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DIECI ANNI DI CERTIFICAZIONE A MODENA: il bilancio del CSMB e la sfida del new DEAL

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Academic year: 2021

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Iscrizione nell’Albo delle Commissioni di Certificazione avvenuta con decreto direttoriale 22 febbraio 2005 1 V iale B e re n g a rio n . 5 1 4 1 1 21 M o d e n a ( It a ly) T e l. 0 5 9 .2 0 5 6 7 4 2 /5 – F a x 0 5 9 .2 0 5 6 7 4 3 – S ito www. c e rti fic a zi o n e .u n im o re .it ce rtifi ca zi o n e co n tr a tt i@ u n im o re .it ; tir a b o sch i@ u n im o re .i t; fl a via. p a s q u in i@u n im o re .it C entro S tu di I nter na zi on al i e C om par ati D E A L C O M MIS S IO N E D I C E R T IF IC A Z IO N E @certifica_MO, 21 febbraio 2014

DIECI ANNI DI CERTIFICAZIONE

A MODENA:

il bilancio del CSMB e la sfida del new DEAL

di Flavia Pasquini, Michele Tiraboschi

Ministero del lavoro e delle politiche sociali: Decreto direttoriale del 22 febbraio 2005. Oggetto: iscrizione nell’albo delle commissioni di certificazione istituite presso le Università. Firmato: Dott. Giuseppe De Cicco, storico e stimato dirigente del Ministero.

È con questo atto amministrativo che prende ufficialmente vita - e viene formalizzata - l’attività pionieristica in materia di certificazione dei contratti di lavoro del Centro Studi Internazionali e Comparati fondato nel 1992 dal Professor Marco Biagi.

Una esperienza unica nel panorama internazionale e comparato, come abbiamo documentato

nel saggio Certification of labour contracts: a legal instrument for labour market regulation in

Italy, avviata nel 2000 grazie a un innovativo protocollo di intesa tra il Centro Studi Internazionali e Comparati e la Regione Emilia Romagna – Assessorato Attività Produttive, con specifico riferimento alla certificazione volontaria dei rapporti di collaborazione instaurati con operatori familiari (e precisamente assistenti alla persona disabile e alla famiglia), volta a garantire, nelle fasi di incontro tra la domanda e offerta di lavoro di queste specifiche figure professionali e in un settore caratterizzato da ampio ricorso al lavoro nero e irregolare, la piena conformità rispetto alla disciplina legale e contrattuale.

Il resto è storia nota e si trova scritta negli articoli 75 e seguenti del decreto n. 276 del 2003 di attuazione della Legge Biagi di riforma del mercato del lavoro. Dalla sperimentazione alla legge

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e dalla legge alla rinnovata sperimentazione, invero timida e per lungo tempo isolata, nella indifferenza generale e talvolta anche nella diffidenza di una parte del sindacato che ha portato giornalisti e opinione pubblica a interrogarsi sul ruolo delle Commissioni di certificazione e

sull’impiego delle relative risorse economiche (si veda L. Piana, Il bollino blu di Tiraboschi,

L’Espresso del 18 agosto 2011).

Dieci anni di attività e un bilancio positivo come cerchiamo di dimostrare in questo bollettino speciale. Sono i numeri a parlare.

- 14.543 istanze di certificazione; - 2 controversie in tribunale; - 59 conciliazioni;

- 53 transazioni.

I numeri delle risorse recuperate attraverso la certificazione per le attività di ricerca e di finanziamento di giovani di valore, come ci ripromettevamo in uno dei primi studi volti a spiegare il significato della attribuzione di una siffatta competenza anche alle sedi universitarie (M. Tiraboschi, Le sedi Universitarie, in C. Enrico, M. Tiraboschi (a cura di), Compendio critico per la

certificazione dei contratti di lavoro. I nuovi contratti: lavoro pubblico e lavoro privato, Giuffrè, 107), ed in particolare 55 assegni di ricerca, per un valore di 970.000,00 euro.

Anche, però, una rete preziosa di relazioni con imprese, operatori, sindacalisti da cui abbiamo imparato moltissimo e che ci ha consentito di avvicinare la ricchezza della casistica di un diritto in azione, grazie alle quasi 350 convenzioni attivate, se si pensa a quelle inerenti la certificazione in senso stretto, ma anche a quelle relative alle attività di assistenza e consulenza e di analisi informale.

Infine e non ultima, una solida rete anche di rapporti e relazioni tra i componenti del gruppo di lavoro della certificazione, che ha consentito il consolidarsi di competenze professionali e anche di rapporti basati su stima, solidarietà, condivisione e collaborazione, nonché la sperimentazione di varie forme di lavoro “2.0” attraverso la tecnologia e l’innovazione, che solo un approccio “artigianale” ai problemi riesce a produrre.

Il Bollettino vuole dunque rendere noto e promuovere il corretto ed efficace utilizzo della certificazione, e vuole diventare una guida per gli operatori e per le imprese, finalizzata, altresì, alla riconduzione del dato di dettaglio a una visione unitaria e di sistema in modo da chiarirne l’essenziale funzione di innovativa tecnica di tutela e promozione del lavoro di qualità sui mercati del lavoro. Attraverso di esso ci proponiamo peraltro di condividere con i lettori i tanti anni di esperienza e attività della Commissione, a partire dalle prime pionieristiche

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sperimentazioni (non solo in Italia ma a livello internazionale) della intuizione, di derivazione dottrinale, della c.d. «volontà assistita», quando l’istituto era ancora privo di un chiaro quadro di riferimento non solo concettuale ma, prima di tutto, normativo.

La nostra “lettura” del nuovo quadro legale – così come della prassi amministrativa, della cospicua elaborazione dottrinale e delle prime pronunce della magistratura – si basa, in effetti, su un vissuto quotidiano che ci ha portato ad analizzare nell’ottica della certificazione – grazie al prezioso supporto del gruppo di ricerca del Centro Studi modenese – quasi 15.000 contratti, principalmente di lavoro e di appalto. Il che significa, per i Commissari che hanno contribuito alla buona riuscita della attività, non solo aver analizzato 15.000 contratti, ma anche aver incontrato personalmente e così fatta propria l’esperienza di 15.000 lavoratori ed imprese. Un osservatorio indubbiamente eccezionale e privilegiato, quello della Commissione, in ragione del contributo che ha fornito tanto alla elaborazione progettuale della normativa di riferimento, quanto a una prima convinta sperimentazione sul campo dell’istituto.

Nel affidare al bollettino il bilancio di questo decennio, ci permettiamo poi di invitarvi a seguirci

sul nuovo account twitter (@certifica_MO) della Commissione modenese, attivato

appositamente per questa felice ricorrenza.

Cogliamo infine l’occasione di questi primi dieci anni per segnalare, anche in ragione dei gravi accadimenti che hanno colpito Modena nel 2012 (terremoto) e nel 2013 (alluvione), il proposito del nostro gruppo di ricerca di innovare nella tradizione attraverso una nuova intitolazione del Centro Studi Internazionali e Comparati del Dipartimento di Economia Marco Biagi, che vedrà da ora in avanti aggiungersi l’acronimo DEAL. DEAL come Diritto Economia Ambiente Lavoro. DEAL anche come nuovo patto fondativo di un progetto di innovazione e modernizzazione del diritto del lavoro che intende ora avviare un nuovo ciclo con lo sguardo proteso verso il futuro e i nuovi bisogni espressi dalla economia e dalla società, in linea con l’insegnamento e la viva progettualità del nostro Maestro.

Ci auguriamo di continuare ad essere, al tempo stesso, sede di approfondimento teorico - concettuale e strumento di supporto pratico – operativo a quanti vogliano contribuire alla concreta attuazione dell’istituto della certificazione e anche al miglioramento di quello che, come è noto agli addetti ai lavori, rappresenta il segmento più strategico della Riforma Biagi

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quale canale di un più fluido raccordo tra diritto, economia e società, nella ricerca di un rinnovato e più maturo equilibrio tra le ragioni dell’impresa e le irrinunciabili istanze di tutela e promozione del lavoro.

Grazie a tutti e buona lettura.

Flavia Pasquini

@PasquiniFlavia

Michele Tiraboschi

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