• Non ci sono risultati.

SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO   Caschi Bianchi: ZAMBIA 2017

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO   Caschi Bianchi: ZAMBIA 2017"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO  

Caschi Bianchi: ZAMBIA 2017  

SCHEDA SINTETICA – Zambia (CELIM MILANO)  Volontari richiesti: N.5 (5 Sede Lusaka)  PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: ZAMBIA

  Area di intervento: Cooperazione allo Sviluppo ai sensi della Legge 125/2014.

INTRODUZIONE

 

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso la ONG CELIM (MI)

CELIM Milano è presente in Zambia dal 1981, operando inizialmente nella Southern Province nel settore della formazione professionale in campo agricolo, con il progetto ZTF (Zambesi Training Farm) (dal 1982 al 1988): progetto di formazione con scuola agricola ed annessi terreni irrigati per gli agricoltori formati, soprattutto nella coltivazione della banana, nell'area di Chirundu. Successivamente sono stati realizzati diversi progetti, in collaborazione sia con alcune diocesi (Monze, Livingstone e Arcidiocesi di Lusaka) sia con i Ministeri della salute e dell’agricoltura, estendendo le attività alla Central e Western Province. I progetti di CELIM hanno interessato diversi ambiti di intervento con programmi monosettoriali o plurisettoriali che hanno avuto un’ampia copertura territoriale e numerica. Di tali progetti hanno beneficiato le popolazioni rurali più isolate e i gruppi più vulnerabili della popolazione come giovani, donne, orfani e malati di AIDS. Una scelta di target che è stata sempre apprezzata dalle controparti locali. Oltre al settore della formazione professionale in campo agricolo, si è intervenuto nei settori della sicurezza alimentare, del supporto alle donne e ai giovani, della formazione professionale e dell’educazione, della sanità, sia a livello di strutture ospedaliere sia di sensibilizzazione nelle comunità. Temi attuali di intervento CELIM in Zambia sono la salvaguardia ambientale e la riforestazione, la promozione di offerte turistiche gestite localmente con ricaduta economica sulle comunità ospitanti, il sostegno all’educazione primaria. Tra i suoi successi in Zambia CELIM annovera la creazione, nel 2008, dell’Istituzione di Microfinanza E-MFI, nata dalla fusione di due precedenti progetti CELIM di microcredito, che oggi è stata assorbita dall’istituzione zambiana CETZAM.

Il YCTC (Youth Community Training Center) che dal 2003 costituisce una realtà di formazione e avviamento professionale ma anche uno spazio di socializzazione e svago per circa 250 ragazzi e ragazze. Sempre nel 2008 è stato avviato anche il progetto Olga’s che ha portato alla creazione di un ristorante e di una struttura ricettiva no-profit i cui ricavi sostengono finanziariamente le attività del YCTC. Dal 2010 nella Provincia dell’Ovest CELIM è diventata la ONG di riferimento per gli interventi in campo ambientale avendo contribuito a mappare e inventariare le foreste della zona e mettendo in pratica misure di conservazione e prevenzione riconosciute sia a livello locale che nazionale.

Dal 2005 è iniziata l’esperienza di servizio civile in Zambia, affiancando il personale espatriato del CELIM e le controparti locali, nei progetti realizzati in collaborazione con i partner locali nei settori della formazione professione, dello sviluppo rurale, della salute di base, dell’educazione primaria e dell’alfabetizzazione. Da allora sono stati inviati in Zambia 60 volontari, che nello specifico sono stati impiegati nei seguenti progetti:

Centro di Formazione Giovanile a Lusaka (2005-2006), Aiuto e Sicurezza Alimentare per l’Assistenza Domiciliare nella Diocesi di Monze (2006-2008), Sviluppo della Produzione di Reddito Famigliare nel

(2)

Distretto di Gwembe (2006-2008), Supporto all’istruzione di base – Community Schools – Southern and Lusaka Provinces (2009-2012), Riduzione della Povertà attraverso l’Utilizzo e la Gestione Sostenibile delle Foreste di Mongu (2009-2012), Learning by Doing: Autofinanziamento e Crescita Professionale in un Centro Formativo con la Creazione di una Struttura Ricettiva a Livingstone (2011-2013), Biodiversità, Tutela Ambientale e Sviluppo Economico: la Sfida di Mongu (2012-2015), Istruzione di Qualità per uno Sviluppo Duraturo in Zambia (2013-2016). I volontari in servizio civile hanno prestato servizio nei detti progetti svolgendo principalmente compiti di sensibilizzazione sui diversi temi, realizzazione di attività formative e aggregative volte a promuovere il valore della pace e della cittadinanza mondiale, e supporto alla realizzazione delle varie attività di progetto. Nella sua trentennale attività nel Paese CELIM ha raggiunto obiettivi significativi nei diversi ambiti di intervento dei suoi progetti quali l’incentivazione del microcredito e la promozione di cooperative di donne; il supporto a gruppi vulnerabili della popolazione con un attenzione particolare agli interventi educativi e di formazione professionale rivolti a bambini e giovani; la valorizzazione del patrimonio ambientale con il sostegno ad un settore in forte crescita come quello del turismo responsabile. Gli interventi di CELIM in Zambia e i risultati raggiunti sono in linea con la mission dell’associazione: trasformare in modo permanente una comunità, trasferendo competenze professionali ed economiche nel corso di un intervento di durata finita in collaborazione con governi, istituzioni e ONG locali. In tre parole, IMPACT TO CHANGE. Questo approccio ha permesso ai progetti di essere efficaci e sostenibili nel tempo.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

Contesto Zambia

Situato nel cuore dell’Africa meridionale lo Zambia, divenuto indipendente dal dominio coloniale inglese il 24 ottobre del 1964, è stato governato per 27 anni dal presidente Kenneth Kaunda, leader dell’Unip che fino al 1991 è stato l’unico partito politico legale del paese. Kaunda ha governato con pugno di ferro e l’isolamento internazionale e la pessima situazione economica del Paese lo hanno costretto, in seguito a pesanti proteste, a emendare la costituzione consentendo il multipartitismo. I risultati si sono subito fatti vedere: nel 1991 il candidato del MMD (Movement for Multiparty Democracy) Frederick Chiluba è stato eletto presidente a larga maggioranza. Chiluba si è impegnato in una politica di appoggio alle grandi istituzioni finanziarie internazionali, chiudendo le imprese minerarie statali ridotte ormai alla bancarotta e attuando una serie di riforme strutturali che hanno però provocato un pesante rialzo dei prezzi. Il crescente scontento nei confronti dell’amministrazione ha persino portato a un tentato golpe militare nell’ottobre 1997. Impossibilitato a modificare per la seconda volta la Costituzione, affinché potesse essere eletto per la terza volta, Chiluba ha dovuto cedere il passo al proprio delfino Levy Mwanawasa, eletto alla presidenza nel dicembre del 2001 e deceduto per gravi problemi di salute nel 2008. Il governo è stato quindi affidato al vice, Rupiah Banda, in carica fino alle elezioni del settembre 2011, vinte da Micheal Sata, le cui politiche si sono concentrate su lotta alla corruzione, redistribuzione della ricchezza generata dal settore minerario e riduzione della disoccupazione. Il 20 gennaio 2015 Edgar Lungu, candidato del Fronte patriottico (Pf), diventa il nuovo Presidente dello Zambia con l’incarico di portare a termine il mandato presidenziale di Michael Sata, morto per un malore nel 2014. Le ambiziose promesse di Sata di attuare programmi di sviluppo sociale ed economico rischiano di non essere mantenute nel periodo che resta prima delle prossime elezioni previste per la fine del 2016. Dal punto di vista economico, lo Zambia, che oggi è il terzo esportatore di rame al mondo, continua a essere dipendente in maniera preoccupante dalle sue miniere. Nonostante la privatizzazione di molte delle industrie collegate al settore abbia permesso allo Stato di sgravarsi delle pesanti perdite causate dalla cattiva amministrazione precedente, il Paese è uno dei più poveri del mondo, con il 60,5% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. Negli ultimi anni il rialzo del prezzo dei minerali ha favorito una ripresa dell’industria estrattiva, che però ha causato gravi problemi legati all'inquinamento e alle piogge acide, che affliggono soprattutto le zone dedite alle attività estrattive e alla raffinazione dei minerali. Recentemente la crisi economica globale ha colpito anche lo Zambia, raddoppiando il tasso di inflazione, che attualmente si attesta intorno all’10%, aumentando la disoccupazione (15%) e riducendo il tasso di crescita del PIL dal 7,3% al 3,6% (Dati Banca Mondiale 2015).

Nonostante un buon tasso di alfabetizzazione (63,4%) lo Zambia ha un basso indice di Sviluppo Umano. Si colloca infatti al 139° con un indice pari a 0,58 e una speranza di vita alla nascita di 58 anni. Anche se lo Zambia ha compiuto progressi lodevoli per aumentare l'accesso e la parità di genere, più di 250.000 bambini non vanno a scuola e il 47% degli iscritti non completano il ciclo primario. Tra i fattori principali che causano l’abbandono degli studi si possono rilevare: alti costi, scarso livello di insegnamento, un ambiente povero di apprendimento; classi sovraffollate e poca sicurezza dentro e fuori gli istituti. Inoltre, sono presenti ostacoli culturali come i matrimoni e le gravidanze precoci; i riti d’iniziazione che richiedono ragazze periodi di assenza dalla scuola prolungati; il lavoro minorile e in generale le credenze che attribuiscono un basso valore all'istruzione. Per arginare tali fenomeni il governo dello Zambia sta preparando una nuova strategia per incentivare l’istruzione denominato: “Piano d'azione 2014: verso la scolarizzazione entro il 2025”. Tale piano, mira a migliorare il lavoro degli insegnanti, l’apprendimento, e in generale, la qualità dell’educazione offerta, raggiungendo così più alti tassi di completamento scolastico nell’educazione secondaria e

(3)

migliorando l’accesso nei livelli di educazione post secondaria e nelle competenze formative. Inoltre, ulteriori misure sono necessarie al fine di promuovere l’uguaglianza di genere e l’autonomia delle donne. Lo Zambia non ha fatto molti progressi nel raggiungimento di questo obiettivo. I matrimoni in giovane età, così come le gravidanze in età adolescenziale, HIV/AIDS impediscono infatti ancora oggi alle donne e alle ragazze di partecipare attivamente alla vita politica, sociale e culturale delle loro comunità. Infine, un aspetto importante riguarda l’ambiente. Lo Zambia, la cui stragrande maggioranza del territorio è occupata da foreste (solo il 4,6% di terra è coltivabile) protegge il 38% del territorio mediante 19 parchi e centinaia di riserve, dove si possono incontrare praticamente tutte le tipologie di flora e di fauna africana. Secondo l’agenzia Usa per lo sviluppo internazionale lo Zambia fa parte dei primi 10 Paesi al mondo ad aver ampiamente contribuito alla produzione di gas serra a causa della deforestazione: infatti l’80% della popolazione rurale dipende dal legname per cucinare e scaldarsi e questo provoca una deforestazione che si attesta in media in 300.000 ettari all’anno. Lo Zambia dispone di circa 5 milioni di ettari di foreste il che significa che con questo ritmo, nel giro di quindici anni il Paese sarà totalmente desertificato (fonte: Daily Nation).

Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner (nella parentesi l’ente che avrà la diretta responsabilità delle attività della sede e l’indicazione del codice Helios della sede).

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE

Lusaka (CELIM (MI ) - 61312

Capitale del paese dal 1935, Lusaka è anche il capoluogo di una delle 10 province (Provincia di Lusaka) in cui è suddiviso lo Zambia, ed è a sua volta suddivisa in distretti. Si trova nella parte centromeridionale dello Zambia, su un altopiano a 1279 metri di altezza sul livello del mare. Questa favorevole posizione consente condizioni climatiche particolarmente miti. Lo sviluppo di Lusaka come centro urbano si è avviato nel 1931, quando divenne centro amministrativo della Rhodesia del Nord. Nascendo come centro esclusivamente amministrativo, il piano originale della città escludeva ogni tipo di attività industriale o commerciale, ma nel giro di pochi anni si è dovuto obbligatoriamente riadattare al fine di incorporare attività commerciali in supporto all’economia della città e del paese. Così Lusaka venne divisa in due parti: il blocco orientale, con terreni profondi e ben drenati, considerata terra privilegiata, venne destinato all’agricoltura ed allo sviluppo urbano, mentre la parte occidentale con suoli poco profondi e numerosi massi, con terreno pianeggiante, zone paludose e mal drenate venne assegnato alle attività industriali. La città è diventata nel corso del tempo un importante polo commerciale e industriale oltre che politico, sede del Governo e di uffici diplomatici ed internazionali, ed è snodo delle principali vie automobilistiche del paese. Lusaka è una città in espansione, motore della crescita economica dello Zambia moderno. Questa evoluzione ha consentito inoltre una rapida crescita della popolazione urbana, passando dai 2000 abitanti nel 1931 ai 2.179.000 del 2015 (fonte: Cia World Factbook). Lusaka vive quotidianamente i fenomeni di disagio sociale causati dall’immigrazione di parte della popolazione rurale verso la città alla ricerca di migliori condizioni di vita. In una situazione dove il tessuto sociale è frammentato, i primi a essere penalizzati sono i soggetti più deboli, in particolare i bambini ed i giovani delle zone periferiche della capitale. L’area periferica attorno a Lusaka così come tutta la Provincia, infatti, è tra le zone più povere dell’intero Paese e con un alto tasso di criminalità. Particolare condizione di miseria è rappresentata dalle condizioni delle prigioni e dallo stato in cui sono ospitati i detenuti. Durante uno studio di fattibilità effettuato in collaborazione con Caritas Zambia e alcuni rappresentanti del Ministero degli Affari Interni, sono state visitate 7 prigioni distribuite tra la Lusaka province, Southern province, Western province e Central province ed evidenziati urgenti bisogni, soprattutto per donne e bambini, in ambito sanitario, nutrizionale ed educativo.

Nel territorio di Lusaka CELIM MI interviene nel settore Diritti Umani e Sviluppo Sociale e Tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza

a) Settore di intervento del progetto: Diritti Umani e Sviluppo Sociale (CELIM MI 61312)

Le condizioni delle carceri nella provincia di Lusaka e in generale in Zambia si trovano in una particolare situazione di vulnerabilità. Il “Report of the Auditor general on the Rehabilitation and Reintegration of prisoners” (Luglio 2014) definisce la condizione delle prigioni in Zambia. La maggior parte risulta essere nelle stesse condizioni del periodo coloniale e la mancanza di un piano strategico contribuisce a esasperare ancora di più la situazione. Infatti, lo Zambian Police Service (ZPS) ha continuato ad operare senza una chiara strategia di lungo periodo, dopo la scadenza del piano del 2008. Inoltre il “Prison Act Cap 97” non delinea le linee guida adeguate per la gestione ed il coordinamento dei servizi di recupero. Questo fa sì che nelle carceri non ci siano le condizioni che garantiscano rispetto dei diritti umani fondamentali di cui ogni uomo dovrebbe godere. Il governo zambiano non è in grado di fornire i servizi di base ai detenuti, le condizioni igieniche sono pessime, le celle sono sovraffollate e i tempi di attesa tra un processo e l’altro sono molto lunghi. Il sovraffollamento delle carceri, le povere condizioni di vita nelle celle e le cure mediche ridotte

(4)

al minimo fanno sì che il tasso di trasmissione di HIV e di tubercolosi (TB) sia molto elevato. L’acqua non è pulita, il sapone non viene fornito e le strutture per lavarsi sono squallide. Le malattie infettive rappresentano un serio pericolo per la salute dei prigionieri ed in generale per la salute pubblica. Le donne e i bambini rappresentano le categorie più vulnerabili.

Il progetto si propone di incidere sui seguenti bisogni e relativi indicatori:

1. Scarsa qualità dell’assistenza sanitaria. Le cliniche all’interno delle prigioni sono scarsamente rifornite ed equipaggiate o, nella maggioranza dei casi, totalmente inesistenti. Nell’area presa in considerazione, solo 5 prigioni possiedono un presidio medico-sanitario, ed è scarsamente funzionante. Si stima che solo 1835 detenuti ricevano assistenza sanitaria nelle 7 prigioni target di Lusaka, Mongu, Livingstone, Mazabuka, Mumbwa, Mukobeko, Mwembeshi. Il personale sanitario a disposizione, inoltre, non è proporzionato al numero di detenuti, basti pensare che nelle prigioni target sono impiegati solo 5 assistenti sanitari per 5.340 detenuti totali. Le donne presenti all’interno delle carceri rappresentano solo il 3,5% dei detenuti totali, ma spesso ricevono comunque minore attenzione rispetto agli uomini e le loro condizioni di detenzione non rispecchiano gli standard internazionali di detenzione, i quali richiederebbero una sistemazione speciale per le donne, in particolare per tutte le necessità pre e post parto. Le cure pre-natali sono inesistenti o inadeguate, così come trattamenti speciali per le donne in gravidanza. Nonostante le direttive della Convenzione sui Diritti del Bambino, che dovrebbe garantire il diritto all’accesso ai trattamenti sanitari per ogni bambini, le donne detenute con i bambini di età inferiore ai 5 anni non ricevono cure adeguate per i propri figli e affrontano le stesse problematiche dell’assistenza sanitaria che affrontano gli adulti. Un report della prigione centrale di Lusaka dichiarava la morte di un bambino a causa di una semplice diarrea, rimasto malato e sofferente per tre giorni prima di essere portato alla clinica, quando ormai era in condizioni irreversibili.

¾ Inadeguatezza del regime nutrizionale. Il cibo fornito dal governo è inadeguato e insufficiente, pertanto è diventato merce di scambio in cambio di prestazioni sessuali. La qualità del cibo non è buona e le quantità sono scarse. Gli standard internazionali, approvati dalla Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, prevedono che ai detenuti sia distribuito cibo di valore nutrizionale adeguato per la salute e la forza personale, di qualità sana, ben preparato e ben servito. Questi standard, inoltre, proteggono i diritti dei bambini privati della libertà di accesso al cibo in sufficiente quantità e di qualità necessaria a soddisfare i bisogni dietetici, di salute e igienici del bambino. Le leggi zambiane prescrivono un regime dietetico che include carne o pesce, cacao, zucchero, sale, frutta fresca di stagione e verdure fresche.

Né le leggi e gli standard internazionali né le leggi zambiane vengono messe in atto nel sistema carcerario. Il cibo solitamente consiste in riso a colazione, seguito da un unico pasto servito alle 16:00 di polenta di mais con kapenta (piccoli pesciolini secchi comunemente mangiati in Zambia) e/o fagioli.

Nonostante in qualche caso le prigioni posseggano orti coltivati dagli stessi detenuti, le verdure non vengono mai consumate dai detenuti poiché la maggior parte viene venduta per il mantenimento del carcere stesso. Talvolta il governo fornisce cavoli come unica verdura. Le quantità di cibo non sono mai sufficienti, si stima che il cibo distribuito a ogni detenuto corrisponda alla metà dell’apporto calorico giornaliero necessario. La dieta inoltre non è varia. Le conseguenze di questi fattori si ripercuotono sulla salute dei detenuti, numerosi infatti sono i casi di malnutrizione. Nelle prigioni prese in esame, più di 2000 detenuti soffrono di malnutrizione. Non esiste una dieta speciale per le donne in gravidanza o per le donne in stato di ricovero, nonostante le norme internazionali lo prevedano, così come per i bambini sotto i 5 anni. I 12 bambini sotto i 5 anni che vivono con le madri sono malnutriti poiché sono obbligati a dividere la razione di cibo giornaliera con la madre. Nelle situazioni in cui le madri non siano in grado di allattare, le prigioni non offrono nessuna formula alimentare integrativa ai neonati.

¾ Assenza di programmi di educazione e formazione validi. Anche l’aspetto educativo nelle prigioni risulta essere inadeguato: nelle prigioni target si registra la mancanza di programmi educativi adatti per donne e bambini a livello della prima infanzia, di scuola primaria e secondaria. 192 donne e 12 bambini non hanno accesso a nessun tipo di educazione e formazione. Le guardie carcerarie organizzano dei corsi professionali in tutte le prigioni a seconda della loro competenza, ma senza particolare formazione su come tenere una classe; tuttavia nessun corso di questo tipo è organizzato per le donne e il materiale scolastico presente nelle prigioni non è assolutamente adeguato.

b) Settore di intervento del progetto: Tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Le condizioni dei compound nella periferia di Lusaka si presentano difficili sotto diversi punti di vista. Si tratta di insediamenti riconosciuti e legalizzati in via di upgrading, i cui principali problemi consistono nel sovraffollamento del territorio e delle abitazioni, condizioni igieniche e sanitarie precarie, dovute alla difficoltà di smantellamento dei rifiuti e dell’acqua contaminata di cui tutti fanno uso. I compound sono soggetti al Load Shedding, una politica di risparmio che consiste nel deprivare questi territori della corrente per diverse ore al giorno. Le condizioni di isolamento e povertà in cui si trovano gli abitanti dei compound provocano un forte disagio con conseguente abuso di alcol e stupefacenti, anche tra le fasce più giovani della popolazione.

Frequenti sono gli atti di violenza domestica e abusi sessuali, l’istruzione ed l’educazione in ambito scolastico, igienico e sanitario sono di bassa qualità. Diffusa è la presenza di casi di AIDS; attività di micro criminalità e prostituzione.

(5)

Bauleni si trova nel versante orientale della città, lungo la Leopard Hill, sotto la Central Constituency del reparto 16 dell’area di Kabulonga. Il suo territorio si estende per circa 240000 m² e la popolazione è composta da 35000 abitanti. In questo compound, l’ONG In&Out of the ghetto è presente con alcuni progetti di sviluppo, quali la Panjila House, che in lingua locale significa “casa sulla via”, un centro che si propone come punto di incontro nel quale si condividono conoscenze ed esperienze tra le persone, e la Bausdale Crew, una compagnia teatrale di giovani fondata dall’ONG che organizza spettacoli e attività aggregative per ragazzi del compound allo Steve Biko Center, una struttura già esistente all’interno del compound.

Il progetto si propone di incidere sui seguenti bisogni e relativi indicatori:

¾ Inadeguata istruzione scolastica: Bauleni è divisa in 12 aree distinte, nelle quali sono presenti 2 scuole governative, ovvero Prince Takamado School e la Bauleni Basic School. All’interno del compound ci sono anche scuole private e comunitarie (community school), e una scuola per infermiere. L’istruzione offerta ai bambini e ai ragazzi nei compound è di scarsissima qualità a causa del sovraffollamento delle classi e lo scarso interesse degli insegnanti nei confronti degli alunni. Sui 71 bambini che frequentano le ripetizioni del centro di In&out of the ghetto, solo 20 sanno leggere e scrivere adeguatamente rispetto al loro livello di studi inoltre dal grade 1 al 7 la scuola pubblica gratuita non prevede la bocciatura e molti studenti continuano il loro percorso scolastico pur avendo grosse lacune, specialmente in materie come l’inglese e la matematica

¾ Abuso di alcol e stupefacenti e problema della micro criminalità: si stima che su una popolazione di 35000 abitanti un migliaio di giovani frequenti ambienti devianti e faccia utilizzo di sostanze stupefacenti, come le birre locali e di scarsa qualità quali Shake Shake, Chibuku, Kachasu, o droghe come street heroin, marjuana e psicofarmaci scaduti. Si riscontrano numerosi casi di spaccio, furti e prostituzione, anche tra minorenni. Circa 1000 ragazzini frequentano luoghi devianti rischiando la dipendenza da droghe e alcol e coinvolgimento in attività di micro-criminalità. Spesso le motivazioni alla base di questi comportamenti devianti, sono da ricollegarsi all’uso di alcol e droga sia per reiterarne l’utilizzo, sia come agente scatenante il comportamento criminoso. Questi atti criminali non vengono inoltre perseguiti in maniera adeguata, data la diffusa corruzione all’interno degli organi di polizia.

¾ Scarsa diffusione di norme igieniche e prevenzione sessuale: nelle scuole le attività di prevenzione consistono nella distribuzione di preservativi, senza però fornire informazioni e sensibilizzare adeguatamente all’uso intelligente del proprio corpo. L’ambiente inquinato e l’acqua contaminata favoriscono il diffondersi virale di una serie di malattie quali TB e colera; numerosi sono i casi di trasmissione di HIV/AIDS, quest’ultimo anche per trasmissione verticale (da genitori a figli). Tutti i 160 bambini che frequentano abitualmente il centro non conoscono adeguatamente le norme igieniche di base e i rischi derivanti dalle malattie infettive.

I partner: per la realizzazione del presente progetto CELIM MILANO collaborerà con i seguenti partner:

¾ Caritas Zambia

Fondata nel 2001 dalla conferenza episcopale zambiana per animare e supportare il lavoro della commissione di Giustizia e Pace e della commissione per lo Sviluppo, si occupa da sempre di promuovere e sostenere la dignità umana attraverso la promozione dello sviluppo umano integrale. L’agenzia punta a migliorare i risultati di tutta la società zambiana, con un’attenzione particolare ai poveri e ai marginalizzati attraverso programmi in diversi campi quali l’equità di genere, la prevenzione di HIV/AIDS, l’agricoltura sostenibile, buona governance e diritti umani. A seguito di disastri ambientali o in situazioni di emergenza, Caritas Zambia ha supportato programmi di riabilitazione dispensando cibo, rifugi, medicine e assistenza sanitaria, incrementando la capacità di resilienza delle comunità. Promuove, inoltre, attività di advocacy e lobbying a livello nazionale in materia di tutela dei diritti umani. Caritas Zambia ha la sua sede principale a Lusaka, ed è inoltre presente in 10 diocesi dislocate in tutto il paese. Per portare avanti la propria azione, l’agenzia dispone di 100 impiegati e 50 volontari. Per quanto riguarda il settore delle prigioni, negli anni ha maturato una lunga esperienza nell’elaborazione, nella conoscenza e nell’implementazione di progetti nelle carceri Zambiane, con particolare attenzione all’assistenza sanitaria e nutrizionale. Rappresenta un tramite importante per dialogare con le istituzioni locali coinvolte nella gestione delle carceri.

¾ In&Out of the ghetto

è una ONG zambiana nata nel 2012, con base a Lusaka. Opera nel compound di Bauleni, uno dei quartieri più disagiati della periferia di Lusaka dove interviene principalmente per tutelare i bisogni di bambini e ragazzi. L’obiettivo principale dell’organizzazione è quello di dare più voce ai bisogni dei giovani e sviluppare la comunità. Fin dalla sua fondazione ha sempre lavorato per incrementare le capacità dei giovani del compound attraverso la loro partecipazione nello sviluppo della comunità nella quale vivono, implementando progetti e iniziative di aggregazione, educazione e prevenzione.

(6)

Nel settore Diritti Umani e Sviluppo Sociale CELIM (MI) interviene nel territorio di Lusaka con i seguenti beneficiari diretti e indiretti.

Destinatari diretti:

¾ 12 bambini (sotto i 5 anni)

¾ 192 donne detenute

¾ 49 guardie carcerarie

¾ 55 ufficiali di educazione, salute e del ministero degli Affari Interni Beneficiari indiretti:

¾ 5340 detenuti

Nel settore Tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, CELIM (MI) interviene nel compound di Bauleni di Lusaka con i seguenti beneficiari diretti e indiretti.

Destinatari diretti:

¾ 32 bambini (sotto i 6 anni)

¾ 71 ragazzi (dai 6 ai 17 anni)

¾ 57 ragazzi e ragazze (sopra i 18 anni) Beneficiari indiretti:

¾ 35.000 abitanti di Bauleni OBIETTIVI DEL PROGETTO

a) Settore: Diritti Umani e Sviluppo Sociale

¾ Incrementata del 60% l’assistenza sanitaria per i detenuti nelle 7 prigioni target nell’area di Lusaka;

¾ Diminuita del 70% la malnutrizione dei bambini.

¾ Sviluppata una dieta particolare per donne in gravidanza o in ricovero e bambini sotto i 5 anni nel 71% (5 su 7) delle prigioni.

¾ Incrementato del 90% l’accesso all’educazione delle donne e dei bambini nelle 7 prigioni target;

b) Settore: Tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza

¾ Incrementare del 72% il numero di bambini con una preparazione scolastica adeguata;

¾ Ridurre la frequentazione di luoghi devianti del 16%

¾ Promuovere la conoscenza delle norme igieniche e di prevenzione, soprattutto per malattie sessualmente trasmissibili (STI), per il 100% dei bambini che frequentano il centro

COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.

a) Settore: Diritti Umani e Sviluppo Sociale

Azione 1. Miglioramento dell’assistenza sanitaria per i detenuti dei 7 carceri target del progetto di Lusaka, Mongu, Livingstone, Mazabuka, Mumbwa, Mukobeko, Mwembeshi.

1. Ristrutturazione di n. 5 cliniche

2. Creazione di accordi e sinergie con le District Health Office (DHO) per procurare attrezzature di base e medicinali

3. Organizzazione di n. 6 corsi di educazione sanitaria per guardie carcerarie e per detenuti

Azione 2. Miglioramento della qualità e della qualità dei programmi alimentari per i detenuti dei 7 carceri target del progetto di Lusaka, Mongu, Livingstone, Mazabuka, Mumbwa, Mukobeko, Mwembeshi.

1. Definizione di una dieta adeguata per i detenuti, in particolari per bambini e donne incinte

2. N. 3 corsi di formazione per donne su realizzazione di orti e nutrizione, con particolare focus sulla crescita dei bambini

3. Realizzazione di n. 4 orti per 4 gruppi pilota di donne

4. Rafforzamento di sinergie con organizzazioni della società civile per migliorare i servizi per i detenuti Azione 3. Miglioramento della qualità dell’educazione per mamme e bambini detenuti dei 7 carceri target del progetto di Lusaka, Mongu, Livingstone, Mazabuka, Mumbwa, Mukobeko, Mwembeshi.

1. Attività di advocacy a livello distrettuale per migliorare il monitoraggio dei formatori e la fornitura di materiale scolastico

2. Organizzazione di n. 3 corsi di alfabetizzazione e formazione professionale per mamme e bambini, in sinergia con il DEBS e il Ministry of Community Development, Mother and Child Health

3. Fornitura di materiale scolastico.

b) Settore: Tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Azione 1. Miglioramento della preparazione scolastica di 71 ragazzi tra i 6 e i 17 anni

1. Strutturazione di ripetizioni giornaliere in base al grade e alla effettiva preparazione dell’allievo 2. Creazione di sinergie con realtà locali per l’introduzione di nuove tecniche e strumenti tecnologici di

apprendimento (quali I-School tablets proposti da Estrella Trust)

(7)

3. Creazione di una biblioteca per facilitare l’accessibilità a libri di narrativa per ragazzi 4. Organizzazione di n. 6 extra corsi di lettura

Azione 2. Riduzione della frequentazione di luoghi devianti per 128 ragazzi 1. Creazione di n. 1 corso di musica

2. Creazione di n. 1 corso di teatro

3. Creazione di n. 1 corso di arte per esprimere la propria creatività in modo costruttivo.

4. N. 6 workshop di sensibilizzazione su tematiche specifiche (abuso di alcol, sostanze stupefacenti e microcriminalità).

5. Organizzazione di n. 6 uscite formative in strutture di accoglienza per persone in difficoltà Azione 3. Miglioramento delle condizioni igieniche per 160 bambini e ragazzi

1. Organizzazione di attività sportive e teatrali di educazione all’igiene (n. 2 ogni mese)

2. Organizzazione di n. 6 workshop di sensibilizzazione su temi quali malattie sessualmente trasmissibili, accortezze igieniche auspicate, personale e degli ambienti.

3. Organizzazione di n. 3 visite formative in strutture quali ospedali e cliniche comunitarie

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

a) Settore: Diritti Umani e Sviluppo Sociale

I volontari/e in servizio civile n°1-2-3 saranno coinvolti nelle seguenti attività:

¾ Collaborazione alla organizzazione di corsi di educazione sanitaria per guardie carcerarie e per detenuti

¾ Collaborazione alla definizione di una dieta adeguata per i detenuti, in particolari per bambini e donne incinte

¾ Collaborazione alla realizzazione di corsi di formazione per donne su realizzazione di orti e nutrizione

¾ Collaborazione alla realizzazione di orti per donne detenute

¾ Collaborazione al rafforzamento di sinergie con organizzazioni della società civile per migliorare i servizi per i detenuti

¾ Collaborazione alla organizzazione di corsi di alfabetizzazione e formazione professionale per mamme e bambini nelle carceri

¾ Collaborazione alla fornitura di materiale scolastico nelle carceri b) Settore: Tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza

I volontari/e in servizio civile n° 4-5 saranno coinvolti nelle seguenti attività:

¾ Collaborazione alla strutturazione di ripetizioni giornaliere per giovani del compound

¾ Collaborazione alla creazione di una biblioteca per facilitare l’accessibilità a libri di narrativa per ragazzi

¾ Collaborazione alla organizzazione di extra corsi di lettura

¾ Collaborazione alla creazione di corsi culturali ( musica, teatro, arte)

¾ Collaborazione alla realizzazione di workshop di sensibilizzazione su tematiche specifiche (abuso di alcol, sostanze stupefacenti e microcriminalità).

¾ Collaborazione alla organizzazione di visite formative in strutture di accoglienza per persone in difficoltà

¾ Collaborazione alla organizzazione di attività pratiche di educazione all’igiene

¾ Collaborazione alla organizzazione di workshop di sensibilizzazione su temi igienico sanitari

¾ Collaborazione alla organizzazione di visite formative in ambito sanitario in strutture quali ospedali e cliniche comunitarie

REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

Lusaka - CELIM (MI) - 61312 Volontari/e n°1-2-3-4-5

1. Preferibile formazione in campo educativo 2. Preferibile buona conoscenza della lingua inglese

(8)

ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale.

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

1Lusaka (CeLIM MI - 61312)

¾ Per i volontari 1-2-3 disponibilità a visite periodiche nelle 7 carceri presenti in Zambia e oggetto dell’intervento e in particolare a Lusaka senza limitazioni, mentre per le altre carceri (Mongu, Livingstone, Mazabuka, Mumbwa, Mukobeko, Mwembeshi.) le visite possono avvenire con una durata massima di 7 giorni al mese

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:

Rischi politici e di ordine pubblico:

SITUAZIONE POLITICA

Sebbene le condizioni generali di sicurezza in Zambia siano abbastanza buone, si possono registrare sporadiche tensioni di natura politica in occasione di consultazioni elettorali. Si fa presente che le prossime elezioni generali (presidenziali e parlamentari) sono state fissate per l’11 agosto 2016. Come regola generale, è dunque sempre consigliabile evitare assembramenti e manifestazioni politiche.

CRIMINALITA’:

Seppure in maniera non allarmante, la criminalità risulta essere aumentata soprattutto nelle città. Infatti, nei sobborghi poveri di Lusaka e Kanyama e nelle aree periferiche (dette compounds) delle principali città (Ndola, Kitwe e Livingstone) si sono registrate diverse attività delinquenziali (furti e scippi). Si segnala che è fortemente sconsigliato muoversi all’interno del compound, (dove si registrano numerosi episodi di microcriminalità), dopo il tramonto e comunque anche durante le ore diurne è sempre bene muoversi con cautela ed attenzione e preferibilmente accompagnati da persone locali. A Lusaka, così come in tutto il paese, le precarie condizioni di strade urbane ed extraurbane - aggravata durante la stagione delle piogge (novembre–marzo) - così come la prevalente mancanza di illuminazione e segnaletica, richiedono estrema cautela nella guida e sconsigliano lunghi spostamenti notturni. Inoltre, i minibus, i mezzi di trasporto più in uso nelle grandi città, sono poco raccomandati in quanto non affidabili dal punto di vista della manutenzione e della sicurezza. Per lo stesso motivo si sconsiglia l'uso del treno.

ALTRE ATTIVITA’ CRIMINALI:

Non si rilevano specifiche zone di rischio, ma si consiglia unicamente di non rimanere isolati quando si visitano zone periferiche del Paese, in particolare al confine con l’Angola e nella Provincia del Copperbelt al confine con il Congo, dove c’è stato un deterioramento delle condizioni di sicurezza a causa di un massiccio afflusso di profughi.

TERRORISMO:

(9)

Il Paese condivide con la più parte del resto del mondo il rischio di poter essere esposto ad azioni legate a fenomeni di terrorismo internazionale, anche se negli ultimi anni non abbiamo rilievo di tali fenomeni e le sedi di progetto non sono state oggetto di fenomeni legati al terrorismo.

ALTRI RISCHI:

Le precarie condizioni di strade urbane ed extraurbane, così come la prevalente mancanza di illuminazione e segnaletica, richiedono estrema cautela nella guida e sconsigliano lunghi spostamenti.

Rischi sanitari:

STRUTTURE SANITARIE

Gli ospedali, soprattutto pubblici che offrono una assistenza del tutto inadeguata e molto al di sotto degli standard occidentali.

MALATTIE PRESENTI

Le malattie più diffuse, anche nelle città, sono l’AIDS, la malaria, la tubercolosi, la bilarzia (Schistosomiasi.), la meningite, la poliomielite e il colera. Si evidenzia inoltre che durante la stagione delle piogge (da fine ottobre a marzo/aprile) si possono manifestare epidemie di colera, soprattutto nelle aree rurali, dove più precarie sono le condizioni igienico-sanitarie. Dal mese di febbraio 2016 sono stati riscontrati oltre 850 casi di colera. Il 22 febbraio è stata proclamata l’allerta colera nella capitale. Nonostante misure prese da parte del Ministero della Salute, i casi sono aumentati rapidamente, coinvolgendo soprattutto l’area di Lusaka e, seppur con minor incidenza, altri 6 dipartimenti. Il più recente rapporto della WHO evidenzia a metà aprile 863 casi, con 16 decessi. A Kanyama sono stati registrati nel corso del 2016 alcuni casi di colera, che sono stati affrontati con una vastissima campagna di vaccinazioni messa in atto da Medici Senza Frontiere.

USO DI FARMACI:

Alcuni prodotti farmaceutici considerati comuni in Italia, quali psicofarmaci, calmanti ed antidepressivi (ad esempio Valium e Prozac) sono considerati dalla legge locale stupefacenti, se non accompagnati da prescrizione medica. Si sono verificati, infatti, casi di arresto e di incriminazione per traffico di stupefacenti per il semplice possesso di quantità anche limitate di psicofarmaci ma in eccesso rispetto alla quantità prescritta.

COMPETENZE ACQUISIBILI

Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.

Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:

¾ Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;

¾ Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;

¾ Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;

¾ Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;

¾ Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;

¾ Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);

¾ Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.

Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto.

FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI

(10)

La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.

Per la sede di: Lusaka: (CELIM MI 61312)

Tematiche di formazione Formazione Comune

Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica dello Zambia e della sede di servizio Presentazione del progetto

Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto

Conoscenza di usi e costumi locali

Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)

Informazioni di tipo logistico

Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi

Settore Diritti Umani e Sviluppo Sociale Elementi di base sulla situazione carceraria in Zambia

Elementi base problematiche socio sanitarie in carcere Elementi di base su istruzione e diritti dell’infanzia nei PVS Elementi di base su aspetti nutrizionali e orticultura

Elementi base per l’organizzazione e gestione di attività di sensibilizzazione in contesti carcerari in ambito nutrizionale, alfabetizzazione, diritti della donna e dei bambini

Elementi base per l’organizzazione e gestione di attività di formazione e sensibilizzazione in contesti carcerari in ambito socio-sanitario

Elementi di base per corsi di formazione per donne su realizzazione di orti e nutrizione

Settore Tutela Infanzia e Adolescenza La vita nei compound: problematiche sociali e emergenze giovanili

Elementi base per l’organizzazione e gestione di attività di formazione e sensibilizzazione in compound in ambito culturale e ludico ricreativo

Elementi base per la creazione di una biblioteca in quartiere

Elementi di base per la realizzazione di corsi di alfabetizzazione e ripetizioni

Elementi base per l’organizzazione e gestione di attività di formazione e sensibilizzazione in compound in ambito culturale e socio-sanitario

Elementi base di igiene e di prevenzione AIV/AIDS

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

CELIM MI MILANO

VIA DEGLI ARCIMBOLDI, 5,

20123

02-58316324 www.celim.it

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a celimilano@postacert.it e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASHI BIANCHI: ZAMBIA 2017”

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

Riferimenti

Documenti correlati

Il consolidarsi della presenza MLFM in Ruanda ha reso necessario con il passare degli anni di dotarsi di una struttura organizzativa più ampia, appoggiata da un ufficio nella

L’autoimpiego, la creazione di micro attività generatrici di reddito resta nelle aree periurbane una delle uniche fonti di reddito per queste categorie a rischio esclusione dal

Nell’ambito di questa consolidata esperienza di cooperazione, dal 2002 il COE propone in Camerun anche progetti per l’impiego di volontari in servizio civile, per offrire ai

Mbalmayo in effetti è situata in un penepiano della valle del Nyong, tra due riserve forestali (Zamakoé a nord e Mbalmayo a sud ).Grazie alle ricchezze naturali del territorio cui

Nell’ambito di questa consolidata esperienza di cooperazione, dal 2002 il COE propone in Camerun anche progetti per l’impiego di volontari in servizio civile, per offrire ai

A Fontem dove è stata forte sin dagli sessanta la presenza di medici, insegnanti, costruttori italiani, ben voluti dalla gente desiderosa di conoscere la cultura e la lingua

Inoltre CEFA sta collaborando al sostegno di un programma di educazione prescolare che accoglie complessivamente, in 4 strutture collocate in diversi quartieri della cittadina di Vila

Nel 2007 è stato avviato un programma multisettoriale, finanziato principalmente dalla CEI, per la promozione dell’autosufficienza alimentare e della salute delle madri e dei