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la “mente” nel campo giochi evolu2vo

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Academic year: 2022

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(1)

Itinerari Educativi nello sport. Educazione allo sport ed educazione degli adulti in EPALE

la  “mente”  nel  campo   giochi  evolu2vo  

Prof.  Sofia  Tavella  

(2)

…“Vieni a giocare con me”, propose il piccolo principe alla volpe, “sono così triste…”

“Non posso giocare con te”, disse la volpe, “non sono addomesticata”.

“Ah! Scusa”, fece il piccolo principe.

Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: “Che cosa vuol dire addomesticare?”

“È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare

legami…”, disse la volpe, “tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho

bisogno di te. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e

io sarò per te unica al mondo”

PROLOGO

(3)

IL GIOCO (play)

•  Coinvolge l’ intera personalità del bambino

•  E’ espressione spontanea della motricità

•  E’ uno strumento di apprendimento

•  Soddisfa le esigenze ludiche del bambino

•  Rappresenta una motivazione primaria al movimento

•  Utilizza i principi del carico motorio

•  Non prevede selezione

LO SPORT (game)

•  Prevede un rilevante impegno motorio

•  Tende ad elevare il livello della prestazione fisica

•  Prevede l’ adattamento a modelli e strutture predeterminate e fisse

•  Richiede abilità specifiche codificate

•  Richiede programmi di allenamento precisi e razionali

•  Utilizza i principi del carico fisico

•  Comporta rischi di esclusione

(4)

CAMPO GIOCHI EVOLUTIVO: PLAY

Mondo inconscio del bambino

  Contenitore del mondo emozionale

  Spazio condiviso

  Strumento di relazione e di comunicazione

  Stile di vita salutare

  Luogo di ben-essere (in-ludere)

  Strumento di gestione dell’aggressività

(5)

SAPERE SAPER FAR FARE

L’ADULTO E’ CHIAMATO A SCELTE INTELLIGENTI

dal al

quindi

Saper osservare i bambini

Saper comunicare

Saper ascoltare

Saper intervenire

Saper utilizzare metodi adeguati Saper individuare

i mezzi adatti

(6)

il rapporto con gli adulti

QUAL RUOLO AI TECNICI-ALLENATORI?

  Individuazione, orientamento e valorizzazione del talento sportivo

  Educazione al fair play

  Rafforzare l’autostima

(7)

Sofia Tavella

 L’autos2ma  

ALTA  ASPIRAZIONE  AL  SUCCESSO  

Percezione  di  competenza  e  conce/o  di  sé:  

Autostima

Aspirazione al successo

Meccanismi motivazionali Esperienze positive

(successo)

(8)

Sofia Tavella

Bassa  Aspirazione  al  successo

Percezione  di  competenza  e  conce/o  di  sé:  

Sentimento d’inferiorità

Aspettativa di insuccesso

Assenza di motivazione Esperienze negative

(insuccesso)

(9)
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(11)

QUALE RUOLO ALLA FAMIGLIA?

  Accudimento e relazione

  Mentalizzazione

  Educazione alla scelta / decisione

  Sostegno all’autostima e alla motivazione

(12)
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(14)

Sofia Tavella

La  nuova  poli2ca  relazionale  

  Delegi6mato  il  modello  imposi7vo  

  Emerge  uno  s7le  relazionale  che  

oscilla  tra  compiacenza  e  complicità,   costruzione  di  regole  comuni  e  

pa/eggiamento  sulle  regole:  si  oscilla   tra  iperprotezione  e  trascuratezza  

(15)

Sofia Tavella

La  relazione  adul2-­‐giovani     chiama  in  causa    

la  diversità  e  la  reciprocità

  L’a.  più  del  b.  guarda  verso  l’alto:  la  sua  

a/enzione  è  a/ra/a  non  solo  dai  coetanei,   ma  ha  fame  anche  di  relazioni  ver7cali,  con   adul7  competen7;  

  L’a.  chiede  la  “tenerezza  rispecchiante”  ma   sopra/u/o  lo  “sguardo  di  ritorno”,  che  si   esprime  nel  bisogno  di  ammirazione  per  le   imprese  che  compie.    

(16)

Sofia Tavella

Giovani  e  adul2:    

il  dialogo  come  condivisione  per   trasformare  la  diversità  

ESPERIENZA  DI  RELAZIONE   PIENAMENTE  GODUTA  

(17)

EPILOGO

“Ma allora, dopo qui, cosa ci aspetta? Dove andremo? E un posto come il paradiso c’è o non c’è?”.

“No, Jonathan, un posto come quello, no, non c’è” il

paradiso non è mica un luogo. Non si trova nello spazio, e neanche nel tempo. Il paradiso è essere perfetti”. Tacque un

minuto, e poi “Tu sei uno che vola velocissimo, nevvero?”.

“Mi…mi piace andare forte”, disse Jonathan, preso alla sprovvista, ma fiero che l’Anziano se ne fosse accorto.

“Raggiungerai il paradiso, allora, quando avrai raggiunto la velocità perfetta. Il che non significa mille miglia

all’ora, né un milione di miglia, e neanche vuol dire volare alla velocità della luce. Perché qualsiasi numero, vedi, è un limite, mentre la perfezione non ha limiti. Velocità perfetta,

figlio mio, vuol dire solo esserci, essere là” ».

(18)

Essere là, con la mente, con il cuore, con la

passione, con tutto. “Più alto vola il

gabbiano e più vede lontano” (Ibid., 72). La

voglia di sapere cose nuove, di imparare

sempre di più aiuta a non fermarsi in terra,

a non giocare a schiamazzare, a scherzare in

attesa di tempi e occasioni migliori. “Il

paradiso”, ripete l’Anziano, “non si trova né

nello spazio né nel tempo, poiché lo spazio e

il tempo sono privi di senso e di valore. Il

paradiso è…” (Ibid. 68). È il mio essere là, è

la mia fedeltà che danno senso allo spazio e

al tempo.

(19)
(20)

Sofia Tavella

Ho  il  piacere  di   ringraziarvi  per  la   vostra  a/enzione!  

“Nelle  mie  lezioni,     di  grigio  vorrei  ci  

fossero  solo  i   capelli”  

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