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NECROLOGIO NOTIZIARIO 525

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CONGRESSO FONDATIVO

DELLA “SOCIETÀ DEI TERRITORIALISTI/E”

Firenze, Aula magna dell’Università, 1-2 dicembre 2011

La “scuola territorialista di Empoli”, per la natura stessa del proprio modo di operare, ha sviluppato nel tempo una estesa rete di relazioni. Auspicando di poterla consolidare ed esten- dere, poco più di un anno fa, ha proposto la costituzione della

“Società dei Territorialisti/e”.

Su invito del prof. Alberto Magnaghi si è costituito un “Co- mitato dei garanti” composto da “topofili” di molte discipline diverse ed operanti in luoghi diversi, identificati a rappresen- tare le diversità tra i molti nodi della rete di relazioni intessute sin dagli anni ’80, tramite progetti di varia natura, accomunati da articolati riferimenti al concetto di territorio quale “luogo nella sua identità storica, culturale, sociale, ambientale, paesag- gistica e produttiva.”

In preparazione del congresso fondativo, integrando molti contributi, il comitato ha elaborato il “Manifesto della Società dei Territorialisti” da cui si estraggono, come stimolo concet- tuale, due brevi periodi:

“L’approccio ‘territorialista’ interpreta [il territorio] come un sistema vivente ad alta complessità che è prodotto dall’incontro fra eventi culturali e natura e che è composto da luoghi (o re- gioni) dotati di identità, storia, carattere, struttura di lungo periodo.”

“Lo sviluppo della società locale costituisce la declinazione antieconomicistica del termine ‘sviluppo’ e non a caso la qualità dell’ambiente naturale, sociale e del paesaggio vi assume im- portanza crescente.”

Ai primi di dicembre 2011, nell’austera atmosfera dell’aula magna dell’Università di Firenze, con il caloroso sostegno del Rettore, si è finalmente svolto il Congresso Fondativo. Oltre 200 persone hanno partecipato ai due giorni di lavori e 126 topofili hanno aderito alla Società.

I lavori sono stati articolati in una presentazione introdut- tiva, a cura del prof. Magnaghi, nelle relazioni delle quattro com- missioni costituite per avviare la discussione sui temi congres- suali e nelle sessioni di dibattito. Il pomeriggio del secondo giorno si è tenuta la prima Assemblea dei soci che, oltre a varare lo statuto e a definire alcuni aspetti strategici, ha designato per acclama- zione il prof. Alberto Magnaghi quale primo presidente.

I documenti elaborati dalle Commissioni tematiche, così come gli altri documenti presentai al congresso, erano disponi- bili sul sito della Società già qualche tempo prima del Congresso stesso e sono stati quindi presentati solo per sommi capi. Ciò no- nostante il tempo per il dibattito è risultato purtroppo scarso, insufficiente a consentire, con la vivacità delle molte voci diverse che stavano assistendo ai lavori, di sciogliere effettivamente l’au- sterità che il luogo incute.

Le relazioni delle commissioni tematiche, illustrate dai coor- dinatori, hanno indagato sui seguenti argomenti: “Benessere e fe- licità pubblica” (Prof. Giancarlo Paba, Università di Firenze),

“La questione epistemologica e il linguaggio: territorio, luogo, pae- saggio” (Prof. Luisa Bonesio, Università di Pavia), “Democrazia locale, federalismo solidale, cittadinanza attiva” (Prof. Ottavio Mar- zocca, Università di Bari), “Paesaggio e nuove alleanze città cam- pagna” (Prof. Rossano Pazzagli, Università del Molise).

La “Società dei Territorialisti/e” ha determinato di pub-

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blicare il numero zero della propria rivista, allo scopo di met- tere alla prova dei fatti l’ardito progetto di offrire alla comunità scientifica “sensu latu” ed alle istituzioni pubbliche uno spazio di discussione capace di superare gli angusti steccati discipli- nari. Uno spazio di notevole interesse anche per ricercatori che si occupano di boschi e foreste.

ROBERTOSCOTTI

PENSIERI SU GIOVANNI NICOLOTTI ALL’INCONTRO AIPP DEL 26 SETTEMBRE 2011

Ricordare qui Giovanni Nicolotti, che con la benevolenza che mi onora, il professor Ettore Castellani, maestro mio e di tanti altri, non più giovani di questa Facoltà, indicò essere il mio

“pupillo”, e tale lo fu nella realtà come tale rimane nel rimpianto, è un po’ rivivere, insieme con lui, il percorso della Patologia Forestale, nata con l’istituzione del nostro Corso di laurea in Scienze Forestali.

Ma parlare di Nicolotti è un po’ conversare con lui della

“Scuola” di Patologia Forestale di Torino, di cui fu profeta ed iniziatore lo stesso professor Castellani quando egli era diret- tore dell’allora Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura a Casale Monferrato. Fu in quegli anni, che consapevole della rapida crescita del pioppo e della altrettanta tempestiva evi- denziazione dei rapporti patologici di causa-effetto condizio- nanti il suo sviluppo, pensò ad esso quale albero modello per la interpretazione di analoghi fenomeni sulle altre specie legnose del patrimonio forestale con assai più lento sviluppo e quindi di altrettanto lenta reazione alle varie avversità.

Cosicché, indirizzò i giovani suoi ricercatori Naldo Anselmi e chi vi parla ad affrontare tra l’altro le fitopatie del legno in grado di compromettere l’integrità strutturale e fisiologica del fusto e delle radici come ben sanno i partecipanti a questo con- vegno.

E fu in questo contesto scientifico che anni dopo il giovane Nicolotti venne a frequentare l’Istituto Casalese con gli allora predetti ricercatori per la preparazione della sua tesi di laurea dal titolo: “Indagine sulle alterazioni del legname in Piemonte e studi sulla biologia di Trametes gibbosa Fr. e Osmoporus odoratus Sing.” discussa nel 1986 con lo stesso prof. Anselmi divenuto docente presso l’Ateneo torinese, giungendo, suc- cessivamente, al Dipartimento di Valorizzazione Protezione delle Risorse Agroforestali, allora da me diretto, per cimentarsi nella “Ricerca ecologica e patologica delle piante ornamentali in Torino” come detta il titolo della borsa di studio finanziata dalla società IBM.

E questi due argomenti, da lui affrontati, rappresenta- rono la piattaforma scientifica, per allora abbastanza originale, sulla quale si cimenterà la Scuola patologica torinese. Entrato a tutti gli effetti a far parte del Corpo universitario come ricer- catore in seguito a concorso vinto nel 1992 il Nicolotti poté estendere il proprio perfezionamento scientifico relativo ai pro- blemi patologici del verde arboreo ornamentale, con partico- lare attenzione agli agenti di alterazioni strutturali del fusto e delle radici. Nello stesso periodo egli affronta anche lo studio sul ruolo delle micorrize nella salute degli alberi, ornamentali e non, e sul condizionamento nei loro confronti provocato dal-

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