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CO9.1

LA BIOLOGIA MOLECOLARE (SEPTIFAST) APPLICATA ALLA DIAGNOSTICA DELLE SEPSI:

NOSTRE ESPERIENZE PRELIMINARI

Dodaro S., Cavalcanti P., Filia M.A., Gallo M., Nudo L., Casazzone B., Gaccione C.,

Pingitore P., Noto A., Giraldi C.

Microbiologia e Virologia, Ospedale Annunziata, AO Cosenza

Introduzione. L’aumentata incidenza di sepsi in

sog-getti immunocompromessi ha reso indispensabile l’uso di metodi affidabili e rapidi finalizzati alla identifica-zione dell’agente etiologico. In tale contesto l’impiego di un test di amplificazione genica rivolto ai microrga-nismi più frequentemente responsabili può risultare di ausilio nella riduzione dei tempi di refertazione.

Metodi. Sono stati sottoposti ad indagine due gruppi di

pazienti, il primo con forte sospetto clinico di sepsi non ancora accertata, il secondo con sepsi confermata da emocoltura positiva.

Su entrambi i gruppi sono stati eseguiti contempora-neamente due prelievi ematici, uno destinato all’esame colturale con metodo tradizionale con il sistema BAC-TEC 9240 (Becton Dickinson) e l’altro destinato al test di amplificazione genica mediante LightCycler SeptiFast Test (Roche).

Nel primo gruppo di pazienti i prelievi sono stati ese-guiti prima dell’inizio della terapia antimicrobica, mentre nel secondo gruppo dopo 3-5 giorni dall’inizio della terapia.

Risultati. Nella maggioranza dei casi appartenenti al

primo gruppo di pazienti abbiamo ottenuto una con-cordanza tra i due metodi.

I risultati relativi al secondo gruppo di pazienti eviden-ziano invece maggiore sensibilità del metodo di

ampli-ficazione rispetto a quello colturale.

Conclusioni. Premesso che i risultati da noi esposti

sono relativi ad un numero modesto di casi esaminati, è possibile tuttavia formulare alcune considerazioni: - Il test si è rivelato, nelle nostre mani, molto rapido

nella sua esecuzione e lettura dei risultati, permet-tendo di ottenere una identificazione in 6-8 ore. Tale lasso di tempo è stato inoltre sufficiente alla deter-minazione dei ceppi MRSA e VRE.

- Il test ci ha consentito la identificazione di ceppi responsabili di sepsi anche una volta iniziata la tera-pia antimicrobica a fronte di emocolture ormai negative.

- Esiste, tuttavia, la possibilità di riscontro, con il metodo colturale, di microrganismi che, se pur poco frequentemente causa di sepsi, non sono inclusi nelle “specie bersaglio” riconosciute con il LightCycler SeptiFast Test.

volume 22, numero 3, 2007 COMUNICAZIONI ORALI

Microbiologia Medica 184

comunicazioni orali

SESSIONE 9

Aggiornamento in tema di diagnosi e gestione

delle sepsi

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