• Non ci sono risultati.

View of RISULTATI PRELIMINARI RELATIVI ALL’IMPIEGO DI PCR REAL TIME NELLA DIAGNOSTICA PRECOCE DELLA SEPSI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "View of RISULTATI PRELIMINARI RELATIVI ALL’IMPIEGO DI PCR REAL TIME NELLA DIAGNOSTICA PRECOCE DELLA SEPSI"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

152

RISULTATI PRELIMINARI RELATIVI ALL’IMPIEGO DI PCR REAL TIME NELLA DIAGNOSTICA PRECOCE DELLA SEPSI

Ricci L.,1Murru G.,1Varini R.,1Gabbi E.,2

Salsi P.,3 Guidetti C.,1Vecchia L1.

1Laboratorio di Microbiologia, 2U.O. Malattie infettive,

3U.O. Terapia Intensiva e Rianimazione

A.O.S.M. Nuova Reggio Emilia.

Introduzione. Nella nostra Azienda Ospedaliera è in esse-re, già dal 2006, un progetto dal titolo:

“Anticipazione diagnostica della sepsi”. Il gruppo di pro-fessionisti coinvolti ha il compito di migliorare la diagno-stica della sepsi che causa elevata mortalità. A tal fine abbiamo implementato nel nostro laboratorio la ricerca di batteri e funghi su sangue, con tecnica PCR real-time (SeptiFast, Roche Diagnostics). I risultati ottenuti dal

SeptiFast sono stati comparati con quelli

dell’Emocoltura.

Metodi. Sono stati analizzati 34 pazienti con sospetto di sepsi provenienti dai reparti di: malattie infettive, rianima-zione, medicina interna e neonatologia. I campioni di san-gue destinati all’analisi con SeptiFast sono stati raccolti contemporaneamente a quelli utilizzati per l’Emocoltura: 3 ml (adulti) e 1,5 ml (neonati) in K- EDTA, 10 ml (adulti) e 1-3 ml (neonati) in flaconi BACTEC.

La PCR real-time è stata eseguita mediante l’utilizzo del sistema Light Cycler SeptiFast.Per l’esecuzione dell’Emocoltura è stato utilizzato il sistema BACTEC (Becton Dickinson).

Risultati. Il test SeptiFast ha mostrato una sensibilità maggiore del 16% di quella della coltura. La concordanza tra i due metodi è risultata pari al 84%.

La maggior sensibilità del test SeptiFast si riferisce alla rilevazione di miceti lievitiformi (Candida albicans), e di batteri gram negativi non riscontrate con l’Emocoltura. Tutti i risultati positivi correlavano con il dato clinico. I soggetti esaminati erano selezionati dal medico richieden-te sulla base di un forrichieden-te sospetto di sepsi (marcati segni di SIRS e positività elevata dei marcatori biochimici come la procalcitonina).

Conclusioni. Dai dati preliminari il test mostra come aspetti positivi:

a. consente la diagnostica in giornata della ricerca di bat-teri e funghi su sangue.

b. buona accuratezza. Come aspetti negativi:

c. un pannello ridotto di specie identificabili. d. costo elevato.

Riteniamo che il SeptiFast apra un nuovo scenario in tema di diagnostica batterica e fungina ed auspichiamo uno svi-luppo del sistema.

153

RAPIDA DIAGNOSI DI INFEZIONE DA MYCOBATTERI ATIPICI: UTILIZZO DEI KIT ARNIKA SU CAMPIONI RESPIRATORI.

Rossi R.1; Mengoni F.1; Sauzullo I.1; Lichtner M.1; Chiarini F.2 ;

Vullo V1.

1Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, Università

“La Sapienza” di Roma.

2Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica, Università

“La Sapienza” di Roma.

Introduzione. La diagnosi di infezione da Mycobatteri atipici a tutt’oggi richiede tempi lunghi di risposta, a causa del lento sviluppo in coltura di questi microrganismi. Inoltre, per la tipizzazione, è necessaria la crescita delle colonie in coltura. L’obiettivo del nostro studio è stato quello di valutare, direttamente su campioni di espettorato, l’affidabilità dei kit Arnika per la tipizzazione dei Mycobatteri atipici.

Metodi. È stato utilizzato il kit GenoType CM (Arnika), che si basa sul principio dell’ibridazione inversa. Il cam-pione di espettorato è stato decontaminato e centrifugato. Successivamente è stato risospeso in 0.1 ml di acqua steri-le procedendo, poi, all’estrazione del DNA batterico. Dopo un’incubazione di 20 minuti in bagnomaria a 95°, il cam-pione è stato sonicato per 15 min e quindi centrifugato, in modo da ottenere il DNA nel sovranatante. Si è quindi pro-ceduto ad allestire una PCR come da protocollo del Kit, aumentando da 20 a 30 il numero di cicli.

Risultati. Sono stati analizzati 4 campioni. In 3 di questi si aveva un forte sospetto clinico di infezione da Mycobatteri atipi. Un paziente era in terapia antitubercolare, senza rice-verne beneficio. I risultati del nostro studio hanno confer-mato in tutti e 4 i campioni la presenza di Mycobatteri ati-pici; in particolare in due pazienti veniva individuato M. peregrinum, in uno M. gordone e nel quarto, già in terapia senza beneficio, M. intracellulare.

Conclusioni. La possibilità di utilizzare i Kit Arnika non solo su colonie ottenute in coltura, ma anche in espettora-to, consente una tempestiva informazione al clinico di grande ausilio non solo per la diagnosi, ma anche per le eventuali scelte terapeutiche.

volume 22, numero 3, 2007 POSTER

Microbiologia

Riferimenti

Documenti correlati

Nei siti “territoriali” sono state raccolte 4056 zecche; dei 149 siti indagati, in pool, sono risultati posi- tivi per Rickettsia il 6% e per Babesia il

La valutazione comparativa dei risultati ottenuti mediante la ricerca di proteine virus-specifiche nelle cellule esfoliate del campione o previo esame colturale rapido, come anche

Sommando ai ceppi resistenti quelli a resistenza intermedia abbiamo ottenuto una non suscettibilità in vitro pari al 52.1% per la molecola di eritromicina, al 40.8% per la molecola

ai fluorochinoloni mediate da plasmidi. Il fenomeno della trasmissione di questi elementi è legato a disse- minazione inter e intra-ospedaliera ma in alcuni casi è possibile

Su entrambi i gruppi sono stati eseguiti contempora- neamente due prelievi ematici, uno destinato all’esame colturale con metodo tradizionale con il sistema BAC- TEC 9240

Dei 75 campioni con richiesta quantitativa, 15 erano negativi e 57 positivi per entrambi i test; 3 campioni erano negativi con b-DNA e quantificabili con Abbott RealTime (14, 302,

Il metodo descritto è un valido strumento per la rapida rilevazione del Virus Chikungunya così come per la determinazione della carica virale nei pazienti con infezione acuta..

L’alto livello di sensibilità e specificità della metodica riscontrati in questo studio potrebbe rendere sufficiente il prelievo di un unico campione di feci, per il rilevamento