l’andamento delle attività ed indicando qualsiasi problematica percepita;

¾ Rispetto delle modalità di comportamento connesse alla realtà di accoglienza

PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

KAFRINE (COMI - 120866)

¾ Durante lo svolgimento delle attività nel territorio della brousse i volontari saranno sottoposti al disagio di spostarsi e operare in un territorio isolato, con scarsa disponibilità di strutture igienico sanitarie, compresi i bagni pubblici, con possibile temporanea indisponibilità della rete elettrica, telefonica e della fornitura di acqua corrente

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:

Rischi politici e di ordine pubblico TERRORISMO

Il principale rischio di sicurezza in Senegal è legato alla critica situazione di instabilità in cui versa l’area del Sahel e, in generale, tutta l’Africa occidentale, la quale è caratterizzata da un particolare attivismo dei gruppi di matrice terroristica. In considerazione di ciò, si ritiene consistente il rischio di eventuali attentati ed azioni ostili a danno di cittadini ed interessi occidentali. In proposito, le Autorità senegalesi sono impegnate nel mantenere alto il livello dei controlli su tutto il territorio (con particolare attenzione alla capitale Dakar) e delle misure di sorveglianza all'accesso a ristoranti frequentati dalla comunità internazionale, hotel, centri commerciali stazioni turistiche costiere, ecc, che costituiscono obiettivi sensibili. Tuttavia, si raccomanda di mantenere elevata la soglia di attenzione nella capitale e in tutto il Paese. In virtù della minaccia terrorista, sono assolutamente sconsigliate le zone di frontiera con il Mali e la Mauritania poiché da considerarsi poco sicure. Si sconsiglia inoltre di effettuare viaggi via terra dal Senegal al Mali e dal Senegal alla Mauritania.

MICROCRIMINALITA’

La precaria situazione socio-economica del Paese ha prodotto un aumento dei fenomeni di micro-criminalità.

Si registrano diffusamente episodi di criminalità comune come borseggi, furti di telefoni cellulari e aggressioni a scopo di rapina a mano armata soprattutto nelle grandi città e nelle zone di maggior afflusso turistico. Tali fenomeni sono maggiormente frequenti nelle aree periferiche di Dakar (tra cui Yoff, Colobane,

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Grand Dakar, Guediwaye) ed in zone turistiche (Saly, Lago Rosa, ecc.). Si è notata inoltre una recrudescenza di tali atti in prossimità di festività locali. Si raccomanda di mantenere un atteggiamento ispirato a sobrietà e prudenza, e di evitare luoghi isolati soprattutto la mattina presto ed in orari notturni.

ATTIVITÀ DI GRUPPI ARMATI ILLEGALI

In ragione del perdurante conflitto di matrice indipendentista, caratterizzato da saltuari scontri armati, tra forze di sicurezza senegalesi e ribelli è da considerarsi pericolosa la regione meridionale della Casamance.

Ulteriori focolai di tensione si concentrano anche verso il confine con la Guinea Bissau, a sud di Ziguinchor, nell’area di Bignona (verso la Gambia) ed in generale lungo le rotabili della regione, ove vi è il rischio di imboscate e di taglieggiamenti da parte di guerriglieri. In tali aree è quindi da considerarsi pericolosa la circolazione sia fuori dai principali centri abitati sia lunghe le rotabili regionalidal momento che sono possibili atti di banditismo e la presenza di mine anti-uomo (in particolare nella zona di frontiera tra Senegal e Guinea Bissau). Si fa comunque presente che l’area di intervento del progetto è lontana da tali zone.

Rischi sanitari:

STRUTTURE SANITARIE

Le strutture sanitarie private nella capitale sono generalmente affidabili, tranne che per la cura di alcune patologie specialistiche, mentre è sconsigliato il ricorso a strutture sanitarie pubbliche.

MALATTIE PRESENTI

Si registra un’alta incidenza di malattie infettive a livello endemico quali, meningite, malaria, dengue, tifo e colera soprattutto nella stagione umida. Vi è inoltre rischio di infezione del virus della “Chikungunya”. Il tasso di AIDS è in crescita negli ultimi anni, soprattutto nelle regioni meridionali del Paese, ma ancora contenuto rispetto alla media della regione. Il Senegal non è risultato coinvolto nella recente emergenza ebola.

COMPETENZE ACQUISIBILI

Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.

Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:

¾ Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;

¾ Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;

¾ Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;

¾ Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;

¾ Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;

¾ Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);

¾ Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.

Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto.

FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI

La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.

Per la sede: KAFFRINE (COMI 120866)

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Tematiche di formazione

Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica del Senegal e della sede di servizio Presentazione del progetto

Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto

Conoscenza di usi e costumi locali

Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)

Informazioni di tipo logistico

Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi Protezione e accoglienza dei minori in difficoltà

Gender Mainstreeming in relazione ai minori in difficoltà La situazione dei Talibé e dei bambini mendicanti in Senegal Tecniche di approccio e di coinvolgimento con i bambini mendicanti

Tecniche di trasmissione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso il gioco Tecniche di trasmissione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso il teatro

Tecniche di trasmissione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso l’espressione artistica e l’uso di supporti digitali

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

COMI ROMA

VIA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO, 266 -

00184

06 - 70451061

www.comiorg.it

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a comiorg@legalmail.it e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI: SENEGAL 2017”

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

Riferimenti

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