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T Strade e ferrovie

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Academic year: 2021

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T

utto è nato a gennaio quando gli abitanti di via Sulmona si sono ri- trovati una mattina con gli al- beri di una macchia incolta di vegetazione spontanea posta a ridosso della ferrovia, tagliati dalla sera alla mattina.

Mancando anche una segnala- zione di inizio lavori, i citta- dini si sono subito preoccupa- ti (e anche molto di più) e han- no cercato spiegazioni, presso il responsabile del cantiere e al Consiglio di Zona. Trala- sciamo i dettagli di come si è arrivati poi il 21 febbraio ad un incontro in Consiglio di Zona, in Commissione Tra- sporti Traffico Viabilità, con il direttore dei lavori Italferr, ing D’Angelo, e gli ingegneri Co- gato e Recalcati dei compe- tenti Settori comunali, per concentrarci su quanto lì è sta- to detto e portato a spiegazio- ne dei lavori.

Innanzitutto, il tratto di via

Sulmona adiacente alla ferro- via è interessato sia da lavori legati al completamento del Passante Ferroviario, sia da la- vori legati alla viabilità.

Per quanto riguarda il primo aspetto, anche nel tratto da Pu- glie a Toffetti dovrà essere am- pliata la sede ferroviaria e do- vranno essere poste le barrie- re antirumore. Queste saran- no alte 5 metri, di cui 2 metri in calcestrutto e 3 metri in ma- teriale trasparente (analoga- mente a quelle già visibili al- l’altezza dei Tre ponti di viale Corsica). Alla base vi sarà una fascia verde. La tipologia del- le barriere antirumore è stan- dard, scelta a livello naziona- le dalle FS, al momento non modificabile.

Su incarico del Comune di Milano, contemporaneamente si stanno eseguendo lavori di sistemazione viabilistica, creando una strada parallela alla ferrovia: la chiamano “si-

stemazione delle aree di fran- gia”.

Verrà dunque realizzata nel tratto da viale Puglie a via Tof- fetti una strada (a senso unico fino alla prima traversa di Sul- mona ora a fondo chiuso) di viabilità strettamente locale, con creazione dei marciapiedi lato case e l’eliminazione del- la sosta lato ferrovia. Essen- do il senso unico da viale Pu- glie (all’altezza del ponte) ver- so l’esterno, verrà utilizzata solo dai residenti per accede- re ai condomini e uscire poi sulla via Sulmona.

La mancanza dell’indicazione di inizio lavori è stata motiva- ta dal direttore dei lavori Ital- ferr, ing. D’Angelo, perché considerata intervento acces- sorio ai lavori del Passante, programmati da molti anni.

La cantierizzazione dei lavori che interessano questa area (sottopasso Toffetti compreso) sarebbe anzi dovuta iniziare

nel 2000, ma la difficoltà di acquisire aree private ha por- tato già a un ritardo di anni.

Comunque dopo le prime pro- teste dei residenti, il cartello di inizio lavori è stato messo e vi si può leggere che la fine è prevista per agosto (e l’ing D’Angelo si è comunque scu- sato di questa mancanza).

Date queste spiegazioni in Commissione, il discorso è stato portato dai consiglieri dell’opposizione sul tema del- la Paullese, il cui 4° lotto in- teresserà pesantemente l’area Toffetti-Sulmona. Infatti, mentre la realizzazione del sottopasso Toffetti è valutata positivamente da tutti, l’in- gresso della Paullese è forte- mente contestato. Ne è nata una aspra discussione, che ha fatto scaldare l’atmosfera (ca- pita spesso, ultimamente): ma sulla Paullese bisognerà ritor- nare.

Stefania Aleni Editore: Associazione degli amici della zona 4. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail quattro@fastwebnet.it.

Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni.

Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, William Porzio, Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Garra, Ernie Kovacs, Paolo La Rosa, Laura Perego, Luigi Regianini. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2006: 12 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno X, numero 73, marzo 2006

Curiosi per Natura

pag. 5 Pane

e fai da te

pag. 9

Sottotetti milanesi/2

pag. 4 L’Atelier

di via Pistrucci pag. 7 L’organo Fratelli Costamagna in S. Rita

pag. 11 Nelle

pagine interne:

Strade e ferrovie

Riparte con marzo la serie di feste di via, fiere, iniziative di promozione commerciale e artigianale che si tengono in vie e piazze della zona.

Particolarmente numerose quest’anno le manifestazioni di mar- zo: speriamo che passi un po’ il lungo inverno e che si possa godere pienamente della possibilità di passare qualche ora al- l’aperto, piacevolmente mischiati alla folla.

Ecco l’elenco completo:

SABATO 11 MARZOin piazza Santa Maria del Suffragio “Bot- teghe Artigiane in piazza”, promossa dall’Unione Artigiani della Provincia di Milano: 30 gazebo dove un maestro artigia- no illustrerà dal vivo la propria produzione anche con dimo- strazione pratiche. Durante la giornata verranno realizzati spet- tacoli per bambini.

DOMENICA 12 MARZOnelle vie Crema-Piacenza “Fiera del tredecin de mars”, tradizionale fiera di primavera con molte bancarelle di piante e fiori.

SABATO 18 MARZOin piazza San Luigi, promossa dalla Com- missione Commercio del Consiglio di zona 4, iniziativa di va- lorizzazione della presenza degli esercizi commerciali di pros- simità; saranno presenti anche produttori agricoli e si terrà uno spettacolo di Cori alpini a partire dalle 15.30.

DOMENICA 19 MARZOin Corso XXII Marzo e vie limitrofe, tradizionale Festa di via “Andiamo in XXII Marzo, organiz- zata dall’Associazione commercianti: negozi aperti, bancarel- le e animazione per bambini.

SABATO 25 MARZO via Sacconi/corso Lodi “Festa di prima- vera”, organizzata dal Consiglio di Zona 4 in collaborazione con Ascocorvetto e Unione del Commercio. In via Sacconi vi saranno bancarelle di produttori agricoli e di artigiani, nel po- meriggi nel parterre centrale di Corso Lodi si terrà uno spetta- colo musicale del Corpo Musicale “A. Manzoni” di Lecco che eseguirà marce brillanti e militari.

In serata, all’interno dell’iniziativa cittadina “Festa di prima- vera” del Comune di Milano, musiche da ballo nel parterre cen- trale di corso Lodi, fino all’alba.

Tutte le feste di marzo

Foto di Simone Paloni

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I

cittadini che domenica 12 marzo avranno loro malgrado bisogno di un’ambulanza, resteranno co- me al solito stupiti nel vedere arriva- re la Croce d’Oro con non

una, non due ma ben quattro donne a bordo, e la do- manda sarà inevitabile:

“Ma come, siete tutte donne?”

Come ogni anno, in c o n c o m i - tanza con la festa della don- na, la Croce d’O- ro metterà a disposi- zione del 118 e della cit-

tadinanza 5 autoambulanze con equipaggi formati solo da volontarie donne. Poiché tutte le volontarie stu- diano o lavorano, non è sempre pos-

sibile far coincidere la “Festa delle Sirene” con l’8 marzo; quest’anno abbiamo scelto il 12 marzo.

I gruppi saranno composti sia da vo- lontarie più giovani che prestano servizio solo da pochi mesi, che da volontarie veterane che fanno parte della Croce d’Oro da quasi 30 an- ni. C’è chi è entrato per la prima in Croce che aveva poco più di vent’anni, pen- sando magari di re- starci solo per pochi me- si, e invece dopo 10, 20, 25 anni ha ancora lo stesso entusiasmo e la stes- sa passione di allora.

A dimostrazione che si può essere vo-

lontarie anche se si ha una famiglia, se si studia o si lavora; l’importante è sapersi organizzare, essere motivati e soprattutto considerare il volontaria- to come un dovere sociale.

Talvolta può apparire strano che una donna lasci a casa marito e figli per dedicarsi ad un’attività di volontaria- to, ma in fondo non lo si fa anche per andare a lavorare, andare al cinema o dedicarsi ad altre attività di svago? E allora cosa cambia? Il lavoro viene retribuito, anche se non sempre è ap- pagante, mentre il volontariato è una scelta, che poi diventa anche un pia- cere.

Chi vuole conoscerci meglio, capire cosa bisogna fare per diventare vo- lontarie e magari decidere poi di unir- si a noi, può chiamare la nostra sede allo 02 57402525 o passare a trovar- ci in qualunque momento in via Min- cio 23, presso il Polo Ferrara.

Laura Perego

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Il 12 marzo la Croce d’Oro si veste di rosa

La prof.ssa Paola Schia- vone, già docente della Scuola Media Cipro- Ascoli, è stata vittima ai primi di febbraio di un incendio divampato nel- la sua abitazione nella nostra zona ed è tragi- camente morta. Alcuni quotidiani ne hanno fat- to un ritratto non veri- tiero, offendendo quanti l’hanno conosciuta e sti- mata come insegnante e collega.

Pubblichiamo una lette- ra dei docenti della scuo- la media che la ricorda con affetto e una lettera che un gruppo di genito- ri ha inviato a Repubbli- ca, Corriere della Sera e Giornale, in risposta ai loro servizi.

I docenti della scuola media di via Cipro-Ascoli che han- no avuto il piacere di lavora- re e collaborare con la pro- fessoressa Paola Schiavone vogliono puntualizzare che dietro un fatto di cronaca c’è sempre una persona.

La professoressa Schiavone, credeteci, è stata per noi e per

i ragazzi un esempio per la sua gentilezza, la sua intelli- genza, la sua dedizione e per l’ amore che riversava in tut- te le cose bellissime che ha sempre realizzato nella no- stra scuola con i ragazzi.

Era davvero una bella perso- na, sorridente e disponibile, sapeva farsi voler bene da tutti. I suoi alunni la stima- vano e l’amavano, l’ora di artistica era per loro la più bella e la più “leggera”, an- che se in occasione di qual- che manifestazione scolasti- ca non risparmiava loro un duro lavoro.

Quello che più ci ha offeso sono stati i resoconti apparsi sui giornali, dai quali è emer- sa l’immagine di una perso- na disturbata. No! Paola non era così, era una creatura dol- ce che forse attraversava un momento difficile, ma mai e poi mai ha dato motivo di

“alterazione psichica” nel nostro vivere quotidiano a scuola, sia con noi che con i ragazzi.

Molti genitori e ragazzi che frequentano attualmente, o hanno frequentato la nostra scuola, quando hanno rice-

vuto la notizia, sono rimasti sconvolti e si sono stretti ai loro insegnanti per capire e cercare conforto.

Ci sarebbero tante cose da dire, ma niente e nessuno po- trà renderci la nostra Paola e il suo sorriso. In noi tutti ri- marrà sì un grande vuoto, ma anche la gioia di averla conosciuta.

Il personale della scuola media di Via Cipro Lettera di Valter Casira- ghi, papà di due alunni della scuola di via Cipro, in nome e per conto di al- tri genitori.

Scrivo in veste di genitore di due alunni, che in tempi suc- cessivi, l’ultimo fino a poco prima dello scorso Natale, hanno avuto la fortuna di avere come insegnante di educazione artistica la Si- gnora Paola Schiavone.

Vorrei precisare che per quanto attiene ai quattro an- ni da lei condivisi con i miei figli nulla di quanto esposto

nel vostro triste articolo sem- bra appartenerle.

Abbiamo ed hanno cono- sciuto un’insegnante prepa- rata, motivata e capace di motivare, una persona bella, gentile, disponibile, gentile e presente su cui poter contare con entusiasmo ricambiato.

Forse semplicemente una persona normale che nor- malmente cercava di fare be- ne il proprio lavoro.

Spiace, nelle poche righe de- dicatele, non trovar traccia di quanto da tanti suoi alunni vissuto.

Fa molto male trovare inve- ce la voglia di sceneggiare in modo maldestro una realtà che probabilmente non si è semplicemente in grado di capire.

Credo che pubblicare in qualche modo quanto comu- nicatovi possa rendere alla Signora Paola un minimo di giustizia e a Voi (non cono- sco il nome dell’autore) for- se un grado maggiore di di- gnità.

Vi ringrazio e restiamo in at- tesa di riscontro.

Valter Casiraghi

LA VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI ZONA 4 ESCE DALL’UDC

Laura Schiaffino, vicepresidente del Consiglio di Zona 4, presidente della Commissione Trasporti/Mobilità/Com- mercio e Attività Produttive, già capogruppo UDC, nella seduta del Consiglio di Zona del 16 febbraio scorso ha co- municato di essere uscita dall’UDC, per aderire alla De- mocrazia Cristiana per le autonomie, partito fondato da Gianfranco Rotondi nel 2004.

Questa la sua dichiarazione:

“Da quando ho iniziato a fare politica in prima persona ho lavorato sul territorio e nell’istituzione per favorire la ricostituzione di un soggetto politico democratico, cioè co- struito dal basso mettendo insieme le persone e collabo- rando con loro, e cristiano, cioè capace di rendere fecon- do per tutta la società il contributo originale costituito dal- la dottrina sociale della Chiesa e dall’esperienza politica dei cattolici, a partire dal Partito Popolare di Don Sturzo e dalla Democrazia Cristiana di De Gasperi.

Ho lavorato nel CDU e poi, dopo la sua unificazione con il CCD e Democrazia Europea, nell’UDC, facendo parte dal 1994 della direzione cittadina e dal luglio scorso del Consiglio Nazionale; purtroppo numerosi fatti accaduti a partire dalla fine del 2004 hanno dimostrato l’impossibi- lità di continuare a fare politica nell’UDC costruendo dal basso un soggetto che vivesse in primo luogo al suo inter- no dinamiche democratiche. Da qui la decisione di conti- nuare con lo stesso impegno, insieme a tanti amici, molti vecchi e alcuni nuovi, ed in primo luogo insieme all’As- sessore Regionale Domenico Zambetti e al Consigliere Pro- vinciale Marco Malinverno lo stesso lavoro, attraverso un altro strumento, nato anch’esso dalla grande tradizione della Democrazia Cristiana, perché possa rinascere la pos- sibilità di una storia per tutti”.

• BONIFICA DELL’AMIANTO IN GABRIO ROSA

Il programma di bonifica dell’amianto in città prosegue con il progetto definitivo, di recente deliberato dalla giunta, de- gli interventi di manutenzione straordinaria in via Barzoni 4/6 nel Quartiere Gabrio Rosa. Le opere di rimozione del dannoso materiale interessano 6 stabili per un totale com- plessivo di 160 alloggi da dove sarà rimosso l’amianto dal- le coperture e rifatto completamente il tetto. Il costo di que- sto intervento è stimato in 680mila euro e inizierà dopo l’e- state con una durata di 365 giorni. I lavori saranno esegui- ti senza alcuna necessità di sgomberare gli alloggi.

ADDIO PAVÉ?

I settori Arredi Urbano e Viabilità hanno realizzato uno stu- dio che prevede l’eliminazione, salvo che dal centro stori- co per motivi appunto di carattere “storico”, dei lastroni di pietra che ancora costellano vari punti della città. Lastro- ni che sono spesso causa di incidenti a moto, bici, pedoni e auto tanto che sono pendenti diverse cause per danni pro- vocati da questo tipo di pavimentazione. Nello studio so- no state individuate alcune aree da cui togliere il pavè per l’alta concentrazione di traffico e dove questo tipo di co- pertura stradale risulta inadeguata al traffico ad alta densi- tà. Per quanto concerne la zona 4 interventi di rimozione hanno riguardato piazza Emilia e gli incroci tra XXII Mar- zo e Corsica/Campania/Mugello.

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a tempo, da anni or- mai, passando in via- le Premuda, ci chie- devamo quale sarebbe stata la sorte del vecchio cinema Cie- lo, un due film 100 lire una volta, poi cinema di seconda visione quindi cinema porno e infine chiuso e abbandonato.

Qualche mese fa erano stati fatti dei lavori all’interno con l’abbattimento di alcune strut- ture. Per motivi di privacy chi avevamo contattato non ci aveva fornito il nome di chi aveva rilevato l’immobile e aveva fatto eseguire i lavori.

Ci avevano solo detto che esi- steva un progetto e basta.

In questi giorni, ripassando davanti al vecchio cinema, un cartellone del Comune avvisa che un’altra impresa sta ese- guendo degli interventi di bo- nifica e la conseguente demo- lizione completa di tutta la struttura che comprende il ci- nema vero e proprio e la pa- lazzina antistante.

Esiste un committente che è chiaramente segnalato sul car- tellone. I lavori sono iniziati il 30 gennaio e al loro termine,

previsto per il 5 maggio, del- le due strutture non rimarrà in piedi nulla.

Nella parte interna la platea e la galleria sono già state de- molite e dai muri penzolano solo gli spuntoni delle arma- ture. Nella palazzina che dà su viale Premuda nessun lavoro è stato ancora eseguito e sbir- ciando al di là delle saracine- sche si può vedere il bancone della cassa.

Rimane comunque la doman- da: cosa sorgerà al posto del Cielo?

Ancora prima che iniziassero i primi lavori di demolizione si parlava di recupero del

complesso con la conseguen- te trasformazione in una pale- stra dotata di centro fitness e di una piscina, un’altra ipote- si parlava di un locale-disco- teca. Non potendo raggiun- gere il committente per avere conferme, da altre informa- zioni più certe riteniamo che la soluzione finale sarà la co- struzione di un condominio che manterrà la stessa altezza su viale Premuda, più alto sul- la stradina retrostante e con un cortile interno. Staremo a ve- dere cosa succederà dopo il 5 maggio: per quella data sa- premo dirvi di più.

S.B

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aranno necessari 22 mesi ma alla fine al posto del vecchio e fatiscente cinema Embassy di via Faa di Bruno sorgerà una pa- lazzina residenziale con la stessa vo- lumetria dell’edificio in corso di ab- battimento. Di ciò che era un cine- ma rimarranno solo le campate che il progetto prevede far parte dei loft che si andranno a realizzare assieme ad appartamenti.

Nel complesso ci sarà posto, oltre che per le abitazioni (non molte vi- sto il vincolo della volumetria), per diversi negozi. Abbiamo avuto mo- do di entrare e vedere la ruspa in azione prima che abbattesse anche il

muri perimetrali sui quali fanno ancora mostra di sé alcuni affre- schi (vedi foto). Sparisce con il cinema anche la Scooterimessa che disponeva di uno spazio al- l’interno del cinema e che ospi- tava una officina per la ripara- zione e il ricovero delle moto.

Se ne va un pezzo della Zona 4 ma la via ne trarrà un notevole vantaggio dal punto di vista am- bientale con una costruzione gradevole al posto di un rudere che chiedeva solo di essere ab- battuto.

Sergio Biagini

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ono anni che ha cessato di essere cine- ma, che l’esposizione di mobili ha chiu- so i battenti e traslocato, che la tettoia è stata abbattuta, che le transenne chiudono la vista di quello che era un altro cinema di Zo- na 4: il XXII Marzo.

Chiuso, abbandonato, nessun cartello, salvo quello che viene messo di norma con tutte le raccomandazioni del caso per gli operai e per chi entra nel cantiere, niente che segnali il no- me di una impresa, una data di inizio e fine la- vori. Nessun referente al quale chiedere.

Visto che le multisale la fanno da padroni non è ipotizzabile un suo utilizzo per quello per cui era stato creato, bensì vista la fame di alloggi l’ipotesi più accreditabile è che giù tutto e su un palazzo con tanti appartamenti.

Quale destino attende il vecchio XXII Marzo sparito dalla pagina degli spettacoli dei quoti- diani milanesi? Speriamo di darvi notizie più precise a breve.

S.B.

Cine XXII Marzo: che cosa ne sarà?

L’Embassy diventa

un condominio Apriti Cielo

S

ono trascorsi alcuni mesi e i lavori sono finiti restituendo ai bambini gli spazi giochi di viale Lazio. Le due aree, una a ridosso di piazzale Libia, l’altra quasi accanto a viale Montenero, sono state pavimentate in ce- mento ma attorno ai giochi è stato posato quel mate- riale gommoso che evita di farsi del male cadendo. En- trambi gli spazi gioco sono stati recintati con una pa- lizzata in legno in modo da evitare che cani maleduca- ti ci scorazzino, o meglio padroni di cani maleducati li facciano entrare a fare i loro bisogni. Tutto in ordi- ne e tutto a nuovo, manca- no solo quattro altalene poi i lavori si potranno dire fi- nalmente ultimati.

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Sottotetti milanesi: atto secondo

N

el numero di Quattro del mese scorso ci sia- mo occupati dello spi- noso argomento dei sottotetti milanesi. In estrema sintesi, si proponeva di aprire un dibatti- to attraverso due chiavi di let- tura. La prima, da un punto di vista urbanistico: si sottolinea- va, in linea di massima, la con- divisibilità del principio di fon- do della legge originale del 1996 (ovvero il contenimento del consumo di suolo) ma, al- lo stesso tempo, l’eccessiva ampiezza di certi aspetti della legge attuale del 2005 (per esempio, il fatto di non consi- derare recuperabili solo i sot- totetti già esistenti ma anche quelli ancora da costruire, in barba ad ogni strumento urba- nistico). La seconda, da un punto di vista architettonico e

del cosiddetto decoro urbano:

si sottolineava, da un lato, la delicatezza del tema (cosa ac- cadrebbe se in tutti i palazzi di Milano venisse recuperato il sottotetto?) ma, dall’altro, i tre casi portati ad esempio dimo- stravano che, a certe condizio- ni e a patto di progettare con at- tenzione ai luoghi della città, il

tema può essere affrontato in modo decoroso senza stravol- gere il paesaggio, anzi magari migliorandolo. I due livelli, quello urbanistico e quello ar- chitettonico sono evidente- mente legati tra loro: è chiaro che quanto più la Legge è per- missiva quanto maggiori sono le possibilità di agire nel pro- getto, nel bene e nel male.

‘Luci e ombre’, è il caso di dir- lo, caratterizzano dunque la vi- cenda dei sottotetti: se, infatti, è possibile trovare qualche (pochi, in realtà) esempi de- centi, basta camminare per i dintorni della Zona 4 guar- dando verso l’altro per trovar- ne (molti) decisamente meno interessanti. Quello in corso Lodi all’incrocio con la via S.G. Emiliani, ad esempio, do- ve degli abbaini enormi con-

trastano con un elementare principio di proporzione e, probabilmente, di funzionali- tà degli spazi interni; quello appena ‘spacchettato’ in piaz- za Libia, lato viale Lazio, do- ve la nuova copertura sottoli- nea in modo anomalo l’ango- lo della famosa ‘crociera’ di- segnata alla fine del 1800 dal-

l’ing. Beruto; quello all’incro- cio tra piazza Buozzi e via Adige, dove la povertà dei ma- teriali utilizzati e la parzialità dell’intervento che non coin- volge il prospetto sulla piazza (evidentemente per questioni di diversa proprietà dei sotto- tetti) mettono in crisi il dise- gno decoroso e ricercato del- l’edificio preesistente.

Si tratta di tre esempi, dunque, che soprattutto dal punto di vi- sta del paesaggio urbano e del- la qualità architettonica solle- vano più dubbi che certezze.

Che fare dunque?

C’è chi propone di abrogare tout court la Legge: eliminan- do lo ‘strumento’ si elimine- rebbe così anche il ‘problema’.

Altri propongono, in un’ottica meno radicale e più ragione- vole, di tornare alla versione originale della Legge del 1996, quella che consente il recupero dei sottotetti che già ora hanno un’altezza interna tale da non dover modificare le falde. Altri ancora manter- rebbero così com’è la norma- tiva aumentando però gli stru- menti di controllo qua- litativo dell’Ammini- strazione comunale per valutare e indirizzare i progetti edilizi anche in relazione alle diverse specificità dei quartie- ri milanesi. Si tratta di tre possibili strade per- corribili da parte della politica, il cui compito è quello di mediare tra gli interessi collettivi e quelli particolari.

Il dibattito è aperto: la nostra idea è che per farsi un’opinione criti- ca sia necessario ripor- tare la vicenda alle due questioni di fondo poste all’inizio: all’urbanisti- ca e all’architettura.

Per quanto riguarda la

prima, ad esempio, potrebbe essere d’aiuto ripensare alle implicazioni che quella Legge solleva all’interno di una logi- ca più ampia di governo del territorio. I sottotetti non do- vrebbero essere delle entità a

sé stanti, né dei bonus volu- metrici garantiti agli operatori immobiliari. Al contrario, si tratta di uno dei tanti tasselli che forma il più ampio puzzle di governo delle trasformazio- ni della città e come tale va ri-

pensato in un quadro di coe- renza generale.

Per l’architettura, bisogna ri- conoscere che, pur con tutte le difficoltà dimostrate dai casi illustrati, la vicenda dei sotto- tetti solleva implicitamente te- mi da troppo tempo considerati tabù in Italia (ad esempio, il rapporto tra il vecchio e il nuovo, tra l’architettura esi- stente e quella contem- poranea) così come te- mi che, da sempre, qua- lificano l’essenza stessa della città (ad esempio, la storia urbana del pae- saggio come processo collettivo in continua evoluzione e trasforma- zione). Su questi temi è (sempre più) necessario riflettere e studiare per migliorare la nostra cit- tà e, forse, i sottotetti rappresentano un’op- portunità per farlo.

Vito Redaelli

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SEGNALAZIONE 1

Ho segnalato ai vigili (le rare volte che li ho trovati), na- turalmente senza alcun risultato, che all’angolo tra le vie Morosini e via Spartaco mancano le luci rosse a due se- mafori da almeno due mesi. Inoltre da diversi mesi su tut- ti i quattro angoli i marciapiedi non sono stati rappezzati con l’asfalto dopo lavori di non so che cosa lasciando pe- ricolosi avvallamenti. Vi ringrazio per l’attenzione.

Luciano Massacra

SEGNALAZIONE 2

Ho segnalato al vicesindaco e assessore ai Lavori Pubbli- ci, Riccardo De Corato,alcune località della zona in cui si sono verificati fenomeni di ristagno dell’acqua piovana in corrispondenza degli scivoli per disabili, chiedendo spie- gazioni.

Questo uno stralcio della risposta: “Nell’esecuzione delle opere si è optato per la creazione del maggior numero pos- sibile di scivoli, soprassedendo a interventi di creazione di nuovi pozzetti o canaline, che avrebbero di fatto ridotto il numero di scivoli installati.” La lettera prosegue spiegan- do che la spesa media per scivolo (fornitura e posa in ope- ra) è di circa 500 euro, mentre lo scavo per l’allacciamen- to della tubazione al pozzetto di raccolta adiacente con re- lativo chiusino o canalina, avrebbe portato il costo com- plessivo a 800 euro. No comment.

Sergio Abbiati

La Milano-Mortara al centro del dibattito

A seguito della pubblicazione del nostro articolo di gennaio 2006 sul potenziamento del servizio ferroviario suburbano e sugli sviluppi per lo Scalo Romana, ci ha scritto il signor Duncan del Comitato di Zona 4, che si propone di control- lare che gli enti interessati (Comune-Regione-FS) facciano rispettare tutte le garanzie a tutela della salute dei cittadini interessati alla realizzazione dell’opera.

A tale proposito il 13 marzo alle 20.30 presso l’oratorio della chiesa di San Luigi si terrà una assemblea dei resi- denti della Zona 4 che vivono in prossimità del tratto della ferrovia.

In quella occasione verrà fornita nuova documentazione e sarà fatto il punto degli incontri avuti con gli enti interessa- ti. Di tutto ciò riferiremo poi nel prossimo numero.

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vete mai pensato a come nasce un DVD?

Ve lo racconta Quattro che è andato a vi- sitare la Sound & Vision in via Lattanzio 71: ci ricevono Marco, giovane socio, e Mimmo Longobardo, una vita vissuta nella zona intorno a via Pistrucci, persona molto conosciuta anche per essere stato presidente per anni dell’ARCI Ricotti di via Tommei.

La Sound & Vision si occupa dunque di quella che in gergo tecnico viene definita post-produ- zione di un digital versatile disc, ossia di quel di- sco elettronico che è oramai entrato a far parte della vita quotidiana di tutti.

Grandi case di produzione cinematografica, co- me la Eagle Pictures o la S. Paolo audiovisivi, collaborano con questa società per poter immet- tere sul mercato, o anche riprodurre in televisio- ne, i loro film. Fino al 1992 lo spazio ora pulito ed elegante occupato da Sound & Vision era un’officina meccanica: la trasformazione è stata davvero notevole. Negli uffici troviamo macchi- nari di ogni tipo (per i non addetti ai lavori sem- bra davvero di trovarsi davanti ai pannelli di con- trollo di un’astronave) che vengono maneggiati con grande precisione e cura dagli addetti.

Ma di cosa si tratta effettivamente?

La Sound & Vision si occupa di tutte quelle ope- razioni che un master (ossia la copia originale del film) deve subire prima di poter davvero me- ritarsi il nome di “DVD”: dal restauro delle pel- licole deteriorate dal tempo, al montaggio audio e video, passando per la sottotitolazione e il con- trollo-qualità finale.

Anche la progettazione grafica del DVD passa attraverso il lavoro dei grafici e dei creativi di questa società: come dovranno essere i menù dei film, come i bottoni e quale la sequenza con cui saranno legati i vari argomenti, sono tutte ope- razioni che si svolgono in queste stanze. Mentre uno dei soci ci porta a fare un giro tra le varie sa-

le, i costosissimi macchinari (alcuni arrivano fi- no a 40.000 euro!) sono in piena attività: scorro- no sui televisori le immagini di un film che ve- dremo tra poco in Tv.

Alcuni macchinari si trovano all’interno di una stanza appositamente strutturata per mantenere una temperatura e un tasso di umidità costante:

un danno a questi macchinari può significare una spesa davvero non indifferente, ci assicurano.

Qui in via Lattanzio si trova anche un vasto ar- chivio di master della Eagle Pictures, un vero pa- trimonio cinematografico a pochi passi da casa:

chi lo avrebbe detto!

Curiosando ci facciamo spiegare che cos’è quello strano macchinario che troneggia subi- to prima degli uffici, una specie di pezzo di an- tiquariato: è una retrocamera (vedi foto). Ser- viva per effettuare riprese di oggetti che dove- vano poi essere utilizzate nelle pubblicità. Ora, con l’avvento delle macchine fotografiche di- gitali, quell’ingombrante ma affascinante mac- chinario non serve più.

Il sito internet di Sound & Vision è www.snv.it, dategli un’occhiata, è davvero affascinante.

Federica Giordani

Come nasce un DVD in via Lattanzio

CURIOSI PER

Rubrica a cura di lorenzo baio

DUN VOLO DI GABBIANO

“[…]Chi ha più coscienza di un gabbiano che cerca di dare un significato, uno scopo più alto all’esistenza? Per mill’anni ci siamo arrabatta- ti per un tozzo di pane ed una sardella, ma ora abbiamo una ragione di vita…imparare, scoprire nuove cose, essere liberi […]” (da “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach). Intro- duciamo l’argomento con un celebre testo di un autore che ha splendidamente reso la sensazio- ne di perfezione che a noi viene dal volo di que- sti bellissimi uccelli. Descrizione che però sem- pre meno si adatta alle nuove abitudini che ab- biamo indotto in loro. Grande opportunista co- me molti altri gabbiani infatti, il gabbiano co- mune (Larus ridibundus) ha imparato a soprav- vivere ai margini della città (dove la tempera- tura è più alta di qualche grado) nel periodo in- vernale, frequentando aree umide, come cana- li, pozzi, laghetti, ma anche discariche e canali di scolo dove si accumulano materiali organici di ogni tipo. Se faceste un giro poi fra le rogge del Parco Agricolo Sud, o anche al Parco For- lanini (vedi foto) o all’Idroscalo, dove ci sono

degli specchi d’acqua, li vedreste alimentarsi nelle zone non ghiacciate, alla ricerca di picco- li pesci, insetti e materiali commestibili di ogni sorta. Oppure potreste coglierli appollaiati e son- necchianti su lastre di ghiaccio o ancora in vo- lo verso la fascia di campi prossimi alla città do- ve dormono di notte. (si ringrazia la LAC, Le- ga Anti Caccia per l’aiuto fornito. Per informa- zioni tel: 02 47711806).

D POTATURE INVERNALI (PARTE 1)

Siamo quasi arrivati a primavera e in mol- ti viali alberati è iniziato il periodo di po- tatura. Ma è il tempo migliore? Il periodo è quello effettivamente consigliato dai giardinieri per le piante arboree ornamen- tali, prima della schiusura delle gemme e la formazione dei nuovi rametti. Even- tualmente un altro periodo buono è quel- lo autunnale, nel periodo di perdita delle foglie. Ma fate attenzione, le potature non sono sempre fatte bene: ribellatevi se ve- dete alberi che vengono capitozzati (taglio drastico dei rami laterali, a volte anche della parte apicale della pianta) senza una vera ragione! Questa è una tecnica usata molte volte per risparmiare tempo e de- naro nell’immediato, ma in breve, siatene sicuri, distruggerà la pianta. E non crede- te a chi vi dice: ”Vedrai come verranno su a primavera i nuovi germogli, con quale vigore”. Perché non è vero, i rami gettati

dalla pianta sono la sua ultima risorsa per guadagnare quelle riserve perdute con la capitozzatura! E se chi compie le potatu- re non vuole rispondere alle vostre corte- si richieste di chiarimenti, beh potete sem- pre chiamare

l’Osservatorio del Verde (02 28040023 solo in orari di uffi- cio) per avere le informazioni del caso. Una buo- na potatura, di- cono i migliori giardinieri, è quella che non si vede, quella che aiuta la pianta a cresce- re e che non la

uccide. Giardinieri al lavoro in piazza Emilia

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Dal Silenzio alla Parola...

Una mostra di Medici senza Frontiere alla Scuola Media Alvaro

La Scuola Media Martinengo Alvaro di via Mincio 21 ospiterà dal 14 al 30 marzo una mostra fotografica dal titolo

“Dal Silenzio alla Parola…se mi raccontassero dell’AIDS”.

La mostra, curata da Medici Senza Frontiere, si basa su un reportage di Martin Beaulieu effettuato in Mozambico tra il no- vembre 2003 e il febbraio 2004, e prende in considerazione le persone colpite da una malattia di cui si tende a non parlare più: l'AIDS.

L'obiettivo dei docenti è quello di far conoscere tale realtà sensibilizzando gli alunni ed educandoli a riconoscere nelle sto- rie, raccontate per immagini, i sentimenti che ci accomunano nelle più diverse circostanze della vita. I docenti desiderano, inoltre, aprire la scuola al quartiere e, più in grande, all'intera città, perchè questa possa divenire un'occasione in cui la Scuo- la si fa promotrice di cultura nel tessuto sociale del territorio, per gli adulti, come per i ragazzi.

Orario della mostra

Dal 14 al 30 Marzo dalle ore 9 alle ore 17 - Tutti i giorni escluso sabato e domenica

Lo sport

nelle scuole di Zona 4

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nche quest’anno, le Scuole Medie della no- stra zona saranno coinvolte in due tornei pro- mossi dalla Commissione sport del Consi- glio di zona 4.

Le scuole che stanno partecipando ai tornei di Pal- lavolo e Minivolley sono: Meda, Lombardini, Asco- li-Cipro, Alvaro, Martinengo, Tito Livio, Carmeli- ta Manara, Francesco d’Assisi, Maria Ausiliatrice.

Il progetto prevede attività curriculari di classe, tor- nei e gare di classe, tornei e gare di istituto e infine a livello di zona.

Chievo calcio arriva sul nuovo campo dell’Ausonia 1931

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ochi giorni fa è stata sottoscritta una con- venzione tra Ausonia 1931 e il Chievo Verona che riconosce alla società mila- nese la titolarità e l’esclusivi- tà su tutto il territorio della città di Milano dell’uso del

“marchio” e della qualifica di centro di raccolta di giovani calciatori per conto della so- cietà veronese.

L’obiettivo principale dichia- rato, comune alle due socie- tà, è duplice: in primis quel- lo di sviluppare un progetto di educazione al gioco del calcio attraverso una pro- grammazione mirata alla va- lorizzazione dei piccoli atleti della scuola calcio. Il secon- do obiettivo fondamentale, che prenderà forza dallo stret- to rapporto di collaborazione tra le due società, sarà far sì che l'Ausonia 1931 torni ad essere quello che la sua sto- ria di successi impone: una delle più titolate società lom- barde.

Tutto ciò verrà perseguito at- traverso un programma di in- terventi diretti di tecnici del Chievo Verona che aggiorne- ranno gli istruttori dell’Au-

sonia 1931 in sedute teoriche e pratiche, sia presso il nuo- vo centro sportivo di via Var- savia, sia presso quello del Chievo stesso.

Altri aspetti di particolare at- trattiva dell’accordo raggiun- to riguardano:

- la possibilità di program- mare tornei e manifestazioni con la partecipazione di squa- dre e di esponenti di rilievo dello staff del Chievo Vero- na; - la possibilità di partecipare a tornei e manifestazioni or- ganizzati dal Chievo Verona;

- la possibilità di fruire di par- ticolari condizioni economi- che per gli “stages estivi” del- la durata di una settimana (o multipli) che si tengono an- nualmente a partire da metà giugno sino a metà luglio in un centro sportivo “esclusi- vo” a Peschiera del Garda, dove le squadre potranno svolgere anche periodi di pre- parazione pre-campionato a fine agosto/inizio settembre.

Per ulteriori informazioni consultare il sito dell’Auso- nia 1931: www.auso- nia1931.net

All’Atelier la pittura fa scuola

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apita troppo spesso di dimenticarsi durante le nostre corse giornaliere al lavoro, a scuola, o a fare la spe- sa che c’è davvero qualcuno che ha deci- so di vivere per la propria passione ogni giorno, magari facendo dei sacrifici, ma senza rinunciarvi mai. Questa è l’aria che si può respirare, ma persino toccare, in un appartamento all’ultimo piano di un nor- male condominio in via Pistrucci 23. Sul citofono troviamo un nome che cattura su- bito la nostra attenzione: Atelier. Sono cer- ta che a tutti è corsa alla mente l’immagi- ne, forse indefinita, di una tela dipinta, di cavalletti e pennelli sparsi. Avete immagi- nato bene. Gianna Berettini ed Ennio Caz- zaniga sono una deliziosa coppia, marito

e moglie che da più di 10 anni gestiscono questo spazio d’espressione artistica in zo- na 4: innamorati non solo l’uno dell’altro ma anche della pittura. Nel loro Atelier tengono personalmente corsi di pittura davvero interessanti.

È la stessa Gianna che ci illustra il loro spi- rito: “Più che allievi qui ci sono degli ami- ci, persone che amano l’arte e che voglio- no imparare ad esprimersi con la loro sen- sibilità, con la massima libertà. C’è chi par- te da zero ma anche chi ha già un suo sti- le”. Lei ha iniziato a dipingere seguendo le orme del padre e poi quelle del suo maestro, Augusto Colombo della vecchia scuola di pittura milanese ed ora la sua forma d’e- spressione preferita è l’acquerello. Sono

bellissimi i disegni che ci mostra, alcuni ri- prodotti su stampe realizzate da Ricordi, che fermano nel tempo le tinte pastello assieme ai colori forti, le impressioni di una natura luminosa e le descrizioni di interni di vec- chie cucine. La dicotomia interno/esterno, caldo/freddo, emerge grazie al sapiente uso dei colori e delle sfumature. Uno dei suoi simboli? I cavalli: sembrano fluttuare nel- l’aria queste creature filtrate attraverso gli occhi e il cuore di questa pittrice. La men- te corre alle opere di Chagall: la fiaba, la poesia, l’irreale. Il poeta Blaise Cendrars, scriverà una poesia dedicata all’amico pit- tore, intitolandola proprio “Atelier”: una cu- riosa coincidenza.

Ma anche le opere di Ennio Cazzaniga so- no incredibili: oli su tela che, attraverso campiture di colore decise, riescono a dar vita ad elementi figurativi ma anche a straordinari soggetti astratti. La sua è sta- ta una vita avventurosa: ha vissuto la Se- conda guerra mondiale e non ha iniziato facendo il pittore, ma la sua passione per l’arte ha poi preso il sopravvento. Si sfo- ga con noi e ci racconta di come spesso l’amore per l’arte a cui si assiste oggi, spesso, è solo il frutto dell’informazione e non della cultura: “Avere in casa una stam- pa significa per molti avere un nome sot- to di essa: Van Gogh, Matisse, Mirò… ma in pochi sanno apprezzare artisti minori, che a volte hanno moltissimo da dare a li- vello artistico ed emozionale”.

Vale davvero la pena di fare una visita in questo bellissimo spazio, caotico e colora- to, per avere qualche informazione in più sui corsi, ma anche solo per il piacere di una chiacchierata con questi due veri artisti.

L’atelier è aperto mercoledì dalle 10 alle 12, martedì e giovedì dalle 17 alle 19 – tel 02 8056923 – 347 2440200

Federica Giordani

Riferimenti

Documenti correlati

in qualità di (proprietario, locatario, ecc.) ... dell’immobile oggetto di in- tervento sito in ..., Via/Piazza/ecc. ..., presentatore della denuncia di inizio attività n. SI

 allega alla presente l’autorizzazione della Provincia di (...), come previsto (...), per interventi di so- praelevazione di un piano di edifici esistenti in zona sismica (art. è

Se nel corso del 2015 sono stati avviati procedimenti disciplinari per fatti penalmente rilevanti a carico dei dipendenti, indicare se i fatti penalmente rilevanti sono

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 non ricade nell’ambito di applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (d.lgs. 81/2008)..  ricade nell’ambito di applicazione delle norme

c.1 l'inizio dei lavori di opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità (articolo 6, comma

di essere a conoscenza che l’efficacia della presente comunicazione è sospesa qualora sia assente il piano di sicurezza e coordinamento di cui all’articolo 100 del d.lgs. 81/2008

2.C Se si sono verificati eventi corruttivi, indicare se nel PTPC 2016 erano state previste misure per il loro contrasto. 2.C.1 Sì (indicare le motivazioni della loro